Capitolo
6
-
Sei riuscita a capire cosa sta succedendo tra loro due? –
Audrey
scrollò il capo, tamburellando distrattamente con le
lunghe dita sul tavolo di Corvonero.
Quella
mattina si sarebbe tenuta la prima prova del torneo e,
se da un lato era in ansia per l’incolumità fisica
di Erlend, dall’altro continuava
a rimuginare sulle parole del ragazzo e di William.
-
Magari dopo la prova riusciranno a darsi una mossa e
chiarirsi, indipendentemente da quello che hanno combinato –
considerò Robert.
-
Magari … -
Tacque
all’improvviso visto che William aveva appena fatto la
sua comparsa.
Il
volto pallido e leggermente affilato era adornato da un
paio di evidenti e violacee occhiaie che contornavano le iridi blu
cobalto
creando l’illusione che fosse stato preso a pugni.
-
Sembri un panda – lo accolse Audrey.
L’occhiataccia
di William le fece capire che l’amico non era
proprio dell’umore adatto a scherzare.
-
Sono stato uno schifo per tutta la notte. –
-
Troppo alcool? Ho una pozione ricostituente in dormitorio,
posso portartela se vuoi – si offrì il biondo
Corvonero.
-
No, non credo che il problema sia l’alcool. Solo un
po’ di
stress, ma spero che in questi giorni passi. –
-
Se non altro oggi non abbiamo lezione. Qualcuno di voi ha
idea di quale potrebbe essere la prova? –
Stringendosi
nelle spalle, William sorseggiò rapidamente il
suo succo di zucca.
Aveva
cercato di pensare il meno possibile alla prova e alla
pericolosità che avrebbe potuto contraddistinguerla se si
avvicinava anche solo
la metà alla difficoltà del Torneo Tre Maghi.
-
Credo che lo scopriremo presto, i campioni stanno uscendo
dalla Sala Grande – replicò Audrey, accennando ai
ragazzi delle quattro scuole
che uscivano ordinatamente in coppia.
Allontanando
il piatto con i toast, colto improvvisamente da
un forte senso d’inappetenza, William si alzò in
piedi.
-
Faremo meglio a darci una mossa o i posti migliori saranno
già tutti occupati. –
*
Helena
strinse appena la mano di Nikolaj al di sotto del
tavolo, sorridendogli incoraggiante.
-
Andrà tutto bene, sei il miglior campione che Durmstrang
avrebbe potuto desiderare. –
Nikolaj
le sorrise di rimando, ma fu un’espressione meno
solare e allegra di quelle che le rivolgeva di solito.
Chi
non lo conosceva avrebbe potuto scambiarla per ferrea
determinazione a perseguire la vittoria della prova, ma lei capiva
chiaramente
cosa c’era dietro quel volto impassibile: ansia e un pizzico
di nervosismo.
Nikolaj
aveva paura di deludere le aspettative dei suoi
compagni di scuola e soprattutto di suo padre.
-
Così continuano a ripetermi tutti. –
-
Te lo ripetono perché sei il migliore di tutti noi. Non
perché
sei un Krum o perché sei il figlio del Preside …
semplicemente perché sei tu,
Nik. –
Questa
volta il sorriso che ricevette fu una versione molto
più vicina all’originale.
Era
stato toccato dalle sue parole e lei era semplicemente
felice di poter contribuire almeno un minimo nel renderlo un
po’ più sereno.
Nikolaj
si alzò, unendosi a Lenochka nel raggiungere gli altri
sei campioni.
E
a Helena non rimase altro che osservarlo allontanarsi.
-
Commovente. Dimmi, Nikolaj lo sa della tua piccola cotta? –
Volse
lo sguardo verso Constance, rivolgendole la migliore
delle occhiate minacciose del suo repertorio.
-
Non capisco di cosa stai parlando. –
La
bionda emise uno sbuffo beffardo. – Certo, come se fossero
tutti quanti ciechi o stupidi. È palese che provi qualcosa
per lui … deve
essere triste essere considerata solo come una sorellina. –
Helena
strinse i pugni, impedendosi di alzarsi e prendere
immediatamente a calci quell’insopportabile ragazzina
arrogante.
