Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
Segui la storia  |       
Autore: leti_0907    07/08/2017    1 recensioni
-No, My lady. Non c'è più niente che tu possa fare- con quella frase la gelò completamente. Non poteva averlo detto veramente.
-Mi stai dicendo che preferisci morire?- gli urlò in faccia. -Mi vuoi abbandonare, è così?-
-Affatto, fosse per me non ti lascerei mai- la rassicurò. Ci mancherebbe altro. -Ma è il destino, Ladybug-
-Il destino si può mutare, poiché è solo una conseguenza inevitabile delle nostre scelte. Tu puoi ancora vivere, Chat Noir, se solo lo volessi-
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sette mesi dopo il funerale di Adrien…


-Marinette! Mi prepareresti due croissants alla crema, uno alla cioccolata e…- sua madre si precipitò in negozio, correndo verso il bancone. Marinette le sorrise e in un attimo Sabine si ritrovò in mano un vassoio con l'ordine e un succo di frutta già stappato. 


-Come facevi a sapere del succo? Non mi hai neanche fatta finire di parlare!- la donna era rimasta letteralmente a bocca aperta. Era come se l'avesse letta nella mente!

-A quest'ora i signori Abajour vengono a fare merenda con il loro figlio più piccolo, e sempre a quest'ora tu ti precipiti qui a dirmi le stesse ordinazioni di quattro mesi fa- una grassa risata scoppiò dietro di loro, e il viso del padre di Marinette, Tom, lievemente sporco di farina e un pezzo di guscio d'uovo attaccato alla chioma corta dell'uomo, fece capolino dietro al muro che separava il forno dal resto del negozio.


-Perché ridi, papà?- la ragazza guardò il padre stralunata. -Perché tua madre ormai non si rende conto di essere diventata prevedibile- rispose con ovvietà Tom, beccandosi uno schiaffo sul braccio da parte della moglie.


Davanti a tutta quella complicità coniugale, Marinette sorrise. I suoi genitori, negli ultimi mesi, l'avevano resa orgogliosa di loro: avevano ampliato la loro attività comprando il locale accanto al loro, adibendolo a bar, e andava tutto a gonfie vele.


Per lei, invece, andava meglio di sette mesi prima. Il ricordo del suo amato Adrien era sempre presente nelle sue giornate, ma la ragazza aveva imparato a convivere con il dolore che ancora e procurava. Si accarezzò l'enorme pancione, segno che al parto mancava poco più di una settimana, e sorrise, felice che presto avrebbe conosciuto i suoi bambini.


Quando era stata chiamata all'improvviso dalla sua dottoressa, la quale l'aveva seguita per tutto il periodo della gravidanza, e le venne riferito di portare in grembo non uno, ma ben due bambini si era sentita come se il pavimento la stesse per risucchiare. Per la felicità dovuta alla stupenda notizia, aveva iniziato a saltellare, battendo le mani come una bambina davanti al regalo più bello che avesse mai ricevuto. Subito dopo, era corsa per andare ad annunciare la buona novella ai suoi genitori.


Sabine e Tom erano per lei dei fantastici genitori, e facevano di tutto per renderla serena. Quando avevano assistito alla morte di Chat Noir, scoprendo subito dopo che si trattava del giovane innamorato della figlia e che la giovane era la coraggiosa Ladybug, e con loro Nino, Alya, Chloè ed il sindaco, si erano dimostrati subito orgogliosissimi di lei e delle sue innumerevoli coraggiose gesta. Senza di loro sarebbe crollata sicuramente.


Marinette si diresse verso l'uscita del negozio, quando una fitta al pancione la costrinse a piegarsi in due dal dolore. Le sue labbra lasciarono scappare un gemito, e solo allora i due genitori si accorsero che la figlia non stava affatto bene.


Mentre correvano da lei, in controluce, Sabine notò che una pozza di una sostanza trasparente, simile ad acqua, si stava allargando bagnando il pavimento e le scarpe della giovane, che aveva iniziato a prendere profondi respiri.


-Tesoro, ti si sono rotte le acque!- urlò la donna, accorrendole a fianco. -Tom, prepara subito la macchina!-

Quando vide l'uomo iniziare a balbettare in preda al panico, lo guardò esterrefatta. In un momento del genere, quando i loro nipoti stavano per venire alla luce, si faceva venire le paure?


-ORA!-


•• ••


Prese un respiro profondo. Stritolò la mano di suo padre fino a far scrocchiare le ossa ed urlò spingendo con tutte le sue forze. Un pianto ruppe il silenzio della sala operatoria, e Marinette si sdraiò sul lettino, chiudendo gli occhi e riposandosi un attimo prima del secondo round.


Non appena avevano messo piede in ospedale, un'infermiera si era avvicinata al trio e non appena Sabine le aveva comunicato l'imminente parto, come un razzo, la ragazza si era precipitata a chiamare un dottore che potesse assistere Marinette.


Proprio nel momento in cui le contrazioni si stavano avvicinando e la giovane futura madre iniziava ad avere la voglia di spingere, un dottore sulla cinquantina, con al seguito alcuni infermieri, l'aveva fatta sdraiare su un lettino e l'aveva trasportata di corsa in sala operatoria.


Non appena si erano preparati, il dottore le aveva alzato ed allargato le gambe per facilitare il parto, ed erano arrivati giusto in tempo: si vedeva già la testa del primo bambino, pronto ad uscire e conoscere il mondo.


Dopo sei ore di lungo travaglio, tra urla, spinte ed incitazioni, il primo bambino era nato. Tom, con gli occhi lucidi, accarezzò i capelli impregnati di sudore della figlia, ottenendo un sorriso stanco.

