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Autore: Hinny109    09/08/2017    2 recensioni
Una forte esplosione mise tutto a tacere... Tre corpi accasciati a terra... Dei passi... Delle urla di terrore... Delle ombre... Delle mani che scuotono con forza uno dei tre corpi... Un gruppo di persone che accorrono e che si mettono in cerchio attorno a quella scena atroce... E poi... Il buio più totale
Genere: Azione, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Tsunade | Coppie: Hinata/Naruto, Neji/TenTen, Sai/Ino, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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< Cosa diamine è successo!? >
Il tono allarmato della Forza Portante del Kyuubi fece distogliere completamente gli occhi dell'Hokage dalle varie scartoffie che occupavano disordinatamente la scrivania in noce.
< Cosa pensi che sia accaduto Naruto? Ci hanno attaccato facendo saltare in aria la maggior parte degli edifici con uno stratagemma alquanto particolare. >
< Hokage-sama, ci dica i particolari per favore > la voce pacata di Shikamaru Nara anticipò la reazione sicuramente esagerata del Jinchuuriki che, dopo aver ricevuto un'occhiata dalla sua ragazza, decise di rimanere zitto e di ascoltare la donna dai capelli biondi.
Finito il racconto su ciò che era accaduto qualche ora prima, i ragazzi rimasero ammutoliti soprattutto quando vennero a conoscenza della strategia utilizzata dai nemici.
< Accidenti... Tsunade baa-chan! Voglio assolutamente andare a scovare quei farabutti per fargliela pagare! >
< Calmati Naruto. Ho già inviato dei gruppi di Jonin a perlustrare la zona nel caso in cui ci fossero altre minacce... Da domani si ricomincerà a sistemare il Villaggio e nel mentre, manderò alcuni di voi a iniziare le ricerche. >
I volti dei giovani ninja assunsero un'espressione tesa e angosciata quando un medico dell'Ospedale entrò senza bussare dicendo che le condizioni di due pazienti erano molto critiche a causa delle ferite riportate in seguito al crollo di un palazzo e che quindi, necessitavano di un'operazione d'emergenza.
L'Hokage allora, si alzò e, prendendo la mantella verde appoggiata sulla sedia, disse:
< Be'... Ora devo andare ad operare ragazzi. Shizune seguimi. > le due donne si incamminarono verso l'uscita ma prima di superare la soglia, la Senju si voltò e aggiunse:
< E comunque Sakura sta abbastanza bene. >
Tranne Sasuke, gli altri presenti rimasero stupiti da quella frase della donna; effettivamente, pur avendo saputo dell'enorme esplosione dell'Ospedale, nessuno si era preoccupato delle condizioni della Haruno - fatto notato anche da Shizune.

Era passato un po' di tempo dall'attacco a Konoha. Il Villaggio era tornato a splendere e le strade, imbiancate dalla neve, erano addobbate a festa per l'arrivo del tanto atteso Natale.
In quel lasso di tempo, Sakura aveva incominciato con la riabilitazione degli arti superiori come muovere le braccia o le mani, riconoscere al tatto le caratteristiche di un oggetto... per poi passare agli esercizi per le gambe; qui la rosa aveva trovato maggiori difficoltà nel riuscire a rimanere in piedi senza l'aiuto di nessuno, ma col passare dei giorni, era riuscita a camminare per tratti brevi utilizzando delle stampelle.
Mancavano precisamente sette giorni a Natale e Sakura, ormai stufa di restare chiusa in quel edificio, aveva deciso di uscire di nascosto all'insaputa della sua Maestra e dei suoi amici. D'altronde quest'ultimi, avevano trascorso ogni giorno festeggiando la fine della guerra e la ricostruzione della Foglia trascurando molto spesso la rosa lei però, sapendo che i ragazzi erano felici, non diceva nulla solo per non rovinare quella pace tanto agognata e finalmente trovata.