Fu
Enea a intervenire, cercando di riportare la calma tra le
due compagne di scuola.
-
Ragazze, non è proprio il caso di fare scenate in pubblico.
Quanto a te, Constance, dovresti davvero smetterla di cercare di
provocare
Helena. –
-
Cosa fai, ti schieri anche tu dalla sua parte? – chiese per
tutta risposta, con un tono di voce che lasciava intendere quanto fosse
ferita
dalla cosa.
-
Io non mi schiero proprio dalla parte di nessuno -, la
contraddì, – ma non vedo ragione di continuare
questa sottospecie di faida. –
-
Sì, certo, come no. È bello sapere di non poter
contare proprio
su nessuno qui dentro, grazie mille – sbottò
Constance, alzandosi e
allontanandosi con stizza fino a raggiungere l’uscita.
*
Joseph
allungò il passo, raggiungendo Gabriel e Marjorie prima
che entrassero nella tenda adibita ai campioni del torneo.
-
Ehy, pensavi davvero che ti avrei lasciato andare senza
prima farti gli auguri? –
Il
Tassorosso gli sorrise, accettando l’abbraccio in cui
l’amico
lo stava coinvolgendo.
-
Siamo in vena di manifestazioni d’affetto? – chiese
ironico.
Il
Serpeverde si strinse nelle spalle.
-
Qualche volta, ma non pensare che questa diventi un’abitudine
per tutta la durata del torneo. È solo perché
è la prima prova, quindi
considerati onorato. –
-
Assolutamente sì, mi hai tolto le parole di bocca.
–
Risero,
scambiandosi l’ennesima pacca sulla spalla sotto gli
occhi divertiti di Marjorie.
-
Tatiana? –
-
È già dentro, in pieno rito preparatorio.
–
-
Sì, so di cosa parli, deve concentrarsi. –
Effettivamente
l’amica era abbastanza maniaca della perfezione
da impegnarsi con ogni fibra del suo essere per portare a termine la
prova nel
migliore dei modi.
-
Cercate di portare un bel po’ di punti a Hogwarts, ma non
fatevi ammazzare, d’accordo? –
Gabriel
annuì risoluto.
-
Credo proprio che almeno per l’ultimo punto non dovrebbero
esserci troppi problemi. –
-
Quanto a te –, aggiunse Joseph rivolgendosi alla francese, -
credo proprio che ci sia qualcuno che vuole farti gli auguri.
–
Marjorie
si voltò verso il punto a cui accennava il ragazzo,
trovando Bentley che attendeva poco distante con l’aria
leggermente
imbarazzata.
Incrociò
il suo sguardo, sorridendogli mentre gli si
avvicinava.
-
Ciao, volevi parlarmi? –
L’americano
annuì, trascinando nervosamente il piede contro il
terreno del parco di Hogwarts.
-
Volevo farti gli auguri. Charlotte è una delle mie migliori
amiche e sarei contento se ottenesse un buon risultato, ovviamente, ma
spero
che anche tu ti classifichi in una buona posizione. Probabilmente
metà dei miei
compagni di scuola mi ucciderebbe se mi sentisse in questo momento, ma
non
credo di essere mai stato particolarmente patriottico –
concluse, le gote
leggermente rosate per l’imbarazzo.
-
Ti ringrazio, Ben …. E prometto di mantenere il segreto
–
scherzò Marjorie.
Bentley
ridacchiò a sua volta, allungando una mano verso di
lei con fare incerto.
Parve
cambiare idea a metà strada e decise di optare per un
abbraccio invece che una stretta di mano.
La
strinse delicatamente a sé, assaporando il profumo che
emanava dalla sua pelle.
Marjorie
sapeva di buono ed era sorprendentemente morbida e
rilassata nella sua stretta.
La
sentì appoggiare il capo sulla sua spalla, ricambiando
l’abbraccio.
-
Mi prometti che starai attenta? –
La
sentì annuire contro di sé.
-
Lo prometto. –
*
-
Entrerete in coppia, in base alla suddivisione per scuola, e
riceverete un punteggio da 1 a 10 da ognuno di noi giudici -,
spiegò Minerva, -
per cui è tanto importante superare la prova quanto farlo in
modo originale ed
efficace. –
-
Nel caso doveste avere problemi o difficoltà gravi
interverremo noi, perciò state tranquilli –
concluse Eric Miller, preside di
Ilvermorny, soffermandosi soprattutto sui suoi campioni.