-Congratulazioni, è un maschietto- annunciò il dottore, avvolgendo il bambino piangente in una copertina azzurra dopo aver tagliato il cordone ombelicale, per poi porgerlo ad una infermiera che andò a lavarlo.

Sul punto di spingere di nuovo, Marinette prese l'ennesimo respiro profondo, ma venne fermata dall'espressione corrucciata del dottore.


-Cosa succede dottore?- spaventata a possibile risposta, la mano del padre della giovane venne di nuovo strizzata per bene, e Tom si impegnò a reprimere un gemito di dolore. Quando ci si metteva, quella ragazza sapeva essere davvero forte!

-Adesso affronteremo un parto podalico- l'uomo guardò Marinette, che l'osservava confusa. Non sapeva cosa significava, perciò desiderava avere delle risposte.


-Si ha un parto podalico quando il bambino si trova nel senso opposto, ovvero i piedi rivolti verso l'uscita. C'è una possibilità difarlo uscire naturalmente: proverò a girarlo. Quando te lo dico, spingi il più forte che puoi. Va bene?-


La giovane madre annuì, vigile ma prontissima. Dopo una mezz'ora passata ad aspettare impazientemente e sentire bisbigliare il dottore con gli infermieri, l'uomo le diede il via per ricominciare a spingere e lei obbedì immediatamente. Dopo ancora esattamente sei ore di dolori, un altro maschietto nacque e raggiunse il fratello alla nursery, così Marinette, finalmente madre, poté riposare.


•• ••


I suoi occhi blu non riuscivano a staccarsi dalle due figurine che insieme dormivano nella stessa culla. Era felice come non mai, era diventata madre di due magnifici e bellissimi maschietti di appena un paio d'ore di vita. I loro corpicini erano avvolti in tutine blu, ed erano così piccoliche ispiravano amore e protezione.


"Se Adrien fosse qui, allora sarei la persona più felice diquesto pianeta" e solo allora si permise di piangere davanti ai suoi figli, i loro piccoli ometti. Adrien non avrebbe mai potuto conoscerli, non li avrebbe mai visti muovere i primi passi, perdere il loro primo dentino, sentirli dire papà. Stava male per loro, perché sicuramente quando sarebbero cresciuti avrebbero risentito della mancanza di una figura paterna nella loro vita e verrebbero additati come quelli senza un padre. Non voleva pensare al futuro in modo così pessimistico, ma guardando i suoi bambini non riuscì ad evitare di farlo. Desiderava il meglio per loro e si sarebbe impegnata al massimo per renderli felici. Ma c'era un altro problema: Ladybug sarebbe tornata? E se sì, avrebbe dovuto tenerlo nascosto ai suoi figli?


La trovarono così Sabine e Tom, seduta nel letto d'ospedale a rimuginare. I due si guardarono negli occhi: che stesse pensando alla sua doppia identità?


-Cosa è successo, piccola mia?- le chiese Sabine, sedendosi accanto a lei.


-Mamma, come farò a conciliare le mie due identità?Da una parte sono Marinette, una ragazza che ha appena partorito due bambini, mentre dall'altra sono Ladybug, l'eroina di Parigi. Come farò?- la ragazza portò entrambe le mani davanti agli occhi. Come avrebbe potuto essere sempre presente per i suoi figlise uno dei suoi lavori consisteva nel salvare Parigi?


-Mio piccolo bignè, secondo te che nonni saremmo se non ci prendessimo cura dei nostri…ehm, a proposito, come vuoi chiamarli?-


-Louis e Hugo Agreste- rispose Marinette, aspettando che il padre andasse avanti. Era giusto che bambini portassero il cognome del loro papà.


-Eh sì... che nonni saremmo se non ci prendessimo cura dei nostri Hugo e Louis per viziarli?-


-Tuo padre intende che- si espressa Sabine, non appena intravide una nota di confusione nello sguardo della figlia. -Semplicemente, quando dovrai salvare la nostra città, porta pure Louis e Hugo da noi. Saremmo più che felici di occuparci dei nostri nipoti-


-Gabriel mi ha appena mandato un messaggio- annunciò Tom, leggendo velocemente il contenuto dell'sms del padre di Adrien.


-Si augura che i tuoi figli siano in salute e ti manda le sue più sincere congratulazioni. Ah, e dice anche che verrà a trovare i suoi nipoti non appena sarai tornata a casa-


-Aspetta papà, corri troppo lo fermò Marinette. -Dimentichi che la mia camera non è attrezzata per due bambini- osservò.


-Invece sì, pasticcino mio- la corresse Tom, gonfiando il petto. -Mentre riposavi, io e tua madre abbiamo tirato fuori e pulito la tua vecchia culla e il fasciatoio, per poi sistemarli in camera tua. Inoltre abbiamo disinfettato ogni gioco che usavi da neonata e lavato le tutine che potrebbero andare bene ai piccoli, almeno non spenderai ulteriore denaro. Anche se tuo suocero ci ha mandato una decina di vestiti solo per loro-


La giovane madre scoppiò a ridere ed abbracciò i suoi genitori e, buttando gli occhi sui figli in procinto di svegliarsi, rivolse un pensiero al defunto fidanzato.


"Oh Adrien, amore mio, veglia sui nostri figli da lassù, affinché ti portino sempre nel cuore. Esattamente come faccio io, ogni giorno"





E fu così che i nostri pargoli nacquero! Come ve li immaginate? Forse, e dico forse affinché, miei cari lettori, non vi illudiate, vi farò sapere come sono i piccoli Louis e Hugo nella mia malvagia e contorta mente!😈 See You Soon!💕
Leti_0907
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug / Vai alla pagina dell'autore: leti_0907