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Autore: lady capuleti    19/09/2017    2 recensioni
31 ottobre 1981, Godric's Hollow.
Ormai da mesi James e Lily Potter, protetti dall'Incanto Fidelius, si nascondono da Lord Voldemort insieme al loro piccolo Harry. La notte di Halloween qualcosa sembra andare storto. Qualcosa sembra precipitare.
Paura, terrore, scompiglio. E' davvero la fine di tutto?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Severus Piton, Un po' tutti | Coppie: James/Lily, Lily/Severus
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Non-con, Triangolo, Violenza | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
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Capitolo secondo – Halloween
 

31 Ottobre 1972, Hogwarts


« Adoro Halloween. Vivrei solo di questo per tutto l'anno! »

« Lo sappiamo Sirius. Lo sappiamo! »

I quattro ragazzi risero di gusto, completamente afflosciati sui divani. La sala comune dei Grifondoro era di gran lunga la più accogliente; se non altro, era quella più rumorosa rispetto a tutte le altre. Ci pensavano loro ad animarla, giorno e notte, beccandosi talvolta le lamentele non troppo velate dei loro compagni di casata.

« E se andassimo ad Hogsmead? L'ultima volta siamo riusciti a non farci beccare!»

« Non può andarci sempre di culo, Sirius! » lo rimbeccò James.

Solitamente i due erano sempre d'accordo su come agire “per il bene del gruppo”, ma quella sera Potter non aveva voglia di assecondarlo. La sua mente viaggiava da sola, e nonostante fosse sempre pronto a guadagnarsi una punizione quella sera non aveva alcuna idea su come procurarsela.
Anche Sirius fu sorpreso dall'atteggiamento dell'amico, e gli rispose aggrottando le sopracciglia.
Di solito, era Peter Minus ad interrogarsi sui possibili guai. Remus Lupin, a sua volta, era sempre pronto a mediare il comportamento trasgressivo dei suoi amici. Ma James e Sirius erano sempre d'accordo. Su tutto. Tranne quella sera.

« Mmmh... la Foresta Proibita? » azzardò Minus, guardandosi le unghie.

Non era solito prendere iniziative, soffocato com'era dalle personalità troppo esuberanti di James e Sirius, ma delle volte trovava il coraggio di emergere. Come in quel momento.

Un momento che, tuttavia, si dimostrò essere tremendamente sbagliato.

Remus si voltò di scatto a quella sua proposta, sbarrando gli occhi come se avesse appena detto la più grande cazzata della sua vita.

« Davvero, Pete? La Foresta Proibita? » domandò ironicamente. « Mi sembra l'idea più saggia che potessi avere, dopo l'incidente della settimana scorsa! »

James e Sirius risero di gusto. Peter divenne rosso dalla cima dei capelli fino alla base del collo.

Non aveva dimenticato il modo in cui i Centauri l'avevano inseguito in lungo e in largo. Non aveva dimenticato il modo in cui aveva sbattuto rovinosamente contro un tronco, sbucciandosi un gomito. E non aveva dimenticato la punizione che la McGranitt aveva inflitto a tutti e quattro, dopo averli scoperti.

« Io un altro pomeriggio, nell'ufficio di Gazza, a scrostare la merda di Mrs Purr dal pavimento, non lo passo! » rispose Sirius senza pensarci due volte, sollevando le mani in segno di resa.

Seguirono attimi di silenzio, interrotti solo da un rumore di passi che si avvicinava sempre di più. Indistintamente.

« Aaah, eccola! Evans, la donna delle avances! » la apostrofò James giocando con le lettere del suo cognome.

