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Autore: Sora_D_Aoi    16/08/2017    3 recensioni
Sono trascorsi due anni dalla fine della sanguinaria Guerra dei Vertici, scontro epico che ha visto affrontarsi i più grandi esponenti della Marina Militare e le flotte del pirata conosciuto come l'uomo più forte del mondo, l'Imperatore Edward Newgate, giunto fin lì per soccorrere il suo amato figlio nonché Comandante della sua Seconda Divisione Portgas D. Ace. In quella battaglia di smisurate dimensioni entrambe le fazioni hanno subito innumerevoli e dolorosissime perdite, di cui la più clamorosa è stata costituita dalla dipartita dello stesso Imperatore Bianco, che con la sua morte ha inaugurato l’inizio di una Nuova Era.
Tuttavia, questo violento conflitto non ha portato solo sofferenze, ma ha anche spinto dei giovani a compiere delle scelte necessarie per realizzare i loro sogni e soprattutto per proteggere le persone a loro care.
Per una di loro, la 'Vendicatrice degli Abissi' Sora D. Aoi, sarà l'inizio di una grande avventura, ma anche il momento di affrontare un doloroso passato intriso di sangue e morte...
[Sequel di "Cronache di un'Assassina - La Vendicatrice degli Abissi Sora D. Aoi": per comprendere appieno le vicende e soprattutto la caratterizzazione della protagonista ne è caldamente consigliata la lettura.]
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Rivoluzionari, Sabo, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NEL CAPITOLO PRECEDENTE...
 
La scoperta di essere stata scelta come nuovo Comandante della Quarta Divisione di Barbabianca sconvolge ulteriormente la già turbata Sora D. Aoi, che nonostante le rassicurazioni di Marco la Fenice, Hiken no Ace e del Cavaliere del Mare Jinbē non si sente ancora pronta ad assumersi una simile responsabilità.

Dopo un ultimo toccante dialogo col suo maestro che rifiuta a malincuore di unirsi con i Pirati del Sole alla loro ciurma, la Vendicatrice degli Abissi decide di trascorrere il viaggio fino all’isola in cui le altre Divisioni di Barbabianca li stanno aspettando in solitudine nella sua cabina. È proprio in questo frangente che decide di aprire la scatola consegnatale dalla vecchia Gloriosa durante la sua breve visita ad Amazon Lily, nella quale sono contenute tutte le lettere che sua madre aveva spedito a sua nonna e a sua zia dopo essere partita per guarire il suo ‘Mal d’Amore’.

Durante l’intensa lettura delle prime missive, però, la stanchezza accumulata nei giorni precedenti prende il sopravvento e l’ex assassina si addormenta sulla sua scrivania, venendo in seguito svegliata da Ace appena un quarto d’ora prima dello sbarco sull’Isola del Babbo.

Nonostante l’inevitabile timore di non essere accettata dai suoi nuovi compagni e di non adempiere correttamente al ruolo che le è stato assegnato, Sora D. Aoi sa essere, questo, l’evento che la introdurrà ufficialmente nel mondo della pirateria.

- BENVENUTO, COMANDANTE!
L’INGRESSO DI AOI NELLA CIURMA DI BARBABIANCA

Osservò perplessa dal ponte della nave la spiaggia deserta al largo della quale Marco, appena cinque minuti prima, aveva dato ordine di attraccare, trovandovi qualcosa di vagamente familiare; era probabile che lei e Ace fossero sbarcati lì anche due anni addietro per porgere i loro saluti al Babbo, ma lo stato d’animo con cui aveva visitato quel luogo la prima volta aveva cancellato quasi ogni dettaglio inerente al viaggio di andata così come quello di ritorno.

Era una piccola baia ben nascosta nella zona sud-orientale dell’isola, protetta da un lato da una fitta foresta e dall’altro da una ripida scogliera sulla cui sommità si trovava lo splendido prato dove i Pirati di Barbabianca avevano deciso di seppellire il loro amato Capitano e padre. Dal punto di vista geografico era una zona decisamente tattica, in quanto poco illuminata dal sole per la maggior parte della giornata e visibile solamente da quel lato. Suo malgrado, Aoi dovette ammettere che il Comandante della Prima Divisione si era rivelato di nuovo un ottimo stratega, visto che anche la scelta del luogo di ritrovo sull’Isola degli Uomini-Pesce era stata molto accurata.

A lasciarla interdetta, però, fu la totale assenza di qualunque altra nave e soprattutto la lontananza non indifferente dalla spiaggia. Condivideva la premura della Fenice di fare il possibile per passare inosservati, ma addirittura gettare l’ancora da tutt’altra parte rispetto al luogo deciso per la riunione con le altre Flotte le sembrò esagerato, tutt’al più considerando che vedere un gruppo di più di cento uomini spostarsi da un capo all’altro dell’isola sarebbe stato decisamente sospetto anche per gli abitanti dell’unico, minuscolo paesino che aveva scorto in lontananza prima che la nave raggiungesse l’insenatura come richiesto dal Comandante della Prima Divisione; inoltre come avrebbero fatto a raggiungere la terraferma da quella distanza? Per lei e la Fenice non ci sarebbero stati problemi grazie ai loro poteri, ma per Ace e gli altri... A meno che non possedessero una cinquantina di scialuppe di salvataggio l’unica alternativa sarebbe stata buttarsi in mare e raggiungere la costa a nuoto, e non aveva molta voglia di dover salvare il suo sciocco fratello da un annegamento certo.

Prima che però potesse trasformare i suoi pensieri in parole Ace parlò, ponendo in sostanza le domande che lei si era limitata a pensare: “Non per mettere in dubbio le tue capacità organizzative, Marco, ma... sei proprio sicuro che sia questo il luogo d’incontro con gli altri? Non c’è anima viva, senza contare che non potremo mai scendere a riva se stiamo fermi qui in mezzo al mare...”

Di tutta risposta il biondo dalla testa ad ananas sospirò, limitandosi a rivolgergli uno sguardo a metà tra l’infastidito e il rassegnato: “Ace... davvero mi stai facendo una simile domanda dopo essere stato nostro nakama per tutto questo tempo? Capirei Aoi, che per quanto perspicace ai tempi arrivò a guerra già iniziata e quindi non poté vederci, ma tu...”

