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Autore: Sara163    26/09/2017    2 recensioni
Un concorso vinto, una ragazza particolare e quattro intrusi in casa per tre settimane: cosa mai potrebbe andare storto?
se la mia fan fiction contiene errori mi scuso in anticipo,è la prima storia che scrivo, spero vi piaccia :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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-Ma che roba è questa?-

Si mise a dire Aaron tenendo in mano il testo di World Behind my Wall e guardandomi con aria stranita

-E secondo questi Tokio Hotel questo sarebbe rock? A me sembra più un pop sdolcinato-

Io e gli altri ragazzi della band non ne potevamo più, era almeno la decima volta che il chitarrista si lamentava riguardo al testo della canzone che avremmo dovuto suonare, lui era sul genere metal, infondo era comprensibile che trovasse moscia questa melodia, ma adesso basta!

–Senti Aaron, è tutto il pomeriggio che ne parliamo, io ho bisogno di quel premio, e poi guarda il lato positivo: se vinceremo noi ognuno avrà la sua parte, non ti va di guadagnare un po’ di soldi?-

Gli dissi con aria supplichevole, ma niente

-Certo Abigail che mi va di avere qualche soldino in più, ma questa roba è veramente terrificante!-

A questo Punto Carl, il batterista, stanco anche lui delle lamentele dell’amico, intervenne dicendo:

-Ascolta Aaron; o metti le mani su quelle fottute corde o se no uso te al posto della grancassa, decidi tu.-

Detto questo il chitarrista sbuffando cominciò ad eseguire le prime note di quella benedetta canzone, seguito da Carl, e da Jessica alla tastiera; dopo un breve intro cominciai a cantare leggendo le parole del testo; infondo a me non dispiaceva nonostante  fossi più per il rock e per i classici, le parole erano molto belle e altrettanto era la voce del cantante.
Suonammo World Behind my Wall per un paio d’ore, al termine delle prove uscimmo tutti fuori dal box; Aaron e Carl si misero a dire quello che pensavano riguardo alla canzone, mentre io mi misi di fianco a Jessica e mi accesi una sigaretta, giusto il tempo di rimettere via il pacchetto che subito quella scroccona della mia amica mi chiese di offrirgliene una, io gliela tirai fuori  svogliatamente e gliela porsi insieme all’accendino, dopo avermi ringraziata ed averla accesa si mise a parlare

-Sai Abigail, dopo che mi hai parlato di questo concorso a cui hai deciso di partecipare  ho fatto qualche ricerca online riguardo a questi Tokio Hotel e indovina un po’? Sono praticamente nostri coetanei, hanno solo qualche anno più di noi!-

e io, con la mia solita gentilezza, le risposi

–Cavolo Jess, penso che se non me l’avessi detto non avrei dormito questa notte-

e detto ciò mi beccai uno scappellotto dalla tastierista:

-Abigail sei sempre la solita-.

Dopo una buona mezzora di chiacchere ci salutammo tutti e mentre tornai a casa misi le mie fidate cuffie e scelsi una canzone di Marilyn Manson, Coma White, la mia preferita; il box di Aaron dove provavamo fortunatamente non era molto distante dal mio appartamento, tornai per le 20, ero stanca morta e con nessuna voglia di cucinare, così decisi di ordinarmi una pizza; appena misi giù il telefono qualcuno suonò alla porta, era Emily, spesso veniva a casa mia senza preavviso dato che abitavamo nello stesso palazzo, eravamo sempre insieme, sia a casa che a scuola.

 –Hey!-

mi salutò la mia migliore amica con il suo solito tono allegro lanciandosi praticamente a peso morto su di me e stritolandomi in uno dei suoi “abbracci”, se così si possono definire

- Emi, lo sai che anche se sei magra non sei leggera come una piuma, vero?-

 le dissi cercando di spostarla, e lei

 –Uff, come sei scontrosa, c’è una cosa chiamata affetto, ricordi? Dopo Derek sei diventata molto più fredda anche con me-

 perché si, io, la scontrosa Abigail, non sono sempre stata così, Derek era il mio ex ragazzo, l’unico di cui io mi sia mai innamorata seriamente, dopo averlo scoperto a tradirmi ho chiuso tutti i rapporti con lui e da allora sono stata più distante con tutti per paura di affezionarmi più del dovuto, anche con la mia migliore amica, ma mi sono ripromessa di cambiare questo mio atteggiamento.

