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Autore: Piumadoro    23/08/2017    2 recensioni
"Privilegi e Doveri, Privilegi e Doveri. Non si parla d'altro in questa casa! Scelte ed Obblighi. Capisci?" Gridò Sirius furioso.
Star e James lo guardarono preoccupati.
"Ma hai una scelta. Hai sempre una scelta."
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Giunto il fatidico giorno delle selezioni Sirius e James, emozionatissimi si svegliarono presto e indossarono la divisa. Star aveva affisso dei bellissimi avvisi sulla bacheca scritti grazie all’aiuto di Remus e con la foto del loro momento da vincitori della Coppa l’anno prima. Molti ragazzi si erano iscritti e anche qualche ragazza.
Dopo una rapida colazione i Malandrini e Peter si avviarono verso il campo da Quidditch. Peter e Remus si sedettero sugli spalti mentre Sirius e Star aiutavano James ad organizzarsi.
Misero un tavolo sul bordo del lato più lungo del campo, così da potersi sistemare dietro di esso con delle sedie e prendere appunti agilmente osservando l'intero campo.
Presto i ragazzi cominciarono ad arrivare. Star e Sirius avevano già preparato delle tabelle di valutazione per ognuno di loro in base ai ruoli per cui ognuno si sentiva più portato, anche se in basso c'era lo spazio per qualche nota in caso qualcuno si fosse rivelato migliore per un ruolo differente. Ovviamente non cercavano Battitori ne un Cercatore ma se qualcuno fosse stato spettacolare in uno di questi ruoli i raggi avrebbero ceduto il loro posto adattandosi a qualche altro ruolo.
Le selezioni iniziarono prima con alcuni giri in volto tutti insieme e poi divisi per ruoli. Nessuno batté in bravura Sirius e Star come Battitori ma i due si sorpresero di vedere James prendere da parte Al alla fine del suo turno.
Quando i Malandrini riuscirono ad ottenere tutti gli appunti necessari conclusero l’allenamento e avvisarono che la formazione ufficiale sarebbe stata affissa in bacheca l’indomani.
Tutti salutarono e se ne andarono, dopo aver sistemato tutto i Malandrini al completo e Peter risalirono da soli verso il castello.
“Quiiindi…” Cominciò Star. “Hai buone notizie per Al?”
James la guardò e poi sospirò. “Vorrei che prendesse il mio posto di Cercatore. Non mi sento più adatto a quel ruolo.. voglio provare ad essere un Cacciatore. Ho accettato di essere un Cercatore perché era l’unico ruolo libero ma ora… ora posso cambiare, e sento che è la cosa giusta da fare.”
“Se lo pensi davvero allora è così.” Lo incoraggiò Sirius mettendogli un braccio sopra le spalle e catturando Star con l’altro. “Sarà una squadra fantastica, peccato che non ci fossero delle ragazze.”
Remus rise. “E chi vuoi che si presenti per competere con Star?”
“Giusto.” Concordò Sirius. “Bhe, ci accontenteremo della nostra stellina.”
“Hei!” Esclamò la ragazza offesa liberandosi dalla stretta dell’amico e continuando a camminare a debita distanza.
“Sei offesa?” Le chiese Peter.
“Si offende spesso. Non farci caso.” Lo rassicurò James.
“Non è affatto vero!” Replicò Star fingendosi ancora più offesa e facendo ridere tutti.
 
…………………..
 
Domenica mattina mezzo dormitorio si ritrovò premuto contro la bacheca degli avvisi cercando il proprio nome su un foglietto scritto in bella grafia da Remus.
“Squadra Ufficiale di Quidditch – Grifondoro
Capitano e Cacciatore – James Potter
Battitori – Sirius Black , Star Potter
Cacciatori – Fill Ashton , Dorian Russel
Portiere – Colin Knight
Cercatore – Al Barker”
 