Jason
annuì.
Era
pronto ad affrontare la prova, malgrado un certo livello
di nervosismo che si stava rapidamente facendo largo in lui.
Osservò
il resto dei concorrenti.
Gabriel
si tormentava nervosamente le mani mentre Tatiana
osservava il sacchetto che conteneva l’ordine in cui
sarebbero entrati nell’arena.
Marjorie
ed Erlend apparivano seri e concentrati, decisi a
focalizzarsi sui minimi dettagli per non lasciarsi assalire
dall’emozione.
Nikolaj
e Lenochka, invece, apparivano sicuri e determinati.
Non avrebbe saputo dire se fosse solo una posa di finzione oppure se
fossero
davvero certi di poter vincere la prova senza alcun problema.
Fatto
sta che di riflesso avvertiva loro due come i suoi
maggiori rivali.
Scoccò
infine un’occhiata a Charlotte, al suo fianco.
-
Vuoi essere tu a estrarre il nostro numero? –
La
ragazza alzò il capo di scatto, come se fosse
incredibilmente sorpresa dal fatto che lui le stesse rivolgendo la
parola.
Effettivamente
doveva ammettere che non l’aveva mai degnata di
grande considerazione durante gli anni precedenti, ma in quel momento
dovevano
collaborare per cercare di portare più punti possibili alla
loro scuola.
-
D’accordo – sussurrò, infilando la mano
nel sacchetto che la
Delacour le porgeva.
Rovistò
all’interno per secondi che le parvero interminabili.
Infine
decise di serrare le dita attorno a quel bussolotto.
L’estrasse,
sforzandosi di non far tremare la mano, e lo porse
alla Preside di Beauxbatons.
-
I campioni di Ilvermorny entreranno per secondi. –
Trasse
un sospiro di sollievo e sentì le iridi di ghiaccio di
Jason luccicare soddisfatte su di lei.
-
Bel lavoro, almeno riusciremo a capire dalle urla quanto è
brutta questa prova. –
Già,
peccato che l’idea non la rasserenasse affatto.
*
Erlend
si sporse per osservare il numero che Marjorie aveva
appena estratto.
Il
numero tre.
Non
sapeva dire se fosse una cosa buona o meno essere i
penultimi ad affrontare la prova.
Forse
avrebbe preferito togliersela di mezzo all’istante, ma
d’altro
canto essere i primi in assoluto generava uno stress maggiore.
-
Hai idea di cosa fare in linea di massima? –
Aggrottò
la fronte, rivolgendosi verso la sua compagna.
-
Dovrebbe essere una scelta saggia quella di cominciare con
incantesimi scudo e qualcuno offensivo di blanda intensità.
Ma appena vedremo
con cosa abbiamo a che fare capiremo come rapportarci. –
Marjorie
annuì, pensierosa.
Nel
frattempo videro Lenochka estrarre il numero 1, rendendo
quindi scontato che i campioni di Hogwarts sarebbero entrati
nell’arena per
ultimi.
-
Comincerete tra un istante – annunciò Viktor Krum,
per poi
vedere confermate le sue parole dal colpo di cannone che
squarciò il silenzio
carico d’attesa dell’arena.
Erlend
rimase in religioso silenzio mentre osservava Nikolaj e
Lenochka entrare nell’arena, acclamati dal tifo di Durmstrang.
Poi
un rumore come di gabbia che veniva issata e nuove urla
dal pubblico, questa volta di terrore.
Rivolse
un’occhiata eloquente a Marjorie.
Qualsiasi
cosa fosse non prometteva nulla di buono.
*
Lenochka
sgranò gli occhi davanti alla creatura che fece la
sua comparsa da dietro la gigantesca porta della gabbia che
l’aveva racchiuso
fino a quel momento.
Un
troll.
Un
troll delle montagne … e per giunta bello grosso.
Volse
lo sguardo verso Nikolaj, vedendolo osservare la creatura
con espressione seria e risoluta.
