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Autore: Kia85    16/04/2005    37 recensioni
Gli ultimi tre anni di Harry e Hermione a Hogwarts: scopriranno l'importanza dell'amicizia, della famiglia e anche che, probabilmente, ciò che provano l'uno per l'altra e molto più profondo e complesso e li aiuterà a superare numerosi ostacoli.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
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Salve a tutti! Io sono Kia85 e questa è la mia prima fanfiction su Harry Potter. La storia è nata nel marzo 2003, mentre aspettavo con ansia l’uscita dell’Ordine della Fenice. Ho deciso di pubblicarla, però, solo adesso perché non ero sicura potesse piacere. Per il momento ho avuto come lettori solo mia sorella che ha 18 anni e la mia amica di penna Raffaela: la storia è piaciuta a entrambe. Spero possa piacere anche a un pubblico più vasto come quello che naviga su questo sito molto carino. Prima di lasciarvi al primo capitolo di questa storia, vi voglio dire ancora qualche cosa: è una trilogia, nel senso che comprende il 5°, il 6° e il 7° anno di Harry a Hogwarts. In principio ogni anno aveva un titolo diverso perché in ognuno c’era un filo conduttore leggermente diverso dagli altri (per esempio, in questo 5°anno l’argomento principale è l’amicizia!). Poi però, quando ho deciso di pubblicarla ho riunito i tre anni sotto un unico titolo. Dato che i capitoli sono già pronti (tranne gli ultimissimi capitoli del 7°anno), vi assicurò che aggiornerò regolarmente, a meno che i miei impegni universitari non mi tengano troppo occupata. Per il resto posso dirvi solo che i protagonisti sono Harry e Hermione e i personaggi nuovi con una certa rilevanza sono tre o quattro. Inoltre, durante la scrittura della storia, ogni tanto, è intervenuto il mio alter ego: i suoi commenti sono quelli in corsivo tra parentesi. Alcuni commenti sono un po’ vecchi proprio perché sono stati scritti da qualche anno.

Beh, credo di avervi annoiato abbastanza. Vi auguro buona lettura. Grazie tante!

Kia85

  Nient’altro che noi!”

5° ANNO

Capitolo 1: “Ritrovarsi alla stazione”

4 Privet Drive, Little Winghing, Surrey: come ogni primo settembre Harry stava salendo sulla macchina di zio Vernon per recarsi alla stazione di King’s Cross di Londra, dove avrebbe preso l’Espresso del binario 9 e ¾ quarti, diretto alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. A differenza degli altri anni quest’anno Harry non si sentiva particolarmente felice di tornare a scuola: anche se erano passati quasi tre mesi non poteva dimenticare quello che era successo durante la terza e ultima prova del Torneo Tremaghi, svoltosi durante il suo quarto anno di scuola. La morte di Cedric Diggory lo faceva ancora star male, provocandogli infiniti e insopportabili sensi di colpa. I suoi amici Ron Weasley e Hermione Granger gli avevano detto che non era colpa sua, che non avrebbe potuto fare niente per salvarlo; e dopotutto cosa poteva fare Harry di fronte al terribile Voldemort? Era vero, Harry aveva sconfitto il Signore Oscuro altre volte, ma in quei momenti Voldemort non aveva ancora riacquistato un corpo tutto suo. Se poi Harry pensava a quando aveva risparmiato la vita di Codaliscia, il responsabile del ritorno di Voldemort, si sentiva ancora più male. Ma nessuna immagine, per quanto terrificante e orribile, poteva eguagliare la sensazione spiacevolissima che Harry aveva provato, notando la dolce Cho piangere il suo adorato Cedric. E Harry sapeva che, rivedendola a scuola, avrebbe continuato a provare la stessa sensazione.

Tuttavia fra tutte quelle emozioni negative di dolore e rimpianto, ne spuntava fuori una piccola ma allo stesso tempo intensa, dolce ma nostalgica. Era un ricordo dell'ultima volta che Harry aveva visto Hermione alla stazione di King's cross: un bacio sulla guancia che l'amica gli aveva dato forse per dirgli che lei era e sarebbe sempre stata vicino a lui. Quel pensiero lo fece stare un po’ meglio e, soffermandosi su quel pensiero felice come se da un momento all’altro dovesse spuntare fuori un Dissennatore, Harry si rese conto di quello che aveva effettivamente fatto la sua amica.

Un bacio sulla guancia…

Hermione non aveva mai dato a nessuno un bacio, forse neanche a Viktor Krum, il campione di Durmstrang che si era preso una bella cotta per lei.

