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Autore: Nikilu    09/08/2017    1 recensioni
Questa storia porta semplicemente un po' di novità al romanzo che già conosciamo. Le scuole sfidanti che gareggiano per il Torneo Tremaghi portano una ventata di freschezza e novità a Hogwarts. Nuovi personaggi sono inseriti in un contesto a noi tanto familiare e ci saranno cambiamenti, amicizie, amori... ma soprattutto il Torneo Tremaghi.
Genere: Fantasy, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro personaggio, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Durante i pochi giorni che dividevano l’intera scolaresca dal Ballo del Ceppo, Nora e Miles si incontrarono diverse volte in un’aula vuota al quarto piano per esercitarsi a ballare. I primi tentativi furono tragici, i piedi di Miles subirono non poche pestate e il viso di Nora era sempre così concentrato e dispiaciuto al contempo che il Serpeverde, divertito, cominciò a soprannominare entrambi Barnaba e Trollina.
“Un, due, tre... un, due, tre...” stava dicendo Miles nell’orecchio di Nora mentre giravano per la stanza; dopo molti tentativi stavano finalmente accennando a qualche passo che potesse definirsi di danza.
“Brava Trollina!” si congratulò il ragazzo quando terminò la canzone; fece un inchino, le baciò la mano e Nora rispose con una riverenza.
“Smettila di chiamarmi così però...” lo supplicò la ragazza spagnola ridendo “Sembro ancora più imbranata!”
“Non ci riesco” scoppiò a ridere il Serpeverde “due giorni fa sembravo davvero Barnaba il Babbeo che cerca di insegnare la danza classica ai troll”
“Non guarderò mai più quell’arazzo con gli stessi occhi” ridacchiò Nora.
Dopo circa un’ora lasciarono l’aula vuota e si diressero verso i sotterranei per prendere i cappotti: avevano deciso di fare una passeggiata nel parco e godersi quei brevi attimi di sole che avevano preso il posto dei fiocchi di neve. Quando giunsero nel Salone d’Ingresso, videro un gruppetto di ragazzi di Hogwarts che circondavano i gemelli Weasley: Nora intravide George che elogiava la loro nuova invenzione, le Crostatine Canarine, mentre Fred incoraggiava gli altri studenti a provarle. Prima che il gemello potesse vederla, accelerò il passo verso i sotterranei.
 
+++
 
Era il 23 dicembre e la neve cadeva fitta sul castello e sul parco. La mongolfiera di Whitehorse sembrava una gigante zucca glassata vicino alla casetta imbiancata di Hagrid, mentre il battello di Gibralfaro dava l’impressione di un’enorme fetta di torta ricoperta di zucchero a velo attraccata alle sponde del Lago Nero. Logan e Jeremy stavano passeggiando nel parco e un gruppetto di Tassorosso del secondo anno, non appena vide il campione di Whitehorse, cominciò a ridacchiare maliziosamente.
“Sei diventato famoso” sbottò Logan con un mezzo sorriso, sembrava che il nervosismo dei giorni precedenti fosse passato.
“Già” rispose Jeremy vagamente.
“A proposito: ancora non mi hai detto con chi vai al ballo!” chiese Logan dando un pugno sul braccio all’amico.
“Lo scoprirai la sera della vigilia”  lo tenne sulle spine il campione.
“Ma perché fai il misterioso?” si lagnò l’altro.
“Mi prenderesti in giro...”
“Ma dai, a meno che non sia Marietta Edgecombe non potrei mai...” Jeremy non rispose e Logan aggiunse “E’ lei???” lo sguardo inorridito e un enorme punto interrogativo in mezzo alla fronte.
“No, non è lei” ridacchiò a causa dell’espressione dell’amico. “Ti dico solo che è una Grifondoro. Stop”
“E’ Delmeza Robbins, vero?” insinuò Logan in attesa di conferma.
“No, e ora basta” concluse categoricamente Jeremy e l’amico seppe di non poter continuare. Dopo vari metri di passeggio e conversazioni idiote, Jeremy incrociò le mani dietro alla schiena e chiese schiettamente a Logan: “Tu invece? Hai deciso se andrai al ballo con Esteban?”
Logan abbassò lo sguardo ma l’amico si accorse che stava trattenendo il fiato; il biondo si grattò la testa e poi rispose secco: “Sì, ci andrò”. Jeremy ne fu contento e gli diede un colpetto incoraggiante sulla spalla.
