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Autore: Kristen92    05/09/2017    8 recensioni
"Prese una foto..la girò e vide tre volti sorridenti, pieni di vita e di speranze. Ripensò a quando l’avevano scattata. Ricordava ancora il suono delle loro risate.
Doveva vedere quel posto, solo così avrebbe dimenticato.
Nella foto, lei, Anya e Clarke sorridevano felici abbracciate. Sfiorò il viso di Clarke.
Clarke non era tornata da oltre il confine".
Alexandra Woods, ha 27 anni, una bella famiglia e una ragazza che presto diventerà sua moglie. Ma quando Lexa aveva 17 anni è successo qualcosa che l'ha cambiata per sempre. Attraverso il suo passato scopriremo in suo futuro.
Clexa
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà della CW; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.







La mia Vita.


Presente.



Vedeva le sagome degli alberi, dei lampioni e delle cassette delle lettere sfocati, indefiniti. Correva, correva come non faceva da tantissimo tempo. Sapeva cosa volesse dire volare, l’adrenalina pompare in ogni parte di te, la sensazione di pura leggerezze, intraprendere col vento, una dolce danza…
Clarke correva, i piedi incastonati al terreno, ma la sensazione che provava in quel momento si avvicinava a quella che provava quando danzava nel cielo azzurro. Spinse più che poté, come se da quella corsa, dipendesse la sua vita. La gamba artificiale doleva un poco, ma stava rispondendo bene allo sforzo.
Arrivata al porto, si fermò. Riprese fiato, il sudore le colava dal viso.

<< Caspita Clarky….ma che cosa hai ai piedi? >> chiese Anya, affannata, dietro l’amica.

<< Tecnicamente ne ho solo uno >> rispose, continuando a guardare di fronte a lei.

<< Mi devo sedere… >> disse Anya, andandosi a sedere su di una panchina.

Clarke la raggiunse, le porse una bottiglietta d’acqua. Dopo averne bevuto un bel sorso, l’amica le chiese:

<< Un altro ordine del tuo strizzacervelli? >>

La bionda si sedette accanto a lei.

<< Non proprio….avevo voglia di correre >> rispose semplicemente.

<< Sei pensierosa questo periodo….cosa ti preoccupa? >> chiese curiosa Anya.

<< Jaha ha detto che dovrei riprendere a lavorare….si insomma….trovarmi un impiego… >> disse, bevendo un po’ d’acqua.

<< Beh….direi che è un’idea sensata….cosa vorresti fare? >> chiese l’amica.

Clarke la guardò.

<< Non so se sarei capace di fare qualcos’altro… >> disse, toccandosi il collo.

Anya la guardò tristemente.

<< Hai provato con la meccanica? Eri brava in Accademia….magari Raven potrebbe trovarti qualcosa da fare… >> propose.

<< Sempre se hai voglia di ritornare… >> continuò.

Clarke la fissò, pensierosa.

<< Forse… come stanno andando i tuoi incontri? >> chiese, cambiando discorso.

<< Bene….è divertente dire “ ciao, mi chiamo Anya e sono un alcolista “ a dei completi estranei >> disse sarcastica.

Clarke la fissò, Anya stava molto meglio in realtà.

<< Sei uno straccio…. >> disse scherzando.

Anya la guardò malissimo.

<< Ma ora….sei più te stessa. Mi piace la vera Anya >> disse sorridendo, si alzò e tese la mano all’amica, che la guardò sorpresa.

Anya rise e prese la mano della bionda.

<< Chi arriva ultima, pulirà il bagno per una settimana >> disse Clarke, iniziando a correre.

Anya attonita per un attimo, seguì di corsa l’amica urlando:

<< Ehi!! Non vale così >>









Lexa tornò a casa.
Chiuse gli occhi. Le comparve, subito, lo sguardo di Clarke, prima che scendesse dall’auto.
Doveva farlo, doveva per quegli occhi…blu come la notte.
Trovò Costia in soggiorno, leggeva delle riviste, sorseggiando un bicchiere di vino.
Non alzò neanche lo sguardo verso di lei, disse semplicemente:

<< Sei tornata >>

<< Si.. >>

<< Com’è andata la missione? >> chiese sarcastica, sorseggiando un po’ di vino.

Lexa fece qualche passo verso di lei.

<< Costia….dobbiamo parlare >> disse, seria.

A quelle parole, Costia finì d’un sorso il vino e si alzò, di scatto.

<< No…noi due non parleremo… io e te ci sposeremo! Non importa cosa hai fatto… >> disse scuotendo la testa.

<< Costia… >> disse Lexa, avvicinandosi.

<< No!! Ma non capisci che non è reale Lexa??? Pensi che lei ti amerà sempre, che rimarrà per sempre con te??? >> chiese urlando.

Lexa la guardò  stupita.

<< Si! Lo so....dal ballo studentesco…basta guardarti per capirlo… >> disse, abbassando lo sguardo.

<< Costia ascolta….mi dispiace… >> tentò Lexa.

<< Mio fratello e Clarke….loro non sono come gli altri, Lexa….loro non amano come amiamo noi….Hai visto?? >> chiese Costia.

Lexa rimase ad ascoltarla.

<< Lei ha rinunciato a te! Ha scelto il suo popolo….loro, sceglieranno sempre il loro popolo… >> disse tristemente.

<< Lei non è così… >> sussurrò Lexa.

Costia la fissò.

<< Loro voleranno sempre più in alto….e noi resteremo sempre indietro, a terra ad osservarli >> disse tristemente.

Lexa strinse i pugni, la guardò negli occhi.

<< Allora volerò alto anche io >>

Costia la guardò, ferita. Gli occhi bagnate dalle lacrime.

<< Io non rinuncio a te >> disse e uscì di corsa,  sbattendo la porta.

Lexa fissò la porta per qualche secondo, poi cadde a terra e pianse.



Lexa ripensò a quello che era successo con Costia. Pensò a quanto doveva aver sofferto….non voleva ferirla, ma, semplicemente, non poteva rinunciare a Clarke.

<< Sei qui in piedi da più di cinque minuti….si può sapere che hai? >> le chiese Octavia, comparendole affianco.

Lexa stava in piedi di fronte al suo armadietto, si voltò verso l’amica e rispose:

<< Nulla… >> prese la giacca della sua tuta da allenamento, per indossarla.

<< Avanti….sputa il rospo! >> disse l’amica, vedendo che qualcosa turbava Lexa.

Lexa chiuse l’armadietto, fissò Octavia per qualche secondo e poi disse velocemente:

<< Penso che non mi sposerò più >>

Octavia la guardò scioccata per qualche secondo, con la bocca aperta. Lexa la superò, andando verso la palestra.

<< Aspetta ho sentito bene?? >> chiese l’amica, praticamente, rincorrendola.

<< Si… >>

<< Non che la cosa mi dispiaccia, ma posso chiedere il perché?? >> chiese curiosa.

