Eccomi
con un nuovo
capitolo.
Ringrazio
moltissimo mikyvale
e MollY_gIaDa per
le recensioni al 5 capitolo.
Senza
ulteriori
indugi proseguiamo con il racconto…
Capitolo
6
La mattina dopo
era quella di Halloween.
-Secondo
me è qualcosa di prezioso…oppure di
pericoloso.-
Stava
dicendo Ron al tavolo della colazione
rosso-oro.
-Oppure
entrambe…sicuramente è molto
piccolo.- Rispose Harry pensieroso.
Entrambi
avevano fatto molte supposizioni
sull’oggetto ritirato da Hagrid nella camera blindata 713, ma
avendo pochi
indizi non avevano fatto molti progressi nello scoprire cosa fosse.
Malfoy
entrò in sala grande in quel
momento, seguito da
Greanne.
Il
biondo Serpeverde si mostrò molto stupito
di vederli seduti a colazione come se niente fosse.
Harry
gli fece ciao ciao con la mano
sorridendogli beffardo e Greanne scoppiò a ridere.
Furibondo
il biondo accelerò e si sedette
rifiutando il cornetto alla marmellata che la sua ancora sghignazzante
sorella
gli offrì.
In
quel momento i gufi planarono nella sala
grande e un grosso involto,trasportato da sei barbagianni,
venne fatto cadere inaspettatamente
di fronte al Grifondoro.
Un
secondo dopo arrivò un altro uccello che
fece cadere una lettera sul pacco.
Harry
la prese e la aprì.
Aprì
la bocca.
Rilesse
la lettera e poi richiuse la bocca,
passando il foglio a Ron.
Ron
spiegò la pergamena e lesse:
NON
APRIRE IL PACCO A TAVOLA.
Esso
contiene la tua nuova Nimbus Duemila, ma non
voglio che gli altri sappiano che hai ricevuto in dono un manico di
scopa,
altrimenti ne vorranno uno anche
loro.
Oliver
Baston ti aspetta questa sera alle sette al campo
di Quidditch, per il tuo primo allenamento.
M. McGranitt.
I
due si guardarono. Afferrarono il pacchetto
e uscirono di gran carriera dalla sala grande diretti in sala comune
per aprire
il pacco.
Ma
trovarono le scale bloccate da Malfoy e i
suoi scagnozzi Tiger e Goyle. Greanne era appoggiata con le spalle alla
balaustra con aria interessata.
Draco
prese di malagrazia il pacco dalle mani
dei Grifondoro.
-Ma
questo è un manico di scopa.- disse
restituendolo a Harry.
-Questa
volta siete nei guai, è vietato agli
studenti del primo avere manici di scopa personali.-Ghignò.
-Questo
non è un manico di scopa qualsiasi.-
rispose Ron trionfante.
-Questa
è una Nimbus Duemila…la migliore
scopa del mercato. Se non sbaglio tu hai una Comet duecentosessanta
giusto?
AH!…le Comet non sono certo all’altezza delle
Nimbus.-
Prime
che l’adirato Serpeverde potesse
rispondere sopraggiunse il professor Vitious.
-Niente
liti, spero, vero ragazzi?- squittì.
-Potter
ha ricevuto un manico di scopa,
professore.- quasi gridò Malfoy puntando un dito contro il
compagno.
-Già,
proprio così.- ridacchiò- La
professoressa McGranitt mi ha raccontato tutto. Eh…dimmi,
che modello è?-
chiese.
-Una
Nimbus Duemila, signore.- rispose il
bruno godendosi intimamente il momento.
-Ottimo,
ottimo.-
-Ed
è proprio a Malfoy che lo devo.- continuò
Harry godendosi la furia sul volto del compagno.
I
due Grifondoro presero dunque la strada per
la loro sala comune, inseguiti dallo sguardo di Greanne.
Malfoy
salì le scale furibondo seguito
velocemente dalla ragazza.
Anche
Tiger e Goyle stavano per avviarsi
dietro di lei quando quella si girò.
-Voi
andate pure a lezione. Draco vi
raggiungerà.- disse.
