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Autore: 18Ginny18    28/07/2017    3 recensioni
[Sequel di 'Secrets']
La vita di Ginevra Andromeda Black era stata sconvolta da quella strana Creatura Oscura di cui ignorava il nome. Viveva dentro di lei, come un parassita, e pian piano cercava di prendere il controllo al suo posto.
Genere: Drammatico, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Nuovo personaggio, Regulus Black, Sirius Black | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '~The Black Chronicles~'
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Capitolo 6 – SORPRESA
Nei giorni seguenti, a Grimmauld Place ci fu un via vai di gente.
Harry non poteva che essere sollevato dal trovarsi lì, piuttosto che con i Dursley, ma l'ansia dell'udienza non aveva accennato ad abbandonarlo. Tutti non avevano fatto altro che rassicurarlo, confortarlo. Ma il più delle volte riuscivano solo a farlo infuriare. Per sua fortuna lo avevano assolto da tutte le accuse.
Finalmente mancava solo un giorno al suo ritorno ad Hogwarts e Merlino solo sapeva quanto desiderava tornare lì, la sua casa...
- Ma guardatelo... il signor Potter è concentratissimo nelle pulizie oggi! - fu il commento ironico di sua sorella che riuscì a distrarlo.
In effetti Harry stava spazzando le cacche di Edvige dalla cima dell'armadio, mentre Ginevra era sdraiata su uno dei letti a guardarlo e ridacchiare.
Harry sorrise. - Be', almeno io faccio qualcosa – disse. - Tu non hai nient'altro da fare oltre che rimanere lì a fissarmi?
- Io sono libera dai miei doveri e mi piace stuzzicare il mio fratellino – disse mostrando il suo tipico sorriso velato da un filo di ironia.
Harry cercò qualcosa da dire ma venne interrotto da Ron che entrò con un paio di buste.
- Sono arrivate le liste dei libri – disse, gettandone una a Harry, che era in piedi su una sedia, e l'altra alla ragazza. - Era ora, credevo che si fossero dimenticati, di solito arrivano molto prima...
- Be', meglio tardi che mai, Ronnie – sospirò Ginevra, mettendosi a sedere sul letto mentre Harry buttava le ultime cacche in un sacchetto della spazzatura, scagliandolo oltre la testa di Ron, nel cestino nell'angolo, che lo inghiottì e fece un gran rutto. Poi aprì la sua lettera insieme alla sorella, sedendosi al suo fianco.
In tutto questo Ron li linciò con lo sguardo, indeciso se arrabbiarsi con Harry o con Ginevra, dato che il primo gli aveva quasi scagliato contro una bomba puzzolente di cacche di gufo mentre la seconda lo aveva chiamato con quello stupido e irritante soprannome. Infine decise di fingere che niente di tutto ciò fosse successo e di aprire anche lui la sua lettera.
All'interno della busta c'erano due fogli di pergamena: uno era il solito avviso che la scuola cominciava il primo settembre; l'altro elencava i libri per il nuovo anno... ma c'era un terzo e insolito foglio, sia per Ron che per Ginevra.
Crac.
Fred e George si Materializzarono proprio accanto al loro fratellino, facendolo trasalire per lo spavento.
- Miseriaccia!
- Non ti emozionare troppo, Bilius – disse Fred pizzicandogli la guancia.
- E facci vedere la tua letterina – aggiunse George levando la lettera dalle mani di Ron con maestria.
Ridacchiò, ma il sorriso sparì immediatamente quando il suo occhio cadde su un rigo ben preciso. - Impossibile. Sei diventato prefetto!


Finalmente a Grimmauld Place regnava il silenzio. Nessun suono, nemmeno i rumori sospetti nella camera dei gemelli Weasley, né le urla del dipinto di Walburga Black, o persino le grida di Molly contro i suoi numerosi figli, disturbava quella pace che Sirius si stava godendo. Era comodamente sdraiato sul divanetto del soggiorno, ad occhi chiusi... e le probabilità che si sarebbe appisolato da un momento all'altro erano alte ma, purtroppo per lui, ci fu un'intoppo o meglio dire un botto. Ebbene sì, dal piano di sopra si sentì un forte rumore che lo fece scattare.
- Ma che diavolo sta succedendo lì sopra?


