Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: _Giuls17_    04/09/2017    3 recensioni
[Storia ispirata alla settimana stagione del Trono di Spade, contiene Spoiler per chi non ha ancora visto la serie: c'è sempre qualcosa che vorremo vedere e che in realtà non accade, qualche scena che desideriamo o qualche parola che se detta ci riempirebbe il cuore di gioia, questa ff parte prorpio da questo.]
2:ma gli occhi di Jon Snow riuscivano ad arrivare al suo cuore e a trascinarla in luoghi che non conosceva...là dove il suo cuore di drago giaceva.
3: Li ho persi.
Li ho persi entrambi.
‹Se il Drago deve avere Tre teste ed io sono sola, Jon, allora vuol dire che un altro dei miei figli dovrà morire?-
5:-Tu mi appartieni Jon Snow.-
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Daenerys Targaryen, Drogon, Jon Snow, Tyrion Lannister
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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The more you want, the less you have
 
Jon aveva distolto solo per pochi secondi la vista dal cielo ma nonostante la stesse aspettando lei ancora non era rientrata.
Ed erano passate ore da quando era salita su Rhaegal ed era volata via.
-Dovresti riposarti.-
La voce di Sansa lo costrinse a guardarla e staccare gli occhi dal cielo.
-Lo farò quando sarà tornata.-
-Jon…-
-Sansa, non adesso.- disse, senza ammettere alcuna replica.
-Credi davvero che sia stata una buona idea darle il Nord? Cosa credi che dirà nostro padre? Cosa credi che penserebbe? Non riesco a fidarmi di lei come hai fatto tu.-
-Non lo so, ma se tu avessi visto quello che ho visto, se tu dovessi fare quello che sono costretto a fare io, cercheresti alleati, cercheresti qualcuno che possa aiutarti.-
-Quindi non c’entra il fatto che lei sia una bellissima ragazza, vero? Non c’entra il fatto che sia baciata dal ghiaccio e che quegli occhi viola ti abbiano in qualche modo stregato?-
-Ovvio che sia così.- disse Arya, arrivandogli alle spalle in silenzio.
-Jon sa perfettamente che la Madre dei Draghi ha un potente ascendente su di lui, ma è anche a conoscenza di altro, vero?-
Jon annuì e distolse lo sguardo, Arya era diventata brava a vedere certe cose, quelle che lui credeva che nessuno avrebbe mai notato, quelle che credeva di non mostrare; scosse la testa, i suoi fratelli erano diversi, tutti loro erano diversi ma in qualche modo erano di nuovo tutti assieme e non avrebbe mai smesso di ringraziare gli Antichi Dei per quello.
-Jon perché non è morta?- chiese, guardandolo con quei suoi occhi da Tully, quegli occhi pieni di odio che Catelyn gli rivolgeva ogni volta.
-Hai visto anche tu, i suoi vestiti… Erano bruciati, eppure lei è salita su quel drago come niente fosse, non si è bruciata, Jon.
Ed io non riesco a fidarmi di una persona invincibile.-
-Non è invincibile.- disse senza guardare sua sorella, chiuse brevemente gli occhi e una serie di immagini gli attraversarono la mente: quando l’aveva vista stringere tra le mani i carboni ardenti senza farsi male, quando aveva quasi pianto quella stessa sera, perché Drogon era caduto, quando aveva visto morire Viserion davanti ai suoi occhi e quando gli aveva chiesto quale destino sarebbe toccato a Rhaegal.
-Non è invincibile.- ripeté tra sé, -E`solo molto brava a nascondere i sentimenti.- confessò e in qualche modo non riuscì ad evitare di pensare a sé stesso, anche lui lo faceva, anche lui non amava mostrare i propri sentimenti, ma non con lei, non c’era riuscito.
-I tuoi alfieri hanno parlato.- disse Arya ad un certo punto,-Hanno avuto paura che potesse scatenarsi la tragedia ma il gesto della Regina ha sedato gli animi e ne ha conquistati un paio.
Hanno accettato la tua decisione.
Il Nord adesso le appartiene.-
Sansa sbuffò sonoramente, -Sono stata io a conquistare il Nord, sono stata io a vincere la Battaglia dei Bastardi e non avevi nessuno diritto di cederglielo.-
-Aye, sei stata tu, ma sono stati gli Alfieri a farmi Re del Nord e come Re dovresti rispettare le mie decisioni, come sorella sei libera di fare o dire quello che vuoi.-
-Cosa ti è successo Jon?- chiese, prima di lasciarli sulla balconata dalla quale osservava il cielo.
 
