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Autore: _Bri_    28/09/2017    3 recensioni
[STORIA IN FASE DI REVISIONE]
Matilda è controversa, fredda e pragmatica. Il colore dei suoi occhi riflette quello del gemello ma nonostante l’aspetto, che rivela lo stampo della sua famiglia, la ragazza si sente distante anni luce da questa, trovando conforto solo nelle mura di Hogwarts. E proprio all’interno della scuola Matilda conoscerà l’amicizia e l’amore, per cui lotterà fino alla fine, dimostrando che non sempre la mela cade vicino l’albero.
[Dal capitolo 9]
-Mio padre mi ucciderà-
-Per cosa? Non hai fatto nulla, non ancora almeno-
Barcollò pericolosamente verso di lui, attirata da quelle dita impossibili da gestire
-Anche il solo fatto che mi piaccia un traditore del proprio sangue è un grande affronto-
Le labbra di George si incresparono in un ghigno divertito, e poi cominciò a mordicchiarsi il labbro inferiore, gesto tanto eloquente e sfacciato, quanto irresistibile
-Quindi stai dicendo che ti piaccio-
-Mi sembrava lo avessi ammesso anche tu, signor Weasley-
-Oh…ma io sono stato decisamente più generico-
La mano di George passò dietro la schiena di Matilda
-E allora che ci fai ad un centimetro dalla mia bocca?- sussurrò leziosa lei
-Lo trovo un ottimo posto, dove tenere la mia-
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, George Weasley, Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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[CAPITOLO REVISIONATO]
CAPITOLO V
Fine dei giochi
 
La mattina del 5 giugno si svegliò con la stanza già piena di lettere lasciate dai gufi in ogni angolo più remoto. Juno, la sua civetta panciuta, le beccava la mano con delicatezza, probabile fosse stanca di continuare a consegnare buste e pacchetti mentre lei se ne stava beata fra i cuscini morbidi ed accoglienti
 
-Ho capito…ho capito! Ehi, piantala!-
 
La civetta zampettò via risentita, era un animale molto orgoglioso e si offendeva spesso, tipico di una degna Black-Malfoy. Matilda iniziò a sbadigliare, ingorda di sonno. Non fece nemmeno in tempo ad alzarsi che Daphne prese ad urlare
 
–Finalmente ti sei svegliata! La tua stupida civetta ha incominciato a starnazzare alle cinque! Ha interrotto un sogno bellissimo…-
 
Segnata dalle occhiaie, Matilda si sfregò gli occhi ancora gonfi e, con un lieve colpo di reni, si alzò stancamente dal letto, ma la furia di Daphne le si scaraventò contro stringendola in un abbraccio stritolacostole –Buon compleanno, disagiata!-
 
Tossicchiò frastornata mentre cercava di divincolarsi da quello che sembrava più l’attacco del Platano Picchiatore, che un abbraccio di festeggiamento
 
-Grazie Da…da…phne- sbadigliò senza preoccuparsi di coprirsi la bocca, non avendo d’altronde la possibilità di farlo visto che la sua amica non sembrava avere alcuna intenzione di lasciarla andare
 
-Non sei contenta? Quindici anni! Quin-di-ci anni! È un bellissimo numero, non trovi?-
 
Finalmente libera dall’abbraccio tentacolare, Matilda prese a massaggiarsi il braccio destro lievemente dolorante. Effettivamente il giorno del suo compleanno era proprio un bel giorno: le piaceva ricevere regali ed attenzioni e ancor più adorava il momento in cui, con Draco, si scambiavano i rispetti regali e scartavano assieme quelli spediti dai loro parenti, scommettendo su quale sarebbe stato il regalo meno appropriato ed escogitando un modo rapido per rivenderli il prima possibile.
Stava ancora rimettendo in ordine le idee confuse, quando Daphne le scagliò un pacco nel bel mezzo dello stomaco; ecco, incominciava a stufarsi di tutto quell’entusiasmo
 
–Tieni! Apri il mio regalo per primo! Non vedo l’ora! Aspettavo questo momento da quasi un mese, l’ho preso durante un’uscita ad Hogsmeade, dai sbrigati!-
 
-Ok…però per piacere, mi sono appena svegliata, non potrei prima…-
 
-Non se ne parla! Aprilo, forza!-
 
Rassegnata, Matilda sedette stancamente sul letto e scartò con cura il pacchetto che le aveva quasi causato una frattura del costato. Quando capì di cosa si trattasse, gli occhi grigi si spalancarono per la meraviglia ed iniziò a balbettare parole confuse
 
-Daphne, ma que…questo…oh!-
 
-Una copia della prima edizione di “Animali fantastici: dove trovarli”, proprio così! Non sai quanto tempo ci ho messo a reperirlo! Ovviamente col tempo è stato aggiornato, quindi non è che troverai l’elenco completo, ma pensavo lo avresti voluto nella tua collezione-
 
Ora fu lei a scagliarsi contro l’amica –Graziegraziegrazie! È bellissimo! Meraviglioso! Incredibile! Magico!-
 
