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Autore: nevtheunicorn    28/09/2017    0 recensioni
Il gran finale nei libri della Rowling in realtà non è mai arrivato.
Voldemort è ancora vivo. Ha un nuovo corpo. Il frammento, se pur piccolo, dell'anima che era dentro il suo corpo si è insediato nel mago più vicino a lui durante la battaglia con Harry. C'era un' unica persona quella notte ad assistere alla battaglia. Biondo platino, alto... vi dice nulla?
A causa della sua testardaggine i suoi geni erano stati infetti.
19 anni dopo, tutti credevano che Voldemort fosse morto definitivamente. Un Natale troppo bello e senza pensieri attendeva la numerosissima famiglia Weasley.
«Harry tutto bene?»
«Lily... Scorpius... Voldemort...»
[...]
«Chi sei tu?»
Fa per metter fuori la bacchetta ma la ragazza è molto più veloce di lui. Si gira ed inizia a tirargli contro degli schiantesimi.
«Avada...» Inizia lui stanco di quella sciocca ragazzina.

[...]
Di lei non rimase più nulla se non la sua collana porta fortuna.
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Harry Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy, Voldemort
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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7. MISTERI IRRISOLTI

Il suono della teiera che fermentava, distolse Harry dai suoi pensieri.

«Oh… - fece Hagrid che si stava scottando - magari la lascio raffreddare un po’» con sorriso nervoso.
Hermione avvinghiò le sue manine su quella grande di Harry. «Harry…» iniziò, ma non sapeva cosa dire.
«E’ fatta… l’ho persa per sempre» e si mise le mani dietro la nuca, abbassandosi la testa verso il tavolo mentre Hagrid stava riempiendo a fatica le tazze di the per i suoi amici.
«Non dire così!» lo rimproverò Hermione.
«Che cosa vuol dire quella filastrocca?» chiese Luna.
«Non ne ho idea, eppure ho sempre cercato poesie o filastrocche del mondo magico per far addormentare i miei figli…» disse bloccandosi sia perché le mancavano i suoi ragazzi, sia per rispetto nei confronti del suo migliore amico.
«Oh, Thor, vecchio brontolone, va a nanna! Non è aria…» esordì Hagrid verso il suo cane mentre quest’ultimo iniziava a lamentarsi. Quindi lo accompagnò fuori.
«E se non fosse qualche poesia magica? Se fosse una poesia babbana?» chiese Ron.
«Un Malfoy che cita qualcosa di babbano? Scordatelo» rispose Neville e tutti gli diedero corda.
«Io direi di fare qualche ricerca in biblioteca… la McGranitt non credo che rifiuterebbe…» disse Ron lasciando tutti esterrefatti. «Hermione?» chiese ma lei preferì rimanere con Harry. «Voi due?» chiese ancora a Neville e Luna, quasi imbarazzato.
«Certo!» risposero loro entusiasti.
E si avviarono verso Hogwarts.
«Hermione… - disse Harry di soprassalto - ho bisogno di fare una cosa, ma ho bisogno del tuo aiuto. Presto, andiamo nello studio della McGranitt!»


«E quando le tenebre e l’oscurità si uniranno, nascerà un essere dall’aspetto incantevole ma marcio all’interno. E quando questo acquisterà il potere dei suoi genitori, il mondo magico crollerà»
Sibilla Cooman si era svegliata per l’ennesima volta da uno stato di trans in cui non ricordava nulla. Odiava sentirsi così impotente. Ma ormai, era sicura che in quei pochi secondi di vuoto di memoria, aveva pronunciato una profezia. Non sapeva mai se avere paura di sé stessa o meno visto che capitava davvero raramente che pronunciasse una profezia vitale per l’intero mondo. L’ultima volta che era successa una cosa del genere erano passati trentasei anni circa e da allora, le uniche profezie erano state su qualcuno che sarebbe ingrassato o avrebbe bevuto una tazza di the al posto della sua amatissima camomilla e a volte, aveva previsto la morte di alcuni dei suoi gatti. Non che lei lo rammendasse, ma tutte queste volte era in compagnia di qualcuno che la informava delle sciocchezze che stava dicendo. Peccato che ora si trovasse sola nella sua stanza a preparare la lezione del giorno successivo e nessuno avrebbe mai saputo che cosa aveva appena predetto.


«Tom… ti prego» aveva urlato la ragazza.
«Non chiamarmi con quel nome babbano» rispose stizzito lui.
La ragazza chinò il capo e rimase in silenzio.
«Finalmente siamo di nuovo insieme.» Lui si avvicinò alla ragazza e le accarezzò il volto. La voglia di baciarsi era troppa, ma dovevano resistere.
«Sono tua…» disse lei con voce roca.
«Lo so.»


Harry e Hermione entrarono nello studio della McGranitt ma questa non c’era. Il ritratto di Silente li osservava.
«Cosa sperate di fare?» chiese una voce alle loro spalle. Il ritratto di Piton li guardava con aria di sufficienza.
«Professore, mi scusi, ma non mi è mancato affatto.» disse Hermione e girò il ritratto di Piton verso il muro, il quale iniziò a imprecare.
«Harry!» lo chiamò Silente dal suo quadro.
«Professore!» Harry si stupì di sentire la sua voce. Erano anni ormai che silente non parlava e aveva deciso di farlo proprio lì, proprio in quel momento. «Professore, ho bisogno del pensatoio… sa dov’è?»
«Oh, Harry, il pensatoio è stato distrutto molto tempo fa!»
«Come?!»
«Ragazzi… troppo curiosi del passato. Del tuo passato. I miei ricordi di te erano un trofeo per Piton, perché tu significavi…»
«Mia madre» lo interruppe Harry mentre Silente annuiva. Harry prese il quadro di Piton e lo girò ma Piton era sparito.
«Perchè la gente sparisce ultimamente?!» chiese Hermione frustrata.

   
 
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