“Ti va di parlare?” sottolineò l’ultima parola così da far intendere a Logan che si riferiva alla questione Non sono gay. Il migliore amico del campione fece di no con la testa e la conversazione planò su altri argomenti.
 
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La mattina della vigilia di Natale, un fioco raggio di sole entrò nella stanza che Nora condivideva con Candice e le altre Serpeverde. La campionessa si alzò lentamente, spostò la pesante tenda di velluto e si sedette sul davanzale dell’alta finestra: girò la maniglia, spinse il vetro e la brezza gelida le sfiorò la pelle. Inspirò forte l’aria fredda e i brividi cominciarono a scenderle fino alle caviglie; il Lago Nero era una lastra di ghiaccio e si intravedeva il battello della sua scuola a qualche metro di distanza. Esteban le aveva detto che dalla sua stanza lo vedeva abbastanza vicino, quasi gli sembrava di poterci salire sopra, e Nora in quell’istante desiderò davvero di poter salire sul battello e partire alla volta di Alicante. Si era invischiata in una cosa più grande di lei: come le era saltato in mente di iscriversi al Tremaghi? E per cosa poi? La gloria eterna? E se fosse morta gareggiando? Scrollò la testa per mandare via i brutti pensieri e chiuse la finestra dato che le sue compagne di stanza si stavano lamentando del freddo.
“Allora, che ne pensate?” domandò Candice sfoggiando un abito lungo color crema. Le gemelle Shark e Sarah si fiondarono su di lei per poterlo guardare da vicino e cinguettarono per tutto il tempo. Nora si distese sul letto e cercò di evadere mentalmente dalla stanza; chiuse gli occhi e si vide sul campo di Quidditch di Gibralfaro, La Plaza de Toros la chiamavano, mentre giocava con la sua squadra e brandiva il suo bastone da Battitore.
“Nora ci sei?” la voce di Sarah la destò dal suo sogno a occhi aperti.
“Parlavi con me?” chiese mettendosi a sedere.
“Certo! Vogliamo vedere il tuo vestito!” squittì sorridendo; le altre Serpeverde la guardavano speranzose, come se stesse per dare loro la notizia più bella del mondo. La ragazza ispanica biascicò un Ok e si accinse a prendere il suo abito da cerimonia dal baule.
“Eccolo… niente di che” mormorò e lo mostrò alle amiche: era un semplice abito di seta lungo color carta da zucchero, aveva le bretelle sottili e la scollatura a forma di cuore. Come avevano fatto esattamente poco prima, le ragazze cominciarono a trillare entusiaste, a toccare il vestito, a congratularsi con Nora e bla bla bla. Spero che il tormento finisca presto, pensò la campionessa.
 
Le 19.00 arrivarono presto. Nora raccolse i capelli in uno chignon impreciso, indossò degli orecchini pendenti sbrilluccicosi, scarpe con tacco non troppo alto e dopo due gocce di profumo e un filo di rossetto scese nella sala comune di Serpeverde. Aveva appuntamento con Miles alle 19.10 così sarebbero saliti insieme verso la Sala Grande e avrebbero raggiunto il Salone d’Ingresso in orario. La McGranitt si era premunita di ricordare ad ogni singolo studente di non fare assolutamente tardi e Nora non aveva la minima intenzione di contraddirla. Quando la campionessa raggiunse la sala comune vide Esteban che si sistemava i polsini della camicia; indossava lo smocking nero che erano andati a comprare insieme.
“Hei Este, sei un gran figo!” esclamò la ragazza avvicinandosi a lui e aggiustandogli il papillon.
Lo sè” si pavoneggiò beffardo “Eres un incanto tu también” le disse porgendole un bacio sulla guancia.
“Oh lo so che anche io sono un incanto” esclamò la ragazza mostrando una smorfia mista di vanto e ironia.
Dopo qualche risatina circa la loro modestia, si intrattennero a parlare su cosa si aspettavano per il Ballo del Ceppo.
“Hai visto Miles?” chiese ad un tratto la ragazza guardando l’orologio: erano le 19.15.
“No, non l’ho visto. A che ora avevate appuntamento?”
“Cinque minuti fa”
“Ah... beh vedrai che a momenti scende” la incoraggiò l’amico.
Passarono altri dieci minuti, durante i quali Nora ricevette i complimenti da Malfoy, Zabini, Montague e Flitt per l’abbigliamento; Candice passò e squadrò Esteban dalla testa ai piedi e Pansy Parkinson fece una smorfia al loro indirizzo. Nessuno dei Serpeverde che avevano incrociato aveva visto Miles e Nora cominciò ad andare in ansia.
