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Autore: Mery92    16/06/2009    3 recensioni
il passato e il presente a volte hanno un sapore amaro...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo un periodo di assenza torno con questa nuova one-shot spero vi apiccia,è particolare e sinceramente è strana ma bho…è uscita dalla mia mente spontaneamente,spero che coglierete la e apprezzerete la sua particolarità.

 

un saluto a tutti voi e a presto

Mery_92

 

P.S Ben presto arriverò con un’altra one-shot che ho quasi finito.

 

 

 

Il destino di un cacciatore

 

 

 

Dov’è la mia mamma?”

 

Mi chiese quella bimbetta di poco più di 4 anni. Aveva grandi occhioni azzurri vispi e curiosi,un faccino paffutello ma bellissimo che esprimeva un’enorme tenerezza; girava la testa a destra e a sinistra osservando il paesaggio invernale e montano che scorreva fuori dalla mia auto…sembrava felice come alla sua prima gita scolastica,forse perché non sapeva ancora la verità….

 

Ma stiamo andando dalla mia mamma?”

 

Non sapevo cosa dirle…anche perché non ero certo della risposta che avrei dovuto darle. Avevo le idee confuse e le mie certezze si stavano incrinando,cosa anomala per un ottimo cacciatore come me….

Presto giungemmo nella mia dimora,una modesta casetta in mezzo al bosco,nascosta da alti alberi e praticamente invisibile ad occhi indiscreti.

Le feci togliere il pesante cappotto invernale e la feci sedere dinnanzi al fuoco per farla scaldare,quindi le diedi una tazza di cioccolata calda.

Lei stava seduta sul pregiato tappeto persiano,senza alcuna preoccupazione e senza la minima paura

 

Come sua madre

 

 Il suo interesse era tutto rivolto a Black che dormiva sornione su un cuscino poco distante da lei.

La osservai seduto sulla mia poltrona,chiedendomi ancora il perché del mio gesto….avrei potuto lasciarla lì,invece l’ho portata con me….

Perché?

 

“Com’era tua madre?”

 

Che domanda sciocca,lo sapevo benissimo com’era….o forse no?

 

“La mamma ha lunghissimi capelli neri,lisci lisci che io adoro tanto pettinare. Poi ha due occhi neri che mi fanno un po’ paura quando mi sgrida se faccio qualcosa di male….però questo non succede quasi mai…perché lei è sempre tanto dolce con me”

 

Sorrise. Forse non aveva ancora capito qual’era la realtà? Sua madre era morta….ma lei parlava al presente come se da un momento all’altro la dovesse rivedere.

 

“La mia mamma inoltre è bellissima,tutti i signori,quando la vedono passare,si fermano e si inchinano a lei…tutti le vogliono bene!”

 

Quest’affermazione mi confermò che la bimba con conosceva la vera natura della madre….avrei dovuto rivelargliela?

Come può una bambina tanto dolce e candida….essere la figlia della regina dei demoni?

Possibile che quella donna,tanto malvagia e con l’anima nera come l’abisso più profondo sia stata in grado di dare alla luce e di dare amore ad una creatura tanto pura?

Come mai tra le due non vi è la minima somiglianza?

Possibile che lei sia veramente su figlia?

 

“La mamma quando torna? Lavora anche oggi?”

 

Alzai lo sguardo su di lei a quella domanda così ingenua e ancora una volta non le risposi. Pochi istanti dopo lei sembrava aver già dimenticato al domanda che mi aveva posto e si era avvicinata silenziosa a Black che non le rivolgeva il minimo sguardo.

In quell’istante accadde qualcosa di strano ed anomalo per un bimba così piccola; la piccola protese in avanti le manine e con un gesto fece volare in alto il povero gatto che si svegliò di soprassalto trovandosi a mezz’aria.

La bimba lo vece volteggiare per qualche minuto in aria fino a quando,lo posò delicatamente tra le sue braccia e cominciò ad abbracciarlo quasi fosse un peluche.

 

“Fai spesso cose di questo genere?”

 

Si girò verso di me con un grande sorriso e fece sì con la testa.

 

“Si le ho viste fare anche alla mamma….ma lei molto più brava di me”

 

Ormai era chiaro….sua madre era Hamelia….la signora dei demoni,a cui per anni avevo dato la caccia e che era sempre riuscita a sfuggirmi…fino a questa notte.

