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Autore: Hermy1994    16/06/2009    11 recensioni
Avviso: storia in revisione!
[Come potevo continuare a guardarlo così?
Come facevo ad avere le gambe tremanti solo all'idea di stargli vicino?
Perchè, per me, esisteva solo lui e nessun'altro?
Tante domande ed una sola -sfortunata- risposta.
Ero innamorata, questa volta sul serio. E di chi?
Di quell'idiota e arrogante conosciuto più comunemente con il nome di Daniele Granieri.]
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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cap 4
Note dell'autrice: Questo quarto capitolo si è fatto un pò attendere ma, visto che sto un pò stravolgendo la storia, mi sembra il minimo! Ho mescolato un pò questo e il successivo capitolo, mi sembrava la cosa ideale.
Ps: ne approfitto per pubblicizzare una mia nuova storia sul mondo di Harry Potter. I protagonisti sono Draco Malfoy e un nuovo personaggio. E' una fan fiction ancora in fase di costruzione ma se ci passate a dare un occhiata e mi fate sapere il vostro parere mi renderete molto felice!
Detto questo, vi auguro buona lettura. Paola.

Capitolo IV



*My perfect boy*


"Se tutto è imperfetto in questo imperfetto mondo,
l'amore invece è perfetto nella sua assoluta e squisita imperfezione"
Gunnar Björnstrand, Il settimo sigillo.




***



 Erano ormai le quattro del pomeriggio quando Sara tornò a casa. Aveva passato tre ore a ripulire lo schifo che aveva trovato tra i vari banchi della classe e, ancora si sentiva nauseata.
La casa era silenziosa e, i suoi genitori, le avevano lasciato un post-it sul frigorifero scrivendole che quella sera sarebbero tornati tardi e le suggerivano di invitare Giorgia a dormire da lei per non stare sola. La ragazza inviò così un messaggio all'amica, sicura che avrebbe accettato poi, si sedette sul bancone della cucina pensierosa.
Nella sua mente regnavano sovrane immagini che non la volevano lasciare in pace!
Mani grandi e forti sui suoi fianchi.
Addominali perfetti nascosti da una maglietta bagnata.
Occhi che la guardavano intensamente.
Braccia che la stringevano contro di sé.
-Basta!- esclamò Sara disperata reggendosi la testa tra le mani. Non poteva continuare a pensare ancora a Granieri dopo che le aveva dato praticamente della puttana!
"
Devo dedurre che ti piace tanto il tocco di qualsiasi ragazzo"?
Non era stato derisorio o sfacciato: per la prima volta era stato cattivo. Crudele.
Crudele dopo che lei si era così
scioccamente lasciata andare, paralizzata dalle sue stesse sensazioni. Sensazioni che non aveva mai provato nemmeno con Lorenzo.
Certo, lei non era più vergine ma, non era di certo una puttanella da quattro soldi come le ochette che stavano sempre attorno allo Squalo. Cacchio, Lorenzo aveva dovuto aspettare
sei mesi prima di riuscire a portarla a letto senza farla scappare e Granieri le dava della puttana?
Il ragazzo l'aveva sempre presa in giro ma, sentire l'opinione che aveva di lei l'aveva stranamente ferita. Poteva deriderla, ingiuriarla, offenderla ma lei credeva che lo facesse comunque perché la considerava una ragazza intelligente, l'unica a tenergli testa, una sua pari insomma. E mai avrebbe immaginato di essere trattata così.
Ed era infuriata con se stessa. Si era fatta toccare come una bambola di pezza senza alcuna reazione.  Era stata usata e, forse aveva fatto emergere in superficie un suo punto debole: la sessualità.
Certo, lei è Lorenzo facevano spesso l'amore ma, non c'era mai nulla di nuovo.
Aveva letto in molti libri del desiderio, della passione tra due persone ma se doveva essere sincera, quella passione non la sentiva più con Lorenzo. Il loro unirsi era gradualmente diventato un gesto quasi meccanico.
Invece, quando Granieri l'aveva solo semplicemente accarezzata, aveva sentito un intenso brivido su tutto il corpo, il respiro era diventato pesante e, il corpo era stato scollegato dal cervello. Tutto questo, solo toccandola!
Non riusciva a mettere in pace i propri pensieri, voleva uccidere Granieri per il semplice fatto che aveva osato chiamarla puttana ma, voleva anche accarezzare di nuovo quel possente petto e magari baciarlo, saggiare quelle carnose labbra.
Venne improvvisamente distratta dal cellulare che le annunciava l'arrivo di un messaggio che lesse subito.
' Piccola. Mia zia sta portando nonna a una visita medica. Ho un po di tempo libero quindi sto venendo da te. A fra poco amore!'