- Ron! RON!
Ron era disteso sul pavimento, privo di sensi. Fred era seduto a cavalcioni su di lui e lo schiaffeggiava cercando di farlo svegliare, ma quello non reagiva.
- Niente da fare... È morto - disse Fred rimettendosi in piedi.
A quel punto George ebbe un'idea. Impugnò la sua bacchetta e la puntò verso la faccia di Ron. - Auguamenti! - formulò, ma nonostante il getto d'acqua, Ron non si sveglio.
- Ronald, il pollo è pronto – borbottò Ginevra e a quel punto il ragazzo sembrò riprendersi.
Fred scoppiò a ridere. - Ma è un miracolo!
- Cos'è successo? - chiese Ron con voce roca. - Pollo... dov'è il mio pollo?
Ginevra si avvicinò al ragazzo e lo guardò, intenerita. - Niente pollo, Ronnie – disse per poi scompigliargli la chioma rosso fuoco.
- Ehi, tutto bene qui? Perché Ron è a terra? - chiese Sirius entrando nella camera dei ragazzi.
- Era svenuto per il forte shock – rispose Fred con tranquillità.
- Adesso è Ronnino il prefettino carino e coccoloso! - aggiunse George pizzicando la guancia del fratello minore.
Sirius inarcò un sopracciglio, lanciò una breve occhiata al suo figlioccio perché pensava che Silente avrebbe nominato lui come prefetto... ma evidentemente le cose non dovevano andare in quel modo.
- Be', congratulazioni Ron.
- Perché a me? - piagnucolò Ron, come se essere prefetto fosse una malattia incurabile.
Harry e Ginevra risero.
Poi l'attenzione di Sirius venne catturata dalla lettera tra le mani di sua figlia, pensando che fosse troppo gonfia per contenere solo la solita lista di libri... e a quel punto, nella sua mente, riemerse un ricordo ben preciso che gli fece seccare la gola.
Ginevra seguì lo sguardo del padre e solo in quel momento sembrò ricordare di non aver aperto la sua lettera. L'aprì con calma e quando infilò la mano dentro la busta per estrarre il primo foglio, sfiorò qualcosa d'insolito.
Gli occhi di lei si erano spalancati così tanto che Harry temeva di vederli uscire dalle orbite da un momento all'altro.
Quella fu l'affermazione che Sirius stava aspettando, ma che sperava di non ricevere.
- Gin, va tutto bene? - le chiese Harry preoccupato, ma lei continuò a fissare il vuoto borbottando frasi sconnesse.
- Porca Morgana! - esclamarono Fred e Harry quando si avvicinarono a lei per guardare la pergamena da sopra la sua spalla.
- Che succede? - chiese George, allarmato strappando la lettera dalle mani della ragazza che sembrò nemmeno accorgersene.
- C'è scritto che è diventata Caposcuola.
La busta cadde dalle mani di George e quando toccò il pavimento si sentì il suono di qualcosa al suo interno. A quel punto riprese la busta, infilò una mano al suo interno e strabuzzò gli occhi.
Ginevra era paralizzata.
- Ti prego non dirmi che è quello che penso che sia – disse Fred al gemello, strizzando gli occhi e incrociando le dita.
Nella stanza cadde il silenzio ma Sirius riuscì mettere tutto al suo posto. - Congratulazioni, principessa! - disse per poi stringerla in un abbraccio e sollevarla in aria. - Sono fiero di te.
Quella frase fu come un fulmine a ciel sereno per la ragazza.
“Ma io non voglio essere Caposcuola”.
A quel punto Fred commentò. - Be', meglio tu che qualcun'altra, Blacky – disse, portandosi le mani dietro la nuca.
- Ho sentito la parola Caposcuola - A quel punto nella stanza entrò Regulus, con un sorriso beffardo stampato sulle labbra. - Scommetto che sarai al settimo cielo, eh?
- Già... sto saltando dalla gioia, non vedi? - disse con un sorriso tirato. Lanciò uno sguardo alla spilla e sospirò. - Ginevra Black “Caposcuola”.
- Nemici dell'erede temete – enfatizzò Harry e tutti scoppiarono a ridere.
- Be', sarà un anno divertente. Immagina Gazza quando scoprirà che tu sei Caposcuola, Gin – disse George alla ragazza.
- Saremo intoccabili – il sorriso furbo di Fred fece intendere a Sirius che aveva già un piano al cento per cento malandrino per il primo giorno di scuola e si ritrovò a sorridere insieme a lui, ripensando ai tempi andati.