“Guerra? Intendi quella di Marineford?” chiese sempre più confuso il moro “Cosa c’entra adesso?”

“Proprio non ti ricordi come arrivammo alla baia di quel postaccio eludendo tutte le difese della Marina?” cercò di aiutarlo a ricordare il Pennuto, quasi esasperato “E dire che abbiamo fatto tutto quel macello per te!”

“Non cominciare anche tu con questa storia! Mi basta già la viperetta qui accanto a me che me lo rinfaccia ogni volta...!” si lagnò lo zolfanello ricevendo subito dalla vipera in questione una gomitata non proprio gentile sul fianco “AHI!”

“Te la sei cercata, stupido. Comunque, Testa ad Ananas, non tirarla troppo per le lunghe. Se speri che quest’idiota risolva il tuo indovinello si vede che non lo conosci ancora così bene. Per quanto mi riguarda questa pagliacciata non era necessaria, ma considerando che tra noi due il Succo di Frutta è quello più sentimentale... potrei quasi azzardarmi a dire che avete avuto un’idea carina.” commentò con un piccolo ghigno la Vendicatrice degli Abissi, che grazie al commento di Marco riguardante il loro arrivo nella Guerra di Marineford aveva capito tutto e si era data della sciocca per non averlo intuito subito.

E dire che si era sempre considerata una cosa sola con il mare, senza dimenticare che loro per arrivare lì avevano usato lo stesso identico metodo!

“Ah... Hai già capito tutto, demonietto? Peccato, speravamo di sorprendere soprattutto te... ma d’altronde ti sei sempre rivelata una ragazza molto perspicace.” sorrise invece il Comandante della Prima Divisione, mentre anche altri pirati tra cui Rai ridacchiarono bonariamente.

“Come ci si aspettava da Aoi-chan!”

“Con un Comandante così sveglio non avremo problemi!”

“Qualcuno mi vuole spiegare o no cosa sta succedendo?! Piantatela di fare i misteriosi!” insistette Pugno di Fuoco sempre più irritato “Sputa il rospo, Marco!”

“Ancora un attimo di pazienza e ti sarà tutto chiaro, Ace.” lo liquidò la Fenice con tono diplomatico “Piuttosto, aggrappatevi alla nave se non volete finire in mare.”

“Cosa intendi dire...?!” domandò ancora il pirata lentigginoso, prima che un rumore simile a quello dell’acqua in ebollizione e una leggera scossa sotto i piedi non lo facessero allarmare “M-ma che...?! Che diamine succede?! Ci sono dei nemici?!”

“Calmati, Succo di Frutta. Fa tutto parte del loro spettacolino.” sospirò invece Aoi afferrando saldamente il parapetto dell’imbarcazione e attendendo che la ‘sorpresa’ venisse rivelata “E dire che io avevo sperato in qualcosa di sobrio e tranquillo...”

“Siamo i Pirati di Barbabianca, piccoletta: le parole ‘sobrio’ e ‘tranquillo’ non fanno parte del nostro vocabolario.” le ricordò la Testa d’Ananas.

“Me ne sono accorta, purtroppo! Comincio a credere di aver fatto una pessima scelta nell’essermi unita a voi!” esclamò la biondina poco prima che la sua voce venisse sovrastata dal forte rumore e gli scossoni sempre più violenti non rischiassero di farla scivolare a terra nonostante il sostegno; nel frattempo, dal mare fino a poco prima calmo e piatto salirono numerose bolle d’aria, e contemporaneamente tre enormi ombre scure e una quarta ancora più gigantesca apparvero dagli abissi marini, circondando in pochi attimi la nave della Prima Divisione.

“M-ma quelle...!” incespicò il moro, mentre una scintilla d’entusiasmo si accese improvvisamente nei suoi occhi. Aoi sorrise nel constatare che finalmente anche quel babbeo aveva capito.

Fu questione di un attimo: tre navi perfettamente identiche alla loro apparvero ai lati e dietro la loro imbarcazione, causando imponenti onde e schizzi che nonostante il sole ormai basso produssero degli splendidi giochi di luce; a capeggiare era però un gigantesco galeone che ad occhio e croce doveva essere grande tre volte tanto sia in lunghezza che in altezza, il quale si posizionò esattamente di fronte a loro.

La grossa polena a forma di balenottera bianca e il Jolly Roger baffuto sovrastante, però, non fecero altro che far sorridere l’intera Divisione e rimanere a bocca aperta la Vendicatrice degli Abissi, che mai si sarebbe aspettata una simile apparizione.

Non era grande quanto la Moby Dick, ma certamente rendeva giustizia sia alla sua celebre predecessora sia ai Pirati di Barbabianca; il silenzio inverosimile, peraltro, contribuì a rendere quel momento ancora più solenne.

“... Q-quella... S-sto... sto sognando...?” sentì mormorare Ace, che a stento trattenne piccole lacrime di commozione “Q-quella...”

“No, non è affatto un sogno, Ace. Vi presento la nuova nave principale dei Pirati di Barbabianca: la ‘Moby Dick Jr.’. Immagino che non serva spiegarvi il perché di questo nome, vero?” ghignò il Comandante della Prima Divisione soddisfatto, mentre un’ampia e robusta scala di corde venne buttata giù dal parapetto dell’immensa nave per permettere al loro equipaggio di salire a bordo “Ci è voluto più di un anno per costruirla, ma ne è valsa la pena. Comunque ne riparleremo più tardi: pare che siano tutti ansiosi di rivedervi.” cambiò poi discorso puntando gli occhi su alcune sagome confuse che subito sparirono dalla loro vista, probabilmente per ultimare un’accoglienza a sorpresa.

“Non lo dire a me! Corro!” esclamò il fiammifero salendo istantaneamente sulla balaustra della nave, per poi spiccare un grande balzo e aggrapparsi prontamente alle corde “Vedete di sbrigarvi, o mi mangerò tutto io!!!” urlò a squarciagola in preda all’euforia iniziando ad arrampicarsi, suscitando subito allegria ed entusiasmo anche tra gli altri corsari.

“Tipico del nostro Ace!”

“Non cambierà mai!”