Ho conosciuto la Regina, ho conosciuto Daenerys e lei ha perso uno dei suoi draghi per me. Sono riconoscente è vero, l’ammiro per la sua forza e per la sua determinazione, ed allo stesso tempo provo qualcos’altro per lei, qualcosa che ancora non so spiegare.
 
-Cos’è successo in mia assenza?-
-Le piaceva essere la Lady di Grande Inverno, ma si adatterà.-
-Credi che io abbia sbagliato a prendere questa decisione?-
-Quello che posso dirti Jon è che ogni scelta che prendiamo ha delle conseguenze e tu sapevi cosa sarebbe successo se non ti fossi sottomesso, avresti perso la guerra, il Re della Notte avrebbe conquistato tutto, ma non sapevi cosa sarebbe successo se ti fossi sottomesso. Penso che rischiare il più delle volte è la scelta più logica ma anche la più difficile, solo all’ultimo saprai di aver preso la scelta giusta.-
-Aye.-
Jon tornò a guardare il cielo e rifletté sulle parole di sua sorella, se non si fosse sottomesso sarebbe morto lì al lago ghiacciato e il Re della Notte avrebbe ucciso tutti, ma sottomettendosi aveva rischiato, aveva messo il Nord nelle mani di Daenerys, ma in qualche modo seppe per certo che la sua scelta non l’avrebbe deluso.
Aveva messo la sua casa in buone mani.
Improvvisamente un rumore lontano gli fece tendere la schiena, vide Spettro alzare la testa e guardare il cielo e in quel momento capì che lei stava rientrando.
Drogon fu il primo ad arrivare e si fermò fuori dalle mura di Grande Inverno, pochi attimi dopo Rhaegal lo seguì e lui distinse la figura di Daenerys sulla sua schiena, senza pensarci scese velocemente le scale che li stavano dividendo e corse, uscì dalle mura scostando le guardie che guardavano come tutti la scena.
Si tolse velocemente il mantello fatto di spessa pelliccia e si avvicinò ai draghi, Drogon lo guardò negli occhi, ma non fece niente, mentre Rhaegal lasciò scendere sua madre, bella come non l’aveva mai vista, i capelli erano sciolti, lunghi e bianchi come la neve le ricadevano davanti fino a coprirle i seni e non poté evitare di osservare anche quel corpo, quel corpo che aveva solo intravisto sotto la vestaglia ma che aveva ardentemente desiderato.
Facendosi coraggio e cercando di guardarla negli occhi le passò la pelliccia sulle spalle fino a chiuderla, la sua pelle era fredda, e i suoi occhi viola erano più tenui, come se il ghiaccio li avesse sbiancati.
-Grazie.- sussurrò, chiudendo gli occhi e lasciandosi andare.
Jon la prese in braccio senza esitare e la portò dentro il castello, Daenerys era scossa da alcuni brividi di freddo e in qualche modo si incolpò di quello che era successo, se fosse stato più attento con i suoi sarebbe riuscito ad evitare tutto quello, se fosse stato più attento lei non sarebbe stata minacciata e non avrebbe perso il controllo dei suoi draghi.
Aprì la porta della sua stanza, quella stanza che aveva ritrovato dopo anni di assenza raccontava ancora la sua storia, la vita trascorsa a Grande Invero con Robb e gli altri.
L’appoggiò al letto per un solo secondo, doveva scaldarla e per scaldarla nel modo più giusto si tolse la casacca e gli altri vestiti che aveva indossato per coprirsi dal freddo, successivamente la riprese in braccio e fece aderire il suo petto alle sue spalle, percepì il suo corpo bearsi di quel contatto; aprì la porta sulla destra e la portò vicino alla vasca, l’acqua era già calda grazie alle terme che passavano sotto il castello e che riscaldavano sia i muri che l’acqua.
-Daenerys apri gli occhi.-
Entrò nella vasca con lei, fregandosene di bagnarsi i pantaloni e gli stivali, fece aderire il suo petto con la sua schiena dopo che le ebbe tolto la pelliccia e la strinse forte a se; nonostante la sua nudità cercò di mantenere il controllo, cercò di non pensare a cosa stava stringendo ma a chi.
-Credevo che saresti morta in quelle fiamme.- sussurrò al suo orecchio.
-Il fuoco non può uccidere un Drago.- disse, voltando la testa per guardarlo.
Jon adesso vide le sue iridi molto più accese e la mano di lei passò lungo il suo collo e poi sulla sua guancia, ruvida per via della barba, e non riuscì a nascondere un sorriso.
-Eri preoccupato per me, Jon Snow?-
-Sì.- ammise, guardandola.
-Mi dispiace per quello che è successo. Rhaegal… Lui non si era mai comportato così, ma stava soffrendo, stanno soffrendo tutti e due e hanno fatto qualcosa di stupido.-
-Dove sei andata?-
-In cielo. Non lo so dove, sono stata con loro, ho condiviso il loro dolore e poi quando ho percepito i loro animi placarsi mi hanno riportato qui. Sono stata via molto?-
-Per ore.-
-Come hai passato queste ore lontano da me, Jon Snow?-
-In ansia.- ammise nuovamente.
Ed in quel momento qualcosa scattò dentro di lui e per la prima volta se ne fregò di essere un bastardo o l’ex Re del Nord e che lei fosse la sua Regina, lei era Daenerys, non era solo un titolo per lui e percepì il suo cuore perdere un colpo.
La voleva. La voleva più di qualsiasi altra cosa avesse mai voluto al mondo.
Lentamente si abbassò verso il suo viso e la vide chiudere gli occhi ed avvicinarsi.
 