Era finalmente arrivato il giorno della partenza, e Grimmauld Place era invasa dall'agitazione e dalle urla della signora Weasley e del ritratto della matrona della famiglia Black.
Ginevra era seduta sul suo letto e stava riponendo alcuni indumenti nella valigia quando Sirius bussò alla sua porta.
- Ti ho portato una cosa – disse, sventolando una fotografia e prendendo posto accanto a lei.
Prima di porgergliela diede un'ultima occhiata a quell'immagine e sulle sue labbra apparve un sorriso malinconico. Non si era mai separato da quella fotografia ma voleva che sua figlia la portasse con sé, a Hogwarts.
Quando prese la foto Ginevra si rivide a due anni, in braccio alla madre. Lily teneva i lunghi capelli rossi legati in una coda e la stringeva tra le braccia. Indossava un maglione rosso con lo stemma di Grifondoro un po' infeltrito che profumava di biscotti al cioccolato. Anche se la fotografia era muta, Ginevra sentiva la risata di sua madre che si univa a quella acuta di lei mentre le solleticava la pancia.
Sorrise. Quella era la prima foto che vedeva dove lei e sua madre erano insieme.
- Voglio che l'abbia tu – disse Sirius incrociando gli occhi di lei.
- Grazie, papà. È bellissima – sussurrò abbracciandolo. - Ti voglio bene.
Sirius ricambiò l'abbraccio con tanto affetto e le posò un casto bacio sulla fronte.
- Ti voglio bene anch'io, principessa.

Una volta arrivati a King's Cross e attraversato il binario nove e tre quarti, la famiglia Weasley, Ginevra, Harry, Hermione e gran parte dell'Ordine della Fenice si ritrovarono davanti l'Hogwarts Express. Sirius e Regulus, trasformati in animagus in modo che nessuno potesse riconoscerli, si rincorrevano giocosamente tra la folla di studenti e famiglie fin quando la signora Weasley non li richiamò.
- Svelti ragazzi, il treno sta per partire! - esclamò abbracciando a caso i ragazzi e acchiappando Harry due volte. - Scrivete... fate i bravi...
Per un breve istante, l'enorme cane nero si rizzò sulle zampe di dietro e posò quelle davanti sulle spalle di Harry, ma la signora Weasley spinse via Harry verso lo sportello del treno, soffiando: - Per l'amor del cielo, comportati in modo più canino, Sirius!*
Ginevra si avvicinò a lui e gli grattò la testa. - Tranquillo, papà, baderò io a lui – gli sussurrò all'orecchio. Il cane incatenò i suoi occhi grigio intenso in quelli castano chiaro di lei. La loro sembrava una muta conversazione. - Non ti preoccupare, ci vediamo a Natale – sorrise Ginevra per poi salire sul treno insieme agli altri e iniziarono a sbracciarsi dal finestrino aperto per salutare i signori Weasley, Dora, Remus e Moody.
- Addio – gridarono Fred e George con teatralità mentre il treno cominciava a muoversi, ma prima riuscirono a vedere lo sguardo di fuoco della madre e i sorrisi divertiti di Dora e Remus prima che le loro sagome si rimpicciolissero fino a sparire. Ma il cane nero corse accanto al finestrino; le persone sfocate sul marciapiede risero nel vederlo inseguire il treno, poi questo fece una curva, e Sirius sparì lasciando sui volti di Ginevra e Harry due sorrisi un po' tristi.**





ANGOLO AUTRICE:
Ebbene sì, miei cari amici. A volte i morti tornano... ahahah SONO TORNATA!!! Contenti? Be', vi ho fatto aspettare un po'... un bel po'. Tanto, troppo tempo, lo so però adesso sono qui. Non ho intenzione di lasciare la mia storia. E so anche che il capitolo che breve e non è un granché, ma ho avuto qualche problema nel continuarla, ma adesso cercherò di mettermi di nuovo in pista... spero solo di riuscirci.
Adesso vi lascio, a presto :)
18Ginny18

*Harry Potter e l'Ordine della Fenice_Capitolo 10 – Luna Lovegood (ho inserito questa parte perché mi piace molto e ogni volta che leggo quelle poche righe mi si dipinge un sorriso da ebete sulle labbra).
** Harry Potter e l'Ordine della Fenice_Capitolo 10 – Luna Lovegood (e anche questa, solo che l'ho un po' modificata).
  
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