“Incredibile! Guardate com’è veloce! Sembra una scimmia!”

“Ci conviene davvero muoverci, o finisce che quello si mangia anche la nave!”

“ANDIAMO, RAGAZZI!!!”

“SÌÌÌ!!!”

In pochi minuti la nave si svuotò completamente di tutta la sua ciurma, che ispirata dal Comandante della Seconda Flotta e soprattutto intimorita dalla sua ‘minaccia’ salì con energia sulla grande rete dell’imbarcazione vicina. Soltanto Aoi, Marco e Rai rimasero sul ponte a guardare, la prima non ancora convinta e gli altri desiderosi di darle il loro supporto.

La Vendicatrice degli Abissi sospirò, affranta: “Certo che ce l’avete proprio messa tutta per rendermi le cose ancora più difficili... Vi aspettate davvero che io salga su quel mostro che avete il coraggio di chiamare ‘nave’ e festeggi con... quanti siete...?!” domandò con un certo nervosismo nella voce e un ghigno tirato.

“Rai.” asserì soltanto il Comandante della Prima Divisione, facendo sì che l’attenzione della biondina si spostasse sull’aiuto-carpentiere.

“Attualmente la nostra ciurma conta millequattrocentoventiquattro uomini!” rispose prontamente quell’ultimo con un sorrisone a trentadue denti “Comunque non concentrarti sul numero, Aoi-chan! Sono sicuro che ti ambienterai presto! E poi nel caso puoi sempre contare sul tuo migliore amico Rai!” si batté una mano sul petto, orgoglioso.

“Da quando saresti diventato il mio migliore amico, sottospecie di Elfo piantagrane che non sei altro?!” ringhiò lei “Tu sei l’ultima persona che chiamerei per avere del sostegno morale! Anzi, proprio perché dovrò già sopportare più di millequattrocento buzzurri che non conosco è meglio per te se mi stai alla larga per un po’!” rincarò la dose guardandolo male.

“S-sei proprio cattiva, Aoi-chan...” singhiozzò afflitto il capellone platinato appallottolandosi a terra in un alone di depressione “E dire che io volevo solo aiutarti...”

“Noto con piacere che nonostante vi conosciate da poco siete già affiatati... Sembrate quasi una coppia di comici...” commentò la Fenice prima di poggiare una mano sulla spalla dell’ex assassina “Quindi... vogliamo andare? La Quarta Divisione è ansiosa di celebrare il suo nuovo Comandante.”

“Se volevi tranquillizzarmi sappi che non ci sei riuscito per niente, stupido Pollo blu!” esclamò irritata la giovane, prima di prendere un altro profondo respiro e portarsi una mano sul petto “C-comunque... visto che mi tocca, tanto vale togliersi il pensiero... Dico bene?”

“Dici benissimo. Prego.” si scostò Marco allungando il braccio in direzione della nave con finti modi galanti “Prima le signore.”

“Non hai idea di quanto tu mi stia facendo venir voglia di prenderti a pugni, inutile Testa d’Ananas di mezza età che non sei altro...!” strinse il pugno Aoi saltando sul parapetto della nave “Spero davvero per te che non ci siano altre strane sorprese!”

§

Di tutto si sarebbe aspettata Aoi dopo aver preso il coraggio a due mani ed essere riuscita a salire su quella che sarebbe stata la sua nuova casa, ma di trovare Ace in lacrime, seppur intento ad abbuffarsi di cosciotti e altre prelibatezze, non se lo sarebbe nemmeno potuta immaginare.

Era lì, seduto a gambe incrociate sul ponte e circondato dalle centinaia di pirati che costituivano la famigerata Ciurma di Barbabianca, in costante rischio di soffocamento a causa della bocca troppo piena e del respiro irregolare per via dei singhiozzi, e sebbene continuasse ad asciugarsi gli occhi nascosti dall’ampio cappello arancione quei fastidiosi rivoli di acqua salata non accennavano a smettere di rigargli le guance; fu però subito chiaro alla ragazza che quello non fosse nient’altro che un pianto di gioia e commozione sincera per essersi finalmente ricongiunto ai suoi nakama, e quasi si lasciò trasportare anche lei nel notare che altri corsari intenti a ridere, cantare e ballare avevano i visi solcati dalle lacrime: probabilmente tutti, in quel momento, stavano ripensando alle sofferenze patite durante la guerra combattuta due anni addietro, al dolore dei compagni che vi avevano perso la vita e che non avevano potuto ricevere una degna sepoltura, all’ultima volontà del Babbo e alla gioia di poterla finalmente rispettare, riprendendo il mare e vivendo nuove avventure come una ciurma, una famiglia ancora più solida.

Si morse appena il labbro, chiedendosi se davvero avrebbe potuto anche lei far parte di quell’equipaggio così incredibile, se davvero quegli uomini così forti ma allo stesso tempo così uniti avrebbero mai potuto considerarla loro ‘sorella’.

“Ohi, ohi... Che combinate? Pensavo che avreste almeno aspettato l’ospite d’onore prima di lasciarvi andare ai piagnistei...! Accidenti a voi...” commentò Marco strofinandosi un occhio cercando di non sembrare colpito dalla scena.

“Non è stata mica colpa nostra! È questa testa calda che appena è arrivata si è messa a piangere come un bambino! Fa tanto lo spaccone, ma in realtà lo sappiamo tutti che ha un cuore tenero!” lo prese in giro quello che la Vendicatrice degli Abissi riconobbe come uno dei Comandanti, un omaccione corpulento e quasi pelato con grossi baffi neri e una sottile cicatrice che dal cranio gli arrivava fino alla fronte, circondando con il braccio muscoloso e tatuato le spalle del moro e strattonandolo a sé “Vero, Ace?!”

“L-lasciami andare, Fossa! Io non sto affatto piangendo!” si oppose Pugno di Fuoco spingendolo via e sopprimendo un singhiozzo “M-mi è solo andato qualcosa nell’occhio...!”

“Ma se sembri una fontana!” sghignazzò qualcuno in mezzo alla folla.

“Chi vuoi prendere in giro, Ace?!” ridacchiò qualcun altro.

“Non c’è nulla di male a lasciarsi un po’ andare!”

“Però se non rallenti finirai per strozzarti con il cibo!”