-
Sono una persona orribile!- esclamò tra se e se mentre nuove lacrime le spuntavano sugli occhi.
E adesso cosa avrebbe fatto? Glielo doveva dire?
Compose in fretta e furia il numero di Giorgia che, dopo pochi squilli rispose - Dimmi!-
- Lorenzo sta venendo qui.- le disse Sara ansiosa mentre si dirigeva in camera sua.
- E qual'è il problema?- domandò l'amica innocentemente.
- C'è che il ragazzo che odio di più al mondo mi ha praticamente
toccata!-
-
Appunto, solo toccata. Non avete fatto sesso selvaggio nella doccia per quanto ne so.-
- Ma io l'ho lasciato fare!- esclamò esasperata e irritata nello stesso tempo.
- Tutti commettono degli errori. Ma perché Lorenzo sta venendo lì? Non aveva da fare con
nonnina?- le domandò seccamente Giorgia con un tono irritato che Sara prontamente ignorò. Da quando Guido l'aveva invitata per un'appuntamento, la sua amica era alquanto suscettibile.
-
Ha qualche ora libera. Quindi non glielo dico?-
- No. Un segreto in più non guasta a nessuno.-
- Io non gli ho mai tenuto segreto niente!- dichiarò Sara inviperita.
La ragazza dall'altro capo del telefono sbuffò quasi scoraggiata - Lascia stare. Tu non dirgli niente e vedrai che andrà tutto bene. Ora devo andare, devo provarmi un vestito. A stasera!- e attaccò lasciando Sara basita di fronte allo schermo del telefono. Lei aveva bisogno di una mano e, Giorgia pensava ai vestiti?
- Vattene al diavolo! Stasera te la farò pagare!- urlò indispettita mentre toglieva la tuta di scuola. Si fece una lunga doccia rilassante e, quando aveva ormai indossato un pantalone e una felpa, suonò il campanello di casa: Lorenzo era arrivato.
Si fiondò subito sulle scale e aprì la porta di casa. Ed eccolo lì, il suo perfetto ragazzo.
- Ciao piccola- le disse lui sorridendole contento. La ragazza si lanciò tra le sue braccia di scatto. Il suo paradiso personale era finalmente arrivato.
Non c'era più Granieri, ne le bottigliette d'acqua, ne l'atteggiamento strano di Giorgia.
Esistevano solo quelle braccia che la stavano stringendo forte. Esistevano solo loro due.
- Come mai così contenta di vedermi?- domandò lui fintamente sorpreso.
- Oggi è stata una brutta giornata e ... mi sei mancato- annunciò Sara lasciandolo entrare in casa.
- Ti va di parlarne?- le domandò lui premuroso mentre si gettava sul divano nel salone.
- La solita storia. Quel ragazzo di scuola ne ha combinata un'altra delle sue- mormorò lei evitando volutamente lo sguardo e, facendo finta di sistemarsi i capelli in una coda.
- Quel Daniele?- chiese quindi lui per conferma. Avevano parlato tante volte del biondo che la tormentava e, ogni volta, finivano per litigare. Lorenzo lo voleva conoscere per dirgliene quattro mentre lei voleva semplicemente ignorarlo. Il miglior attacco dopotutto è l'indifferenza.
- Si, ma ti prego non ho voglia di parlarne.-
- Come vuoi- le rispose Lorenzo allargando le braccia e, invitandola ad appoggiarsi a lui. Forse potevano evitare l'ennesima litigata per quel giorno.
Sara gli appoggiò il capo sul petto e sospirò esausta godendosi quel momento di pace.
- Allora, come sta nonna Emilia?- domandò iniziando ad accarezzargli il petto da sopra la maglietta con movimenti circolari come era solita fare.
-Bene.
Molto bene.- esclamò lui indifferentemente irrigidendosi all'improvviso.
Sara rise accentuando il movimento delle dita; gli erano sempre piaciute le carezze sul petto.
- Vogliamo vederci un film?- domandò poi innocentemente.
- Si, ma scelgo io.- disse lui ridendo malefico mentre la spostava e si alzava dirigendosi verso lo scaffale in cui erano riposti i dvd.
Sara osservò rapita le sue dita che scorrevano tra i molti cd e quel labbro inferiore torturato inconsapevolmente mentre si decideva. Dio, era così bello.
Il ragazzo esultò trionfante trovando un film e, afferrandolo con una mano, lo mise davanti ai suoi occhi.
- Never back down? Ma l'abbiamo visto almeno dieci volte!- esclamò lei scettica.
- Lo sai che lo adoro.-
- Adori di più le tette e il culo della ragazza di cui si innamora il protagonista .- sbuffò lei fintamente risentita.
