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Autore: sentodoredimorte    02/10/2017    0 recensioni
Cassandra si sveglia in un letto che non è il suo, affianco ad un uomo sconosciuto. Non ricorda nulla dei sei anni passati e tutto ciò che sa è che non è più una liceale.
Si ritrova catapultata in una vita che deve riscoprire e in un mondo tutto nuovo popolato da esseri sovrannaturali come streghe, maghi, guerrieri e guardiani.
Ben presto scoprirà di essere sposata con il re del Regno degli Incubi, del quale però non ha ricordi.
In molti cercheranno di aiutarla con la sua memoria, ma solo lei potrà scoprire il vero motivo delle sue condizioni.
Potrà fidarsi delle nuove persone che la circondano?
Scoprirà il motivo della sua perdita della memoria?
Riuscirà a ritrovare davvero se stessa o diventerà una nuova persona?
Se volete scoprirlo seguite Cassandra tra odio e amore, pace e guerra.
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Questa storia non è una fanfiction, si ispira a particolari di libri o film vari ma nel complesso è un'opera del tutto originale e inventata da me. Ho anche un profilo su wattpad con il nome Sentodoredimorte dove pubblico la stessa storia che però è più avanti con il numero di capitoli! Fatemi sapere cosa ne pensate o se avete consigli! un bacione
Genere: Azione, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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PARTE 2

Sento la testa che mi pulsa e avverto un fischio continuo, come se avessi le orecchie ovattate. Poco per volta inizio a sentire delle voci intorno a me, prima come sussurri e poi, piano piano, più definite. Sono voci maschili, roche e calde.

Non ricordo nulla, ne perché sono sdraiata qui. Poi sento una voce che, urlando, prevale sulle altre -Cosa cazzo significa che non ricorda nulla?- non so chi è, ma improvvisamente mi ricordai tutto. O quasi.

Il risveglio shoccante e le sconcertanti risposte del vecchio signore mi frullano ancora in testa. La confusione e il bisogno di risposte mi spingono a muovermi ed alzarmi ma la discussione che avverto poco dopo mi paralizza e rimango immobile.

- Vedrai che ti amerà ancora. L’ha fatto una volta lo farà di nuovo. Poi tu sai già di amarla quindi non farai più le cazzate di un tempo.-

Amare? Amare chi? Io non sono in grado di gestire una relazione. Troppa fiducia, troppe forti emozioni. Troppa vulnerabilità.

Lentamente apro gli occhi ma, rimanendo ferma, tutto ciò che vedo è il soffitto alto e bianco. Le voci continuano a discutere fra loro, anche abbastanza aggressivamente. Sento un uomo che urla e altri che cercano di calmarlo, tra cui riconosco la voce del vecchio con il camice che avevo visto prima di svenire.

Mi metto seduta e subito vedo tre uomini che si zittiscono e un altro che, vedendo probabilmente le facce degli ultimi, si volta e quasi correndo mi raggiunge. La sua pelle è ambrata e sotto la maglia si vedono i perfetti addominali, talmente perfetti che potrebbe averli scolpiti Michelangelo. È molto alto e probabilmente raggiunge tranquillamente i due metri. In viso ha un’espressione tesa e preoccupata accentuata dai capelli color ebano in disordine e dalle occhiaie appena accennate sotto un paio di occhi di ghiaccio. Non riesco a smettere di guardarli. È come se potessero leggermi dentro, come se per lui non avessi segreti.

L’uomo si mette sul bordo del letto, inginocchiandosi per terra. Con la mano fa un piccolo scatto, quasi del tutto impercettibile, come se volesse prendermi la mano, poi però rimane fermo. In quel momento mi rendo conto che è lo stesso uomo che c’era nel letto al mio risveglio. Lo stesso uomo che, secondo il vecchio,dovrebbe essere mio marito. L’uomo che dovrebbe chiamarsi Venom, il re di questo fantomatico impero, disperso dio solo sà dove.

- come ti senti amore?- persino nel tono di voce si può percepire la lieve angoscia che il corpo esprime, anche se la sua voce rimane calda e intensa.

Amore? Magari sarà anche vero che sono sua moglie, ma sentirmi chiamare così mi fa venire la pelle d’oca, e credo di aver fatto anche una smorfia, perché Venom si acciglia e sembra pure offendersi.

- bene, credo… però vorrei capire cos’è successo; e chi siete voi?-

Dopo le mie domande osservo i volti degli uomini che mi circondano e noto che il vecchio è pensieroso e intento a scervellarsi su qualcosa, gli altri tre uomini mi fissano con dispiacere e Venom appare distrutto e ferito, come se con quelle domanda, o più probabilmente con l’ultima, l’avessi pugnalato al cuore.

Passa qualche minuto prima che si degnino di darmi una risposta, e l’unico a farlo è sempre il vecchio.

