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Autore: Kia85    18/04/2005    6 recensioni
Gli ultimi tre anni di Harry e Hermione a Hogwarts: scopriranno l'importanza dell'amicizia, della famiglia e anche che, probabilmente, ciò che provano l'uno per l'altra e molto più profondo e complesso e li aiuterà a superare numerosi ostacoli.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
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Ciao, ancora a tutti! Come và?Sono davvero contenta che qualcuno abbia recensito. Ringrazio moltissimo Hermione91, marco, Lady Liberty91 e maripotter! Ecco a voi il secondo capitolo! Ah, ho notato che le immagini non si vedono, quindi è inutile metterle!

 

 

Nient’altro che noi

 

 

5°ANNO

Capitolo 2: “Una nuova compagna!”

 

Gli studenti scesero dalle carrozze e aspettarono davanti al portone. Quando Ginny scese dalla carrozza, non volendo più stare con Harry, Ron e Hermione, raggiunse le sue compagne.

Ron, perciò, chiese a Hermione: “Ehi, Hermione, cos’è successo a mia sorella?”

“Non te lo posso dire, me lo ha fatto promettere e io mantengo sempre le mie promesse!”

“Ma, Hermione…è mia sorella. Sono preoccupato per lei!”

“Ron, non preoccuparti. Non è una cosa grave!”

“Ma se riguarda Draco Malfoy, può essere in pericolo. Lo hai sentito prima…quello che ti ha detto, vero?”

“Sì, ma Draco non potrà mai farle del male. Prima di tutto perché io l’ho avvertito e, come dice un famoso proverbio babbano, uomo avvisato…”

“…mezzo salvato!” intervenne Harry.

“Appunto! E secondo…Draco è sì cattivo con tutti, ma, anche se venisse a sapere di Ginny, non potrebbe mai farle del male solo per questo!”

“Ron, arrenditi: credo che Hermione non ti dirà di più!”

“Credi bene, Harry. Comunque, Ron, stai tranquillo: Ginny è forte, passerà anche questo momento. Abbi fiducia in lei!” gli disse Hermione con un sorriso.

Ron si tranquillizzò grazie alle parole dei suoi amici. Poi, improvvisamente, come accadde alla stazione, il giovane dai capelli rossi rimase immobile con gli occhi fissi a guardare un punto oltre le spalle di Harry e Hermione.

“Che ti prende adesso?” chiese Hermione.

Ron alzò la mano per indicare con un dito cosa aveva colpito la sua attenzione. Harry e Hermione si voltarono e videro la McGranitt con una ragazza mai vista prima, che si stavano dirigendo vero di loro.

“Non trovate che sia uno schianto di ragazza?” esclamò Ron.

“Si è ripreso subito!” commentò Hermione.

La ragazza era poco più alta di Hermione ed era molto snella: aveva capelli ramati, lisci e scalati e, quando fu un po’ più vicina, i tre amici notarono che aveva splendidi occhi verde acqua.

“Wow!” esclamò Ron che era diventato completamente rosso in volto.

La McGranitt si avvicinò al trio e disse: “Signor Potter, signorina Granger, seguitemi, per favore. Il preside vuole parlarvi.”

“Va bene!” dissero all’unisono i due.

“Mi scusi, professoressa, potrei venire anch’io? Non vorrei che i miei due amici possano sentirsi soli senza di me!” esclamò Ron, che, in realtà, voleva solo seguire la misteriosa ragazza.

La McGranitt lo guardò con aria severa e disse: “No, Weasley. Penso che il signor Potter e la signorina Granger possano farsi compagnia a vicenda! Lei li potrà aspettare in Sala Grande!”

Harry vide la ragazza misteriosa sorridere divertita e guardare Ron, deluso. Dopodiché Harry e Hermione seguirono la professoressa e la ragazza. Mentre il gruppo degli studenti si stava dirigendo verso la Sala Grande, la McGranitt conduceva i tre ragazzi dal professor Silente. Durante il tragitto, Harry e Hermione, che camminavano dietro la professoressa e la ragazza, stavano cercando di capire chi mai potesse essere quella ragazza.

“Secondo te, chi è?” chiese Harry a Hermione sussurrando.

Hermione fece spallucce: “Non ne ho idea!”

“Potter, Granger! Potete chiedere direttamente a me!” esclamò la professoressa che, a quanto pare, aveva ascoltato la domanda di Harry.