-Hey, bella addormentata, ci sei? Ti sei messa a fissare il vuoto-

 mi disse Emily, e io tornando in me la feci finalmente entrare in casa richiudendo la porta alle sue spalle.

 –Allora? Che cosa vuoi mangiare sfruttatrice di appartamenti altrui?-

 le dissi ironica

- Io mi sono ordinata la pizza, se vuoi richiamo e ne faccio portare una anche per te-

 lei mi rispose negativamente e mi disse che si sarebbe preparata  qualcosa, così andò in cucina e si mise a tirare fuori pentole varie e io pensai che prima o poi mi avrebbe smontato la casa.
Mangiammo tranquille e dopo cena scelsi un film horror, li ho sempre adorati anche se a Emily non piacevano per niente, ogni volta che la obbligavo a vederne uno con me mi si attaccava tipo cozza e stringeva un cuscino al petto e sempre sul più bello io la facevo spaventare, lei urlava e cominciava a colpirmi a suon di cuscinate mentre io scappavo ridendo dandole della fifona; tutto ciò successe anche questa volta. Dopo il film lei decise, senza neanche consultarmi, che sarebbe rimasta a dormire da me dicendo che i suoi erano fuori casa e che per colpa mia si era spaventata a morte;  così mi diressi nella mia amatissima camera tappezzata di poster di gruppi rock e da sotto il mio letto ne tirai fuori un altro dove avrebbe dormito la mia amica, fatto questo mi diressi in bagno per sistemarmi e mettermi il pigiama; una volta uscita trovai Emily in camera mia, seduta sul suo letto,  con una delle mie tute addosso (adesso oltre all’appartamento e al mio cibo mi fotte pure i vestiti) intenta a guardare qualcosa sul mio computer, così mi sedetti di fianco a lei e le chiesi che cosa stesse facendo

-Mio dio Abigail, guarda qui, questa è una foto dei componenti dei Tokio Hotel, è bellissimo il ragazzo con i cornrows!-

mi disse una Emily decisamente, come dico io nel mio gergo molto fine, morta di cazzo

- Ma dai Emi, non ci credo che ti piace un tipo con quei cosi in testa e che si veste cinque taglie in più della sua, piuttosto preferisco quello al centro alto vestito di nero-

le risposi io

 -Aah non cambierai mai, ti sono sempre piaciuti i ragazzi un po’ dark-

mi rispose lei con sguardo decisamente malizioso, io in tutta risposta divenni leggermente rossa sulle guance e stetti zitta, anche Derek si vestiva in quel modo, per questo mi aveva colpita fin dal primo momento;

 -Comunque il tizio vestito di nero si chiama Bill, invece il figone è Tom, il primo è il cantante del gruppo e il secondo il chitarrista, sono gemelli-

 poi si mise ad indicare con il dito sullo schermo un ragazzo dai capelli più lisci persino dei miei

– E questo c’è scritto che si chiama Georg, è il bassista-

 poi indicò un altro ragazzo sullo schermo, un po’ grassottello ma non molto, con grandi occhiali e capelli corti biondi,

-E questo si chiama Gustav se non sbaglio, è il batterista-

 concluse la mia amica.

-Beh Emi, grazie per la lezione su un gruppo di “musicisti” che probabilmente non incontrerò mai-

 le dissi, e lei mi rispose che non potevo saperlo e che magari il concorso avrei anche potuto vincerlo, ma sinceramente io non ci speravo più di tanto, voglio dire, bravi eravamo bravi ma non so fino a che punto e poi molte scuole avevano aderito alla partecipazione di questo concorso.
Andammo avanti a parlare ancora un po’, dopo di che ci mettemmo a letto verso mezzanotte e mezza, ero distrutta, ma sapevo che il giorno dopo non avrei fatto tardi a scuola perché Emily mi avrebbe buttata giù dal letto, quindi mi addormentai, pensando alla verifica di inglese che avrei dovuto recuperare quel giorno e, stranamente, anche a quel Bill di cui io e la mia amica avevamo  parlato poco prima.
 
 
 
 
 
Ciao a tutti! Spero che questi due capitoli vi siano piaciuti, se vi va scrivete delle recensioni, sono curiosa di sapere quello che ne pensate J
 
   
 
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