“Z-zitti! Io non sto piangendo! Fine del discorso!” si innervosì lo zolfanello prima di affondare i denti in un succulento prosciutto, tirando su col naso “Non sono tornato per farmi prendere in giro da voi!”

“Ah... La sua testardaggine non sembra affatto migliorata in questi due anni...!” sbuffò uno dei pochi ufficiali che la bionda ricordava bene, ovvero un uomo abbastanza alto che però indossava un kimono rosa e aveva dei tratti esageratamente femminei, accentuati dal rossetto sulle labbra e dall’acconciatura in stile geisha “Sembra ancora un bambino...!”

“Che ci vuoi fare, Izou? Il nostro Ace è fatto così!” sorrise un altro dei Comandanti, un castano piuttosto basso con sottili occhi blu, i capelli a caschetto e con indosso un abito del sedicesimo secolo verde chiaro.

“Piuttosto... Anch’io sono contento che il nostro focoso compagno sia finalmente tornato tra noi, ma non stiamo dimenticando chi è la vera diva della serata? Non le abbiamo ancora dato un saluto degno di tale nome, ed è inaccettabile considerando che si tratta di una donzella!” fece notare il muscoloso spadaccino che durante la guerra aveva tenuto testa allo Shichibukai Drakul Mihawk, pizzicandosi tra le dita gli eccentrici baffi neri rivolti all’insù.

“Mi hai tolto le parole di bocca, Vista. Forza, ragazzi! Accogliamo come si deve la nostra nuova compagna, la Vendicatrice degli Abissi Sora D. Aoi!” li incitò festosamente un uomo di media altezza con lunghi capelli rasta castano chiaro e baffi neri quasi a punta diretti verso il basso “Diamo il via alla festa!”

“Ohi...! Dovrei essere io a dire queste cose, visto che sono il Comandante della Prima Flotta... Comunque ha ragione Rakuyou: date al nuovo Comandante della Quarta Divisione un caloroso benvenuto!” ufficializzò le cose Marco, facendo sì che gli sguardi di tutti i presenti si concentrassero su di lei; anche Pugno di Fuoco smise definitivamente di singhiozzare e si mise ad osservarla di sottecchi, con un ghigno divertito in viso.

Istintivamente Aoi si tese e arretrò di un passo, non avendo idea di cosa aspettarsi da quel migliaio di trogloditi rozzi e incivili: “C-che cosa avete da guardare in quel modo, brutti buzzurri...?! Non provate a fare cose strane o giuro che”-

In un attimo la biondina si ritrovò travolta dalla gigantesca folla, che urlando e strepitando la sollevò di peso e la lanciò ripetutamente in aria, esattamente come avevano fatto i pirati della Prima Flotta quando lei e Ace li avevano raggiunti alla Foresta Marina: “HIP HIP URRÀ PER IL NOSTRO NUOVO COMANDANTE!”  

“È TANTO PICCOLA E CARINA MA È UNA DELLE DONNE PIÙ FORTI IN CIRCOLAZIONE! SIAMO DAVVERO FORTUNATI!”  

“CON LEI AL NOSTRO FIANCO SAREMO INVINCIBILI!”

“LUNGA VITA AL NUOVO COMANDANTE DELLA QUARTA DIVISIONE NONCHÉ PRIMO COMANDANTE DONNA NELL’INTERA STORIA DELLA CIURMA DI BARBABIANCA!!!”

“KANPAIII*!!!”

“S-smette... M-mettetemi subito giù...!!!” si divincolò la festeggiata, rossa in viso per quelle frasi imbarazzanti ma soprattutto non avendo idea di come uscire da quella situazione “Basta! Mi state facendo venire il mal di mare...!!!”

“Coraggio, ragazzi! La mia sorellina è un tipo molto rigido! Fatela sciogliere un po’!!!”  fece il tifo Ace alzando un boccale di birra e brindando con gli altri Comandanti.

“Guarda che ti ho sentito, stupido Succo di Frutta! Appena mi libero te la faccio pagare!!!” lo minacciò lei puntandogli contro il dito prima di rivolgersi di nuovo ai suoi ‘aggressori’ “E voi volete farmi scendere o no?!”

“Resisti, Aoi-chan!” la incoraggiò da lontano Rai, ridendosela di gusto.

“Anziché pigliarmi per il culo falli smettere, inutile Elfo!!!” sbraitò l’ex mercenaria “Non eri il mio migliore amico?!”

“Però prima di salire mi hai detto di starti alla larga per un po’! Non posso fare entrambe le cose!” puntualizzò l’aiuto-carpentiere afferrando un pesce alla griglia per poi divorarlo in un sol boccone, tirandone fuori una lisca perfettamente spolpata “E poi non sei felice di essere così benvoluta?”

“Ben detto, Rai! Prendila sul ridere per una volta, Aoi! Questa festa è soprattutto per te!” gli diede ragione il Comandante della Seconda Flotta “Dimentica tutti i tuoi problemi e divertiti!”

Quelle affermazioni che avrebbero dovuto farla rilassare al contrario la innervosirono ancora di più, soprattutto perché lei non aveva mai chiesto quei festeggiamenti fin troppo esagerati e non aveva mai sopportato il caos, anche se ‘pacifico’: “Razza di...!!!” ringhiò spazientita prima di fare una cosa che nessuno si sarebbe mai aspettato: con un colpo di reni riuscì a sfuggire alla presa dei diversi pirati e a mettersi completamente in verticale, ma prima di rischiare di colpire alcuni dei corsari spiccò un salto in aria, calciando quest’ultima e iniziando a saltellare nel vuoto con estrema naturalezza “Adesso come la mettiamo, brutti trogloditi?! Provate ad assalirmi quassù, se ne siete capaci!” li sfidò con fare sprezzante incrociando le braccia al petto, guardandoli letteralmente dall’alto al basso.

Sulla nave piombò il silenzio, e la Vendicatrice degli Abissi godette non poco nel passare in rassegna le facce stupite dei suoi nuovi compagni, compresi anche i Comandanti che la stavano osservando ammirati.

Ben presto la quiete venne sostituita da un vociare sempre più crescente, che in pochi minuti sfociò in esclamazioni di pura sorpresa e apprezzamento: “M-ma quella...!”

