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Autore: blackhairartist    28/09/2017    0 recensioni
"Quando finalmente vidi il suo volto fui felice. Ora avrei avuto tutte le risposte."
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo tre


“E così ti chiami Chloe?” Chiese Clyde.

Ma perché la mia vita sembrava uno scherzo? Non riuscivo nemmeno a proferir parola.

“Hai improvvisamente perso la lingua insieme al tuo equilibrio?!” Continuò.

Okay, non ci vidi più dal nervoso. Avanzai con l’indice puntato e glielo piantai sul petto.. “Vedo che tu, invece, non hai perso il senso dell’umorismo” Finalmente risposi e seccamente.

Al mio tocco notai che i suoi muscoli erano tesi. Ebbi una scossa. Senza accorgermene lo toccai ancora per qualche secondo, che a me sembrò eterno.
Lui mi guardava fisso negli occhi, serio, come se avesse provato lo stesso. Poi in un attimo cambiò espressione.. e rise facendo andare indietro la testa. Il che mi fece di nuovo andare su tutte le furie.


“Ma come?! Vi conoscete già?” Intervenne Ilyes.

“Purtroppo sì” risposi.

“Ma ti prego, se non ti avesse raccolto, saresti ancora con la faccia per terra” saltò su Clyde.

“Fortunatamente non ho perso l’uso delle gambe, ma sono semplicemente inciampata.. quindi non è che hai gran che di cui vantarti ”

La sua faccia cambiò di nuovo e io capii di essermi fatta sgamare. “Ma come?!” Continuò lui “Non avevi un calo di pressione?” simulò una vocina. “Hai bisogno di un po’ di zucchero, tesoruccio?”

Gli tirai un calcio in uno stinco e lui gemette di dolore. Lo guardai soddisfatta.

“Smettetela” urlò Ilyes “Ora basta, vado al Mc Donald’s da sola”

“No, ti accompagno” Dicemmo entrambi. Lo guardai malissimo, e lui fece lo stesso.

“Se continuate così, io non vi voglio.” Rispose lei. “Fate pace e piantatela”

La guardammo con disapprovazione, e sbuffammo. Ci fu ancora silenzio.. nessuno di noi volevo decidersi a fare il primo passo.

“Ebbene?” Fece ancora la mia compagna di corso.

“Mettiamo fine a questa situazione ridicola. Grazie per avermi aiutato stamattina..” e incrociai le braccia e mi voltai. Era almeno cinque minuti che ci fissavamo.

“Non ti sei scusata per aver detto una balla sul fatto di essere inciampata e per essere stata così orgogliosa..”

Lo guardai incredula, davvero voleva continuare?

Mi scusai con Ilyes dicendo che l’avrei accompagnata un’altra volta e uscii dalla facoltà. Quel ragazzo era davvero pesante.. e io non avevo intenzione di continuare quella sceneggiata. Io avevo fatto la mia parte, se lui non voleva collaborare allora non me ne importava. “Andasse all’inferno” pensai.

Mi diressi verso casa con passo svelto e misi le cuffie.. Continuavo a cambiare canzone, pur avendo l’impostazione “casuale.. finché non ne trovai una dei Muse e la ascoltai. La musica è sempre una soluzione a tutti.. ti calma, ti fa ridere e per almeno un minuto ti fa allontanare dalla realtà, per fortuna o per sfortuna.
Quando arrivai dal Mc Donald’s dovevo attraversare. Io abitavo dall’altro lato della strada. Andai dalle strisce e incominciai ad avanzare. Non so se per distrazione o per qualche altro fattore non mi accorsi della macchina che mi stava venendo addosso. Quando la scorsi rimasi paralizzata, non riuscivo a muovermi.. avevo troppa paura.



Mentre pensavo di essere fottuta, sentii un paio di braccia strapparmi dalla strada e tirarmi indietro. Finimmo per terra. Sul marciapiede.

Ero ancora immobile.

“Ma te quando cammini ti guardi intorno o sei in un’altra dimensione?!” Lo riconobbi.

Mi voltai verso Clyde. Lui cambiò subito espressione quando mi vide in lacrime. Si sedette, mi tirò affianco a sé e mi fece appoggiare la testa sulla sua spalla, accarezzandomi la schiena.

“Sono stato un coglione a dire così, scusa”.. solo?

“Più che altro hai veramente poco tatto” e tirai su col naso.

“Già..” disse talmente piano che quasi non lo sentii.

“Sembra tu sia il mio angelo custode” sorrisi.

“Si, e credo che ti dovrò tenere d’occhio se ti voglio viva..”

“Non esageriamo adesso!” mi scostai da lui e mi alzai in piedi. “Ma come hai fatto a vedermi?”

“Aspettavo Ilyes fuori dal Mc Donald’s”

“Si, ma quando sono passata tu, o meglio, voi non eravate ancora arrivati”

“Vista la tua concentrazione direi che non mi hai notato..”

“Sono distratta, non cieca, Clyde!”
Stavo per continuare, ma arrivò Ilyes.
“Avete fatto pace, ragazzi?” Chiese.

“Più che pace, direi una tregua” Rise lui. E in quel momento lo guardai. Era uno dei ragazzi più belli che avessi mai visto. Gli occhi marroni e i capelli castano scuro erano una combo perfetta.. era troppo per l’umanità, escludendo i muscoli. Parte importante, ma non essenziale. Poi c’era il sorriso, caspita. E che sorriso.

“Purtroppo vive in un’altra dimensione, quindi dobbiamo prenderla così..” E mi guardò inarcando un sopracciglio, sempre ridendo.

“Soffri di disturbo di doppia personalità, per forza.. altrimenti non c’è spiegazione”

“Smettetela di punzecchiarvi!” Intervenne Ilyes. “Siete davvero incredibili!”

“Ora vado a casa, ci vediamo domani!” Sorrisi e li salutai con la mano.

“Vuoi che ti tango la mano per attraversare?” Fece Clyde da dietro, mentre mi incamminavo nuovamente alle strisce.

“Clyde” Urlò Ilyes. Lui rise.

Gli feci il medio e attraversai, questa volta con attenzione.

Mentre prendevo le chiavi di casa però pensai a un piccolo particolare. Ilyes aveva ammonito Clyde dall’ultima provocazione che mi aveva fatto. Ma lei come poteva sapere che poco prima lui mi aveva appena salvata da un auto sul punto di investirmi, dato che la battuta era rivolta a quello? Non c’era stato il tempo, visto che lui aspettava lei fuori.. e lei era ancora dentro quando era successo il fatto.
Poco ma sicuro, domani avrei indagato.. la telepatia, per quanto ne sapevo, non esisteva ancora..

   
 
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