Daphne ridacchiò, cercando di ricomporre i lucenti capelli biondi già sistemati in una coda ordinata –Magico sicuramente! Ora vai pure a prepararti, ho una gran fame!-
 
Dopo aver scartato un quarto delle lettere giunte per il suo compleanno (la maggior parte contenenti austeri messaggi d’auguri ma anche graditi assegni da versare alla Gringott), le due ragazze si affrettarono a salire nella Sala Grande, dove avrebbero consumato la prima colazione.
Al loro arrivo il tavolo dei serpeverde incominciò a lanciare cori in onore di Matilda, iniziando i festeggiamenti in maniera davvero poco posata.
Draco era seduto al centro della tavolata e si alzò quando la gemella si avvicinò a lui, quindi si scambiarono un cinque ben assestato seguito da un abbraccio caloroso
 
-Buon compleanno, versione alternativa!- dissero in coro con ritualità programmata, quindi sedettero ed iniziarono a gongolarsi in quello che sarebbe stato un giorno interamente dedicato loro.
Tra le risate e gli sguardi curiosi dei loro compagni di casa, i gemelli Malfoy iniziarono a scartare la quantità eccessiva di regali che ricoprivano il tavolo, alcuni consegnati personalmente dai loro amici, altri sganciati dai gufi che andavano e venivano creando un gran baccano
 
-Guarda qui Draco: “Manuale della brava massaia: mille ed uno modi per insegnare l’arte del rammendo magico”, dici che posso usarlo per appianare il dislivello della cassettiera malconcia che ho in camera?- Così si rivolse a Goyle, di cui la bocca era già gonfia di cibo, con uno dei suoi sorrisetti delicati
 
–Ringrazia sentitamente i tuoi genitori, un regalo davvero utile!-
 
Draco rise sguaiatamente mentre era intento ad aprire il suo regalo –A me è andata molto meglio: “Onore Malfoy: storie di famiglia”- Matilda di rimando fece verso di vomitare
 
-Dai Draco, apriamo i nostri ora!-
 
I due fratelli si scambiarono i pacchi e non esitarono di certo a stracciare la carta
 
-Matt sei incredibile! Lo sapevo! Per Merlino se lo sei!-
 
Un set completo Rriordinacorpo della migliore marca
 
-“I prodotti Riordinacorpo di Philius Gallant assicurano una presenza impeccabile adatta ad ogni occasione; sia in volo che ad una cena di gala, Riordinacorpo garantisce una pettinatura composta ed un costante profumo degno di un vero mago. All’interno le istruzioni per un uso corretto. Tenere lontano dalla portata dei babbani”-
 
-Lo sapevo che avrei fatto centro, egocentrico come sei-
 
Mentre Draco mostrava con sommo entusiasmo ai suoi amici i prodigi del gel per capelli contenuto nella confezione, Matilda scartò con cura il piccolo pacchetto donatogli dal fratello:
Una scatolina scura ed elegante racchiudeva un anello dalla montatura in argento a sostegno di tre pietre pregiate: al centro un opale scuro, ai lati due zaffiri gemelli. Un’incisione percorreva l’interno della montatura: per sempre uniti.
L’anello calzò perfettamente il dito medio della mano sinistra, Draco aveva esagerato come sempre, ma non si sentì di dire nulla e carezzò la spalla del fratello in segno di ringraziamento.
Numerosi regali dopo, gli ultimi due pacchi giunsero ad impedire loro di completare la colazione tanto attesa. Un’unica lettera per entrambi: non potevano che essere i regali dei loro genitori, dunque. Ci pensò Matilda a leggere il biglietto, mentre Draco scartava il suo pacco, di dimensioni inferiori rispetto a quello della sorella
 
-“Che questa giornata sia ricca di felicità per entrambi. Lucius e Narcissa Malfoy.” Sempre dei gran chiacchieroni, i nostri genitori-
 
Draco neanche l’ascoltava, tutto preso a mostrare ai serpeverde il set lucida ed aggiusta scopa arrivato direttamente dalla Norvegia, assieme ad una targa brillante e personalizzata da applicare sul manico.
Matilda scartò il suo grande pacco: gli occhi grigi si sgranarono, nel vedere una nuova meravigliosa Nimbus 2001, che la fece esultare a gran voce
 
-Si! Anche io ho la nuova Nimbus 2001! E guarda qui Draco, leggi!- L’attenzione del fratello andò subito alla scopa che Matilda aveva appena ricevuto e, stizzito, lesse il cartellino appeso al manico lucente
 
“Migliorata nei piccoli difetti, il nuovo modello di Nimbus 2001 vi assicura una velocità costante senza mai perdere quota ed una frenatura ineguagliabile” Non è giusto! Anche io voglio il modello revisionato, non giochi nemmeno a Quidditch, tu!-
 
-Per ora, ma dato che durante le vacanze di Natale ho parlato a nostra madre della possibilità di voler entrare nella squadra, il prossimo anno, evidentemente ha pensato fosse il caso di regalarmi una scopa nuova! Mi dispiace Draco, questa volta è andata meglio a me!-
 
Tutti i ragazzi guardavano ammirati la nuova scopa di Matilda, tranne Draco che sputacchiò stizzito –Comunque non è una Firebolt, inoltre non ti basterà una scopa nuova per entrare nella squadra!-
 
Matilda fece una perfetta imitazione del fratello scatenando una risata fragorosa dell’intero tavolo serpeverde.
 