Voglio ancora che mi baci, Jon Snow.
 
E lo voleva anche lui, disperatamente.
Quando le loro labbra si toccarono qualcosa implose dentro di lui, qualcosa che non aveva mai sentito o percepito.
 
Dany allungò una mano e strinse forte il suo collo per cercare più contatto, per avvicinarlo a se ancora di più.
Era stata baciata tante volte ma mai cosi, nessuno l’aveva baciata come stava facendo Jon e sapeva per certo che nessuno l’avrebbe più fatta, nella sua vita ci sarebbe stato spazio solo per lui da quel momento in poi.
Lentamente si alzò per girarsi totalmente verso di lui, nella sua vita non aveva mai visto la sua nudità come un problema, vivendo tra i Dothraki si era abituata a un certo tipo di cultura e tutte le volte che il fuoco l’aveva bruciata, era apparsa nuda davanti a tutti, posò entrambe le sue mani sul suo viso e si avvicinò, le sue gambe si aprirono per farla accomodare.
Schiuse la bocca per farlo passare, la sua lingua cercò la sua, s’incontrarono, si trovarono e Dany ebbe la sensazione che non si sarebbero più separati.
-Daenerys…-
Il suo nome sussurrato sulle labbra la fece fremere, non si sentiva così felice da tutta una vita.
-Mi piace quando dici il mio nome.- rispose, facendo passare le dita fra i suoi riccioli leggermente bagnati.
 
