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Autore: olimponero12    09/09/2017    1 recensioni
[TEMPORANEAMENTE SOSPESA]
Sappiamo che ci sono molte strade per accedere agli inferi e altrettante per uscirvi. Cosa succede quando chi è morto usa queste strade? E se questi evasi cercassero vendetta? Percy Jackson avrà la sfortuna di scoprirlo e di dovervi porre rimedio,insieme ai suoi amici e a un nuovo alleato che dimostrerà quanto può essere pericoloso un semidio con un'arma da fuoco
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Tratto dal testo:
Percy rivolse al pistolero uno sguardo stranito -Tu sei pazzo-. Il corvino rispose sghignazzando -Un pazzo che ha accesso a ingenti quantità di proiettili e polvere da sparo-.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I sette della Profezia, Nuovo personaggio, Thanatos
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Dopo l’incontro le cose proseguirono in modo stranamente ordinario rispetto a ciò che era successo nelle ultime ore; quasi tutti erano tornati alle loro attività: chi era tornato all’arena ad allenarsi,chi era tornato alle stalle ad accudire i pegasi. Il “quasi” implicava però che un folto gruppo di venti-trenta semidei avessero iniziato a seguire Joseph,ancora intrigati dalla sua presenza. Il pistolero camminava rilassato,ammirando cosa fosse cambiato e quanto nel campo dall’ultima volta che c’era stato,incurante della folla di ammiratori che lo seguivano mentre si dirigeva verso il poligono di tiro con l’arco. Inizialmente Il ventisettenne inizialmente rimase spiazzato;non era abituato a poligoni all’aperto,con bersagli di paglia,era più un tipo da bersaglio all’aperto,che corre urlando cercando di ammazzarti. Si posizionò davanti a un bersaglio a circa venti metri di distanza,seguito a ruota dalla folla che si sistemò dietro il ragazzo per vedere cosa stesse per succedere. Joseph fissò il bersaglio iniziando a emanare un’aura di concentrazione pura e di rispetto,che inondò gli spettatori. Distese le dita per sgranchire le dita e torse il collo,quando,con un gesto fulmineo estrasse dalle fondine coperte dal cappotto nero sul retro del cinturone due revolver gemelli di colore nero,che riempirono l’aria con dodici,assordanti,spari consecutivi,lasciando due revolver dalle canne fumanti e una folla di semidei che osservavano a bocca aperta dodici fori neri che svettavano,fumanti,dal centro del bersaglio. Joseph risistemò i revolver nelle fondine e giratosi a guardare i semidei ancora stupiti,allargò leggermente le braccia e disse:-Contenti adesso?-. e detto questo tutti i presenti se ne andarono per la loro strada,alcuni impressionati,altri terrorizzati da quell’inquietante semidio dal grilletto facile –Già,è bello essere di nuovo qui-. Il giovane fece per andarsene,quando sentì una voce femminile rivolgersi a lui,da dietro –Ti hanno mai detto che sei uno sbruffone?-. Joseph si girò,incrociando un paio di occhi grigi come una tempesta che lo fissavano come a voler carpire ogni segreto di sua conoscenza –Che tu ci creda o no,Chase,è l’insulto più lieve che ho mai ricevuto-. Annabeth si avvicinò,con atteggiamento fiero,senza staccare lo sguardo da Joseph,che ricambiava sorridendo. –Cosa ti porta qui,Annabeth?-. Joseph si incamminò verso la spiaggia prima ancora che Annabeth potesse rispondere –Tu,Parker-. Il semidio sollevò le sopracciglia –Sono lusingato ma non esco con donne impegnate,dispiaciuto- -Non intendevo quello;vedi,mi sono informata su di te-. Al corvino sfuggì una risatina –Ma davvero? E cosa avresti scoperto sul sottoscritto?- -Ho fatto delle ricerche su Internet…-. Joseph la interruppe –Non è pericoloso per i semidei usare cose come Internet?-