Dopo aver sentito le parole di quel piccolo scricciolo i rimorsi cominciarono a farsi sentire…avrò fatto bene ad ucciderla? SI,quella donna aveva ucciso molti uomini,aveva guidato armate di demoni e non aveva mai avuto pietà per anima viva….SI avevo fatto più che bene,infondo era per quello che mia avevano pagato…

Ma perché ora mi sento un verme? Questa non è la prima volta che uccido qualcuno,e non sarà certo l’ultima…ma mai prima d’ora ero stato pervaso da questa sensazione…

La bambina si era addormenta distesa sul tappeto con il povero Black ancora stretto tra le sue braccia che tentava di fuggire invano…

La presi tra le braccia,dividendola dal povero micio e la portai nella mia camera,al piano di sopra, mettendola sotto le coperte…Black ormai sembrava essersi abituato a quella piccola intrusa e si distese accanto a lei con fare protettivo.

Ridiscesi al piano di sotto e telefonai a Betty,la mia più cara amica, e le chiesi di rimanere con la piccola fino al mio ritorno. Uscii di casa lasciandola senza una spiegazione ma con tanti dubbi e mi ritornai nel luogo in cui ebbe inizio tutto: la casa di Hamelia.

Tutto era come dopo la mia partenza,il salotto era in disordine a causa del nostro scontro e a terra le tracce del nostro sangue; salii le scale,la porta della camera in cui avevo trovato la bimba era ancora aperta quindi tirai avanti ed entrai nella camera successiva.

Si trattava di uno studio,con le pareti cariche di libri  e la scrivania ricolma di fogli, frugai e frugai finchè non trovai uno dei cassetti chiusi a chiave, tirai fuori il mio coltellino svizzero e in pochi attimi portai alla luce il suo contenuto: un diario dalla nera copertina.

Feci scorrere le pagine fino a giungere ad una data che attirò particolarmente la mia attenzione: 23 giugno 1990

 

23 Giugno 1989

 

Oggi sono finalmente arrivata a Madrid,è una città stupenda! Inoltre camminando per la via principale della città mi sono scontrata con un bellissimo ragazzo….chissà se lo rincontrerò…..

 

 

Poche pagine più avanti

 

 

 

25 Giungo 1989

 

Io e il ragazzo misterioso abbiamo fissato un appuntamento…sinceramente non so neanche il suo nome…ma poco mi importa….

 

Un flashback. Un ricordo. Il sorriso di una giovane donna. La calura dell’estate spagnola. La passione e l’amore che si stavano piano piano fondendo insieme.

Mi riscossi bruscamente da quello che sembrava essere uno strano e conosciuto sogno ad occhi aperti e continuai a leggere quello strano diario…dalla scrittura così familiare…

 

 

28 Giugno 1989

Questa notte è accaduto qualcosa di spettacolare…ho guardato le stelle insieme a lui…e per la prima volta mi sono sentita veramente amata da qualcuno…

 

Due corpi che si esplorano. I respiri che si fondono in uno solo. Gli occhi legati in un solo sguardo. Due cuori impazziti d’amore. La carne ormai troppo calda e bollente.

Un altro flashback. Un dolore lancinante all’inizio del collo proprio dove c’è la mia strana cicatrice. Una strana sensazione di nostalgia mi pervase l’animo e mi lacerò lo stomaco. Più leggevo e più sembravo avvicinarmi a quei ricordi offuscati della mia vita.

I miei ricordi si limitano agli ultimi 4 anni….prima è solo buio.

Continuai a leggere ignorando il cuore che mi martellava incessante nel petto…ormai sapevo che solo da lì avrei scoperto il passato,ma cosa c’entrava quell’oscura donna con me?

 

20 Luglio 1989

Queste sono le mie ultime parole sulle tue bianche pagine…il mio cambiamento ormai è cominciato e io non posso fare altro che accettarlo…

L’ho fatto per salvarlo…non c’era altra via,ma almeno mi rimane qualcosa dell’uomo che ho amato…

Ormai sento che questa oscurità mi sta pervadendo sempre più…anche i miei capelli hanno cambiato colore.

Sarà stata la cosa giusta donargli la mia umanità?

