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Autore: kisspiece99    14/08/2017    6 recensioni
STORIA INTERATTIVA [Iscrizioni chiuse]
Tre fratelli decidono di seguire le orme dei genitori, due pirati che pur di assicurare la serenità del mondo hanno perso la vita. Ora toccherà a Aiden, Viktoria e Nicholas Almanser e le loro ciurme salvare il mondo. Ci riusciranno?... anzi, ci riuscirete?
Vi invito a leggere e a partecipare numerosi! ^_
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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LA PIETRA ACQUAMARINA
A SPASSO PER PEACEFUL ISLAND


"Shi-chan! Guarda questa! Non è bellissima questa conchiglia? E di questa invece, che ne dici? Ci sono troppe perle per te?" Chiese Viktoria alla musicista che, pazientemente, cominciò a elencare i pregi e i difetti delle quindici collane che la castana le stava mostrando. Quando stava per spiegarle che la decima collana le avrebbe sicuramente rotto l'osso del collo per via delle pietre che la decoravano, i suoi occhi color nocciola si posarono sulla figura slanciata di Scarlett che, a qualche bancarella di distanza, stava passando l'indice sulla copertina di un libro. "Ehi Vicky, guarda, c'è Scarlett!" le fece notare la bionda. L'amica distolse l'attenzione dalle collane e guardò nella direzione che le stava indicando Shizuka. Storse il naso quando la sua compagna di ciurma si diresse verso l'albina. Non che le stesse antipatica, ma c'era qualcosa nei suoi occhi azzurro chiaro che la metteva in soggezione, come se ogni volta che la guardasse la stesse analizzando, e Viktoria odiava quella sensazione. Riluttante seguì l'amica che nel frattempo, messa da parte la sua timidezza, aveva porto la mano alla vice-capitano della ciurma argentata per presentarsi meglio. Mentre stava per iniziare Scarlett la precedette "Shizuka Nobunga, nota come la Musicista Grigia." e le strinse la mano. Dopo un iniziale momento di sorpresa per essere stata preceduta, Shizuka chiese:"Cosa stai cercando? Magari io e Viktoria possiamo darti una mano, abbiamo visto queste bancarelle un bel po' di volte." Scarlett sorrise riconoscente "Beh, effettivamente c'è una cosa che potreste dirmi. Prima ti ho sentita dire che dovevi recarti da un liutaio per delle corde per il tuo violino. Mi è venuto in mente che a me servono delle nuove corde, dato che le mie sono abbastanza consumate, e della pece per l'archetto, solo che non ho la più pallida idea di dove andare." Shizuka si batté la mano sulla fronte ricordandosi improvvisamente il motivo per cui era lì "Le corde! Me ne ero completamente dimenticata!" Poi rivolgendosi all'albina le chiese:"Se vuoi, visto che so, o meglio Viktoria sa" si corresse mentre si malediceva mentalmente per il suo scarso senso dell'orientamento. "dove è il liutaio, possiamo andarci insieme."L'altra annuì e insieme si recarono verso la bottega scambiandosi qualche consiglio come ad esempio su quanto allentare la vite dell'archetto, quando e come pulire la cassa e il manico, o parlando di aneddoti nei quali il loro strumento era stato usato o come chitarra o come arma. Qualche passo dietro di loro Viktoria le ascoltava fingendo di capire ciò di cui stavano parlando. A quanto pareva le sue adorate collane avrebbero dovuto aspettare.
 