Tutti quei pensieri avevano provocato in lui un grande mal di testa e vennero interrotti dal vocione di zio Vernon: “Sveglia, siamo arrivati!”.

Oh sì, grazie per il passaggio!” disse Harry prima di scendere dalla macchina.

Stranamente zio Vernon lo aiutò a scaricare i bagagli dal cofano posteriore, compresa la gabbia di Edwige. Harry prese un carrello dove posizionò i suoi bagagli, poi ringraziò zio Vernon. Lo zio grugnì, distogliendo lo sguardo e Harry prese quel gesto come una specie di prego. Ora che ci pensava, i Dursley, a parte l’odioso Dudley, erano diventati meno pesanti da sopportare durante l'estate: era come se qualcuno li avesse avvisati di quello che era successo, descrivendo soprattutto il suo stato d’animo.

Potete anche andare adesso. Ho appuntamento con i miei amici e sarebbe meglio che non li incontraste.”

In effetti Harry doveva incontrarsi con i Weasley ed Hermione all’interno della stazione verso le 10.30. Sapeva che i Dursley non li sopportavano, soprattutto i Weasley, e non aveva certo voglia di assistere a una lotta tra famiglie. Ma zio Vernon disse che avrebbero aspettato anche loro fino a quando non fossero giunti i suoi ‘amici strampalati’. Questa fu la conferma di ciò che Harry pensava: qualcuno gli aveva veramente chiesto di non causargli alcun fastidio e soprattutto di tenerlo sotto controllo, ora che Voldemort era tornato in circolazione.

L’arrivo di due macchine del Ministero della Magia fece intuire a Harry che la famiglia Weasley era arrivata. Infatti dalla prima macchina scesero Arthur e Molly Weasley, Ginny e Percy; dalla seconda, tutti intenti a ridere, scesero i gemelli Fred e George, Bill e Ron. Immediatamente Harry notò che Ron era diventato molto più alto: anche il suo corpo si era irrobustito. Poi il suo sguardo cadde involontariamente su Ginny: Harry si accorse di come il suo fisico stava acquisendo sempre di più le forme tipicamente femminili, il che la rendeva molto più carina. Ginny colse lo sguardo di Harry e, dopo essere arrossita leggermente, gli sorrise dolcemente. Harry ricambiò il sorriso, sicuro che la cotta che la piccola Ginny si era presa per lui si fosse affievolita.

Proprio in quel momento Molly Weasley si avvicinò ai Dursley e Harry ebbe un fremito. Zio Vernon si era fatto un’idea certamente non buona della famiglia Weasley e Harry volle essere certo che non si mettessero a litigare. Quel che vide, però, non confermò le sue previsioni: Molly strinse serenamente la mano allo zio e poi alla zia.

Vi ringrazio per aver accettato di fare ciò che il professor Silente vi ha chiesto: sapete Harry è in una situazione difficile e meno sta da solo, meglio è.”

I Dursley dissero qualcosa che Harry non fu sicuro di aver compreso perfettamente: “Non c’è problema.”.

Bene, allora da qui ce ne occupiamo noi!”.

I Dursley annuirono e, dopo aver volto uno sguardo a Harry, salirono in macchina e partirono.

Mi scusi, signora Weasley, ma che cosa è successo esattamente ai miei zii?! Non si erano mai comportati così!” esclamò Harry, molto sconvolto da quello che aveva appena visto.

Molly Weasley si avvicinò a lui, gli mise un braccio intorno alle spalle e disse: “Vedi caro, Silente ha mandato un gufo ai tuoi zii, subito dopo…dopo…-singhiozzò- …la morte del povero Cedric. Li ha informati su quello che era successo a scuola, qualcosa di veramente terribile per tutto il mondo magico, e anche su Tu-Sai-Chi che è ritornato, pronto per uccidere…- singhiozzò ancora-…l’ultimo Potter. Perciò gli ha chiesto di essere un po’ più delicati con te, più disponibili e, soprattutto, di tenerti costantemente sotto controllo. Capisci, lo ha fatto esclusivamente per tutelare la tua incolumità!”

La signora Weasley prese dalla borsa un fazzoletto ricamato per asciugarsi le lacrime che stavano per scendere. Harry non sapeva se essere riconoscente o arrabbiato con Silente: sì, il preside aveva agito nel suo interesse, però lui non aveva bisogno della balia. Ormai era grande, sapeva cavarsela da solo già da tanto tempo. Comunque, tutti si preoccupavano per lui e non voleva certo sembrare un irriconoscente, perciò annuì.

