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Autore: pureblood18    22/08/2017    0 recensioni
E se Draco Malfoy non fosse figlio unico? E se i Malfoy avessero più di un erede? Alya e Draco, due anime destinate a separarsi per il bene di qualcosa di più grande. Avranno mai la possibilità di ricongiungersi? Alya riuscirà a ritrovare la strada di casa?
Genere: Angst, Avventura, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Abraxas Malfoy, Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Lucius/Narcissa, Remus/Ninfadora, Ted/Andromeda
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Più contesti
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Eccomi di nuovo qui, dopo circa due mesi di assenza. Dopo i festeggiamenti del matrimonio, le meritate vacanze ed il lavoro non ho avuto il tempo di completare il capitolo prima di oggi. All'inizio avrei voluto abbandonare tutto, ma l'amore per questa storia, il meritato coraggio ed il cospicuo aiuto da parte della mia piccina (RenaIT94), sono riuscita a scriverlo e spero tanto possa farmi perdonare. Ultimamente ho visto un lieve calo di consensi, mi auguro davvero sia solo una mia brutta impressione. 
Adesso vi lascio alla lettura e aspetto impaziente le vostre raccomandazioni.
Un bacio,
Giada. 

1 Settembre 1994, Hogwarts. 

Hogwarts sembrava un carnevale, seppur la stagione non fosse quella giusta: tutto il Castello era decorato come se ci fosse in atto una importantissima cerimonia, la Sala Grande era più affollata del solito, ogni cosa era in ordine, anche Gazza se ne stava mogio mogio alle calcagna di Silente. Fu proprio quest'ultimo che diede inizio al discorso e alle premesse che ogni anno propinava a studenti e docenti. Questa volta con un particolare in più!

« La nostra scuola è stata scelta per ospitare un evento leggendario: il Torneo Tremaghi! Per coloro i quali non siano a conoscenza di cosa si tratti, il Torneo raccoglie tre scuole per svariate prove competitive di magia. Proveniente da ciascuna scuola, un unico studente viene selezionato per ambire al titolo di campione. Chi verrà scelto dal Calice dovrà gareggiare da solo ed è sconsigliato a chiunque non possieda un cuor di leone, ve lo assicuro. Per raggiungere la gloria, il prescelto avrà il compito di superare tre prove, molto pericolose. Adesso, diamo spazio agli studenti dell'istituto per gli studi magici di Durmstrang e al loro preside, Igor Karkaroff! »

Tonfi sordi urtarono il marmo pavimentale della Sala Grande con estremo entusiasmo di tutti i presenti, soprattutto del pubblico femminile. 
Alti e robusti giovani maghi che, presubilmente provenienti dall'est Europa, rappresentavano l'Istituto per gli studi magici di Durmstrang con a capo Igor Karkaroff, ex Mangiamorte scampato miracolosamente ad Azkaban. 
Ogni loro mossa, durante la danza d'inizio, era qualcosa di pittoresco. Ma ancora più pittoresco era il loro vestiario: pantaloni in panno dai toni scuri, la papakha ( un copricapo alto in pelle di pecora con una base in stoffa ), una camicia ed il classico caftano - una casacca lunga fino alle ginocchia, stretta sul petto da una serie di bottoni e leggermente svasata nella parte inferiore -.
Tra loro svettava Viktor Krum, giocatore di Quidditch appartenente alla squadra bulgara, e pupillo indiscusso del preside. 