“Non è mica una delle tecniche speciali che vengono insegnate ai marines più capaci?!”

“Sì! È una delle Rokushiki!!!”

“INCREDIBILEEE!!!” strillò Rai con occhi luccicanti “Come ci riesce?!”

“Questa mi mancava...” commentò la Fenice cercando di nascondere il suo disagio “Sapevo che quella ragazzina aveva una gamma di mosse piuttosto particolari, ma vederla addirittura usare una delle Rokushiki...”

“Non ci saremmo dovuti aspettare di meno dalla nostra piccola eroina!” si accarezzò i baffi Vista “È davvero eccezionale!”

“Averla con noi è rassicurante, soprattutto con tutti i pericoli che ci sono qui nel Nuovo Mondo.” confessò il minuto Comandante castano “Vero, Jaws?”

Il Comandante della Terza Flotta annuì silenzioso col capo, ricambiando un sorriso soddisfatto.

“Ah, ah, ah, ah! L’ho sempre detto che la sorellina di Ace ha la stoffa del vero pirata!” rise Rakuyou alzando festoso il suo bicchiere che era stato nuovamente riempito, probabilmente già mezzo ubriaco “D’altronde la nostra ciurma è composta solo da persone uniche!” 

“Sei davvero un portento, sorellina! Sono così fiero di te!!!” iniziò ad idolatrarla Pugno di Fuoco quasi commosso, alzandosi e allargando le braccia “Vieni qui e fatti abbraccia”-

Aoi lo interruppe con un calcio dritto in testa facendolo cadere di faccia sul ponte della nave, per poi atterrare con eleganza in mezzo al gruppo dei Comandanti e girarsi verso la folla che l’aveva festeggiata fino a poco prima: “Accidenti a voi... Capisco la vostra intenzione di mettermi a mio agio, ma sappiate che se c’è una cosa che non sopporto è essere presa in braccio, e odio ancora di più venire lanciata in quel modo! Tenetelo bene a mente soprattutto voi, pirati della Quarta Divisione!” ammonì, non sapendo però esattamente chi guardare a causa del numero esagerato di persone presenti “Anche se sono la più giovane tra tutti i Comandanti e non so esattamente come funzioni qui sappiate che sono molto più severa di quel babbeo di mio fratello, quindi vi pregherei di comportarvi come si deve...!” arrossì poi leggermente, provando un leggero disagio a parlare davanti a così tanta gente “N-non voglio essere un Comandante tiranno o cose del genere, però gradirei che mi lasciaste tempo per conoscervi e prendere la giusta confidenza... Desidero solo andare d’accordo con tutti voi...!”

“Oh, questa è la prima volta che ti sento parlare così umilmente, ragazzina.” la prese in giro Marco, in realtà quasi intenerito dal tono fin troppo educato con cui la sua nuova nakama si era rivolta ai suoi sottoposti.

“T-tu chiudi il becco, stupida Testa d’Ananas! È soprattutto per colpa tua che mi sento così tesa!” lo rimbeccò lei arrossendo ancora di più “Sappi che te la farò pagare come l’ho fatta pagare a quel leccapiatti infiammabile!” lo avvertì indicando il ‘leccapiatti’ in persona, che si era tirato su e si stava massaggiando il naso con espressione afflitta e dolorante, privato anche della forza di lamentarsi.

“Va bene, va bene...” annuì paziente la Fenice “Piuttosto, Quarta Divisione... Cosa ne pensate della vostra nuova guida?”

Di riflesso la biondina s’irrigidì per la seconda volta, in attesa di una reazione, ma non poté fare a meno di sobbalzare quando vide il massiccio gruppo che costituiva la Flotta a lei affidata esultare gioiosamente: “Che domande! Non potevamo sperare in una persona migliore, anche se sapevamo già che era ed è una forza della natura!” replicò con fierezza un omaccione nerboruto ma dall’aspetto pacifico.

“Da oggi in avanti ogni desiderio della nostra Signora sarà un ordine per noi!” aggiunse poi uno spilungone calvo e dal naso arrossato dall’alcool “Anche se siamo pirati conosciamo anche noi le buone maniere!”

“Tu sei l’ultimo che può parlare di buone maniere!” intervenne qualcun altro nella calca ridendo “In ogni caso non ti preoccupare, Aoi-chan! Abbiamo capito!”

“Se ce lo chiedi così gentilmente non possiamo proprio rifiutarci!”

“Promettiamo di lasciarti i tuoi spazi e i tuoi tempi e di comportarci bene!”

“TI VOGLIAMO BENE, COMANDANTE AOI!” gridarono infine all’unisono, facendola solo diventare quasi viola dall’imbarazzo.

“Q-questo potevate risparmiarvelo, stupidi...! N-non sono il tipo da smancerie, io! O-oltretutto come potete volermi già bene se mi conoscete appena?!” balbettò distogliendo subito lo sguardo e sentendosi addirittura gli occhi pizzicare per via di tutte le emozioni arrivate quasi all’improvviso in una volta sola “R-razza di...”

“Oh! Il Comandante Aoi si sta per commuovere!”

“Per fortuna! Temevo che non le piacessimo!”

“Siamo riusciti a far breccia nel suo cuore!”

“Diciamoglielo ancora, ragazzi!!!”

“TI VOGLIAMO BE”-

“AH! S-smettetela, idioti! Non voglio più sentirvi dire tutte queste cretinate! E per vostra informazione io non sto affatto per commuovermi!!!” li ammonì praticamente fumante dalla vergogna, suscitando soltanto l’ilarità dell’intero equipaggio “Perché diamine mi hai dato la Divisione più sdolcinata in assoluto, Marco?! Come credi che possa sopportarli?!”

“Non è affatto così, demonietto. La nostra ciurma è naturalmente espansiva visto il nostro tipo di legame...” rispose calma la Fenice “Anche se sì, a conti fatti la Quarta Divisione è particolarmente piena di persone smielate; ma averli intorno ti aiuterà a lasciarti un po’ andare.”

“Infatti, infatti!” annuirono entusiasti i diretti interessati.

“Noi vogliamo solo che tu ti diverta e possa rilassarti almeno per oggi, Aoi-chan!”