Bene, allora che ne dite di avviarci verso il binario?!” chiese il signor Weasley.

La combriccola entrò nella stazione: i signori Weasley attraversarono la barriera con i gemelli, Percy e Ginny. Harry, Ron e Bill rimasero seduti su una panchina ad aspettare Hermione, che era leggermente in ritardo. Ron raccontò dei nuovissimi scherzi di Fred e George per rallegrare il morale di Harry.

Sai cos’hanno intenzione di fare quest’anno?”.

Cosa?” chiese Harry curioso.

Gli scherzi dei gemelli lo facevano sempre divertire un mondo.

Siccome è l’ultimo anno per loro, vogliono fare una specie di megascherzo d’addio.”

In che senso?”

Beh, hanno detto che faranno come i laureandi Babbani che preparano uno scherzo la sera prima della consegna della laurea.”

Ho come l’impressione che ci sarà da preoccuparsi!” scherzò Bill.

Ehi, stiamo parlando di Fred e George! Non farebbero mai del male a noi poveri studenti che rimaniamo a scuola, giusto Harry?”

Ma Ron notò che Harry era rimasto imbambolato a guardare qualcosa…o qualcuno. Infatti era appena arrivata Cho.

Insieme alle sue amiche passò davanti al trio e salutò Harry, sorridendogli: “Ciao Harry!”

Harry balzò in piedi e, rosso come un peperone, balbettò: “Ci-ciao …Cho!”

Improvvisamente si ricordò di un film in cui dicevano che bisognava cogliere l’attimo fuggente, il famoso carpe diem. E quello era uno di quei rari attimi.

Così prese un po’ di coraggio e disse: “Ehm…Cho?”.

La ragazza si voltò: “Sì, Harry?!”.

Harry avrebbe voluto farle un sacco di domande: come ti senti? Stai un po’ meglio? Hai passato delle buone vacanze?

Ma quel malinconico sorriso di Cho, che lasciava trasparire un velo di profonda tristezza, le fece rivolgere solamente poche parole: “Sono contento di rivederti!!”

Le amiche di Cho si girarono per soffocare le risate.

Cho non le stette a sentire, ma disse soltanto grazie e se ne andò.

Solo quando Cho attraversò la barriera, Harry si rese conto di quanto risultasse banale e stupido ciò che aveva appena detto.

Sono contento di rivederti?! Ma come mi è venuto?!” disse.

Beh, è comprensibile. Eri molto emozionato, Harry!” gli confermò Bill.

Sì. Inoltre non è che tu sia sempre stato bravo con le ragazze. Anzi, mi risulta che l'ultima volta con Cho sia stato un vero disastro!” disse Ron.

Harry si sedette sconsolato. Tutto il suo coraggio veniva meno ogni volta che guardava Cho. Ma adesso non voleva pensarci più: se pensava a lei provava una grande tristezza.

Decise di cambiare argomento: “Piuttosto, qualcuno sa chi sarà il nuovo Prefetto di Grifondoro?!”.

Ehm…non ne ho idea!” disse Ron.

Io lo so, ma non ve lo posso dire!” esclamò Bill, con un sorrisetto.

Ah sì? E chi te l’ha detto?” chiese Harry.

Charlie! E’ stato ad Hogwarts per parlare con Silente, il quale si è lasciato scappare il nome del nuovo Prefetto di Grifondoro!”

E perché avrebbe dovuto dirti chi è?” chiese Ron.

Me l’ha detto perché è un Prefetto curioso e grazioso!”.

A meno che tu non abbia strane preferenze sessuali, immagino che grazioso si riferisca ad una ragazza!” commentò Ron.

Bill annuì

Hai sentito, Harry? Una ragazza come Prefetto!”.

Già, ma chi è?”.

Non ve lo posso dire. Vi dico solo che la conoscete!”.

La conosciamo, eh? Mmm…chi può essere? Vediamo, forse Calì. No, no, forse…Lavanda….naahh…”

Ron iniziò a elencare tutte le ragazze carine di Grifondoro, ma nessuna di quelle che aveva nominato, almeno secondo Harry, aveva le qualità necessarie per diventare Prefetto. Lui, dal canto suo, aveva una mezza idea di chi potesse essere, ma non era sicuro. Infine Ron decise che avrebbe scoperto quella sera l’identità del nuovo Prefetto e con Harry e Bill prese a parlare di Quidditch. Bill e Harry cominciarono a elencare le sconfitte dei Cannoni di Chudley, infierendo crudelmente sull'animo appassionato da tifoso di Ron.

