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Autore: Lightvixx    27/08/2017    2 recensioni
Dio é andato in vacanza.
Un giorno, Dio si é alzato, ed ha deciso di andarsene in vacanza, lasciando suo figlio Taemin al comando dell'aldilà.
Qualche secolo più tardi, tutto va nel miogliore dei modi, non fosse per una chiamata improvvisa da parte del Grande Capo in persona.
"Taemin, penso sia arrivato il momento di dargli un'altra occasione."
●○●
Satana ha la possibilità di redimersi. Finalmente, Satana ha la possibilità di riavere le sue ali e di tornare in paradiso.
Un'occasione unica e di certo imperdibile, ma lui non la pensa così.
Satana é innamorato del suo ruolo.
Satana non ha alcuna intenzione di abbandonare il suo stile di vita.
E soprattutto, Satana non ha alcuna intenzione di perdere il suo potere di Re degli Inferi.
Ma Taemin ha intenzione di seguire gli ordini del Padre.
E, in fin dei conti, a Satana, o come a lui piace farsi chiamare, a Baekhyun non sembra poi così male l'opportunità di fare una piccola visita sulla Terra.
●○●
boyxboy
Nota: Sono presenti altre altre ship oltre alla chanbaek (principalmente SuLay)
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Satana era seduto.

Satana era seduto nell'ufficio di Dio.

Satana era seduto nell'ufficio di Dio, i piedi comodamente poggiati sulla scrivania divina e le braccia lasciate a penzoloni.

Le palpebre socchiuse, lo sguardo di una persona annoiata e allo stesso tempo vagamente intrigata.

Perché sì, Satana si era sempre interessato a Taemin, e sapere che il figlio di Dio aveva percepito la necessità di parlare faccia a faccia con lui tutto d'un tratto aveva innegabilmente stuzzicato la sua curiosità.

Le braccia incrociate di fronte al petto ed un sopracciglio inarcato, coperto dalla cascata di ciocche rosse, Satana attendeva che il Signore aprisse bocca.

D'altra parte, anche Taemin era seduto.

Taemin era seduto dietro alla scrivania divina sulla quale Satana aveva comodamente poggiato i suoi piedi, le gambe accavallate e la fronte imperlata di sudore, sebbene fosse difficile notarlo data la cascata di ciocche nere.

Taemin era preoccupato, e volendo essere onesti, aveva tutte le ragioni di esserlo. 

Sapeva perfettamente quanto Satana amasse il suo ruolo negli Inferi. Era evidente. Sebbene il giovane non avesse mai avuto modo di intrattenere una conversazione decente con il Demonio stesso, non era certo difficile creare un profilo mentale di quest'ultimo avendo a disposizione qualche informazione di base. 

Satana era una star, una re ed una regina allo stesso tempo; Satana amava il potere ed amava averlo per sé. Odiava condividere, così come odiava rispettare qualsiasi tipo di regole. E più di tutto, Satana amava essere al centro dell'attenzione. Bramava l'adorazione altrui, la scarica di adrenalina che lo attraversava ogni volta che i dannati lo osservavano dal basso, urlando il suo nome, spingendosi per potersi avvicinare a lui anche solo di un millimetro. 

Satana amava essere il centro del suo mondo e di quello delle persone che lo circondavano. Una divinità.

E l'unico posto dove poteva esserlo, era l'Inferno. Ed entrambi lo sapevano alla perfezione.

Se Baekhyun fosse tornato in paradiso, tutto il suo potere sarebbe scomparso in un battito d'ali. Sarebbe tornato ad essere un angelo come tutti gli altri.

Certo, un angelo con una storia alle spalle impossibile da ignorare, ma pur sempre un angelo. 

Le tipiche ali, la solita camicia candida, i pantaloni bianchi da regolamento.

Nulla di speciale, nulla che gli consentisse di distinguersi dalla massa, nulla che gli desse la possibilità di elevarsi, di porsi sopra un piedistallo irraggiungibile ed intoccabile.

Era ovvio, elementare, che Satana non avrebbe mai accettato la sua proposta.

Come poteva l'idea che quel piano potesse funzionare aver anche solo attraversato l'anticamera del cervello di Dio?

Non c'era alcuna speranza.

Ma nonostante ciò, nonostante il tutto fosse una causa persa, Taemin sapeva di non potersi tirare indietro. 

Perché per quanto stupido e decisamente infattibile quel progetto fosse, era pur sempre un ordine emesso da suo Padre, e lui non aveva intenzione di opporvisi. 