In quel preciso momento le due videro Anya e Clarke. Le due donne in piedi parlavano con il Maggiore. Appena si voltarono, lo sguardo di Lexa si posò sulla bionda.

<< Che ci fanno tua sorella e Clarke…qui? >> chiese sottovoce, Octavia.

<< Non lo so >> rispose Lexa, sempre fissando la bionda, che, insieme alla sorella camminarono verso di loro.

<< Sorellina ehi! >> salutò Anya con un sorriso, guardandosi poi intorno.

<< Che ci fai qui? >> chiese curiosa, Lexa.

<< Ciao O >> salutò Anya.

<< Anya, Clarke >> disse Octavia con un sorriso.

<< Accompagno Clarky alla ricerca di un impiego >> rispose Anya, scaturendo l’entusiasmo di Octavia e la preoccupazione di Lexa.

<< Ritorni a lavorare qui? >> dissero le due, contemporaneamente.

Clarke si toccò la testa.

<< Vorrei solo un posto in ufficio…o dove posso stare tranquilla…ecco nulla di che… >> disse incerta.

<< Ma tu sei Clarke Griffin?! >> esclamò Octavia.

<< Ah…si beh…il mio psicanalista mi ha consigliato di trovarmi un lavoretto…per ricominciare…e beh Anya ha detto che forse Raven poteva aiutarmi >> spiegò, guardando Lexa.

<< Vai da uno psicanalista? >> chiese,  sorpresa, la bruna.

<< Si…da un po’ >>

<< Perché non me l’hai detto? >> chiese subito, pentendosi.

Clarke la guardò un attimo, in colpa, poi fissò il suo viso, attentamente…notò gli occhi un po’ gonfi.

Anya e Octavia guardavano sia la bruna che la bionda, curiose e soprese da quel dialogo.

<< Non è mica la tua ragazza Lexa…su Clarky, andiamo da Raven >> disse, trascinandosi via la bionda.

Octavia fissava l’amica.

<< È Clarke il motivo? >> chiese, semplicemente.

Lexa continuava a fissare le due che si allontanavano.

<< Si >>

<< Ti sei presa una cotta per lei? >> chiese, cercando di capire l’amica.

<< No…. >>

<< Mi sono innamorata >> disse schietta.

Octavia la guardò stupita.

<< Aspetta….questo da quanto?? >> chiese sbalordita.

<< Dalla prima volta che l’ho vista >> rispose Lexa, prima che le due entrarono in palestra.








Raven era seduta di fronte alla sua grande scrivania, tappezzata di computer e schermi di ultima generazione. Clerke la osservava, in piedi. Raven alzò lo sguardo e si accorse degli occhi della bionda.

<< Griffin! Che cosa ti porta qui? >> chiese stupita di vedere lì, la bionda.

Mentre la latina salutava la bionda, si accorse di Anya all’ingresso. Stava in piedi, con le mani in tasca, ansiosa.
Clarke notò gli occhi della latina e rispose:

<< Anya mi ha consigliato di venire da te…. >>

Raven continuò ad osservare la sua ex, scettica.

<< Si sta impegnando molto….sta meglio ora >> continuò la bionda.

Raven guardò Carke, sorrise.

<< So cosa stai facendo Griffin….non iniziare a metterla in buona luce >> la rimproverò, bonariamente.

Clarke sorrise, si voltò verso l’amica e poi disse a Raven:

<< Aspetta il tuo permesso per avvicinarsi… >>

Raven la squadrò, prese un bel respiro e disse a voce alta:

<< Puoi avvicinarti Woods…..non mordo! >> Anya, sentendo quelle parole, si avvicinò un po’ incerta.

<< Buongiorno Raven >> salutò con un lieve sorriso.

Raven la fissò, ma non rispose, spostò la sua attenzione verso la bionda:

<< Allora…in cosa posso aiutarti Clarke? >> chiese.

Prima che Clarke aprisse bocca, Anya l’anticipò:

<< A Clarke servirebbe un lavoro >>

Raven la guardò, scocciata, poi incuriosita e un po’ stralunata chiese:

<< Un lavoro? Se non sbaglio hai ricevuto la nomina di Generale… >> disse, fissando la bionda.

<< Non sono un Generale….vorrei fare qualcosa di più….tranquillo…si ecco, avere un posto… >>

<< Dove non rischi di essere uccisa ogni trenta secondi…ho capito >> finì la latina per lei.

Clarke assentì col capo.

<< Beh….da quel che mi ricordo eri brava in meccanica, potresti darmi una mano nella progettazione…sei stata lassù, sai come si vola….potresti aiutarci… >> disse pensando ad alta voce.

<< Sarebbe l’ideale Clarky ...no? >> chiese Anya all’amica.

Clarke rifletté un momento.

<< Si, andrebbe benissimo >> rispose sorridendo.

Raven si alzò.

<< Bene….vieni ti faccio vedere la sala progettazione >> disse, facendo segno di seguirla.

Entrarono in una grande officina, tempestata di grandi macchinari e schermi. Mentre Raven spiegava le varie funzioni e i ruoli, tutti gli operai, i meccanici e gli scienziati si fermarono, fissando la bionda.
Clarke salutò tutti, sembrava che fosse entrata una star del cinema, tutti bisbigliavano e i loro volti erano elettrizzati, dalla presenza della bionda.
Ad un tratto Clarke notò una vetrina, si avvicinò e si mise di fronte. Posò, delicatamente, la mano sul vetro.

<< Le vecchie armature >> disse Raven, comparendo affianco della bionda.

Clarke fissava il vetro, la grossa e imponente armatura che vedeva era identica alla sua. Blu e bianca. In un flash, rivide quel lampo accecante e risentì, per un attimo, l’elevato calore che le bruciava la pelle. Un brivido le percorse la schiena.
Raven con la coda dell’occhio guardò la donna e disse:

<< Le nuove  hanno una resistenza maggiore, sia al calore, che agli urti….sono più leggere, ma più resistenti >> spiegò.
Clarke la guardò.

<< Le ho progettate io >> spiegò la latina.

Clarke si ricordò della voce di Raven, quel giorno.

<< Bene… >> rispose, per poi allontanarsi.





Mentre uscivano, Anya trattenne un attimo Raven.

<< Raven, volevo ringraziarti per Clarke… >> disse, mettendosi le mani in tasca, indecisa.

La latina, osservò per un attimo la ragazza di fronte a lei. Notava l’agitazione e l’ansia, ma Clarke aveva ragione, stava decisamente meglio.
<< Per me è un piacere aiutarla se posso…. >> rispose, semplicemente, stava per tornare da Clarke, ma Anya la prese, delicatamente, per un braccio.

<< Aspetta….volevo…ecco volevo scusarmi, per l’altra sera….non ci sono scuse per il mio comportamento >> incominciò, abbassando il capo.

<< Va tutto bene,… >> disse Raven, stupita, dalle parole sincere della donna.

<< No…io mi sono comportata in modo orribile….e ti prego di credermi, non ho mai voluto spaventarti o…farti del male >> disse, guardandola negli occhi.

