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Autore: Ms Mary Santiago    25/09/2017    6 recensioni
[STORIA A OC - Conclusa]
Dal testo:
Un Torneo interscolastico sul modello dell’ormai abolito Tre Maghi, ma che coinvolgesse tutte e quattro le maggiori scuole di magia.
Il preside di Ilvermorny, Eric Miller consulente per il Macusa, era stato già messo al corrente dell’idea ed era stato a dir poco entusiasta.
O almeno così le aveva riferito Harry.
Viktor Krum, che dopo essersi ritirato dal Quidditch aveva dirottato la sua carriera verso l’insegnamento e successivamente la presidenza a Durmstrang, si sarebbe convinto facilmente le aveva assicurato Hermione.
E infine Beauxbatons.
Ron aveva dichiarato di essere certo della volontà di Gabrielle Delacour di adoperarsi per garantire l’amicizia e la cooperazione tra le scuole.
Non restava che il suo benestare per dare il via all’organizzazione delle cose.
- E a tutti i presidi sta bene che il Torneo venga ospitato a Hogwarts? –
Harry annuì. – Lo ritengono giusto dato che la proposta è partita da noi. –
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Gabrielle Delacour, Minerva McGranitt, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio, Viktor Krum
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Capitolo 6

 

 

 

 

 

- Sei riuscita a capire cosa sta succedendo tra loro due? –

Audrey scrollò il capo, tamburellando distrattamente con le lunghe dita sul tavolo di Corvonero.

Quella mattina si sarebbe tenuta la prima prova del torneo e, se da un lato era in ansia per l’incolumità fisica di Erlend, dall’altro continuava a rimuginare sulle parole del ragazzo e di William.

- Magari dopo la prova riusciranno a darsi una mossa e chiarirsi, indipendentemente da quello che hanno combinato – considerò Robert.

- Magari … -

Tacque all’improvviso visto che William aveva appena fatto la sua comparsa.

Il volto pallido e leggermente affilato era adornato da un paio di evidenti e violacee occhiaie che contornavano le iridi blu cobalto creando l’illusione che fosse stato preso a pugni.

- Sembri un panda – lo accolse Audrey.

L’occhiataccia di William le fece capire che l’amico non era proprio dell’umore adatto a scherzare.

- Sono stato uno schifo per tutta la notte. –

- Troppo alcool? Ho una pozione ricostituente in dormitorio, posso portartela se vuoi – si offrì il biondo Corvonero.

- No, non credo che il problema sia l’alcool. Solo un po’ di stress, ma spero che in questi giorni passi. –

- Se non altro oggi non abbiamo lezione. Qualcuno di voi ha idea di quale potrebbe essere la prova? –

Stringendosi nelle spalle, William sorseggiò rapidamente il suo succo di zucca.

Aveva cercato di pensare il meno possibile alla prova e alla pericolosità che avrebbe potuto contraddistinguerla se si avvicinava anche solo la metà alla difficoltà del Torneo Tre Maghi.

- Credo che lo scopriremo presto, i campioni stanno uscendo dalla Sala Grande – replicò Audrey, accennando ai ragazzi delle quattro scuole che uscivano ordinatamente in coppia.

Allontanando il piatto con i toast, colto improvvisamente da un forte senso d’inappetenza, William si alzò in piedi.

- Faremo meglio a darci una mossa o i posti migliori saranno già tutti occupati. –

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

Helena strinse appena la mano di Nikolaj al di sotto del tavolo, sorridendogli incoraggiante.

- Andrà tutto bene, sei il miglior campione che Durmstrang avrebbe potuto desiderare. –

Nikolaj le sorrise di rimando, ma fu un’espressione meno solare e allegra di quelle che le rivolgeva di solito.

Chi non lo conosceva avrebbe potuto scambiarla per ferrea determinazione a perseguire la vittoria della prova, ma lei capiva chiaramente cosa c’era dietro quel volto impassibile: ansia e un pizzico di nervosismo.

Nikolaj aveva paura di deludere le aspettative dei suoi compagni di scuola e soprattutto di suo padre.

- Così continuano a ripetermi tutti. –

- Te lo ripetono perché sei il migliore di tutti noi. Non perché sei un Krum o perché sei il figlio del Preside … semplicemente perché sei tu, Nik. –

Questa volta il sorriso che ricevette fu una versione molto più vicina all’originale.