Era
intento a elaborare una strategia, lo si capiva dal modo
in cui stringeva la bacchetta e appariva assorto.
-
Idee? –
-
L’incantesimo conjunctivitis. –
Sentì
un sorriso dipingerlesi sul volto.
Esattamente
la stessa mossa che aveva usato, anni prima,
Viktor Krum durante la prima prova del Torneo Tre Maghi.
Tale
padre tale figlio, non c’era che dire.
-
Potrebbe funzionare -, riconobbe, - Al tre? –
-
Al tre. –
Puntarono
le bacchette nello stesso istante, facendo
proiettare due raggi rossi dritti verso le orbite del troll.
Lo
colpirono in pieno, vedendolo sussultare e cercare di
portare le mani al volto.
Purtroppo
la creatura non aveva considerato la mazza che
teneva ancora stretta tra le mani e che, nel tentativo di coprirsi il
volto,
finì con il cozzare contro la testa.
Tramortito,
cadde a terra e venne immediatamente circondato da
una serie di addetti che si occupò di riportarlo in gabbia,
sancendo la
vittoria dei due ragazzi.
Sotto
gli scrosci degli applausi della tribuna, Nikolaj e
Lenochka si scambiarono un cinque.
E
una prova era andata, ne mancavano solo due.
*
Lilith
si coprì gli occhi mentre l’urlo di Zahra, seduta
al
suo fianco insieme al fratello e a Audrey e William, riecheggiava sugli
spalti.
Le
prime tre prove erano state portate a termine con risultati
grossomodo efficaci, ma la quarta coppia di concorrenti sembrava avere
davvero
grosse difficoltà.
Era
bastato scoprire il fianco per un attimo e la mazza del
troll si era abbattuta addosso a Tatiana, colpendola a un fianco e
lasciandola
a terra con quella che aveva tutta l’aria di essere
l’intera metà destra del
corpo fratturata.
Gabriel
si schierò davanti all’amica, cercando di
proteggerla
da ulteriori assalti del troll.
E
parve decidere di utilizzare una tattica d’attacco meno
diretta, richiamando il suo Patronus e facendolo muovere
all’interno dell’arena
attirando l’attenzione del troll.
Mosse
infine la bacchetta nuovamente, producendo una frattura
nel terreno nel quale si incastrarono le gambe del troll.
Con
un ruggito animalesco e frustrato la creatura cercò di
liberarsi ma senza alcun successo.
Fu
allora che venne messo termine alla prova e i Medimaghi lì
per l’occasione accorsero nell’arena, sollevando
delicatamente il corpo privo
di sensi di Tatiana.
-
Sembra ridotta davvero male … credete che si
rimetterà? –
sussurrò Zahra, le iridi sgranate per la paura.
-
Spero di sì, ma chi può dirlo … -
Spazio
autrice:
Salve!
Eccoci
finalmente con la prima prova del torneo. Come avrete notato Tatiana
non ha
fatto una fine esattamente piacevole, ma nel Prologo avevo anticipato
che
quella sarebbe stata la sorte toccata agli OC di chi scompariva
… purtroppo
quindi Hogwarts si troverà a partecipare con un solo
campione alle prossime due
prove. Vi pregherei di non costringermi a far seguire ulteriori
scomparse,
specialmente dei campioni delle varie scuole, perché mi
mettereste davvero in
difficoltà con il proseguimento della storia. Qui sotto vi
allego la classifica
sia singola che per scuola.
Classifica
prima prova singola:
1°
Nikolaj Krum – 40 punti
2°
Jason
Blackburn – 34 punti
3°
Erlend
Holdberg – 30 punti
4°ex
equo
Lenochka Volkov & Charlotte Valentine – 26 punti
5°
Marjorie Flaubert – 25 punti
6°
Gabriel Jackson – 21 punti
7°
Tatiana Burke – 14 punti
Classifica
prima prova per scuola:
1°
Durmstrang – 66 punti
2°
Ilvermorny – 60 punti
3°
Beauxbatons – 55 punti
4°
Hogwarts – 35 punti
Per
ora è
tutto.
Al
prossimo aggiornamento.
Stay
tuned.
XO
XO,
Mary