<< Lo so Any… >> disse Raven.

<< So che forse è troppo tardi…e non vorrai saperne più nulla….ma volevo solo dirti che lavorerò sodo, m’impegnerò al massimo….per farmi perdonare e per riuscire a meritarti >> disse, decisa, guardandola negli occhi.

Raven rimase spiazzata. Quello sguardo, che non vedeva da tanto tempo, le fece battere forte il cuore.
La guardò allontanarsi e tornare da Clarke, quelle due stavano tornando come prima.





Mentre stavano camminando, lo sguardo della bionda andò a posarsi sulla palestra, visibile dalla grandi vetrate.
Lexa e Octavia si stavano allenando.
Clarke osservò Lexa, era davvero brava. Agguerrita e sexy, pensò. L’orgoglio che provò, fu subito sostituito dalla sorpresa.
Lexa stava duellando con Roan che, da quello che notò, si stava accanendo pesantemente, sulla bruna.

<< Ci sta dando giù pesante oggi >> notò Raven, preoccupata.

<< Ma che diavolo! >> disse Anya, arrabbiandosi subito, dopo aver visto la sorella per la millesima volta a terra.




<< Avanti Woods! Che c’è? È troppo dura per te, forse?! >> ringhiò Roan.

Lexa cercò di rialzarsi, ma un potente calcio allo stomaco la fece ricadere a terra.

<< Alzati e combatti! Non hai il coraggio di fare nemmeno questo?! >> sputò furioso.

Lexa sapeva bene che quella era una punizione….aveva fatto soffrire Costia. Se lo meritava.
La bruna si mise a carponi, tentando di rialzarsi, quando vide delle scarpe di fronte a lei. Alzò lo sguardo e vide la schiena di Clarke, imponente, di fronte a lei.
Tutti fissavano la scena. Anya e Raven raggiunsero Octavia, che attonita guardava la bionda, in piedi di fronte a Lexa.
Roan, in un primo momento sorpreso, sorrise, ghignando.

<< Ma guarda chi arriva in soccorso della damigella in difficoltà… >>

<< Non dovrebbe essere un allenamento questo? >> chiese Clarke.

Roan sorrise.

<< Uno Skaikru dev’essere preparato a tutto….come ben sai >> sfidò Roan.

Clarke lo fissò. Poi si girò verso Lexa, ora in piedi, grazie all’aiuto di Anya. La bruna si pulì il naso, dal quale colò un po’ di sangue. Gli occhi di Clarke si assottigliarono.


In alto, Luna guardava attentamente la scena.


<< Tutto bene? >> chiese Anya alla sorella.

<< Si…sto bene >> rispose Lexa, guardando Clarke.

La bionda si voltò verso Roan, strinse forte i pugni.

Roan la fissò, stava per dire qualcosa ma vide la bionda togliersi la giacca.

<< Sfida me >> disse la bionda.

Roan la guardò, sorpreso.

<< Sei ancora in convalescenza se non sbaglio >> disse, preoccupato.

<< Hai paura? >> chiese Clarke, seria.

Roan sollevò lo sguardo verso Luna, che fece un cenno d’assenso col capo.
Tornò a guardare la bionda.

<< Mai >> rispose e si mise in posizione.

<< Clarke! >> disse Anya preoccupata.

Roan incominciò a fare dei piccoli passi intorno a Clarke, studiandola.
Clarke era immobile, imperturbabile.
Roan attaccò per primo, ma i suoi colpi andarono a vuoto. La bionda li schivò uno ad uno.
Tutti guardarono il duello a bocca aperta.

<< E va bene…basta giocare >> disse serio, caricò un pugno fortissimo.

Clarke, allora si fermò e con la mano lo fermò. Lui la guardò stupito.
I suoi occhi incontrarono quelli scuri e vitrei di Clarke, un brivido di paura gli attraversò la schiena.
All’improvviso, Roan venne scaraventato lontano, andando a sbattere contro la parete.
Tutti si aspettavano che l’uomo cadesse a terra, ma, invece, Roan rimase sollevato contro la parete.
Tutti osservarono la scena impietriti. Luna spalancò gli occhi, avvicinandosi al vetro.
Clarke fissava Roan e lentamente camminò verso di lui.

Distruggi i tuoi nemici
Jus drein jus daun.

 Roan scivolò in basso,  sempre contro la parete e si ritrovò gli occhi della bionda sui suoi.
Il Generale tentò di muoversi, di liberarsi da quella stretta invisibile, ma non ci riuscì. Il viso della donna era a pochi centimetri dal suo.

<< Jus drein jus daun >> sussurrò.

All’improvviso, un pugno potentissimo lo colpì in pieno volto. Un altro e poi un altro ancora. La potenza era tale,  che il muro sotto di lui si increpò. Clarke colpiva così forte, ripetutamente, senza fermarsi. La faccia dell’uomo, ormai, era una maschera di sangue.
Vedendo che la bionda non aveva intenzione di fermarsi, Anya, Octavia e Lexa si precipitarono da lei. Anya prese Clarke da dietro, tentando di fermarla, ma la bionda continuava a colpire.

<< Calrke basta!! Così l’ammazzi!! >> urlò Anya, cercando di fermare il braccio della bionda. Octavia le prese l’altro braccio trattenendola.

Con una mossa Clarke si liberò di loro e quando si girò il suo sguardo incontrò quello scioccato di Lexa.
Con ancora il pugno pronto a colpire, si voltò verso Roan, che subito cadde a terra, sputando copiosamente sangue dalla bocca.
Clarke spalancò gli occhi, scioccata da ciò che aveva fatto.
Anya e Octavia prestarono soccorso al Generale, la bionda indietreggio, vide gli sguardi terrorizzati degli altri Skaikru, lo sguardo di Lexa.

<< Clarke… >> la chiamò Lexa, ma la bionda uscì fuori di corsa.

<< Ti ha ridotto proprio male >> disse Anya a Roan, che alzò lo sguardo su di lei e sorrise.

<< T-Tut-to p- per essere toc-cato da te… >> rispose, poco prima di perdere i sensi.

Anya lo guardò preoccupata. A Raven non sfuggì quello sguardo.





Clarke corse velocemente fuori, ansimava.

Tu sei una di noi
Distruggi i tuoi nemici
Scatena…il tuo potere!

<< No, no, no >> disse, camminando avanti e indietro, freneticamente, mettendosi le mani in testa.

<< Cosa ho fatto?  Che cosa ho fatto? >> si ripeteva.

Con le mani sbatté su di una colonna, formando delle grandi crepe. Inchinò il capo.
Passò qualche minuto, poi una leggera brezza le fece sollevare il capo, intravide una grande lastra di marmo bianca, in mezzo al grande cortile.
Si avvicinò, lentamente e lesse tutti i nomi che erano impressi su quella lastra. Lesse quello di suo padre e poi il suo….le lettere dorate.