Fill e Al corsero immediatamente al dormitorio maschile del quarto anno.
“Ragazzi, siamo in squadra!” Gridò Fill.
“Grazie grazie grazie!” Esultò Al.
I Malandrini si svegliarono con calma e Star emerse dal petto di James con un’aria terribilmente irritata.
“Io.stavo.dormendo.” Scandì la ragazza.
“Eppur il tuo viso al risveglio è fresco come un fiore che si schiude colmo di rugiada.” Commentò al gettandosi in ginocchio ai piedi del letto di Star.
“Poetico. Avessi la mia età…” Replicò lei.
“Pensavo che tu non potessi più dormire qui.” Notò Fill.
“Non posso più passare la notte qui. Tecnicamente ora è mattina e io sono arrivata solo un paio d’ore fa.” Preciso la ragazza.
“Ingegnoso.” Si congratulò Al.
“Comunque si. Siete nella squadra.” Ricordò loro James.
“E ve lo siete meritato.” Proseguì Sirius.
“Già. Volevamo qualcuno di giovane e con del talento e voi ce ne avete abbastanza.” Spiegò James.
“Grazie, non vi deluderemo.” Promise Fill mentre Al annuiva energeticamente.
“Cosa avete in programma oggi?” Chiese Al.
“Niente di che, una giornata tranquilla. Pensavamo di fare un pic-nic e magari se fa abbastanza caldo approfittarne per un ultimo tutto nel Lago.” Raccontò Remus. “Giusto?” Domandò poi in tono accusatorio.
“Si, tranquillo Rem. Oggi ci prendiamo un giorno di pace.” Lo rasserenò Sirius.
Star nel frattempo si era vestita o forse lo era già perché nessuno aveva notato dei cambi d’abito. “Io devo andare a scusarmi con Thomas. Magari vi raggiungo per il pranzo.”
“E se facessimo un Brunch?” Le domandò James ma la ragazza stava già scendendo le scale.
“Tenetemi da parte qualcosa.” Gridò lei in risposta.
“Per cosa deve chiedere scusa?” Si stupì Sirius.
“Forse per aver ballato con te in modo provocante davanti a lui.” Gli ricordò Remus.
“Bhe, era solo un ballo. Se stare con Star non gli basta e vuole pure delle scuse solo perché lei balla con un amico non la merita.” Sbuffò il giovane Black cominciando a vestirsi a sua volta.
“Inizio a pensare che nessuno la meriti. Ma voglio che lei ci provi, ad avere una storia con qualche ragazzo, voglio vederla superare il passato.” Commentò James fissando, con lo sguardo vuoto, la porta del dormitorio.
“Quindi loro si uniscono a noi?” Intervenne Peter curioso indicando Fill e Al.
“Se lo desiderano…” Sorrise James.
 
