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Autore: emme30    27/09/2017    5 recensioni
[Bokuto/Akaashi] [Kuroo/Kenma]
E’ solo il primo giorno e Akaashi già non ce la sta più facendo.
Di fronte a lui, la tragedia del secolo: Bokuto e Kuroo abbracciati stretti e con due espressioni contrite in volto. Bokuto viene addirittura scosso da qualche singhiozzo, ogni tanto.
Akaashi sospira per quella che è la centesima volta negli ultimi dieci minuti.
Kuroo si allontana da Bokuto e gli mette le mani sulle spalle. “Bro,” lo chiama, utilizzando quello stupido nickname che si sono affibbiati l’un l’altro durante il loro primo anno di università. “Devo andare.”
“Ma bro!” replica lui, imitando l’amico e prendendolo per le spalle. “Sappi che mi mancherai tantissimo.”
“Anche tu, bro… anche tu,” replica Kuroo con identica sofferenza.
“Ci sarà sempre un posto sul mio divano per te,” Bokuto si porta una mano sul cuore e Akaashi si schiarisce la gola. “Sul nostro divano,” si corregge, ma Akaashi fa un altro verso. “Basta che prima avvisi,” conclude, voltandosi verso il compagno per vedere la sua espressione. Akaashi si limita a far roteare gli occhi.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Keiji Akaashi, Koutaro Bokuto, Kozune Kenma, Tetsurou Kuroo
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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2. Gufo Domestico
 

Akaashi si chiude il portone alle spalle e fa un sospiro profondo, lieto di essere a pochi passi dal proprio comodissimo divano e dalla pace di casa.

Sale le scale sovrappensiero fino al proprio piano finchè non arriva sul pianerottolo e sfila le chiavi dalla tasca. Rimane interdetto non appena l’uscio si apre senza che lui l’abbia forzato, ritrovandosi il ghigno di Kuroo davanti al volto.

Il modo in cui il ragazzo ridacchia non appena lo vede gli fa correre un brivido lungo la schiena. Uno di quelli che gli fanno presagire l’accadimento di un sicuro cataclisma in cui sono coinvolti quel diavolo tentatore e il proprio sprovveduto fidanzato.

“Ciao, Keiji,” giunge anche il saluto apatico di Kenma dietro a Kuroo, gli occhi fissi sulla consolle e addosso una felpa decisamente troppo grande per lui.

“Ciao Kenma! E tu...” si rivolge a Kuroo in modo deciso, puntandogli un dito contro il petto. “Che cosa hai da sorridere a quel modo?”

Il suo vicino di casa non risponde: si limita semplicemente a mettere un braccio attorno alle spalle di Kenma per evitare che dia una facciata contro il muro - concentrato com’è sul suo gioco -, e fa una piccola risata prima di entrare nel proprio appartamento.

Akaashi avverte del sudore freddo scivolargli sul retro del collo.

Apre la porta di casa con lentezza, provando a munirsi di tutta la pazienza di cui è capace, e poi si chiude l’uscio alle spalle, chiamando il proprio ragazzo mentre si leva le scarpe.

“Akaaaaaashi!” è il saluto frizzante di Bokuto, il quale alimenta ulteriormente la sua preoccupazione. Ormai Akaashi ci ha fatto l’orecchio: riesce a riconoscere ciascuna sfumatura della voce del fidanzato e sa benissimo a cosa corrisponde ogni suo minimo cambiamento di tono.

Il modo in cui l’ha chiamato in quel momento conferma il disastro che il ghigno di Kuroo gli ha già anticipato.

“Akaaaaashi, bentornato!” Bokuto lo saluta e fa per baciarlo, però Akaashi gli preme una mano contro il torace, facendolo arretrare.

“Cosa hai fatto.” Non è nemmeno una domanda, ma una affermazione; ha già capito che è successo qualcosa che non approverà di certo.

Ne ha la conferma non appena vede Bokuto sbiancare. “Ma Akaaaashi, cosa dici? Non ho mica-“

“Bokuto-san.”

Il tono di Akaashi non ammette repliche.

