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Autore: MackenziePhoenix94    30/09/2017    2 recensioni
SECONDO LIBRO.
Sono trascorsi due anni dall'ormai ribattezzata Civil War.
Bucky Barnes, Steven Rogers, Sam Wilson, Clint Barton, Sharon Carter, Scott Lang e Wanda Maximoff sono scomparsi senza lasciare alcuna traccia.
Charlotte Bennetts si è trasferita nell'attico di Tony dopo che il suo appartamento è stato distrutto.
Nick Fury è semplicemente furioso perché, usando parole sue, il progetto Avengers è andato a farsi fottere.
L'Hydra sembra essere, ancora una volta, solo apparentemente sconfitta.
E poi c'è James, che di normale ha solo l'aspetto fisico.
Sarà proprio una decisione impulsiva del ragazzo a scatenare una serie di eventi catastrofici...
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brock Rumlow, James 'Bucky' Barnes, Steve Rogers, Tony Stark, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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James, Nadja e Peter aiutarono Nicholaj a sdraiarsi nel suo letto, perché era ancora debole a causa dello sforzo compiuto poco prima al porto, poi uscirono dalla stanza ed andarono in salotto, pronti a ricevere una bella ramanzina da parte degli adulti.

“Siete degli immaturi!” esclamò Charlotte, incapace di trattenersi un solo istante in più “avete la più pallida idea della gravità di quello che appena fatto? Vi rendete conto che avrebbe potuto finire molto male? Ma per quale motivo lo avete fatto”

“Avete drogato il mio succo di frutta” rincarò la dose Rhodey, incrociando le braccia nel petto.

“Non lo abbiamo drogato, non essere così drammatico, era solo del sonnifero. E non siamo stati dei pazzi. Volevamo solo dimostrare a tutti voi che siamo già in grado di entrare in azione”

“Vi allenate da pochi mesi, avete ancora molto da imparare! Guarda in che condizioni si trova Nicholaj adesso!”

“Ma nessuno di noi quattro si è fatto veramente male e poi era un’occasione che non potevamo lasciarci scappare. Avevo l’occasione di farla pagare alla persona che ha tentato di uccidermi”

“Oh, certo, rischiando la vita una seconda volta. Tu non hai idea di chi sia quell’uomo, Jamie, sei fortunato che tutto si sia risolto senza gravi conseguenze. Voi quattro siete nei guai, lo sapete?”

“Tutto questo è assurdo!”

“No, non è assurdo” disse Tony, intervenendo nella discussione per la prima volta “si tratta solo della vostra sicurezza personale. Quando è stato creato il gruppo degli Avengers si trattava di gente adulta che aveva la piena consapevolezza dei propri potere. I Thunderbolts, o come tu hai chiamato la tua squadra, sono solo dei bambini fuori controllo”

“Non siamo bambini”

“Questa notte avete dimostrato l’esatto contrario”

“Sei stato tu quello a dirmi che non bisogna stare a guardare ma bisogna agire quando si presenta l’occasione, Tony. E poi non eravamo da soli”

“Che cosa vuoi dire?” domandò Charlie, corrucciando le sopracciglia.

“Mentre interrogavo un uomo dell’Hydra sono stato attaccato da Capitan America”

“Come? Impossibile!”

“No, mamma. L’ho visto con i miei occhi. Nick ci ha fatto vedere un filmato sugli Avengers lo stesso giorno della nostra partenza. Ti assicuro che era proprio lui. Non credo che tante persone vadano in giro con un costume a stelle e strisce e con uno scudo. Sul tetto del magazzino c’era un altro uomo, aveva delle ali meccaniche”.
Charlie e Tony si scambiarono un’occhiata silenziosa che esprimeva lo stesso sconcerto, poi lei sospirò profondamente.

“Andate a letto, adesso, avete bisogno di riposare. Domani parleremo meglio di questa faccenda e sono sicuro che anche Fury avrà molto da dirvi” disse Rhodes battendo le mani, i tre ragazzi non erano affatto stanchi dato che erano ancora carichi di adrenalina ma si ritirarono ugualmente, capendo che era meglio non peggiorare la situazione.

“Lo sapevo io che sarebbe finita in questo modo! E tu, Rhodey, come hanno potuto fregarti in questo modo? Sono solo dei ragazzini…”

“Mi dispiace…”

“Ragazzi, non c’è bisogno di continuare questa discussione, vi prego. L’importante è che stanno bene. Credi di poter gestire la situazione? Vuoi che restiamo per questa notte?”

“No, andate pure. Scusate per quello che è successo”.