Harry e Hermione, colti un po’ di sorpresa, dissero imbarazzati: “Ci scusi, professoressa!”

“Sì, sì!- disse lei, fermandosi davanti al gargoyle- Siamo arrivati! Ad ogni modo, lei è una nuova studentessa di Hogwarts e si chiama Christine McGregor. Ora devo andare dal preside. Voi aspettate qui!”

“Ok!”

Il gargoyle si mosse non appena la professoressa disse “Piuma di zucchero”, lasciando libero il passaggio e, dopo che la McGranitt entrò, tornò come prima.

“Voi siete Harry Potter e Hermione Granger?” chiese improvvisamente la ragazza interessata.

“Sì, ma…posso capire Harry, ma come fai a conoscere il mio nome?” chiese Hermione.

“Nella vecchia scuola, circolavano voci su Harry Potter e i suoi amici a Hogwarts!”

“Aaahhh…Harry, siamo famosi!”

“Già! Che bellezza!” disse lui scettico.

“A proposito, di dove sei?” chiese Hermione.

“Io abito attualmente a Oxford, ma per 14 anni ho vissuto in Irlanda, a Dublino. Ci siamo trasferiti da poco in Inghilterra perché a mio padre è stato affidato un importante incarico dal ministero!”

“Quindi, andavi in una scuola di magia irlandese?!” esclamò Harry.

“Esattamente!”

“Ma che tipo di incarico ha avuto tuo padre?” continuò Hermione.

“Gli hanno affidato la divisione più noiosa che si è liberata da poco.”

“Fammi indovinare. E’ per caso l’Ufficio per l’Uso Improprio dei Manufatti dei Babbani?” disse Hermione.

“Come fai a saperlo?” chiese Christine.

“Il direttore di quell’ufficio prima era il padre del nostro amico Ron Weasley!”

“Aspetta! Vuoi dire che quel simpatico pel di carota era il figlio di Arthur Weasley?!”

“Sì!”

“Mmm…che tipo è?”

“Molto simpatico! Il campione in simpatia, il numero 1!” disse Harry, mentre Hermione annuiva.

In quel momento spuntò la McGranitt dal gargoyle e disse: “Signorina McGregor, entri pure!”

“Ci vediamo dopo!” li salutò Christine che seguì la professoressa.

“Simpatica, vero?” chiese Hermione.

Harry la guardò, curioso di sapere cosa era successo al sig.Weasley: “Sì, ma…cos’è successo al lavoro del sig. Weasley?”

“Non lo sai, Harry?! Ron ti ha mandato una lettera con Leo. Non ricordi?”

“No, mi spiace.”

“Ti capisco, Harry. Comunque, il padre di Ron è stato promosso a Viceministro della Magia. Tutta la commissione ha ritenuto il sig. Weasley il più adatto nell’affiancare Caramell ora che Voldemort è tornato in circolazione!”

“E’ stupendo! Devo congratularmi con Ron. Chissà come l’avrà presa Lucius Malfoy!”

“Ha protestato. Ma non c’è stato modo per lui di influenzare la commissione!”

“Ben gli sta! Il sig. Weasley se lo meritava!”

“Già!”

Durante quei minuti di silenzio che seguirono quel breve dialogo, Harry pensò di chiedere una cosa a Hermione, una cosa che gli era venuta in mente quando lui e Ron l’avevano incontrata in stazione. Ma non ne aveva il coraggio, perché aveva paura che Hermione potesse arrabbiarsi. Il desiderio di avere una risposta, a insaputa di Harry, era talmente forte che…

“Hermione, posso chiederti una cosa?”

“Sì, cosa?”

“Non ti ha dato fastidio il comportamento di Ron con Christine?”

“Perché mai avrebbe dovuto darmi fastidio?”

“Beh, io pensavo…dall’anno scorso…che tu…sì, insomma, che tu…”

“Che io fossi innamorata di lui?”

Harry annuì e Hermione rise.

“Ti stai sbagliando, Harry!”

“Ma…allora perché ti arrabbiavi con lui al ballo e quando era con Fleur?”

“Non era questo il motivo: io mi arrabbiavo perché sembrava che né tu né lui mi riconosceste come ragazza. Solo dopo che siete state rifiutati dalle ragazze che vi piacevano, vi siete accorti che anche io potevo accompagnare uno di voi, in quanto ragazza!”