« Adesso date il benvenuto alle studentesse dell'Accademia della Magia di Beauxbatons ed alla loro meravigliosa preside Madame Olympe Maxime! »

Con tono solenne, ma allo stesso tempo soave, Silente diede il via alla lunga sfilata delle studentesse francesi e della loro preside, una mezza-gigante, dal vestiario ricercato, corti ma folti capelli castano-ramati e che poteva, anno più, anno meno, avere sulla cinquantina. 
Al contrario della Durmstrang, tutti gli studenti - a parte qualche eccezione - erano donne e il loro modo di vestire era tutt'altro che severo. Infatti le streghe francesi indossavano abiti color ciano, che davano spazio alle loro forme, delle calzature rigorosamente basse ma eleganti e sul loro capo si posava un cappello a bombetta con la visiera lievemente all'insù e dello stesso colore del vestito.
Tra di loro, ovviamente, non poteva mancare la studentessa più popolare, ovvero Fleur Delacour: capelli lisci e lunghi di un biondo cenere e di un colore degli occhi che rimandava a quello tipico della scuola d'Oltralpe. 
Naturalmente, grazie a Madame Maxime e alle sue studentesse, anche il lato maschile di Hogwarts poté godersi parte dello spettacolo. 

Qualche settimana più tardi, il famoso Calice di Fuoco fu pronto a decretare il nome dei tre Campioni che avrebbero disputato il Torneo Tre Maghi. Silente, nella sua solita postazione, si voltò verso la Professa McGranitt che gli porse le tre pergamene che contenevano i nomi. « Per la scuola francese, il Calice di Fuoco ha scelto.. la signorina Fleur Delacour. » La bionda, avvolta dagli scroscianti applausi, avanzò verso l'anziano preside in attesa dei futuri compagni. 
« Per l'istituto di Igor Karkaroff, il Calice ha scelto..Viktor Krum. » Quasi come se se lo aspettasse, il bulgaro non diede nemmeno il tempo a Silente di terminare di parlare che si piazzò accanto alla sfidante.
« E adesso, la nostra amata scuola verrà rappresentata dal signor..Cedric Diggory! » Applausi, fischi, rumori di calzature contro il pavimento accolsero il Tassorosso, unico figlio di Amos Diggory che, timidamente, si mise al fianco del compagno Krum. 


Svariati mesi più tardi..


La prima prova era stata superata con successo dal rivale bulgaro che spiazzò il padrone di casa, costringendolo a scivolare al secondo posto. La concorrente francese, invece, dovette accontentarsi del terzo. 
La seconda prova, che vedeva come protagonisti i suddetti, consisteva nel superare, a  colpi di bacchetta magica, creature magiche molto pericolose: l'Acromantula, un ragno nero, molto grande e forte che può raggiungere enormi dimensioni. La Chimera: un raro mostro greco con la testa di leone, il corpo di capra e la coda di serpente. La Doxy (Fata Mordace): creatura simili a una fata, ma completamente ricoperta di peli neri. Dispone di ali di coleottero, quattro braccia, gambe e denti aguzzi e i suoi morsi risultano essere velenosi.
I tre maghi, a detta di Silente, avrebbero dovuto temere tutt'e tre le creature perché, seppur avessero perso, sopravvivere anche soltanto ad uno di esse, avrebbe fatto di loro un grande e abile mago. 
Per non distruggere l'entusiasmo degli studenti e per far sì che i concorrenti potessero concedersi un attimo di pausa, la seconda e penultima prova si sarebbe svolta subito dopo la fine delle vacanze natalizie. 

Ballo del Ceppo - Sala Grande, Hogwarts. Dicembre 1994.

