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Autore: lmpaoli94    29/09/2017    2 recensioni
Sequel de “La Super Lega di Hoenn”
Louis Tomlinson era riuscito a sconfiggere anche il rivale più temuto: Harry Rocco Petri.
Ma la sua avventura non era finita qui.
Nuove sfide, ancora più difficili, lo stavano attendendo.
Sarebbe riuscito a diventare il più grande maestro di pokémon della sua generazione?
Oppure sarebbe rimasto un allenatore come gli altri?
Genere: Avventura, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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«Louis! Ma dov’eri finito? Non dirmi che…»
«Hai indovinato, Liam. Ecco. Questo è il simbolo oro del valore consegnatami dalla Maestra Dojo in persona.»
«Ma come! Non è possibile!»
«Perché non ci hai avvertito della tua sfida alla Dojo Lotta?»
«Era l’alba e non volevo svegliarvi… Ho deciso di intraprendere questa battaglia da solo, e devo dire che ci sono riuscito alla grande.»
«Ah sì? Quindi non hai bisogno di noi, del nostro sostegno» fece Zayn risoluto.
«Non ho detto questo…»
«Ma lo stavi pensando!»
«Louis, questa cosa ci offende alquanto» disse Frida indignata.
«Ma no! Non avete capito…»
«Andiamo ragazzi. Non abbiamo nessun altro motivo per rimanere qui.»
«Cosa?! Aspettate ragazzi! Dove state andando?»
Tutti i Superquattro, compreso il campione, lasciarono Louis.
Tranne Harry.
«Harry… Io non volevo… Ma perché si sono comportati così?»
«Si sono sentiti feriti nell’orgoglio, Louis… Si sono sentiti come se non contassero niente per te… E quindi, hanno reagito in questo modo.»
«Accidenti! Devo andargli a chiedere scusa.»
«Lasciali stare per il momento… Non servirebbe a niente… Piuttosto, parlami della tua sfida contro Bebe Valentina Rexha. Sono molto curioso.»
 
 
Louis non dormì quella notte.
Aveva il cuore affranto per lo sgarbo che aveva fatto ai suoi amici.
Doveva rimediare in qualche modo.
Prima della prossima importante sfida.
Quando si recò di sotto per fare colazione la mattina seguente, li incontrò tutti con i bagagli al seguito, pronti a lasciare l’hotel.
Louis, quando li vide, ci rimase visibilmente male.
«Allora… avete deciso…»
«Dobbiamo tornare subito a Iridopoli. Abbiamo molti allenatori che ci stanno aspettando.»
«Smettila di mentire, Zayn. Non ti riesce essere bugiardo come credi» disse Louis infastidito.
«Ma come ti permetti?!»
«Mi permetto eccome! Non potete lasciarmi così solo perché non vi ho avvertiti della mia sfida al Dojo Lotta.»
«Noi siamo liberi di fare quello che vogliamo, non credi?»
«È così che la metti Ester? Molto bene… Andatevene pure. Non ho certo bisogno di voi “bambini” per vincere gli ultimi simboli rimasti. Addio.»
Dicendo così, Louis diede sfogo a tutta la sua rabbia.
Non voleva parlargli così.
Ma non sapeva cos’altro fare.
Era stato ferito per uno stupido motivo.
E come aveva dimostrato, ci era rimasto malissimo.
 
 
Harry lo cercò dappertutto.
Non lo trovava da nessuna parte.
Sembrava che Louis fosse scomparso dalla faccia della terra.
“Se non è il albergo, dove lo posso trovare?” si domandò tra sé e sé.
Ma alla fine riuscì a trovarlo nel giardino rigoglioso del Palazzo Lotta, intento a rilassarsi.
«Ah… Sei tu…»
«Scontento di vedermi?»
«Tu no… Mentre gli altri… Lasciamo perdere. Sai se sono già partiti?»
«Non ne ho la minima idea.»
«Non mi interessa più di loro. Vincerò lo stesso. Qualsiasi ostacolo che mi si presenterà davanti lo supererò senza il loro incitamento.»