 
Più tardi, mentre si godeva quel caldo sole di giugno stesa sull’erba morbida del chiostro accanto a Blaise che non sembrava avere l’intenzione di lasciarla sola un momento, una chioma indomata di capelli castani piovve su di lei, dando così modo a Blaise di sfoggiare una delle sue più disgustate espressioni
 
-Buon compleanno Matilda! Questo è un giorno davvero importante per te!-
 
Blaise si alzò da terra bofonchiando –Vi lascio…sole, ciao Matt, ci vediamo più tardi nella Sala Comune, non fare tardi-
 
-Si, a più tardi Blaise…Hermione, grazie! Dai siedi qui, senti che bel sole…-
 
La giovane Grifondoro seguì con lo sguardo il ragazzo andare via, poi si rivolse complice all’amica –Lo hai proprio frastornato al povero Zabini, non è che hai usato qualche strambo filtro d’amore?-
 
Matilda iniziò ad intrecciare i capelli in una treccia a spiga –Non sia mai, è l’ultima cosa che voglio! Blaise è molto carino ma…mi annoia. Sa essere estremamente noioso e quando non lo è inizia a fare un po’ troppo lo spaccone, colpa di mio fratello credo-
 
Hermione estrasse dalla borsa l’ennesimo pacco che Matilda si ritrovò sotto il naso durante la giornata –E a te le persone noiose non piacciono un granché. Comunque si, questa mattina devo dire che avete dato spettacolo nella Sala Grande! Tutti i tavoli tenevano gli occhi puntati su te e Draco. Non ti dico che faccia ha fatto Ron quando hai scartato la tua nuova Nimbus! Caspita deve essere eccezionale! A me non piace volare in realtà, ma a quanto pare a te non dispiace; sai giocare a Quidditch?-
 
Hermione trattenne ancora un po’ il pacco nella mano
 
-Mi fa impazzire il Quidditch! Il prossimo anno vorrei tentare le selezioni per entrare in squadra, anche se questo vorrà dire togliere tempo allo studio, però non posso rinunciare a vedere la faccia di mio fratello, nel caso decidessero di ammettermi!-
 
Le amiche risero pensando alle possibili reazioni isteriche di Draco, dopodiché la grifondoro consegnò il pacchetto a Matilda
 
-Dai Hermione, non dovevi-
 
-Lascia stare, è una sciocchezza! Niente a che vedere con scope o gioielli…- Gli occhi nocciola dell’amica erano rapiti dall’anello, così Matilda toccò spontaneamente le pietre dell’anello
 
–Questo…si è il regalo che mi ha fatto Draco, devo ammettere che ha più gusto di me!-
 
Quando scartò il pacco, Matilda non riuscì ad evitare di sorridere; sapeva che Hermione le avrebbe regalato qualcosa che solo loro due avrebbero davvero apprezzato:
Un libro dalla copertina in morbida pelle color pervinca aveva al centro un’incisione dello stemma di Hogwarts ed una raffinata ed importante scritta ,che così diceva –“Segreti e storia di Hogwarts: misteri e magie nascosti nelle mura scolastiche”, è fantastico!- Iniziò a sfogliarlo avidamente come fosse intenzionata a divorarlo in un sol boccone
 
 –Hermione…sei geniale. Ho ricevuto solo tre libri per questo compleanno, di cui uno vorrei sbarazzarmi quanto prima. Grazie grazie grazie!- Strinse la spalla dell’amica che ricambiò il gesto con un sorriso ed insieme a quella si sdraiarono, immergendosi nei dettagli del libro
 
-Cosa farai oggi? Sicuro vi avranno organizzato una festa-
 
-Si…sai…in Sala Comune…- Matilda guardò di sbieco la grifondoro –Mi dispiace Hermione, avrei voluto invitarti e non solo te, ma sai purtroppo come funziona…motivo per cui ho dichiarato che avrei passato la giornata in altro modo dato che la sera sarei stata rapita dai miei compagni-
 
 Si sentiva estremamente in imbarazzo, sapeva che quella era una prerogativa solo loro, ma Hermione scosse la mano e ridacchiò
 
-Non preoccuparti! Sinceramente sai che sono la prima a non provare troppa simpatia per…beh ecco i tuoi amici-
 
Matilda storse appena il naso e sbuffò infastidita, lo sapeva anche lei che spesso i serpeverde si ponevano altezzosi e gradassi, ciò detto voleva davvero bene ad alcuni di loro e le dispiaceva dover dividere la propria vita a metà. Cho e Marietta passarono e la salutarono con un ampio sorriso
–Buon compleanno!-
 