Taemin sospirò, massaggiandosi le tempie, evitando in tutti i modi di incrociare lo sguardo di Baekhyun.

Era come se i suoi occhi rossi stessero scavando un buco nella su fronte. 

Si sentiva in soggezione, si sentiva in soggezione e non poteva fare altro che ammetterlo.

Satana non era poi così alto, né così minaccioso, ma la sua sola presenza era in grado di far tremare l'anima di chiunque si trovasse nelle sue vicinanze.

Una goccia di sudore scivolò lungo lo zigomo di Taemin; Satana sorrise.

"Allora, come già sai ti ho convocato qui per parlarti di una questione piuttosto importante. Vorrei solo mettere in chiaro il fatto che ciò che sto per comunicarti non è stato deciso da me, ma..."

"Ma da tuo Padre. Da quel vecchio. Lo so, Taemin, Jongin e Kyungsoo me lo hanno già accennato." Baekhyun fece schioccare la sua lingua contro al palato, concedendosi di studiare per qualche secondo il viso del ragazzo di fronte a lui. 

Era bello, estremamente affascinante, non c'era alcun dubbio, ed il rosso non poté fare a meno di sbuffare una risata; dopotutto era pur sempre il figlio di Dio, cos'altro avrebbe dovuto aspettarsi?

"Ah, perfetto. Quindi... Sì, insomma, ordini di mio Padre. Vedi, oggi mi ha chiamato, e so che può sembrare strano, perché a me è decisamente sembrato strano, ma... Mi ha chiamato per parlarmi di te."

Il ghigno stampato sul viso di Satana vacillò per un breve istante.

"Di me? Cosa diavolo vuole da me quel tizio?"

Taemin prese un respiro profondo. Poteva chiaramente percepire la lieve nota di rancore nella voce di Baekhyun.

"Lui...Come dire...In parole povere...Lui vuole... Cioè, non proprio "vuole", diciamo che lui mi ha suggerito di..." Chiuse gli occhi. "Proporti un modo per tornare a vivere qui. Di darti una seconda occasione."

Un silenzio infinitamente pesante calò come un telo sulla stanza, immobilizzando entrambi, congelando i loro respiri. 

Era un silenzio sinistro, un silenzio fin troppo improvviso.

Baekhyun era impassibile. La sua espressione, stoica. Ma i suoi occhi, Taemin lo notò subito, i suoi occhi sembravano bruciare. 

Satana si leccò le labbra, lentamente, senza mai spezzare il contatto visivo tra lui ed il moro. 

Un milione di pensieri diversi attraversarono la sua mente nell'arco di un secondo, facendogli perdere la sua tipica compostezza per qualche istante. 

Una seconda occasione?

Non poteva nemmeno crederci.

Erano passati secoli, così tanti secoli, e solo ora, tutto d'un tratto, quel vecchio decideva che era arrivato il momento di riaccoglierlo in Paradiso? Come se nulla fosse? 

Solo ora che se ne era andato, probabilmente per l'eternità?

Solo ora decideva che, andiamo, non sarebbe stato poi così male riavere il buon vecchio Baekhyun all'interno dei cancelli divini, giusto? 

Cancelli dai quali era stato bandito, gli stessi cancelli che gli erano stati sbattuti in faccia, gli stessi cancelli dai quali era stato buttato a peso morto solo per sprofondare nell'abisso più totale.

La rabbia prese a divorarlo dall'interno.

A mangiarlo lentamente, a contaminare uno dopo l'altro i suoi organi, i suoi muscoli, la sua pelle, l'ira cominciò ad espandersi e ad avvolgerlo.

Nemmeno lui era in grado di ricordare l'ultima volta che un'emozione talmente intensa lo aveva assalito. 

Quella proposta, quella singola proposta, quell'idea, era talmente stupida, talmente ridicola, talmente irrispettosa, talmente egoista che Satana, Satana non poté fare a meno di...

Semplicemente, scoppiare a ridere.

Piegato in avanti, le braccia ad avvolgergli lo stomaco ed il capo gettato all'indietro, Satana rise, rise come se avesse appena udito la battuta più divertente di tutto il mondo.

Taemin corrugò le sopracciglia, visibilmente confuso, approfittando del momento per asciugare quelle poche gocce di sudore che erano riuscite a trasparire dalla sua barriera di capelli corvini. 

"Baekhyun?...Baekhyun? Hey, Baekhyun, non sto scherzando, perché stai ridendo? É una proposta seria, okay?"

