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Autore: Silverwinx    24/08/2017    0 recensioni
Come NON comportarsi quando ci si trova di fronte ad una casa abbandonata.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La vecchia porta d'ingresso cigola lentamente alla spinta della mia mano.

Oltre alla soglia dove stanno i miei piedi, giacciono solo il buio e il silenzio dell'anticamera. L'odore della polvere mi pizzica non poco il naso, segno che nessuno ha più pulito (o ci ha messo piede) in questa struttura da secoli.

Sobbalzo a un tonfo: la mia amica ha appena gettato i nostri bagagli sul pavimento di legno.

"Che stai facendo?!" le sbotto cercando di mantenere la voce bassa e la raggiungo. "Riprendiamo subito i bagagli e andiamocene da qui!".

La porta d'ingresso sbatte dietro di me piombandoci nel buio assoluto.
Un secondo dopo un cerchio intero di candele sul soffitto illuminano il posto in cui ci siamo trovate.

Mi precipito di nuovo sulla porta e afferro la maniglia. La giro. La scuoto. La tiro.
Nulla da fare.

"Oddio..." sussurro a me stessa in preda al panico. "Siamo in trappola. Questo non è bene. Non è bene. Non è per niente bene!".

"Ehilà? C'è nessuno?!".

Sobbalzo al grido della mia amica e le faccio il gesto di tacere: "Shhhhh!!!".

"Che c'è?" scuote le spalle in risposta come se nulla fosse. "Volevo solo sapere se ci fosse nessuno".

"Ma che domande fai? È ovvio che c'è qualcuno qui!".

"Chi?".

"E che ne so: un uomo, un fantasma, un mostro assassino che vuole farci fuori!?".

A quella spiegazione Sole scoppia a ridere sonoramente da costringermi a zittirla di nuovo.

"Eddai, hai paura per caso, Luna?" mi schernisce con un sorriso sghembo. "Lo so che hai una fifa troppo blu per passare la notte in questa casa. Guarda i tuoi capelli per esempio".

D'istinto tocco un ciuffo azzurro che penzolava davanti al mio volto.

"Che c'entra i miei cape-" scuoto la testa esasperata. "Senti, non mi va di litigare adesso. Ora pensiamo solo a come uscire da qui, va bene? ... Sole... Sole! Mi stai ascoltando?".

Invece la mia amica sta fissando qualcosa dietro alla mia schiena con il volto pallido come il latte di capra.

Deglutisco a vuoto e mi volto lentamente: di fronte a noi infatti si regge in piedi un uomo alto e magro con le mani nascoste sotto il mantello nero.

"Chi siete voi?" ci chiede con un tono freddo mentre ci sta scrutando con gli occhi rossi.

Non faccio nemmeno in tempo a contare i respiri fino a dieci che la mia amica si è già scoppiato in un urlo da far scoppiare i timpani.

Ecco, siamo spacciate.

  
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