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Autore: FlameOfLife    14/08/2017    2 recensioni
[Law x Kyoko(NuovoPersonaggio)]
Una pasticciona e combina guai di ragazza, dotata dei poteri di un Rogia (frutto Denki-Denki no mi), si ritroverà a navigare insieme alla ciurma di un chirurgo assai noto per i suoi modi sadici di agire.
Ce la farà la nostra cara protagonista ad uscire illesa dalle vendette organizzate al suo indirizzo?
Beh, se anche lei ricorre alle stesse armi, forse il Capitano dei Pirati Heart ha trovato pane per i suoi denti!
- - - - -
Una ff su un personaggio di mia invenzione e Law, con tanto di Pirati Heart e altri pg che appariranno verso metà storia.
Principalmente andrà più sulla comicità (almeno, spero vi faccia ridere :P), ma se ne vedranno anche delle belle!
Vi attende un mix di figuracce, vendette ed intrecci sentimentali.
Ah, ultima cosa prima di lasciarvi alla lettura: vi avverto che mi piace sperimentare, eheh
[Aggiornamenti lenti]
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bepo, Nuovo personaggio, Pirati Heart, Trafalgar Law, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~~~ * Ace-Marco-Pirati Heart VS Aokiji-marines * ~~~

Nell’arco di una manciata di minuti, l’Ammiraglio Kuzan ed il consistente gruppo di marines ci raggiunsero ai pressi del sottomarino. Quest’ultimi, su disposizione del loro superiore al comando, si predisposero lateralmente a lui posizionando delle specie di cannoni con mirino, assumendo attorno a noi una formazione a semicerchio, così da tenerci sotto controllo intrappolandoci tra di essi e la sconfinata distesa blu alle nostre spalle.

Tuttavia, poiché in diversi punti del terreno vi scoppiettavano ancora fiammelle della mia Enjomo -la quale aveva bruciato grossi tratti d’erba seguendo una linea retta-, stettero attenti a non accostarsi troppo, onde evitare qualche spiacevole inconveniente. Fortuna volle di essermi accorto in tempo delle lance di ghiaccio, altrimenti qualcuno dei Pirati Heart avrebbe potuto riportare ferite o, peggio ancora, ritrovarsi parti del corpo congelate.


Dreamer: Lo ribadisco: il tuo fuoco è un portento!

Distolsi lo sguardo dai nemici per posarlo brevemente su Dreamer che, accovacciato al suolo, stava ammirando entusiasta quel danzante connubio di colori rosso, arancione e giallo che avevo creato dal nulla senza il ben che minimo sforzo. A tal visione, un angolo della mia bocca si incurvò leggermente verso l’alto; come dimostrazione pratica dei poteri del Mera-Mera no mi, doveva essere stata apprezzata maggiormente rispetto a quelle eseguite nei giorni scorsi -ovviamente in modo limitato- a bordo della loro imbarcazione.

Hiro: Grazie ancora per l’aiuto, Ace

Io: Dovere

Gli dedicai un sorriso complice, al che Hiro rispose con uno riconoscente. Non avevano alcun motivo di ringraziarmi: erano amici e nakama di Kyoko, pronti a rischiare la vita pur di salvarla sebbene fossero a conoscenza della verità, ergo il mio corpo aveva reagito in automatico. Inoltre, adesso, mi veniva spontaneo considerarli a mia volta dei compagni di squadra sui quali poter fare affidamento e combatterci fianco a fianco.

Funny: Devo ammetterlo, se l’ingerimento di un frutto del diavolo non ne comportasse la perdita definitiva della capacità di rimanere a galla, ed il senso di stanchezza misto a nausea a contatto con l’acqua, ci farei su un pensierino

Dreamer: Altroché! I Rogia sono già di per sé una forza, e pure i Paramisha come quello del Capitano non scherzano

Funny: Se devo cambiare la struttura genetica del mio corpo, meglio puntare subito ad un bel Zoo-Zoo

Dreamer: Ahah, fai come vuoi. Poi, però, non venire da noi a lamentarti di essere diventato un animaletto innoq-

Matt: Per la miseria, ragazzi, volete piantarla una benedetta volta!? Vi pare forse il momento adatto per fare discorsi simili!? Non siamo ad una festa, ed i marines non attenderanno di certo i nostri comodi, quindi non distraetevi!