“Hermione, mi dispiace. Chiaramente, sapevamo che eri una ragazza, ma Ron era infatuato di Fleur, io di…”

“…tu di Cho, sì, lo so!” disse lei un po’ seccata.

“Proprio così. Ma, adesso, non sarà più così. Te lo prometto. Vedrai che sapremo tenere conto dei tuoi bisogni da…ragazza!”

Hermione rise nuovamente: “Ma come parli? Da quando tu e Ron vi interessate dei miei bisogni da ragazza?! Voi due che non fate altro che parlare di Quidditch e di scherzi magici!”

Harry, leggermente offeso, disse: “Anche noi siamo cresciuti, Hermione. Siamo più maturi e abbiamo anche altri interessi! Non siamo più bambini!”

“Dai, Harry…non mi far ridere!”

Harry, allora, quasi d’istinto, la spinse contro il muro e la bloccò con le braccia.

Poi avvicinò il suo viso a quello di Hermione per sussurrarle nell’orecchio, con tono quasi minaccioso: “Vuoi vedere cosa posso fare?”

Harry non capiva perché le stava facendo ciò e se Hermione fosse imbarazzata o meno. Anzi, sembrava quasi divertita e molto tranquilla.

“Oh, avanti…cosa vorresti farmi?!”

“Qualcosa che non fanno i bambini!”

“Certo, come no?! Harry, tu non potresti mai fare niente di male!” disse lei.

“Ah sì? Perché no?” chiese Harry allontanandosi da lei.

Hermione si sistemò un ciuffo di capelli fuori posto con la mano, che stranamente le tremava leggermente: “Per un semplice motivo: tu sei innamorato di Cho e gli innamorati pensano solo a cose belle. Non fanno pensieri di questo genere!”

Sì, Hermione aveva ragione. Ma lui non avrebbe mai potuto farle del male anche per un altro motivo: insomma, lei era uno dei suoi migliori amici e le voleva molto bene.

Harry la guardò un attimo e sorrise: “Hermione…hai ragione un’altra volta. C’è qualcosa che non sai o non sai fare?”

Hermione assunse un’espressione malinconica, suscitando curiosità nell’amico.

Dopodiché, scosse il capo e, con un sorriso raggiante, disse: “Niente…o forse…ah, sì: io non sono molto brava a giocare a Quidditch. Invece tu e Ron siete bravissimi!”

“Sì, è vero…però, Hermione…”

Hermione lo interruppe perché un rumore li avvisò che stavano tornando Christine e la McGranitt. Infatti, poco dopo comparvero le due e la professoressa disse a Harry e Hermione di seguirla.

I due ragazzi, attraverso il gargoyle, arrivarono nello studio di Silente. Non appena entrarono, il preside si alzò dalla sua sedia e andò loro incontro.

“Harry, Hermione…che piacere rivedervi!”

“Buonasera, professor Silente!” salutarono i due.

“Prego, prego, sedetevi!”

Harry e Hermione si sedettero su due sedie di fronte alla scrivania di Silente. Accanto ad essa c’era sempre Fanny, la fenice del preside, che stava sonnecchiando. Silente andò a sedersi sulla propria sedia.

“Allora, cominciamo con te, Harry! Per prima cosa, ho saputo che i tuoi zii si sono comportati meglio quest’anno, vero?”

“Sì, grazie a lei, però!”

“Ho pensato che con tutto quello che avevi per la testa, avresti gradito un po’ di tranquillità durante le vacanze. A proposito, come stai?”

“Adesso che sono in compagnia dei miei amici, molto meglio, grazie!”

“A loro non c’era bisogno di dire niente! Giusto, Hermione?”

Hermione sorrise.

“Poi, ho una grande notizia per te che ti risolleverà sicuramente il morale!”

“Che notizia?” chiese Harry ansioso.

Silente prese dal cassetto una lettera: “Prima dell’inizio della scuola, mi è arrivata questa lettera dal Ministero della Magia! Dopo i recenti avvenimenti, il tribunale che aveva condannato Sirius ha riconosciuto la sua innocenza nel caso di Peter Minus di 14 anni fa!”

Harry rimase sorpreso: non riusciva a credere alle sue orecchie. Sirius era libero, non doveva più nascondersi. Harry era talmente sorpreso che non riusciva a mostrare gioia.

“Oh, ma è semplicemente meraviglioso…vero, Harry?” esclamò Hermione.