Era stato toccato dalle sue parole e lei era semplicemente felice di poter contribuire almeno un minimo nel renderlo un po’ più sereno.

Nikolaj si alzò, unendosi a Lenochka nel raggiungere gli altri sei campioni.

E a Helena non rimase altro che osservarlo allontanarsi.

- Commovente. Dimmi, Nikolaj lo sa della tua piccola cotta? –

Volse lo sguardo verso Constance, rivolgendole la migliore delle occhiate minacciose del suo repertorio.

- Non capisco di cosa stai parlando. –

La bionda emise uno sbuffo beffardo. – Certo, come se fossero tutti quanti ciechi o stupidi. È palese che provi qualcosa per lui … deve essere triste essere considerata solo come una sorellina. –

Helena strinse i pugni, impedendosi di alzarsi e prendere immediatamente a calci quell’insopportabile ragazzina arrogante.

Fu Enea a intervenire, cercando di riportare la calma tra le due compagne di scuola.

- Ragazze, non è proprio il caso di fare scenate in pubblico. Quanto a te, Constance, dovresti davvero smetterla di cercare di provocare Helena. –

- Cosa fai, ti schieri anche tu dalla sua parte? – chiese per tutta risposta, con un tono di voce che lasciava intendere quanto fosse ferita dalla cosa.

- Io non mi schiero proprio dalla parte di nessuno -, la contraddì, – ma non vedo ragione di continuare questa sottospecie di faida. –

- Sì, certo, come no. È bello sapere di non poter contare proprio su nessuno qui dentro, grazie mille – sbottò Constance, alzandosi e allontanandosi con stizza fino a raggiungere l’uscita.

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

Joseph allungò il passo, raggiungendo Gabriel e Marjorie prima che entrassero nella tenda adibita ai campioni del torneo.

- Ehy, pensavi davvero che ti avrei lasciato andare senza prima farti gli auguri? –

Il Tassorosso gli sorrise, accettando l’abbraccio in cui l’amico lo stava coinvolgendo.

- Siamo in vena di manifestazioni d’affetto? – chiese ironico.

Il Serpeverde si strinse nelle spalle.

- Qualche volta, ma non pensare che questa diventi un’abitudine per tutta la durata del torneo. È solo perché è la prima prova, quindi considerati onorato. –

- Assolutamente sì, mi hai tolto le parole di bocca. –

Risero, scambiandosi l’ennesima pacca sulla spalla sotto gli occhi divertiti di Marjorie.

- Tatiana? –

- È già dentro, in pieno rito preparatorio. –

- Sì, so di cosa parli, deve concentrarsi. –

Effettivamente l’amica era abbastanza maniaca della perfezione da impegnarsi con ogni fibra del suo essere per portare a termine la prova nel migliore dei modi.

- Cercate di portare un bel po’ di punti a Hogwarts, ma non fatevi ammazzare, d’accordo? –

Gabriel annuì risoluto.

- Credo proprio che almeno per l’ultimo punto non dovrebbero esserci troppi problemi. –

- Quanto a te –, aggiunse Joseph rivolgendosi alla francese, - credo proprio che ci sia qualcuno che vuole farti gli auguri. –

Marjorie si voltò verso il punto a cui accennava il ragazzo, trovando Bentley che attendeva poco distante con l’aria leggermente imbarazzata.

Incrociò il suo sguardo, sorridendogli mentre gli si avvicinava.

- Ciao, volevi parlarmi? –

L’americano annuì, trascinando nervosamente il piede contro il terreno del parco di Hogwarts.

- Volevo farti gli auguri. Charlotte è una delle mie migliori amiche e sarei contento se ottenesse un buon risultato, ovviamente, ma spero che anche tu ti classifichi in una buona posizione. Probabilmente metà dei miei compagni di scuola mi ucciderebbe se mi sentisse in questo momento, ma non credo di essere mai stato particolarmente patriottico – concluse, le gote leggermente rosate per l’imbarazzo.

- Ti ringrazio, Ben …. E prometto di mantenere il segreto – scherzò Marjorie.

Bentley ridacchiò a sua volta, allungando una mano verso di lei con fare incerto.

Parve cambiare idea a metà strada e decise di optare per un abbraccio invece che una stretta di mano.