Con il volto pallido contratto in un’espressione mortalmente seria, Matt brandì all’altezza del mento una sorta di sciabola prolungata e dentellata, prendendo poi a spostare ripetutamente lo sguardo da una direzione all’altra mostrando un palese nervosismo. Rammentando la sua opinione espressa prima di giungere sull’isola in merito al fatto che, eccetto per i fruttati quale il sottoscritto, lo scontro che gli attendeva non sarebbe stato una passeggiata, compresi perfettamente il suo stato d’animo; per persone normali come loro, una semplice pallottola o un fendente poteva risultare fatale.

Dreamer, realizzato di essersi lasciato trasportare fin troppo da un’euforia decisamente fuori luogo, si issò deciso sulle gambe e, dopo aver spolverato velocemente la tuta bianca, impugnò a sua volta la propria arma.


Dreamer: Scusami, hai perfettamente ragione. Farò sì che non riaccada ancora

James: Sai, penso ti convenga sì non far adirare ulteriormente il tuo compagno di stanza. Altrimenti, da domani, rischierai di venire svegliato a suon di calci nel sedere come quella volta

La battuta di James riuscì a smorzare la tensione di un poco, tant’è che persino Matt si concesse un piccolo ghigno nell’udire l’interessato lagnarsi di come, una mattina, fosse stato buttato giù dal letto da lui in una maniera affatto delicata per ringraziarlo dell’amabile scherzo subìto la sera prima a seguito di una scommessa persa.

Pauly: Coraggio, ragazzi! Prima ci sbarazzeremo di ‘sti farabutti, e prima riprenderemo la nostra avventura per mare!

Trey: Ben detto! Dimostriamo loro di che pasta sono fatti i Pirati Heart!

Spronati dalle parole dei due ragazzi, e da un Bepo bello carico che ricordò a tutti di dare il meglio di sé mentre avrebbero atteso speranzosi il ritorno di Law e Kyoko, una forza si diffuse in ogni fibra del loro corpo, scaturendo un grido collettivo da battaglia prima di partire all’attacco data la partenza dettata dalla Marina.

Marco, che aveva rimuginato fino a quell’istante sull’attuale situazione, approfittò della confusione generale tra i due fronti armati disposti sul campo da combattimento per potermi raggiungere.


Marco: Ritengo sia più opportuno occuparci noi due di Aokiji. Le sue abilità possono essere un problema, e benché i componenti della ciurma di tua sorella non mi appaiano degli inetti, vorrei evitare di correre rischi inutili

Io: Non serve che tu aggiunga nulla in merito, poiché era già mia intenzione combatterlo personalmente. Tu, piuttosto, pensa a supportare gli altri aiutandoli dove necessario. Un fruttato a coprire loro le spalle gli rassicurerà

Con la coda dell’occhio, lo intravidi bloccarsi e aggrottare lievemente la fronte.

Marco: Come sarebbe a dire? Non avrai intenzione di affrontarlo da solo mentre non sei al pieno delle forze, spero

Io: Perché non dovrei? Siamo fuoco e ghiaccio, perciò tale mio vantaggio coprirà l’essermi ripreso solo in parte

Marco: Ace, maledizione, dovresti smetterla di agire di testa tua e fare maggior affidamento su chi ti sta vicino. Credevo che il tuo ultimo scontro con Teach ti fosse servito di una qualche lezione...

Volsi il capo per far sì che i nostri sguardi si incrociassero e, malgrado non fossero mutati il caratterizzante tono neutro della voce e l’espressione apatica sul viso, conoscevo Marco da abbastanza tempo da riuscire a decifrare le vere emozioni racchiuse in quelle iridi oscure, al che me ne dispiacqui.

