I miei occhi sono ben saldati. Sono pronta a ricevere il dolore dei morsi dei lupi, quando...
Naaaaants
Ingonyaaaaa
Mabagi-thi baba
Coscienza, un po' di rispetto per favore. Sto per morire!
Naaaaants
Ingonyaaaaa
Mabagiiiii
Thi babao
Ancora...
Aspetta, questa canzone mi è familiare... coscienza?
Ma a rispondermi arriva solo il coro melodico africano che ripete in sottofondo:
Ingonyama nengw' enamabala.
Apro lentamente le palpebre accecata da un'improvvisa luce, e soltanto allora realizzo il motivo della canzone d'apertura di Il Re Leone.
"No... no!!!" urla il vampiro amareggiato indietreggiando con il mantello nero coperto sul volto. "Maledetto mattino! Maledetta alba!".
Infatti tra le montagne, oltre all'orizzonte, il cielo coperto sta lasciando il posto al sole.
I raggi sfiorano presto l'alta vegetazione e ci raggiungono: sia il vampiro che il branco di lupi si ritirano in agonia tra gli alberi.
"Maledetti voi... maledetti!" e detto ciò, scompaiono dalla nostra vista non si fanno più vedere.
Rimango con la bocca aperta, lasciando che la luce dell'alba spazzi via la tenebre del giardino.
Non posso ancora credere ai miei occhi: siamo salve... siamo uscite sane e salve nella storia horror!
L'entusiasmo sprizza così tanto nelle vene come adrenalina, che mi volto di scatto e abbraccio Sole di fianco a me.
"Grazie sole, grazie!" esclamo ancora lieta della fine dell'incubo. "Non dicevo a te".
"Ah..." sospira delusa la rossa.
Fine.