<< Dev’essere strano leggervi il proprio nome >> disse, all’improvviso,  una voce.

Clarke non si voltò, continuava a guardare il suo nome.

<< Tutti quei Skaikru si sono meritati il posto su questa lastra….anche tu >> disse Luna, avvicinandosi.

<< Non importa quanto cerchi di nasconderlo….lassù hai lottato e continui a farlo anche qui…semplicemente è il tuo destino >> disse la donna, stando sempre dietro alla bionda.

<< Tu sei il nostro Eroe Clarke….il tuo posto è lassù, con noi! Abbiamo bisogno di te >> disse decisa.

<< Quando sarai pronta…. >> disse andandosene.

Clarke continuò a fissare il suo nome, poi guardò quello del padre.

<< Non dovrei essere qui…. >> sussurrò, accarezzando con le dita il nome del padre.





Lexa uscì cercando Clarke, ma non riuscì a trovarla. Tutti stavano parlando di quello che aveva fatto, sbalorditi e terrorizzati.
Anya aveva accompagnato Roan in infermeria, seguita da Octavia.

<< È andata via >> disse Raven.

Lexa la guardò preoccupata.

<< Trovala >> disse la latina.

Lexa annuì.






Roan aprì gli occhi, trovò Anya seduta accanto al letto.

<< Ehi….come stai? >> chiese preoccupata.

<< Come se una pazza scatenata mi avesse distrutto la faccia >> disse lievemente Roan, con un leggero sorriso.

<< Pensavo che ti avrebbe ucciso >> disse la donna, accarezzandogli lievemente i capelli.

<< L’avrebbe fatto….mi aveva avvisato di non toccarla neanche con un dito >> disse, prima di chiudere gli occhi.

Anya lo guardò confusa.

<< Che cosa vuoi dire?  >> chiese.

Roan la guardò un attimo, poi sospirò.









Lexa vide la porta di casa della sorella aperta. Entrò e trovò la casa completamente a soqquadro.

<< Clarke? >> chiamò, preoccupata.

Attraversò il soggiorno e aprì la porta della camera della bionda.

La trovò inchinata in un angolo, contro la parete. Si avvicinò, lentamente.

<< Clarke… >> la chiamò ancora, non ricevendo riposta. Andò di fronte a lei e si inchinò.

Vide la bionda che si era graffiata la mano che aveva colpito Roan, la protesi, talmente in profondità, che si vedeva il metallo sotto.

<< Clarke basta! >> disse fermandole la mano.

 La bionda allora sollevò il capo, incatenando gli occhi pieni di lacrime a quelli verdi della bruna.

<< N- non ci riesco…. >> sussurrò.

Lexa la guardò interrogativa.

<< Non riesco a fermarmi >> disse, guardando la bruna, disperata.

<< Clarke… >>

<< Sono diventata come loro…. >> disse agitata.

<< No Clarke! >> disse Lexa, prendendole la mano.

<< Lexa….non farmi diventare come loro….ti prego…mi devi fermare! Fermami! >> implorò, piangendo.

Lexa l’attirò a sé, abbracciandola.

<< Shh….va tutto bene. Tu non sei come loro….non sarai mai come loro >> disse, rassicurandola.

<< Ci sono io qui…. >> disse accarezzandole i capelli.

Si scostò e le accarezzò il viso.
Clarke notò il labbro spaccato della bruna e con il pollice, delicatamente, accarezzò la ferita.

<< Ti ha fatto del male >> sussurrò e per un attimo, i suoi occhi divennero gelidi come un attimo prima con  Roan.

Lexa le prese il viso fra le mani.

<< Clarke guardami >>

<< Torna da me >> Clarke la fissò, il suo sguardo divenne dolce.

<< Non andare più via >> implorò Lexa.

Clarke le accarezzò il viso.

<< Mai più >> rispose e poi baciò la bruna.

Lexa si aggrappò alla bionda, come se avesse paura che sarebbe sparita da un momento all’altro.
I vestiti presto sparirono.
Il loro corpi nudi si intrecciavano, in una sensuale danza.

<< Resta con me….per sempre con me >> implorò Lexa, tra i gemiti che la bocca di Clarke sul suo seno, le stavano provocando.

Clarke sollevò il capo, baciando la ragazza con passione.

<< Sempre con te >> promise, continuando a baciarle il collo, scendendo sempre più giù, fino all’intimità della bruna, facendola gemere di piacere.







Appena Anya tornò a casa, trovò tutto sottosopra.
 
<< Ma che diavolo… Clarke? >> chiamò l’amica, cercando per tutta la casa.

<< Clarke sei qui? >> chiese aprendo la porta della camera della bionda.

<< Clar-… >> non riuscì a finire che quello che vide la sconcertò.

Clarke era a letto, nuda, con sua sorella.
La bionda e la bruna si svegliarono, Lexa si mise subito seduta, coprendosi con il lenzuolo.

<< Ma che cazzo… >> disse guardando prima la sorella e poi l’amica, stupefatta.

Clarke si alzò e si rivestì, mettendosi un jeans e una maglietta bianca.
Anya andò in salone sbattendo la porta.
Lexa guardò la bionda preoccupata, Clarke le fece un dolce sorriso, s’inchinò e le baciò la fronte, per rassicurarla.
Le due, ormai rivestite, uscirono e videro Anya in piedi con le braccia conserte, aspettarle.

<< Anya… >> incominciò Clarke.

<< Anya?? No, Anya un corno! Cosa cazzo sta succedendo qui??? >> urlò, arrabbiata.

Clarke stava per rispondere ma l’amica continuò.

<< Che cazzo è successo alla casa?? E che cazzo è successo con Roan??? >> chiese velocemente.

<< Come sta Roan? >> chiese Clarke,  preoccupata.

Anya la guardò a bocca aperta.

<< L’hai quasi ammazzato di pugni Clarke come pensi che stia?! >> disse in modo sarcastico.

<< Ehi non c’è bisogno di parlarle così! >> intervenne Lexa.

<< Tu taci.. ok? >> disse Anya, ritornando a guardare Clarke.

<< Ma che ti è preso?? Sei uscita di senno? Pesti un amico così e poi ti scopi mia sorella?? >> chiese arrabbiata.

<< Non è come pensi >> provò Clarke, ma Anya non la fece continuare.

<< È come sarebbe?? Vi ho viste nude nel tuo letto, stavate giocando a scacchi forse? >> chiese sempre sarcastica.

<< Anya piantala ok! Non sono affari tuoi! >> disse Lexa, mettendosi di fronte a Clarke.

<< Non sono affari miei? Sei mia sorella sono, sicuramente,  affari miei! >> urlò contro la sorella.

<< No invece! È la mia vita! >> rispose Lexa, arrabbiata.

Clarke guardava, in silenzio, le due sorelle litigare.

<< Si vede come vivi la tua vita….tradisci la tua fidanzata con la mia migliore amica >>

<< Io la amo… >> sussurrò Clarke.

Ma le due continuarono a litigare, senza sentire altro che le loro grida.