La Sala Grande era imbandita d'ogni genere di addobbi, da quelli sfarzosi, ai più semplici, dai più ricercati, a quelli totalmente inutili. I giovani studenti erano alle prese con le prove di ballo che li avrebbero visti protagonisti il giorno prima di Natale, insieme ai\alle loro rispettivi\e accompagnatori\accompagnatrici. 
Una di queste era proprio Alyssa che, a conoscenza della raffinatezza dei movimenti di Benjamin, non voleva affatto sfigurare. D'altronde, da quando aveva saputo appartenesse ad una famiglia come i Malfoy, fare una figuraccia era il suo più grande incubo. Cosa avrebbe pensato suo padre se avesse visto la figlia in preda all'agitazione per un semplice balletto? E la madre? Non avrebbe potuto accettarlo! 
Si era imbellettata più e più volte, cercando di trovare il trucco giusto che potesse abbinarsi al vestito color smeraldo che Narcissa le aveva regalato. 
« Perché i ragazzi non hanno di questi problemi? » si chiedeva con fare invidioso. Draco, infatti, non avrebbe minimamente pensato al da farsi prima del giorno stesso del ballo. « Sa ballare, sa cantare, sa fare tutto! » borbottava mentre Astoria la osservava divertita. 
« E se chiedessi a tuo padre di darti delle lezioni? » le domandò la mora, portando entrambe le ginocchia al petto e resse il viso su di esse. « Sono certa che non rifiuterà mai una proposta del genere..soprattutto da te! » cercò di convincerla. 
« Mio padre ha ben altri problemi a cui pensare, Astoria. » rispose di tutto petto la bionda, rammentando le parole scambiate col fratello durante il tragitto verso il Castello. « Sai, il lavoro, quella psicolabile di Bellatrix, non vorrei sobbarcarlo di altri impegni. » giustificò le proprie parole, seppur scorse nella Greengrass un'espressione alquanto ambigua. Che fosse a conoscenza della reputazione di Lucius? 
Fatto sta che, all'incirca qualche ora dopo l'ultima cena prima della giornata danzante, un uomo dai lunghi capelli platinati si presentò alla porta della professoressa McGranitt, chiedendo alla donna di poter sostenere un colloquio con la Serpe di Platino. 

« Signor Malfoy, mi è vietato disturbare gli studenti a quest'ora della notte. Sebbene la sua motivazione sia davvero ragionevole, non è abbastanza da poter prelevare uno studente così repentinamente. » spiegò l'anziana insegnante, stringendo le mani sotto al seno. Sembrava molto preoccupata. 

« Professoressa McGranitt. » Sussurrò flemmatico Malfoy, avvicinandosi alla strega. « E' piuttosto urgente, ne vale della sua incolumità. » quasi la pregò di accettare. In fondo stava soltanto chiedendo di poter vedere un attimo la figlia, niente di più. « La prego. »

La richiesta ostentata e il viso implorante di Lucius fecero insospettire ma allo stesso tempo riflettere la professoressa. Se uno come Malfoy fosse arrivato a letteralmente pregare una come lei, molto probabilmente la situazione era decisamente grave. « Va bene, Signor Malfoy, ma Alyssa deve tornare al dormitorio fra mezz'ora. Niente più, niente meno. »

Un sorriso varcò le labbra del purosangue che ringraziò in tutti i modi possibili l'insegnante. « Gliene sarò infinitamente grato, professoressa. » Proferì soddisfatto il mago, congedandosi con immediatezza dalla donna per poi attendere l'arrivo della platinata nella Sala Comune dei Serpeverde. 
A quell'ora tutti gli studenti erano rintanati nelle loro rispettive stanze e nessuno si sarebbe accorto della sua presenza. 