Sakura camminava con qualche difficoltà lungo le vie innevate di Konoha, il venticello freddo le pungeva le guance obbligandola ad affondare maggiormente il volto in quella sciarpa verde ottenuta con "l'inganno" da un'infermiera.
Il mantello invernale preso in prestito ad una collega dell'Ospedale, l'avvolgeva con calore riparandola in parte dalle basse temperature raggiunte.
Arrivata a destinazione sotto lo sguardo incuriosito e intenerito di molti abitanti, Sakura posò gli occhi sull'insegna dell'edificio: Il Negozio del Pesce dove, quando era più piccola, era solita andare con Tsunade per allenarsi sui Jutsu medici.
Entrò e salutando il proprietario - che quando la riconobbe le fece un inchino che la mise in tremendo imbarazzo - si diresse nella sala con la vasca dei pesci.
Con nostalgia osservò ogni minimo particolare di quel salone: dalla libreria piena di manuali di medicina, al divano su cui la Shisho era solita addormentarsi fino al tavolo posto vicino alla vasca e ai rotoli impilati gli uni sugli altri in attesa di essere utilizzati.
Un piccolo sorriso si formò sulle sue labbra e gli occhi smeraldini si velarono leggermente al ricordo dei momenti passati in quel luogo; portò il peso sulle braccia e fece forza sulle stampelle per poter scendere i due scalini, iniziò a zoppicare verso gli scaffali straripanti di libri e quando fu abbastanza vicina, allungò il braccio destro e ne afferrò uno.
Toccò con delicatezza la rilegatura: da sotto le bende che le fasciavano le protesi riusciva a percepire la copertina ruvida e i piccoli solchi formati dall'incisione del titolo; sfogliò le prime pagine e ne ammirò la morbidezza e la sottigliezza, chiuse un momento gli occhi e immaginò di essere tornata indietro nel tempo quando Tsunade la obbligava a leggere ogni singolo volume di ogni singolo ripiano di ogni singolo scaffale, insomma... di quando dovette leggere tutti i libri presenti mentre Ino - neo allieva del Quinto Hokage - si esercitava nel controllo del chakra.
Distolse la mente da quei pensieri e, lanciata un'ultima occhiata ai tomi, si avvicinò traballante alla pila di rotoli, ne prese uno nella mano destra e si diresse verso il tavolo. Dopo aver srotolato la pergamena e dopo averla appoggiata sulla superficie liscia, Sakura afferrò con decisione un polpo morto e lo mise sul rotolo.
Era da tanto tempo che non utilizzava il chakra... Prima impossibilitata poiché senza arti e successivamente ostacolata dalle varie difficoltà incontrate durante la riabilitazione che ancora doveva terminare.
Prese un respiro profondo e abbassò le palpebre per una maggiore concentrazione: cercò di impastare il chakra e di farlo fluire all'interno delle membra... doveva ammetterlo, le sembrava di essere ancora un'allieva dell'Accademia!
Quando percepì lo scorrere del flusso, aprì gli occhi e, puntando le pupille sull'animale stecchito, portò le mani su di esso cercando di far fuoriuscire il chakra e di controllarlo per rimettere in funzione gli organi vitali del polpo.
Dopo circa due minuti - quando le era parso di star facendo un buon lavoro - l'animale... esplose proprio come la prima volta che tentò Ino.
Incredula osservò i resti del polpo caduti a terra e, con una faccia schifata si disse:
< Tranquilla Sakura... È passato praticamente un anno e mezzo da quando non ti alleni... è normale... NO CHE NON È NORMALE! > l'ultima frase la pronunciò con un'enfasi tale da stupirla. Richiuse il rotolo e lo buttò a terra per andare a prendere un altro che posò nuovamente sul tavolo; questa volta andò verso la vasca e utilizzando il bastone con la retina, pescò un pesce non troppo grosso ma neanche troppo piccolo e lo uccise.
Facendo i movimenti precedenti la rosa tentò di rianimare l'animale acquatico senza successo... Ripetendo gli stessi gesti più volte - prendi rotolo, poggia sul tavolo, afferra il pesce, uccidi il pesce, cerca di rianimare il pesce, il pesce non si muove neanche a pagarlo, butta il pesce in acqua che "miracolosamente" lo fa tornare in vita, getta a terra il rotolo, sbuffa contrariata... - la rosa si ritrova stanca, affaticata e con gli ultimi due rotoli a disposizione; mastica tra i denti un'imprecazione e, quando anche il penultimo rotolo viene buttato via con stizza, l'Haruno urla di frustrazione e sbatte i palmi delle mani contro la superficie del tavolo con l'intenzione di spaccarla in due, ma purtroppo per lei, il legno scricchiola soltanto prendendosi beffe della ragazza:
< Non è possibile! Neanche la mia forza riesco più a usare! > ancora contrariata afferra l'ultimo rotolo e ripete le procedure bloccandosi quando su ritrova sotto mano il pesce che tanto vorrebbe strangolare.
Ormai è troppo stanca, le mancano le forze e la concentrazione è andata a farsi friggere con la sua pazienza... Punta gli occhi sul cadavere dell'animale e respira profondamente per poi far scaturire dalle mani quel chakra verde smeraldo che la contraddistingue.

Quando il Quinto Hokage di Konoha entrò nella camera d'ospedale dell'allieva dai capelli color confetto, la prima cosa che notò fu l'assenza della suddetta allieva. Subito pensò al peggio sapendo delle difficoltà che la rosa aveva ancore nel camminare e nel "gestire" i movimenti con le protesi; uscì di corsa dalla camera e chiedendo in giro alle infermiere, scoprì che nessuno di quelle in servizio l'aveva vista.
Cercò allora la Yamanaka e quando la trovò in ambulatorio chiese:
< Ino! Dov'è Sakura! >
< Tsunade-sama! Eh? Sakura? Be' molto probabilmente è nella sua stanza... > rispose la ragazza stupita da quella domanda parecchio stupida.
< Kami Yamanaka! Secondo te sarei venuta da te a chiedertelo se sapessi dove fosse?! E dato che non è nella sua camera... > l'autorità più importante del Villaggio non ebbe il tempo di finire la frase che Ino gridò:
< Cosa!? Sakura non è in stanza?! Tsunade-sama dobbiamo trovarla! Se le fosse successo qualcosa? Ovviamente... Mai seguire gli ordini e i consigli che vengono dati no? Ovvio che no... Sarebbe troppo... Noioso. Tze. > detto ciò, la ragazza iniziò a dirigersi verso l'uscita dell'Ospedale pronta a rivoltare l'intera Konoha in caso di necessità.
Subito la Sannin seguì la seconda allieva e giunte in strada, spostò lo sguardo in ogni direzione lasciando alla Yamanaka il compito di urlare il nome della rosa; una signora anziana, mentre stava tornando a casa con delle borse della spesa, incrociò i due medici e disse loro di aver visto la rosa - ormai conosciuta da tutto il Villaggio - dirigersi verso il negozio del pesce, probabilmente per fare anche lei delle compere.
A quella scoperta, entrambe le bionde capirono le intenzioni dell'Haruno e si diressero verso il luogo indicato.
Con un veloce saluto rivolto al proprietario, l'Hokage e Ino raggiunsero la sala che utilizzavano per gli allenamenti tempo prima.