Lily Evans rispose con un sorrisetto sarcastico, attraversando la chioma rossa con il palmo della mano senza neanche guardarlo. James si era incaponito : dalla prima volta in cui Lily aveva rifiutato la sua corte continuava a tormentarla sperando che prima o poi accettasse. Non aveva ancora capito di avere, davanti, un muro di mattoni. « Cosa ci consigli di fare, stasera? Cerca di essere il meno noiosa possibile, grazie! »

« Potevi chiedere il parere di Black, allora! » rispose lei facendo spallucce.
« Ho già tentato! Stasera è più anziano di te, pensa... »
« Tu cosa farai, Lily? » le domandò Remus. Tra i quattro, era quello che aveva legato maggiormente con la Grifondoro. Non che fossero amici, o che passassero molto tempo insieme, ma provavano molto rispetto l'uno per l'altra.

« Raggiungo Severus, passiamo la serata insieme » rispose lei, stringendosi nelle spalle. James si lasciò andare ad una risata, anche troppo sguaiata. Persino Remus gli lanciò un'occhiataccia.

« Fate i fidanzatini? »

« Facciamo quello che vogliamo, Potter » rispose lei con diplomazia, facendo spallucce e rimproverandolo con lo sguardo. « Buona serata ragazzi! Ciao Rem » commentò poi. Prima di uscire rivolse uno sguardo a tutti, James escluso, poi sparì oltre il ritratto.
Seguirono attimi di silenzio nei quali nessuno si azzardò a parlare. Fu Sirius a rompere il silenzio, sbuffando sonoramente.

« Che palle Evans! »
« Dai Sirius, smettila! »

« No Rem, davvero! E' una palla, cazzo! »
« Ha ragione. Cosa ci troverà in Mocciosus, poi... »
« Dai Pete... »
« Rem, sta simpatica solo a te! Fatti due domande! » sbottò Sirius, voltandosi a guardarlo.
« Sirius... » provò a intromettersi James.
« Ah già, dimenticavo! Anche a James! Anche se non so se si possa definire simpatia... »
« No, Sirius, intendevo... » riprese James, voltandosi a guardarlo con un sorrisetto complice « … ho pensato a cosa potremmo fare stasera! »

 

****************
 

« Grazie Sev, è bellissimo! »

Lily continuava a rigirarsi l'oggetto tra le dita, sorridendo. Avevano trascorso Halloween in cima alla torre di Astronomia, mangiando dolci e parlando del più e del meno. Era vietato girare per la scuola dopo la cena in Sala Grande, ma non avevano mai a cosa fosse permesso o no.

« Hai capito come si usa? Posso rispiegartelo se vuoi. Basta solo aprirlo, inserire l'audiocassetta qui, e... »

« Sì, so usarlo. Petunia ne ha uno simile. Gliel'hanno regalato i miei lo scorso Natale »

« E tu cos'hai ricevuto? »

« Una piuma nuova. Ti ricordi? Potter e Black avevano incantato la mia, facendola finire nelle braghe di Vitious. Gazza me l'ha sequestrata e non me l'ha più restituita »

« Ah già, l'avevo dimenticato » mentì Severus. Non gli piaceva mai particolarmente sentir parlare del quartetto.
Le dita attraversarono la sommità dei capelli scuri, lievemente scompigliati dal venticello autunnale. Parlando, avevano quasi sceso tutti i gradini che li avrebbero riportati al punto dove si erano dati appuntamento qualche ora prima. Lì si sarebbero salutati, l'uno sarebbe tornato nella sala comune dei Serpeverde, giù nei sotterranei, l'altra più in cima, in quella dei Grifondoro.

« Tutto bene, Sev? » domandò lei, fermandosi. Si era accorta del suo improvviso mutismo.
« Bene. Sì » rispose sbrigativamente lui. Si era rabbuiato. Gli occhi non riuscivano a distogliersi dal pavimento. Avevano passato una splendida serata. Perché rovinarla? Potter aveva la capacità di intromettersi anche quando non era fisicamente presente. Questo lo mandava in bestia.

