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Autore: Nahal    20/08/2017    1 recensioni
"Gellert per un breve e intenso momento rappresentò tutto, ogni piega del mio spirito trovò forma in lui"
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald | Coppie: Albus/Gellert
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Libertà. Riscatto. Il vuoto...

Il suo spirito. Il mio passato. La morte di lei...

Una fresca estate illuminata da passeggeri temporali, istintivi ,corroboranti, furiosi...distruttivi.

Come era lui.

Rabbia. Sogni infranti. Ancora vuoto...

La sua impulsività. Il nostro futuro. La nostra fine...

Averlo distante un breve respiro e capire che non avrei potuto averlo, che non dovevo averlo.

Pensieri veloci, confusi e dilanianti gli ultimi brandelli della mia anima travolta dal suo passaggio.

Gellert per un breve e intenso momento rappresentò tutto, ogni piega del mio spirito trovò forma in lui: ciò che temevo, ciò che non volevo più sentire e ciò che avrei voluto provare per l'eternità

Avevo bisogno si sentirmi vivo, desideravo uno spazio in cui assaporare un guizzo di felicità.

Ero disposto a cedere ogni morale...già quella morale che mi era servita a cosa?

Lui odiava sottostare alle regole di chi aveva distrutto il mio mondo e io amavo il suo voler lottare per cambiare le cose, per donarci un futuro libero da ogni catena.

Era appassionato e determinato, tutto ciò che avevo sempre avuto paura di essere.

Eravamo giovani e avventati e tutto era così immensamente grande e i nostri sentimenti sembravano indistruttibili...e forse lo erano. Ma non eravamo nelle giuste posizioni.

 

Ricordo ancora quel giorno in cui dalla scogliera gridò al mondo che noi c'eravamo e che lo avremmo restituito all'ordine naturale delle cose.

Era inebriato, era felice ed io ero ammaliato da quegli occhi vividi e roventi che sprigionavano desiderio.

Aveva fame di giustizia, la sua giustizia, e niente lo avrebbe mai fermato.

Ma c'era altro nel suo sguardo quel giorno...

Mi avvicinai a lui come rapito e per una volta niente avrebbe fermato me.

Mente e corpo.

Raziocinio o impulso.

No, semplicemente brama.

Brama di entrare l'uno nel mondo dell'altro.

Un'unione senza confini ne tempo.

Un intrusione che lasciò scritta indelebilmente l'essenza di uno nell'altro.

Un vincolo viscerale eterno.

 

Ricordo ancora il giorno in cui il nostro piccolo spazio precipitò nell'oblio, il giorno in cui commise il grande errore di seguire ancora una volta la sua avventatezza.

La pagammo cara in molti.

Ricordo ancora il suo sguardo appena si rese conto di quello che aveva fatto, appena si rese conto di cosa aveva scatenato dentro me.

Sapevo quanto fosse pericoloso seguire i suoi ideali ma la passione che mi bruciava dentro ogni qualvolta mi guardava, ogni qualvolta mi parlava aveva soffocato in me ogni sprazzo di sanità mentale.

Ma quel giorno dovetti fare i conti con la realtà.

Un'ombra di sofferenza velò i suoi occhi, sapeva che non avrei potuto dimenticare.

Ebbe paura, per la prima volta scorsi un sentimento tanto alieno per un tale uomo da rimanerne sconvolto.

Sapevamo che per noi era giunto il tramonto e sapevamo che niente sarebbe giunto dopo la notte.

Svanì in un soffio lasciandomi con il dolore di aver perso ogni cosa, una sorella, un fratello e l'uomo che per sempre avrei amato e desiderato.

 

Da allora molte cose sono successe e ho cercato la redenzione in molti modi,

ma mai ho avuto rimorsi su quello che ho vissuto con lui, se non quello di essere stato troppo debole.

Se fossi stato più conscio di me forse avrei potuto cambiare molte cose......

   
 
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