Harry annuì. Poteva lasciare i Dursley, poteva andare a vivere con qualcuno che lo rispettava, che gli voleva bene, qualcuno con cui parlare dei suoi genitori. Fu questo pensiero che fece sorridere, finalmente, Harry. Anche Hermione sembrava raggiante come lui.

Subito dopo, però, il ragazzo cambiò espressione: assunse un’aria preoccupata. E se non fosse stato vero? Se all’ultimo momento il tribunale avesse cambiato nuovamente la sentenza?

“Che cos’hai, Harry?” chiese Silente.

“Professore, lei è sicuro che Sirius sia libero? Voglio dire…posso ancora andare a vivere con lui?” domandò Harry con un leggero tremore nella voce.

Silente rise: “Certo, Harry! Non ti preoccupare!- poi, mostrando la lettera del Ministero a Harry, continuò- Vedi, non è uno scherzo!”

Harry sospirò, tranquillizzato.

“Mi scusi, professore! Allora quello che c’era scritto sulla Gazzetta è vero!” intervenne Hermione.

“Sì, Hermione!”

Harry, che non capiva a cosa si stesse riferendo Hermione, chiese: “Scusate, cosa è vero?”

“Ah, tu non lo sai. Beh…dopo quello che è successo al povero Cedric, il Ministero ha iniziato le indagini con gli auror: scovare Voldemort e i suoi seguaci non è facile. Sono stati anche richiamati alcuni colleghi di Alastor, fuori dalla scena da molti anni, ma ancora in gamba. Una notte, durante una spedizione nella zona intorno a Little Hangleton, due intraprendenti auror hanno catturato un Mangiamorte in fin di vita, abbandonato dai compagni e dal padrone, che probabilmente lo credevano già morto. I due auror lo hanno subito portato ad Azkaban dove i medici della prigione gli hanno fornito le prime cure. Il giorno dopo, una Commissione formata da auror e agenti del Ministero lo hanno interrogato, dopo avergli somministrato la pozione Veritaserum. La sua versione di quello che è successo la notte in cui Cedric è stato ucciso coincideva perfettamente con la tua, Harry. Il Mangiamorte ha parlato anche di Minus e di tutto quello che ha fatto per riunirsi al suo padrone.”

“Cioè quello che è successo qui due anni fa!” esclamò Harry.

“Proprio così. In seguito a ciò, il caso di Peter è stato riesaminato e Sirius è stato giudicato innocente. Minus, invece, è colpevole di favoreggiamento e tentato omicidio!” concluse Silente, indicando Harry.

“Capisco…ma, adesso che i Dissennatori si sono riuniti a Voldemort, chi farà la guardia ad Azkaban?” chiese Harry curioso e preoccupato allo stesso tempo.

“Beh, il Ministero ha a disposizione tanti tipi di forze armate, segrete, che verranno utilizzate proprio per questo motivo. Conosco alcuni di loro che sono veramente eccezionali. Forse Azkaban, adesso, sarà più sicura. Comunque, tornando a Sirius, Harry, gli ho già inviato un gufo dicendogli di tornare immediatamente qui, sei d’accordo?”

“Certo!” esclamò felice Harry.

Poi Silente si rivolse a Hermione: “Venendo a te, signorina Granger…”

Hermione si voltò immediatamente verso Silente: “Sì, professore?”

Silente prese da un cassetto una scatolina ricoperta di velluto rosso con i bordi gialli e la aprì: dentro c’era il distintivo da Prefetto di Grifondoro. Era tutto d’argento, sullo sfondo era riportato lo stemma della casa con il grifone e in primo piano c’era una bella ‘P’ che indicava, appunto, Prefetto.

“Questo è il tuo distintivo, Hermione: devi indossarlo sempre, mi raccomando. E’ importante. Nel tuo dormitorio troverai il calendario delle riunioni, che si svolgeranno nella Sala Grande generalmente alle nove di sera con il sottoscritto e i professori. Tu sei la più giovane dei Prefetti: ce ne sono due del settimo anno e uno del sesto. Ma so che tu te la caverai benissimo, vero?” le chiese facendole l’occhiolino.

“Beh, cercherò di fare del mio meglio!” rispose lei, non riuscendo a nascondere un lieve rossore sulle guance.

“Hermione, dai, non preoccuparti. Sei in gamba. Scommetto che diventerai il migliore Prefetto che Hogwarts abbia mai visto!” esclamò Harry entusiasta.