«E poi tu non sei solo… Ci sono qua io» fece Harry sorridendogli.
«Giusto.»
La pace regnava in quell’area del Parco Lotta.
Pokémon e allenatori si stavano allenando nella più totale quiete.
«Sembra magico questo posto. Senti che pace?»
«È quello che contraddistingue questo posto.»
«Sai cosa ti dico? Voglio cimentarmi in quest’avventura al Palazzo Lotta.»
«Mi sembra una buona idea.»
«Vorresti accompagnarmi?»
«Vorrei tanto, ma nemmeno qui accettano i telespettatori. Disturberebbero l’area circostante.»
«Capisco… Beh, ti troverò qui quando avrò finito?»
«Senz’altro. Ti aspetterò senza problemi.»
E detto questo, Harry e Louis si salutarono, mentre il cuore del giovane Louis martellava veloce nel petto per l'inizio di una nuova sfida.
 
 
Un giovane saggio se ne stava a meditare dinanzi all’entrata del palazzo.
«Buongiorno. Vorrei cimentarmi nella sfida del Palazzo Lotta.»
«Oh, buongiorno a te. Qui si mette alla prova lo spirito degli allenatori. Sei pronto per intraprendere questo viaggio?»
«Prontissimo.»
«Bene. Lascia che ti spieghi le regole di questo torneo: la sfida del Palazzo Lotta è tra le più difficili proposte nell'intero Parco Lotta: una volta iscrittisi, molto è lasciato al caso e alla probabilità. Il partecipante, infatti, può soltanto ordinare ai Pokémon in campo di lottare o sostituirli con altri, ma non può dire loro quale mossa usare. Una volta dato l'ordine di lottare, sarà il Pokémon stesso a scegliere quale mossa usare in base alla sua natura e ai suoi PS rimasti. Tutto chiaro?»
«Una sfida alquanto singolare, questa…»
«Indovinato. Sei pronto per partecipare?»
«Sono nato pronto.»
«Allora, vieni. Ti faccio strada.»
Louis fu condotto in una specie di tempio per i pokémon.
Dentro l’edificio, vide che c’erano alcuni pokémon selvatici che vivevano in armonia tra loro.
«Dev’essere un posto molto speciale, questo.»
«Non costringere mai un poikémon a fare quello che detesta. Prova a fargli fare ciò per cui si sente portato. Mettiti nei suoi panni e pensa alle mosse che potrebbero piacergli.»
“Mettermi nei panni dei miei pokémon? Non dovrebbero essere complicato visto il mondo di bene che voglio a tutti loro…”
«La prima sfida sta per iniziare… Ricorda quello che ti ho detto, va bene?»
«Sì. Farò tesoro delle sue parole…»
Il primo avversario di Louis fu una nuotatrice.
«Swalot! Vai!», il pokémon di Louis fece il suo ingresso in campo.
«Vigoroth! È il tuo turno!»
«Una nuotatrice che non ha un pokémon acqua? Molto singolare…»
«Mi piace allenare pokémon diversi da quelli marini… Ed ora Vigoroth ti farà assaggiare la sua forza.»
La nuotatrice non gli impartì nessun ordine.
Vigoroth intanto non accennava a muoversi.
“Ma che cosa sta aspettando?”
Intanto Swalot si apprestava a colpire il suo nemico con fangobomba.
Vigoroth rimase immobile.
«Vedo che non sei al massimo della potenza, Vigoroth.»
“Al massimo della potenza? Ma cosa sta dicendo?”
«Cerca di resistere…»
Quando Vigoroth si decise a muoversi, era troppo tardi.
Swalot era riuscito a indebolirlo notevolmente.
Stava per dirigersi contro il pokémon di Louis, ma aveva un problema.
Non si reggeva in piedi.
Era stato avvelenato.
E le ultime energie rimaste gli furono tolte a causa del veleno.
Louis si portava in vantaggio.
«Pidgeot, scelgo te!»
“Ha messo in campo un Pidgeot? Questa ragazza è piena di sorprese.”
