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Autore: Io_amo_Freezer    19/08/2017    1 recensioni
Goku e tutti gli altri si troveranno in situazioni imbarazzanti e mai viste prima che gli metterà in grosso disagio, interrompendo la quotidianità di Dragon Ball con scene che non combaciano affatto con nemici e combattimenti a cui sono soliti partecipare, ma con fide altrettanto ardue.
Una mia amica mi ha detto di fare questa Challenge, e ammetto che questa è la prima volta quindi sono un po' inesperta, ma credo di potercela fare egregiamente.
Spero sia di vostro gradimento.
Genere: Angst, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Cell, Cooler, Freezer, Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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8) Gender Bender! 4 e 9 cambiano sesso, ops! Tutta colpa di 10.
Descrizione: Un'alquanto bizzarra mattinata si prospetta per Bulma. Sarà dura per lei risolvere la situazione tutta da sola, sempre se quello che vede è la pura realtà.


Si sgranchì le braccia portandole in alto prima di stropicciarsi un occhio e mugugnare con un grugnito che non le apparteneva, ma non ci fece caso credendo che fosse perché assonnata. Aprì un occhio e scrutò il soffitto mentre testò l'altra parte del letto, non trovando la figura mascolina di suo marito sbuffò, sempre con un tono troppo duro e rude, sapendo che si trovasse già in quella maledetta stanza di allenamento che lei aveva costruito. Quella mattina si sentiva così stanca però, non voleva lasciare il letto. Con suo malgrado aveva del lavoro da fare. Sbuffando si mise seduta e scostò bruscamente le coperte, entrando in bagno e dando, repentina uno sguardo allo specchio come da routine prima di sgranare gli occhi fino all'invero simile e spalancare la bocca, smettendo di respirare, o forse aveva finito il respiro per l'infinito urlo che aveva cacciato nell'inquadrare l'immagine che le poneva lo specchio. Anzi, non era più una lei, era un lui. E questa era una cosa mostruosa e abominevole. I suoi capelli azzurrini erano sempre gli stesso, corti e scompigliati per via della notte passata a dormire aggrovigliata alle coperte e al suo uomo, e i suoi occhi erano sempre dello stesso colore, ma avevano perso quel fascino e quella lucentezza, resi opachi e rudi, rudi come il suo volto duro e leggermente squadrato, con il petto che era piatto come una sardina, con la parte superiore delle coppe del reggiseno che calavano leggermente, mentre la camicia da notte sembrava così guasta e sbagliata in un corpo goffo e grosso, alto e dalle spalle larghe nel quale si trovava. Rimase ferma lì immobile ad attendere una speranza, che qualcuno gli avesse tirato un brutto tiro, uno scherzo e che quello non fosse il suo riflesso ma quello di una foto attaccata allo specchio; sì, doveva essere per forza così. Forse erano stati Goten e Trunks, e appena gli avrebbe avuti tra le mani gli avrebbe puniti per bene!
Con quella convinzione nella mente si avvicinò sorridendo, senza nemmeno rendersi conto che il riflesso dall'altra parte avesse fatto lo stesso, e appoggiò una mano verso la base dello specchio, pronta a strappare la foto come si fa con un cerotto. Peccato che non fu così, non si mosse di un millimetro, il vetro continuò a riflettere il suo volto che concretizzava amaramente la cruda realtà, osservando come quella faccia oltre lo specchio si muovesse insieme a lei, distruggendo ogni speranza, facendole capire che quello era davvero il suo riflesso e non una sua foto attacca lì per sbaglio o altro.
-Oh no.- sussurrò spezzata, con le palpebre che tornarono a sgranarsi, e la coscienza della speranza che fosse tutto uno scherzo svaniva dalle sue mani. -No, no, no, no, no, no...-
-Era ora che ci arrivassi.- sentì ghignare alle sue spalle e si voltò di scatto, e nell'incrociare quelle pupille viola chiaro che brillavano di ferocia e cattiveria desiderò solo urlare, peccato che non uscì niente dalla sua bocca; era troppo sconcertata da tutto. Quella mattinata era iniziata in un modo così snervante e spaventoso. Rivoleva il suo corpo!
-Non sei l'unica.- borbottò una voce lieve e chiara al suo fianco come se gli avesse letto nel pensiero, nel volarsi si trovò davanti un altro mostro e finì per trasalire, saltando fino a raggiungere la parte opposta del bagno, in modo da avere quei due più lontano possibile, senza pensare che era finita in trappola da sola; senza vie d'uscita.