Ma, non appena Ron aprì la bocca per ribattere, uscì solo un debole: “Oh…”.

Ron rimase a fissare qualcosa al di sopra della spalla di Harry, che, insieme a Bill, si voltò per vedere chi aveva colpito l’attenzione di Ron. Era una ragazza con un viso grazioso, capelli lunghi, lisci e castani, snella, ma non molto alta. Indossava uno scamiciato nero che le arrivava alle ginocchia, sotto una magliettina a maniche corte bianca, un paio di collant bianchi e stivaletti neri. La ragazza stava entrando di corsa in stazione, dopo essere scesa da un taxi. Nel carrello aveva un baule come quello di Harry e Ron e una cesta di vimini chiusa, dove dentro era rinchiuso molto probabilmente un gatto molto irrequieto.

Chi è? Non l’ho mai vista prima!” esclamò Ron.

Non lo so! Ma credo proprio sia diretta ad Hogwarts!“ disse Harry.

Involontariamente, non appena la ragazza passò vicino a loro senza notarli, Ron fece un fischio di apprezzamento. Di colpo, la ragazza si fermò e si voltò. Quell’espressione, un misto tra stupore e curiosità, Harry e Ron l’avrebbero riconosciuta tra mille.

Entrambi deglutirono e balbettarono: “He-Hermione?”.

Bill scoppiò a ridere.

Ma guarda un po’ chi si vede?! Harry Potter e Ronald Weasley. Ragazzi, è da un po’ che non ci si vede, no?” esclamò Hermione con un sorriso compiaciuto.

Hermione, sei tu, sei veramente tu?!” chiese Harry.

Chi pensavate che fossi? Una nuova studentessa di Hogwarts?!”

Hai indovinato Hermione!” rispose Bill.

Hermione rise e Harry non potè fare a meno di notare che c'era qualcosa di diverso in lei, qualcosa che andava al di là di un semplice miglioramento fisico; perché dopotutto, anche se Hermione stava sempre con loro e aveva perso un po’ di femminilità, era una ragazza carina, dotata di un particolare fascino che non stravolge l’intera esistenza, come la bellezza asiatica di Cho, ma penetra lentamente nella vita e cresce con essa, fino a quando non si rimane completamente catturati dalla sua favolosa personalità. Questo, almeno, era quello che Harry pensava di Hermione e forse anche Ron.

Sapete forse è meglio andare, mancano dieci minuti alle 11!” disse Bill, alzandosi in piedi.

Harry, Ron e Hermione smisero di ridere, si guardarono un attimo e corsero con i loro carrelli verso il binario 9 e ¾ quarti, attraversando la barriera seguiti a ruota da Bill. Dopo aver posato i bagagli nel vagone portabagagli e salutato la famiglia Weasley ( “Fred e George, mi raccomando, non voglio vedere nessun gufo che mi porti ancora notizie di vostre marachelle, soprattutto adesso che è il vostro ultimo anno!” aveva raccomandato Molly ai gemelli. “Sì, mammina, non ti preoccupare. Faremo i bravi!” avevano risposto in coro i due, assumendo l’aria di due angioletti.), Harry, Ron e Hermione salirono sul treno e occuparono una cabina con Ginny, Fred e George.

La prima parte del viaggio verso Hogwarts fu molto piacevole, non si fecero vedere neanche Draco Malfoy e i suoi scagnozzi. Ma, a un certo punto, Hermione chiese a Harry se poteva raggiungerla per un istante fuori dalla cabina perché aveva urgente bisogno di chiedergli una cosa. Harry, un po’ sconcertato, acconsentì e tra i vari commenti maliziosi di Fred e George i due uscirono dalla cabina. Harry guardò Hermione e notò che aveva assunto un’aria triste.

Hermione, cos' hai?” chiese Harry.

Harry, non sai quanto sia stata in pena per te quest’estate.”

Gli scuri e profondi occhi della ragazza stavano diventando sempre più lucidi.

Preoccupato Harry le domandò: “Perché? Per Voldemort?”

A quel nome Hermione trasalì e guardò spaventata Harry, che subito si corresse: “Ehm,Tu-Sai-Chi volevo dire!”.

Anche, ma in verità io mi riferivo a…”.

A Cedric, vero?!” la interruppe Harry.

Hermione annuì debolmente, come se avesse avuto paura che Harry se la sarebbe presa per quella domanda.