Jon sorrise e la strinse a se e in poco tempo si sollevò con lei stretta attorno al corpo; si rese conto di quanto piccola fosse fra le sue braccia, di quanto fosse leggera, forse inconsistente come le nuvole, la portò al letto e la fece sdraiare sotto di se.
Lentamente la baciò sulla guancia e poi scese fino alla gola, succhiò piano e la sentì gemere, teneva gli occhi chiusi ma le sue mani si erano dirette verso i suoi pantaloni, Jon la lasciò fare e si concentrò su uno dei suoi seni.
Solo dopo che le ebbe tolto i pantaloni si concentrò nuovamente sulla sua bocca, scese un attimo dal letto per levare gli stivali e liberarsi definitivamente dagli indumenti, i suoi occhi lo stavano osservando, squadrando, amandolo.
Jon non si era sentito in quel modo da quella notte nella caverna con lei, ma neanche in quel momento aveva provato quel sentimento, quel tipo di emozione da portarlo giù e per poi riportarlo su, tra le nuvole, con lei e i draghi.
 
Dany allungò una mano per richiamarlo a se, e lui l’accontentò, in quel momento un pensiero fugace passò nella sua mente.
Come sono riuscita a sopravvivere senza di lui per tutto questo tempo? Dove sei stato per tutto questo tempo? Sempre così lontano eppure incredibilmente vicino.
 
-Jon…- sussurrò a malapena il suo nome e dopo poco le loro labbra furono di nuovo a contatto, strette tra di loro, come i corpi; Daenerys gemette contro la sua bocca quando lui la penetrò, gli passò le mani sulla schiena, assaggiandone la durezza e poi risalì fino ad arrivare ai suoi capelli, quei capelli che aveva sognato di toccare per molto tempo.
Lui la guardò negli occhi e qualcosa le riscaldò il cuore, aveva gli occhi languidi Jon Snow proprio come lei, e proprio come lei era arrivato alla fine di un lungo percorso, aveva portato a termine una delle battaglie più difficili e più lunghe della sua vita.
Jon le passò una mano sul viso per cacciare via una lacrima, senza mai smettere di amarla, senza mai smettere di muoversi dentro di lei e in quel momento Dany capì di essere arrivata a casa.
Non era Roccia del Drago la sua casa, non era l’Antica Valyria dove i Targaryen erano esistiti e non era ad Approdo del Re, dove suo padre aveva vissuto, ma era là dove gli occhi di Jon l’avevano portata, era Grande Inverno, era il cuore di Jon la sua casa e quella consapevolezza le fece battere il cuore più veloce, non si era mai sentita come in quel momento durante la sua vita.
Completa. Amata.
Era arrivata alla fine del suo viaggio, del suo solitario viaggio ma ne avrebbe intrapreso uno con lui.
Non più sola, ma assieme.
 
*
 
Jon le carezzò la schiena nuda e le diede qualche bacio lungo di essa. Era arrivata la sera e loro non erano ancora usciti da quella stanza, Dany lo guardava senza dire una parola ma in qualche modo Jon apprezzò quel silenzio carico di significato.
L’aveva vista piangere mentre la faceva sua, e sapeva che quelle lacrime non erano di dolore ma di gioia, di amore, anche lui si era sentito in quel modo e non credeva che si sarebbe mai sentito in quel modo, vulnerabile.
Lei lo rendeva vulnerabile ma lo faceva anche sentire amato.
 
Ci si può sentire amati anche senza usare quelle parole?
“Sì.”
 