 
……………
 
 
Star cercò Thomas in Sala Grande, in Biblioteca e nel Parco. Provò più o meno in tutti i corridoi e alla fine disperata si piazzò davanti all’ingresso della Sala Comune dei Corvonero in attesa.
Dopo qualche minuto Patrik passò di lì tranquillo ma poi si accorse di lei e si fermò. “Cerchi Thomas?” Le chiese semplicemente.
“Si. Ho bisogno di parlargli.” Spiegò lei.
“E’ sopra. Non vuole scendere.” Replicò il Corvonero.
“Ti prego portami da lui!” Lo supplicò la ragazza.
“Ehi, io lo farei… ma non posso…” Patrik indicò con un cenno la porta e tutti i Corvonero attorno ad esse che entravano e uscivano.
Star gli si avvicinò il più possibile. “Sono brava con l’incantesimo di Disillusione. Ok? Davvero brava! Quindi aiutami ti prego!” Sussurrò.
“Va bene! Ti aspetto qui.” Si arrese lui.
Star corse dietro ad un angolo e poi si infilò in un’aula deserta, si incantò e svanì. Invisibile come era tornò da Patrik e gli mormorò all’orecchio un “Eccomi.”
Il ragazzo sobbalzò lievemente ma avanzò tranquillo verso la porta, rispose all’indovinello ed entrò.
“Sono ancora qui.” Sussurrò Star accanto a lui. Il ragazzo quindi proseguì verso il dormitorio. La Sala Comune dei Corvonero era abbastanza simile a quella dei Grifondoro e al contempo totalmente diversa. Star pensò che le sarebbe piaciuta per un giorno o due ma poi l’avrebbe trovata fredda e avrebbe sentito la nostalgia dei divanetti rossi e oro e del calore di famiglia che si respirava nella sua Casa.
“Ciao.” Salutò Patrik entrando nel suo dormitorio che sembrava completamente vuoto ma un cumolo di coperte rispose “Ciao.”
“Bhe, fortuna che sei solo perché, se non l’ho persa in giro, ho una sorpresa per te.”
Thomas sbucò con calma da sotto le coperte, sembrava più serio che triste, aveva un libro di Aritmanzia in mano e l’aria di chi sta studiando da tutta la notte.
Star spezzò l’incantesimo e il su corpo fu di nuovo visibile. “Ciao.”
“Io vi lascio soli.” Annunciò Patrik tutto d’un fiato chiudendosi la porta alle spalle il più in fretta possibile.
“Io…” Cominciò la ragazza. “Sono venuta a chiedere scusa.”
“Alla buon ora.” Commentò lui.
“Si… lo so… In alcuni casi ho avuto da fare, in altri non riuscivo a trovarti... e in altri non avevo il coraggio.” Provò a spiegare lei. “Però oggi, oggi ho fatto davvero di tutto per riuscire a parlarti…”
“Bene, ti ascolto.” La incitò Thomas.
A Star venne un groppo in gola. –Come “ti ascolto”?- Pensò. “Hem… mi dispiace… se ti ha turbato, quel ballo con Sirius… ma siamo solo amici, davvero. In più… non volevo essere così dura con te… dopo… scusami.”
Il ragazzo la fissò per qualche secondo. “Grazie.” Disse poi. “Grazie di esserti scusata. Io non so che cosa hai passato… però Sirius mi ha detto che per te è difficile costruire relazioni. E… quello che mia hai detto quella sera… intendevi che io ti rendo nervoso perché senti che il nostro rapporto è più importante?”
“Certo!” Rispose lei. – Credo… credo? Non dovrei saperlo? Credo è una cosa buona? Non penso… no! Panico! James! Aiutooooo! Cosa vuol dire “credo”? dovrei dirglielo? E’ importante? Forse…-  Star cominciò a perdersi nei suoi pensieri ma prima di poter dire altro si accorse che Thomas la stava abbracciando. Si concentrò al massimo per cercare di non irrigidirsi ma era stato tutto troppo improvviso.
“Oh, scusa.” Il ragazzo si allontanò senza perdere il suo sorriso. “Comunque… qualcuno mi aveva promesso una visita delle cucine…”
Star respirò a fondo mascherando la sorpresa con un gran sorriso. “Venerdì prossimo. Esci da qui alle due. Ciao.” In un baleno la ragazza tornò invisibile e si lasciò alle spalle il saluto allegro di Thomas correndo giù per le scale, fuori dalla torre e dritta verso il Parco. Non seppe esattamente quando tornò visibile ma sperò di non averlo fatto davanti a nessuno, in ogni caso stava correndo così veloce che dubitò che qualcuno l’avesse vista.
Quando arrivò sotto il solito albero i Malandrini, Peter, Al e Fill la salutarono allegramente e le fecero posto sul vecchio lenzuolo colorato per il tifo.
“Quindi un Brunch.” Commentò lei sorridente, si sentiva davvero molto meglio ora.
“Si, Brunch!” Replicò Fill allegro.
Fu il Brunch più allegro del secolo. Mangiarono, risero e scherzarono. I Malandrini raccontarono le loro avventure estive a Al e Fill e questa volta anche Peter poté avere il suo momento di gloria.
Poi Star si tuffò nel Lago vestita e James ringraziò Sirius per averle prestato una maglia nera molto coprente quel giorno. Sirius per tutta risposta si caricò James sulle spalle e lo buttò nel Lago. E poi fu guerra.
Sirius finì a sua volta completamente nel Lago insieme ad Al mentre Peter, Remus e Fill giocavano a riva con solo le gambe immerse nell’acqua gelida, ma si schizzarono così tanto che finirono ad essere bagnati come i loro amici che nuotavano e scherzavano un po’ più a largo.
Presto cominciò a fare freddo e i ragazzi scapparono di corsa in dormitorio per fare una bella doccia calda. La giornata si concluse nel dormitorio del quarto anno, tutti sotto morbide e calde coperte, a sentire ancora altre storie e a ridere ancora un po’. Finché alle tre del mattino non andarono tutti a letto.
 