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Maryam si sistemò la gonna a pieghe nera che aveva indossato. Compiaciuta osservò il suo riflesso sulla vetrina. Lo sapeva che non doveva dare ascolto a Lulu. Quella gonna era stata un vero affare, nonostante la cuoca sostenesse che 120 berry per uno 'straccio' erano troppi. Stava per riprendere il suo cammino verso il bar quando una mano sulla sua spalla la fece sobbalzare. D'istinto portò la mano ad uno dei suoi pugnali avvelenati che per sicurezza aveva portato con sé. Una voce a lei nota però la tranquillizzò, ma in compenso le fece venire un fastidioso prurito alle mani. "Maryam, mi deludi. Non si attacca un compagno di ciurma!" La ragazza sbuffò e riprese la sua camminata con passo spedito. Chris le corse dietro e proseguì:" Stavo pensando ad una cosa." Con un gesto della mano la navigatrice lo esortò a continuare "Io ho fame, e tu vestita così non andrai di certo in quella chiesa laggiù." Disse il moro indicando la chiesa che si trovava fuori dalla città, ai piedi del unico monte dell'isola. "Arriva al punto Trapezista!" Rispose infastidita la castana, anche se aveva capito dove l'amico volesse andare a parare. "D'accordo Maryam ho-perennemente-le-mie-cose Abir. Volevo chiederti se ti andasse di venire al bar con me. Da amici ovviamente, so che non sei la tipa da appuntamenti." Concluse il medico osservando soddisfatto le gote della compagna di ciurma andare letteralmente in fiamme per la collera. Dopo un respiro profondo Maryam prese parola:"Accetto. Ma sappi che lo faccio solo perché voglio avere la soddisfazione di essere presente nel momento in cui ti strozzerai con chissà quale pietanza e perché pagherai tu." Chris rise cercando di mascherare il tutto con un colpo di tosse. Sapeva che la ragazza era fatta così e non sarebbe cambiata nemmeno per tutto l'oro del mondo. O forse sì?
Quando entrarono nella locanda si guardarono intorno alla ricerca di un tavolo. Lo trovarono in fondo al locale, nell'angolo e di fronte ad una finestra che in quel momento era spalancata per far sì che l'aria, pregna di fumo di sigari, cambiasse. Poco dopo essersi accomodati una cameriera dai capelli rosso fuoco e gli occhi verdi gli diede i menù e prima di andarsene guardò in maniera provocante Chris, che le sorrise in risposta. La castana fissò i suoi occhi eterocromati sul moro che sedeva di fronte a lei e sollevando un sopracciglio chiese:"Tradisci la tua amata e adorata Kori?" Il ragazzo la guardò serio, sollevò una mano mentre l'altra la portò sul cuore e rispose:"La mia Kori può stare tranquilla. Ho un debole per le rosse ma lei sa che ho un forte debole per una sola rossa." Poi un ghigno gli si stampò sulle labbra:"Non sarai mica gelosa?" La ragazza esasperata si alzò e, facendosi largo tra gli avventori, raggiunse il bancone. Richiamò l'attenzione del barista e ordinò una birra. Dopo qualche attimo di attesa l'uomo al di là del bancone le porse un boccale di birra ghiacciata. Dopo aver pagato allungò la mano verso la bevanda, ma qualcuno fu più rapido di lei e le soffiò da sotto il naso il boccale. La ragazza si girò verso l'uomo che aveva appena firmato la sua condanna a morte. Le sue iridi verdi e azzurre ne incontrarono un paio rosso sangue circondati da una sottile linea di matita. Dopo i suoi occhi ciò che attirò la sua attenzione furono i suoi capelli: anch'essi rossi erano acconciati in maniera tale che ricordassero una fiamma. Era impossibile non conoscerlo: Eustass Kidd. La ragazza però non si lasciò intimorire dalla pessima fama del pirata e con tono minaccioso e lento disse:"Quella è la mia birra." Il pirata distese le sue sottili labbra viola in un ghigno provocatorio. "Le marmocchie non possono bere." Se c'era una cosa che faceva arrabbiare Maryam più di Chris era il fatto che qualcuno la ostacolasse nel bere la sua amata birra ghiacciata. La navigatrice rispose a Kidd con tono canzonatorio:"Scommetto che tra i due il marmocchio sei tu." Il rosso corrugò la fronte e strinse il manico tra le dita:"Marmocchia, mi stai sfidando?" La ragazza annuì. Kidd posò il boccale con veemenza, tirò fuori un sacchetto che tintinnava di berry e lo poggiò di fronte a Maryam:"Tu quanto scommetti Marmocchia?" la navigatrice della ciurma argentata fece finta di non notare il fatto che il rosso avesse calcato l'ultima parola e tirò fuori a sua volta un sacchetto pieno di monete, una volta destinate a pagare il suo pasto. Sul volto di Eustass Kidd si dipinse un espressione stupita. "Marmocchia, sicura di non volerti ritirare?" La castana gli lanciò uno sguardo di sfida:"Maryam Abir non si ritira mai." E detto ciò entrambi afferrarono il primo boccale di una lunga serie per trangugiare il liquido ambrato.