Poi, riprendendo un po’ del coraggio che l’aveva sempre contraddistinta, continuò: “Io so quanto tu sia rimasto turbato e quanto ti senta in colpa per non aver potuto fare niente per salvarlo. Sei un ragazzo eccezionale. Hai un’incredibile sensibilità verso tutto e tutti: ti preoccupi sempre per me, per Ron e per tutti i tuoi amici. Sappi che ti ammiro molto per questo e mi dispiace un sacco per non esserti stata vicina come amica durante quest’estate terribile per te.”

Come fai a essere sicura che è stata terribile? Hai detto bene, non mi sei stata vicina!” esclamò Harry, il quale non riusciva a capire bene cosa stesse accadendo all’amica.

Ho chiesto a Ron se poteva tenermi informata su quello che ti accadeva, perché non avrei avuto tempo da dedicare a voi due!” spiegò Hermione, assumendo un’espressione malinconica e insieme preoccupata- Sei arrabbiato?”

Questa domanda lo prese un po’ alla sprovvista: solo durante quelle ultime battute aveva realizzato effettivamente che durante l’estate Hermione non gli aveva scritto neanche una lettera, ma lui non ci aveva fatto caso. Il suo unico pensiero, quell'estate, era rivolto a Cedric, a Cho e a Voldemort: erano i suoi problemi principali. Aveva scritto solo 2 o 3 lettere a Ron. Perciò non sapeva ora se essere arrabbiato con lei.

Il suo sguardo tornò a posarsi su Hermione: lo guardava timorosamente e Harry capì che non aveva alcun motivo di arrabbiarsi con lei. Per tutto ciò che lei aveva fatto per lui non meritava il suo rancore.

No, Hermione. Anzi, sono io che ti chiedo di perdonarmi: solo adesso mi sono accorto che non mi hai scritto durante l’estate!” disse Harry.

Oh, Harry, non ti devi preoccupare per questo. Io capisco perfettamente: con tutto quello che avevi in mente questo era l'ultimo dei tuoi pensieri.”

Tu non sarai mai l'ultimo dei miei pensieri!” rispose Harry, sorridendole.

Grazie.- disse Hermione, arrossendo – Comunque volevo solo chiederti se adesso stai bene?”

Per adesso sto bene, non ti preoccupare. Sia la signora Weasley sia tu mi avete confortato oggi. Ma prima ho visto Cho e…”

L’hai vista? E come ti è sembrata?” chiese Hermione preoccupata.

Harry iniziò a balbettare come gli accadeva ogni volta che parlava di Cho: “B-beh…vedi…le-lei…lei non mi…non mi è sembrata in…in gran forma. Io-io le avrei voluto…chiedere come…come stava, ma-ma aveva un’espressione così…triste…che mi ha fatto c-cambiare idea…”

Capisco. Beh, vedrai che starà meglio. Forse avrà bisogno di qualcuno che le stia vicino e che capisca il suo dolore!” disse Hermione, rivolgendo un malizioso sguardo a Harry, che deglutì nervosamente.

Tu…tu credi…che lei…mi permetterà…di-di starle accanto?” chiese Harry, accortosi di essere diventato rosso come un peperone.

Sei l’ultimo che ha visto e ha parlato con Cedric. Forse lei vuole sapere qualcosa, ma non ha il coraggio o la forza di chiedertelo.”

Sì, può darsi che tu abbia ragione.”

Un silenzio piuttosto imbarazzante calò in tutto il corridoio. Ripensando al discorso di pochi istanti prima, Harry si chiese come mai Hermione fosse venuta da sola in taxi alla stazione e, inoltre, come mai non aveva scritto né a lui né a Ron? Avrebbe tanto voluto chiederle cosa la turbasse: non poteva essere preoccupata solo per lui. Ci doveva essere qualcos’altro.

Hermione?!” disse Harry, rompendo l’imbarazzante silenzio.

Hermione si voltò per guardarlo.

Ecco, volevo farti una domanda.”

Prego!”

Posso chiederti come mai non hai scritto né a me, né a Ron?”

La ragazza sembrò quasi rabbuiata da quella domanda.

Accortosene, Harry subito aggiunse: “Se non hai voglia di parlarne ti capisco, non ti preoccupare!”

Lui le mise una mano sulla spalla ed Hermione sorrise quasi forzatamente.

In effetti è così. Non ho molta voglia di parlarne.”

Oh, capisco. Tuttavia, se qualche volta dovessi aver voglia di confidarti con qualcuno, sai dove trovarmi!” disse Harry e poi le fece l’occhiolino.

Hermione annuì, sorridendo.

In quel preciso istante Ron spalancò la porta ed esclamò: “Hermione, sei tu! Tu sei…”

Cosa sono Ron?” chiese Hermione pacatamente.

