Capitolo Due - Nemico. |
Diedi uno sguardo dietro di me, scostando il cappuccio rosso che mi copriva il viso. Niente, solamente il bosco.
Mi appoggiai a un albero, sospirando. Ero fuori pericolo, almeno per il momento.
Mi tirai giù il cappuccio, togliendomi da davanti i capelli bagnati incollati sulla fronte dalla pioggia. Istantaneamente misi una mano sotto la mantella, prendendo la cosa che avevo più cara in quel momento.
Una foto di mia figlia e del mio migliore amico, lui teneva in braccio lei, ancora piccola.
Se avessi potuto avrei pianto. Erano sei anni che non vedevo nè lei nè lui.
Sei anni che scappavamo da quell'essere malefico che avevo distrutto la nostra famiglia.
Cominciai ad ansimare e mi feci scivolare sulle foglie umide che ricoprivano il terreno.
Quel vampiro senza cuore che aveva minacciato di uccidere mia figlia se non ce ne fossimo andati da casa Cullen.
Il suo volto era nitidissimo nella mia mente.
Quegli occhi opachi, rossi di sangue umano, che mi fissavano con disprezzo.
Quelle cicatrici sul viso, segni di un lottatore.
Improvvisamente una mano toccò la mia spalla.
Balzai, ringhiando contro il mio aggressore. Non potevo mai sapere chi c'era alle mie spalle. Avevo imparato a stare sempre all'erta, e sicuramente con i sensi acutissimi di un vampiro era una passeggiata, in caso ci fosse un umano, o un animale. Ma con un altro vampiro era tutto più difficile. Saltavano agili, molto più agili di me, che nonostante tutto ero ancora goffa, una volta passato il primo anno.
-Bella, amore, sono io. Calma.- mi disse l'aggressore, coperto da un cappuccio. Non mi fidavo, ma la voce, quella voce, poteva essere solo la sua. Nonostante tutto non abbassai la guardia.
-Edward? Togliti il cappuccio.- e se lo tolse. Era davvero il mio Edward. I suoi capelli bronzei erano imperlati da minuscole goccie di pioggia, che riuscivo a vedere perfettamente una per una. Gli occhi, ormai scuri, sorridevano. Doveva essere assetato. Notandolo ricordai alla mia gola di bruciare, e una vampata di fuoco me la arse. Erano 3 settimane che non cacciavo. E 3 mesi che ci eravamo separati per sviare Adrian, il vampiro che ci dava la caccia. 3 settimane che ero in astinenza da Edward. Gli corsi incontro abbracciandolo. Profumava ancora come una volta, non era cambiato affatto. Beh, eravamo vampiri dopotutto, congelati nello stesso corpo per l'eternità. Ma ero felice, felice di aver ritrovato almeno una parte della mia famiglia.
Mi strinse a sè, forte, ma non mi faceva male, anzi, era una sensazione piacevole.
-Edward... Per quanto ancora dovremmo scappare? - lo guardai, avrei voluto piangere.
-non so, forse per sempre. - abbassò gli occhi.
Per sempre.
Nota dell'Autore
Scusate i mesi di attesa, ma la scuola non mi ha fatto letteralmente respirare.Ecco il secondo capitolo, come sempre è breve, ma spero vi piaccia.