- Amore, mi stupisco di te!- esclamò Lorenzo mentre faceva partire il film ridendo rumorosamente - Lo sai che il tuo culo e le tue tette sono imbattibili!-.
La ragazza gli diede un leggero pugno sul fianco oltraggiata mentre lui si risistemava sul divano e la avvolgeva nuovamente con le braccia.
Passarono tutto il tempo del film tra casti baci, qualche battutina, tenere carezze e, dopo aver visto combattimenti su combattimenti, il loro stomaco brontolò per la fame.
- Direi che è ora di mettere qualcosa sotto i denti.- dichiarò Guido facendola alzare dolcemente.
Andarono in cucina e si prepararono uno spuntino che subito divorarono.
- Domani ti accompagno io a scuola, ti va?-
Sara lo guardò lievemente sorpresa. Non era mai venuto a scuola da lei, ne per accompagnarla ne per prenderla a fine lezioni.
- Come mai?- domandò leggermente sospettosa mentre beveva un sorso di succo. Non vorrà davvero conoscere Granieri!
- Ci dev'essere per forza un motivo? Voglio semplicemente passare un po di tempo con la mia ragazza visto che ultimamente ci siamo visti così poco.- le rispose avvicinandosi a lei e posandole un leggero bacio sullo zigomo destro.
Sara sospirò estasiata. Quel ragazzo era così dolce e, l'indomani mattina, era disposto perfino ad alzarsi presto dal letto. Solo per lei.
Nonostante le continue tensioni che c'erano tra di loro, Lorenzo la faceva sempre sentire importante. Era così perfetto.
E lei si era lasciata toccare da un'altro.
Di slancio lo abbracciò possessivamente e lo tirò verso di se. Lorenzo quasi barcollò per l'impeto che ci aveva messo e, per tenersi in equilibrio, posò le mani sui braccioli della sedia sulla quale era seduta. La guardò teneramente negli occhi e, si avvicinò alle sue labbra.
Per Sara, baciarlo non era mai stato così
giusto. Il tocco delle loro bocche era così catartico, liberatorio. Le sue labbra la veneravano, la sua lingua la idolatrava; i suoi lievi respiri le rendevano omaggio. Si sentiva perfetta.
Il ragazzo allontanò lentamente il viso dal suo e la afferrò saldamente per i fianchi facendola alzare. Poi, la spinse a sedere sul tavolo accanto a loro mentre Sara gli cingeva subito la vita con le proprie gambe.
Le loro labbra si incontrarono di nuovo,
fameliche e Lorenzo le accarezzò le cosce mentre la traeva ancora più vicino a se aprendo poi con uno scatto la lampo dei suoi pantaloni.  
Sara portò le proprie mani dietro la nuca del ragazzo per accarezzargli i bellissimi capelli biondi.
Biondi?
Lorenzo non aveva i capelli biondi, lui è moro! Pensò energicamente paralizzandosi all'istante.
Le si mozzò il respiro quando il sorriso del ragazzo si trasformò improvvisamente in un ghigno sfacciato. Le mani di Lorenzo erano ora più grandi, la sua presa più decisa e, il suo petto stava  diventando più robusto.
Non c'era più Lorenzo davanti a lei.
C'era Daniele Granieri che la guardava intensamente e con brama.
- Tesoro, tutto bene?- le domandò il ragazzo circondandole il viso con la mani a coppa mentre lei chiudeva di scatto gli occhi.
Quando li riaprì pochi istanti dopo lo Squalo non c'era più - Aspet...ta. Non credo di sentirmi...bene.- annunciò rischiando l'iperventilazione e diventando bianca cadaverica.
- Oddio, vieni ti devi sdraiare.- annunciò lui preoccupato mentre la prendeva in braccio e si avviava verso il salone. - Sei pallida. Hai bisogno di qualcosa? Un tè caldo, un bicchiere d'acqua...-.
- No...-mormorò lei ormai sull'orlo delle lacrime - Devo....riposare.
Scusami.-
La posò dolcemente sul divano per poi coprirla con una coperta - Non c'è
niente di cui tu debba scusarti. Può succedere. - le disse accarezzandole gentilmente i capelli.
Sara singhiozzò sull'orlo della disperazione e, calde e grosse lacrime incominciarono ad uscirle dagli occhi.
Si sentiva uno schifo. Una
traditrice.
Stava per fare l'amore con il suo ragazzo e, a chi pensava? A Daniele Granieri.
- Amore. Prova a dormire, io rimango qui a farti compagnia, va bene?- annunciò Lorenzo guardandola con angoscia e preoccupazione.
- Giorgia deve venire qui a dormire...-mugugnò lei chiudendo gli occhi.
- Ok, la chiamo io.- le rispose lui accarezzandole lievemente il viso.