 
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" Sull'isola non è presente una base dei Marine, quindi potete girare per il paese senza dovervi nascondere."
Queste erano le parole che Aiden aveva rivolto agli altri prima di scendere dalla nave insieme a suo fratello Nicholas. Solo che adesso non era più così sicuro di poter girare liberamente per l'isola. O almeno, non adesso che Aghatis stava escogitando mille modi per seguire il medico della ciurma del ritorno. Non se uno dei mille modi era quello di travestirsi da samurai o ninja. A Tae era bastata la brutta esperienza di quella mattina con i mantelli, per fargli decidere che non si sarebbe separato dai suoi bermuda e dalla T-shirt bianca per nessuna ragione al mondo. "E se invece indossassi un pitone è un paio di tacchi? Saresti sicuramente irriconoscibile!" Affermò Aghatis allungando al gemello gli indumenti appena citati. Tae storse il naso e riappoggiò i tacchi e il pitone sulla bancarella dalla quale erano stati presi. "Non capisco perché tu voglia pedinare quel povero ragazzo. Cosa ti ha fatto?" La sorella alzò le spalle e rispose:"I suoi capelli non me la raccontano giusta." Il castano scosse la testa sconsolato. Purtroppo per lui sua sorella, quando si improvvisava spia della marina, era impossibile da fermare. "Eccolo è laggiù! Seguimi!" Esclamò Aghatis lasciando perdere il sombrero che aveva adocchiato per mascherarsi. La ragazza si accucciò dietro una bancarella e dietro di lei prese posto il fratello. I due notarono Karl osservare la vetrina di un negozio la cui insegna era rovinata e illeggibile. "Avviciniamoci!" esclamò la castana afferrando il fratello per la manica, per impedirgli di svignarsela. Quando i due ragazzi raggiunsero la loro nuova postazione il biondo non era più lì. "Sarà sicuramente entrato." Ipotizzò Tae, sbuffando. Aveva deciso di fare il pirata, non la spia della marina! "Mi dispiace deluderti, sono qui invece!" I due membri della ciurma dell'arciere sobbalzarono. Dietro di loro Karl li stava guardando con un ghigno stampato sulle labbra e le braccia incrociate al petto. Il primo a parlare fu Tae:"Non è come sembra!" esclamò. Karl, senza smettere di ghignare guardò i due e rispose:"Quindi voi due non mi stavate assolutamente spiando per scoprire il segreto per avere capelli così belli?" Tae boccheggiò a corto di scuse che non li facessero sembrare due spie. Allora intervenne in suo aiuto Aghatis:"Quindi nascondi qualcosa!" disse puntandogli l'indice contro. Il fratello si sbatté una mano sulla fronte pregando che sua sorella non avesse fatto ciò che purtroppo aveva fatto. Tae si preparò al peggio, dopotutto quello che avevano difronte era "Il ragazzo demoniaco". Le loro taglie differivano di poco, ma le voci che giravano sul suo conto facevano rabbrividire anche i marine di un certo grado. Aghatis si sarebbe aspettata una confessione sui suoi segreti più oscuri, mentre Tae aveva già fatto mentalmente le sue ultime preghiere. Contro ogni aspettativa il pirata scoppiò a ridere. I due lo guardarono stupiti. Karl, dopo aver terminato di ridere, guardò i due con ilarità e con tono sincero disse:"Come spie non avete molte possibilità. Avete spifferato i vostri piani ad un tono di voce sufficientemente alto per essere udito da una persona a cinque metri di distanza da voi." Aghatis incrociò le braccia al petto indispettita e lanciò un occhiataccia al fratello, come per dirgli che la colpa era tutta sua. Il medico della ciurma del ritorno infine ammise:" Però piccoletta, in compenso, hai un ottimo sesto senso. Non sono biondo naturale. E ora, se volete scusarmi, devo andare. Non posso deludere tutte quelle fanciulle che non hanno neanche un briciolo del tuo sesto senso." E detto ciò fece l'occhiolino ad Aghatis. Poi si voltò verso Tae e, osservandogli critico i capelli, aggiunse:"Potresti farmi compagnia. Credo che l'intervento di una forbice possa solo giovare a questo bel faccino." E accompagnò le sue parole con un buffetto  a sulla spalla di Tae. I due componenti della ciurma dell'arciere si guardarono perplessi e con un alzata di spalle seguirono il loro nuovo amico.