<< Non sono affari tuoi questi! >> rispose Lexa.

<< Io la amo >> disse Clarke un po’ più forte, senza successo.

<< IO LA AMO! >> urlò, le due si voltarono sorprese.

Clarke si avvicinò a Anya e ripeté:

<< La amo…sono innamorata di lei >>

Si voltò verso Lexa, che aveva gli occhi spalancanti.

<< Ti amo >>

Il cuore di Lexa, iniziò a battere all’impazzata.

Clarke ritornò a guardare Anya.

<< Lei è l’unica….è lei >> disse, guardando l’amica negli occhi.

Anya fissò Clarke, quello sguardo, l’aveva visto una volta. Era lo stesso sguardo che aveva Jake quando guardava Abby.

<< Sei impazzita?? Come puoi essere così stupida, Clarke?! >> chiese, gli occhi le si riempirono di lacrime.

<< Lei si sta per sposare! Pensi che lascerà la sua fidanzata per te?? Non hai capito che soffrirai e basta??  >> disse con forza.

Lexa stava per ribattere ma Clarke disse:

<< Lo so…So che sta per sposarsi. Io non pretendo nulla da lei….non m’importa. Voglio solo restare con lei più tempo che posso….anche solo un secondo…un momento. Io….sono tornata per lei >> confessò.

<< Lei è tutto per me >> concluse, guardando l’amica negli occhi, con decisione.

Anya la guardò, il suo sguardo da stupito, si trasformò in ferito.
Si voltò e prese la giacca, arrabbiata, uscì sbattendo la porta.

<< Any! >> Clarke cercò di fermarla ma senza successo.

La bionda rimase a fissare la porta chiusa, per qualche minuto. Sospirò.
Sentì la mano di Lexa, afferrare delicatamente la sua.

<< Andiamo…occupiamoci della tua mano adesso >> disse e la trascinò in bagno.

Prese il kit di primo soccorso. Mentre le fasciava la mano con delle bende, la bionda ripensò allo sguardo ferito dell’amica.

<< Dovrebbe andare per ora, ma dovresti andare da Abby al più presto…ok? >> chiese, vedendo l’espressione pensierosa di Clarke, le prese gentilmente il mento tra le dita e lo sollevò.

<< Clarke… >> la chiamò.

La bionda si ridestò dai suoi pensieri e incatenò il suo sguardo a quello della bruna.

<< Vedrai che si calmerà, dalle un po’ di tempo >> le disse rassicurandola.

Clarke sospirò ed infine annuì.

Lexa le sorrise e posò la sua fronte contro quella della bionda.

<< Ti amo anche io >> le sussurrò Lexa.

Clarke respirò il suo profumo, tutti i cattivi pensieri sparirono.

<< Lo so… >> disse, con un leggero sorriso.

Lexa si sollevò e disse:

<< Ho parlato con Costia, beh…ci ho provato… >> Clarke si avvicinò, improvvisamente, al suo viso, interrompendola.

<< Non devi dirmi nulla Lex….quello che ho detto ad Anya è vero…non pretendo nulla da te >>

Lexa la guardò dritta negli occhi.

<< Ma io si >>

Clarke la guardò sorpresa.

<< Io voglio te >> confessò.

Clarke le prese il viso tra le mani e la baciò.








Raven stava lavorando al suo pc, mangiucchiando pop corn. All’improvviso sentì bussare alla porta.
Quando aprì vide Anya sulla soglia, affannata.
Raven alzò gli occhi al cielo, stava per richiudere la porta quando la donna la fermò, dicendo:

<< Tu lo sapevi? >> chiese, respirando profondamente.

Raven notò l’espressione della sua ex: era sconvolta e arrabbiata. Capì subito a cosa stesse alludendo.

<< Su entra >> disse facendola entrare.

Anya, sorpresa per un momento, entrò. Si toccò i capelli con le mani e frustrata richiese:

<< Allora? Tu lo sapevi? >>

<< Si >>

Anya la guardò sconcertata e ferita.

<< Insomma, sono l’unica che non sapeva nulla?? >> chiese alzando leggermente la voce.

<< C’ero io quel giorno, forse ti sei dimenticata….c’ero io alle comunicazioni >> ribatté la latina.

Anya la guardò.

<< Ho sentito Clarke….le sue parole, prima che… >> disse Raven, abbassando lo sguardo.

<< Raven… >> disse Anya, tentò di avvicinarsi, ma la ragazza la fermò.

<< Non hai idea di quanto lei la ami, Anya….le ultime parole di Clarke sono state per Lexa. Clarke ha dato la sua vita per la persona che ama, per assicurarle un futuro….è la cosa più bella che qualcuno possa fare… >> spiegò, commossa.

<< Perché non me l’hai detto? Perché non me l’ha detto? >> chiese, Anya, triste.

<< Perché tu non ascolti Anya! >> urlò Raven, con rabbia.

<< Ti preoccupi sempre di te! Non guardi davvero chi ti sta intorno! Clarke è la tua migliore amica e non hai capito i suoi sentimenti?  >> chiese, mettendo Anya nella posizione di riflettere sulle sue azioni.

Ripensò all’amica che parlava di Nylah, alla sua espressione quando le mostrò la foto di Lexa e Costia prima del ballo, a come guardava Lexa….

<< Sono stata una stupida >> disse, più a sé che alla latina.

Raven la fissava, cercando di calmarsi.
Anya sollevò lo sguardo verso di lei, si avvicinò e le diede un bacio sulla guancia.
Raven rimase immobile, impietrita.

<< Grazie…. >> sussurrò.

Poi andò verso la porta, ma prima di andare via si girò e disse:

<< Io ti vedo Raven  >>

Se ne andò, lasciando la latina stupefatta ed emozionata.








Anya arrivò al campo di baseball. Sulle gradinate, seduta, vide l’ amica. Aveva tra le mani, due bottiglie. Si avvicinò.

<< Sai che ho smesso, vero? >>

Clarke si alzò e le porse una bottiglia.

<< È un succo >> rispose.

Anya sorrise e afferrò la bottiglia.
Le due si sedettero, sorseggiando la bevanda.

<< Mi dispiace Any….avrei dovuto dirtelo >> incominciò la bionda.

Anya scosse il capo.

<< No Clarke, a me dispiace….dovevo accorgermene, dovevo, semplicemente, aprire gli occhi e vedere…. >> si voltò a guardare la bionda.
<< Sono una pessima amica >> sorrise.

Clarke sorrise.

<< Non sei così tanto male >>

Anya ghignò, poi divenne seria e chiese:

<< Perché non me l’hai detto? >>

Clarke guardò avanti a sé, per qualche secondo.

<< Avevo paura…paura che se ti avessi confessato i miei sentimenti, mi avresti vista in modo diverso…. >> disse stringendo la bibita tra le mani.

<< Avevo paura che pensassi che non fossi abbastanza per lei >> confessò.

Anya fissò la bionda, stupita dalle sue ultime parole.