Sara sospirò affranta da tutta quella gentilezza ma, riuscì comunque a estraniare la propria mente da qualsiasi pensiero, cadendo subito in un sonno profondo.


*


Erano ormai le otto di sera quando la ragazza aprì nuovamente gli occhi e cominciò a guardarsi intorno incontrando due pagliuzze verdi che la osservavano incuriosite a pochi centimetri di distanza.
Ancora mezza addormentata, sussultò per la sorpresa e si tirò velocemente a sedere sbattendo con il viso contro qualcosa di duro.
- Ma sei matta?- esclamò Giorgia massaggiandosi la fronte dolorante e guardandola di sbieco.
- Tu sbuchi all'improvviso come i funghi!- rispose Sara strofinandosi la mano sulla guancia, vittima innocente dello scontro con la testa dell'amica. -Lorenzo?-
- E' andato via. Mi ha chiamata dicendo che stavi male ma non poteva rimanere perché doveva andare a prendere l'arzilla nonna dalla zia.- annunciò l'amica - Che cosa è successo?-
- Noi stavamo...ecco....- balbettò lei ancora scoraggiata.
- Credo di aver capito il concetto, tranquilla.-
- ....e poi ho visto Granieri.-
- e perché mai Daniele si trovava a casa tua?- esclamò incredula Giorgia scattando in piedi.
- E' quello il punto. Lui non c'era in casa!- dichiarò Sara con enfasi come se dovesse spiegare una cosa ovvia ma ricevendo in cambio due sopraccigli alzati che la fissavano come se avesse dei problemi mentali.
- Allora, di grazia, dove diavolo l'hai visto? In televisione, su una chat, fuori dalla finestra, dove?-
- No. L'ho visto nella mente- esclamò lei oltraggiata come se annunciasse la fine imminente del mondo - Mentre Lorenzo mi abbracciava, mentre gli stringevo i capelli, mentre sentivo il suo corpo sul mio; io vedevo Granieri.-.
-
Allora la cosa è grave...- dichiarò Giorgia pensierosa mentre l'amica annuiva furiosamente, contenta che finalmente abbia capito il concetto - ...Daniele ti attira sessualmente.-
Sara bloccò subito il movimento affermativo della testa, iniziando a muoverla energicamente da destra verso sinistra in segno di dissenso - No,no,no.-
Era una cosa assolutamente impossibile.
- Io non sono attratta da lui!- esclamò con disgusto scalciando la coperta tra i piedi e alzandosi di scatto iniziando a girare in circolo. - Ero ancora nervosa e volevo scaricare la mia rabbia. Ecco tutto..-
- Immaginandolo mentre baciavi Lorenzo e slacciandogli i pantaloni magari?- domandò scettica Giorgia con un sorrisetto canzonatorio - Davvero un ottimo metodo per scaricare la rabbia.- constatò facendola impallidire.
- Senti, lasciamo perdere. Io quel ragazzo lo detesto. Quando stavamo nella doccia non sembrava nemmeno lui! Probabilmente ora si starà facendo quattro risate perché finalmente ha trovato un modo per zittirmi. Ma ti assicuro che non ci sarà una seconda volta.-
Giorgia rise spensieratamente mentre la vedeva girare da una parte all'altra del salone con i pugni chiusi e una ruga marcata sulla fronte.
Dio, la sua amica era così cieca e ingenua ma, si astenne dal riferirglielo altrimenti sarebbero iniziate nuove urla e imprecazioni.
Cercò così di cambiare discorso puntando verso un argomento più neutro e, decisamente più interessante - Allora...cosa dovrei indossare sabato?-.
L'amica le sorrise riconoscente; meno pensava a Granieri e meglio era. - Non avevi detto che il vestito celeste era una bomba? Indossa quello.-
- Si, forse hai ragione. Dio, sono così emozionata! Quel giorno dev'essere tutto perfetto e, lui cadrà ai miei piedi. Ne sono assolutamente sicura.-
- Come mai tutta questa sicurezza?- le domandò Sara con un sopracciglio alzato.
- Ho comprato un completino intimo favoloso. Non riuscirà a resistere! A proposito di intimo.... lo sai che Jessica Trevisi è stata beccata dal professore di Chimica mentre stava rinchiusa nello sgabuzzino con uno?-
- Davvero?- chiese stupita Sara. La Trevisi era l'odiosa ragazza della classe quinta che aveva la gambe chilometriche aperte per chiunque. Lei e Sara un tempo erano state amiche ma, quando Jessica in secondo liceo era uscita con il ragazzo che le piaceva, la loro amicizia si era completamente spaccata. Ora erano sempre pronte a farsi battutine ironiche e taglienti. La Trevisi era praticamente la versione femminile di Granieri, solo molto più stupida.