Pidgeot era una furia.
Non fece in tempo ad uscire dalla poké ball, che con velocità tempestiva, attaccò Swalot.
«Il tuo Pidgeot è molto rapido…»
«E questo è solo l’inizio…»
Pidgeot continuò a colpire l’inerme Swalot.
Prima con una raffica potentissima, poi con il suo attacco d’ala.
Swalot era in condizione critiche.
Ma prima di finire K. O., mollò un ultimo fangobomba a Pidgeot, avvelenandolo come Vigoroth.
Ora i due allenatori avevano due pokémon a testa.
«Sandslash, tocca a te!»
Il pokémon di Louis fissava il suo avversario con sguardo serio.
Pidgeot era devastante.
Non riusciva a sentire la minima fatica, continuando a combattere come se nulla fosse.
Ma Sandslash non era da meno.
Dopo una serie di lacerazioni, Pidgeot cadde a terra malamente, andando K. O.
Alla nuotatrice rimaneva un solo pokémon.
«Seaking, scelgo te!»
Un pokémon d'acqua contro un pokémon terra.
Chi avrebbe avuto la meglio?
Seaking si apprestava a colpire Sandslash con la sua incornata, ma il pokémon di Louis scavò una fossa proteggendosi dall’attacco.
Quando tornò in superficie, riempì di lacerazioni il povero pokémon, proprio come aveva fatto con Pidgeot.
E per chiudere la partita in bellezza, Sandslash scatenò un potente terremoto.
Seaking non era più in grado di combattere.
La nuotatrice aveva perso la sfida.
Ma almeno poteva dire di esserne uscita a testa alta.
 
 
Louis era arrivato al settimo allenatore.
«Dopo tante vittorie, ti meriti di sfidare il nostro maestro, il Sire Palazzo Steve Spartaco Aoki.»
“Eccoci arrivati finalmente. Il momento che stavo aspettando…”
Un uomo anziano dalla barba lunga entrò nell’arena.
Fu accompagnato da alcuni pokémon.
«I pokémon sono la mia vita… Ho imparato molto da loro… Tu credi nei tuoi pokémon? Hai fiducia in loro? Se il legame che ti unisce a loro è fragile, non riuscirai mai a battermi… Dimostrami quale legame unisce tu e i tuoi pokémon… Sei pronto?»
Louis era rimasto sconcertato dalle parole dell’anziano saggio.
Ma in fondo, aveva detto parole molto giuste.
Ora si apprestava a mettere alla prova il suo legame con i suoi pokémon.
Ce l’avrebbe fatta?
«Arcanine! Scendi in campo!»
«Swalot! Vai!»
Arcanine lo fissava con sguardo cupo, ma tranquillo.
Sembrava che il pokémon di Steve fosse in pace con se stesso.
Con la sua enorme potenza, scatenò una forte vampata che quasi incenerì il povero pokémon di Louis.
Ma Swalot non stette a guardare.
Replicò prima con fangobomba e poi con palla ombra.
Ma queste due mosse non servirono a mandarlo K. O.
Mentre con l'attacco extrarapido, Arcanine mandò K. O. il pokémon di Louis.
Senza pensarci due volte, Louis mandò in campo il suo Sandslash.
«Con Swalot ti è andata bene… Ma non accadrà lo stesso con Sandslash.»
Il Sire Palazzo non rispose.
Era completamente concentrato sui suoi pokémon.
Arcanine combatteva per lui.
I suoi extrarapidi erano formidabili.
Ma Sandslash non si fece cogliere impreparato, scatenando un terremoto che lo tolse di mezzo definitivamente.
Ora i due allenatori erano tornati in parità.
«Slaking… tocca a te.»
Il pokémon pigrone di Steve Spartaco Aoki se ne stava sul terreno a russare sonoramente.
Ma Louis conosceva molto bene gli Slaking.
Quindi non poteva farsi cogliere impreparato.
Sandslash lo colpì a ripetizione.
Ma niente.
Slaking sembrava indistruttibile.
Con una sola mossa, Slaking mise fuori combattimento il povero Sandslash.