E dovette ammettere a se stesso che era vero, lei lo faceva sentire in quel modo e sapeva che anche Dany si era sentita allo stesso modo, due facce della stessa medaglia, due facce complementari che avrebbero viaggiato assieme.
Quella consapevolezza gli riscaldò il cuore, per lungo tempo aveva creduto che sarebbe rimasto solo, senza Ygritte, senza amore, e per lungo tempo aveva accettato quel pensiero ma da quando l’aveva vista la prima volta qualcosa non aveva più acconsentito a tutto quello.
Non avrebbe sacrificato tutta la sua vita se poteva avere lei.
Sarebbe stato egoista, sì, sarebbe stato avido.
Per una volta Jon avrebbe pensato solo a se stesso.
-Io ti appartengo, Jon.- le sue parole lo svegliarono da quella trance in cui era caduto.
Si era seduta sul letto per guardarlo, i seni in bella vista e i lunghi capelli sciolti che le ricadevano scomposti la facevano sembrare ancora più eterea di quanto non fosse.
-Mi ero ripromessa che non sarei più stata una cosa, che non sarei più appartenuta a nessuno, non a mio fratello, non a Khal Drogo, sarei stata padrona di me stessa ma mi sono sbagliata.
Io ti appartengo Jon Snow, e credo di poter convivere con questo sentimento, credo di poterlo fare.- disse, guardandolo e porgendogli l’anello che teneva tra le mani.
-L’unico ricordo di mia madre, l’unico oggetto che mi legava a loro, ai Targaryen, l’unico che mi segue da quando ho lasciato Roccia del Drago durante quella tempesta da cui prendo il nome.-
Jon si rigirò l’anello tra le mani, notando le Tre teste del Drago ornate da rubini dentro i loro occhi.
-Adesso ti appartiene, come io appartengo a te.-
-Non posso accettarlo.-
-Puoi.- disse chiudendoglielo tra le mani, -Non sono una persona romantica Jon, il meglio che ho ottenuto è stato essere stuprata il giorno delle mie nozze, e qualche fiore lungo la conquista delle città libere, ma con te è diverso.
Io sono diversa.- ammise guardandolo negli occhi, -Sento di appartenenti.-
-Anche per me è lo stesso. So che non potrà mai esserci nessun’altra.-
-Questo mi da sollievo Jon Snow.- disse, nascondendo un sorriso che però perse dopo poco, Io… non posso avere figli Jon.- ribadì.
-Lo so.- disse lui, guardandola senza odio, non l’avrebbe mai potuta odiare per quello ma le carezzò il viso in cerca di quello che lei voleva dargli.
-No Jon io non potrò mai più avere figli, è successo…-
-So tutto Daenerys, so cosa quella ti ha fatto e credimi sono triste per te, sono dispiaciuto per te ma per quanto mi sarebbe piaciuto, voglio avere te al mio fianco. Hai già dei figli, ci prenderemo cura di loro.-
-Davvero?- chiese totalmente stupita.
-Sì, dico davvero.-
-Jon i miei figli sono draghi, non gli può insegnare a camminare o a combattere, non piangeranno la notte per farti stare sveglio, non ti chiameranno “padre.”- precisò guardandolo.
-Ho sempre avuto poche certezze nella vita, ma da quando ti ho incontrato qualcosa è drasticamente cambiato e in senso buono, forse non mi chiameranno padre ma potremo comunque insegnargli a combattere nel modo corretto, ad ascoltare, ho visto come lo fanno con te e credo che sia una delle più grandi magie che esistano al mondo.
Ma se non ricordo male, ti era stato detto: ”Quando il sole sorgerà ad occidente e tramonterà ad oriente…”
Forse un giorno accadrà veramente ma fino ad allora, godiamoci quello che abbiamo.
Scambierei ogni giorno della mia vita, ogni giorno che ho passato qui se potessi conoscerti prima.-
Daenerys non seppe cosa rispondere ma annuì soltanto, sapeva che era un discorso leggermente affrettato quello che stavano facendo ma era anche la semplice verità, lei non sarebbe più stata madre o meglio non avrebbe mai più provato quella gioia e se un uomo decideva di restarle accanto doveva sapere.
Con Daario era stato facile non impegnarsi, lasciarlo a Meereen, dirgli che non lo amava.
 
In fondo ho creduto di amarlo per molto tempo, mi sono cullata nel suo amore e mi sono persa, ma al momento della partenza ho detto addio ad un uomo che mi amava, che credevo di amare, senza provare niente.
“Jon non è Daario, quello non era amore.”
Adesso credo di saperlo.
 