- Ti giuro! Era mezza nuda e stava china sul suo....-
- Ok,ok! Ho capito il concetto!- rispose Sara oltraggiata immaginandosi la scena. Quella doveva essere proprio disperata se si era rinchiusa in una piccola stanzetta piena di muffa e polvere.
- Perché non andiamo a letto e ci vediamo un bel film in streaming?- domandò Giorgia ridendo.
- Affare fatto.- rispose Sara sorridente mentre si dirigevano nella sua stanza.
Passarono la serata a fare una maratona dei film, tra battaglie di cuscini e schifezze da mangiare. Quando le braccia di Morfeo le accolsero era ormai l'una passata.




*

Il giorno dopo si svegliarono verso le sette grazie alle adorabili urla della madre di Sara che imprecava contro la vicina di casa la quale , per l'ennesima volta, stava annaffiando il giardino bagnando anche il piccolo patio della loro casa.
"Vecchia megera! Se scivolo anche questa volta per il pavimento bagnato, dò fuoco alla tua parrucca!"
" Ma signora! Non è colpa mia se ho la vista bassa e non vedo bene dove annaffio!"
" Allora mettiti gli occhiali! Altrimenti la prossima volta ti farò uno sgambetto che non riuscirai a vedere e la tua tomba ti aspetterà impaziente!"
-
Buongiorno anche a te mamma.- mugugnò Sara aprendo gli occhi sentendo le risatine di Giorgia che si alzava dal letto.
- Tua madre è l'essere più singolare che io conosca.- annunciò l'amica stiracchiandosi rumorosamente.
- E non l'hai vista l'altro giorno quando un ragazzo con la bicicletta le è venuto addosso facendole cadere la spesa! E' dovuto scappare come una furia mentre gli lanciava addosso le zucchine.- disse Sara scalciando le coperte e facendola ridere sguaiatamente.
-Quando arriva Lorenzo?- domandò Giorgia fiondandosi in bagno.
-Verso le otto-
-Non è strano che voglia venire a scuola?- le urlò aprendo l'acqua della doccia. - Insomma, non è mai venuto lì.-
- Forse vuole farsi perdonare il fatto che ha dovuto mettermi da parte per stare con nonna Emilia- le disse Sara non ottenendo risposta e togliendosi il pigiama.
Mezz'ora dopo erano pronte e, stavano facendo la colazione in cucina.
- Tesoro, ieri ho incontrato i genitori di Lorenzo in banca, ti salutano.- annunciò il signor Sparvieri bevendo il caffè mentre sfogliava svogliatamente il giornale.
- Come?- chiese Sara con una fetta biscottata tra le labbra non accorgendosi dell'irrigidimento improvviso della sua amica.
- Ho incontrato Alessia e Stefano ieri- spiegò lui lentamente per farle comprendere meglio il concetto guardandola stranito.
- Ma non erano partiti per un viaggio di lavoro?- domandò Sara perplessa - Lorenzo mi ha detto così-
- Saranno tornati.- dichiarò suo padre prendendo la marmellata e spalmandola su una fetta di pane.
- Che buono questo succo! - esclamò Giorgia d'un tratto esaltata mentre beveva dal bicchiere che le stava di fronte  -...è una nuova marca signora Michela?-
La signora Sparvieri la guardò allucinata - No, è sempre lo stesso. Ma ti senti bene, cara?- domandò guardandola di sbieco.
- Si, perché?- domandò dubbiosa la migliore amica di Sara notando tutti gli sguardi puntati su di lei.
- Perché quello che stai bevendo non è succo, è latte.-
-oh...-mormorò Gorgia allontanando il bicchiere dalle proprie labbra e guardandolo scetticamente - Sembrava davvero succo. Forse sono ancora mezza addormentata.-
Sara la guardò intensamente, l''amica era pallida e si muoveva freneticamente sul posto mentre suonava in quel momento il campanello.
Giorgia si alzò subito in piedi - E' arrivato Lorenzo! Dobbiamo andare Sara.- esclamò sorridendo mentre la afferrava per un braccio e la trascinava fuori dalla cucina.
- Ma cosa...?- provò a dire la bionda mentre le veniva scagliato lo zaino tra le mani.
- Dai, non vorrai farlo aspettare!- esclamò Giorgia uscendo rapidamente dal portone e correndo fuori sul patio. Cadendo sul pavimento bagnato.
- Quella vecchia rincoglionita!- urlò inviperita sdraiata per terra mentre Sara la raggiungeva preoccupata.
- Tutto bene ragazze?- chiese Lorenzo venendo loro incontro.