L’attacco contatore era una mosse speciale che Slaking sapeva usare molto bene.
Louis era in difficoltà.
Chi avrebbe scelto di schierare come ultimo pokémon?
«Ludicolo! Sei la mia ultima speranza.»
Il pokémon acqua/erba aveva lo sguardo spensierato.
Ce l’avrebbe fatta a sconfiggere il pokémon del Sire Palazzo?
Mentre Slaking continuava a ciondolare, Ludicolo lo colpì con tutte le mosse che conosceva: idropompa, foglielama, geloraggio e tuonopugno.»
E alla fine, con molta difficoltà, Ludicolo riuscì a sconfiggerlo.
Senza perdere altro tempo, Steve Spartaco Aoki mandò in campo il suo Suicune.
Ludicolo era molto provato.
La moltitudine di mosse che aveva usato per togliere di mezzo Slaking, l’avevano indebolito moltissimo.
Egli non era al massimo della potenza.
E questo bastò al Suicune di Steve per approfittare della situazione.
Colpì a ripetizione il pokémon di Louis.
Ludicolo non riusciva a difendersi.
Ormai era finita.
Steve Spartaco Aoki, Sire del Palazzo Lotta, era il vincitore.
Louis non poteva crederci.
Era stato sconfitto.
Non aveva combattuto abbastanza bene.
Cosa gli era mancato?
«Figliolo, sei un bravissimo allenatore. Non prendere a male questa sconfitta. Cerca di fortificare il legame che hai con i tuoi pokémon. Solo così riuscirai ad essere invincibile.»
«Va bene maestro… Farò come mi ha detto.»
Louis uscì dal palazzo sconsolato.
Quando vide che Harry non era solo, rimase visibilmente sorpreso.
«Ma voi… Non dovevate tornare ad Iridopoli?»
«Sì, ma abbiamo cambiato idea mentre stavamo per montare sulla nave» fece Zayn con aria sconsolata.
«Mi dispiace se ci siamo comportati male nei tuoi confronti. Eravamo solo arrabbiati…» fece Frida dispiaciuta.
«Non vi preoccupate. Ho già dimenticato tutto» fece Louis ritrovando il sorriso dopo la sconfitta.
«Com’è andato il tuo incontro al Palazzo Lotta.»
«Non molto bene, purtroppo. Ho perso.»
«Hai perso?!» fece Frida sconvolta.
«Sì, ho perso… Capita anche a me, sapete? Anche se era da molto che non mi accadeva.»
«Vedrai, Louis. La prossima volta andrà meglio» disse Liam per rinvigorire l’animo di Louis.
«Quando hai intenzione di riprovare?»
«Non lo so, Niall. Di sicuro non molto presto. Voglio sfidare gli altri due edifici prima. Poi ne riparleremo.»
Ma mentre Louis stava discutendo con i Superquattro e con Harry, una figura anziana si avvicinò a loro.
Era Steve Spartaco Aoki.
«Signor Steve, voi qui?»
«Ti prego, non chiamarmi Signore…»
«Mi scusi…»
«Ho pensato intensamente alla sfida che abbiamo avuto poco fa’ e sono arrivato ad una decisione… Anche se sei uscito dal mio Palazzo Lotta sconfitto, voglio donarti lo stesso il simbolo oro dello spirito.»
Louis non riusciva a credere alle parole del Sire Palazzo.
«Come? Ma perché?»
«Perché nonostante la sconfitta te lo meriti. Mi sono sbagliato nel giudicare il legame che hai con i tuoi pokémon, e per questo ti chiedo infinitamente scusa. Ecco qua. Tieni, è tuo.»
Il Sire palazzo consegnò il simbolo a Louis.
«Lo sguardo dei tuoi pokémon è puro e limpido… Spero che un giorno passerai a trovarmi di nuovo.»
«Senz’altro, maestro. Senz’altro…»
Detto ciò, Louis fece un profondo inchino al Sire Palazzo, tornando dai suoi amici contento come non mai prima d’ora.
   
 
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