« Papà! » esplose di gioia Alyssa, fiondandosi fra le braccia del padre seduto su una delle poltrone. Tanto era il fervore con cui lo strinse, che l'uomo non poté fare a meno di sorridere e iniziò a parlare soltanto quando la figlia si staccò dall'intreccio. 
« Tesoro, devo parlarti. » Pronunciò a bassa voce, spostandosi insieme alla Serpe nel divano adiacente. « E' fondamentale che tu mi stia a sentire e devi promettermi che queste parole non usciranno da questo posto. »
L'emozione nel viso della ragazza si affievolì e annuì alle parole appena udite. « Sapevo fossi qua per un altro motivo, ma su, ti ascolto. » tirò un sorriso, tentando di rassicurare il padre. 
« A breve arriverà un nuovo insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure. »
« Sì, Alastor Moody e quindi? » Gli domandò lei senza pensare a cosa potesse esserci di strano in un evento del genere. Insomma, quella disciplina veniva propinata da un insegnante diverso ogni anno ed in quei mesi Remus Lupin era stato sostituito da Albus Silente in persona. 
« Alyssa. » L'ammonì il padre, rifilandole un'occhiata alquanto loquace. « Il vero Alastor Moody è tenuto prigioniero nelle segrete del Castello, colui che si presenterà è uno dei seguaci del Signore Oscuro. » prese un attimo di pausa. « Il motivo per cui son venuto proprio a quest'ora della notte, è l'alta probabilità che qualcuno stia cercando di scoprire se le voci che girano siano vere. »
« Ovvero? »
« Ovvero la tua esistenza e la tua inscenata morte. Quell'infame di mio padre avrà sicuramente messo in giro questa storia ed adesso il Signore Oscuro sta cercando di scoprire se sia la verità o meno. » Le spiegò parecchio in soggezione. « Dovrai fare in modo che nessuno di coloro i quali ne sono a conoscenza, parlino o il nostro piano andrà in fumo. » Continuò Lucius, tamburellando le lunghe falangi contro le ginocchia. 
« Papà, fidati. Nessuno dei miei amici lo ammetterebbe, nessuno sarebbe così infame da tradire la mia fiducia. » Soggiunse la bionda, frenando il tremolio delle mani del padre, aggiungendo le proprie a quelle di lui. « Stai tranquillo, fidati di me. » Gli sorrise, scostando una mano per poi posarla in una carezza sul viso del biondo. 
« Ne sono certo, tesoro. Ma fai attenzione, mai fidarsi ciecamente di nessuno. » Le raccomandò, stringendole la mano. 
« Adesso devo lasciarti andare o la professoressa McGranitt mi caccierà a suon di Stupeficium. » Disse Malfoy, accennando un risata, mentre lasciava il posto sul divano. 
Alyssa ridacchiò. « Va bene, papà. Non dimenticarti del bacio a mamma. » Mormorò, alzandosi sulle punte per schioccare un tenero bacio su una delle di lui gote, poi si allontanò e, indietreggiando con le spalle verso il dormitorio, lo salutò con un gesto della mano, prima di sparire lungo il corridoio. 

Il sole si fece alto in cielo e la temperatura pareva molto strana per quel periodo dell'anno, tanto strana che scie di neve adagiatesi sulle balconate si erano praticamente sciolte. 
Mormorii, brusii, gruppi sparsi di studenti si avviavano verso la Sala Grande per deliziarsi delle favolose leccornie preparate dagli elfi di Hogwarts. Era il giorno di Natale e come tale il banchetto sarebbe stato proporzionalmente più ricco. 

« Hermione! » Esclamò Alyssa, incrociando la riccia nel tragitto verso la Sala. « Ieri non ti ho più vista, stai bene? » Le chiese, avendo saputo da Harry il lieve malore che aveva colpito la Grifondoro. Molto presumibilmente un malanno di stagione. 
Hermione rispose immediatamente all'interazione dell'amica e scosse il capo. « Insomma, non molto bene. Mi auguro che questo insistente mal di testa sparisca prima del ballo o sennò con Viktor farò una brutta figura. » Sbottò delusa, inclinando la testa di lato. 
« Mi dispiace, ma vedrai che passerà. Io ho paura, invece, per Draco, non sembra molto felice di condividere il ballo con Pansy. Inoltre è geloso di quel Krum, lo crede un idiota tutto fama. » Sproloquiò la platinata, rivolgendo alla natababbana un sorriso beffardo come a volerle dire "è con te che vorrebbe andarci". 
La rossodorata rispose con un'espressione stizzita, fingendosi indifferente alla faccenda. « Comunque, Aly, io devo andare adesso. Ci vediamo alle prove. » Le sorrise la Granger, vedendo avanzare verso la platinata sia il francese che Draco. 
« Alyssa! » Urlarono all'unisono, affiancandola da entrambi i lati. « Pronta per il ballo? » S'annunciò il moro, posando una mano sulla spalla di lei. 
« Prontissima, piuttosto sei tu quello che dovrebbe far attenzione a come balla stasera. » Puntualizzò la ragazza con palese consenso del fratello.
« Buon sangue non mente! »
« Sta zitto, Ben! » Esclamò infastidito Draco. Meno persone avrebbero saputo della loro parentela, meno probabilità ci sarebbero state di coinvolgere Alyssa in problemi che non la riguardavano. 
« Okay, okay. » Alzò il francese le mani in segno di resa. Quella mattina pareva piuttosto di buon umore. Che fosse il Natale? O l'imminente vicinanza con Alyssa? « Ci vediamo più tardi, bambolina. » Schioccò lui, ricevendo un sorriso da "ti ammazzo se la tocchi" da niente poco di meno che Lucius Malfoy Jr. 
« Suvvia, Draco. Stava soltanto scherzando. »
« E va bene, ma adesso andiamo. Ho più fame del solito. » Ringhiò lui, raggiungendo la Sala Grande insieme alla sorella. 