Non poteva credere che ora fossero in due! E l'altro era anche più brutta del primo! Si trattava di un alieno completamente viola, a parte dei punti del corpo interamente bianchi come il petto, i polpacci, gli avambracci e la testa; con la coda da lucertola; dalle sembianze femminili e sottili. Sembrava quasi indifesa, ma quello sguardo glaciale, e quegli occhi rossi non promettevano bene mentre notò che si fosse coperta con un asciugamano trovato al suo fianco per non scoprire oltre le proprie parti delicate ad indegne e infime persone, almeno questo interpretò da quello sguardo. Non aveva ancora concretizzato chi fossero, ma di sicuro non erano brave persone visto che erano entrati in casa sua in quel modo ignoto, e che l'aspetto non era dei migliori, e nemmeno terrestre.
-M... M...- cercò di parlare ma il solo suono che uscì dalle sue labbra furono dei mugolii timidi e imbarazzati, facendola arrossire ancora di più. Lei, la grande e meravigliosa Bulma si era ridotta ad essere un grosso e goffo uomo con pochi muscoli, terribilmente alto, e dall'aspetto terribilmente spigoloso e rozzo per una come lei.
-Finiscila di balbettare.- sbuffò quello viola, alzando gli occhi al cielo con fare teatrale prima di indicare quella specie di cimice verde, e forse, se si avvicinava, avrebbe anche puzzato come quel disgustoso insetto. -Se siamo ridotti così e solo per il, se si può definire così, graffiante sarcasmo di questo imbecille, che se non ho capito male si chiama Cell.- sputò con odio, finendo in bellezza con una smorfia diretta a quest'ultimo che continuava a sogghignare fiero.
A quel punto, assimilando per bene quelle parole, tutta la rabbia tornò, conquistandola, e insieme a lei anche la sua sfacciataggine e il suo coraggio. Serrando i pugni, Bulma squadrò quello schifoso pallone gonfiato, che però, per un motivo o per un altro continuava a non temerla.
-Tu. Tu, vedi subito di ridarmi il mio bellissimo e favoloso corpo, altrimenti...!- ringhiò avvicinandosi a passi pesanti e stridendo i denti.
-No, questa è la mia vendetta su quello stupido sayian.- e continuò a ridersela divertito, borbottando che desiderava solo vedere la faccia di Vegeta quando avrebbe scoperto che sua moglie ora era un lui.
-No! Questa storia non uscirà da questo bagno, e nemmeno voi finché non riavrò il mio bellissimo e favoloso corpo!- asserì, sottolineando le ultime parole con stizza per la situazione, e con orgoglio, visto che la modestia non era mai stata il suo forte.
-Osi minacciare me? Devi essere folle per osare tanto contro Lord Cooler.- sbottò il viola, oltraggiato per quelle parole, ma pienamente d'accordo con esse mentre lasciò volteggiare la sua coda, molto sottile e aggraziata.
-Oh, quanta esagerazione. Uomo, donna... nessuno potrà mai eguagliare la mia perfezione.- commentò invece, Cell, mettendosi a braccia conserte tutto fiero.
-Ma voi non eravate morti, ora che ci penso?- scattò poi, decidendo di ignorare quello stupido insetto per non adirarsi maggiormente di quanto non fosse già; non li conosceva, ma Gohan gli aveva accennato qualcosa anche sul loro aspetto, e quindi era certa che fossero nemici ormai defunti.
-Ah?- sbottò contrariato dall'affermazione, il viola, oltraggiato mentre, con ancora l'asciugamano bianco avvolto in tutto il suo corpo, portò le braccia sotto al petto prosperoso.
-Ovvio, no? Esprimendo un semplice desiderio.- e ghignò, Cell, alzando di poco il mento e mostrando di più il petto, con orgoglio.
-Già, ma eri comunque morto per radunare le sfere!- grugnì con ferocia lei, guardandolo storto.
-Mhpf.- sbuffò allora, Cell, tornando serio, rilassando il corpo, e mettendosi a braccia conserte. -Semplice, è bastato chiedere a quella babbea di Baba di farmi tornare sulla Terra per soli ventiquattro ore. Ci voleva una giustificazione, ma è stato comunque facile raggirare quell'idiota di Re Enma, arrivare su questo inutile pianeta senza che quella strega mi facesse da balia, entrare in casa tua, prendere il radar cerca sfere e radunare le sfere.-
-Okay, ma perché anche quell'altro schifo?- cercò di essere composta nel dirlo, ma era difficile visto quanto fosse sbagliato l'aspetto di quell'essere, mentre entrambi le rivolsero un'occhiataccia per essere stati insultati.