Eppure lei non ne capiva molto di amore, non ne aveva ricevuto molto: i suoi genitori erano morti, suo fratello la odiava, suo marito ha dovuto imparare ad amarla o sarebbe stata sottomessa, ma per la prima volta sapeva cosa significava amare e lo aveva capito guardando negli occhi il ragazzo che le stava di fronte.
Jon Snow non smetterò mai di ringraziarti per questo dono.
“E forse chissà un giorno il sole sorgerà ad occidente e tu sarai di nuovo madre.”
Come no…
 
Jon la strinse a se e chiuse gli occhi, per il momento quello le andava bene.
 
***
 
Jon sedette vicino a Brann, al posto che Eddard Stark aveva occupato per tutta una vita prima che fosse mandato a Sud; il Solarium non gli era parso cosi tetro come in quel momento ma dovette dare la colpa all’oscurità derivante dalla notte.
Ogni sera faceva più freddo, ogni sera la neve cadeva e copriva tutto sotto di se, ogni sera il Re della Notte si faceva più vicino e lui non aveva ancora un piano.
-Mi dispiace di averti fatto chiamare, ma Brann ha insistito.- disse Sansa guardandolo.
Jon scosse la testa facendole capire che non era stato un problema, era riuscito a non svegliare Daenerys, ancora stesa nuda sul suo letto, attorcigliata tra le lenzuola aveva osservato il suo respiro farsi leggero, inconsistente, da un lato non avrebbe voluta lasciarla sola ma la richiesta di Brann gli era parsa alquanto strana ed aveva acconsentito.
Guardò i suoi fratelli e senza farsi notare si rigirò l’anello che la Targaryen gli aveva dato poche ore prima
 
-Tu mi appartieni Jon Snow.-
 
Quelle parole continuarono a frullargli nella testa ma quando sentì Brann schiarirsi la gola cercò di concentrarsi.
-Quello che sto per dirti sarà difficile da capire e da accettare. Da quando sono diventato il Corvo con Tre Occhi ho visto molte cose, cose belle e cose brutto: ero lì quando i draghi hanno preso vita, ero lì quando Robb è stato assassinato e Arya scappava con il Mastino, ero lì quando Ramsay ti ha sposato, ed ero lì quando ti hanno ucciso Jon.- disse suo fratello, o quello che ne restava mentre guardava tutti gli Stark negli occhi.
-Con una premessa del genere non so cosa aspettarmi.- disse, leggermente scosso.
-La notte è oscura e piena di terrori e credimi che non vorrei essere io il portatore di questo messaggio, ma nessuno potrà farlo al mio posto, Jon.-
-Quale messaggio?-
-Tuo padre non è Eddard Stark.- disse Brann guardandolo negli occhi, in quegli occhi che aveva visto schiudersi per la prima volta e che aveva visto crescere.
-Non capisco.- ammise, non volendo forse capire.
-Molto tempo fa Nedd Stark ti aveva detto di essere il suo bastardo e che un giorno ti avrebbe detto di tua madre, ma le parole hanno una grande peculiarità, possono cambiare e possono nascondere dei segreti.
Non sei il figlio di Eddard Stark, ma sei il figlio di Lyanna Stark e di Rhaegar Targaryen.-
Il silenzio calò dentro la stanza e Jon riuscì a percepire il proprio respiro e il proprio cuore diventare di pietra com’era successo a Daenerys alla morte di Viserion, osservò Brann, suo fratello.
 
“Non è tuo fratello.”
 
Lui lo stava osservando con quegli occhi che ormai potevano vedere tutto e tutti, con quegli occhi che potevano vedere il futuro e anche il passato, osservò suo fratello e percepì il proprio mondo sgretolarsi.
 
Non sono uno Stark.
 
Le sue sorelle lo guardavano sconvolte.
 
“Non sono le tue sorelle.”
 
Voleva bene a tutte e due, sangue del suo sangue, anche se non rientravano più in quel genere di legame e lui lee avrebbe sempre protette, ma qualcosa si era incrinato e lo vide nei loro occhi, forse l’unica che lo mostrò fu Sansa, Arya invece lo guardava come aveva sempre fatto.
 