- al momento non possiamo darti una risposta certa Cassandra, ma ciò che abbiamo, anzi, ciò che ho concluso è che hai subito un’amnesia abbastanza profonda. Non ti riesco a dire per quanto a lungo possono perdurare gli effetti collaterali, ma da quello che mi hai detto prima di svenire, hai una grave perdita di memoria; talmente grave da aver dimenticato gli ultimi 6 anni della tua vita. Capisco che la cosa ti spaventa, che ti sembra strano ciò che ti ho detto sta mattina e che ti sembrerà strano ciò che vedrai più tardi, ma faremo tutto il possibile per aiutarti. Qualunque domanda dovessi avere non farti problemi nel porla, anche la più stupida.-

È vero. Se ripenso a tutto ciò che è successo mi sembra tutto irreale. Mi viene automatico pensare di dover avvisare i miei compagni di classe o i miei professori per dirgli che non sono sparita. Mi viene automatico credere di avere ancora 19 anni, di dover fare l’esame di maturità a breve, di dover pensare al mio futuro. Non riesco ad accettare di aver perso così tanti anni della mia vita, gli anni più importanti probabilmente, considerato che mi sono sposata. Non riesco ad accettarlo ma, a giudicare dall’immagine che era apparsa nello specchio prima di perdere i sensi, devo. Una parte di me sa che è impossibile, ma l’altra ci crede. Ci crede perché non ci sono altre spiegazioni; tranne l’essere rimasta a dormire per anni e anni, cosa non del tutto improbabile conoscendomi, ma non fino a questi livelli.

- come avrei perso la memoria?- ho mille domande che mi frullano nella testa ma penso che questa al momento sia la più indicata.

Sta volta è Venom a parlare – ieri pomeriggio stavi portando dei documenti in ufficio, al secondo piano, e sei scivolata picchiando la testa. Ovviamente sei sempre stata troppo orgogliosa per chiedere una mano, e hai sempre voluto fare di testa tua. Dopo la caduta stavi bene. Ti faceva solo male la testa, ma stavi bene. Nessuno credeva sarebbe potuto succedere questo.-

Ripenso alle parole che mi ha detto e riconosco di non essere cambiata. O almeno così sembra. In parte mi sento in colpa, perché, iniziando ad accettare la situazione, capisco che per loro, per lui, non deve essere facile. Mi sforzerò di venirgli in contro, ma dovrà anche capire che ora ha a che fare con una ragazzina nel corpo di un’adulta. Anche se quell’adulta è sua moglie.

Il vecchio interviene improvvisamente – molto probabilmente, Cassandra, la perdita di memoria sarà momentanea. Lo so che è difficile chiedertelo, ma cerca di non stressarti troppo-

- okay, ci proverò- dico poco convinta- però, so che è brutto chiedervelo, avrei bisogno di sapere i vostri nomi-

Venom diventa sempre più triste e sconsolato; mi guarda sofferente e sta per parlare quando viene preceduto da uno dei tre uomini.

-io sono Raphael- il ragazzo biondo, Raphael, allunga la mano stringendomela mentre si presenta, come se non ci fossimo mai conosciuti, come se lui non mi conoscesse. Ha un sorriso raggiante e, anche se gli occhioni verdi sono vagamente tristi, come quelli di chiunque altro in questa stanza, riesce a trasmettere serenità. Potrebbe essere la classica persona sempre felice. Raphael è alto e muscoloso e ha la carnagione chiara. Sembra un angelo.

Dopo di lui si avvicina uno dei due ragazzi castani. Sono entrambi alti e massicci ma quello più vicino a me ha una cicatrice sullo zigomo che gli dà un’aria vagamente inquietante e tenebrosa, contrastata dall’atteggiamento rilassato e pacifico – io sono Sebastian-

Sebastian mi prende la mano e in quel momento, sopra il dorso, noto uno strano tatuaggio a forma di albero.

L’ultimo ad avvicinarsi è molto più alto dei precedenti, e anche più grosso. Ha la carnagione abbronzata e una fasciatura sul braccio destro macchiata di sangue. Una probabile ferita recente. Più lo guardo più ho la sensazione di avere davanti al naso un assassino spietato e insensibile. - sua altezza io sono Michael. Sono il generale dell’esercito imperiale.- È stato il più inquietante tra tutti ma anche il più educato. Si vede che è a capo dell’esercito.

Poco dopo si muove il vecchio con il camice – io sono il dottor Walker. Igor Walker.- Credo abbia sui 50 anni, forse di più. Ha i capelli scuri con qualche ciuffo bianco; la barba scura, corta e ben curata gli incornicia il viso, rendendo penetranti gli occhi color ambra. È abbastanza basso ma non sembra lasciarsi intimidire dalle montagne che lo circondano.

L’ultimo a presentarsi è Venom che prima di parlare si schiarisce la voce.

- io sono Venom e.. bhe- abbassa lo sguardo e noto che scuote la testa – sono il re di questo Regno, il Regno degli Incubi, e sono tuo marito.-

 

   
 
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