<< Clarke….non avrei voluto nessun’ altro al suo fianco… >> disse, sinceramente.

Clarke sospirò, confortata dalle parole dell’amica.

<< Da quanto tempo, si…insomma, provi questi sentimenti?  >> chiese più tranquilla Anya.

Clarke ci pensò su.

<< Da quando le avevi rubato la sua palla preferita >> confessò la bionda.

A quelle parole, Anya si accigliò.

<< Clarke….aveva 5 anni >> disse, scioccata.

Clarke sorrise, poi seriamente disse:

<< C’è sempre stata lei. Non so, in realtà, quando ho realizzato, è successo e basta… e non importa quanto cercassi di non pensarci….quanto cercassi di sopprimerlo…lei era sempre lì…impressa nella mia mente e…nel mio cuore >> confessò.

Anya pensò che non aveva mai sentito Clarke parlare così di qualcuno, prima.

<< È iniziata quando sei tornata? >> chiese curiosa.

<< Mmm si…beh l’ho baciata il giorno del ballo ma non credo che possa essere considerato un inizio >> rispose, pensierosa.

Anya la guardò stupita.

<< Hai baciato Lexa, il giorno del suo ballo? >> chiese.

Clarke la guardò triste.

<< Si.... >>

<< In realtà, vorrei non averlo fatto….l’ho fatta soffrire. So che non me lo dirà mai…ma per causa mia, ha sofferto molto >> confessò.

Anya ripensò alla sorella. Al suo raggiante sorriso, vivace e splendente….poi si ricordò i suoi occhi spenti, l’umore tenebroso e l’atteggiamento freddo e distaccato dopo l’incidente.
Non aveva capito neanche che la sua dolce sorellina stava soffrendo, lacerata dalla perdita della persona che amava.

<< Non puoi cambiare il passato Clarke….ma ora sei qui con lei >> disse, cercando di confortarla.

<< Le sto stravolgendo la vita >> disse la bionda, guardando un punto indefinito davanti a sé.

Anya notò, che con l’altra mano si stava toccando la protesi fasciata.

<< Lexa è grande e vaccinata Clarke….se lei ti ama e vuole stare con te,  che problema c’è? Non vuoi che sia felice? >> chiese.

Clarke si voltò e la guardò negli occhi.

<< Certo….è tutto quello che voglio >> rispose decisa, suscitando la risatina di Anya.

<< Beh…adesso ho capito perché Roan è finito in ospedale >> disse sorridendo, lievemente.

Clarke s’irrigidì.

<< Mi dispiace…. >> disse, toccandosi la mano.

Anya notò che in Clarke qualcosa non andava, stava combattendo una battaglia interiore che non poteva immaginare.

<< Clarke….io, Lexa, mio padre….siamo qui per te….se c’è qualcosa che non va….puoi contare su di noi…su di me! Non ti deluderò più, te lo prometto! >> le disse.

Clarke la guardò un attimo negli occhi, poi abbassò lo sguardo. Anya capì che la sua amica era combattuta.

<< Puoi dirmi tutto, Clarke… >> insistette Anya.

Clarke tremò leggermente, poi sussurrò:

<< Non so più chi sono >>

Si voltò verso l’amica, che ascoltava attentamente.

<< Ho fatto quello che mi ha ordinato….ho provato a resistere,  ma non ci sono riuscita >> confesso, sotto voce.

<< Resistere a cosa? Che cosa ti hanno fatto lassù? >> chiese Anya.

Dagli occhi blu di Clarke scesero delle lacrime.

<< Alla rabbia….ho provato tantissima rabbia…e odio…ho fatto uscire tutto… >> disse ricordando quella sensazione.

<< Clarke…non capisco >> disse Anya, cercando di capire le parole della bionda.

<< Li ho uccisi tutti….spazzati via… >> continuò la bionda.

Anya la guardava, poteva vedere il rimpianto negli occhi di Clarke.

<< Clarke… >>

<< Mi è piaciuto…. >> disse e Anya notò, il cambiamento nel volto dell’amica.

<< Il potere….mi è piaciuto >> confessò.

Anya fissava Clarke e per la prima volta….un brivido di paura le percorse la schiena.








Lexa andò a casa a prendere della roba, per quella notte,  sarebbe rimasta a dormire in Accademia.
Mentre preparava lo zaino, la porta si aprì e poco dopo sentì la voce di Costia, sulla soglia della loro stanza da letto.

<< Così te ne vai? Dopo che la tua amante ha quasi ucciso mio fratello?! >> urlò arrabbiata.

Lexa, si voltò di scatto, mostrando le ferite sul suo viso.

<< Non dire più così >> disse dura Lexa.

<< Che ti ha fatto? >> disse Costia,  preoccupata per la bruna.

<< Tuo fratello ti vuole bene….questa è una conseguenza per quello che ho fatto… >> disse, scostandosi dal tocco della ragazza.

<< E quello che è successo a lui è una conseguenza a questo >> disse indicando la faccia.

Costia la guardò, disgustata.

<< La tua bella Clarke ha quasi ucciso mio fratello! >> urlò.

<< Non è colpa sua! È traumatizzata…lei non voleva! È distrutta per questo! >> il tono di Lexa si fece più alto e più aggressivo.

Costia rimase senza parole.

<< È incredibile….non posso crederci! Hai perso la testa?? Lei non può sbagliare per te, vero?? La giustifichi così tanto… >> disse Costia, in lacrime.

Lexa si tranquillizzò.

<< Mi dispiace….non avrei mai voluto ferirti... >> disse, abbassando la testa.

<< Non posso rinunciare a lei….non importa come sia tornata, se diversa o uguale a prima, non posso sposarti >> disse e se ne andò, lasciando una Costia distrutta dal dolore.







Clarke era sotto la doccia, si guardava la mano, ora tornata come nuova. L’acqua le scorreva sulla schiena, cercava di pensare a quello che aveva fatto a Roan. Come aveva detto a Jaha, dopo aver visto Lexa ferita,  i ricordi diventavano sfocati, ricordava solo di aver provato furia e rabbia. Controllarsi stava diventando sempre più difficile.

<< Non riuscirai a trattenerlo….non avere paura di ciò che sei….lascialo andare >>

Quelle parole le risuonavano in testa, in continuazione. Non poteva farlo, non avrebbe più permesso che succedesse ancora, non più.
Sentì il campanello suonare.


Anya andò ad aprire.

<< Oh ma guarda….la traditrice >> scherzò Anya, con un sorriso.

<< Buongiorno alcolizzata >> rispose Lexa, entrando.

Subito guardò verso la camera della bionda.

<< No ma prego….fai come se fosse casa tua >> disse sarcastica, andando in cucina.

Anya guardò la sorella immobile in soggiorno, aspettando.

<< È sotto la doccia >> le disse Anya.

Lexa si voltò.

<< Come sta? >> chiese apprensiva.

Anya la guardò, si ricordò delle parole della bionda.