 La giovane Malfoy sorrise e ringraziò. Tornarono a consultare il libro e si persero nella loro vivida immaginazione, quando una voce acerba arrivò alle loro spalle
 
 –Emh…ciao-
 
Hermione e Matilda rotearono gli occhi rimanendo inizialmente sdraiate
 
–Ginny, ciao! Che fai qui?- Entrambe si alzarono per educazione, Matilda osservava in silenzio la ragazzina dai capelli marca Weasley
 
-Ciao Hermione, scusate non volevo disturbarvi, ma ecco…- Gli occhi castani corsero a cercare quelli freddi di Matilda –Non credo di esserci mai presentate, io sono Ginny Weasley-
 
La serpeverde allungò una mano in segno di saluto e poi prese a lisciarsi meccanicamente la treccia
 
–Credo di no, io sono Matilda Ma…- -Si lo so chi sei! Sono venuta qui per questo, sai la festa che Fred e George stanno organizzando…mi hanno detto di venire qui a presentarmi, credo abbiano una cosa da commissionarci…oh ma che sbadata, so che oggi è il tuo compleanno! Tanti auguri!-
 
 Matilda si guardò intorno aspettandosi non sapeva nemmeno lei cosa, poi tornò a guardarla e ringraziò. Ginny aveva un’espressione decisamente imbarazzata, quindi come spesso accadeva ultimamente fu Hermione ad intervenire
 
–Fantastico! Vorrà dire che lavoreremo assieme! Sono sicura che andrete d’accordo Ginny; anche se non sembra…- Hermione lanciò a Matilda, che sembrava essersi ammutolita, uno sguardo eloquente –Matilda sa essere sorprendentemente piacevole…quando prende un po’ di confidenza-
 
-Emh, immagino di si…comunque questa mattina ho visto la tua nuova scopa…wow! Grandiosa! Vuoi entrare nella squadra di Quidditch?-
 
Sollevata di aver trovato subito uno spunto di conversazione, la giovane Malfoy annuì e con entusiasmo iniziò a descrivere le caratteristiche del suo nuovo regalo, elencandone ogni pregio.
La digressione venne bruscamente interrotta da due voci che parlarono all’unisono alle loro spalle
 
–Parlate della nuova fantastica Nimbus 2001?-
 
 Le tre ragazze si voltarono e si trovarono di fronte i due gemelli Weasley, prontissimi a sfoggiare i loro sorrisi migliori
 
-Quale regalo di compleanno sarebbe più gradito?- -Non esiste regalo migliore al mondo Freddy!-
 
-Strano non vi foste ancora intromessi!-  Ginny si mostrò risentita dalla brusca interruzione, ma i suoi fratelli non sembravano darle peso, quindi si posizionarono ai lati di Matilda, gridando in coro–Buon compleanno signorina Malfoy!-
 
Matilda sorrise imbarazzata e si affrettò a raccogliere da terra il libro regalatole da Hermione
 
-Grazie ragazzi, umh…che ci fate qui?-
 
Fred ridacchiò –Immagino che quel libro sia un regalo, strano!- -Già, ed io scommetto che è opera della Granger; sapete ragazze, un mondo intero vi aspetta fuori dalle noiose pagine dei libri!-
 
-Si dia il caso che nei libri si può trovare molto più di quanto immaginiate!- Subito Hermione difese il suo regalo e la sua sete di conoscenza; Matilda si avvicinò all’amica ed annuì con decisione –Già, dovreste dedicare più tempo anche voi alla lettura, sapete?-
 
I gemelli risero di gusto e si diedero complici gomitate –Hai sentito Fred? Le nuove professoresse di Hogwarts ci stanno sgridando! Faremmo bene a dare loro ascolto!- Così George guardò Matilda, continuando a sorridere –Preferisco la tua scopa. Insomma, una Nimbus 2001 di ultima generazione! Non vorrai mica entrare nella squadra di Quidditch?!-
 
Matilda, tutta rossa in viso, ripose il libro nella borsa prima che ad uno dei due venisse in mente di farlo sparire in qualche bislacco modo –Forse si, comunque dovreste iniziare a preoccuparvi, me la cavo abbastanza bene, sapete?-
 
-Oh si, ricordo bene il tuo lancio…- e tornò ad imitarla come quel giorno in cui la ragazza gli riconsegnò il libro dimenticato da Fred. Quest’ultimo scansò il fratello ancora intento a mimare i lanci poderosi di Matilda
 
 –Va bene ragazze, bando ai convenevoli, parliamo di cose serie!-
 
-Che detto da voi suona particolarmente strano- Aggiunse Ginny.
Fred proseguì tirando a sé la sorella e reggendola per le spalle –Abbiamo bisogno che qualcuno si occupi degli stendardi, bisognerà prepararne tre, uno per scuola, quindi che ne dite di farlo voi? Quale studentesse più appropriate di voi nell’esprimere la gloria e la potenza delle più grandi scuole di magia di sempre?-
 