-No se sei veloce e sai cosa cercare- -Interessante,adesso so come fare per aggiornare il mio MySpace senza farmi trovare dal Tartaro intero- -Comunque,ho scoperto che hai parecchi soprannomi: Il becchino…- -Bello- -Il pistolero nero…- -Niente male- -Death’s gun…- -Il mio preferito- -Ma il più interessante di tutti è Cassidy jr.-. Sentendo quel nome Joseph ebbe un leggero fremito,che riuscì a mascherare,ma non abbastanza bene per gli occhi di Annabeth,abituati da sempre a percepire ogni minimo dettaglio in una persona. –E’ la prima volta che sento quel soprannome. Almeno associato a me-. La figlia di Atena lo guardò bene e notò non solo un leggero fremito alla mano destra,ma anche una leggera variazione nel tono,come se Joseph avesse paura che lei avesse scoperto qualcosa di cui non avrebbe dovuto sapere niente –All’inizio ho pensato che fosse solo perché sei un ottimo pistolero,ma poi mi ha fatto ricordare perché il tuo nome mi sembrava familiare- Si interruppe come se aspettasse che Joseph finisse il discorso per lei,ma l’unica cosa che il semidio fece fu fermarsi all’improvviso –Tu sei imparentato con Robert LeRoy Parker-. Il ragazzo ridacchiò amaramente,consapevole che non poteva più nascondere quella verità,almeno non alla figlia di Atena –Era il mio bis nonno-. Si voltò per fronteggiare la ragazza,che lo fissava con uno sguardo indecifrabile;forse un miscuglio tra rabbia e delusione –Perché non l’hai detto subito?- -Non pensavo fosse importante- -Joseph,il tuo bis nonno era uno dei criminali più ricercati del west-. E a quel punto la rabbia riprese possesso di Joseph;quella rabbia che risorgeva ogni volta che qualcuno gli faceva pesare la sua ascendenza,quella rabbia che provava ogni volta che qualcuno non si fidava di lui per chi era il suo avo –Congratulazioni,hai scoperto il segreto: io sono il discendente di Butch Cassidy,fondatore del mucchio selvaggio,la più famosa banda di criminali che il vecchio west abbia mai visto! Adesso però spiegami cosa diavolo cambia rispetto a quando non lo sapevi!-. Annabeth rimase interdetta dallo sfogo di rabbia appena visto;non si aspettava certo che il figlio di Thanatos avrebbe reagito così –Cambia che sei il discendente di un criminale che,appunto,mise insieme la più pericolosa banda criminale del west- -Ma cosa vuol dire,me lo spieghi? È tutta la vita che la gente mi fa pesare questa cosa,che nessuno si fida di me per chi era il mio bis nonno e che se ne fregano del fatto che io NON sono lui!-. Annabeth si sentiva uno schifo: aveva offeso un ragazzo solo perché il suo avo era un criminale,dimenticandosi da chi era che lei discendeva: certo il bis nonno di Joseph era un criminale famigerato,ma il suo bis nonno era Crono,che era su tutto un altro livello. Si avvicinò con passo esitante al ventisettenne,ancora tremante di rabbia –Scusami,non avrei dovuto agire così. Hai ragione:tu non sei lui,è che mi sono lasciata prendere dalla scoperta e dal fatto che hai tralasciato chi fosse il tuo bis nonno: ho sempre odiato i bugiardi-. Il tremore abbandonò Joseph,che si calmò istantaneamente sentendo le scuse di Annabeth,così sincere e sentite –Ok,dispiace anche a me non averlo detto prima,ma di solito quando dico chi era il mio bis nonno tutti tendono a guardarmi come se fossi io il criminale-. I due si scambiarono uno sguardo pacifico prima che Annabeth prendesse parola –Senti c’è una cosa che voglio capire: io sapevo che Butch Cassidy si fosse suicidato insieme a un suo complice nel 1907 per non essere catturato dalla polizia-. Joseph ridacchiò mentre i due si incamminarono fianco a fianco verso la spiaggia –Questa è la versione ufficiale,ma in realtà andò diversamente: Butch Cassidy e il suo complice,Sundance Kid,inscenarono il suicidio,per poi vivere liberi sotto false identità insieme alle loro mogli in Argentina finchè non morirono entrambi nel 1937 per una malattia. Cassidy ebbe un figlio,mio nonno,che emigrò in America;poi nacque mia madre,che ebbe una relazione con Thanatos da cui nacqui io- -Wow,se la gente lo sapesse- -La gente lo sa,ma la considera una congettura: non ci sono prove che il suicidio fosse effettivamente falso,se non alcuni estratti dal diario di una vecchia amica di Cassidy che afferma di aver pranzato con lui e sua moglie-. E continuarono così,a chiacchierare finché non arrivò l’ora di cena e si separarono.