Tu sei il nuovo Prefetto di Grifondoro!!” continuò Ron.

Harry si accorse che Hermione era arrossita e, quando si rese conto di ciò che Ron aveva appena detto, aggiunse: “Sei tu? Ma allora avevo ragione io!”

Tu pensavi veramente che lei fosse il nuovo Prefetto?!” domandò Ron sorpreso.

Beh, Ron, ma è naturale! Chi è l’unica con tutte le qualità di un buon Prefetto?! Hermione Granger! E’ bravissima a scuola, è intelligente, responsabile, capace e coraggiosa! Non è così, Hermione?!”

Harry notò che Hermione aveva dovuto nascondere il viso tra le mani per l’imbarazzo.

Oh, dai Hermione. E’ la pura e semplice verità!” disse Ron, dopo aver riflettuto un po’ su ciò che aveva detto Harry.

Sì, ma come hai fatto a saperlo?” chiese Hermione nascondendo, con aria innocente e per niente incuriosita, le mani dietro la schiena.

Beh, Fred e George hanno origliato quando Charlie lo ha detto a Bill e adesso lo hanno detto a me e a Ginny!” spiegò Ron.

Hermione si affacciò dentro la cabina e disse ironicamente ai gemelli: “Grazie tante!”

I gemelli risposero con un gesto di vittoria.

Comunque, perché non ci hai detto niente?” chiese Harry.

Prima di tutto io stessa non me lo aspettavo. E poi volevo farvi una specie di sorpresa, ma ormai…”

Non ti preoccupare, ci sei riuscita lo stesso.” esclamò Ron.

In quel momento la porta della cabina a fianco si aprì e uscirono le tre persone che Harry, Ron e Hermione non avrebbero mai voluto incontrare.

Ma non mi dite! La signorina So-Tutto-Io è diventata Prefetto. Non sapevano più a chi dare la carica forse?!” esclamò Draco Malfoy, affiancato come al solito da Vincent Tiger e Gregory Goyle.

Harry e Ron si trattennero dal lanciar loro qualche maledizione senza perdono perché Hermione esclamò: “Per prima cosa sappi, Draco, che il preside stava pensando di assegnarmi quella carica già dall’anno scorso. E secondo, non ti conviene metterti contro un Prefetto. Sai, da quest’anno i Prefetti possono assegnare delle punizioni a tutti, oltre che togliere punti. Quindi, a meno che non vogliate subire delle pesanti punizioni o che Serpeverde perda la Coppa delle Case per l’ennesima volta, vi conviene stare alla larga da noi, ok? Sappiate che non tollererò alcuna infrazione di regole!”

Detto questo, la ragazza, tutta compiaciuta di come aveva reagito alla provocazione di Draco, rientrò nella cabina, lasciando tutti a bocca aperta, compresi Harry e Ron.

I due si ripresero subito, guardarono i tre Serpeverde e scoppiarono a ridere; poi rientrarono anche loro nella cabina.

Hermione, sei stata fantastica!” esclamò Harry tra le risate.

Già, Fred, George avreste dovuto vedere le facce di Draco e dei suoi. È stato fortissimo!”.

Oh, non esageriamo!” disse Hermione lievemente arrossita.

Il resto del viaggio passò velocemente. Harry e Ron erano sempre più stupiti di come Hermione aveva risposto a Draco. In effetti, da quasi due anni la ragazza aveva preso più coraggio e riusciva a tener testa alle offese di Draco: forse da quando quest’ultimo aveva cominciato a insultarla chiamandola ‘mezzosangue’ e lei era poi rimasta pietrificata a causa del Basilisco, aveva capito che non bisognava subire le offese, ma rispondere a testa alta.

Improvvisamente Hermione guardò il suo orologio e balzò in piedi: “Ragazzi, stiamo per arrivare e ancora non abbiamo indossato le nostre uniformi!”

Oh, è vero!” esclamò Fred.

Già, chi si cambia per primo?” chiese George.

Ginny si alzò e disse lentamente: “Scusate, essendo voi 4 maschietti fate i cavalieri: lasciateci cambiare per prime!”.

Uffa!” esclamò Ron.

E va bene! Dai ragazzi, usciamo!” disse Harry, alzandosi in piedi.

Ginny e Hermione si guardarono e sorrisero.

Sì, ma non fateci l’abitudine, signorine!” le avvertì Fred.

I quattro ragazzi uscirono dalla cabina, lasciando le due ragazze libere di cambiarsi.