 

Come un fulmine a celo sereno i ricordi di quella che,effettivamente,si rivelò essere la mia vita passata,esplosero nella mia mente e io non potei fare a meno che soccombere a quell’enorme peso svenendo sul morbido pavimento dello studio.

E fu così che la sognai…la donna che avevo amato,la donna che mi aveva salvato quella notte e la donna che ho ucciso con le mie stesse mani….

Mi risvegliai scosso da tremiti,com’ero arrivato fino a questo punto? Ebbene sì,ora tutto era chiaro.

Ero in angelo sceso in terra tra gli umani per vedere come vivevano,la sua purezza e la sua gaiezza mi avevano affascinato e senza neanche rendermene conto me ne innamorai e,quella notte,sotto le stelle,ci unimmo insieme.

Purtroppo la vita di un angelo non è semplice in particolare quando cammina tra le strade di una città umana,nell’era in cui i demoni tentano di estendere il proprio dominio perverso ed oscuro sulla terra; una sera camminavamo insieme,ignari di tutto e troppo felici per renderci conto del pericolo,quando 5 demoni della peggior specie ci circondarono.

Avevano percepito la mia natura angelica mentre io ero stato troppo stupido da abbassare la guardia  e permettergli di coglierci di sorpresa.

Lottammo. E io feci di tutto per difenderla. Li sconfissi tutti tranne Akhnamon,quello che in quel periodo…era il loro capo.

Ormai avevo esaurito le energie e le mie ferite era troppo gravi per essere risanate ma lei non esitò,si frappose tra me e il demone e gli chiese di prendere lei al mio posto.

Lui accetto senza esitare e senza pensare che quella donna sarebbe diventata tanto potente da sottrargli il suo ruolo di capo…e fu così che io svenni e non la rividi più.

I miei fratelli angeli mi raccolsero quando ormai la vita stava abbandonando il mio corpo,avevo peccato e infranto molte regole e non meritavo di continuare  a vivere ma,per i miei meriti passati,mi concessero al grazia di una nuova vita.

Non avrei ricordato nulla degli anni antecedenti  a quel giorno e sarei stato condannato a cacciare senza sosta i demoni che,ancora oggi,infestano questa bellissima terra.

E così al mio risveglio non ricordavo più nulla della mia vita passata e tanto meno sapevo,o anche solo immaginavo,cosa quella donna,che tanto avevo amato aveva fatto per me.

 

Tornai a casa sconvolto quando ormai erano le 4 del mattino,congedai Betty e la rassicurai sul mio stato di salute quindi mi gettai sul letto e sprofondai in un sonno profondo ma tormentato.

Quando al mattino riaprii gli occhi stanchi vidi la piccola e Black che mi scrutavano curiosi dalle scale e feci loro segno di venire.

 

“Scusi signore ma…Black mi ha detto che la mia mamma non tonerà vero?”

 

Alzai gli occhi stupito come mai nella mia tormenta esistenza e spostai lo sguardo dalla bimba all’animale e viceversa.

 

“Tu capisci quello che Black dice?”

 

“Certo io capisco qualsiasi animale…tranne quelli dello zoo,sa non sono molto chiacchieroni quelli,quando la mamma mi portava allo zoo loro non mi calcolavano neanche,poveretti sempre dentro quelle gabbie.”

 

Sul viso di quella bimba c’era un sorriso candido,c’era una preoccupazione infantile ma pura per i poveri animali dello zoo,forse…essendo figlia di un angelo e di un umana divenuta demone quando lei era stata da poco concepita doveva aver acquisito i poteri di entrambi i genitori. E sul mio viso in quell’istante comparve un sorriso,un sorriso che da anni era stato dimenticato e che a lungo era stato celato…forse avevo trovato la felicità.

 

“Qual è il tuo nome,piccola?”

 

“Cassandra”

 

E di nuovo sul suo volto si aprì un sorriso che avrebbe fatto impallidire il sole in persona e così decisi…io ero destinato a proteggere quella creatura splendida ed unica nel suo genere figlia di un angelo e di un demone,ying e yang riuniti in un solo essere…

Sarei rimasto sempre un cacciatore,ma ora sapevo perché cacciavo: dovevo ripulire questo pianeta da quegli esseri orribili per donare a mia figlia e al resto del

 

   
 
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