Un rumore li sorprese, e senza che potessero far niente per evitarlo vennero invasi da una nuvola di fumo. Poi una seconda, ed una terza, accompagnate da frequenti e piccole esplosioni.

Severus si coprì il naso. Il tanfo iniziava ad essere insopportabile. Lily infilò le narici all'interno della sciarpa rosso oro, stretta intorno al suo collo.

« Ma che... Caccabombe? » urlò lui, prendendola per mano per trascinarla lontano da lì. « Nascondiamoci! » e nel dirlo, si accorse di due figure che lentamente si eclissavano al di là del corridoio. Da lontano riuscì a riconoscere la capigliatura di Black.
Cercò di fuggire per evitare che entrambi fossero messi in punizione, ma non si accorse di una fune tesa proprio dinnanzi ai suoi piedi. Inciampò e cadde rovinosamente a terra, sbattendo il naso al pavimento. Si mise a sedere, tastandosi le narici. Il sangue iniziò a bagnargli le dita di rosso.
Ancora una volta, erano riusciti a fotterlo.
Ancora una volta, erano riusciti a prendersi gioco di lui.

Sollevò gli occhi e incontrò quelli di Lily. Provava pena per lui, lo leggeva nel suo sguardo.
« Sev »

Riuscì solo a pronunciare il suo nome.
 

*****************


31 Ottobre 1981, Godric's Hollow


« Sev » ripetè lei in un soffio, immobile. La punta della bacchetta ancora ferma. Rivolta in direzione del Principe Mezzosangue.

Severus Piton non aveva mai messo piede in casa Potter. Aveva respinto con le proprie forze quell'unione tra i due, il loro matrimonio, la nascita del loro figlio. Aveva deciso di donare tutta la sua fedeltà ad un padrone, un Signore. Un Signore Oscuro. Lo stesso che in quel momento dava loro la caccia.
Avanzò di qualche passo, entrando nella stanza, ma James gli fu subito alle spalle. Aveva recuperato la bacchetta dal piano di sotto, e ora stringeva il manico con una tale forza che avrebbe potuto romperlo.

« Dovete andare. Non c'è più tempo »

« Che vuoi dire? »

« Di che stai parlando, Mocciosus? »

Severus ignorò quell'appellativo, continuando a tenere gli occhi inchiodati in quelli di Lily. Il bersaglio della sua bacchetta era ancora lui.

« Potter fosse per me ti lascerei marcire in questa casa, credimi »

« Allora perché sei qui? Come diavolo sei riuscito ad entrare, qui? » insistette Lily, a voce più alta, continuando a puntargli la bacchetta contro.

« Non c'è tempo! Devi andartene! » ribattè lui a voce alta, senza perdere il contatto con i suoi occhi.

« Perché sei qui? Ti ha mandato a prenderci? » continuò a domandargli lei, stringendo il manico della bacchetta, la mano ormai umida e sudata. Aveva il respiro accelerato, il cuore le batteva in petto come un tamburo. « Dobbiamo andarcene, vorrai dire » rispose poi alla sua precedente affermazione, come se in un primo momento se ne fosse dimenticata. « Io, mio marito, e mio figlio! »

« Quanta strada riuscirete a fare? Gli da la caccia, Lily! » rispose Piton, indicando il bambino con un cenno del capo.

« Quindi cosa sei venuto a fare? Vuole che ci consegniamo a lui? »

« Vuole solo il bambino. Vi lascerà liberi, nonostante io abbia qualche riserva... » rispose, lanciando un'occhiata velenosa a James.

Lily sorrise con sarcasmo, scuotendo la testa ripetutamente.

« Puoi andare a riferire al tuo Signore che non era necessario un ambasciatore... »

« Lily, prendi Harry e va' » disse poi James, attirando la sua attenzione e costringendola ad interrompere quel contatto visivo con Severus.

« Hai sentito quello che ho detto o sei sordo, Potter? Lui vuole il bambino! »

« E pensi davvero che io abbia intenzione di consegnarglielo? Che cazzo dici, Mocciosus?»