La ragazza sorrise e rassicurò l’uomo con un altro sorriso, poi lei ed il miliardario uscirono dalla Villa ed entrarono nella macchina sportiva di lui, che fece partire subito.

“Spiegami da quando ti sei ammorbidita così tanto nei confronti di tuo figlio”

“Non mi sono ammorbidita, sono terribilmente incazzata, ma con James non porta a nulla gridare ed imprecare. Si ottiene solo l’effetto opposto. Tutto quello che m’importa è che lui sia vivo e che lo siano anche gli altri”

“E riguardo a quello che ha detto? Che facciamo? Lo dobbiamo dire a Fury”

“No, credo che sia inutile. Tanto nemmeno lui riuscirebbe a trovarli”

“Ma tu ci sei riuscita. Potresti dire dove si trova il suo nascondiglio”

“No, non posso e non lo farò”

“Sempre pronta a parare il culo a Rogers” mormorò Stark scuotendo la testa, incapace di spiegarsi perché Charlotte continuasse a difenderlo così allo stremo, dato che non ci aveva pensato nemmeno un secondo a voltarle le spalle.



 
Nessuno dei cinque occupanti della Villa a Malibù riusciva a chiudere gli occhi, ognuno per motivi diversi ed uguali allo stesso tempo; James era quello che più di tutti faceva fatica ad addormentarsi.

Non era sommerso dai sensi di colpa, era arrabbiato perché Tony si era schierato contro di lui e perché non aveva ottenuto nulla andando in quel magazzino.

Si alzò dal letto con un verso seccato, uscì dalla camera da letto ed andò in cucina per rinfrescarsi la gola con qualcosa da bere.

Non rimase sorpreso quando vide che un’altra persona aveva avuto la sua stessa idea.

“Anche tu hai problemi a riposare?”

“Si” rispose Nadja con un sorriso tirato; il ragazzo andò ad occupare lo sgabello vicino al suo e tamburellò le dita della mano destra sopra la superficie del tavolo.

“Che cosa ti turba così tanto?”

“Ho paura che sia tutto finito, che i Thunderbolts non entreranno mai in azione”

“Oh, di questo non devi avere assolutamente timore. Sicuramente Fury non si risparmierà in fatto di parole, ma la maggior parte sarà riservata a me e poi serve una squadra di gente come noi. Non ci può licenziare”

“Ma esistono tante persone con poteri, può formare un altro gruppo in qualunque momento”

“Non credo che sia così semplice, sai…” mormorò il giovane, le prese la mano sinistra e la strinse con delicatezza.

Le sorrise in modo dolce e riuscì ad ottenere a sua volta il primo e vero sorriso dalla ragazza dai capelli rossi che lo aveva stregato così tanto; in quello stesso momento,
in cui tutto sembrava quasi perfetto, un boato assordante riempì il silenzio della Villa.

I vetri dell’abitazione esplosero e James si buttò addosso a Nadja, per evitare che rimanesse ferita.

Caddero entrambi a terra e gli altri si svegliarono all’improvviso, con gli occhi spalancati ed il cuore che batteva all’impazzata nel petto; erano ancora confusi a causa del sonno e non riuscirono subito a capire se l’esplosione si fosse verificata veramente o fosse stato solo un sogno.

Jamie afferrò l’amica per un braccio e si nascosero nel corridoio che portava alle camere, il giovane spiò in direzione del salotto e vide degli uomini armati entrare nell’abitazione; il suo sguardo venne attirato da quello che aveva il volto celato da un elmo a visiera nero e bianco e delle protesi meccaniche nelle braccia.

“ È qui”

“Chi?”

“Lui”.

Nad spiò a sua volta e quando vide Crossbones tornò a nascondersi, delle gocce di sudore presero a scenderle lungo le guance.

“Che cosa facciamo?” sussurrò lei con voce tremante; una porta si socchiuse ed uscì Rhodey con in mano una delle sbarre in grado di generare scosse potenti.
“Nascondetevi in camera, forza, adesso” ordinò ai due e loro non se lo fecero ripetere una seconda volta; uscirono nel corridoio anche Peter e Nicholaj per chiedere che cosa fosse accaduto e l’uomo rispose portandosi alle labbra l’indice destro.



 
Rumlow guardò un’ultima volta lo schermo su cui lampeggiava un puntino rosso, poi lo lasciò cadere a terra e lo schiacciò con lo stivale destro; avanzò nel pavimento ricoperto di cocci di vetro e si guardò attorno.