“Ci avrà ripensato?” disse mangiucchiandosi un’unghia.
“Naaah” esclamò Este togliendole la mano da bocca. “Facciamo così, avviati altrimenti la McGranitt ti rompe. Salgo io a vedere perché ci mette tempo”. Nora acconsentì e si diresse al piano di sopra.
Il portone della Sala Grande era chiuso e una folla di studenti in abiti da cerimonia era accalcata lì davanti. Nell’avvicinarsi al nugolo di persone vide Harry e Ron insieme alle gemelle Patil; Cedric con una cinesina di Corvonero di cui non ricordava il nome; Jeremy Smith ai piedi della scala di marmo in evidente stato di attesa; Fred e Angelina; Ernie MacMillan con una ragazza del suo anno; alcuni studenti di Gibralfaro che facevano chiasso; una ragazza di Whitehorse che litigava – di già? – con il suo fidanzato e nessuna traccia di George e Katie. Si saranno già imboscati, pensò amareggiata.
Si fermò lontanto dal resto degli studenti, sperando che nessuno la raggiungesse e le chiedesse perché fosse sola; ma così non fu, infatti dopo pochi secondi Logan andò a salutarla.
“Stai benissimo” le disse sincero.
“Anche tu” rispose lei con la stessa gentilezza.
“Sai per caso dov’è Esteban?” chiese il canadese intimidito e un po’ rosso in volto.
“Sta arrivando. Pochi attimi e lo vedi sbucare dai sotterranei” il sorriso di Nora riempì l’aria e Logan provò un moto di simpatia verso di lei. “Oh eccolo lì” esclamò lei dopo poco, indicando verso l’amico; il ragazzo di Whitehorse si girò e rimase un po’ inebetito nel vedere Esteban agghindato a festa, così distolse lo sguardo fino al suo arrivo. I due ragazzi si salutarono e si scambiarono qualche convenevole: Este era davvero bello in quel completo elegante, sembrava più uomo e più sicuro di sé e poi aveva messo le lenti a contatto, quindi il suo viso era libero dagli occhiali blu.
“Scusate se vi interrompo” si intromise Nora tra i due “ma... dov’è Miles?”
Querer, sta vomitando a più non posso da un’ora. Il suo amico Sam è andato a chiamare Madama Chips… non credo che verrà” annunciò Esteban dispiaciuto.
“Cosa???!!!” esclamò Nora in preda al panico. “E io come faccio adesso???”
Lo siento cariño” cercò di consolarla Esteban. Nora rimase impietrita e le lacrime le salirono agli occhi.
“Se a Logan sta bene, aprirò io le danze con te” si propose Esteban, cercando di calmarla.
“No, no, no, assolutamente no! Non sarò io a rovinarvi la serata, ok?”
“Non rovinerai nulla” rispose Logan comprensivo “è solo un ballo. Io lo farei per Selina”
“No, davvero ragazzi, troverò una soluzione che non includa voi due”
Scoccarono le 19.30 e la McGranitt raggiunse spedita Nora che, alla sola vista della professoressa, impallidì.
“Signorina Flores, allora? Dov’è il tuo accompagnatore?”
“Professoressa, Bletchley sta male! Non riuscirà a venire. Madama Chips sta per visitarlo…” disse sconsolata la campionessa.
“Cosa?? Per dinci... non ci voleva!” esclamò la vice preside esprimendo il suo disappunto. “Ti do altri dieci minuti, trova una soluzione”
“Ma...” le parole di Nora rimasero sospese tra la sua bocca e la crocchia della McGranitt che aveva girato i tacchi ed era andata da Harry.
“Chiedi a Hernando… o a Miguel” consigliò Este assorto.
“Dici?” chiese non troppo convinta.
“Beh, prova!” la incoraggiò l’amico.
A quel punto non aveva più niente da perdere, così Nora si diresse verso i suoi compagni di scuola e lasciò Esteban da solo con Logan. Durante i primi minuti che stettero da soli i due non seppero che dirsi, poi Este sciolse il ghiaccio chiedendo al canadese con chi sarebbero andati al ballo Jeremy e Selina.
“Selina ci va con un tizio di Grifondoro… Cormac qualcosa. Il cognome non lo sa nemmeno lei” rispose pensieroso e si grattò la testa come faceva sempre quado era a disagio. “Mentre Jeremy non ne ho idea”
“Non te l’ha detto?”
