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Autore: Signorina Granger    03/10/2017    12 recensioni
INTERATTIVA || Conclusa
C’è un’area ristretta, protetta da una barriera inaccessibile, dove le persone vivono in armonia, nella ricchezza, ognuno ha il suo ruolo e vige la più totale giustizia.
L’opportunità di accedervi viene data a tutti, quando ogni quattro anni ha luogo un Processo di selezione, fatto di test e prove, al quale viene sottoposto chiunque abbia già compiuto vent’anni, dando a chi più se la merita la possibilità di vivere una vita migliore nell’Offshore.
L’occasione è una sola e se sprecata recuperarla è impossibile.
Benvenuti nel Processo.
[La storia prende ispirazione dalla serie “3%”]
Genere: Introspettivo, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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1º Settembre, 85º anno del Processo


Louella Fenmore, 23 anni, ex Grifondoro IMG_4994e Margaret Pennon, 23 anni, ex Grifondoro IMG_4993


Quando mise piede fuori di casa la prima cosa che Margaret fece fu alzare lo sguardo, lanciando un’occhiata fugace al cielo nuvoloso, di un tetro grigio chiaro che forse rifletteva appieno le emozioni e i sentimenti contrastanti che moltissime persone stavano provando, quella mattina. 

Lei stessa non sapeva se essere euforica, triste o spaventata… mentre si allontanava dalla porta di casa, stringendosi nella giacca a vento che indossava per ripararsi dal clima abbastanza rigido, Margaret ripensò ai genitori e ai fratelli che aveva appena salutato. 
Nessuno lo aveva detto ad alta voce mentre l’abbracciava, ma sapeva che, se le cose sarebbero andate come da programma, non sarebbe mai più tornata a casa. E avrebbe rivisto la sua famiglia assai di rado, da quel momento, se non mai. 


Ad aspettarla l’ex Grifondoro trovò, in piedi sul ciglio della strada mal asfaltata, una ragazza bionda che le rivolse un sorriso quasi gioioso, visibilmente di buon umore e molto più vitale di lei quella mattina:

“Ciao Meg… Pronta per andare?” 
“Immagino di sì. Tu come stai Lou?” 
“Oh, io sono pronta da tre anni, credo, ormai stavo iniziando a contare i giorni.” 

L’ex compagna di Casa sorrise, incamminandosi accanto a Margaret per raggiungere la Passaporta più vicina che le avrebbe portate sul luogo dove si sarebbe svolto il Processo, a cui finalmente avrebbero preso parte anche loro. 

“Aspetto questo momento da tantissimo, eppure non sono di buon umore come avrei immaginato. Non so perché.” 

Margaret si accigliò leggermente, colpendo distrattamente un sasso con un piede mentre Lou le sorrise, quasi con ara comprensiva: 

“Probabilmente pensi alla tua famiglia… anche la mia mi mancherà, se dovessi riuscire a passare. Ma anche loro sanno che è la cosa migliore, e credo che saranno felici per noi non vedendoci tornare a casa. Mancheranno anche a me, ma voglio comunque arrivare fino in fondo, aspettiamo questo momento da anni ormai.” 

“Già.” 

Margaret annuì, consapevole che l’amica non fosse in torto: aspettavano quel momento da anni, quando si era svolto l’ultimo Processo loro ne avevano ancora 19 e non avevano potuto prendervi parte… ma ormai avevano compiuto vent’anni da parecchio, ed era finalmente arrivato anche il loro turno di dare prova delle proprie capacità.


*


Alastair Callaghan, 24 anni, ex Serpeverde IMG_4995e Theodore Clark, 23 anni, ex CorvoneroIMG_4991


Quando Alastair uscì di casa non ci mise molto a rendersi conto di essere osservato: un leggero prurito alla nuca lo costrinse a voltarsi, incrociando così lo sguardo di un ragazzo che lo stava effettivamente guardando a qualche metro di distanza, seduto dall’altra parte della strada su una panchina, leggermente chino in avanti con i gomiti appoggiati sulle ginocchia e gli occhi azzurri fissi su di lui. 

“Ciao Theo… puntuale come sempre.” 
“Non che avessi molto da fare… hai salutato la tua famiglia?”

Mentre il Corvonero si alzava dalla panchina per raggiungerlo, con il suo solito passo rapido e disinvolto, il Serpeverde annuì, astenendosi dal fargli notare di non aver avuto molte persone da salutare prima di avviarsi insieme al ragazzo, lanciandosi un’ultima occhiata alle spalle per guardare la casa che aveva appena lasciato, rivolgendo un ultimo saluto ai suoi nonni.  


“Come ti senti?” 
“Bene.” 

Theodore si strinse nell spalle, continuando a camminare con le mani sprofondate nelle tasche e il capo leggermente chino, senza guardare davanti a sé. 

“Sei come sempre di molte parole e di ottima compagnia.” 
“Sono fatto così, ormai dovresti saperlo... e continuo a pensare a quello che ci faranno fare. Sono curioso.” 