La sera stessa.. 


Tutto era pronto per il ballo, tutti i danzatori erano eccitati nel poter sfoggiare i loro ricamatissimi abiti da sera, tutti tranne Hermione che quella sera sembrava piuttosto irritata. La sua semplicità era in netto contrasto con l'eleganza che avrebbe dovuto mettere in mostra durante il ballo, inoltre non avrebbe mai potuto tirarsi indietro con un accompagnatore così audace come Viktor Krum. 
Alyssa attendeva, invece, il suo cavaliere sullo stipite del portone che immetteva nella Sala Grande. Benjamin non era mai stato in ritardo e la sua mancanza, proprio quella sera, insospettì la Serpeverde. 
« Dov'è finito? » si domandava, tamburellando le falangi contro le braccia incrociate, mentre la punta dei piedi la sollevavano e la riposavano sul pavimento alternativamente. Fortunatamente la chioma platinata era ben salda sul capo grazie al pettinino nuovo di zecca, altrimenti avrebbe torturato anche quella. 
Ogni dama aveva il suo accompagnatore, tranne Alyssa che, impaziente, aspettava l'arrivo del francese che, improvvisamente, si fece notare.. Ma non da solo! Il bel moro era in compagnia di quella che avrebbe dovuto certamente essere una vecchia compagna di scuola. Fin qui tutto bene, se non fosse per l'atteggiamento oltremisura ambiguo adottato dai due maghi d'oltralpe. 
« Ben! » scalpitò la bionda, rifilandogli un'occhiata stizzita. 
« Alyssa, bhe, io, mi spiace.. » balebettò con voce dimessa lui, sprofondando lo sguardo sulle scarpe gessate. « Scusami. » continuò. 
« Come ti pare. » aggiunse lei, profondamente irritata dai sogghigni della rossa davanti a lei. « Mi stai prendendo in giro? » avanzò Alyssa, ponendosi di fronte. « Dunque? » 
« Calmati, biondina. Stavo solo facendo un giro con Ben, mi ha mostrato la sua camera. » rispose allusiva la studentessa di Beauxbatons e la Serpeverde, tentando di non perdere le staffe, sviò lo sguardo sul ragazzo per comprendere se ciò che stesse dicendo la ragazza fosse vero o tutta una balla. Il Corvonero rimase in silenzio, lasciando poco spazio ai dubbi. 
« Ho capito. » annuì la purosangue appena, cercando di trattenere un pianto sommesso. « Allora è con lei che andrai al ballo. » puntualizzò, dando loro le spalle e si incamminò lungo il corridoio che portava ai dormitori dei verdargento. 
Ben issò di poco il mento, impotente dinanzi a quella scena. Aveva ferito l'unica ragazza che aveva mai mostrato  sincero interesse per lui e l'unica cosa che era riuscito a fare era stata ferirla e tradire la sua fiducia. 
Si avviò insieme alla rossa verso l'affollata Sala Grande, seppur renitente, con il conseguente stupore dei presenti. 
Perché non inseguire la platinata?