Ero consapevole che né lui, né nessun altro attendente il nostro rientro alla Moby Dick, mi avrebbero perdonato facilmente per averli fatti impensierire a causa della mia improvvisata partenza alla ricerca di quel traditore, ma il bene di Kyoko e Rufy avrebbe sempre prevalso su qualsiasi persona o cosa che fosse.

Inoltre, a discapito di ciò che poteva sembrare ad occhi esterni, lo scontro sostenuto con Barbanera si era, francamente, verificato utile: grazie ad esso, difatti, avevo realizzato meglio quali fossero i miei limiti fisici. Pertanto, d’ora in avanti, avrei prestato maggior attenzione ai nemici che mi si sarebbero parati sulla strada.

Che poi quel bastardo avesse avuto la meglio per via dell’ingerimento di un frutto dal potere devastante, non permettendomi così di vendicare Satch per garantire alla sua anima un riposo in pace, era tutt’altra questione alla quale mi sarei dedicato in un momento più consono; Teach l’avrebbe pagata cara pure per l’umiliziazione infertami, ancora fastidiosamente bruciante dentro di me.

Di conseguenza, sapendo di poter fare affidamento sulle mie capacità nel portare a termine ciò che mi ero prefissato di compiere, ricambiai la serietà presente sul volto di Marco con altrettanta.


Io: Non preoccuparti. Il fatto che io sia stato sconfitto una volta, non significa che debba necessariamente riaccadere

Passati diversi secondi nella ricerca minuziosa di ogni mio possibile segno di insicurezza o altro, Marco si limitò a sospirare ed a rivolgere l’attenzione difronte a noi. Capendo di aver ottenuto via libera nell’agire come ritenevo più opportuno -effetto del nostro rapporto di reciproca fiducia-, lo sorpassai ringraziandolo mentalmente e portando una mano dietro le schiena per recuperare il cappello arancione da indossare sulla testa.

Aokiji, rimasto tranquillamente in disparte con le mani nelle tasche dei pantaloni, addochiandomi nel ridurre la distanza tra noi due fissandolo con decisione, si concentrò sui miei movimenti assottigliando lo sguardo.


Aokiji: “Pugno di Fuoco”... suppungo sarai tu il mio primo avversario

Io: Non era mia intenzione farla attendere con i miei comodi, Ammiraglio. Adesso sono a sua completa disposizione

Per sottolineare ciò che ebbi appena espresso, rilasciai attorno alla mia figura delle fiamme di media grandezza, permettendo loro di fungere totalmente da barriera. Aokiji, al contrario, convogliò nuovamente il suo potere sul braccio e, dopo un breve istante trascorso dello studiarci a vicenda, passammo all’azione.

Aokiji: Ice Block... Pheasant Beak!

Ad una notevole velocità, espanse il ghiaccio in aria e lo modellò per dar forma ad un volatile minuziosamente dettagliato da scagliarmi contro in tutta la rispettiva stazza il quale, se non fosse stato per le attuali circostanze, sarebbe stato quasi un peccato doverlo mandare in frantumi.

A dispetto di tale pensiero, in quanto tempistica nel contrattaccare non mi feci cogliere impreparato; racchiudendo nella mano parte delle fiamme manifestate in precedenza, applicai una delle mie tecniche difensive.


Io: Kyokaen!

Facendo ruotare il fuoco su se stesso in una sorta di grosso specchio circolare, lo spinsi di getto in avanti per bloccare la strada all’uccello in volo che, non appena entrò in contatto con esso, svanì nel giro di un attimo senza lasciare dietro alcuna traccia del suo passaggio, come se non fosse mai “esistito”.

L’annullamento reciproco dei nostri attacchi causò l’innalzamento di una consistente coltre di vapore che privò momentaneamente noi, più gli uomini nelle nostre vicinanze, di una chiara visibilità del tutto. Nonostante ciò, io ed Aokiji non osammo spostarci di un centimetro, consci del fatto che si trattava unicamente dell’inizio.


˜˜˜˜˜

In un altro punto dell’insenatura, nel frattempo...

Alcuni soldati della Marina, avendo assistito allo scambio di colpi avvenuto tra i due possessori dei poteri Rogia, si interruppero dal combattere e si misero a fissare sgomenti in direzione di quest’ultimi.

