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Autore: LadyDam    15/06/2009    5 recensioni
Quando eravamo piccoli e sbagliavo tu eri sempre lì ad indicarmi la via giusta, a correggermi…ma quella volta non c’eri. Tu hai avuto la forza di ribellarti, di scappare…io no. Tu avevi avuto ragione anche quella volta.
Genere: Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Regulus Black, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Regulus Black-Un'ultima volta
UN'ULTIMA VOLTA


Il cuore ha le sue ragioni
che la ragione non conosce
(Blaise Pascal)



Mi sento nervoso e strano, come se tutto dipendesse da quello che sto per fare. E perché poi? Perché non ho avuto il coraggio di ammettere i miei sentimenti, il mio sentirmi sottomesso a qualcosa di troppo forte e consolidato come una stupida tradizione. Osservo i lineamenti del mio viso riflessi nello specchio…era da molto che non lo facevo, perché lo sapevo che quando l’avrei fatto mi sarei ricordato di te…così simile ma così diverso. Tu sei nel giusto, tu sei quello libero, tu sei quello felice…mentre io chi sono? Uno stupido che si è piegato al suo destino di Mangiamorte…strizzo gli occhi per trattenere quelle lacrime di delusione che premono per uscire. Io sono quello debole, quello che ha sbagliato tutto…ed ormai è troppo tardi per tornare indietro. Posso solo cercare di riparare in minima parte a quello che ho contribuito a creare. Guardo con odio il mio avambraccio sinistro dove so esserci quel segno che decreta la mia condanna.
Avevi ragione a dire che me ne sarei pentito…non sai quanto vorrei tornare indietro, rifare tutto da capo…
Quando eravamo piccoli e sbagliavo tu eri sempre lì ad indicarmi la via giusta, a correggermi…ma quella volta non c’eri. Tu hai avuto la forza di ribellarti, di scappare…io no. Tu avevi avuto ragione anche quella volta. Distolgo lo sguardo da quella figura che tra poco non esisterà più.
Vorrei tanto vederti in questo momento, ma so che ti farei solo soffrire inutilmente, e poi si…ho paura di rivedere ancora i tuoi occhi colmi di disprezzo per quello che sono diventato, per essere ancora un Black. Lo so, sono un codardo e lo sono sempre stato…
Esco e comincio a camminare senza sapere bene che strada sto facendo…pensando a quando eravamo piccoli. Eravamo inseparabili, ricordi? Abbiamo condiviso tutto: risate, pianti, scherzi…e poi all’improvviso era tutto finito. Grifondoro e Serpeverde. Questo era bastato a separarci per sempre…
La vista mi si sta appannando ma io non devo piangere…non ne ho neanche il diritto. Non mi sono neanche accorto che sta piovendo e che il buio è calato così improvvisamente…è tutto nero, Black…sembra proprio che il destino voglia ricordarmelo e mi ha spinto in un luogo dove non sarei mai riuscito ad andare razionalmente. Casa tua…
La luce è spenta…non ci sei…meglio così, non sarei riuscito a reggere un confronto con te…sono un vigliacco lo so…
Mi avvicino alla porta, indeciso. Prendo la nostra foto, la foto che ti piaceva tanto: avevamo cinque e sei anni ed eravamo in cortile, sorridenti dopo uno degli ennesimi scherzi che avevamo fatto insieme…
Con la bacchetta la attacco alla porta. La guardo ancora, con l’amaro in bocca.
Trovo la forza di voltarmi e di andarmene da lì…attraverso la strada e mi allontano un po’. All’improvviso oltre allo scrosciare della pioggia sento anche un crac. Non riesco a non voltarmi. Si, sei tu…il tuo aspetto è sempre lo stesso, non sei cambiato molto dall’ultima volta che ti ho visto. Raggiungi la porta e ti blocchi, stacchi la fotografia e la fissi intensamente. Io sono del tutto immobile, non riesco neanche a muovermi…debole. Cominci a guardarti attorno con gli occhi ansiosi e poi mi vedi, incroci il mio sguardo. Faccio violenza su me stesso per non raggiungerti, per non abbracciarti e sentire il tuo calore. No non posso farlo perché dopo sarebbe tutto più difficile per entrambi. Già non dovrei essere qui…ma a quanto pare il cuore ha avuto la meglio. Ho sempre avuto bisogno che qualcuno mi amasse…e tu sei stato l’unico che l’ha fatto.
Ti sorrido e tu fai lo stesso, era da tanto che non vedevo un tuo sorriso per me. Questo mi scalda il cuore. Alzo la mano, un segno di saluto, un segno di addio. La mia ora è già segnata Sirius, anche se tu non lo sai. Cominci ad avvicinarti ma non posso permettertelo, sarebbe crudele da parte mia farti soffrire ancora. Una lacrima mi scorre sul viso, confusa con la pioggia e dopo averti osservato in ogni dettaglio che mi rimarrà impresso per sempre, scompaio. Si, ora potrò morire in pace, ma avevo bisogno che tu sapessi che ero cambiato, che il tuo fratellino Regulus non aveva mai smesso di volerti bene. Avevo bisogno di rivederti un’ultima volta


Questa è la mia prima fanfiction...lasciatemi commenti per sapere se vi è piaciuta o meno.
Baci
Francy

 




  
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