 
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Monica scese dalla Speed Arrow dopo aver convinto Gerald a rimanere di guardia alla nave. Si sistemò meglio la tracolla di cuoio che si era portata dietro e dentro la quale avrebbe risposto i suoi futuri acquisti. Stava per incamminarsi verso il mercato quando Stefaine la richiamò:" Monica, hai dimenticato questi." E la bionda le porse un sacchetto contenente dei berry. Il medico di bordo lo afferrò e ringraziò l'amica. "Ti dispiace se vengo in paese con te? Dovrei acquistare alcuni spartiti e non mi va di andarci da sola." Monica scosse la testa e insieme si avviarono verso il mercato.
Su ogni bancarella c'erano prodotti di vari tipi: dai libri ai giocattoli, da mobili antichi a cappelli pieni di piume. Monica si osservava intorno turbata. Ciò non passò inosservato a Stefaine che le chiese spiegazioni. "Mi sento in colpa per aver lasciato Gerald solo soletto a custodire la nave. Avrei potuto farlo io ma avevo bisogno di comprare delle erbe, purtroppo sto per esaurire le scorte." La ragazza annuì e la guardò teneramente. Sapeva che la compagna di ciurma avesse un buon cuore e che non sopportasse l'idea di escludere qualcuno " Potremmo comprare qualcosa per Gerald." Propose la musicista. Monica annuì con un sorriso sulle labbra. Aveva già un idea del regalo che avrebbero potuto fargli. La bionda si guardò intorno alla ricerca di una bancarella che vendesse ciò che faceva al caso suo. Quando la notò afferrò Stefaine per il braccio e, facendosi largo tra la gente che affollava la piazza, le mostrò ciò che voleva donare al cuoco della ciurma. "Dei coltelli?" Chiese la musicista alzando un sopracciglio perplessa. "Non ne ha già a decine?" Monica si grattò la nuca in imbarazzo "Qualche giorno fa ho casualmente origliato una conversazione tra Aiden e Gerald. Lui si stava lamentando del fatto che i suoi coltelli non potessero tagliare neanche il burro, per quanto la lama fosse smussata." L'altra ragazza annuì e disse:"Allora gli compreremo un set, così lascerà in pace le orecchie del povero Aiden per un po'." E le due scoppiarono a ridere.
Dopo aver comprato il set e averlo fatto impacchettare, le due si divisero per cercare ciò per cui erano andate lì.
Monica adocchiò un banco pieno di erbe e cominciò a trattare sul prezzo di alcune e sull'uso di altre con l'anziano che stava dall'altra parte. Nel frattempo Stefaine aveva invece trovato alcuni spartiti che avrebbe potuto suonare in futuro in occasione di qualche vittoria. La proprietaria della bancarella guardò attenta la ragazza e quando stava per pagare i suoi acquisti la donna, insieme agli spartiti, le consegnò una locandina. "Mi sembri una che se ne intende di musica." La ragazza perplessa osservò la locandina. In alto, a caratteri cubitali , si notava la scritta "Concorso musicale a Onpu Shima" la ragazza fece scorrere i suoi occhi celesti sul volantino finché non incontrò il premio per il vincitore: cinquecentomila berry. A quanto ne sapeva la ciurma aveva bisogno di un po' di soldi. "Cos'è?" Chiese curiosa Monica che nel frattempo l'aveva raggiunta con la tracolla piena di erbe medicinali. La musicista le porse il foglio. Dopo qualche minuto glielo riconsegnò con un sorriso:" Dovresti partecipare! Sei la musicista più brava che io conosca, meriti il primo posto." Stefaine sorrise all'amica e ripose il volantino in tasca. Dopotutto non sarebbe stata una brutta idea partecipare.

 
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Aiden e Nicholas stavano camminando a passo svelto per le vie secondarie di Peaceful Island. Il maggiore precedeva il fratello di qualche metro. In tutta sincerità non voleva essere guardato con sospetto perché di fianco a lui un ragazzo girava con la faccia pitturata con colori mimetici. A quanto pareva avevano due concetti diversi di massima discrezione. "Mi vuoi spiegare perché non hai nemmeno gli occhiali da sole?" Domandò Aiden che con qualche falcata lo aveva, sfortunatamente, raggiunto. Il moro roteò gli occhi disperato. Suo fratello non sarebbe mai cambiato. "Aiden, mi vuoi spiegare che cosa farai quando sarai di fronte a Meredith? Hai pensato che già senza maschera non ti riconoscerà, quindi con quella roba sarà impossibile farlo per lei?" Domandò passando un dito sulla guancia del fratello, rovinando la maschera. Aiden si grattò la nuca e con un'alzata di spalle gli fece capire che avrebbe improvvisato al momento dell'incontro. Il corvino non fece in tempo a rammentare al fratello la delicatezza della questione che quest'ultimo si era bloccato all'improvviso. I suoi occhi color nocciola fissavano l'insegna di un bar. La targa verde riportava in cubitali caratteri bianchi la scritta "chez Meredith". I due si guardarono e si lanciarono uno sguardo d'intesa. Avevano trovato ciò che cercavano.
 