Matilda lanciò un’occhiata ad Hermione –Abbiamo trovato un’utilità al manuale della brava massaia, fantastico!-
 
I tre fratelli chiesero in coro stupiti –Quale manuale?- ma le amiche ridacchiarono e chiesero di sorvolare
 
-Comunque io ci sto- fece Hermione battendo le mani –Possiamo iniziare domani, oggi non mi pare il giorno più adatto-
 
 -Già, vorrei evitare di passare il mio compleanno a ricamare, beh ragazzi, ora devo proprio andare…-
 
Ginny la salutò timidamente e ancora un po’ sospettosa, nonostante la scoperta di condividere la passione per il Quidditch; Hermione regalò un abbraccio all’amica e le augurò buoni festeggiamenti, mentre i gemelli parlarono in coro, ancora una volta
 
–Aspetta un momento!- Fred mosse un passo avanti –Abbiamo un regalo per te-
 
 Era l’ultima cosa che si sarebbe aspettata Matilda, la quale tentò di mascherare l’imbarazzo riprendendo a lisciare freneticamente la treccia
 
–Ah, ma non dovevate…- borbottò imbarazzata
 
George richiamò con un accio un pacco che sfrecciò davanti a loro per sospendersi, poi, nelle sue mani: una carta di un forte colore arancio a cui era appesa l’etichetta del negozio L’emporio degli scherzi di Zonko racchiudeva quello che aveva tutta l’aria di essere un altro libro. Matilda guardò con sospetto i due gemelli che mostravano sorrisi smaglianti
 
-Uno scherzo? Devo preoccuparmi?-
 
-Nessuno scherzo, anche se siamo stati fortemente tentati, forza scartalo!- La incitò George
 
-“L’arte della risata magica”, mi sembra migliore dell’arte del rammendo, dopotutto…- Stava per aprirlo quando George la fermò
 
 –Fallo più tardi, giuro sul mio onore che non vi è contenuto nessuno scherzo!- Matilda inarcò un sopracciglio, ma decise di seguire il consiglio e ripose anche quel libro nella borsa; tossicchiò e mormorò un grazie ricco di imbarazzo e finalmente si allontanò dal gruppo dei grifondoro
 
-Le avete fatto un regalo? Non pensavo foste così amici; non ditemi che le avete davvero organizzato uno scherzo!- Hermione aveva un’espressione incredula, eppure Fred ridacchiò
 
-Nessuno scherzo, è stata un’idea di Georgie-boy-
 
Hermione e Ginny puntarono gli occhi su George, che sorrise e, senza dare spiegazioni, mise un braccio intorno alla spalla del gemello –Andiamo Freddy, abbiamo una festa da organizzare-
 
 
Dopo essersi cambiata lasciò il dormitorio per entrare nella Sala Comune dei serpeverde, dove i ragazzi stavano già bevendo burrobirra e ballando a ritmo sfrenato. Quando entrò l’ennesimo coro partì dai più grandi, che trascinarono Matilda al centro della sala e fecero a gara nel portarle da bere. Daphne ed Astoria si avvicinarono a lei mentre Draco era, come al solito, circondato da una schiera di ragazze di tutte le età, escluse le più timide del primo anno che lo guardavano da lontano con cupidigia e guance rossissime.
Quando Blaise si avvicinò a Matilda non sembrava propriamente lucido, colpa forse di qualche bicchiere di troppo e più volte dimostrò la volontà di baciarla, nonostante lei cercasse di scansarlo con tatto, ma quando beccò Astoria a guardarli torva capì che era il momento di essere più decisa ed ordinò a Blaise di andarsi a sciacquare la faccia per riprendersi un po’
 
-Matilda, ma a te piace Blaise?- Le chiese timidamente la più giovane delle Greengrass, ma la sorella intervenne acida prima che Matilda potesse rispondere –Smettila Astoria! Oggi è il suo compleanno, non metterti al centro dell’attenzione!-
 
Matilda affondò su uno dei comodi divani e fece cenno alle amiche di seguirla; intanto il fratello aveva iniziato un gioco assieme ad altri ragazzi, secondo il quale si doveva formare un cerchio ed ogni persona avrebbe indossato un cappello, dopodiché a turno si doveva agitare la bacchetta ad occhi chiusi lanciando un accio berretto ed a seconda del cappello che l’incantesimo avesse richiamato, la persona che aveva lanciato l’incantesimo avrebbe baciato il proprietario del berretto
 
-Allora…- Matilda buttò giù un altro sorso di burrobirra prima di rispondere alla domanda –Io e Blaise, ecco…ci siamo…divertiti per un po’. Ma ti assicuro che non avevo la minima idea che ti piacesse e appena l’ho saputo ho messo un punto alla storia!-
 
 Astoria abbassò lo sguardo e sospirò, nonostante l’occhiata di disapprovazione di Daphne
 
