Numero di parole: 368.
Ace era stanco, sfinito, non ce la faceva più a camminare e fare avanti e indietro per i negozi della città, per giunta Bonney non aveva intenzione di comprare nulla. Voleva soltanto guardare e, probabilmente, torutare il suo ragazzo.
«BonBon, ti prego, torniamocene a casa, sono sfinito» iniziò sospirando sconsolato, camminando di qualche passo dietro di lei con le mani infilate nelle tasche. La rosata lo ignorò bellamente, continuando per la sua strada, guardando qualche vetrina di tanto in tanto, suscitando continui sbuffi da parte del moro, che continuava a camminare dietro di lei. Ormai aveva due occhiaie profonde, quasi quasi sembravano due borsoni!
«BonBon, io ti seguirei fino in capo al mondo, ma davvero, abbi un minimo di pietà per un pompiere che non dorme da 24h» piagnucolò per l'ennesima volta. Bonney fu costretta a fermarsi e trattenersi dalla voglia di insultarlo lì, davanti a tutti, e magari mollarlo una buona volta. Si voltò di scatto, corrucciando la fronte e stringendo le mani a pugno, ma finì per inciampare grazie ai propri tacchi, e se non fosse per le forti braccia di Ace, che prontamente l'afferrarono al volo, si sarebbe spaccata la faccia o peggio ancora.
«Presa» sussurrò con dolcezza il ragazzo a pochi centimetri dal suo viso, aiutandola a reggersi in piedi. Notando la smorfia della ragazza dipinta in viso, e l'imprecazioni poco carina di lei, Ace non ci pensò due volte e l'aiutò a salire sulle sue spalle, afferrandola saldamente per le cosce.
«Ti tengo io, ti sei slogata la caviglia probabilmente. Dove vuoi andare?» domandò, ignorando la stanchezza che continuava a percepire su ogni centimetro del proprio corpo. Se Bonney voleva continuare, avrebbero fatto un piccolo sforzo.
«A casa» rispose lei dolcemente, stringendo più forte le braccia attorno al proprio ragazzo. Ancora una volta, rimase meravigliata dalla dimostrazione d'affetto che lui le dimostrava. Dove avrebbe trovato un altro idiota come lui, pronto a sostenerla e aiutarla sempre, nonostante il suo carattere difficile?
Ace annuì sorridente, incamminandosi verso casa.
«Ah, io te l'avevo detto che dovevi mettere delle scarpe comode» borbottò poi, ricevendo un'occhiata omicida della rosata e un pizzicotto alla guancia.
«Sta zitto e continua a cavalcare, mio bel cavallino.»
«Aspetta che arriviamo a casa e vedi come ti cavalco io.»
«ACE!»
Angolo autrice:
Saaaalve! Da quanto tempo non aggiornavo? Due mesi credo XD
Purtroppo le vacanze erano arrivate anche per me; non avevo un PC e, lo ammetto, con questo caldo esagerato, la mia voglia di scrivere era andata a farsi benedire! Sono tornata, sperando di riuscire a scrivere ancora un po' decentemente. Spero questa flash sia di vostro gradimento, non esitate a segnalarmi gli errori o lasciarmi qualche consiglio. Vi invito anche a suggerirmi qualche prompt nuovo.
Un bacione
Mindy_.