La strinse delicatamente a sé, assaporando il profumo che emanava dalla sua pelle.

Marjorie sapeva di buono ed era sorprendentemente morbida e rilassata nella sua stretta.

La sentì appoggiare il capo sulla sua spalla, ricambiando l’abbraccio.

- Mi prometti che starai attenta? –

La sentì annuire contro di sé.

- Lo prometto. –

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

- Entrerete in coppia, in base alla suddivisione per scuola, e riceverete un punteggio da 1 a 10 da ognuno di noi giudici -, spiegò Minerva, - per cui è tanto importante superare la prova quanto farlo in modo originale ed efficace. –

- Nel caso doveste avere problemi o difficoltà gravi interverremo noi, perciò state tranquilli – concluse Eric Miller, preside di Ilvermorny, soffermandosi soprattutto sui suoi campioni.

Jason annuì.

Era pronto ad affrontare la prova, malgrado un certo livello di nervosismo che si stava rapidamente facendo largo in lui.

Osservò il resto dei concorrenti.

Gabriel si tormentava nervosamente le mani mentre Tatiana osservava il sacchetto che conteneva l’ordine in cui sarebbero entrati nell’arena.

Marjorie ed Erlend apparivano seri e concentrati, decisi a focalizzarsi sui minimi dettagli per non lasciarsi assalire dall’emozione.

Nikolaj e Lenochka, invece, apparivano sicuri e determinati. Non avrebbe saputo dire se fosse solo una posa di finzione oppure se fossero davvero certi di poter vincere la prova senza alcun problema.

Fatto sta che di riflesso avvertiva loro due come i suoi maggiori rivali.

Scoccò infine un’occhiata a Charlotte, al suo fianco.

- Vuoi essere tu a estrarre il nostro numero? –

La ragazza alzò il capo di scatto, come se fosse incredibilmente sorpresa dal fatto che lui le stesse rivolgendo la parola.

Effettivamente doveva ammettere che non l’aveva mai degnata di grande considerazione durante gli anni precedenti, ma in quel momento dovevano collaborare per cercare di portare più punti possibili alla loro scuola.

- D’accordo – sussurrò, infilando la mano nel sacchetto che la Delacour le porgeva.

Rovistò all’interno per secondi che le parvero interminabili.

Infine decise di serrare le dita attorno a quel bussolotto.

L’estrasse, sforzandosi di non far tremare la mano, e lo porse alla Preside di Beauxbatons.

- I campioni di Ilvermorny entreranno per secondi. –

Trasse un sospiro di sollievo e sentì le iridi di ghiaccio di Jason luccicare soddisfatte su di lei.

- Bel lavoro, almeno riusciremo a capire dalle urla quanto è brutta questa prova. –

Già, peccato che l’idea non la rasserenasse affatto.

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

Erlend si sporse per osservare il numero che Marjorie aveva appena estratto.

Il numero tre.

Non sapeva dire se fosse una cosa buona o meno essere i penultimi ad affrontare la prova.

Forse avrebbe preferito togliersela di mezzo all’istante, ma d’altro canto essere i primi in assoluto generava uno stress maggiore.

- Hai idea di cosa fare in linea di massima? –

Aggrottò la fronte, rivolgendosi verso la sua compagna.

- Dovrebbe essere una scelta saggia quella di cominciare con incantesimi scudo e qualcuno offensivo di blanda intensità. Ma appena vedremo con cosa abbiamo a che fare capiremo come rapportarci. –

Marjorie annuì, pensierosa.

Nel frattempo videro Lenochka estrarre il numero 1, rendendo quindi scontato che i campioni di Hogwarts sarebbero entrati nell’arena per ultimi.

- Comincerete tra un istante – annunciò Viktor Krum, per poi vedere confermate le sue parole dal colpo di cannone che squarciò il silenzio carico d’attesa dell’arena.

Erlend rimase in religioso silenzio mentre osservava Nikolaj e Lenochka entrare nell’arena, acclamati dal tifo di Durmstrang.

Poi un rumore come di gabbia che veniva issata e nuove urla dal pubblico, questa volta di terrore.

Rivolse un’occhiata eloquente a Marjorie.

Qualsiasi cosa fosse non prometteva nulla di buono.