-Beh, vedi, quest'idiota mi ha resuscitato per sbaglio. Invece di dire Freezer ha detto il mio nome, ed ormai il terzo desiderio era andato e sono rimasto. Visto che ho osato attaccarlo, appena ha trovato per pura casualità una maledetta lampada, che si è rilevata magica, per vendicarsi mi ha reso così, facendo lo stesso con te per ripicca con quel sayian.- spiegò Cooler, sempre con voce aspra e altezzosa nonostante la situazione ingombrante in cui si trovava.
-E così oggi, per te, è il giorno dei desideri... Che ingiustizia.- mormorò l'ultima frase, Bulma, abbassando le possenti spalle, capendo perché ieri il cielo notturno si era oscurato maggiormente per qualche minuto prima che andasse a dormire, e si malediceva per non aver dato retta a suo marito per una volta che voleva andare a controllare, avvertendola di quel cambiamento che altrimenti non avrebbe mai intuito da sé. E invece no, lo aveva costretto ad andare a buttare la spazzatura, e lui, per la rabbia, al ritorno, si era già dimenticato di quel fatto strano.
-Ehi! Come hai fatto ad entrare qui per prendere il radar senza essere notato? E come fate anche ora?- sbottò, non capendo proprio perché suo marito non fosse già lì, però non sapeva se fosse una cosa positiva o meno che la vedesse in quello stato. No, era meglio di no, preferiva morire.
-E' stato il suo secondo desiderio che lui e i suoi "scagnozzi" non venissero localizzati da nessuno e in nessuno modo. E, ahimè, lui mi considera un suo scagnozzo. Anche se penso che avrebbe preferito avere mio fratello tra le mani, e in tutti i sensi.- borbottò tra sé e sé.
-Okay, ma ora... Dammi quella lampada magica!- urlò saltando addosso a Cell che rimase sconcertato, e del tutto schiacciato sotto il nuovo peso di quello che rimaneva della ragazza, piombando a terra con un un colpo secco.
-Perché, secondo te se lui c'è l'avesse avuta addosso io non avrei già provato a prenderla...- il commento sfacciato e di sufficienza di Cooler che sventolava una mano come se stesse scacciando una mosca arrivò benissimo alle orecchie di Bulma che si alzò solo per mettersi davanti a lui e sovrastandolo, quasi sul punto di aggredire anche lui. -Pensi di farmi paura? Sarò anche in un corpo orribile come questo, ma la forza non mi manca.- minacciò l'alieno, e il suo sguardo ferreo servì abbastanza da farla congelare e indietreggiare mentre Cell si alzava.
-Okay. Prima Vegeta ti vede e prima tornerai come prima, mentre Cooler solo se mi chiede scusa per aver provato ad attaccare un essere perfetto come me.- spiegò, vantandosi come un pavone, facendo intendere al viola che avrebbe dovuto elogiarlo fino all'invero simile perché riavesse il suo corpo indietro.
-Scordatelo!-
-Peccato.- ghignò alla risposta all'unisono di entrambi, il verde, facendo scrocchiare il suo collo mentre lo teneva con una mano.
-Fammi capire... Invece di chiedere di essere invincibile o battere i sayian, hai chiesto questo?- sbottò Bulma, indicando prima se stessa e poi il viola, senza nascondere una smorfia di disgusto che quell'essere non tralasciò.
-Beh... vedi, il mio piano... consisteva, sì, in...- balbettò piano, alzando l'indice mentre iniziava a concepire l'idiozia della sua idea principale e che aveva, ormai attuato. -No. No. No, no, no!- ruggì portandosi entrambe le mani agli occhi, per poi togliersele, sospirare e recarsi nella prossimità del letto dove si gettò, stanco e distrutto mentalmente da quelle parole.
-Oh. Bastava così poco?- mormorò Cooler, tra il sorpreso e il demente per non averci pensato da solo prima di inquadrare che la lampada dai contorni dorati fosse attaccata alla punta della coda di quell'essere che sembrava più l'ago di una siringa, nascosto ben bene dalle ali nere e rigide, ma non abbastanza.
-Già.-
Si congratulò da sola e mentalmente, Bulma, portandosi le braccia al petto troppo piatto e muscoloso con fierezza, ridendosela tra sé e sé prima di scuotere con disinvoltura il capo, ma sgranando subito dopo gli occhi nel capire che quel Cooler ora tenesse in mano la fantomatica lampada, ignorando i mugugni contrariati verso se stesso di Cell.
-Ehi!- protestò l'azzurra, avanzando a pugni stretti.