Alastair annuì, decisamente curioso a sua volta e ansioso di cominciare: non vedeva l’ora di arrivare a destinazione, ascoltare il discorso e poi dare il via ai giochi. 

“Anche io… e con un po’ di fortuna, non torneremo qui molto presto.” 
“Oh, io lo spero.” 

Le labbra di Theodore si incrinarono in un sorriso quasi tetro, parlando con evidente amarezza a sperando ardentemente di non dover più mettere piede in quella parte del paese. 
No, se fosse riuscito a passare il Processo non ci sarebbe mai più tornato, ne era sicuro… non vedeva l’ora di scappare da quella vita. 


*


Noah Carroll, 21 anni, ex Grifondoro, IMG_4979Milo Dwight, 21 anni, ex Grifondoro IMG_4986e Mairne Connelly, 20 anni, ex CorvoneroIMG_4978 
 

“Smettila di guardarmi così… starò bene, ok?”

Noah annuì, sentendo le parole e il tono quasi esasperato della sorella minore ma senza comunque darci troppo caso, continuando a tenerla stretta tra le braccia. 

“Lo so, qui ti tratteranno bene, e stai anche per tornare ad Hogwarts… mi raccomando, impegnati, il sesto anno è importante.” 
“Me lo hai detto mille volte Noah, ho capito! Non guardami come se ci stessimo dicendo addio per sempre.” 

“No, non andrà così. IO passerò il Processo e tra quattro anni tu ne avrai venti, quindi potrai partecipare al prossimo… lo supererai anche tu e allora ci rivedremo nell’Offshore.” 

Il ragazzo annuì mentre scioglieva l’abbraccio con la sorella, parlando con un tono fermo che sembrava non ammettere repliche sulla questione, come se avesse già programmato tutto e nulla potesse andare storto. 
Non per niente Darcy si limitò ad annuire, sorridendo al fratello:

“Non so se potrai scrivermi quando sarai lì, ma io lo farò comunque, se tornerai qui troverai montagne di lettere.” 
“Se per caso non dovessi risponderti saprai che sono passato, immagino. Mi raccomando, mentre sei qui comportati bene, sei un’ospite.” 


“Non preoccuparti, Darcy è la benvenuta! Ti posso salutare anche io?” 


Sentendo la voce di Mairne, la sua migliore amica, Noah si voltò, incontrandosi così il sorriso della bionda, che si avvicinò a sua sorella per abbracciarla. 
“Non dare ascolto a tuo fratello Darcy, qui puoi fare come se fossi a casa tua, lo sai… e ora credo che noi dovremo andare, o perderemo la Passaporta. Sei pronto?”  

“Immagino di sì.” 

Il ragazzo annuì con un piccolo sospiro, trattenendosi dal chiedere all’amica perché lei sembrasse così allegra, vitale e di buon umore: avrebbe dovuto smettere di porsi quella domanda già da molto tempo, probabilmente, perché la risposta sarebbe stata sempre semplicemente una: era Mairne, e basta. 

“Allora andiamo… e sorridi, o ti cacceranno per il tuo muso lungo!” 
“Non credo possano farlo, a dire il vero.” 
“Non si può mai sapere… su, fammi un sorriso!” 

La ragazza sorrise mentre quasi saltellava verso la porta di casa, fermandosi davanti all’amico dopo aver aperto a porta e salutato i genitori un’ultima volta per assestargli un leggero buffetto sulla guancia, suggerendogli di sorridere prima di uscire di casa. 

Noah non disse niente, limitandosi a roteare gli occhi mentre la seguiva, lanciandosi un’ultima occhiata alle spalle prima di rivolgersi al ragazzo che li aspettava a braccia conserte infondo al vialetto. 
“Ciao Milo…” 
“Alla buon’ora, cominciamo a chiedermi se non volesse rinunciare.” 

“Nessuno rinuncia al Processo Milo, non credo nemmeno che sia permesso… volevo solo salutare mia sorella.” 

“Si è dato ai sentimentalismi…” 

La bionda annuì, rivolgendo un sorriso anche a Milo mentre camminava accanto a Noah, prendendo ben presto entrambi sottobraccio per cominciare a fare ipotesi a voce alta su quali prove potessero aspettarli una volta arrivati a destinazione. 
E ai due ex Grifondoro non restò che ascoltare senza proferire parola, limitandosi a scambiandosi occhiate incerte: forse la ragazza avrebbe fatto scappare gli esaminatori dopo averli storditi di chiacchiere? 
 
O magari sarebbe riuscita a passare proprio con quella tecnica.


*


Phoebus Gaunt, 24 anni, ex Serpeverde e Kieran Night 24 anni, ex SerpeverdeIMG_4982


Quando vide Phoebus chiudersi la porta di casa alle spalle sbuffando come una ciminiera e di umore visibilmente non proprio ottimo Kieran non riuscì a reprimere un sorriso, rivolgendo un’occhiata divertita all’amico:

“Che cosa c’è, non sei emozionato per il Processo? Ti ha preso una crisi di scarsa autostima e non pensi di farcela?” 
“No Kier, io penso eccome di farcela… solo che i miei genitori hanno appena pensato bene di ricordarmi che se non dovessi superare il Processo e quindi tornare a casa avrei una certa ragazza ad aspettarmi.” 