« Ma quella non è Alyssa. » si vociferava. « Si è ritirata dal ballo? » qualcuno sussurrava. Soltanto Draco ed Hermione si resero conto della gravità della situazione. Perché mai Ben avrebbe dovuto ballare con un'altra studentessa, se lui stesso aveva invitato Alyssa? E perché la bionda non si era presentata dopo essersi agghindata? 
Draco ed Hermione si guardarono, certi ci fosse qualcosa dietro tutto quel trambusto. Decisi a non rovinare la serata e a non far fare brutta figura alla scuola col loro tentativo di interromperla, optarono per il termine della danza di benvenuto per chiacchierare un po' col francese e cercare Alyssa. 

Circa mezz'ora più tardi.. 


« Tu vai a cercare mia sorella, io vado a parlare con quello. » ordinò Draco, rivolgendosi ad Hermione. 
« Gentile come sempre, Draco. » sbottò la riccia, sospirando. « Vado a cercarla. » aggiunse, mentre il platinato si indirizzava verso il francese. 
« Draco! » esclamò lui, fingendo di non conoscere la ragione per cui il Serpeverde si fosse ripresentato. « Divertito al ballo? »
« Senti, coso, dov'è Alyssa?! » ringhiò il purosangue, trattenendosi soltanto dalla presenza incombente del professor Moody. 
Egli deglutì. « Io non so niente, è andata via. Abbiamo discusso e non mi ha dato nemmeno il tempo di spiegare. » si giustificò, torturandosi le labbra.
« Lei non è il tipo da scappare così, dal nulla. Non prendermi per i fondelli! » sbottò, fissando le iridi adamantine in quelle cangianti dell'altro. « Dimmi cosa le hai fatto! » lo afferrò dal colletto e strinse i denti rabbioso. 
« Malfoy, datti una calmata. » intervenì l'insegnante dall'occhio di vetro, scostandolo dal Corvonero. « Tieni, bevi qualcosa. Questo succo d'idromele ti calmerà. » allungò una mano verso quella del Serpeverde che continuava a fissare imperterrito il ragazzo, intento a parlare con la professoressa McGranitt. 
La loro discussione non era affatto passata inosservata. Il Professor Piton, con la sua solita impassibilità, scrutava attimo per attimo ciò che accadeva attorno a lui. 
« Allora, Malfoy, non accetti? » domandò con fare stranamente gentile il nuovo insegnante, tanto da convincere Draco ad assaggiare quel dannatissimo idromele. 
« Ecco fatto, adesso può anche andarsene, no? » rispose Malfoy, allontanandosi immediatamente dall'uomo per avvicinarsi a Zabini, da poco libero da Astoria. 
« Hai sentito di Benjamin e la rossa? » sogghignò l'italiano, spintonando di poco il compagno. « Forse è per questo che Alyssa è andata via. » suppose, scatenando di conseguenze l'ira del platinato. 
« Tu, vieni qui! » lo riprese Draco, congedandosi dall'amico, e lo afferrò da un braccio. « Cos'hai fatto a mia sorella, eh?! Cosa\hai\fatto\a\mia\sorella\?! » urlò lui, non accorgendosi delle conseguenze che la sua rabbia avrebbe scaturito da lì a poco. < Allora?! Dimmelo! Parla! » 
« Draco.. » si aggiunse repentinamente Hermione che, involontariamente, aveva assistito alla scena insieme ad Alyssa che si era rintanata nella propria stanza. 
« Cos'hai fatto? » mormorò la bionda con occhi gonfi. Adesso il loro segreto era in balia dell'intero mondo magico e Voldemort non avrebbe tardato a trovare anche lei. 
Piton, che aveva visto tutto, in silenzio, non tardò ad intervenire ed afferrò dalla spalla entrambi i Malfoy, rivolgendo uno sguardo che era un tutto dire alla Granger che, immediatamente, li seguì verso l'uscita della Sala Grande.

La mattina seguente avrebbero avuto inizio le vacanze natalizie, ma qualcosa ci suggerisce che i tre protagonisti soprastanti non avranno modo di godersele appieno. 

   
 
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