Marine1: C-Com’è possibile?

Marine2: Il ghiaccio dell’Ammiraglio... è evaporato istantaneamente!

Marco: Parlate del Comandante della Seconda Flotta di Barbabianca. E’ naturale che sia capace di tenergli testa

Non aspettandosi dietro nessuno, i due si girarono allarmati impugnando sbrigativamente i rispettivi fucili a canna, puntandoli in seguito contro un Marco mezzo ibrido accovacciato sui cannoni come se nulla fosse.

Marine2: Da dove diavolo sei spuntato fuori!?

Marco: Se non vi foste persi dietro allo scontro altruo, forse ora lo sapreste

Marine1: Risparmiaci le tue battute e togliti subito da lì, altrimenti ti spariamo seduta stante!

Marco, inclinando lievemente la testa, gli osservò in silenzio per qualche secondo con palese divertimento.

Marco: Vi accontento con gran piacere

In un battito secco d’ali, si librò in alto ad un’altezza sicura mentre i marines, nella propria caratteristica idiozia, provarono ugualmente ad infliggergli qualche danno sparando a raffica e urlando di tornare giù per farsi arrestare.

Subito dopo, però, mutarono espressione nello scorgere un grosso tronco d’albero rotolare spedito verso di loro; essi ed altri marines si scansarono a pelo, altri vennero travolti assieme ai cannoni. Marco si voltò per ricambiare il ghigno di Jean Bart, prima che questo si mise a sdradicare un altro albero da usare come arma improvvisata.