“Sei tu la vera star della serata!”

“Mangia qualcosa, Comandante! I cuochi di tutte le Flotte hanno lavorato duramente per preparare quanti più piatti possibili non conoscendo i tuoi gusti, e vorrebbero sapere che cosa ne pensi!”

“LASCIATI ANDARE E FESTEGGIA CON NOI, AOI-CHAN!”

“Ho capito, ho capito! Non c’è bisogno di assillarmi e di parlare in coro! Comunque sia non chiamatemi ‘Aoi-chan’! ‘Aoi’ e basta va benissimo! Inoltre v’informo che il mio stomaco è come quello di una persona normale, forse anche più piccolo, quindi non credo proprio che riuscirò ad assaggiare tutto... In ogni caso grazie per il pasto!” ringraziò alla fine concedendosi un sorriso e iniziando a degustare le diverse ed invitanti pietanze che le vennero messe davanti, incoraggiata da tutte le Flotte e dai loro rispettivi Comandanti, che subito ne approfittarono per allungarle boccali di birra e bicchieri di vino, rum e altri alcolici.

Senza rendersene conto, Sora D. Aoi era ufficialmente entrata a far parte dei famosi Pirati di Barbabianca nel ruolo di nuovo Comandante della Quarta Divisione, e non poté negare a se stessa di sentirsi già a casa.  
 
§

Seppur inizialmente contraria, alla fin fine anche Aoi si era fatta totalmente coinvolgere dal clima festoso ed accogliente che i suoi nuovi nakama le avevano riservato fin dal momento in cui aveva messo piede sulla loro nave, tanto che quando alla battuta di uno dei suoi nuovi sottoposti era scoppiata in una sincera e cristallina risata, l’intera ciurma si era ritrovata a guardarla, esterrefatta; persino Pugno di Fuoco e gli altri Comandanti erano rimasti piacevolmente sorpresi di udire un suono che, considerando il soggetto, probabilmente non avrebbero sentito tanto spesso.

Fortunatamente per lei era venuto spontaneo agli altri tredici ufficiali dei Pirati di Barbabianca presentarsi in maniera formale, e vista la loro unicità la ragazza era stata abbastanza sicura che non avrebbe rischiato di confondere nomi e visi. Oltre ad Ace e a Marco l’ex mercenaria aveva fin da subito trovato una particolare intesa con il Comandante dell’Ottava Divisione, l’uomo-pesce Namyuul, a cui aveva subito proposto di allenarsi insieme nel Gyojin Karate, e con quello della Dodicesima, Halta, che sia per il nome che soprattutto per la voce e il fisico minuto lei aveva sempre erroneamente creduto essere una ragazza. 

A prescindere dalle rassicurazioni sul fatto che sarebbe stata un ottimo Comandante e che avrebbe imparato quali fossero le sue responsabilità sul campo, la Vendicatrice degli Abissi non aveva comunque perso tempo e aveva immediatamente iniziato a tartassare i suoi colleghi con le domande più disparate riguardanti la pirateria, le abitudini della loro ciurma e le strategie da adottare in caso di attacco nemico, sfruttando il fatto che tutti gli altri pirati avessero in programma di festeggiare fino a notte fonda; i quindici Ufficiali si erano così appartati con lei nella zona meno caotica dell’enorme galeone, in modo da poter chiarire tutti i possibili dubbi della loro piccola e nuova compagna.

“Sceriamente...! Tu ti preoccupi troppo, Aoi...!” biascicò a fatica Ace, che fattosi trasportare dagli eventi e dagli altri suoi compagni era ormai completamente ubriaco “Qui ti stiamo tutti festeggiando e tu pensci solo alle responsabilità, ai nemici e a tutte queste cosce noiosce...! Pensa a divertirti per una volta...! Tanto mica ci devono attaccare adescio...!” brontolò accasciandosi sulla sua spalla.

“Scusami se sto già pensando a tutte le volte in cui dovrò porre rimedio alle cazzate che combinerai qui nel Nuovo Mondo, stupido Succo di Frutta! Guardati! Non sai nemmeno darti un limite! Sei completamente sbronzo!” lo rimproverò immancabilmente lei spingendolo via e guardandolo rovinare completamente sul ponte della nave senza nemmeno provare a mantenere l’equilibrio.

“Io non sono sbro...” il mugugno del pirata lentigginoso venne istantaneamente sostituito da un pesante russare, e né lei né gli altri Comandanti ebbero bisogno di scommettere che lo zolfanello non si sarebbe ripreso fino alla mattina successiva, complici anche il lungo viaggio che avevano affrontato per raggiungere il resto della ciurma e il turbinio di emozioni che doveva aver provato nel potersi finalmente ricongiungere alla sua grande famiglia.

“E ti pareva...” sbuffò lei infastidita.

“Io me l’ero aspettato.” sorrise appena Marco “Non ha mai retto bene l’alcool.”

“Abituatici, Aoi-chan! Tuo fratello non è mai riuscito a darsi un freno durante le feste, e dubito che ci riuscirà mai!” rise rumorosamente Fossa, Comandante della Quindicesima Flotta, prima di prendere un’altra boccata dal suo sigaro ormai quasi del tutto consumato.

“Guardate com’è rilassato, sembra proprio un marmocchio!” sogghignò divertito Speed Jil, a capo della Quattordicesima Divisione.

“Davvero, Aoi-chan... Anche da piccolo il nostro Ace era un tipo così problematico?” chiese fintamente sconsolato Izou della Sedicesima portandosi una mano sulla guancia “Chissà quante gatte ti avrà dato da pelare...”

“Meglio che non me lo ricordi... Piuttosto, il non usare il ‘-chan’ per chiamarmi vale anche per voi!” gli fece notare lei aggrottando appena le sottili sopracciglia “Ho già vent’anni, sapete?”

“Infatti, sei ancora una bambina! Potresti essere mia figlia!” la prese in giro Curiel della Decima Flotta “Non sei nemmeno riuscita a finire un boccale di birra senza rischiare di vomitare!”

“L’età non ha nulla a che vedere con il gradire o meno l’alcool, Testa d’Anguria!” replicò la nuova arrivata, per nulla intimorita dalla mole del bizzarro ufficiale ma piuttosto concentrata sul suo eccentrico elmetto che aveva proprio i colori e i motivi di un cocomero “E non dire mai più che potremmo essere imparentati! Il solo pensiero mi dà i brividi!”