Gradualmente, la risata di Satana si placò, lasciandolo esausto e con la traccia di qualche lacrima ad imperlargli gli occhi. 

"Diamine, sapevo che il Grande Capo era divertente, ma non pensavo potesse esserlo fino a questo punto. Che uomo, eh? Una seconda occasione. Oh, cielo. Esilarante."

Taemin si morse il labbro, osservando l'altro riaggiustarsi sulla poltroncina e scuotere il capo, per poi lisciarsi la camicia come se nulla fosse, completamente indisturbato.

"Quindi...Quindi non sei, non lo so, arrabbiato? Pensavo che a questo punto te ne saresti già andato da qui."

Lui scrollò le spalle, sporgendosi verso Taemin e rivolgendogli un rapido sorriso.

"Nah, perché dovrei esserlo? Era da molto che non mi divertivo così, complimenti a lui." Baekhyun annuì tra sé e sé. "Ad ogni modo, se questo è quanto, io avrei delle faccende da sbrigare. Ovviamente la mia risposta è no. Ci si vede giovanotto, e mi raccomando, ricordatevi di passare per il Club un giorno di questi, okay? Ti ricordo che avete stretto un patto con il Diavolo. A presto." Fece per alzarsi, sospirando nel processo, quando Taemin si allungò sulla scrivania, afferrandogli un braccio.

"Hey hey hey, okay, aspetta un secondo, cosa ne dici? Parliamone, mh? Non c'è bisogno di rifiutare così, possiamo negoziare, no? E poi non hai ancora nemmeno sentito cosa dovresti fare per riavere le tue ali! Per favore, Baekhyun, resta qui ancora un po', d'accordo?"

Baekhyun lanciò un'occhiata a Taemin da sopra alla sua spalla, squadrandolo da capo a piedi.

"Uh, perché dovrei? Non sono interessato, piccoletto. E ripeto, ho da fare. Sono così impegnato, così impegnato! Non ho tempo per star dietro a queste stronzate." Il Signore vacillò. "Dì pure a tuo padre che ho detto di no e che non ho intenzione di stare a sentire il suo piano. Un bacio." Gli fece l'occhiolino, prima di scrollarsi di dosso la sua mano ed incamminarsi verso la porta.

In quel preciso istante, un milione di sirene diverse scattarono nel cervello di Taemin. Non poteva lasciarlo andare così, assolutamente no, era inammissibile. Aveva ricevuto un ordine, ed aveva intenzione di portarlo a termine. 

Si alzò a sua volta, il più in fretta possibile, e con uno scatto, si gettò sulla schiena di Satana, avvolgendo le braccia intorno alle sue spalle.

"Ascolta Taemin, so di essere attraente, così come so di emanare un'aura irresistibile, ma lascia che ti chieda cosa diamine pensi star facend..."

Il Signore strinse la presa, servendosi di tutta la forza che possedeva per trascinare il rosso verso la sedia; fortunatamente, quest'ultimo non sembrava abbastanza in forma da poter porre resistenza. Certo, un battito di ciglia e avrebbe potuto scaraventare il moro dall'altra parte della stanza, ma doveva ammettere che la situazione iniziava a divertirlo.

"Mi dispiace Baekhyun, ma non posso permetterti di andartene senza prima avermi ascoltato, e soprattutto, senza prima aver accettato di seguire questo stupido piano, chiaro? Pensi che sia io a volerlo? Se avessi potuto non ti avrei nemmeno chiesto di venire qua! Quindi ora siediti e cerca di sopportarmi per altri cinque minuti."

Satana sbuffò, lasciandosi cadere nuovamente sulla poltroncina, il suo classico broncio stampato in viso ed il labbro inferiore spinto in fuori, chiaro segno che per quanto avesse voluto andarsene, non era poi così irritato. 

"Come ti pare, ma fai in fretta, non ho tutto il giorno. Cristo, questo è davvero inutile." Ancora una volta, Taemin vacillò non appena udì il suo vecchio nome, ma tentò di non darlo a vedere.

Riavviandosi i capelli con la mano, Taemin si poggiò contro alla scrivania, tentando di elaborare il modo migliore di spiegare il progetto divino al ragazzo di fronte a lui.

"Perfetto. In sostanza, quello che devi fare per riavere le tue ali..."

"Cosa che non voglio riavere."

"...Quello che devi fare per riavere le tue ali è semplice. Prima di tutto, e questa è la parte più importante, devi..." Esitò. "Andare sulla terra."