˜˜˜˜˜

~~~ * Law-Kyoko VS Akainu * ~~~


Interamente immersi nel fulcro del combattimento vero e proprio, essendo le parole state abbandonate in modo definitivo, nessuno di noi mostrava alcun interesse nell’assodare di come la struttura geografica di quel ritaglio d’isola fosse già stata modificata in parte: grossi solchi nella sabbia; pezzi di massi sparsi ovunque; alberi mietuti…

Cominciato alla base dell’imponente scogliera dove vi erano attraccate le due corazzate della Marina, a suon di colpi ci eravamo mossi frequentemente da una zona all’altra, finendo con il giungere sullo stretto lungo mare. Ma, per il momento, alcuno sembrava avere la meglio: quando una parte prevaleva, l’altra recuperava in un lampo e rispondeva con più determinazione, capovolgendo la situazione e legandoci tutti ad un estenuante circolo vizioso.


“Non possiamo continuare così, altrimenti rimarremo privi di forze ancor prima di aver combinato qualcosa”

Per non tenere poi conto del fatto che, per una persona reduce da una notte passata in bianco e due pasti saltati, non fosse esattamente il massimo muoversi senza sosta. Volendo andare a nozze, basti aggiungere un bel sole picchiettante con costanza; alquanto accaldata, il ciuffo blu mi si era addirittura appiccicato alla fronte bagnata.

Avrei preferito di gran lunga una giornata di pioggia. Beh, forse pioggia pioggia no, ma un cielo bello nuvoloso sì. Tanto, quel bastardo di Akainu doveva essere immune alle alte temperature -stimando la sua-, mentre Law pareva girare bellamente in felpa pure con quaranta gradi. Insomma, tra i presenti, l’unica risultare “anormale” ero io.

Passato un braccio sul viso per detergermi alla bell’e meglio dalle goccioline di sudore, mi rilanciai in un attacco diretto laterale approfittando dell’attimo durante il quale l’attenzione dell’Ammiraglio ricadde di nuovo su Law. Eppure, non riuscii lo stesso a coglierlo impreparato e quella che dovette incassare un calcio sotto lo stomaco fu la sottoscritta. Un breve istante di vulnerabilità causato dal riflesso dei raggi solari sulla superficie del mare alle spalle di Akainu, che mi aveva privata della vista rendendomi così una facile preda dopo la parata di lui.


Law: Room... Tack!

Nel rimettermi in piedi, dato il fiato smorzato per via del colpo seguito dall’urto contro la roccia, una debole tosse mi colse la quale, al termine, mi fece contrarre il viso in un’espressione di fastidio misto a disgusto nel tastare sulla lingua un sapore ferrugginoso; sputai via il sangue salitomi in bocca, ripulendomi poi le labbra sul guantino.

“Era da parecchio che non avevo a che fare seriamente con l’haki… Mi sa che il mio corpo è un po’ fuori allenamento”

Distinguendo a terra delle ombre bizzarre e poco marcate, mi ripresi concentrandomi nuovamente sullo scontro: sopra la nostra testa, in mancanza di gravità, vi era sospeso un tratto di mare. Tale visione mi fece riaffiorare nella mente il ricordo dell’unico combattimento tenutosi sul sottomarino con il Re del mare, accompagnato da quel piccolo sentimento di invidia provato nei confronti di Law nel verificare quante cose potesse compiere grazie al rispettivo frutto; inevitabilmente sorrisi, prima di tornare seria ed aspettare attentamente la sua prossima mossa.

Con maestria e, all’apparenza, semplicità, Law fendette il quantitativo d’acqua per ripartirlo in blocchi uniformi. Dopo di che, volendo indebolire l’avversario inzuppandolo con il nemico giurato di noi fruttati, permise loro di cadere uno dietro l’altro addosso a quest’ultimo; tentativo andato a vuoto, in quanto ciascuno di essi fu evitato.


“Malgrado la stazza che si ritrova, è parecchio agile… Beh, visto che ti piace muoverti, perché non assaggi questo!?”

Io: Denki bubbles!

Generate numerose piccole sfere di energia elettrica concentrata, le quali presero a fluttuarmi attorno in circolo, le scagliai a susseguirsi contro Akainu mirando casualmente ad ogni singola parte del corpo. Anche se, com’era facilmente prevedibile, fece fronte pure a questo attacco senza metterci troppo impegno.

Comunque sia, le sferette rimanevano ugualmente parecchie e viaggianti ad alta velocità. Pertanto una, superato le mie aspettative, riuscì a centrare in pieno il ginocchio destro di lui facendolo tremare spasmodicamente per qualche secondo. Alla vista di ciò stetti per giorire interiormente, quando quel farabutto mi diede dimostrazione di quanto poco significante fu il mio colpo; regalandomi uno sguardo di sufficienza, si preparò a ribattere a tono.


Akainu: Se non vi dispiace, ora è il mio turno

Dalle spalle possenti quanto la figura in sé, il magma cominciò a colare in abbondanza fino al terreno, tant’è che le braccia ad esse collegate scomparvero in un istante come se fossero state sepolte vive. Eppure, subito dopo, le suddette rifecero il loro ingresso nel campo visivo di tutti noi quando vennero protese verso l’alto.

Akainu: Ryuusei Kazan!

