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Autore: The black angel    19/06/2009    6 recensioni
tutta la stanza era divenuta fredda, scura, cupa. Le pareti sembravano stringersi intorno a me inesorabilmente e sempre con maggior velocità, tutto aveva perso luce e mi sentivo smarrito. Mancava ciò che da sempre le aveva caratterizzate che conferiva loro quella bellezza da cui è quasi impossibile staccarsi senza lasciare delle tracce permanenti nell’animo. Serrai gli occhi nel disperato tentativo di abituarmi a ciò che era destino dovesse succedere, mi sarei dovuto abituare all’imminenza dell’oscurità.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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utta la stanza era divenuta fredda, scura, cupa. Le pareti sembravano stringersi intorno a me inesorabilmente e sempre con maggior velocità, tutto aveva perso luce e mi sentivo smarrito. Mancava ciò che da sempre le aveva caratterizzate che conferiva loro quella bellezza da cui è quasi impossibile staccarsi senza lasciare delle tracce permanenti nell’animo. Serrai gli occhi nel disperato tentativo di abituarmi a ciò che era destino dovesse succedere, mi sarei dovuto abituare all’imminenza dell’oscurità. Il sole mancava già da troppo tempo e all’orizzonte del mio cuore si prospettava solo una vana speranza di rivedere quella scintilla che mi aveva accompagnato nel corso del tempo, lasciata la quale mi sarei dovuto convincere definitivamente ad abbandonarmi nel torpore del buio.

Avevo capito finalmente, soprattutto grazie ai miei fedeli sogni, cosa avrei dovuto fare da quel momento in poi: vivere la vita accettandola per come sarebbe venuta, rassegnandomi e abbandonando il mio cuore all’oblio, non cercare di sopravvivere e sforzarlo più di quanto sia capacitato a fare. Il limite era stato raggiunto, i miei tentativi vani. Il buio che ormai mi circondava sovrano mi stava schernendo, riproducendomi vivido nella mia mente l’ultimo dei miei fugaci sogni, finito il cui avrei dovuto vivere per sempre nella realtà, amara e crudele. Ero comunque cosciente che assecondandolo avrei finito per creare una voragine irreparabile dentro di me, ma non potevo non pensarla. A sua insaputa era diventata parte di me, di una persona che vedeva tutto a colori e si sbagliava di grosso. Noi sogniamo per essere felice e di conseguenza i nostri desideri ci portano a veder concludere in positivo le nostre vicende, quindi a pensarci bene non era un sogno. No, era decisamente una visione degna di un ottimo veggente. Per una volta, però, la visione era completamente errata.

Da persona stupida quale sono avevo dimenticato quale fosse l’obbiettivo, avevo compiuto tutte le mie azioni nella direzione giusta, ma non avevo imboccato il giusto vicolo. Il sentiero in cui mi ero addentrato infatti all’apparenza era magnifico, il massimo che si potesse desiderare, ma guardandolo profondamente mi resi conto che non faceva per me. Troppo tardi. Non volevo e non voglio tutt’ora cercare di condizionare una persona a mio piacimento e così non mi sono mai esposto più di tanto. La considero anche adesso un’azione giusta, ma il desiderio è troppo grande e ogni tanto qualche piccola imperfezione si commette, inevitabilmente. Con la mia mente ho sempre cercato di vagare in ambiti e luoghi per lei sconosciuti, finendo così per perdermi. Avevo percepito qualcosa, l’inizio di un nuovo corso, tutto differente e migliore, ma non avevo preso in considerazione la realtà.

Infatti avevo preso in considerazione un solo sentiero, quello che nei sogni uno si augura di intraprendere, ma ciò che avevo visto mi aveva colto alla sprovvista e lasciato di sasso. Per fortuna avevo distolto lo sguardo appena in tempo. Fu terribile benché io sapessi già da molto tempo che era inevitabile, che io non potevo e non volevo fermare il corso di una nuova avventura per una mia illusione mentale. Siamo tutti di passaggio in questo mondo e ognuno ha il diritto e il dovere di cercare di lasciare una propria traccia o almeno di fare ciò che nella vita lo accontenta di più, quindi chi ero io per fermarli?