<< Sinceramente? Non lo so… >> disse, abbassando la testa.

Lexa si avvicinò alla sorella.

<< Avete parlato? >> chiese.

Anya la fissò.

<< Si…. >>

<< Quindi? >> chiese Lexa, alzando le spalle.

<< Ammetto che mi avete preso alla sprovvista e il vederti nuda, in un letto, con qualcuno… era l’ultima cosa a cui avrei mai voluto assistere… >>   Lexa alzò gli occhi al cielo.

<< Ma sono felice per voi! Tu sei la mia sorellina Lexa, anche se non sono stata una brava sorella maggiore per te, voglio solo che tu sia felice >> confessò.

Lexa sorrise, un sorriso, pensò Anya, che non vedeva da moltissimo tempo.

<< Grazie Any >>

Il viso di Anya divenne, improvvisamente,  serio.

<< Lexa….credo che Clarke stia nascondendo qualcosa…lei è… >> non fece in tempo a finire che la bionda uscì.

Jeans scuri attillati, maglietta nera a maniche corte. I capelli le ricadevano sulle spalle, ancora umidi.

Appena Lexa la vide, andò verso di lei.

<< Buongiorno >> disse sorridendo alla bionda.

<< Giorno >> ricambiò Clarke, con un dolce sorriso.

Lexa le prese la mano, analizzandola.

<< Come va? >> chiese.

<< Va tutto bene Lexa >> disse la bionda, posando l’altra mano su quella della bruna.

<< Bleahhh >> disse Anya, assistendo alla scena.

<< Anya >> disse sorridendo Clarke.

<< Fate venire la nausea >> stuzzicò l’amica.

<< Perché sei qui sorellina, a parte per vedere la bionda, ovviamente.. >> chiese.

Lexa guardò la sorella con sguardo truce.

<< Oggi ci sarà una dimostrazione all’Accademia, io e Octavia apriremo l’esercitazione di volo >> disse girandosi verso Clarke.

<< Volevo chiederti se ti piacerebbe venire a vederci? >> chiese alla bionda, speranzosa.

<< A Clarky la folla non fa molto bene… >> disse Anya, ma la bionda la ignorò, vedendo l’espressione di Lexa.

<< Certo, mi piacerebbe molto >> rispose sorridendo.

Anya alzò gli occhi al cielo.

<< Perfetto! >> disse Lexa, contenta.

<< Vi aspetto alle quattro precise allora….non fate tardi >> disse guardando Anya.

Si voltò verso la bionda, le diede un bacio veloce e se ne andò.

<< Oddio….devo andare a vomitare >> disse Anya, suscitando la risata di Clarke.



Alla dimostrazione erano presenti moltissime persone. Tutti guardavano la bionda che camminava affianco ad Anya. Erano presenti tutti: Gustus, Indra, Abby, Marcus, Raven, Bellamy e tutti gli altri.
Mentre salutavano, Clarke incrociò lo sguardo di Costia, che camminava affianco alla madre. La bruna la guardò duramente, per poi proseguire.
Una sirena annunciava l’inizio dello spettacolo.



Lexa e Octavia erano sulla piattaforma, pronte a partire.

<< Ti vedo agitata oggi >> disse Octavia all’amica.

Le due indossavano le loro tute, aderenti e leggere, con i caschi che seguivano i lineamenti del viso.

<< È la prima volta che Clarke mi vede volare… >> rispose.

Octavia rise.

<< Vedrai che dopo averti vista volare, vorrà strapparti, subito, i vestiti di dosso >>

Lexa arrossì.

<< O! >>

<< Che c’è? Lincoln fa sempre così… >> spiegò, alzando le spalle.

Gli diedero il via e prima di saltare nel vuoto Octavia disse:

<< Su Comandante! Facciamo vedere quanto siamo forti e sexy! >>

Le due saltarono, aprendo le braccia. Iniziarono a librarsi in aria, eseguendo manovre complicate in volo.





<< Linee perfette vero? >> chiese Gustus a Clarke.

Ma la bionda non sentì nulla. I suoi occhi erano fissi sulla bruna, che in alto stava danzando magnificamente. Clarke rimase affascinata dalla tecnica di Lexa, era morbida e dolce nei movimenti, sembrava che fosse nata per volare.

<< Brava vero? >> sussurrò Anya, vedendo lo sguardo ammaliato della bionda.

<< Magnifica >> sussurrò Clarke.



Tutto stava procedendo benissimo, gli altri Skaikru avevano raggiunto le compagne e stavano eseguendo uno schema di volo.
Ad un tratto, però, qualcosa andò storto. Una scarica azzurra arrivò dal cielo, si propagò tra gli Skaikru colpendo le tute. La formazione incominciò a dividersi e dall’alto, fra le nuvole comparve una nave nemica.
Il caos si propagò velocemente.

<< Raven in sala comunicazioni presto! >> ordinò Gustus.



Lexa faceva fatica a rimanere in volo. Iniziò a perdere quota.

<< Lex stai scendendo troppo! >> disse Octavia.

<< Non riesco! La tuta….penso sia danneggiata! >> urlò.

Iniziò a precipitare in picchiata.
Octavia venne placcata dal nemico, Roan e gli altri Skaikru intervennero, armati e pronti a respingerlo.



<< Lexa!! >> urlarono Indra, Abby e Gustus.

Anya incominciò ad andare verso il deposito armi, poi si voltò per chiamare Clarke ma, la bionda era sparita.


<< Lexa cerca di attivare il sistema di emergenza! >> le comunicò Raven, via radio.

Lexa stava precipitando velocemente, vedeva il suolo farsi sempre più vicino. Il sistema di emergenza era fuori uso, non sapeva più che fare.
Costia assisteva, come gli altri alla scena, terrorizzata.



Ad un tratto Raven osservò il monitor.

<< Ma che diavolo… >>

<< Cosa vedi Raven? >> chiese Luna, ormai al comando.



Lexa non sapeva più che fare, chiuse gli occhi istintivamente e pensò a Clarke, Anya e ai suoi genitori….
All’improvviso, qualcuno l’afferrò, aprì gli occhi e vide quelli blu di Clarke.



<< È Clarke…. >> disse Raven, scioccata.
Luna guardava il monitor, sorpresa anche lei. Nessuno volava senza armatura.



Lexa rimase scioccata. Clarke l’aveva afferrata, in volo. Stavano scendendo verso il suolo.

<< Reggiti forte! >> le disse Clarke, guardando con decisione in basso.

Lexa si aggrappò, con forza,  al collo della bionda, che virando leggermente riuscì ad atterrare su di un campo.




Anya vide le due cadere e si precipitò da loro.

Lexa ancora scioccata, vide Clarke avvicinarsi e prenderle il viso tra le mani, controllandola.

<< Va tutto bene? Sei ferita? >> chiese agitata.

Lexa la guardava negli occhi. Clarke aveva la stessa maglietta di questa mattina, jeans…non aveva l’armatura.