Indirizzai lo sguardo alla volta celeste, laddove la massa incandescente vi era stata spedita con una tale forza da giungere all’altezza delle nuvole presenti e oltrepassarle, attendendo diligentemente il colpo imminente per poterlo contrastare al meglio; ciò che si palesò un istante a venire, tuttavia, mi fece alquanto trasalire.

“Stiamo scherzando!?”

Una pioggia di meteoriti. Una stramaledettissima pioggia di meteoriti, ecco a ciò che io e Law fummo costretti a prendere parte. L’ammasso di poc’anzi, ora scisso in tanti altri sotto forma di grossi pugni, cominciò a precipitare sull’intera ampiezza della spiaggia, non condecendoci alcuna possibilità di fuga in qualche sicura fascia scampata.

Di conseguenza, dovetti far nuovamente affidamento alle sfere di elettricità, incrementandone lo spessore in modo da adattarle a ciò che avrebbero intercettato da lì a breve. Nel frattempo, Law aveva già riespanso la Room e affettato i primi pugni di magma entrati nel raggio d’azione della suddetta.

Tuttavia, dal risultato che ne conseguì, non si prospettò la scelta ottimale: rispettivamente mandandoli in frantumi io, e scindendoli in due o più parti lui, rischiavamo di interferire con l’operato dell’altro e colpirci indirettamente. Pertanto, come se avessimo ragionato con un’unica mente dopo lo scambio di una fugace occhiata, abbandonai per un attimo la difensiva e corsi nella sua direzione, mentre Law la orientò in modo calcolato fino a quando non l’ebbi raggiunto al di sotto della cupola azzurra.

Una volta cessata la violenta tempesta di meteore, mi ritagliai un minuto per placare il debole affanno e rilassare le membra tese e, dal respiro irregolare colto alle mie spalle, dedussi di non essere l’unica a versare in tale stato. Spiando Law di sottecchi, difatti, potei cogliere i primi segni di affaticamento sul volto scuro; ricordando una conversazione tenuta con lui in passato, con ogni probabilità la causa principale era il costante affidamento sulla Room, la quale necessitava di un elevato dispendio di energie per essere evocata e mantenuta attiva.

Oramai, chi per un fattore, chi per un altro, iniziavamo a risentirne dello scontro protatto fino a quel momento. E, come avevo precedentemente temuto, non eravamo ancora riusciti a concludere concretamente un bel niente.


“Sembra proprio che ‘sto farabutto non sia stato promosso ad Ammiraglio per caso…"

Una chiara dimostrazione della sua potenza, la si acquisiva verificando la maggiore entità dei danni all’ambiente: un tratto balneare era scomparso, sommerso dall’acqua confluita nel cratere formatosi; parte della vegetazione aveva preso fuoco, andando a coinvolgere poco alla volta quella adiacente e l’aria, di base rarefatta in un luogo di natura simile, si era fatta più soffocante. Un attacco del genere sarebbe stato in grado di spazzare via un villaggio.

“Non posso permettere alla Marina di rendere quest’isola la nostra tomba!”

Risoluta, mi drizzai di schiena scricchiolando un paio d’ossa per ributtarmi in qualche maniera nella battaglia per la supremazia, quando Law mi bloccò chiamandomi. Tornai a guardarlo, leggendovi negli occhi una luce diversa.

Law: Ho ideato un piano, dove l’elemento sorpresa giocherà un ruolo fondamentale per la riuscita di esso. Pertanto, avremo un solo tentativo a disposizione

“Un solo tentativo, dici?”

Giunti a quel punto, con il nemico che stava già provvedendo a ridurre le distanze tra lui e noi, dovevamo essere pronti a tentare il tutto. Quindi, avendo piena fiducia in Law, mi sarei affidata con speranza al piano escogitato.

Io: Non temere, conta pure su di me

“Ce lo faremo bastare. Costi quel che costi!”







Angolo autrice ^^:

*Kyokaen = "Specchio fiammeggiante". Attacco utilizzato da Ace a Marineford, ep 481
*Ice Block - Pheasant Beak = "Becco di fagiano". Attacco utilizzato da Aokiji a Marineford, ep 481
*Ryuusei Kazan = "Pioggia di meteoriti". Attacco utilizzato da Akaino a Marineford, ep 473.

Salve minna! Come ve la state passando con il caldo di questi giorni? :P

Ultimamente, poiché continuano ad uscire notizie sul mondo di One Piece (relative all'anniversario, nuovi games, novel e via discorrendo), ho sentito la mancanza dei "miei" personaggi, pertanto ogni tanto mi diletto nuovamente a scrivacchiare un po' ^^
Sarò franca, nel rileggere alcune parti scritte anni fa, non ho potuto evitare di domandarmi cosa debba mai aver fumato per scrivere certe assurdità e alcune volte orrori -difatti mi sono messa a ridefinirle- XD
Anche la scelta di utilizzare il grassetto mi sfugge alquanto...

Anyway, spero che il piccolo capitoletto vi sia piaciuto. Il prossimo sarà più corpulento e forse tratterrà la fine delle battaglie, devo ancora vedere come mi verrà al momento.

E, niente: godetevi le vacanze abbronzandovi per bene e gustandovi qualche leccornia :P

See ya! =_^
Flame

P.S. Il 29° capitolo lo dedico a coloro che hanno recensito il precedente.
Arigatou: kiara 96, Princess_Yaoi e Incantatrice_Violeta


  
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