–Ma lui…sembra davvero molto preso da te; anche dopo il ballo del Ceppo non mi pare abbia smesso di provare a conquistarti…-
 
-Ora basta, ti ha già detto che non gli interessa! Forse dovresti metterti l’anima in pace e capire che se anche a lui non piacesse Matilda non gli interesseresti comunque! Blaise è un vero idiota-
 
 Matilda scoccò all’amica un’occhiataccia, per poi tornare su Astoria i cui occhi si erano subito riempiti di lacrime. Tossicchiò, così abbassò la vocina acuta
 
 –Senti, checché ne dica Daphne sono sicura che tu potresti piacergli davvero, solo che penso si sia…fissato con me, ecco. Comunque non ci sarà più niente tra me e lui, te lo giuro!-
 
Poi, ansiosa di distogliere l’attenzione da sé si rivolse a Daphne –E tu invece di pensare a noi, perché non ci dici chi ti piace? Sono mesi che sei strana, hai rifiutato di uscire con tutti i ragazzi che si sono fatti avanti-
 
 Daphne, che stava bevendo nervosamente un boccale di burrobirra iniziò a tossire
 
–Io…ma…a me non piace proprio nessuno, mica è un obbligo!-
 
La sorella si prese la sua vendetta e si rivolse a Daphne con tono di sfida –Sei una bugiarda, guarda che l’altro giorno ti ho beccata a chiacchierare con quel grifondoro nel corridoio vicino alla sala grande!-
 
Matilda strabuzzò gli occhi e  (non sapeva nemmeno lei perché) lo stomaco le si attorcigliò; un qualcosa che poteva lontanamente assomigliare a gelosia prese a scuoterla
 
–Di quale grifondoro sta parlando Astoria?!-
 
-Ssssshhh! Volete abbassare la voce?!- La Parkinson, nel sentire la parola grifondoro, si era voltata con aria sospettosa verso le tre, ma vedendo che si erano ammutolite trotterellò verso il gruppo che stava giocando davanti a loro. Matilda scoccò un’occhiata disgustata al fratello, intento a scambiarsi un lungo bacio con una brunetta del terzo anno, la quale si faceva trasportare estasiata
 
–Bleah…comunque dicevamo?-
 
 disse tornando ad incalzare l’amica con tono più basso –Chi è questo grifondoro? Perché non mi hai detto nulla?!-
 
Daphne roteò gli occhi verso l’alto e tornò a bere –Non ti ho detto nulla perché non c’è nulla da dire!-
 
 -Come no!- Si intromise Astoria -Non è mica la prima volta, poi! Comunque è uno del sesto anno, quel giullare che non si separa mai da quegli altri due…-
 
Il volto di Matilda superò la sfumatura color pomodoro di quella acquisita da Daphne: quello che stava ascoltando non le stava piacendo affatto
 
 -…Quello che fa la telecronaca alle partite di Quidditch!-
 
La giovane Malfoy ricrollò sollevata fra i cuscini del divano, mentre Daphne ringhiò un insulto fra i denti verso la sorella minore, che la guardava sorridendo vittoriosa
 
-Ma parla di Lee Jordan! Ti piace Lee Jordan?!-
 
-Ti ho detto di abbassare la voce! Non mi piace Lee Jordan, semplicemente non credo sia un totale demente come mi aspettavo, tutto qui­!-
 
 Matilda si accostò un po’ all’amica che sembrava volesse gettarsi nel boccale di burrobirra
 
 –Guarda che non ci sarebbe nulla di male eh, è simpatico e anche un bel tipo…- Intanto il colore di Daphne toccò punte purpuree
 
-Ponendo anche che mi piacesse, anche se così non è, ma mettiamo caso che fosse così…è un grifondoro! Non potrei mai uscire con un grifondoro!-
 
 Matilda e Astoria si scambiarono uno sguardo complice, così la prima tornò a sgranare gli occhi e mise su un sorriso furbetto
 
–Ci ho azzeccato! Ti piace e non vuoi ammetterlo! Siete già usciti insieme?-
 
-Non scherzare!- Urlò Daphne prima di alzarsi per recuperare un altro bicchiere di burrobirra. Intanto il gioco davanti a loro stava prendendo una strana piega: nel momento in cui Goyle si era coperto gli occhi e stava per pronunciare l’incantesimo, tutte le ragazze si tennero il cappello ben saldo sulla testa e quando il ragazzo si ritrovò il berretto di Blaise Zabini fra le mani, quest’ultimo gli si avvicinò gattonando e facendo verso di volerlo baciare con passione, scatenando l’ilarità di tutti i ragazzi, mentre il povero Goyle si ritraeva goffamente.
Draco fece cenno alle ragazze di unirsi a loro, ma tutte declinarono, tranne Astoria che sembrò tentennare, eppure rimase scoraggiata sul divano –Magari fra poco…- mormorò afflitta
 
-Ma parliamo di te ora, non esiste nessuno che abbia incrinato il muro di ghiaccio di Matilda Malfoy?-
 