A
quelle parole il biondo si fermò in cima
alle scale, venendo superato dai due compagni che si affrettarono ad
eseguire
l’ordine ricevuto.
Il
Serpeverde ghignò.- Però, come ti
obbediscono.-
-Si.
A volte e comodo portarsi appresso
questa reputazione…a volte fa male.- rispose lei cingendolo
con le braccia.
Il
biondo poggiò la testa all’indietro sulla
sua fronte sospirando.
Stettero
così per un po’.
-Sai-disse
Greanne allontanandolo da lei (a
mio parere preventivamente per evitarsi una testata J)-
Ti facevo
più furbo.-
Al
Serpeverde si rizzarono i capelli.
-Cosa
scusa?-sibilò girandosi per guardarla
in faccia.
-Hai
capito bene. Il tuo orgoglio è stupido e
fuori luogo. Lui non ti ha fatto nulla.-
Il
biondo la guardò con rammarico.
La
ragazza sapeva di fargli del male, ma
sapeva anche che era per il suo bene che lo faceva.
-L’odio
di
tuo padre non deve essere per forza il tuo. Senza contare
che non è
nemmeno il suo.-
-Già…dovrebbe
essere il tuo vero? E invece
credi di amarlo. E di amare me… Ma sei sicura di esserne
capace?- Appena lo
ebbe detto se ne pentì all’istante.
-Scusami
io…- fece per toccarle il viso, ma
lei lo scacciò con un gesto.
-Non
credi…-disse con le lacrime agli occhi.-
Che sia quello che mi chiedo tutti i giorni? Che abbia paura di non
poterlo
fare? -
Detto
questo si girò e prese a correre verso
i sotterranei.
Draco
cercò di seguirla, ma in quel momento i
loro compagni si riversarono fuori dalla sala grande impedendogli di
farlo.
…Ma che
tempismo di merda…pensò lui.
I
Grifondoro quel giorno avevano un’ora di
pozioni come ultima ora.
La
lezione andò come al solito, se non fosse
stato per il banco vuoto di Greanne che non si era presentata per tutto
il
giorno.
Inoltre
Piton fu stranamente tranquillo…quasi
distante. Dimenticò addirittura di togliere dei punti a
Grifondoro quando
Neville bucò il suo quinto calderone del mese.
Harry
se ne stupì… deve
essere malato…pensò. Addirittura quando
Harry gli presentò il
suo lavoro si limitò a scuotere la testa schifato senza dire
nulla.
Harry
si girò verso Ron con uno sguardo
interrogativo.
Quello
si strinse nelle spalle.
-La
lezione è finita ragazzi, andate pure.-
Fece l’insegnante in quel momento.
Harry
guardò l’orologio. Mancavano ancora
dieci minuti alla fine.
I
ragazzi comunque non se lo fecero dire due
volte ed uscirono velocemente dall’aula.
-Chissà
che cosa gli è preso?!- chiese Harry.
-Che
te ne importa amico… comunque è un
miglioramento. Invece non sopporto più
Hermione…quella ragazza è
impossibile…Hai visto come mi ha corretto prima?- scosse la
testa.
-Se
non lo avesse fatto saremmo saltati tutti
in aria Ron.- rispose Harry sospirando. Pareva che l’amico
avesse sviluppato
una specie di fissazione per la loro compagna riccia.
-Dettaglio.-
rispose lui.- Non mi stupisce
che non abbia amici quella.-
Harry
si sentì urtare da qualcuno che lo
superò in fretta. Era Hermione, che correva via in lacrime.
-Complimenti
Ron.- fece Harry a disagio.
-Beh…?!
È la verità.- Ma anche lui era
palesemente a disagio.
Dato
che Pozioni era l’ultima lezione della
giornata i Grifondoro si diressero nella loro sala comune. Harry doveva
andare
al campo di Quidditch con Baston.
-Potter…-
Harry si girò. Appoggiato al muro
in un corridoio laterale c’era Draco Malfoy.
Lo
raggiunse.
-Posso
parlarti per favore? In privato…-
disse dando un’occhiata eloquente al rosso che aspettava il
compagno.
-Harry…-fece
quello- Non mi sembra…-
-Va
tutto bene Ron.- Lo interruppe il Bambino
Sopravvissuto.
