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Autore: Rohan    25/09/2017    3 recensioni
Raccolta di drabble/flash fic sulle coppie Goku/Chichi, Gohan/Videl e Bardack/Miyiako.
Dal testo:
[-Chichi sorrise dolcemente e si inginocchiò al fianco di suo marito. «Hai saltato gli allenamenti oggi per aspettare i genitori di questo piccolino?» chiese, infilando l’indice tra le mani del marito per accarezzare il becco dell’uccello.
-«Ma guardala: è bellissima!» esclamò con un sorriso enorme, accarezzando la sella della sua nuova moto.
Lei sospirò. «È un mese che fai acquisti inutili. Prima il camper, poi il set da subacqueo e adesso una moto» elencò la moglie, incrociando le braccia al petto.
-Sarebbe tornato da eroe per aver difeso la sua patria, il suo popolo e, soprattutto, la donna che amava.]
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bardack, Chichi, Gohan, Goku, Videl | Coppie: Chichi/Goku, Gohan/Videl
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La vita secondo i Son







Crollo
 
Chichi si strinse nelle spalle, premendo il viso contro il cuscino.
Goku, le poggiò una mano sulla schiena, leggermente preoccupato. «Ehi» sussurrò.
Il suono della voce del suo uomo, con quel tono apprensivo, la fece scoppiare in lacrime.
Si tratteneva da troppo, non ce la faceva più.
Aveva bisogno che qualcuno la tenesse tra le braccia e le dicesse che sarebbe andato tutto bene, che non era sola e che non doveva preoccuparsi.
«Che cosa ti prende?» le chiese allarmato, avvicinandosi a lei, mentre le accarezzava i capelli morbidi.
«I-io» balbettò, girandosi di fianco e rifugiandosi tra quelle braccia forti e protettive. «Ho paura, Goku. Sono stanca, triste, arrabbiata ed è come se nessuno vedesse quanto sono sola. Tu sei sparito per un anno intero e stai per partire per Nameck. Gohan, invece, è passato dall’essere un bambino di quattro anni, ad un ometto che si è ribellato e ha deciso da solo, nonostante il mio divieto, di partire per un pianeta sconosciuto per aiutare i tuoi amici e… Junior» singhiozzò tra le lacrime. «Junior, capisci?! Lo stesso demone che ha provato ad ucciderti e che ti odia» continuò. «Io ho paura che possa fargli qualcosa di brutto, che lo alleni per mettertelo contro… è solo un bambino, dovrebbe stare a casa a giocare, non su un pianeta pieno di alieni» concluse mordendosi forte il labbro.
Goku le baciò la fronte, accarezzandole la schiena con lentezza. «Gohan non è un bambino come gli altri, Chichi. Sa difendersi, è forte ed intelligente. Se è partito per aiutare Junior, vuol dire che ha visto qualcosa di buono in lui. In fondo, si è sacrificato per salvarlo, io credo che possa cambiare, che non sia totalmente malvagio» le sussurrò all’orecchio.
Chichi si strinse più forte a lui, piangendo altre lacrime, fino ad addormentarsi, mentre Goku la cullava.
Capiva la preoccupazione di sua moglie, neanche lui si fidava di Junior, ma non potevano ignorare il suo gesto totalmente altruista.
La strinse più forte a sé, ripromettendosi di portare di nuovo loro figlio sano e salvo a casa.
 