Ad una prima occhiata sembrava non esserci traccia di vita lì dentro, ma sapeva che tutti si erano solo che nascosti; sentì un movimento provenire dalla sua destra, si scostò appena in tempo per evitare che una sbarra di metallo si schiantasse contro la sua spalla sinistra ed assestò un calcio nella schiena all’ex War Machine,
esattamente dove la spina dorsale gli si era spezzata due anni prima.

L’uomo si ritrovò a gemere nel pavimento e Rumlow si limitò a guardarlo, decise di non finirlo perché non ne sarebbe valsa la pena, si voltò e strinse la mano destra nella gola di Peter, che aveva provato a sua volta ad attaccarlo.

Il giovane si ritrovò scagliato contro una parete prima di schiantarsi nel pavimento privo di sensi.

“Ehi!” gridò Nicholaj con voce carica di rabbia, provò a creare un campo di forza ma era ancora troppo debole e provocò solo un debole venticello che fece ridere Crossbones.

“Sai fare solo questo? Certo che lo S.H.I.E.L.D è caduto proprio in basso” disse quello scuotendo la testa, si avvicinò al ragazzo che a malapena si reggeva ad una parete, lo afferrò per i capelli e gli affondò la lama di un pugnale nello stomaco “dovresti ringraziarmi, dato che ti sto concedendo il colpo di grazia. Dovresti anche considerarti fortunato, perché non sei tu quello che m’interessa”.

Il più piccolo non rispose e cadde a terra boccheggiando, sconvolto, coprendosi la ferita con entrambe le mani.



 
Nadja non era una ragazza che solitamente versava lacrime, non dopo tutto quello che lei e che il fratello avevano passato, ma quello che stava facendo fece crollare tutte le sue barriere.

“Non piangere”

“Non voglio tornare da quei mostri”

“Tu non tornerai da loro”.

La giovane rispose con un urlo alla vista della protesi che spaccò la porta di legno come se fosse fatta di burro; James si alzò in piedi, pronto a difendere l’amica, ritrovandosi faccia a faccia con il mercenario.

“Guarda, guarda…” mormorò l’uomo, inclinando la testa di lato “a quanto pare mi hanno informato in modo sbagliato. I miei uomini mi hanno riferito che dentro al magazzino hanno visto il Soldato D’Inverno”

“Io sono il Soldato d’Inverno”

“Ma davvero?” domandò l’altro con una bassa risata, poi notò le protesi di vibranio “oh, si… Hai voluto fare le cose in grande”

“L’ultima volta che ci siamo visti ero impreparato, lo ammetto, adesso sono molto più forte” rispose Jamie, si scagliò contro il suo avversario ma quest’ultimo lo afferrò per la gola, come aveva fatto con Peter, sbattendolo contro la parete alle sue spalle.

“A me non sembri affatto più forte. Sei solo un ragazzino a cui piace giocare a fare l’eroe”

“Lascialo andare!”.

Crossbones si voltò a guardare Nad, notandola veramente per la prima volta.

“E tu chi sei, bambina?”

“Ti ho detto di lasciarlo andare”

“Oh, ho capito. Tu sei la sua ragazza” rispose lui con voce annoiata, prese in mano una delle pistole che aveva con sé e le sparò più di una volta, colpendola allo stomaco, al braccio sinistro ed al petto.

Jamie lanciò un urlo e provò ad attaccare ancora il mercenario ma ricevette un pugno in volto che gli fece perdere i sensi; Crossbones lo afferrò per la maglietta che indossava e lo trascinò nel salotto, dove i suoi uomini lo stavano aspettando.



 
Una decina di minuti più tardi Nad riprese conoscenza, il proiettile al petto non l’aveva colpita laddove c’era il cuore altrimenti per lei non ci sarebbe stata via di scampo, riuscì ad alzarsi in piedi e barcollò in direzione del salotto.

Vide Nicholaj in una pozza di sangue, Rhodey e Peter che giacevano immobili nel pavimento ed un singhiozzo le scappò dalle labbra.

Tornò nel corridoio ed entrò nella camera di James con la vista che si annebbiava a tratti, cercò il cellulare del giovane e lo trovò poco dopo.

Andò alla ricerca del numero di Charlotte e premette il pulsante che faceva partire la chiamata, quando sentì la sua voce risponderle scoppiò in un pianto disperato.





N.D.A: In questo periodo la mia salute fisica non è delle migliori ed in più ho scoperto che sarò impegnata ogni weekend di ottobre. Ma pubblicherò ugualmente. Se non riuscirò a farlo durante il sabato mattina lo farò dopo pranzo. Quindi tranquilli, non vi abbadono!
   
 
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