Hermione sorrise.

“Bene, adesso potete andare. Tra poco inizierà il banchetto e non voglio affatto perderlo!” disse il preside, alzandosi.

“Professore, un’ultima cosa: quella nuova ragazza, Christine…a quale casa è stata affidata?” chiese Hermione.

“Grifondoro, sarà una vostra compagna. Spero la aiuterete ad ambientarsi ad Hogwarts!”

“Certo, non si preoccupi!” esclamò Hermione.

I due ragazzi uscirono dall’ufficio di Silente e si avviarono verso la Sala Grande: Hermione si stava sistemando il distintivo sul camice nero dell’uniforme.

“Chissà come sarà felice Ron!” esclamò Hermione.

“Già, è davvero una bella notizia. Sirius è libero!”

Hermione rise: “Veramente, io mi riferivo a Christine!”

“Oh, non ci avevo pensato!”

“Non vorrei essere al posto di Christine!”

“Le starà attaccato come una cozza!”

E entrambi cominciarono a ridere. Harry pensò che non aveva mai riso così tanto con Hermione e, proprio in quel momento, stava provando una piacevole sensazione di serenità, che ormai non sentiva più da tanto tempo. Per questo fu molto grato alla ragazza: lei era una delle poche persone che, ultimamente, lo facevano stare veramente bene.

Quando arrivarono nella Sala Grande, la cerimonia di Smistamento era già finita. Così i due si diressero verso il tavolo di Grifondoro, dove Ron aveva riservato due posti per loro. Harry, mentre si stava sedendo, vide che, dal tavolo di Corvonero, Cho lo stava guardando. Lei gli sorrise e Harry si sentì mancare. Finì per terra, dopo essere inciampato nella panca. Tutti si voltarono a guardarlo e scoppiarono a ridere.

“Harry, ma che ti prende?” chiese Hermione, aiutandolo ad alzarsi.

“Niente, niente!”

Harry, imbarazzatissimo, si sedette al proprio posto e guardò Cho che rideva. Era veramente bella, ma, cosa che lo fece star meglio, era stato lui a farla ridere. Chissà da quanto tempo anche a lei non capitava più di ridere.

Hermione e Ron sembravano aver capito tutto e Ron esclamò: “Secondo me, hai già fatto colpo su di lei!”

“Non dire cavolate, Ron! Sono passati appena tre mesi dalla morte di Cedric, come può averlo già dimenticato. Erano molto innamorati. E poi…Cho non mi sembra una ragazza facile!” disse Hermione, sedendosi accanto a Harry.

“Quindi?!” chiese Harry.

Hermione lo guardò con aria interrogativa: “Quindi cosa?!”

“Come dovrei comportarmi?”

“Perché lo chiedi a me? Chiedilo al qui presente signor Casanova!”

“Dai, Hermione. Tu sei una ragazza, hai più sensibilità di Ron!” la implorò Harry, ignorando i versi che gli faceva Ron, offeso dalle sue parole.

Hermione sembrò analizzare a lungo Harry e alla fine cedette: “E va bene!- sospirò rassegnata- Ma guarda cosa mi tocca fare!”

“E vai!”

“Uh uh, sono curioso di sentire cosa ti consiglierà la nostra Hermione!” esclamò Ron.

“La vuoi smettere, Ron, di fare lo scemo?! Si tratta di una cosa seria!” lo rimproverò Hermione.

Ron le fece una smorfia e Harry rise.

“Harry, vuoi che ti aiuti, sì o no?”

“Oh, sì, certo. Scusaci!” disse Harry dando una leggera gomitata a Ron.

“Allora, penso che prima di tutto tu debba avvicinarti a lei in modo spontaneo, magari…la prima volta che vi incontrate, la saluti e ci parli un po’; insomma, cose di questo tipo, giusto per mettere delle solide basi, chiaro?”

Harry e Ron annuirono.

“Scusa, Ron, tu che c’entri?” chiese Hermione.

“Oh, beh…ne approfitto per cogliere qualche suggerimento per rimorchiare…sai com’è, può capitare di tutto!” rispose Ron.