Il ragazzo sospira e si porta una mano tra i capelli. “A me e Kuroo sembrava una buona idea-“

Oh, santo cielo...” Akaashi non lo lascia neanche finire di parlare: sa che tutte le frasi che iniziano a quel modo si rivelano sempre delle idee incredibilmente pessime. “Cosa avete comprato?”

“Niente!” Bokuto subito porta le mani a scudo davanti a sé, quasi come a proteggersi dall’imminente tempesta che diventerà il suo ragazzo. “Abbiamo solo deciso di aiutare il signore del piano di sotto che non sapeva a chi lasciare il suo cucciolo.”

Akaashi sgrana gli occhi. “Cucciolo?”

Bokuto fa un sorriso a trentadue denti e trotterella verso la cucina, con Akaashi a seguito completamente sconsolato.

Si aspetta di trovare un cane, un gatto o qualche rettile, ma si ritrova a sgranare gli occhi non appena vede una gabbia con dentro un piccolo gufo grigio che dormicchia su un trespolo.

Akaashi vorrebbe dire qualcosa, insultare un po’ quel broccolone del fidanzato e quell’idiota del suo migliore amico, però l’unica cosa che riesce a dire è: ”Un gufo?”

“Non è bellissimo?” Gli occhi di Bokuto brillano. “Quello di due piani sotto lo tiene come animale domestico! Visto che va fuori città per i prossimi due giorni, ha chiesto a me e Kuroo di occuparcene.”

“E per quale motivo è in casa nostra?”

“Perché Kenma è allergico ai gufi,” Bokuto alza le spalle e Akaashi sospira, non credendo per niente a quella storia. Come sempre, Kenma è troppo furbo.

“Ma guardalo, Akaashi, guardalo come è carino!” Bokuto sta praticamente squittendo. “Ti assomiglia... è adorabile come te, Akaashi!”

Akaashi guarda prima il suo fidanzato, poi il gufo, e, infine, nuovamente Bokuto prima di girare i tacchi e uscire di casa.

Entra nell’appartamento di fronte al proprio senza neanche bussare - sa benissimo che la porta è aperta -, e non si stupisce di trovare Kuroo e Kenma seduti assieme sul divano, il primo intento a leggere con il fidanzato appollaiato sotto un braccio.

“C’è un gufo in casa mia,” esordisce, senza neanche salutare.

“Oltre a Bokuto, intendi?” domanda Kuroo, volutamente ironico davanti al suo malumore. Il ragazzo si limita a lanciargli un’occhiataccia.

Kuroo ridacchia. “E’ una figata, vero?”

Akaashi vorrebbe tirargli un pugno. “Lo voglio fuori di casa.”

Kuroo sospira. “E dai, Akaashi! Sono solo due giorni, cosa vuoi che sia? Devo andare io ad aiutare Bokuto a non far morire di fame quell’esserino?”

“Ottima idea,” acconsente Akaashi, accomodandosi sul divano accanto al ragazzo. “Ci vediamo tra due giorni.”

Kuroo sembra interdetto solo per un attimo, poi però un ghigno gli colora le labbra e Akaashi non vuole davvero sapere cosa gli stia passando per la testa. Si limita a sospirare non appena ode l’uscio chiudersi.

“Ciao, Keiji,” Kenma lo saluta senza alzare lo sguardo dalla sua PSP.

“E così sei allergico ai gufi, eh?”

Solo a quel punto, Kenma lo guarda negli occhi e gli fa un piccolo sorriso soddisfatto. “Già, una vera disdetta.”

Akaashi sospira. Kenma è davvero troppo furbo.

 
Lo so che sarebbe stato bellissimo se avessero adottato il gufo, ma mi sono documentata e tenere gufi come animali domestici è fuckin difficile e dispendioso e non sarebbe stato troppo realistico per degli squattrinati studenti universitari LOL
GRAZIE a tutte le personcine adorabili che hanno messo la storia tra seguiti e preferiti e tutti coloro che mi hanno lasciato un commentino, sono felicissima di sapere di avervi strappato una risata e mi auguro di continuare a farlo ♥
A mercoledì prossimo ♥

 
Beta reading: Ilaria
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