Campo
 
«Davvero non eri mai stato ad un campo come questo?»
Videl si sedette accanto a Gohan, sulla riva del lago.
La loro scuola aveva organizzato un campo estivo per una settimana, prima del rientro ufficiale a Settembre, e i due ragazzi avevano deciso di partecipare.
Il ragazzo scosse la testa, rimanendo con lo sguardo fisso sull’acqua.
Le stelle si riflettevano perfettamente su quel lago limpido e il silenzio che c’era, visto che si era allontanato di qualche centinaia di metri dai suoi compagni, gli dava la tranquillità giusta per pensare e calmarsi.
Ma, soprattutto, si era allontanato per stare distante da lei.
Era innamorato, ma non riusciva a confessarle cosa provava, per paura di rovinare la loro amicizia.
Non era solo la ragazza di cui era innamorato, era anche la sua migliore amica e non voleva che, nel caso in cui lei non avesse ricambiato i suoi sentimenti, le cose tra loro diventassero strane e lei si allontanasse.
Non l’avrebbe sopportato, anche se quel segreto pesava come un macigno di dieci tonnellate.
«Già. Te l’ho detto che non ho mai frequentato una scuola pubblica» le rispose, senza distogliere lo sguardo dalla distesa d’acqua dolce.
Videl si strinse appena nelle spalle, sentendosi lievemente ferita da quel tono freddo, decidendo di avvicinarsi a lui di qualche centimetro. «Non mi sono mai divertita tanto come in questo, comunque. La compagnia giusta fa molto» azzardò.
Il giovane fece spallucce, non dando molto peso alle parole dell’amica. «Già, Sharpner è un personaggio. Fa ridere anche me» le disse, senza, neanche questa volta, degnarla di uno sguardo.
Videl si alzò, annuendo e mordendosi forte il labbro inferiore.
Altro che dieci e lode.
Altro che ragazzo dall’intelligenza invidiabile.
Altro che genio.
Son Gohan era solamente un idiota.
Un idiota che, per quanto gli sbattesse in faccia quanto gli faceva piacere averlo intorno, non capiva i suoi sentimenti.
Si girò e se ne andò, senza dire una parola, lasciandolo da solo nuovamente.
Evidentemente, il suo affetto non era ricambiato.
 
Salto
 
«Una partita di baseball?» chiese Miyiako, incuriosita.
Bardack sospirò annuendo. «Mio figlio e i miei nipoti vogliono conoscerti e hanno organizzato una partita insieme ad altri amici» le spiegò, leggermente imbarazzato.
Non era abituato a certe cose, sul pianeta Vegeta la famiglia conosceva i compagni dei propri familiari quando le donne erano già gravide.
E solo per coincidenza, spesso.
Nessuno aveva voglia di conoscere altra gente, perché invece i terrestri ci tenevano a certe cose?
***
Miyiako si era presentata a tutti con un cordiale sorriso e aveva subito legato con Chichi, scambiandosi decine di ricette già dopo neanche mezz’ora.
Era rimasta impressionata dalla somiglianza tra Bardack e suo figlio, senza contare che anche uno dei suoi nipoti era praticamente una sua fotocopia.
Era arrossita al pensiero che un giorno anche lei avrebbe potuto avere un figlio identico a loro.
Seduta al centro tra Bulma e Chichi, Miyiako guardava con gli occhi fuori dalle orbite.
«M-ma… sono almeno otto metri di salto» balbettò, indicando il nipote di Bardack, Gohan, che aveva preso un lancio facendo un salto fuori dal comune.
Non riusciva neanche a seguire gli spostamenti del gioco, andavano troppo veloci!
«Eh già, sono Saiyan» ridacchiò la turchina, vedendo lo stupore negli occhi della rossa.
Miyiako si girò a guardarla, confusa. «Sono cosa?» chiese.
Vegeta, arrivato in quel momento, sbuffò. «Tsk, quel rammollito non le ha detto niente» disse a bassa voce, facendosi sentire comunque da Miyiako.
«Tranquilla, te lo dirà Bardack» la rassicurò Chichi, ridendo nervosamente.
Evidentemente Bulma aveva rivelato una verità non ancora svelata, ma dopo quella partita di Baseball, Miyiako non avrebbe avuto alcun dubbio sulla veridicità del suo DNA alieno.
E Bardack lo sapeva.


























Angolo dell'autrice:
Salve a tutti e buon lunedì!
Non ho niente da dirvi, ma spero che il capitolo vi piaccia ^^
In caso di eventuali errori segnalatemeli, l'ultima flash non l'ho riletta perché l'ho appena scritta e quando le scrivo sul momento gli errori non li noto, anche se la rileggo (?)
Alla prossima settimana!

-
Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*

 
  
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