Fuori dalla cabina Harry chiese ai suoi amici: “Sbaglio o quest'anno è cambiata l’uniforme?”.

Sì, però potremmo vedere com’è solo quando la dovremo indossare. La confezione, naturalmente, è incantata!” rispose George.

Già, Silente non voleva che la vedessimo prima di oggi.” continuò Fred.

Caspita! Deve essere una bella uniforme!” esclamò Harry.

Certo ed è stata disegnata da Madama McClan!” spiegò Ron.

Dopo dieci minuti circa la porta della cabina si spalancò e apparvero le due ragazze con indosso le nuove divise.

TA-DAH!”

La nuova uniforme delle ragazze era carina: avevano la solita camicia e cravatta, ma il maglioncino era tutto rosso (uno dei colori di Grifondoro) con il cappuccio; la gonna era gialla con una striscia rossa e, in più, avevano gli stivaletti marroni.

Allora vi piace la nostra nuova uniforme?!” esclamò Ginny.

Sì!”disse Harry.

Veramente?” chiese Hermione.

Harry pensò istintivamente a Cho con quella stupenda uniforme e ripetè: “Oh, sì…tantissimo!”

Hermione guardò Harry e capì subito a chi stesse pensando l'amico. Era facilmente intuibile dal suo sguardo: quando Harry pensava a Cho aveva sempre l’aria di chi è tra le nuvole.

Ok, ragazze siete stupende, ma adesso tocca a noi uomini!” esclamò Fred.

Hermione distolse lo sguardo da Harry e, avendo sentito quello che aveva detto Fred, cominciò a guardarsi intorno dicendo: “Quali uomini?! Io non vedo nessun uomo qui in giro!”.

Ginny rise.I tre Weasley invece, offesi, la guardarono minacciosi e, senza dire una parola, entrarono nello scompartimento per cambiarsi. Harry venne distolto dai suoi pensieri su Cho: guardò Hermione e le sorrise divertito per ciò che la ragazza aveva detto; poi andò anche lui a cambiarsi.

Nello scompartimento i ragazzi aprirono la confezione contenente le loro uniformi: oltre alla camicia, alla cravatta e al camice nero di Griffondoro, c’erano il maglione rosso con il cappuccio, come quello delle ragazze, pantaloni e scarpe nere.

Ma è cambiato solo il maglione! Non è giusto, le ragazze hanno un’uniforme tutta diversa da quella precedente!” si lamentò Ron.

Beh, Ron, quando saremo a Hogwarts potrai chiedere a Silente di darti un’uniforme come quella delle ragazze!” scherzò George, ridendo insieme a Fred.

Finiscila, George!” lo ammonì Ron, ma i gemelli continuarono a ridere.

Quando i ragazzi finirono di cambiarsi, sentirono bussare alla porta. Tuttavia, non appena Harry fece per andare ad aprire la porta, il treno frenò bruscamente e Harry andò a sbattere contro il sedile alla sua destra.

Caspita, ma cosa si sono fumati stamattina?!” esclamò Fred.

Harry, stai bene?” chiese Ron all’amico, aiutandolo ad alzarsi.

Sì, sì. Non ti preoccupare. Piuttosto Hermione e Ginny, saranno cadute anche loro?!” si domandò Harry, massaggiandosi un po’ la spalla.

Ron andò ad aprire la porta e uscì, seguito da Harry.

Hermione e Ginny erano cadute anche loro, una sopra l’altra.

State bene?” chiese Ron, aiutando Ginny.

Io sì!” rispose la piccola Weasley.

Harry si chinò par dare la mano a Hermione, che accettò il suo aiuto: “Tu, come stai?”

Tutto ok, non ti preoccupare. Grazie.”

Ragazze, state bene?” chiesero in coro i gemelli, raggiungendoli di corsa.

Hermione e Ginny annuirono.

Bene, dai andiamo. Siamo arrivati!” esclamò Fred, cominciando ad incamminarsi verso l’uscita del vagone.

Sì, ecco che gli intrepidi gemelli Weasley si avviano verso il loro ultimo anno alla prestigiosa scuola di Hogwarts!” proclamò orgoglioso George.

Chi sarebbero gli intrepidi?” chiese una voce che spuntò proprio di fronte ai gemelli.

Era Angelina Johnson, una delle Cacciatrici di Griffondoro.

Angelina, cara, come stai?” chiese Fred.

Bene e, a quanto pare, anche tu, vero Fred?” rispose lei.

Ah, hai ragione! D’altronde è il nostro ultimo anno, non sei felice?”