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Haiked era di fronte alla Silver Lady e stava aspettando Lulu. Le ragazza infatti, dopo che la maggior parte dei pirati aveva deciso di andare a fare un giro dell'isola, lo aveva avvicinato e timidamente gli aveva chiesto se potessero allenarsi insieme.
Dopo qualche minuto scorse la ragazza sulla passerella che collegava la nave e il pontile. A metà percorso però la ragazza venne scaraventata in mare da un'ombra. Haiked vide la ragazza guardarlo con occhi imploranti prima di cadere nelle scure  acque del porto. Da quel poco che sapeva la ragazza, come lui, aveva mangiato un frutto del diavolo. Portò le mani alla catena che teneva legata al fianco. Anche se non poteva gettarsi in acqua poteva ripescarla. "Non ti preoccupare Nuvola folgorante, tra poco la raggiungerai anche tu." Lo fermò una voce roca alle sue spalle. Il ragazzo si voltò e guardò in cagnesco l'uomo di fronte a lui. Era alto una spanna in più di lui, i capelli castani e lunghi erano legati in una coda bassa, sul volto si notavano diverse cicatrici e la corporatura robusta era completamente coperta da una tunica nera con un cinturino azzurro legato in vita. Alle sue spalle c'erano esseri neri come la notte dalla sagoma indefinita circondati da un alone verde.
Il vice capitano della ciurma del ritorno non si fece intimorire e senza perdere tempo fece schioccare in avanti, in direzione dell'uomo, la sua catena. Il rivale schivò agilmente il colpo, nonostante la sua mole, e con un gesto annoiato della mano cinque delle ombre alle sue spalle si scaraventarono sul ragazzo. Nonostante avesse assunto la consistenza gassosa, grazie al frutto, le ombre riuscirono a colpirlo. Una gli assestò un pugno nello stomaco, facendolo inginocchiare, mentre le altre quattro lo immobilizzarono a terra.
La stretta si faceva sempre più stretta ad ogni suo tentativo di fuga. L'uomo si avvicinò e si inginocchiò al suo fianco. "Cercherò di chiudere un occhio sulla tua maleducazione per non avermi chiesto di presentarmi. Sono Kage shisai, un'alleato del Demone dei mari. Prima di permetterti di andartene definitivamente vorrei che tu lasciassi un messaggio ai tuoi amici da parte sua." Detto ciò l'uomo sghignazzò. Tirò fuori dalla bisaccia un bracciale che legò al polso del ragazzo. Dopodiché estrasse un pugnale di algalmatolite e trafisse il petto del ragazzo per poi osservare sadicamente Haiked morire.



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Minuscolo spazio vitale di Kiss:
Rieccomi qui gente!
Come penso abbiate capito i personaggi di Lulu e Haiked sono out.
Mi dispiace ma all'inizio della storia l'avevo detto: ogni due capitoli un commento giusto per farmi capire se la storia vi sta piacendo, al terzo fuori dai giochi. Per gli OC che non sono comparsi non preoccupatevi. Non sono morti, sono solo rimasti sulla nave per evitare che qualche malintenzionato lasciasse a nuoto i nostri eroi. Ho dovuto fare così, non sapendo cosa fare.
Anyway, spero che il capitolo vi sia piaciuto.^^
Ora vi lascio due domande a cui dovete risponde tramite MP, per favore rispondete!


-Come reagisce il vostro OC alla morte di un suo compagno di ciurma?(domanda abbastanza urgente per i componenti della ciurma argentata e del ritorno, ma gli OC della ciurma dell'arciere non sono esentati! Altrimenti farò fare al vostro OC la parte del pezzo di ghiaccio. u.u)
-Qual'é l'oggetto più importante per il vostro OC?
-(Domanda per Ale_chan22) Stefaine vuole partecipare al concorso? Perché?
   
 
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