E in un attimo le fu addosso, afferrando da una parte la bocca della lampada, fine e aggraziata che poneva verso l'alto, urlando un "Mio!" troppo forte, con Cooler che tirava dal manico ribadendo il contrario mentre si trovavano in piedi verso la fine del letto dove ancora si trovava disteso l'insetto verde. In quel momento potevano sembrare dei bambini che si contendevano un'inutile giocatolo, peccato che non fossero bambini e che quello non fosse un giocatolo. Nell'insieme la scena suonava inquietante, o divertente.
-Ohi!- li fermò Cell, prendendo la lampada dal coperchio e cercando di tirare il più forte possibile dalla sua parte.
-Ma che diamine...?-
Tutto si fermò in quel momento, e non solo per Bulma. In un gesto istantaneo e simultaneo si voltarono tutti verso la porta, rabbrividendo e spalancando la bocca nel ritrovarsi un Vegeta con lo sguardo sconcertato per quella scena, ma che allo stesso tempo; il suddetto principe dei sayian, avesse indosso un vestitino rosa con il grembiule bianco, i tacchi per renderlo più alto e un immancabile fiorellino sulla chioma, come se servisse quello a tenere fermi i capelli.
-Oh mio... Ma che ti sei messo, Vegeta?- scandalizzò Bulma, ignorando i coniglietti e un cerbiatto che si portava dietro, mentre iniziò a seminare petali di fiori per la stanzetta prendendoli dal suo cestello e saltellando come un'ebete.
-Semino fiori e felicità.- canticchiò come se nulla fosse prima di uscire per i corridoi e andare alla ricerca, da quello che udirono, del sale perduto che una farfalla aveva lasciato su un albero che si era staccato da terra ed era volato sopra una nuvola che aveva iniziato a piangere per il peso che doveva sostenere, inzuppando tutta la città del Sud.
-Okay... cosa?-
Solo questo sibillo uscì dalle labbra di Bulma, incurante che la lampada che possedeva in mano avesse iniziato a ballare a ritmo della canzone di Cooler che era dedicata tutta a quella ragazza non più tale e al suo sbigottimento, pronunciando parole come "La tipa che più un sapore non ha, non sa che fine farà la collana che, Vegeta motiverà. E il sale perduto nessuno ritroverà, perché esiste già nel sale di tutti i cieli pieni di nuvole che lacrimano."
-Va bene.- borbottò Cell con posa fiera, per poi finire a mugugnare, aggobbendosi, che gli mancasse il suo Freezer e tornando disteso sopra quel letto che non gli apparteneva.
-Ehi, Bulma!- ridacchiò la voce di Goku, con la testa che pendeva dal soffitto dove si era formato un buco che prima non c'era, e non c'era traccia del pezzo che era stato staccato da nessuna parte visibile nella stanza.
-G-Go-Goku?- domandò sorpresa, spalancando gli occhi e cercando di capire perché stesse accadendo tutto ciò mentre il ragazzo la fissò confusa, cercando un cambiamento evidente che lui non afferrava.
-Ehi...- iniziò curioso, alzando un sopracciglio confuso. -Non ti sei truccata, o sbaglio?-
A quelle parole fu naturale per Bulma lanciargli contro quello che aveva in mano, e che, purtroppo per lei, fu proprio la lampada, che, oltre ad urlare spaventata, centrò in pieno l'amico. Goku strizzò gli occhi un paio di volte mentre ispezionò l'oggetto magico, poi ringraziò l'amica del regalo e si dileguò nel nulla, svanito mentre il pezzo del soffitto mancante era di nuovo lì, come se lo fosse sempre stato.
-Grr! Ah! Goku!- urlò a pieni polmoni, prolungando l'ultima lettera del nome dell'amico capendo del guaio che aveva combinato, perdendo proprio l'oggetto magico che le serviva mentre nella stanza, dove la porta era ancora aperta, era entrato Goten con due ali da angioletto sulla schiena ed una coda da scimmia di color rosa, proprio come i capelli che erano tutti dritti verso l'alto.
-Papà è andato via.- mormorò lui svolazzando al fianco della proprietaria di casa che non lo notò nemmeno, occupata a mandare maledizioni contro il soffitto.
-Ehi, ho il mio corpo normale!- espose fiero, Cooler, levandosi di dosso l'asciugamano e lanciandolo contro la parete dove però comparve in quel momento Karin che lo prese in pieno, afflosciandosi a terra sconfitto e indebolito mentre sembrava essere stramazzato al suolo. Nemmeno fosse stato un pugno quello che lo aveva "attaccato".
-Voglio zucchero filato.- mormorò Goten ad un certo punto, anche se effettivamente lo stava già mangiucchiando da un pezzo, avendo il bastoncino filante di zucchero rosa tra le mani.