- Si!- esclamò Giorgia con le guance rosse per il nervosismo alzandosi in piedi e dirigendosi a passo di marcia verso la macchina del ragazzo.
Lorenzo appoggiò una mano sul fianco di Sara osservando attentamente la sua amica che si stava massaggiandosi  il sedere dolorante - Ma sta bene?- domandò scettico.
- Se non si accorge di avere i pantaloni tutti bagnati, non credo.- rispose Sara basita. - Tra qualche giorno ha un appuntamento con il ragazzo che le piace da un vita.-
- Ah, allora è normale. Anche io ero molto nervoso quando dovevo uscire per la prima volta con te. Ero così agitato che ho dovuto cambiarmi tre camice: mi era presa la sudarella- le disse lui sorridendole.-Stai meglio?
- Si. Ho avuto solo un giramento di testa- gli rispose gentilmente accarezzandogli il braccio.
- Andiamo?- urlò inferocita Giorgia seduta in macchina guardandoli con gli occhi ridotti a fessure mentre chiudeva lo sportello.
Sara e Lorenzo risero per poi raggiungerla subito. Mai far arrabbiare una ragazza già nervosa e in fase pre-appuntamento!
Salirono in macchina e, parlando del più e del meno, si avviarono verso la scuola.
- Almeno questa volta mi risparmi la nausea? - Domandò Sara implorante indossando la cintura di sicurezza.
-Neanche per sogno!- esclamò Lorenzo ridendo malefico mentre immetteva la marcia e partiva sgommando tra le urla delle due ragazze.
Il suo ragazzo guidava come un pazzo e lei aveva sempre una leggera ansia quando doveva viaggiare con lui. Spingeva sempre il piede sull'acceleratore e cambiava in continuazione le corsie tra i suoni dei clacson e le urla dei poveri guidatori che gli imprecavano contro; ma ai quali lui rispondeva con un bel dito medio alzato. Troppe volte aveva rischiato di rovinargli la tappezzeria vomitando per le curve pericolose che lui prendeva rapidamente senza accennare a rallentare neanche un po. Quella era sicuramente una di quelle volte.
- Ho appena fatto colazione. - mugugnò disperata venendo spinta in avanti dalla brusca fermata che lui aveva fatto per il rosso del semaforo.
Lorenzo la guardò sorridente e, con gli occhi che sprizzavano per l'eccitazione della corsa, le accarezzò lievemente il braccio per poi guardare la povera Giorgia che si rimetteva seduta composta e, partire di nuovo a razzo.
-Porca miseria!- urlò la riccia seduta di dietro mentre veniva sballottata un pò ovunque - Tu non sei normale!-.
Lui accelerò ancora di più sorpassando pericolosamente una vecchia 500 guidata da un povero signore che lo guardò per un fugace secondo totalmente paralizzato e temendo l'imminente morte.
Quando arrivarono finalmente nel parcheggio della scuola, le due ragazze uscirono immediatamente dall'auto iniziando a fare del lunghi e profondi respiri.
- Non ho mai amato l'aria aperta come adesso!- esclamò Giorgia appoggiandosi allo sportello della macchina e, ricevendo come risposta un cenno affermativo dall'amica.
- Allora...- dichiarò Lorenzo raggiungendole divertito - Volete che vi vengo a prendere anche al termine delle lezioni?-.
- Mio fratello mi viene a prendere perchè dobbiamo andare a comprare un regalo per la sua ragazza - annunciò Giorgia sistemando bene lo zaino sulla spalla - Sono così desolata-
- Io devo pulire la classe dopo l'ultima ora e, torno con l'autobus!- esclamò Sara incenerendolo con lo sguardo - Appena avrò una macchina te la farò pagare.-
- E come? Guidando come una vecchietta di ottant'anni?- la schernì lui attirandola verso di se e posandole un tenero bacio sulla fronte.
Sara gli pizzicò un fianco ma, non si divincolò dalla presa e si appoggiò sul suo petto sospirando estasiata mentre sentiva l'odore fresco di dopobarba.
- Dio, fate venire il diabete...- disse Giorgia osservandoli di sbieco - Vado in classe, preferisco di gran lunga vedere quel puzzolente di Nicola che si mangia le caccole.-
Sara rise spensieratamente mentre metteva le mani dietro la nuca del suo ragazzo - Magari potresti seguire il suo esempio!- esclamò guardandola divertita.
L'amica si mise due dita davanti alla bocca facendo finta di vomitare poi, facendo un saluto generale, li lasciò soli.
- Allora...- disse Lorenzo abbracciandola dolcemente - Stasera hai da fare? Possiamo andare a cena fuori.-
- Mi piacerebbe molto.- rispose lei baciandogli il collo e, provocandogli un leggero brivido.