Tsunade la trovò così, ferma immobile in piedi solo per pura forza di volontà, davanti al tavolo sul quale erano posati un rotolo e un pesce; tutt'intorno era un disastro: resti di polpo - indizio sicuro sul fallimento della rosa -, pergamene buttate per terra, pesci stranamente ancora vivi nella vasca ma con qualche mancanza - tipo una pinna o un occhio - e vari libri posati disordinatamente sul divanetto.
Osservò con cautela l'allieva facendo cenno a Ino di rimanere in silenzio: si spostò leggermente di lato per poter vedere meglio la rosa e, quando riuscì a posare gli occhi sul volto troppo pallido e troppo magro dell'Haruno, intravide delle gocce d'acqua che scendevano lente dagli occhi dell'allieva e che cadevano sul cadavere dell'animale; le mani tremavano, la mascella era serrata, il bianco delle fasciature quasi si confondeva con il colore della.pelle della giovane, ai suoi piedi un un mantello lungo e scuro, ma ciò che la stupì maggiormente era l'espressione assunta dalla rosa. Le palpebre erano chiuse con forza sugli occhi di giada dell'allieva, le sopracciglia chiare erano corrugate in una smorfia e le labbra ridotte ad una pallida linea sottile, il tutto accompagnato da leggeri e impercettibili spasmi del corpo. Il Quinto Hokage decise il da farsi su due piedi e, pur essendo abbastanza arrabbiata con l'allieva per aver disobbedito al suo preciso ordine di rimanere a letto a riposare, non poteva non provare tenerezza per quella scena che le si presentava davanti.
< Sakura! > la voce preoccupata ma squillante di Ino destò la donna dai suoi pensieri che, voltandosi verso la biondina, la lanciò un'occhiataccia per poi riportare l'attenzione sulla sua pupilla... Sembrava che si fosse calmata: pareva... più rilassata rimanendo pur sempre immobile nella stessa posizione di prima. Era come se il tempo si fosse fermato.
Fu solo quando il corpo di Sakura cedette all'indietro, che Tsunade si mosse con uno scatto verso di lei; allungò le braccia per cercare di non farla sbattere per terra e quando la prese al volo, ammortizzò la caduto evitando però di farle toccare il suolo. Vide Ino raggiungerla e solo allora capì di essere stata così veloce nell'afferrare l'allieva che neanche la Yamanaka - partita molto prima di lei - era riuscita a "tenerle testa".
Posò gli occhi ambra su Sakura notandone gli occhi chiusi in una smorfia di dolore, la fronte imperlata di sudore e le labbra tremanti così come il corpo pervaso da leggeri ma percettibili spasmi. Portò la mano destra sotto la frangia di Sakura per misurare la temperatura e quando la sentì bollente si rivolse a Ino dicendo:
< Ha la febbre. Dobbiamo portarla in ospedale per evitare che si prenda qualcosa di più grave dato che ha le difese immunitarie così basse che sembrano inesistenti tra un po'... Chissà da quanto tempo era qui... >
< La vecchietta che abbiamo incontrato per strada ha detto che la vista in giro circa tre ore e mezzo fa... Ah, stia sicura che quando si sveglia mi sente questa stupida! >
< Di certo non le risparmieremo una bella ramanzina! Oltre che stupida, pure incosciente! Ora andiamo, non perdiamo altro tempo. >
Ino prese il mantello dell'amica scoprendo che questo era completamente fradicio e, imprecando sottovoce, lo gettò per terra, allora Tsunade, si levò il proprio per poter coprire adeguatamente la rose rimanendo così con soltanto la sua solita mantella verde a coprire lo stretto kimono.
Le due donne si diressero verso l'Ospedale a passo svelto per evitare di prendere troppo freddo con in braccio la rosa, ignare del fatto che una figura incappucciata avesse osservato sia l'allenamento dell'Haruno sia il loro intervento tempestivo con un ghigno di soddisfazione sul volto.

























ANGOLO DEL MOKUTON:
Bene... Sono le 02:29 del mattino ed io mi cimento nel nuovo capitolo di questa storia! Yeeeee :D
Spero vi sia piaciuto questo capitolo per così dire "passeggero".
Alla prossima
Il Senju ;D
   
 
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