C’era
qualcosa in Malfoy che non andava.
Sembrava aver perso tutta la sua strafottenza.
-Ci
vediamo in Sala Grande per il banchetto.-
Con
un’ultima occhiata preoccupata all’amico
che seguiva Il Serpeverde il rosso se ne andò.
-Cosa
vuoi Malfoy. Ho da fare.-
Draco
continuò a camminare in silenzio.
-Hai
visto Greanne?- chiese finalmente.
Harry
ebbe un moto di paura.
-No,
in effetti dopo questa mattina non l’ho
più vista. Sta male?-
Draco
si storse le mani.
Harry
pensò che sembrasse molto più umano.
-Abbiamo
litigato questa mattina…per colpa
tua…-aggiunse quardandolo con aria di rimprovero.
-Io…ho
detto qualcosa che non pensavo e lei è
scappata via.-
Harry
sospirò.
-Hai
idea di dove sia?-
Draco
annuì e si fermò.
Gli
tese la mano.
-Mi
spiace di essere stato odioso con te, di
aver cercato di farti espellere ecc…- disse senza gurdarlo
in faccia.
Harry
incrociò le braccia la petto.
-Mi
stai chiedendo scusa?- chiese ironico.-
Il grande Draco Malfoy, il principe delle serpi, mi sta chiedendo
scusa?-
-Pensala
come vuoi….ma finiscila.- sibilò il
biondo tra i denti.
-D’accordo.-
fece il moro stringendogli la
mano.-Però voglio sapere cosa intendevi quando hai detto che
non mi odi come
dovresti.-
Draco
tentò di ritirare la mano, ma l’altro
la teneva stretta nella sua.
-Lasciami
Potter.-
-Mi
chiamo Harry.- fece l’altro.
Draco
sospirò…Ma
perché?!…
-D’accordo…proverò
ad indovinare…- si gratto
il mento con la mano libera fingendosi pensieroso.- Scommetto che non
hai il
permesso di papà di essere mio amico.-
Draco
sussultò.
-Pare
che io ci abbia preso.- Gioì il moro
lasciandolo libero.
Draco
si massaggiò la mano arrossata.
-Se
sei soddisfatto ora possiamo andare da
Greanne?- detto questo si girò e si avviò verso i
sotterranei.
-Uhm…Si,
per oggi può bastare.- mormorò il
bruno seguendolo.
Appena
si accorse di dove erano diretti Harry
rallentò fino a fermarsi.
-Draco.-
Il
biondo si fermò sospirando.
-Potter…non
mi pare di averti dato il
permesso di chiamarmi per nome.-
-E
io ti avevo detto di usare il mio…quindi
siamo pari.- rispose quello acido.- Dimmi che non stiamo andando da
Piton.-
Draco
sorrise diabolico.
-Già…è
proprio li che andiamo. Sono sicuro
che Greanne sia li…non dirmi che hai paura.-
Harry
si raddrizzò.
-Certo
che no.- Ma non poté fare a meno di
pensare che stava per cacciarsi nella tana del leone... un leone con la
L
maiuscola.
Arrivarono
alla porta delle stanze del
professore di pozioni e Draco bussò.
Il
professore venne ad aprire.
Indossava
dei pantaloni neri legati in vita
da una cintura, e un dolcevita, manco a dirlo,nero.
I
capelli erano inusualmente raccolti in una
coda bagnata.
Era
innegabilmente bello.
-Che
cosa posso fare per voi? Fatemi
indovinare…cercate Greanne,giusto?-
I
due chiusero la bocca all’unisono.
Draco
si schiarì la voce.
-In
effetti si…-
-Entrate.-
fece loro cenno con la testa.
I
due si trovarono in un ufficio pieno di
scaffali su cui erano posati barattoli con strane cose galleggianti.
Nel
camino brillava il fuoco, che però non
riusciva a dissipare del tutto le ombre della scura segreta.
Sulla
scrivania era seduta Greanne.
Aveva
pianto.
-Greanne…-
fece Draco- Io…- si bloccò.