“No! Sono giorni che provo a fargli sputare il rospo ma niente. Ha detto che lo prenderei in giro…”
“Oddio… è la stessa cosa che dice Alicia quando glielo chiedo io! Vuoi vedere che…”
“… ci vanno insieme?!” concluse Logan.
Entrambi scoppiarono a ridere perché sarebbe stato sorprendente vederli insieme, anche se forse sotto sotto si sarebbero potuti piacere. Mentre aspettavano il ritorno di Nora, alla quale avevano promesso di restare in quel punto dell’ingresso, si misero a scrutare tutti gli studenti e cominciarono a prenderne in giro alcuni per abbigliamento o movenze o qualsiasi altra cosa. Logan si sentiva a suo agio con Esteban e sperò in cuor suo che la serata continuasse al meglio.
Erano trascorsi più di dieci minuti quando Nora ritornò dai due amici, con alle calcagna la MacGranitt che era un tantino fuori di sé. Senza giri di parole, la vice preside impose ad Esteban di aprire le danze con la sua amica: era l’unica soluzione. Così, la campionessa si mise sotto il braccio del suo migliore amico – che mimò con la bocca un A dopo in direzione di Logan; la professoressa Sprite li fece posizionare all’inizio della fila dei campioni, sarebbero stati i primi ad entrare. 
“Ma perché siamo i primi?” si lamentò Nora con la professoressa di Erbologia.
“Perché sei l’unica donna, mia cara, è una forma di galanteria” rispose lei gentilmente.
“Che culo” mormorò la campionessa a denti stretti.
Subito dietro di loro c’erano Jeremy e  – nientepopodimenoche –  Hermione che parlottavano rossi in volto, poi Cedric e la Corvonero ed infine Harry con Calì.
“Non appena Mastro Gazza aprirà il portone, i campioni faranno il loro ingresso nella Sala Grande mentre gli altri dovranno aspettare che la professoressa Sprite dia loro il via libera” la professoressa di Trasfigurazione usò il suo solito tono austero, nessuno avrebbe fatto il contrario di ciò che aveva detto se non voleva essere trasformato in un copriteiera.
Nora guardò Esteban con un po’ d’ansia e sperò di non pestargli i piedi, poi fissò lo sguardo sull’ingresso in attesa ma mentre il portone stava per aprirsi sentì che l’amico mollava la presa del suo braccio.
“Este ma che ca...” si girò alla sua destra e dove pochi istanti prima c’era Esteban adesso c’era George.
“E tu che ci fai...”
“Entra”
Il portone si spalancò su una Sala Grande totalmente cambiata: i dodici alberi di Natale erano ricoperti di neve, le pareti e il soffitto sembravano di ghiaccio, così come i candelabri sui tavoli e i grandi lampadari che pendevano dal soffitto. La pista da ballo era così lucida da sembrare il Lago Nero totalmente ghiacciato, corone di elleboro pendevano dalle finestre e una cascata di vischio sovrastava ogni angolo. Non ci fu bisogno del tipico incantesimo della Sala Grande per sentirsi totalmente immersi in un’atmosfera di neve e gelo nonostante la temperatura della stanza fosse alta. Silente, i professori e i presidi di Gibralfaro e Whitehorse attendevano gli studenti in fondo alla stanza, davanti ad un palco sito dove di solito c’era il tavolo degli insegnanti: quella sera avrebbe suonato un noto gruppo musicale inglese, le Sorelle Stravagarie. I campioni fecero il loro ingresso attraverso un corridoio di studenti e sotto uno scroscio di applausi; Silente fece loro cenno di posizionarsi sulla pista da ballo e le quattro coppie assunsero la posa per aprire le danze.
“Questa devi proprio spiegarmela George” mormorò Nora a bassa voce.
“Puoi stare zitta per una buona volta?” rimbeccò lui proprio mentre cominciava la musica.
Il ballo di apertura fu un successo: nessun piede pestato, nessuna caduta, ma solo eleganza e armonia. Le lezioni di Miles erano servite davvero. Chissà adesso come si sentiva…
Il preside di Hogwarts invitò tutti i presenti a prender posto per il consueto bacchetto del Ballo del Ceppo e studenti e professori raggiunsero i tavoli circolari che erano stati messi tutto intorno nella sala.
“George allora?” insisté Nora incrociando le braccia. “Cos’era quella cosa?”
“Non possiamo parlarne con la pancia piena?” consigliò lui con un sorriso. Erano ancora al centro della pista da ballo ma nessuno badò a loro perché lo stomaco brontolava ai più.