Esattamente come prima l’unico risultato che riuscì ad ottenere fu suscitare le fragorose risate di tutti gli altri Comandanti, che per qualche motivo le ricordarono i pirati di Akagami no Shanks quando l’avevano trovata sulla loro nave ben dodici anni prima, ed esattamente come in quell’occasione una discreta irritazione si fece palese nella sua voce: “E ora che avete da ridere?! Io volevo parlare di cose serie e soprattutto non essere trattata come una mocciosa!”

“N-non ti stiamo trattando come una bambina, Aoi...” le assicurò gentile Halta mordendosi le labbra per non ridere nuovamente “È che...”

“Come puoi pretendere che non ridiamo dopo quello che hai detto...?!” si trattenne a fatica l’inquietante Bramenko, guida della Sesta Divisione.

“T-testa d’Anguria...” rantolò Izou spostando lo sguardo sul copricapo di Curiel “È-è proprio vero...! La forma e i colori sono proprio quelli...!!!”

“Non so se ridere anch’io o sentirmi offeso...” commentò soltanto il diretto interessato toccandosi l’amato cappello “Nessuno mi ha mai detto nulla di simile...”

“Non te la prendere, è sua abitudine trovare dei soprannomi alle sue conoscenze. Credo sia una forma d’affetto.” provò a rassicurarlo Marco “Io ne ho addirittura tre.”

“Ah, ah, ah, ah, ah!!! Sei un portento, ragazza!” Rakuyou non provò nemmeno a contenersi, seguito poi a ruota da Speed Jil, Atomos e Fossa “Davvero, l’ho sempre detto che se ti fossi unita a noi le risate non sarebbero mancate!!!”

“... Seriamente, se avete così voglia di farvi un bagno insieme ai mostri marini della zona non avete che da chiedere.” li avvertì gelidamente la Vendicatrice degli Abissi scoccando loro un’occhiata che li fece rabbrividire “Ora, per cortesia, potremmo parlare di cose serie?”

“Come desidera, Sua Eccellenza.” ironizzò tanto per cambiare il Comandante della Prima Flotta “Dopotutto sei tu la stella della serata.”

Per un attimo un pensiero tutt’altro che gradevole le balenò in testa, ma decise che era un argomento troppo pesante per essere trattato adeguatamente in piena notte, oltre che nocivo al clima gioioso e sereno che si poteva ancora respirare sulla grande imbarcazione.

La biondina optò quindi per un’altra strategia: “Non vorrei sembrarvi prepotente... ma se fosse possibile vorrei che si facesse una riunione tra soli Comandanti, come adesso ma in maniera più ufficiale, senza correre il rischio di essere uditi da altri.”

“Oh... Come mai questa richiesta, signorina?” le domandò galantemente Vista.

“Non voglio escludere i nostri nakama, però... Ho delle cose molto importanti da dirvi, e siccome non sono proprio argomenti piacevoli non vorrei turbarli.” spiegò sentendosi un nodo alla bocca dello stomaco: se solo parlarne in maniera vaga le provocava quel senso di inquietudine non aveva idea di come si sarebbe sentita una volta che avesse detto tutto quello che doveva dire ai suoi nuovi compagni “Anzi, se devo essere sincera non vorrei dirlo nemmeno a voi, ma so bene che prima o poi, volenti o nolenti, verrete tutti più o meno coinvolti, quindi è meglio che siate già preparati. Oltretutto ve lo devo, vista tutta la fiducia e il rispetto che mi avete sempre dato ancor prima della guerra... Se non riuscissi a credere nella mia stessa famiglia non potrei mai essere degna del ruolo di Comandante della Quarta Flotta di Barbabianca.” confessò arrossendo appena “Per questo...”- 

“Come vuoi, faremo questa riunione tra pezzi grossi.” le sorrise incoraggiante Marco, rassicurandola “Anche noi Comandanti dobbiamo informarvi di alcune novità, dato che sicuramente Rayleigh vi avrà impedito di rimanere informati su cosa è accaduto in questi ultimi due anni per non esserne influenzati e decidere magari di terminare in anticipo l’addestramento... dico bene?”

“Sì, è così... Anche quando ero sull’Isola degli Uomini-Pesce ad allenarmi con Jinbē mi sono tenuta volutamente alla larga da qualunque fonte di notizie, positive o negative che potessero essere. Se mi fossi lasciata turbare dagli avvenimenti della superficie sicuramente i risultati dei miei allenamenti ne avrebbero risentito.” confermò la più giovane “Quindi… quando potremmo farla?”

“Già domani sera, se lo desideri. Dato che sicuramente non torneremo su quest’isola per un bel po’ io e gli altri avremmo pensato di levare l’ancora tra due o tre giorni, anche per dare a te e ad Ace tempo e modo di salutare il Babbo.”

“Mi sembra perfetto. Grazie.” ringraziò con la stessa umiltà con cui si era rivolta al resto della ciurma poche ore prima “Invece ora vorrei qualche informazione sulla... Flotta che mi è stata assegnata.” scelse con cura le parole, non sentendosi ancora pronta a considerarla la ‘sua’ Divisione.  

“D’accordo. Allora, attualmente la Quarta Divisione conta un totale di settantadue uomini, risultando la più piccola di tutte le altre che invece ne contano almeno un centinaio ciascuna.” le illustrò paziente la Fenice “I suoi membri sono tutti molto diversi tra loro, ma nonostante a volte i loro caratteri quasi opposti li portino a litigare per delle sciocchezze sono un gruppo molto unito, pronto a tutto per il bene della ciurma. Le loro abilità in combattimento sono più che discrete, considerando anche che nessuno di loro ha ingerito un Frutto del Diavolo.”

“A questo proposito... Quanti dell’equipaggio possiedono i poteri derivanti da un Frutto del Diavolo?”

“Solo noi Comandanti delle prime quattro Divisioni e Bramenko. Anche se non si sa quanti Frutti esistano attualmente, questi sono sempre stati ritenuti tesori rarissimi e di grande valore, tanto che in più occasioni il Governo e la Marina sono arrivati ad offrire impensabili cifre di denaro addirittura a dei pirati pur di potersene impossessare ed evitare che i poteri da essi derivanti finissero in mani sbagliate.”