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

Lenochka sgranò gli occhi davanti alla creatura che fece la sua comparsa da dietro la gigantesca porta della gabbia che l’aveva racchiuso fino a quel momento.

Un troll.

Un troll delle montagne … e per giunta bello grosso.

Volse lo sguardo verso Nikolaj, vedendolo osservare la creatura con espressione seria e risoluta.

Era intento a elaborare una strategia, lo si capiva dal modo in cui stringeva la bacchetta e appariva assorto.

- Idee? –

- L’incantesimo conjunctivitis. –

Sentì un sorriso dipingerlesi sul volto.

Esattamente la stessa mossa che aveva usato, anni prima, Viktor Krum durante la prima prova del Torneo Tre Maghi.

Tale padre tale figlio, non c’era che dire.

- Potrebbe funzionare -, riconobbe, - Al tre? –

- Al tre. –

Puntarono le bacchette nello stesso istante, facendo proiettare due raggi rossi dritti verso le orbite del troll.

Lo colpirono in pieno, vedendolo sussultare e cercare di portare le mani al volto.

Purtroppo la creatura non aveva considerato la mazza che teneva ancora stretta tra le mani e che, nel tentativo di coprirsi il volto, finì con il cozzare contro la testa.

Tramortito, cadde a terra e venne immediatamente circondato da una serie di addetti che si occupò di riportarlo in gabbia, sancendo la vittoria dei due ragazzi.

Sotto gli scrosci degli applausi della tribuna, Nikolaj e Lenochka si scambiarono un cinque.

E una prova era andata, ne mancavano solo due.

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

Lilith si coprì gli occhi mentre l’urlo di Zahra, seduta al suo fianco insieme al fratello e a Audrey e William, riecheggiava sugli spalti.

Le prime tre prove erano state portate a termine con risultati grossomodo efficaci, ma la quarta coppia di concorrenti sembrava avere davvero grosse difficoltà.

Era bastato scoprire il fianco per un attimo e la mazza del troll si era abbattuta addosso a Tatiana, colpendola a un fianco e lasciandola a terra con quella che aveva tutta l’aria di essere l’intera metà destra del corpo fratturata.

Gabriel si schierò davanti all’amica, cercando di proteggerla da ulteriori assalti del troll.

E parve decidere di utilizzare una tattica d’attacco meno diretta, richiamando il suo Patronus e facendolo muovere all’interno dell’arena attirando l’attenzione del troll.

Mosse infine la bacchetta nuovamente, producendo una frattura nel terreno nel quale si incastrarono le gambe del troll.

Con un ruggito animalesco e frustrato la creatura cercò di liberarsi ma senza alcun successo.

Fu allora che venne messo termine alla prova e i Medimaghi lì per l’occasione accorsero nell’arena, sollevando delicatamente il corpo privo di sensi di Tatiana.

- Sembra ridotta davvero male … credete che si rimetterà? – sussurrò Zahra, le iridi sgranate per la paura.

- Spero di sì, ma chi può dirlo … -

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Salve!

Eccoci finalmente con la prima prova del torneo. Come avrete notato Tatiana non ha fatto una fine esattamente piacevole, ma nel Prologo avevo anticipato che quella sarebbe stata la sorte toccata agli OC di chi scompariva … purtroppo quindi Hogwarts si troverà a partecipare con un solo campione alle prossime due prove. Vi pregherei di non costringermi a far seguire ulteriori scomparse, specialmente dei campioni delle varie scuole, perché mi mettereste davvero in difficoltà con il proseguimento della storia. Qui sotto vi allego la classifica sia singola che per scuola.

 

 

Classifica prima prova singola:

1° Nikolaj Krum – 40 punti

2° Jason Blackburn – 34 punti

3° Erlend Holdberg – 30 punti

4°ex equo Lenochka Volkov & Charlotte Valentine – 26 punti

5° Marjorie Flaubert – 25 punti

6° Gabriel Jackson – 21 punti

7° Tatiana Burke – 14 punti

 

Classifica prima prova per scuola:

1° Durmstrang – 66 punti

2° Ilvermorny – 60 punti

3° Beauxbatons – 55 punti

4° Hogwarts – 35 punti

 

 

Per ora è tutto.

Al prossimo aggiornamento.

Stay tuned.

XO XO,

Mary

   
 
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