 
………….
 
Andare a letto tardi nei weekend stava diventando un abitudine. Infatti il venerdì successivo all’una passata i Malandrini e Peter erano ancora svegli a parlare nel dormitorio maschile del quarto anno. Gli allenamenti erano iniziati e James, Sirius e Star erano entusiasti della nuova squadra.
“Hai visto Colin in porta oggi? Remus dammi un parere esterno: come era? Sembra un tipo sveglio? A me sembra di si, insomma, segue bene il gioco e tiene sempre d’occhio la Pluffa.” Stava dicendo James completamente su di giri.
E Remus rispose come aveva risposto alle altre mille domande per lui senza senso. “Si, segue davvero bene il gioco e tiene sempre d’occhio la Pluffa. Sembra proprio un tipo sveglio.”
“Ottimo. Lo sapevo.” Decretò James senza notare le risatine di Sirius e Star.
“Tu non avevi un appuntamento?” Chiese Remus alla ragazza.
“Oh, si! Grazie Rem. Ci vediamo domani allora, buona notte.” Star si alzò in fretta e corse via.
Quando la ragazza giunse davanti alla porta della Sala Comune dei Corvonero Thomas era già lì in piedi ad aspettarla. “Pensavo non arrivassi più.” Le disse lui.
“Nah, ho solo trovato Gazza, altrimenti sarei arrivata più in fretta.” Spiegò lei.
“Gazza fa la ronda?” Chiese il ragazzo sorpreso.
“Ma tu in che mondo vivi?!” Si sorprese ancora di più Star.
I due risero e si indirizzarono verso le cucine.
“Ma cosa succede se ci scoprono?” Domandò Thomas.
“Punizione, per te non molto pesante dato che è evidentemente la prima volta.” Ipotizzò la ragazza.
“Si vede così tanto?” Fece lui scherzoso.
“Eh…” Star avvicinò l’indice e il pollice fino a quasi farli toccare assumendo un espressione buffissima che fece ridere ancora il povero Corvonero.
“Ok, ok. Se riesci a non ridere più magari non ci beccano.” Consigliò lei sorridente.
I due però continuarono a scherzare e a ridere e fu solo fortuna se nessuno li scoprì. La gita alle cucine andò bene. Star prese la sua solita cioccolata e Thomas poté constatare come gli elfi la conoscessero bene, sembrava quasi di casa.
“Quindi è vero che venite qui spesso.” Commentò lui.
“Bhe, si. E’ un buon posto per nascondersi e poi è utile per le feste.”
“Già, immagino.”
“Bene.” Star saltò giù dal tavolo dove si era seduta. “E’ ora di tornare a letto.” Annunciò.
“Di già?” domandò il ragazzo deluso.
“Bhe si, fra un po’ sarà troppo pericoloso girare per i corridoi. Alcuni professori sono molto mattinieri.” Spiegò lei.
“Come vuoi. Mi fido.”
I due si incamminarono di nuovo verso la torre dei Corvonero e quando ci arrivarono Thomas esitò.
“Di solito dovrebbe essere il ragazzo a riaccompagnare la ragazza.” Disse dal nulla.
“Oh. E tu ci tenevi? Perché insomma… io sono più esperta quindi ho pensato…”
“No, no. Non fa niente. Però, volevo almeno…” Lui le si avvicinò piano e poi si sporse verso di lei. La baciò ancora sulle labbra, un bacio morbido ma meno leggero del primo. Infine Thomas si girò rispose in fretta all’indovinello e sparì dentro la torre.
Star rimase lì ferma, completamente sconvolta. Quando si riprese i suoi piedi la guidarono verso la torre che conoscevano solo lei e suo fratello. Salì le scale e lui era già lì.
“Buon giorno.” La salutò.
“Ciao.”
“Devi ancora raccontarmi come sono andate le scuse. E perché hai pensato a me.” Le ricordò lui in tono gentile battendo lievemente la mano sul posto accanto a sé.
Star si sedette sul balcone con lui. “Sono andate bene, credo. Ed è proprio questo credo il problema. Non sono sicura di quello che provo e non gliel’ho detto. Ho fatto male?”
“Non si può essere sempre sicuri al cento per cento di ciò che si prova, a volte c’è bisogno di tempo per capirlo. E non è sbagliato non dire qualcosa se non sai nemmeno tu cos’è. Penso che dovresti solo rilassarti e vedere come va.”
“Rilassarmi e vedere come va?” Ripeté lei non molto convinta.
“Si! Vedrai che andrà bene e in caso contrario vi lascerete. Sono cose che succedono, un giorno troverai qualcuno con cui sentirai di voler restare tutta la vita e allora saprai che non dovrai perderlo. Ma finché non senti questo puoi stare tranquilla. No?”
La ragazza sorrise e abbracciò suo fratello. “Lily un giorno lo saprà e capirà.” Disse solo. Poi rimasero in silenzio a guardare l’alba.
 