Hermione continuò, ignorando completamente Ron: “La fase successiva, Harry, sarà più propriamente di attacco: devi cercare di entrare nella sua vita a poco a poco. Fino ad adesso vi salutavate e scambiavate qualche parola come semplici compagni di scuola. Ma ora devi diventare amico suo. Un amico che la consoli quando è triste, e, dato che sei anche l’ultimo che ha visto Cedric, uno che le potrà parlare di lui con molta delicatezza se lei lo vorrà.”

“Sì, ma quando lo potranno fare?” chiese Ron.

Harry e Hermione fraintesero tutto perché arrossirono.

“Ron, a quello ci si arriva dopo…e poi, Harry ha solo 15 anni!” spiegò Hermione completamente imbarazzata.

“Ma che avete capito? Io intendevo quando potranno parlare tranquillamente!” esclamò Ron.

“Ah…beh, cerca di essere più chiaro la prossima volta!” ribatté Hermione.

“Va bene, ma rispondi alla mia domanda, Hermione!”

“Harry, deve cercare di creare delle occasioni: per esempio, vi potete trovare un pomeriggio in biblioteca per studiare insieme, oppure…no, assistere agli allenamenti non è giusto…però, potete, per esempio, passare insieme la pausa, eccetera eccetera…Fino a quando lei si innamorerà di te: a quel punto entra in gioco il tuo coraggio, perché le dovrai confessare i tuoi sentimenti. Cosa che per te sarà difficilissima, dato che mi risulta che ci hai messo una vita per invitarla al Ballo del Ceppo e che, quando lo hai fatto, continuavi a mangiarti le parole!”

“Ehi, anch’io sono un essere umano!” disse lui.

“Ma dai? Non lo sapevo!” esclamò Hermione.

“Beh…mi sembra una tattica fattibile!” commentò Ron.

“Sì, grazie Hermione! Sei stata di grande aiuto!”

“E quando non lo sono?” scherzò lei ridendo.

“E la modestia continua ad essere il tuo forte!” disse Ron, sarcastico.

“Stavo solo scherzando!”

Poi, Harry si ricordò delle due notizie bomba che doveva dire a Ron.

“Ehi, Ron, due grandi notizie!”

“Spara!”

“La prima riguarda Sirius! E’ stato giudicato innocente e ora è libero!” disse Harry.

“Davvero? Ma come è successo?” chiese Ron estremamente felice per la notizia.

Harry e Hermione spiegarono a Ron tutto quello che aveva detto loro Silente. La sua reazione fu esattamente come quella di Harry e Hermione.

“Oh, wow! Harry, è fantastico! Immagino la tua felicità!”

“Non sai cosa darei per vedere la faccia dei miei zii quando verranno a sapere che andrò a vivere con una persona che per 14 anni è stata considerata un assassino!”

Tutti e tre risero. Quando poi si calmarono, Harry e Hermione comunicarono a Ron la seconda notizia.

“Allora, qual è la seconda notizia?” chiese Ron.

Harry e Hermione si scambiarono un’occhiata sorridendo.

“Ehm…ti ricordi quella ragazza che tu hai definito ‘uno schianto’?” cominciò Hermione.

Ron sobbalzò sulla panca, tanto che stava quasi per cadere come Harry.

“Quella stupenda ragazza dai capelli e dagli occhi fantastici?” chiese Ron ricomponendosi un attimo.

I due amici annuirono.

“Beh…ecco, vedi…si chiama Christine McGregor, ha la nostra età, abita a Oxford, ma fin’ora ha vissuto in Irlanda, a Dublino. Suo padre è quello che ha preso il posto di tuo padre nel Ministero della Magia!” spiegò Harry.

“Povero, non vorrei essere al suo posto. Ma questo indica che io e lei siamo legati dal destini…ah, cara Christine!” disse Ron con aria sognante.

“A proposito, congratulazione per tuo padre. Mi dispiace di non averti risposto quando me lo hai comunicato!” cercò di scusarsi Harry.

“Oh, non preoccuparti. Comunque, grazie. Meglio tardi che mai!” lo rassicurò Ron.

“Tornando a Christine, sai come ti ha chiamato? Pel di carota! Ma…sembra interessata a te!” riprese Hermione.

“Davvero? …Oh, Hermione, non puoi dirmi certe cose in questo modo. E’ come un fulmine a ciel sereno. Non ero preparato, mi sta venendo un infarto!” esclamò Ron.

“E c’è di più: è stata assegnata a Grifondoro!” terminò Harry.

“Sono un ragazzo fortunato! A questo punto la ragazza sarà mia!”

“Vedremo!” disse Hermione.