- Voglio che indossi quel vestito verde scuro dell'altra volta...-annunciò lui accarezzandole lievemente i fianchi.
- Perché? Vuoi togliermelo di nuovo?- domandò Sara maliziosa venendo subito azzittita da due labbra che si posarono sulla sua bocca.
Lorenzo la stringeva possessivamente mentre le mordeva il labbro superiore con un ringhio quasi animalesco e Sara si appoggiò totalmente al suo corpo mettendosi in punta di piedi per saggiare la sua lingua.
Le loro bocche si toccavano con gentilezza mentre le loro lingue si rincorrevano a vicenda, facendole fare un leggero sospiro.
Lui era così tenero e dolce mentre le accarezzava i capelli spostandoli di lato e liberandole il collo dove posò un casto baciò subito dopo. Era tutto così perfetto.
La attirò ancora maggiormente a se, dimenticando il parcheggio della scuola in cui si trovavano. Contavano solo loro, i loro visi vicini, le mani che toccavano il corpo dell'altro, le labbra che non volevano distaccarsi. E Sara sapeva, che non poteva desiderare nient'altro. Sentirsi coccolata e, così tanto amata era la migliore delle cose. Al diavolo i continui pensieri che la tormentavano, al diavolo tutto!
Lei aveva accanto a se un ragazzo che avrebbe fatto di tutto per renderla felice, non aveva bisogno d'altro se non di sentirsi desiderata e venerata.
E, Lorenzo la venerava, la rispettava, la amava.
- Lorenzo!?- esclamò improvvisamente qualcuno con tono perplesso a pochi metri da loro, interrompendo quel momento di dolcezza.
Il ragazzo si distaccò lentamente da Sara e, continuando a tenerle una mano sul fianco, si guardò intorno incontrando due occhi color ghiaccio che lo scrutavano.
- Daniele? Cosa ci fai qui?- domandò sbigottito allontanando leggermente da se la ragazza che lo osservò intimidita irrigidendosi improvvisamente.
Come diavolo faceva a conoscerlo?

- Ci studio.- dichiarò Daniele Granieri guardandolo dall'alto verso il basso per poi posare gli occhi su Sara che evitò deliberatamente il suo sguardo.
- Non lo sapevo.- dichiarò Lorenzo andandogli incontro e dandogli una pacca amichevole sulla spalla - Anche la mia ragazza viene in questa scuola, conosci Sara?- gli domandò indicando la ragazza accanto a lui.
- Si- rispose lui immobilizzandosi sul posto.
-No- rispose invece lei ricevendo un'occhiata sorpresa da Lorenzo e uno sguardo truce dal biondo.
- Si o no?- domandò subito Lorenzo sorridendo divertito.
Sara lo guardò titubante e, avvicinandosi al volto del suo ragazzo, sussurrò lievemente - E' lui quel Daniele. Quello con il quale è sempre battaglia.-
Lorenzo spalancò gli occhi dalla sorpresa e fulminò con lo sguardo il ragazzo a un metro da loro che ghignò sfacciatamente sentendo le parole della bionda.
- Quindi, mi vorresti dire che...- annunciò Lorenzo stranito prendendole le mani gentilmente -...tu e mio cugino vi odiate?-
Cugino. Cugino. Cugino!
Sara sgranò gli occhi, allontanando di scatto le mani da quelle di lui e, facendo passare lo sguardo dall'uno all'altro ripetutamente.
- Voi siete cugini?- domandò sbigottita.
Non riusciva a crederci, il ragazzo che amava era parente del ragazzo che più odiava?
Il suo ragazzo le rispose con un sorriso di scuse mentre Daniele la osservò con un sopracciglio alzato.
- Non avrei mai immaginato che, il ragazzo di cui parlavi fosse lui. Non hai mai accennato al suo cognome.- le disse Lorenzo con tono tranquillo cercando di alleggerire la leggera tensione che si era creata.
- O forse non te l'ha voluto semplicemente dire- dichiarò l'altro ragazzo impassibile guardando poi direttamente Sara negli occhi malizioso - Non gli ha neanche detto della nostra doccia di ieri, vero?-
- Doccia? Quale doccia?- esclamò Lorenzo scaldandosi improvvisamente puntando lo sguardo sulla sua ragazza - Tu...hai fatto una doccia con lui?-
Sara sbuffò esasperata, riprendendosi dall'iniziale momento di sorpresa e, incenerendo entrambi con lo sguardo - Ma ti pare? Questo idiota, solo perché gli avevo tirato addosso un po d'acqua, ha avuto la brillante idea di caricarmi sulle spalle e di portarmi negli spogliatoi per poi buttarmi nella doccia e farmi bagnare completamente!-
Granieri la guardò infuriato.
