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Autore: paige95    05/08/2017    2 recensioni
Protagonisti di questa mia prima FF ambientata nel mondo di Harry Potter sono Hermione e Ron. I due giovani sono sposati e da poco è nata la loro piccola Rose, ma purtroppo la loro vita insieme non proseguirà nel migliore dei modi.
Il narratore è interno, infatti sarà proprio Hermione a raccontarci le vicende e i suoi stati d'animo.
Spero possa piacervi. Fatemi sapere. Buona lettura :)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Terribili fatalità
 
Sono confusa, ho forti fitte alla testa. Sono sveglia, ma non riesco ad aprire gli occhi, c’è una forte luce che me lo impedisce.
Sento una voce che mi rimbomba nella mente.
“Hermione”
È tutto sfocato davanti a me.
“Cara, mi senti?”
Finalmente metto a fuoco la figura che è al mio fianco.
“G-Ginny, dove sono?”
Provo ad alzarmi, ma mi gira la testa.
“Sei in infermeria. Ti ha portata Ron”
Quel nome mi fa sussultare.
Non capisco come possa essere riuscito ad ingannarmi. Mi ha fatto firmare delle semplici ferie, è stato lui ad approfittare della mia posizione per un suo ennesimo gesto vigliacco. Mi ha manipolata, stavolta non riesco davvero a perdonarlo.
Mia cognata prova a proseguire “Hermione, so quello che è successo”
La ascolto attentamente, è dispiaciuta per qualcosa che non ha commesso lei.
Cerca di attirare la mia attenzione, ma sembra stare male “Devo dirti una cosa. So che non è il momento” trovo la forza e mi metto a sedere sul letto “Non riesco a trovare le parole giuste. Mio fratello stava per svenire quando l’ha saputo” è sicuramente grave “Sei stata male, perché aspettavi un bambino, Hermione, eri di un paio di settimane. Ma lo stress degli ultimi giorni ti ha provocato un aborto spontaneo”
Credo mi stia mancando l’aria, persino il sangue nelle vene ha smesso di fluire.
“Hermione?”
Mi guardo intorno, spero di trovare una soluzione a tutto questo dolore. Non so cosa risponderle. Sto fluttuando in una dimensione parallela, questa non è la mia vita, non mi riconosco, persino le persone che ho intorno mi sembrano estranee.
Ginny comprende il mio bisogno di solitudine, mi stringe amorevolmente la mano e se ne va.
Non ce la faccio più, piego le ginocchia verso di me, stringendole al petto, e vi affondo il viso. Piango come non ho mai fatto nella mia vita, i capelli si sono sciolti sulle spalle e coprono questo spettacolo penoso.
Sarebbe stato davvero troppo presto per pensare ad un altro figlio, ma lui c’era, era reale e quell’idiota è riuscito a farmelo perdere.
 
Fermo i singhiozzi all’improvviso. Non ha senso rimanere qui a piangermi addosso. Mi alzo e un po’ barcollante mi avvio verso la porta.
Appena fuori trovo mio marito seduto su una sedia, ha il viso tra le mani. Mi fermo a guardarlo, poi mi siedo lentamente accanto a lui. A quel rumore si volta verso di me, io invece osservo la parete difronte. Vedo con la coda dell’occhio che abbassa lo sguardo sul pavimento.
Nessuno dei due sa cosa dire e nemmeno cosa fare.
L’ultima volta che ho guardato la fede che porto all’anulare è stato quando credevo che avrei perso l’uomo che amo, ora la osservo e sono certa di doverlo lasciare andare. La sfilo lentamente dal mio dito e gliela porgo.
Ron la guarda, poi alza il viso su di me, è spaventato, io invece sono rassegnata.
“N-non puoi farlo”
Metto a tacere la sua titubanza, gli prendo la mano, gli poso dentro l’anello e la richiudo. Tengo la sua mano fra le mie.
Mi fissa negli occhi. I nostri visi sono distanti pochi centimetri. Gli concedo un ultimo lento bacio bagnato dalle nostre lacrime. Sono la prima a staccarsi. Tengo gli occhi chiusi e li riapro lentamente.
Esce solo un sussurro dalla mia bocca, ma siamo talmente vicini che lui mi sente comunque “Ti amo, ma il destino ci è contro”
“È colpa mia”
Lo zittisco posandogli una mano sulle labbra “È colpa di entrambi” lo guardo negli occhi, probabilmente sarà l’ultima volta, quindi voglio godermi questo momento “Se tra noi fosse andato tutto bene, non saremmo arrivati a questo punto”
“Concediamoci un’altra possibilità”
Gli porgo un sorriso malinconico, è paradossale, ma in questo momento mi sembra di avere davanti il ragazzino di cui mi sono innamorata.
Mi alzo, ma lui mi prende per mano per evitare che mi allontani. Mi guarda dal basso rimanendo seduto “Anch'io ti amo, Hermione, non dimenticarlo”
Provo ad ignorarlo “Devo venire a prendere le mie cose a casa”
A quelle parole Ron capisce che è veramente finita “Te le porto io” un misto di rabbia e rassegnazione nella sua voce
“Meglio di no. Non voglio che tu ti imbatta in mio padre”
È il momento più triste della mia vita, non mi sarei mai aspettata un giorno di doverlo vivere.
“E Rose?”
Già, nostra figlia, lei resta sempre e solo una vittima in tutto questo, preferire strapparmi il cuore pur di non farle vivere una situazione simile, ma io davvero un’altra via d’uscita non la vedo.
“Potrai stare con lei tutto il tempo che desideri”
Ron si alza, mi prende la mano sinistra e prova a rimettermi la fede, ma io mi tiro indietro.
“Sei ancora mia moglie”
“Ancora per poco, non ha senso prolungare questa agonia”
“Hermione, io non voglio che finisca tra di noi. Torniamo a casa, è un momento, passerà, ma solo se lo affronteremo insieme”
Presto attenzione alle sue parole e inevitabilmente mi passa davanti agli occhi tutta la nostra vita.
“Tesoro” mi prende le mani avvicinandosi e provocandomi un nuovo sussulto, è un dolce contatto, ma esita persino lui a proseguire “Abbiamo passato periodi peggiori”
Lo so, perché tutto quello di cui sta parlando, lo sto rivivendo difronte a me come fosse un film.
“È giusto così, Ron. Sento che è la strada da prendere”
“Stavolta stai commettendo un errore. Hermione, per una volta ho ragione io. Devi solo avere il coraggio di ammetterlo”
Sfilo le mie mani dalle sue “Devo tornare al lavoro”
“Ma dove vuoi andare?! Devi riposare”
Mi sistemo i capelli in una coda alta e mi allaccio la giacca “Stasera vengo a prendere le mie cose, decidi tu se farti trovare in casa oppure no”
“Io non resto in quella casa senza di te”
“Vendila. Fai quello che vuoi”
Un ultimo sguardo, prima di scomparire dalla sua vista.
 
Continua…
   
 
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