<< Lexa! >> la chiamò.

<< Si…si sto bene >> rispose, poi guardò in alto e disse, agitata:

<< Octavia! Octavia è ancora lassù! >>

Anya arrivò dalle due chiedendo se fosse tutto apposto.

 << Octavia è ancora lassù! Devo andare ad aiutarla! >> urlò Lexa, cercando di alzarsi.

Clarke la fermò, guardò Anya e le ordinò:

<< Portala dentro >> Anya la guardò interrogativa.

La bionda si alzò e guardò in alto, poi si voltò verso le due ragazze e disse:

<< Ci penso io >>

Il terreno iniziò a tremare, leggermente, sotto di loro e,  all’improvviso, Clarke spiccò il volo.

<< Clarke!! >> urlarono le due, fissando il cielo.

Anya era stupefatta, come diavolo era possibile.


Clarke come un missile continuava ad andare sempre più in alto.

Arrivata nella zona di scontro, si fermò e notò subito Roan combattere contro un gruppo di nemici, dietro di lui Octavia faceva lo stesso ma era in difficoltà.
Ad un tratto uno dei nemici sparò contro di loro.Senza pensarci due volte,  Clarke si mi se davanti a Roan.
L’energia venne fermata dalla bionda, che si coprì il volto con le braccia incrociate. Roan notò che la bionda controllava il raggio, non permettendogli di colpirli.
Che straordinario controllo delle nano macchine.

<< Che diavolo ci fai qui?! Sei senza armatura! >> chiese scioccato.

<< Portala via di qui! >> ordinò la bionda.

Roan guardò Octavia e le disse di ritirarsi, dopo un momento di indecisione la ragazza obbedì.

<< Io non ti lascerò ancora da sola! >> disse il Generale, caricando nuovamente la sua arma.

Clarke, allora, notando l’avanzata dei nemici si voltò, allargò le braccia e con una potentissima forza invisibile, spazzò via tutti i nemici.
A quel punto, arrivarono in soccorso Luna con altri Skaikru.
Roan guardava le spalle della bionda, abbassarsi e alzarsi al ritmo del suo respiro, ora diventato pesante.
Clarke per la stanchezza si lasciò andare, ma subito, le forti braccia dell’uomo l’afferrarono.
La bionda perse i sensi.
Roan la prese fra le sue braccia e la portò a terra.



Appena toccò il terreno, Clarke si riprese e si scostò da Roan.
Anya e Lexa corsero verso di loro.

<< Clarke!! >> urlarono, precipitandosi dai due.
Clarke si voltò verso di loro.

<< Sto bene… >> disse.

Le due si fermarono, videro che dal naso di Clarke colava copiosamente del sangue nero.
 La bionda svenne e Roan la prese,  prima che cadesse a terra.

<< Clarke!! >> urlò Lexa, andando al fianco della bionda.

<< Bisogna portarla dentro >> disse Roan, prendendola ancora in braccio e dirigendosi verso l’entrata dell’Accademia.

Al suo fianco,  Lexa e Anya, preoccupatissime.






<< Non ho mai visto una cosa del genere >> disse Luna a Gustus.

<< Nemmeno io >> rispose l’ex Generale.

<< Dovremo capire che cosa l’è successo >> continuò Luna.

Gustus osservò il monitor al suo fianco, dove si poteva osservare la bionda coricata nel letto dell’infermeria.
Luna si avvicinò all’uomo.

<< Ora più che mai, abbiamo bisogno del nostro Eroe >> disse, facendo intendere che non si sarebbe fermata, finché Clarke non sarebbe tornata fra gli Skaikru.

 Gustus sospirò, guardando, tristemente, lo schermo.








Clarke aprì, lentamente, gli occhi. Tutto era sfocato, si sforzò e vide il volto, preoccupato, di Lexa.

<< Lexa… >> sussurrò.

Lo sguardo della bruna passò dal sollevato all’arrabbiato in pochissimo tempo.

<< Non parlare, sei ancora debole >> disse, guardando in basso.

<< Dove sono? >> chiese la bionda, guardandosi intorno.

<< In infermeria…ti hanno fatto degli esami, per capire cosa ti sia successo >> rispose, continuando ad evitare i suoi occhi.

Clarke la fissò, notò lo sguardo contrariato della bruna.

<< Lexa… >> la chiamò, prendendole la mano.

Subito Lexa si scostò, incrociando le braccia al petto, la fissava con occhi pieni di lacrime e rabbia.

<< No! >> disse dura.

<< Come hai potuto andare lassù? >>

<< Octavia… >> sussurrò Clarke.

“ Loro voleranno sempre più in alto….e noi resteremo sempre indietro, a terra ad osservarli “ .

Lexa, in quel momento, ripensò a quelle parole. Il suo viso si fece rassegnato e disperato.

Alla vista di quell’espressione, Clarke, si sollevò e prese la mano di Lexa.

<< Lexa, io ti amo...e mi dispiace di averti fatto preoccupare...ma che persona sarei se non aiutassi te, Octavia o Roan, avendo la possibilità? Non mi è successo nulla… >> disse, cercando di calmare la bruna.

Era inutile, pensò Lexa, la persona che aveva di fronte non si sarebbe mai fatta da parte, mai.

<< Hai sanguinato e hai perso i sensi davanti a me Clarke! >> ribatté Lexa, arrabbiata.

<< Io sono qui… >> rispose Clarke, abbracciando la bruna.

Lexa sentendo le braccia della bionda attorno a sé, si lasciò andare in un pianto frenetico.

<< Sono qui e sto bene >> ripeteva Clarke.

<< Ho….Ho avuto paura di perderti ancora… >> disse tra i singhiozzi.

<< Non permetterò che accada…. >> rispose la bionda.

Lexa si scostò e guardò Clarke negli occhi.

<< Io non vivo senza di te >> le confessò.

Clarke le accarezzò la guancia e poi la baciò con tutto l’amore che potesse trasmetterle.

Le prese il viso tra le mani, asciugandole col pollice le lacrime, posò la fronte contro quella della bruna e sussurrò, tremante:

<< Yu laik ai sonraun, Lexa >>

“ Tu sei la mia vita “.


















Note dell'Autrice:  Salve a tutti cari lettori!! Mi scuso per il ritardo!! Ecco a voi il nuovo capitolo! Spero che vi piaccia! Sembra che le cose per la nostra Clarke si stiano per complicare sempre di più. Luna è determinata a riportare la bionda fra i suoi ranghi....ci riuscirà?? Lexa ha detto la verità a Costia, che ovviamente, non l'ha presa molto bene....che succederà fra le due?? Finalmente Anya sa!!! Era ora!!
Nel prossimo capitolo vedremo alcune cose capitate a Clarke in questi dieci anni......
Grazie davvero a tutti voi lettori, grazie per le bellissime parole! Vi adoro immensamente!! Cercherò di aggiornare più velocemente!
Fatemi sapere che ne pensate!
Spero a presto!
Un bacione a tutti!
  
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