“Beh, è comprensibile... il mio stesso Frutto era considerato proibito e tenuto sotto stretta sorveglianza in una torre di Marijoa, e subito dopo averlo ingerito me la sono dovuta vedere con Akainu e Aokiji in persona...” meditò Aoi ricordando quasi con piacere le sensazioni provate nel trasformarsi in acqua per la prima volta “Oltretutto non si può dire che i vostri poteri siano delle bazzecole... Lo Zōn Mitologico della Fenice, il Rogia del fuoco, il Paramisha che trasforma il corpo in diamante e... Tu cos’è che sai fare?” domandò al diretto interessato.

“Sono una tasca umana...! Posso inserire ed estrarre qualunque oggetto dalle tasche che ho qui...!” sorrise il grosso omone indicando i due piccoli taschini che aveva sul mento “Vuoi vedere...?”

Per qualche motivo il pensiero di una dimostrazione pratica le fece venire i brividi: “N-non ce n’è bisogno, ti credo...! Comunque... Eravate già una bella combriccola ancor prima del mio arrivo! Direi che il detto ‘pochi ma buoni’ calza a pennello in questo caso!” ghignò poi con una certa soddisfazione.

“Sì, ma ora che abbiamo dalla nostra parte anche il leggendario Mizu-Mizu... dire che torneremo alla ribalta è dire poco!” sorrise compiaciuto Izou “Ovviamente però non lasceremo che siate solo voi giovani a prendervi tutta la luce dei riflettori! Anche noi altri Comandanti vogliamo la nostra dose di gloria!”

“Ben detto, Izou!” annuì l’ingombrante Atomos della Tredicesima Flotta.

“A dirla tutta più posso passare inosservata e meglio è. Non ho tutta questa voglia di avere anche la Marina alle calcagna!” ammise il nuovo Comandante della Quarta Divisione “D’altro canto, con questo Succo di Frutta in giro...”

“Ci troveranno subito.” assicurò lapidario Namyuul.

“Ohi! Frena l’ottimismo, Namyuul!” intervenne con sarcasmo il rude Kingdew, responsabile dell’Undicesima Divisione.

“Ancor prima che entrasse a far parte della nostra ciurma insieme ai Pirati di Picche Ace non è mai riuscito a ‘non fare rumore’... Dubito che possa riuscirci ora, soprattutto dopo il casino che ha combinato a Sabaody!” scosse il capo Blenheim della Nona Flotta, divertito.

“Rassegnati, Aoi-chan! Finché vorrai fargli da balia avrai sempre dei marines alle costole!” la voce di Rakuyou risuonò nuovamente per tutta la nave, preda di un’ilarità esagerata rispetto alla situazione.

“Però per noi è una fortuna! Da quel che abbiamo visto il più delle volte ti ascolta! Chissà che con te a tenerlo d’occhio non diventi un po’ più responsabile!” si augurò Izou con tono quasi insofferente.

“In fin dei conti Aoi è sua sorella minore... Credo che sia naturale.” la giustificò Halta piegando appena le labbra verso l’alto.   

“Fermi tutti! Chi ha mai detto che sono la sua balia?! Ora che ho addirittura settantadue uomini da gestire questo idiota sarà l’ultimo dei mei pensieri!” si difese la diretta interessata arrossendo appena “Ha una Flotta tutta sua, no?! Adesso ci penseranno loro!”

“CERTO, CERTO...” annuirono in coro tutti gli ufficiali con un sarcasmo tutt’altro che celato, facendola arrossire ancora di più.

“Tutti qui crediamo che farai finta di non vederlo non appena commetterà un passo falso e non lo riprenderai in ogni occasione...” specificò Speed Jil sogghignando.

“Ah! Andatevene al diavolo!” auspicò ben poco educatamente lei alzandosi in piedi “Se ora abbiamo finito andrei a dormire! Sono a pezzi!” aggiunse guardando Marco come per ricevere il suo permesso.

“A parte il fatto che sei stata tu a tartassarci di domande, non c’è bisogno che tu chieda il permesso per cose del genere. In fin dei conti hai avuto una giornata molto faticosa.” acconsentì implicitamente il Comandante della Prima Divisione allungandole una chiave che intuì subito essere quella della sua stanza “La tua cabina è, appena scese le scale, l’ultima del corridoio di sinistra. Nel caso avessi problemi a trovarla chiedi aiuto a Rai: sarà felice di aiutarti.”

“Non ho un senso dell’orientamento così disastroso da dover chiedere a quell’Elfo fastidioso! Anche se sono la sorella di questo babbeo non significa che condivida i suoi stessi difetti!” mise in chiaro l’ex assassina indicando lo zolfanello addormentato “A tal proposito... Che facciamo con quest’idiota?”

“Ci pensiamo noi a portarlo nella sua stanza, non te ne devi preoccupare. Cerca piuttosto di dormire bene, ne hai sicuramente bisogno.” le sorrise appena la Fenice.

Aoi si sentì stranamente in imbarazzo, impreparata a sentire una frase tanto familiare e rassicurante dall’ormai ex braccio destro di Barbabianca: “S-sì... Buonanotte, allora...”

“Buonanotte, Aoi.” le augurò gentile Halta.

“Dormi bene o la tua pelle ne risentirà!” raccomandò invece Izou ricordandole Hancock.

“BUONANOTTE, AOI!” la salutarono in coro tutti gli altri Comandanti, facendola istintivamente sorridere e pensare, con un ottimismo che non era da lei, che forse, dopo tanto tempo, quella sarebbe stata davvero una ‘buonanotte’.

Non aveva idea di quali sorprese le avrebbe riservato il suo primo giorno come Comandante della Quarta Divisione di Barbabianca.

Angolo Autrice (*):
*: kanpai (乾杯) altro non è che la versione giapponese del nostro cin cin, e naturalmente viene usato per festeggiare avvenimenti importanti, in questo caso l'ingresso della nostra eroina nella Ciurma di Barbabianca in qualità di Comandante della Quarta Divisione. 
 
  
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