 
 
 
Percy voleva dormire,davvero,ma c’era qualcosa che non glie lo permetteva: una sensazione che conosceva fin troppo bene: la tensione da giorno prima dell’impresa. Passò quindici minuti a rigirarsi nel letto cercando di prendere sonno,ma si arrese,decidendo di fare l’unica cosa che avrebbe mai potuto alleviare la sua tensione: un bagno di mezzanotte nella baia. Ovviamente avrebbe dovuto fare attenzione,se non voleva farsi sbranare dalle arpie di sorveglianza,ma era un rischio che era pronto a correre. Senza pensarci troppo si mise un costume,prese un asciugamano e uscì dalla cabina facendo attenzione a fare meno rumore possibile. Si diresse il più silenziosamente verso il molo dove erano attraccate le canoe,guardandosi intorno per verificare se le arpie fossero da qualche parte nelle vicinanze. Una volta arrivato abbastanza vicino al molo si tranquillizzò,ma una volta che la meta fu in vista Percy rimase di stucco nello scoprire che qualcuno aveva avuto la sua stessa idea. Seduto all’estremità del pontile stava seduto a petto nudo un ragazzo dai lunghi capelli neri che gli dava le spalle. –Joseph- disse Percy a mezza voce,iniziando ad avvicinarsi al ragazzo,che stava… Fumando? In effetti ogni tanto il semidio si portava alla bocca la mano destra,con cui reggeva qualcosa che somigliava molto a una sigaretta. Il figlio di Poseidone arrivò alle spalle del ventisettenne,senza preoccuparsi di essere sentito. –Non sai che al campo non si può fumare? E che non si può uscire a quest’ora?-. Il figlio di Thanatos si lasciò sfuggire una risatina per poi rispondere senza neanche voltarsi –Sì,lo so,ma dopo una nuotata una sigaretta è l’ideale per rilassarsi. E poi non mi preoccupa il coprifuoco: le arpie hanno imparato anni fa a non disturbarmi quando mi rilasso dopo un tuffo serale-. Percy,alzò un sopracciglio,chiedendosi cosa avesse fatto alle arpie per far sorgere persino in loro quel terrore reverenziale che Joseph sembrava capace di instillare in chiunque. Il semidio si sedette accanto al pistolero,che era rimasto a petto nudo e con i pantaloni neri arrotolati fino a metà polpaccio. –Hai fatto il bagno vestito?- -E rovinare i miei vestiti? Neanche morto. Mi sono dimenticato il costume a casa così l’ho fatto nudo-. Percy fissò shockato Joseph,ma evitò di indagare. Lo sguardo di Percy venne poi attirato dal resto del corpo dell’altro semidio: in fatto al fisico erano molto simili: forgiati da anni di combattimenti che hanno lasciato sul loro corpo cicatrici profonde. Nel caso di Joseph le cicatrici erano prevalentemente segni di proiettili,ma non mancavano artigliate e morsi;un segno in particolare attirò la sua attenzione: erano quattro segni di artigli paralleli sul pettorale destro,molto evidenti. Lo sguardo di Joseph si spostò dal panorama della baia che scintillava illuminata dalla luce della luna,per seguire quello di Percy. –Fu un lestrigone a farlo;gli davo la caccia da un po’ e quando l’ho trovato mi ha lasciato questo regalino;ovviamente poi gli ho fatto esplodere la testa-. Il figlio di Poseidone era stupito di come Joseph parlasse con così tanta facilità di una ferita che se fosse stata solo un po’ più profonda lo avrebbe ucciso. I due giovani stettero poi in silenzio,entrambi a osservare le acque della baia,ma ognuno preso da pensieri diversi. Joseph pensava al discorso di quel pomeriggio con Annabeth; e se l’avesse detto agli altri? Se non lo hanno saputo da Annabeth come reagiranno quando e se lui glielo rivelerà? Percy invece era ancora preso dalla tensione per l’impresa. Non sapeva neanche lui a cosa fosse dovuta;forse al fatto che,diversamente da tutte le imprese che aveva affrontato in passato,non c’era una profezia,una minima guida su cosa fare o almeno da dove cominciare. Doveva assolutamente distrarsi da quei pensieri,così decise di rompere il silenzio creatosi fra lui e Joseph –Quand’è stata l’ultima volta che sei stato qui?