Improvvisamente si sentì il suono familiare del cucchiaio sul bicchiere per attirare l’attenzione degli studenti: Il preside cominciò a parlare.

“Un altro anno sta per cominciare a Hogwarts. Voglio solo fare pochi annunci, prima di gustare il prelibato banchetto. Come prima cosa, ai Prefetti quest’anno verranno assegnati compiti un po’ più importanti: oltre che togliere punti o assegnarli, potranno anche punire voi studenti. Quest’anno sarà piuttosto difficile e loro dovranno aiutare i professori, in quanto, come potete ben immaginare, sono impegnati con me in una attività di stretta collaborazione con il Ministero della Magia, per il problema che ben conoscete, sorto alla fine dell’anno scorso. Vi chiedo di collaborare anche voi, facilitando il compito dei Prefetti. Per quanto riguarda la cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure, questa è stata affidata a Fleur Delacour, che si è diplomata a pieni voti proprio l’anno scorso nel collegio di Beauxbatons. Molti di voi la ricorderanno come la campionessa del suo collegio nel triste Torneo Tremaghi dell’anno scorso. Infine, un’ultima cosa: vi presento una nuova compagna. Vieni pure…”

Dalla porta accanto al tavolo uscì Christine con l’uniforme di Grifondoro. Alla sua entrata molti furono i fischi di apprezzamento.

Quando Silente riuscì a calmarli, riprese a parlare: “Si chiama Christine McGregor ed è una nuova studentessa, assegnata a Grifondoro. Spero che voi tutti la aiuterete ad ambientarsi. Grazie!”

Mentre Christine si avvicinava all’unico posto libero nel tavolo di Grifondoro vicino a Hermione, Ron esclamò: “Harry, carissimo. Questo sarà il mio anno fortunato. La bella Fleur come insegnante e Christine come ragazza!”

“Non correre troppo con la fantasia, Ron!- gli consigliò Hermione- Christine sembra una che mette alla prova!”

Proprio in quel momento arrivò Christine: “Scusa, Hermione…vero? Posso sedermi qui?”

“Certo!”

“Grazie!”

“Ah, Christine…già conosci Harry!”

“Sì!”

“Questo, invece, è Ron Weasley!” disse Hermione indicando Ron.

“Oh, pel di carota! Sai che mio padre ha preso il posto di lavoro di tuo padre. Che coincidenza, vero?”

Ron sembrava aver sorvolato sul ‘Pel di carota’ e si alzò, avvicinandosi a lei: “Coincidenza? Non trovi che sia un segno del destino?! Forse…il fato ha voluto che noi due ci incontrassimo!”

Christine lo guardò un attimo prima di scoppiare a ridere: “Ah…destino…forte questa!”

Harry e Hermione stavano cercando invano di soffocare le risate per la figura di Ron.

“Non credi nel destino?” chiese Ron.

“Non quanto te!” rispose lei.

Ron sembrava, però, non essersi scoraggiato. Si andò a sedere, convinto sempre di potercela fare.

Durante il banchetto, Christine parlò molto con i tre amici, ma soprattutto con Hermione. Forse Christine sarebbe potuta diventare una grande amica per Hermione e Harry lo sperava veramente: perché c’erano comunque degli argomenti di cui Hermione non parlava mai con loro due e viceversa.

Il banchetto finì e tutti gli studenti si recarono nei rispettivi dormitori. Harry e Ron diedero la buonanotte a Hermione e Christine e salirono nella loro stanza. Erano entrambi molto stanchi: avevano riso, parlato e scherzato a lungo durante il banchetto e decisero di andare a dormire subito. Harry si mise a letto pensando che quello sarebbe stato un magnifico anno scolastico, pieno di emozioni e avventure. E forse le avrebbe condivise proprio con Cho… 

 

 

Bene, questo è il capitolo che meno mi piace. Non è uscito molto bene. Comunque, spero vi piaccia lo stesso. Il prossimo sarà “Strani comportamenti!”.

Per maripotter: anche se non recensisco sto leggendo alcune tue storie come Star in love e Amore o attrazione? Aggiorna presto e ti prometto che questa volta recensirò. Abbiamo tante cose in comune!!

Ci sentiamo presto e mi raccomando continuate a recensire. Ho intenzione di collezionare i vostri meravigliosi commenti!! Kia85

                  

 

 

 

 

 

 

   
 
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