-Non capisco.- disse, non voleva capire, stavolta non voleva capire quello che il Corvo gli aveva detto.
-Lyanna non è mai stata violentata come sostentava Robert, Lyanna e Rhaegar si amavano, anche se lui aveva sposato Elia, e da quell’amore è nato un bambino, ed è nato una promessa che Eddard Stark ha mantenuto fino alla morte.-
-Non sono un Targaryen.-
-Lo sei, per metà.- ribadì serenamente.
-Potresti sbagliarti.- disse Sansa, guardandolo.
-No. Non posso sbagliarmi.-
 
Jon abbassò gli occhi ed osservò l’anello che stringeva tra le mani, aveva condiviso il letto con lei, le aveva dato il suo cuore e lei gli aveva dato il suo ed ora aveva scoperto che lei era sua zia.
Una fitta di dolore lo colpì là, al cuore ma non lo diede a vedere, non per la consapevolezza che lei era sua zia, non per aver fatto l’amore con lei, ma per il dolore che le avrebbe dato al momento della verità.
 
-Tu mi appartieni, Jon Snow.-
Sì ti appartengo, in tutti i modi, in tutti i modi che gli déi hanno scelto per noi.
 
-Perché non se n’è mai saputo niente?- chiese, cercando di mantenere la calma.
-Perché Nedd ha promesso.- fu la sua unica risposta.
-Ciò vuol dire…- Sansa lo guardò negli occhi e non riuscì a leggere il sentimento che le passò attraverso, -Che lei è tua zia.-
Jon annuì e una parte di lui sarebbe dovuta essere disgusta per quello che aveva fatto, per aver amato una consanguinea ma quando si guardò dentro non trovò nessuna parte che volesse ripudiare quell’amore o quel gesto, nessuna parte.
Forse era sbagliato, forse lui era sbagliato, ma non riuscì a darsi una colpa.
Lentamente alzò lo sguardo ed incontrò degli occhi viola guardarlo attentamente attraverso la porta, vide il dolore in quegli occhi, l’angoscia ma non vi lesse rabbia, vi lesse rassegnazione, sconfitta, quando batté le ciglia una lacrima scese lungo la guancia e poi non vide più niente.
-Dany!- sbottò alzandosi dalla sedia per correrle dietro, aprì la porta appena in tempo per vederla girare l’angolo destro.
Aumentò il passo, non l’avrebbe lasciata andare, non voleva perderla, non voleva perdere quello che aveva appena trovato e avrebbero fatto in modo di far funzionare quel rapporto, un rapporto malsano ma non si rese conto di non importargli.
Voleva lei.
Voleva lei e basta.
La vide correre giù le scale e poi lungo il cortile innevato, non indossava nessuna pelliccia ma dei rudi abiti che gli ricordarono tanto il vestiario dei Dothraki e poi come se fosse sbucati all’improvviso udì Drogon e Rhaegal, ringhiare.
Jon prese una torcia e la seguì lungo la foresta, dovette ammettere a se stesso che era tremendamente veloce per essere piccola ed esile, ma quando la trovò stava facendo abbassare Drogon per farla salire
-Aspetta!-
-Lasciami andare, Jon Snow. Lasciami andare.- disse senza guardarlo.
-Non lo sapevo. Non lo sapevo Daenerys, io credevo che mio padre fosse Eddard Stark, credevo di essere uno Stark.-
-Sei uno Stark.- gli disse lei, voltandosi, -Ma dal lato sbagliato.-
-Faremo delle ricerche e scopriremo la verità, non so quanto Brann possa essere attendibile.-
-Tanto da vedere il Re della Notte al Forte Orientale, tanto da vedere i miei figli nascere.- disse, passando una mano sopra il muso del drago.
-Mi sono concessa solo una vana illusione.-
-Non mi importa di quale legame ci leghi, tu mi appartieni.- disse, e per la prima volta percepì la sa voce incrinarsi, non voleva risultare coì patetico, così stupido, così infantile ma aveva avuto tutto quello che aveva desiderato un paio di ore fa ed adesso non aveva più niente.
-Si ti appartengo.- disse guardandolo, si avvicinò e gli passò una mano sulla guancia, -Come tu appartieni a me, ma non oggi e forse neanche domani e forse mai.
Jon Snow è una cosa complicata, una cosa che i Targaryen hanno fatto per secoli ma non credo che tu sia pronto.- disse lasciando cadere quella mano e dirigendosi nuovamente verso il drago.
-Forse un giorno lo sarai ma per il momento c’è troppo lupo in te per farti cedere al drago.- disse salendo sulla schiena del drago nero.
-Fai accendere un fuoco quando sarete pronti per partire, Approdo del Re ci aspetta.-
-Tu dove andrai?-
-In cielo.- rispose guardandolo negli occhi finché non fu troppo lontana.
 