Daphne tornò con due boccali ed uno lo offrì all’amica, che si affrettò a berne lunghe sorsate
 
 –Veramente…no, nessuno-
 
Sicura che non sia per colpa di Blaise?- caricò nuovamente Astoria
 
-Insomma ora basta!- La voce tornò acuta -Semplicemente non c’è nessuno che mi faccia…stare bene ecco. Sono tutti stupidi e immaturi, musoni o arroganti. Mai nessuno che sia in grado di…- si bloccò, ancora una volta si immerse in una lunga riflessione che portò le sorelle Greengrass a scuoterla
 
–Matt…sei ancora qui? La smetti di assentarti a metà frase? Fai paura quando fai così-
 
 Con un paio di battiti di palpebre più intensi del solito Matilda sembrò riprendersi
 
–Scusatemi…comunque no, non…mi piace nessuno-
 
Daphne non era affatto sicura che le parole uscite dalla bocca di Matilda fossero la verità, eppure decise di non insistere: si sarebbe tenuta altre domande per quando fossero state nuovamente sole
 
-Forza Astoria, andiamo a giocare, Matt vieni anche tu?- Matilda scosse la testa
 
-Sinceramente la sola idea di fare questo gioco davanti a mio fratello mi da la nausea, andate voi-
 
Dopo aver osservato distrattamente un paio di giri del gioco decise che fosse giunta l’ora di andare via; iniziava ad intristirsi e non aveva voglia di far si che la malinconia rovinasse quella bella giornata.
Sedette sul letto con un sospiro. Da sempre, per quanto le riuscisse di ricordare, dopo aver provato forti picchi di felicità, succedeva che si sentisse come svuotata, come se non riuscisse ad essere mai davvero totalmente felice. Una mano sfiorò la borsa che aveva lanciato sul letto e d’improvviso ricordò i regali che aveva ricevuto durante la giornata.
Quando aprì il libro regalatole dai gemelli Weasley, questo cominciò a ridere sguaiatamente e solo voltando pagina l’incantesimo s’interruppe, lasciando spazio ad una dedica che apparve sulla pagina bianca, non appena Matilda la sfiorò con la mano
 
Ogni giorno è un buon giorno per imparare a ridere, che questo libro ti sia utile ad affrontare il ritorno a casa.
George e Fred
 
Il momento che avrebbe voluto non arrivasse mai era invece imminente; dopo l’ultima prova del Torneo, gli studenti sarebbero tornati a casa e lei sarebbe stata costretta a tornare al maniero e lasciare Hogwarts per oltre due mesi. Si domandò quale libro avrebbe mai potuto aiutarla a sopportare la cosa e sperò con tutta se stessa che quell’estate volasse via il prima possibile.
 
***
 
Lo doveva ammettere: si stava divertendo moltissimo ad organizzare quella che, dentro di lei era sicura, sarebbe stata una festa grandiosa per il vincitore del Torneo tre Maghi. Nel tempo libero stava preparando lo stendardo che avrebbero sfoggiato nel caso fosse stato Viktor Krum, il campione di Durmstrang, a vincere il torneo. Lei, Ginny ed Hermione avevano trovato un’aula libera e in quella si chiusero per tre giorni, concentrate e silenziose.  Di tanto in tanto percepiva lo sguardo di Ginny su di lei, ma cercava di non farci caso e continuava a lavorare sullo stendardo cercando di essere il più accorta possibile. D’un tratto il silenzio venne rotto
 
-Come reagisce tuo fratello nel vederti intrattenere rapporti con la nostra casa?-
 
 Hermione alzò lo sguardo, fino a quel momento assorbito dallo stendardo di Hogwarts, sulla piccola dei Weasley
 
 –Ginny! Ma che domanda è?-
 
Gli occhi grigi corsero incontro a quelli di Ginny, che aveva un’aria molto sicura di sé e non sembrava affatto pentita di averle rivolto quella domanda. Deglutì, prima di rispondere
 
 –Emh, sinceramente non mi interessa l’opinione di Draco per quanto riguarda i miei rapporti sociali. Lui ha i suoi ed io ho i miei-
 
 Ginny abbandonò la bacchetta a terra e proseguì sfrontata –Beh, ma non possiamo negare che fra le nostre case non scorra buon sangue; Draco Malfoy non sarà l’unico a non vedere di buon occhio la cosa, no?-
 
La rabbia stava montando dentro Matilda, ma cercò di mantenere la calma e tornò a posare lo sguardo sul suo lavoro
 
 –Questa è una scuola, non un campo di battaglia. Per quanto le nostre case abbiano delle…divergenze sono convinta che ad Hogwarts debba esserci maggiore collaborazione fra gli studenti. Tra l’altro ci tengo a sottolineare che non sono stata io a scegliere di entrare in Serpeverde, come del resto nessuno di noi-
 
 Hermione seguiva lo scambio con attenzione, preoccupata che da un momento all’altro potesse scoppiare una lite fra le due; Ginny proseguì –Questo è vero, ma se il Cappello Parlante ha deciso di smistarci in questo modo vuol dire che rispecchiamo…-
 