 
………………..
 
Verso fine settembre Remus cominciò a stare male.
“Sai capire quando sarà?” Gli chiese Sirius.
“Si. Domani.” Rispose Remus steso sul letto a pancia in giù.
“Il primo ottobre!” Si rallegrò Star.
“Cosa ci sarebbe di bello?” Chiese il giovane pallido.
“Bhe, inizia l’avvento di Halloween! Ovviamente.” Replicò lei felice.
Remus sorrise appena. “Giusto. Halloween.”
“Pensate che Silente farà un altro gioco?” Domandò James.
“Oh, spero di si!” Commentò Peter estasiato.
“Io credo di si. Ormai è una tradizione, non ci deluderà.” Li rassicurò Sirius.
“Già, ma visto quello che è successo l’anno scorso… Belladonna non è ancora sconfitta.” Mormorò Star.
James le posò una mano sulla spalla. “Ma per ora non è più una minaccia.”
La ragazza annuì e sul suo viso tornò un sorriso.
 
 
…………………..
 
La luna non era ancora completamente pieni in cielo. Ma Lunastorta si trasformò. Il solito dolore, le solite grida. Quando tutto finì il lupo desiderava solo attaccare. Ma lei era lì, Piumadoro. Qualcosa scattò e il lupo si tranquillizzò, quegli occhi cobalto sembravano brillare di luce propria.
Giocarono insieme, tutta la notte. Il lupo a volte percepiva altri odori altri respiri ma il gioco era molto più divertente. Più affascinate. La caccia poteva aspettare.
Il mattino Remus tornò in sé, era chiaramente sfinito ma tranquillo.
“A parte il fatto che sei in anticipo di un giorno mi sembra che tutto il resto sia a posto. Ben tornato alla normalità, Lunastorta.” Commentò Star.
Normalità.” Ribatté il ragazzo con un pizzico di sarcasmo.
“Bhe, tutto ciò che sei sei tu. E noi ti vogliamo bene. Esattamente così, lo sai.” James entrò nella stanza per salutare l’amico che gli sorrise grato.
“Grazie. Andate ora.”
Sirius gli scompigliò i capelli. “Stacci bene, lupacchiotto.”
 
 
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Bene, salve a tutti. So che non è nulla di che ma avevo bisogno di un piccolo capitolo di passaggio per poter arrivare ad Halloween. Siete pronti?
Nel frattempo vi ringrazio per la pazienza.
A presto, spero.
Ciao ciao
  
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