Sì, così non ti dovrò più sopportare!”.

Harry, Ron, Hermione e Ginny scoppiarono a ridere, mentre i gemelli scendevano dal treno con Angelina.

Dai, andiamo. Dobbiamo prendere le carrozze!” esclamò Ron.

Sì, ma prima dobbiamo prendere le nostre borse!” disse Harry.

Ha ragione Harry, fratellone.”

I quattro entrarono in cabina per prendere le loro cose, ma quando Ginny uscì si scontrò con…Draco Malfoy.

Oh, Malfoy!- Ginny chinò la testa tutta imbarazzata – Scusa, io non ti avevo visto.”

Hermione le si parò davanti perché aveva paura della reazione di Draco.

Non ti preoccupare, Granger. Non ho intenzione di sbranarla!”

Tiger e Goyle ridacchiarono. Hermione rimase immobile a fissare Draco con sguardo minaccioso. A vederla Draco sorrise malignamente.

Avvicinò il suo viso a quello della ragazza, alzandolo con due dita e disse: “Non ti montare la testa solo perché sei un Prefetto, adesso. E’ pericoloso mettersi contro di me.- poi la lasciò e la squadrò da capo a piedi- Però, sei carina Granger con questa uniforme!”.

Finiscila, Malfoy!” lo minacciò Harry, ma Hermione gli fece un gesto con la mano di lasciar stare.

Se è davvero pericoloso mettersi contro di te, Draco, immagina quanto possa essere mettersi contro di me, anzi di noi. Te lo ripeto per l’ultima volta: stai-alla-larga-da-noi!” esclamò Hermione, puntandogli la bacchetta contro.

Malfoy, che solitamente era sempre pallido, adesso sembrava aver assunto un colorito vagamente roseo che Harry e Ron interpretarono come un lieve arrossimento.

Dopodiché, insieme ai suoi fidati Tiger e Goyle, Draco se ne andò.

Hermione…” sussurrò Harry.

La ragazza si giro con un’aria compiaciuta ed esclamò: “Vi sono piaciuta?”.

Sei stata grande Hermione!” le disse Ron.

No, io direi favolosa. Che sangue freddo!” aggiunse Harry.

Hermione rise.

Non sei stata un po’ troppo dura?” chiese con voce flebile Ginny.

Dura?! Ma Ginny, è quello che Draco si meritava dopo tutto quello che ci ha fatto passare!” esclamò Ron, come se gli avessero appena detto che il Quidditch era stato eliminato.

Harry, invece, con un tono meno duro, le disse: “Ginny, non ricordi? È anche un po' colpa sua se Tom Riddle ti ha usata per aprire la Camera dei Segreti. Stava anche per…ucciderti! ”

Sì, ma non è giusto essere così cattivi con le persone. Proprio quell’esperienza mi ha fatto capire che bisogna rispettare tutti, anche chi non si comporta bene!”.

Sei sicura che è per questo? Non è che ci nascondi qualcosa?!” le chiese Hermione dubbiosa.

Ginny si girò verso di lei e divenne rossa in viso. Nei suoi occhi c’era un’espressione tra la paura e lo stupore. Ma Hermione cosa intendeva dire? Cosa doveva nascondere Ginny?

Ho capito, Ginny.”

Come, da cosa?”.

Da come ti sei comportata con lui, era chiaro, vero ragazzi?”

Ma Harry e Ron non sembravano neanche aver capito granché da quello che si stavano dicendo le due ragazze. Perciò Hermione sospirò.

Vieni con me, Ginny!” disse Hermione, prendendola per un braccio.

Noi andiamo avanti!” comunciò a Harry e Ron e poi trascinò Ginny fuori.

I due ragazzi si guardarono con aria interrogativa.

Ron disse: “Le donne…chi le capisce è bravo!”

Harry pensò che Ron avesse proprio ragione. Dopodiché scesero anch’ essi dal treno, ma non videro Hagrid perché era già andato via con i ragazzi del primo anno. Così recuperarono i bagagli, si avviarono verso le carrozze e ne occuparono una con Hermione e Ginny, che nel frattempo dovevano aver parlato e Ginny forse aveva anche pianto. Ron era preoccupato, ma non chiese niente per non turbare ancora la sorellina. Ginny infatti aveva gli occhi rossi ed era molto triste. Hermione la guardava con un velo di tristezza. Harry si chiese cos’ era successo di così importante da turbare a quel modo sia Ginny che Hermione.

Nel frattempo, le carrozze portarono gli studenti davanti al portone di Hogwarts.

 

 

   
 
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