Baekhyun sgranò gli occhi, sporgendo il collo in avanti. "Come scusa?"

"Devi...Andare sulla terra. Non so per quanto, dipende tutto da te, davvero. E una volta lì, le cose che devi davvero fare sono due: comportarti bene, comportarti come un essere umano decente, niente peccati, niente droghe, niente crimini, niente di niente. Conosci i dieci comandamenti, no? Ecco. Nessuna di quelle robacce. Ed infine, per provare che finalmente sei diventato un individuo migliore, che sai comportarti a modo e che hai un cuore, devi... Rendere migliore la vita di una persona a tua scelta. Il modo in cui farlo sarai tu a deciderlo. Basta che tu renda la vita migliore ad una singola persona. Tutto qua. Allora," Taemin batté le mani, sorridendogli. "Cosa ne pensi?"

Le labbra del rosso si plasmarono in una linea sottile, così come i suoi occhi. "Cosa ne penso? Penso che sia un'idea tremenda. Sul serio pensavate che avrei accettato? Non ho intenzione di andare sulla terra, e non ho certo intenzione di seguire quei dieci comandaqualcosa. Dannazione Tae, ti facevo più sveglio di così."

Taemin grugnì, esasperato. Si aspettava una reazione simile, ovviamente se l'aspettava, ma in fin dei conti, nel profondo, sperava che Baekhyun sarebbe stato disposto ad accettare l'offerta senza fare troppe storie. 

"Per favore, Baekhyun! Ti prego! Mi hai sentito? Ti sto letteralmente pregando. Capisci quanto sono disperato? Ti sto pregando, okay? Di solito la gente prega me, non te! Per favore. Non posso disubbidire a mio Padre, lo sai. E poi sembrava davvero convinto al telefono. Penso voglia davvero che tu accetti la sua proposta. E inoltre, cosa c'è di tanto bello negli Inferi? Davvero ti diverti ad essere circondato ventiquattro ore su ventiquattro da assassini, pedofili, stupratori e..."

Baekhyun sollevò un dito, facendo segno a Taemin di smettere di parlare. 

"Prima di tutto: gli Inferi sono una bomba. Non penso esista posto migliore. Secondo: quelle anime non sono le benvenute nel mio Club. Gente del genere è ammassata nel secondo livello, e sono i miei demoni a prendersene cura. Non ho intenzione di permettere a feccia simile di mettere piede nel mio Mondo. Il mio Club è fatto per permettere ai dannati di godersi ciò che tuo padre ha proibito e per cui li ha condannati.  E terzo: gli Inferi sono una bomba. Dovresti venire a farci un giro."

Il moro sospirò per l'ennesima volta nell'arco di dieci minuti, decidendo su due due piedi di procedere con il piano B: snocciolare una serie di suppliche e motivazioni secondo le quali Baekhyun non poteva rifiutare un'occasione talmente rara. Suppliche e motivazioni che Baekhyun trovò tutto fuorché convincenti.

Non voleva andare sulla terra, non ci teneva. A cosa sarebbe servito? Stava molto meglio a casa sua, nel suo palazzo. E soprattutto, anche se avesse mai accettato di andare laggiù, era più che certo che non si sarebbe comportato bene. Quindi, che senso aveva tutto ciò?

Era un'idea che non aveva né capo né coda.

Ma nonostante ciò, il tempo scorreva, e Taemin sembrava intenzionato a continuare a parlare, almeno fino a quando Satana non avesse deciso di cedere. 

E forse fu colpa del fatto che Baekhyun era sfinito, o forse fu colpa del fatto che il metodo di persuasione di Taemin stranamente stava facendo effetto, ma all'improvviso, il re degli Inferi si mise a pensare.

Per quanto la possibilità di redimersi non lo attraesse affatto, una cosa era certa: il Signore non intendeva tirarsi indietro. 

Ragionandoci su, era evidente che non avrebbe mai abbandonato quell'ufficio senza piegarsi alle richieste delle due divinità. O meglio, avrebbe potuto farlo con la forza, ma che bisogno c'era di causare inutili drammi?

Dopotutto, forse passare un po' di tempo sulla terra non sarebbe stato così male.

Non avrebbe seguito le regole di Dio, no, non lo avrebbe fatto per nulla al mondo, e di sicuro non si sarebbe comportato bene, ma escluse queste due condizioni, quanto poteva essere tremendo farsi una rapida vacanza tra gli umani?