-. Joseph spense la sigaretta,ormai ridotta a un mozzicone,sulle assi del pontile e sospirò,ripensando al passato –E’ stato l’inverno prima della guerra di New York; Chirone mi aveva contattato per aiutarlo a reclutare semidei o qualunque aiuto potessi trovare. Mi aveva anche chiesto di venire a darvi una mano,ma non potevo: dopo la tentata evasione di Giapeto Ade mi ha messo a guardia di tutte le uscite secondarie degli inferi ventiquattr’ore su ventiquattro-. Percy ebbe un sussulto a sentire il nome del titano,cosa che non sfuggì a Joseph,che si ricordò che se Percy era sopravvissuto al Tartaro era in buona parte grazie al titano. –Ho sentito che per lui eri una specie di amico-. Percy ridacchiò,pensando a come si era comportato con Bob –No,non lo ero: l’ho abbandonato dopo avergli sottratto la sua vecchia vita- -Ma glie ne hai data una nuova e migliore,dove ha potuto fare qualcosa di buono;ci sono persone che lo avrebbero ucciso appena ne avessero avuto l’occasione- <<ad esempio io>>. Le parole di Joseph sembrarono migliorare l’umore di Percy,che gli rivolse un sorriso,per poi tornare a guardare il panorama. Dopo pochi minuti Il figlio di Poseidone si rivolse di nuovo al pistolero –Ti sei mai chiesto come sarebbero le cose se i mortali sapessero della nostra esistenza? Se non ci nascondessimo?-. Joseph contrasse la mascella;sì che ci aveva pensato e ogni tanto ci ripensava,ma ogni volta finiva che si rendeva conto di una cosa: -Se non ci nascondessimo,o ci ucciderebbero tutti o ci tratterebbero come bestie-. La risposta del più grande lasciò Percy di sasso –Come? Perché?- -Pensaci bene: Ogni volta che l’umanità ha scoperto una nuova specie,ha automaticamente pensato a come poteva sfruttarla e quali minacce poteva comportare. Se i mortali ci scoprissero e scoprissero ciò che siamo in grado di fare,ci vedrebbero come una minaccia e ci eliminerebbero tutti- -Ma che dici? La gente non è così- -Le persone non sono così,la gente è un grosso bambinone pauroso che uccide tutto ciò che non è in grado di comprendere-. Percy voleva controbattere,ma si rese conto che Joseph aveva ragione. Il figlio di Thanatos guardò il più giovane,capendo che lo aveva demoralizzato –Scusa,a volte mi faccio prendere troppo da certe cose;non volevo deprimerti-. Percy si voltò verso Joseph,rivolgendogli un leggero sorriso. –Bene- Joseph si tirò su in piedi –Meglio se andiamo a dormire ora;domani si parte presto:ho un’idea su da dove cominciare-. Percy si tirò su e una volta raccolto il telo che si era portato si incamminò insieme a Joseph. Una volta arrivati alla fine del pontile,I due si separarono,uno diretto alla cabina 4 e l’altro alla casa grande,ma dopo pochi metri Joseph si rivolse a Percy –Percy?-. il semidio si girò a osservare il ragazzo,che gli dava le spalle –So che tu non hai mai ucciso un semidio,nemmeno nella guerra di New York,quindi ti avverto: in quest’impresa incontreremo dei semidei evasi dagli inferi e l’unico modo per farceli ritornare sarà ucciderli. In breve: se tu e i tuoi amici venite con me,venite per uccidere-. E riprese a camminare,senza voltarsi neanche una volta,lasciando lì Percy,che tornò in cabina e dopo aver riflettuto a fondo sulle sue parole si addormentò
 
 
 
Angolo del Produttore:
 
WOAH! Ce l’ho fatta! Non credevo ma ce l’ho fatta: il terzo capitolo di Death’s Gun: iniziamo a scoprire meglio che tipo è Joseph e ascoltiamo conversazioni che nessun’altro conoscerà al campo. Il passato di Joseph non sembra una storia tutta cupcake e unicorni. Piccola nota: la storia di Butch Cassidy che inscena il suicidio è vera. Ho fatto in modo di starci il più possibile con i tempi,per far coincidere bene l’età di Joseph con il periodo in cui è vissuto Cassidy. Ditemi cosa ne pensate con una recensione. Le critiche costruttive sono ben accolte,purchè espresse in modo educato e senza intenti offensivi. Per quanto riguarda il Tonight show,lavorerò al prossimo episodio a partire da domani,visto che nel capitolo precedente abbiamo raccolto un bel po’ di domande. Come al solito,qui Olimponero,passo e chiudo!
   
 
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