“No George, voglio una spiegazione adesso” si infervorì la campionessa.
“Ok però usciamo di qui” e così dicendo la prese per mano e lasciarono la Sala Grande. Si fermarono proprio fuori il grande portone di legno, Nora corrucciata e di nuovo con le braccia conserte.
George le poggiò le grandi mani sulle spalle e le disse, con tono sincero: “Lo confesso: ho dato delle Pasticche Vomitose a Bletchley”.
“Delle cosa?!” obiettò lei.
“E’ una nuova invenzione mia e di Fred… ci serviva una cavia e…”
“E hai praticamente avvelenato il mio accompagnatore?? È da Madama Chips adesso! Lo sai??” spostò le mani del gemello dalle sue spalle e sbraitò “Perché l’hai fatto??” era davvero irritata.
“Perché non volevo che venisse al ballo con te” rispose lui abbassando le mani che erano rimaste a mezz’aria.
“Ah questa è bella…” sbottò lei. “Non… non… Diavolo George! Non potevi semplicemente invitarmi settimane fa?” adesso aveva le mani sui fianchi.
“Pensavo che… mi avresti rifiutato”
“Se… se non provi come puoi saperlo?” lo rimproverò lei; George abbassò lo sguardo e Nora continuò: “Credi sia stato facile per me invitarti? E ancor di più ricevere un rifiuto? Esteban mi ha supplicato per giorni interi di parlarti e io avevo troppa vergogna… Ma cavolo tu sei maschio, potevi invitarmi tu!”
“Hai ragione…”  biascicò lui.
“Questi… questi giochi balordi non mi piacciono George! Invece di usare le Pasticche Vomitose dei miei stivali potevi raccogliere il coraggio e invitarmi! È inverosimile tutto questo!”
“Beh, almeno le Pasticche funzionano…” cercò di scherzare lui.
“Oh no, non osare scherzare adesso. Credi che facendo così non sarò comunque arrabbiata con te?”
“Facciamo così… se ti faccio trascorrere una bella serata, mi perdoni”
“Non voglio trascorrere la mia serata con te” rimbeccò Nora piccata.
“Ma ormai siamo soli… “
“A tal proposito, Katie dov’è?” la voce di Nora era carica di nervosismo.
“L’ho scaricata ieri...”
“Ieri? Oddio, sei una frana George Weasley!” Nora scrollò la testa e alzò gli occhi al cielo “Cosa le hai detto? E lei cosa ti ha risposto?” voleva sapere come si era comportato con Katie per cercare di odiarlo, anche se sotto sotto era colpita dall’ingegno del suo piano.
“Le ho detto la verità... Che volevo venire al ballo con te ma che non avevo avuto il coraggio di invitarti e che preferivo andarci da solo anziché senza di te”
Nora restò senza fiato: le parole di George le stavano facendo contorcere le budella, sentiva i draghi nello stomaco, altro che farfalle!
“E lei cosa ha detto di tutto ciò?” nonostante ciò se sentiva dentro rimase impassibile all’esterno.
“Mi ha mollato un ceffone ed è andata via”
“Io ti avrei fatto di peggio...” la buttò lì la spagnola.
“Ovvero?” si informò il rosso.
“Con te basta un Aguamenti” rispose lei ricordando il piccolo incidente di inizio anno. George scoppiò a ridere e Nora cercò in tutti i modi di non seguirlo a ruota ma con scarsi risultati. Il sorriso le si formò sulla bocca e il gemello non potè fare a meno di farle notare che, in fin dei conti, non era arrabbiata con lui.
“Oh certo che sono arrabbiata. Domani andrai a scusarti personalmente con Miles altrimenti davvero non ti rivolgerò più la parola” ordinò decisa.
“Ma è un Serpeverde...” si lagnò George.
“Non mi interessa. Te la fai passare la rivalità” dopo qualche altro lamento di lui e molte occhiatacce di Nora, alla fine il gemello acconsentì “Ma solo perché sei tu” ci tenne a precisare. “Adesso andiamo a mangiare? Lo stomaco brontola e finiremo per non trovare più niente”.
Nora era indecisa sul da farsi, sarebbe tornata in camera sua molto volentieri e quando espose questa idea George le disse che sarebbe stato un disonore per Gibralfaro se la loro campionessa fosse andata via all’inizio della serata.
“Passerai la serata con me?” le propose, di nuovo.
Il sorriso di George Weasley, che gli creava una minuscola fossetta sulla guancia sinistra, era irresistibile.

 
 
 
  
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