Alla fine della giornata, le sue opzioni erano due: causare un conflitto divino, oppure mentire e divertirsi a scapito del Vecchio.

E Baekhyun sapeva già quale delle lo interessava maggiormente.

"...Inoltre, se ben ricordi, tu eri il preferito di mio Padre. Vedi? Significa che ci tiene a te! Ti rivuole qua! Andiamo Baek, fallo, dai, fallo, non te ne pentirai, ti preg..."

"Okay."

Taemin sobbalzò, colto alla sprovvista dall'improvviso cambio di atteggiamento del rosso.

"O...Okay?"

Annuì.

"Okay, va bene, lo farò."

Un sorriso, finto, aveva del perfido, ma lui era sempre stato incredibilmente bravo a nasconderlo.

Dall'altro lato, un sorriso onesto, sollevato.

"Davvero? Io non... Grazie Baekhyun, sul serio, grazie, non capisco perché ti chiamano il Demonio quando sei talmente gentile, grazie mille, mi hai salvato, graz..."

"Quando dovrei partire?"

Taemin tossicchiò, arrossendo impercettibilmente, sopraffatto dalla felicità di essere riuscito a far cambiare idea a Satana.

"Questa notte. Presentati all'ascensore di fronte al tuo Club quando sarai pronto. Darò io ordine a Yunho di portarti là. So che puoi farlo per conto tuo, ma devo essere in grado di monitorare il tutto. Siamo d'accordo?"

Dio allungò la mano, fiducioso, ingenuo.

E Satana la strinse.

"Siamo d'accordo."

●○●

"Sehun."

"Sehun, svegliati."

"Sehun, non ho intenzione di ripeterlo un'altra volta, se non ti svegli all'istante giuro che darò fuoco sia a te che al tuo stupido ragazzo."

L'anima aprì gli occhi lentamente, confuso, guardandosi intorno alla ricerca dell'origine della voce che lo aveva svegliato.

E quando il suo sguardo incrociò quello ardente del suo Signore, tutta la stanchezza abbandonò il suo corpo, facendolo scattare in piedi.

"C-Capo, mi dica."

Baekhyun alzò gli occhi al cielo, lanciando un'occhiata al suo orologio da polso.

"Dobbiamo partire. Dì ciao a Luhan, staremo via per un po'."

Sehun corrugò le sopracciglia, confuso. Il Signore non gli aveva mai parlato personalmente, mai prima d'ora. Il solo fatto che conoscesse il suo nome era estremamente sorprendente.

"Io e lei? Partire? Per andare dove? Perché io? E... E... Perché dovrei dirgli ciao? Cosa sta succedendo?"

Satana sbuffò, voltandosi e facendo segno all'uomo in ascensore di attendere.

"Fai troppe domande, ragazzo. Non abbiamo tempo. Perché tu? Perché sei una delle anime che più mi ispira simpatia. Tutto qua. E sei una delle anime che mi ha causato meno problemi. Quindi, e sappi che questa è l'ultima volta che lo ripeto, dì ciao alla bella addormentata e seguimi."

Ed era vero, lui era sempre stata una delle anime meno problematiche.

Sehun e Luhan, condannati agli Inferi insieme. I loro peccati? L'essersi amati, e l'essersi levati la vita con le loro stesse mani.

A Baekhyun non interessava minimamente il passato delle anime che popolavano il suo regno, ma nonostante ciò, era a conoscenza di ognuno di essi.

Per quanto perplesso, Sehun obbedì; non aveva alcuna intenzione di infastidire il Re degli Inferi, sapeva quanto pericoloso poteva essere andare contro ai suoi ordini. Si chinò, lasciando un bacio sulla fronte al giovane che ancora stava dormendo, per poi risollevarsi e correre in direzione di Baekhyun, che si era già avviato verso l'ascensore.

Quando entrambi furono saliti, Yunho li osservò, esitando per qualche secondo. Taemin gli aveva comunicato che avrebbe dovuto portare Baekhyun sulla terra, questo sì, ma non aveva menzionato nessun'altra anima. 

Nonostante ciò, appena il rosso gli diede il via, un sorriso meschino stampato in viso ed una scintilla distorta ad illuminargli gli occhi, Yunho decise di ignorare la cosa, e semplicemente, dare inizio alla loro ascesa verso il mondo degli umani.

Perché in fin dei conti, Taemin non aveva mai proibito a Baekhyun di portare con sé un compagno.

Giusto?

   
 
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