Come osava chiamarlo idiota? Come osava guardarlo infuriata quando il giorno prima era stata così arrendevole mentre la stringeva?
- E perché non me ne hai parlato?- le domandò Lorenzo con tono sospettoso.
- Ieri ero esausta, ricordi? Non volevo di certo angustiarti con problemi futili. - esclamò lei guardandolo male e, facendo sbuffare il ragazzo irritato. Lorenzo era sempre così, se la prendeva per ogni minima cosa. Anche se, quello che era successo nella doccia il giorno prima, non poteva essere affatto descritto come minimo e, per lei, era un fatto super-mega-gigantesco che non riusciva a mettere da parte.
- Che c'è Sparvieri? Ancora ti rode il sederino?- chiese sarcastico Daniele con gli occhi ridotti a fessure tornando al suo obbiettivo principale: l'attacco.
- Taci, idiota! Nessuno ti ha insegnato a farti i cazzi tuoi?- esclamò lei infuriata.
Ed eccola lì: fiera e combattiva fino alla fine mentre lo sfidava come sempre.
Daniele là osservò per un breve istante. Gli occhi azzurri lo osservavano collerici, le guance erano rossissime, i lunghi capelli biondi le finivano davanti agli occhi a causa del vento, ma lei sembrava non curarsene. Aveva la posa rigida, come in trepidante attesa di scagliarsi contro di lui. Il petto si alzava su e giù velocemente e le lunghe gambe, fasciate da un jeans aderente, erano immobili l'una davanti all'altra; le mani invece erano chiuse a pugno con forza.  
Quelle stesse mani che aveva sognato quella notte.
Quelle stesse gambe che aveva immaginato di avere attorno ai propri fianchi.
Quegli stessi occhi che lo avevano guardato con desiderio.
Mosse lievemente la testa per scacciare con forza quei pensieri che, prepotenti, non l'avevano fatto dormire quella notte poi, come rinvigorito, guardò scocciato quella pantera pronta all'attacco.
Una bella pantera tra l'altro.
- Non provare più a chiamarmi idiota. Potresti pentirtene.- la minacciò aggressivo venendole incontro.
Lorenzo, prontamente, si mise davanti alla ragazza trucidandolo con lo sguardo. - Smettetela!- esclamò mentre in lontananza si sentiva l'eco della campanella.
-Merda, ho Filosofia in prima ora!- esclamò Sara issando lo zaino in spalla e, ignorando bellamente lo Squalo - Lore, devo andare. Grazie per il passaggio!- disse rivolgendo un sorriso al ragazzo e rubandogli un veloce bacio dalle labbra.
- Va bene, piccola. Ci sentiamo dopo per metterci d'accordo per stasera.-
- Piccola? Che razza di soprannome è piccola?- esclamò Granieri disgustato osservandoli attentamente senza curarsi del probabile ritardo.
Sara si voltò subito verso il biondo, fece due passi in avanti per fronteggiarlo e, alzò la testa per incontrare quello sguardo che la sovrastava di almeno quindici centimetri.
- Senti, sono solo le otto di mattina e, non ho intenzione di far cominciare questa giornata nel peggiore dei modi. Quindi, lasciami in pace! Mi faccio chiamare dal mio ragazzo come diavolo mi pare!- urlò dall'irritazione guardandolo con lampi di rabbia e di esasperazione negli occhi.
Daniele Granieri stranamente non rispose; aveva una faccia assorta, come se fosse concentrato su un pensiero del quale non aveva mai tenuto conto.
Il mio ragazzo. Lorenzo era il suo ragazzo.
La Sparvieri era fidanzata.
Strinse forte i pugni solo al pensiero. Perché una cosa del genere lo faceva sorprendentemente imbestialire? Insomma, lei poteva uscire con chiunque e, a lui non sarebbe di certo dovuto importare!
La guardò impassibile poi, come se lei non gli avesse nemmeno detto una parola, fece un cenno di saluto a suo cugino e, nel silenzio più totale se ne andò lasciandoli soli e quasi sbigottiti.
-...strano- dichiarò Lorenzo guardandolo mentre si allontanava.
- Cosa?- chiese curiosa Sara.
- Di solito vuole sempre avere l'ultima parola.-
- Vorrà dire che alla fine ha capito il suo comportamento da idiota- gli disse la ragazza mestamente - Ora vado...ci sentiamo oggi pomeriggio!- e, detto questo, si diresse verso il portone principale dell'edificio scolastico.
Quella giornata era iniziata nel peggiore dei modi: Giorgia era strana, Lorenzo aveva guidato come un pazzo rivoltandole lo stomaco, Granieri non si faceva come al solito gli affari suoi; ed erano solo le otto del mattino!
Ma, la giornata era ancora lunga...




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