Chi potrebbe mai amare un drago?
“Solo un altro drago.”



∞Angolo Autrice: Ed eccomi tornata genteeee!! Questo lunedì senza Got è da suicidio ma cerchiamo di consolarci in qualche modo !!
Grazie intanto per le recensioni e soprattutto per aver apprezzato il cambio di programma sulla pianificazione del viaggio, ma non vi preoccupato ho in serbo ancora tante cose! 
Jon e Dany sono ancora a Grande Inverno e consumano il loro amore, insomma spero di essere stata ... esaustiva? Vabbè, speriamo di non aver esagerato :P
In fondo però entrambi capisco che c'è di più tra di loro che è amore anche seza doverlo dirlo, e tutto quello che hanno passato lì ha portati a quel momento, e credo che non ci sia niente di più bello.
Ma più vuoi meno hai, e Jon l'ha capito quando Brann gli ha confessato la verità, sono imparentanti e tutto insomma ma a me non me ne frega niente, (niente pomodori, please), non è consono e tutto quello che vogliamo ma entrambi sono arrivati alla fine di un percorso solitario per iniziare uno "assieme", hanno trovato l'altra metà della medaglia e si sono completati, insomma hanno chiuso un cerchio, e spero davvero che nell'ottava stagione possano superare questo ostacolo.
L'amore è amore nelle sue forme, ma in fondo parliamo sempre di ff quindi chiudiamo un occhio verso il discorso "etico."
Vi lascio e spero davvero di riaggiornarci prestooooo!!!
XOXO

Spoiler:


-La flotta che aveva richiesto, si vede in lontananza.-
-Ha fatto presto.-
-Sette giorni per l’esattezza.- lo corresse, gentilmente, -Crede che sia stata la scelta migliore?-
-Forse non la migliore, forse la più avventata e credimi, ho la sensazione che sarò la prossima cena di Drogon per quello che ho fatto.-

*

“Credi di essere pronto per lei? Credi di essere pronto ad andare contro tutto quello che Eddard Stark ti ha insegnato, a parole sei bravo, ma a fatti, riuscirai ad esserlo?”

Per tutta la vita mi sono sempre sentito un bastardo, Catelyn con ogni suo sguardo mi ha sempre fatto sentire inferiore a tutti i suoi figli, solo Robb mi voleva bene. Adesso so la verità, non sono un bastardo ma le lezioni che Nedd mi ha impartito non sono scomparse, sono un lupo e sono un drago e se tra i lupi non ero ben accetto, tra i draghi mi sono trovato bene.
Ho trovato la mia casa.
E l’ho trovata dentro quegli occhi viola che mi hanno sempre portato lontano, ho trovato la mia casa guardando Daenerys Targaryen negli occhi e leggendovi tutta la sofferenza di questo mondo, ho trovato la mia casa in mia zia, e sì, dovrei allontanarla o meglio dovrei considerarla tale ma non voglio perdere la mia casa.
Non riuscirei a sopportarlo e visto che il mondo comunque finirà perché non scegliere tra ghiaccio e fuoco?

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