-Ginny ora basta, mi sembri un po’ troppo polemica-
 
-No Hermione falla parlare, sono davvero curiosa di sentire la sua opinione in merito, del resto da quando sono entrata ad Hogwarts gli studenti non hanno fatto altro che voler esprimere la propria opinione a riguardo-
 
 Ginny scosse la chioma fiammeggiante, forse si era resa conto di avere esagerato, ma non demorse –Dico solo che a sentirti parlare non sembri proprio soddisfatta della scelta del Cappello Parlante, come se volessi rinnegare la casa Serpeverde-
 
 La mano sinistra di Matilda si strinse, tremante, intorno alla bacchetta –Io non rinnego proprio nulla, vado molto fiera della mia casa, nonostante disapprovi alcuni comportamenti adottati da alcuni miei compagni. Ma non rinnego il valore Serpeverde!-
 
-Non c’è bisogno di prendersela, non volevo di certo offenderti, ero solo curiosa-
 
 Hermione intervenne debolmente –Dai ragazze, non c’è bisogno di…-
 
-Fammi capire, a te piacerebbe essere additata da tutti i non grifondoro solo per il fatto di essere una Weasley?-
 
 -A me non importerebbe, tra l’altro sono molto fiera di esserlo!-
 
-E allora perché a me dovrebbe importare?!-
 
Ginny si morse il labbro e non rispose –Matilda ha ragione Ginny, perché le stai facendo queste domande?-
 
Ginny esitò, poi guardò Matilda negli occhi –Non mi fido, tutto qui-
 
Matilda non voleva crederci, la mano ancora stretta saldamente alla bacchetta
 
–Nessuno ti ha chiesto di fidarti, non sono stata io a chiedere di essere immischiata in questa cosa!-
 
 -Infatti non capisco perché George…-
 
-Basta così Ginny! Stai esagerando!- Il rimproverò di Hermione risultò totalmente inutile: Matilda si era alzata, abbandonando lo stendardo a terra –Non lo capisco nemmeno io, ma sai che c’è? Preferisco passare il mio tempo con i miei amici serpeverde, almeno loro non stanno sempre lì con il dito puntato contro di me!-
 
-Già, sono troppo impegnati a gettare fango su tutti gli altri!-
 
 Quest’ultima stoccata fece scoppiare la giovane Malfoy –Non starò qui a farmi insultare da una ragazzina piena di sé!-
 
-Ti prego, aspetta!- Hermione cercò di trattenere il polso di Matilda, ma questa si tirò indietro con uno strattone –Voi grifondoro, sempre convinti di essere i migliori eh? Dite pure a Fred e George che mi tiro indietro-
 
 Uscì dall’aula furente, senza permettere che né l’una né l’altra potesse replicare.
 
Trascorsero i giorni e Matilda evitò accuratamente di imbattersi in Ginny od Hermione. Un giorno si scontrò con George, che cercò di chiederle come mai avesse rinunciato a finire lo stendardo, ma lei glissò, dicendo di essere troppo impegnata a studiare per occupare il proprio tempo in quelle sciocchezze
 
 –Ma ormai non c’è più nulla da studiare, non essere sempre così severa con te stessa- tentò di replicare lui, ma la ragazza non aveva nessuna intenzione di confessargli che il vero motivo era stata la discussione con la sorella per cui, nonostante George sembrasse risentito dal suo atteggiamento, Matilda lo liquidò, anche se provò un forte dispiacere nel farlo.
Il giorno dell’ultima prova del torneo era giunto e tutti, professori e studenti, erano in trepida attesa di conoscerne il vincitore. Inutile dire che gli studenti serpeverde tifassero per la vittoria di Cedric Diggory e Matilda non la pensava diversamente: ancora amareggiata da come erano andate le cose sperava che Harry Potter subisse una sconfitta, così i grifondoro avrebbero ricevuto una bella lezione. Ma qualcosa di orribile accadde.
Harry uscì dal labirinto e un coro d’ovazione si alzò dagli spalti, ma poco dopo capirono che non c’era nulla da festeggiare: accanto il giovane e disperato grifondoro, giaceva il corpo freddo e rigido di Cedric.
Un urlo, poi un altro, l’euforia generale si tramutò presto in sbigottimento ed agitazione, in paura e disperazione.
Voldemort era tornato ed aveva posto fine alla giovane vita di Cedric Diggory.
 
Eccomi tornata! So di non essere stata rapida nell’aggiornamento, comunque per farmi perdonare vi allego il ritratto di famiglia che ho fatto proprio per voi; spero che vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate! Per il resto che ne dite? Siete soddisfatti di come stanno evolvendo le cose? Dal prossimo capitolo le cose inizieranno a farsi decisamente più interessanti, quindi spero continuerete a leggere questa storia. Attendo i vostri commenti con ansia! A prestissimo.
 
D.
 
   
 
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