« Che cazzo avevi in testa quando ti sei fidato di Black? Sei stato tu a mettere a repentaglio la loro vita! » urlò Piton per sovrastare la sua voce.

« Sirius? » domandò incerta Lily, accarezzando il manico con la punta dei polpastrelli. Il loro Protettore era stato Peter Minus, da sempre. Non avevano volutamente scelto Sirius per non sottoporlo ad un rischio troppo elevato, per far sì che Voldemort non corresse subito a cercarlo. 

« Black vi ha venduti! Vi ha traditi! Io, IO, sono venuto ad avvisarti. A dirti di fuggire, di abbandonare tutto... » era tornato a rivolgersi solo a lei, ignorando completamente James, che di volta in volta controllava dalla finestra per assicurarsi che non stesse arrivando. « …eppure continui a non fidarti di me! »

Lily rimase in silenzio, deglutendo rumorosamente. Gli occhi le divennero lucidi, ricoperti da una patina trasparente. Invisibile.

« Mi stai chiedendo di consegnare mio figlio »

« Ti sto chiedendo di salvarti » fu la sua risposta, il fiato ancora sospeso, una mano rivolta in sua direzione.

Le barriere di Lily iniziarono a cedere. Abbassò la bacchetta, lentamente. Severus riprese a respirare.

Si udì un pop poco lontano. Giù, all'ingresso.

Gli occhi di Lily si sbarrarono, la bacchetta le cadde di mano. Un tuono rimbombò con forza fuori, facendo tremare i vetri della casa. Harry riprese a piangere disperatamente, e Lily corse in direzione del box. Lo prese in braccio, tentando di calmarlo, ma venne subito raggiunta da Severus.

Le afferrò il braccio, strattonandola per cercare ancora una volta il suo sguardo. James corse verso la porta, chiudendola a chiave.

« Lily » la implorò lui, con lo sguardo.

Non avrebbe sopportato di vederla morire. Non lì, sotto il suo sguardo. Non con quella crudeltà. Non dopo tutto quello che aveva provato per lei, in passato. Non dopo quello che continuava a provare, anche in quel momento.

La rossa lo fissò. Fu un attimo. Mise il piccolo Harry tra le sue braccia, trattenendo il respiro.

« Proteggilo » sussurrò semplicemente, sotto lo sguardo di un James incredulo. Fece fatica ad abbandonare il corpo di suo figlio, ma sentiva che fosse giusto così.

« Non puoi... »

« Sev, ti prego » lo implorò, lo stesso tono che aveva usato lui poco prima. Severus scosse la testa, trattenendo il respiro. Il movimento del capo era incerto, quasi desiderasse annuire. Rispondere a quella sua richiesta. La mente combatteva col cuore. Sempre. « Vattene, ora » insistette lei quando vide che le sue barriere erano ormai cedute.

« Lily...»

« Vattene! » ripeté lei in un soffio.

Severus Piton, con Harry stretto al petto, scomparve smaterializzandosi.

Nello stesso momento, la porta della camera da letto saltò in aria, colpita da una fascio di luce.
 

****

 

Angolo autrice : Innanzitutto ciao a tutti! Passo subito al secondo capitolo perché sono troppo ispirata, devo ammetterlo! Ho voluto inserire un flashback all'inizio perché delle volte mi ritrovo a domandarmi come fossero i Malandrini ad Hogwarts, e mi piace immaginarli. Ho pensato che fosse carino, e che si legasse anche bene con la storia. Come avete visto, Lily ha affidato Harry a Severus. Non so a quanti di voi piacerà questa situazione, ad ogni modo spero di non essermi guadagnata cattivi pensieri. Spero vi stia piacendo, fatemi sapere se volete che io la continui o se è una schifezza pazzesca! Detto ciò vi saluto, a presto! 

   
 
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