-Credo
che Draco voglia dire che è stato un
idiota…e vuole chiedere scusa…deve essere la sua
giornata no, perché gli è
toccato farle anche a me!- fece Harry.
Greanne
sbuffò una risatina.
-O
ma gli succede regolarmente con me.- fece
più allegra.
-Mi
spiace tantissimo Greanne…non pensavo
veramente ciò che ho detto, lo sai.-
-Lo
so Dray- sorrise abbracciandolo.
Piton
sospirò massaggiandosi le tempie con le
dita.
-Ora
che l’intera faccenda è chiarita che ne
dite di andarvene al banchetto? Mi state facendo perdere tempo.-
Greanne
gli fece una linguaccia; prese
per mano Harry e Draco e li portò nel
corridoio.
Rientrò
poi per un momento e posò un bacio
sulla guancia del suo padrino alzandosi sulle punte.
-Grazie
per avermi sopportata tutto il
giorno.-
-Non
te le caverai con così poco.- rispose
lui.
-Fammi
arrivare il conto in sala comune.-
rispose lei uscendo salutandolo con la mano.
Severus
sorrise alla stanza vuota scuotendo
la testa.
Quella
sera ci fu il banchetto di Halloween.
La
sala grande era meravigliosamente
addobbata con pipistrelli vivi e zucche intagliate, in cui tremolavano
le
candele.
Harry
prese una patata farcita quando Greanne
si sedette vicino a lui.
-Si
può sapere cosa è successo ad Hermione?-
gli chiese.
-è
chiusa nel bagno delle femmine che piange
e non vuole parlare con nessuno. Ho provato a convincerla ad uscire ma
non c’è
stato verso.-
-Ehm…-fece
lui, mentre le orecchie di Ron
diventavano rosse.- Forse ha sentito Ron dire che è
insopportabile e che non ha
nessun amico.- disse velocemente.
-Oh…beh,
dovresti vergognarti Ron…non sono
cose da dire queste-
Prima
che il rosso potesse rispondere il
professor Raptor entrò correndo nella sala spalancando le
grandi porte.
“Tutti
lo guardarono mentre correva fino al
grande tavolo degli insegnanti dicendo poi di aver visto un mostro nei
sotterranei prima di svenire lì.
Si
scatenò il panico.
Il
professor Silente ripristinò il silenzio
con dei colpi di bacchetta e spedì tutti nei dormitori,
intimando agli
insegnanti di seguirlo nei sotterranei.
-Come
avrà fatto ad entrare?!- chiese Harry.
-Non
saprei…I mostri sono terribilmente
stupidi. Qualcuno avrà voluto fare uno scherzo, magari Pix.-
rispose Ron mentre
si dirigevano verso la loro sala comune seguendo
Percy e gli altri Grifondoro.
Di
un tratto Harry si blocco prendendolo per
la manica.
-Hermione.-
esclamò.-Lei non sa nulla,
dobbiamo avvertirla.-
-D’accordo-
disse Ron guardando preoccupato
la schiena del fratello maggiore.- Però non facciamoci
vedere da Percy.
Sgattaiolarono
fuori dalla fila e si
diressero verso il bagno delle femmine.
Il
mostro nel frattempo era uscito dai
sotterranei, e si muoveva giusto verso il bagno.
I
due lo chiusero dentro, ma un grido fece
loro ricordare che anche Hermione si trovava lì.
Spalancarono
la porta e corsero in suo aiuto.
I
tre riuscirono a sconfiggere il mostro e,
grazie ad una brillante trovata di Hermione, non vennero nemmeno puniti
per
essere scappati; anzi, guadagnarono addirittura 5 punti per i
Grifondoro.
Da
quel momento i tre divennero amici
inseparabili.”
(166-172)
Fine
capitolo
6
Ora
potete pure linciarmi
…ma se invece il capitolo vi piacesse sarei molto
contenta…fatemi sapere!
Non
ho molto da dire
alla fine di questo capitolo…solo che vi avevo avvertiti che
il rapporto tra
quei tre sarebbe stato strano…senza contare che ora ci si
mette anche Piton…spero
di non aver azzardato troppo.
Un
bacio a tutti voi…kiss!