Non rivelerò ciò che ho visto fino a quando la situazione non mi sarà realmente riportata dai diretti interessati, troppo facile nascondersi dietro un pezzo di carta scritto male, certe cose bisogna assolutamente affrontarle con forza e decisione, benché io sappia che si stanno già sviluppando e per il verso giusto. Non per quello che intendevo io, almeno. Amen. Penso che non sarò mai un buon fidanzato, perché sono troppo poco possessivo, non riuscivo a non essere felice per lei, che stava bene ed era felicissima, ma provavo rassegnazione al pensiero che stesse fra braccia sconosciute. O forse no.

Ciò mi era divenuto stranamente chiaro e dettagliato all’imbrunire, quando tutto cominciava a prendere un senso, i pezzi del puzzle iniziavano ad incastrarsi per formare quello che sarebbe stato il sogno di ogni ragazza. Pensare a questo episodio non è la miglior cura per me, ma devo ammettere che il ricordo di quella visione a tratti meravigliosa mi ha dato una carica immensa che dura ancora oggi. Perché non sono capace di accettare la realtà e di conviverci? Perché sono così testardo? Ovviamente non rientra nei miei privilegi accorgermi anzi tempo delle cose ovvie, e lo pago sempre salato, ma è anche vero che cambiare il tempo è concesso solo agli Idoli. Certo sono sempre gli idoli a riservarsi un posto d’onore al centro del palco, ma è ugualmente esatto che sono fatti per essere battuti e per far si che un altro prenda il posto loro: è solo questione di tempo. Purtroppo avevo un rapporto sempre migliore con lei e la regola dell’amico in questi casi è talmente ferrea che servirebbe solo l’eccezione per confermarla definitiva. Penso di averla trovata, l’eccezione.

Siamo in molti, ognuno ha i suoi difetti e pregi e tutti provano a conseguire la loro missione con il massimo impegno possibile. Ma chi la spunterà, chi riuscirà a non perdersi sulla scala dell’impossibile? Non è una guerra combattuta ad armi pari, visto che le armi non le abbiamo potute scegliere noi, ma è così che funziona la vita e quindi la prendiamo per quello che è, che ci piaccia oppure no. Ovviamente io ero caduto subito dalla scala, ero ruzzolato per vari ed indistinti metri che a me sembravano chilometri, perso nel mio dolore, mentre qualcuno era riuscito ad arrivarvi in cima, a vedere la tanto amata luce. Destino, forse. Più probabilmente, la fortuna di non essere me.

Termino questo stupido racconto dicendo che certamente sono felice della vita che mi è stata donata con tanto amore, ma proprio in questo non potevo essere più fortunato. Infatti probabilmente non riuscirò a fare quello che i miei genitori stanno facendo ed hanno fatto per me, ma anche se non avrò la fede al dito potrò sempre essere fiero di me stesso e di quello che sarò. Il mio cuore infatti mi ha dato il massimo, si è spinto ai suoi limiti per accogliere l’amore che provo per lei, amore vero, non da ragazzino di quindici anni. (anche se non ho mai capito perché secondo molte persone Cupido non può colpirti con i suoi dardi infuocati in giovine età). Proprio di questo vengo accusato di non riuscire a godermi la vita, visto che sono ancora acerbo dentro, ma non riuscirò mai a cambiare il mio modo di essere. Io l’amore l’ho cercato, trovato e lo porterò sempre nel cuore, qualunque possa riservarmi il proseguo sul mio tortuoso cammino. Non chiedo quindi di più, anzi chiedo scusa a coloro che hanno provato ad essere gelosi di me e del mio cuore pieno d’affetto e passione. Avevano ragione, è unico il mio cuore.

Penso che farò il bidello, perché sei tu il mio sogno più bello. In parte ti sei avverata. Grazie. (chi ha orecchie per intendere, intenda)

THE END

  
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