In un attimo arrivò anche Trunks che andò a sbattere contro l'amico, non sapendo ancora bene come controllare le sue ali rosso fuoco che sembravano come quelle di un pipistrello, con i capelli che erano di colore bianco come il latte, dello stesso colore delle orecchie da gatto che aveva sulla cute.
-Ciao mamma.- ridacchiò, trascinando via l'amico oltre la finestra mentre la suddetta era rimasta a fissare sconvolta Cooler che era di nuovo un uomo fatto e cresciuto, robusto e alto, ma sempre disgustoso per Bulma. Sconvolta che lui fosse tornato normale e lei no.
-Ed io?- scattò risentita, indicandosi mentre tutti, tra Vegeta, Goku, Goten, Trunks, Junior e Karin, compreso Cell che si era rialzato volendo le scuse da parte del viola, si erano messi a ridere, indicandola come se fosse il clown della festa, e infatti, nel guardarsi nello specchio che volava indifferente, notò di essere truccata proprio come un pagliaccio del circo.


Si sollevò con il busto di scatto, con il petto prosperoso che si muoveva tragico, e gli occhi ridotti a due fessure, con qualche goccia di sudore che invadeva completamente il suo volto mentre si scrutò attentamente alzando le coperte, trattenendo il fiato nel mentre, per poi ispezionare i tratti somatici e caratteristici di suo marito. Sembrava tutto a posto, nulla di sbagliato in lei o in Vegeta. Così riprese fiato dopo aver ricacciato quello che teneva nei polmoni, sudando freddo e caldo mentre le stelle oltre la finestra illuminavano la stanza, rassicurandola. E appena concepì ogni cosa non poté che sorridere sollevata portandosi una mano al cuore.
-Oh, meno male... Era solo un sogno... un brutto, bruttissimo sogno.- ansimò tra una boccata e l'altra, ignorando le parole dure di Vegeta che si lamentavano di averlo svegliato così presto, infatti erano solo le tre del mattino. Così, sempre sorridente, si adagiò meglio contro la sua possente schiena nuda e calda, portando un braccio attorno al busto, sapendo che in fondo Vegeta desiderasse sapere cosa avesse concepito la sua mente per lasciarla così sconvolta in tutto quel lasso di tempo, ma lasciò correre. Non gli avrebbe mai rivelato nulla.


Intanto, negli abissi dell'inferno, in mezzo alle foreste di aghi acuminati, di laghi vermigli dal sapore del sangue, di enormi colossi di demoni come guardie che vagavano borbottando annoiati, e di mille anime che vagavano indisturbate, in un posto segreto, sormontato da montagne che nascondevano perfettamente tre figure, due delle quali ridacchiavano malignamente, si trovava un'enorme e magica sfera che permetteva di interferire nel mondo reale.
-Questo lo credi tu.- commentò Cell alle parole di Bulma, con un Cooler che gli inveiva contro, lamentandosi di essere stato costretto a cambiare sesso per colpa di quel rimbambito, infastidito di essere tornato in vita solo mentalmente e per delle scemenze, comportandosi come un'idiota, peggio di un certo Goku di sua conoscenza.
-Sei così dolce, Cell.- affermò invece la figura che si teneva sottobraccio al verde insetto, strusciando il volto contro il bicipite di quest'ultimo e facendo le fusa.
-Taci Freezer!- scattò invece, Cooler, troppo innervosito.
-E' stato divertente.- commentò invece Cell, spegnendo quella magica sfera con un ghigno.


Angolo Autrice:
Pensiamo per un attimo che la razza di Freezer abbia anche le femmine... fatto? Okay, allora la storia è realizzabile, anzi, mi correggo: è stata già realizzata, ed infatti eccola proprio qua sopra. (a parte che tutto è possibile per i desideri (anche se in realtà era un sogno (o forse no. :3))) XD
Certo che sono andata a crearmi una situazione bizzarra, si cade nel ridicolo è l'opinione di Vegeta. XDD
Povero Cooler, mi dispiace per lui. (Forse il mio Freezer non la pensa allo stesso modo. XD) Però Cell era molto felice, forse un po' OCC, ma pazienza. Certo, si è divertito in un modo tutto suo (o in un modo tutto mio?), ma cosa ci vogliamo fare? (Se non si fosse intuito, c'erano accenni della CellxFreezer, ship che amo, ma amo di più la CoolerxFrieza e la GokuxFrieza, sono fatta così. -3-)
Sento che Cooler e Bulma stanno arrivando da me ad uccidermi, vado. XDD
Io_amo_Freezer. <3
  
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