“Spero davvero per te di riuscire nell’impresa, in tal caso.” 

Kieran annuì, rivolgendo un’occhiata quasi compassionevole al ragazzo prima di incamminarsi insieme a lui, ben lieto di non potersi immedesimare in Phoebus: lui non aveva davanti la prospettiva di dover sposare sua cugina, almeno.

“Se dovessi passare e poi dovesse riuscirci anche Eileen che cosa pensi di fare, esattamente? Così, tanto per chiedere.” 
“Credo che scapperei in Nuova Zelanda.” 

Il tono tetro del ragazzo fece sorridere Kieran di nuovo, lanciando un’occhiata divertita a Phoebus, che camminava accanto a lui con le mani sprofondate nelle tasche dei pantaloni e gli occhi castani fissi con insistenza sulla strada davanti a sé, come se stesse pensando di scacciare alcuni pensieri dalla sua testa.
 
“Beh, un passo per volta… prima arriviamo all’Offshore, poi pianifichiamo la tua fuga per sfuggire alle nozze con tua cugina Gaunt.” 
“Ottimo piano.” 

Phoebus annuì, ripromettendomi mentalmente di mettercela assolutamente tutta per superare quelle prove: ormai non faceva altro che pensarci da mesi, vedendo in quell’occasione la sua unica via di fuga da quella sgraditissima Unione che i genitori gli proponevano da ormai diversi tempo, sostenendo che a 24 anni dovesse smettere di divertirsi a destra e a sinistra e dovesse invece pensare a sistemarsi. 


*


 Nymphea McLyon, 22 anni, ex Tassorosso IMG_4997e Berenice Roosvelt, 22 anni, ex Grifondoro IMG_4998


“Per te è stato difficile salutare la tua famiglia? Per me un po’ sì.” 

Nymphea annuì alla domanda dell’ex compagna di scuola mentre, rabbrividendo leggermente per il freddo, camminava verso la vecchia fabbrica abbandonata dove avrebbero dovuto riunirsi tutti i “candidati” dei dintorni per raggiungere la sede del Processo. 
Salutare i suoi genitori e i suoi due fratellini sì, era stato difficile, specialmente considerando che, se le cose fossero andate come lei voleva, difficilmente li avrebbe rivisti tanto in fretta.

“Certo… credo sia normale. Se da una parte mi mancheranno molto, dall’altra vorrei non dover più tornare qui.” 

La Tassorosso distese le labbra in un lieve, amaro sorriso mentre accanto a lei Berenice annuì, come a volerle dire che la capiva perfettamente.  
Nessuna delle due sembrava avere una particolare inclinazione a chiacchierare quella mattina e completarono il pezzo di strada praticamente in silenzio, notando un considerevole flusso di ragazzi circa della loro età che si avvicinava all’edificio abbandonato. 

“Tutti i maghi e le streghe tra i 20 e i 24 anni… quanti saremmo, in totale?” 
“Non saprei, ma credo che a passare non saranno più di una decina, alla fine… prospettiva molto incoraggiante.” 

Berenice inarcò un sopracciglio, parlando con un tono che trasudava scetticismo da tutte le parti mentre accanto a lei l’amica annuì, lasciandosi sfuggire un lieve sospirò: sì, quei numeri erano davvero molto incoraggianti. 


*



Kay Platinum, 23 anni, ex Grifondoro, IMG_4984Jeremy Patterson, 23 anni, ex Corvonero IMG_4992e Lilian Blackwell, 21 anni, ex Grifondoro IMG_4974


Kay Platinum, seduto accanto ad uno dei suoi migliori amici, aveva le labbra stese in un sorriso largo e rilassato, i piedi che continuavano a muoversi, tamburellando con un movimento che tradiva impazienza sul pavimento con gli anfibi che indossava.

“A che ora si azionerà?” 
“Alle 8 in punto.” 

Kay annuì alle parole di Jeremy, annuendo distrattamente prima di sollevare le mani, legandosi sbrigativamente i capelli color grano in un codino mentre i suoi occhi continuavano a saettare sui ragazzi che circondavano lui e l’amico, riconoscendo molte di quelle facce. 
 
“Forse arrivare in anticipo non è stata una grande idea, dopotutto, sto morendo dall’impazienza.” 
“Io ho cercato di fartelo capire, ma TU non mi hai voluto stare a sentire, come sempre del resto...” 

Jeremy sbuffò, roteando gli occhi castano-verde con leggera esasperazione mentre accanto a lui Kay annuì, liquidando il discorso con un rapido gesto della mano:

“Ok, va bene, ho capito… lasciamo perdere. Sei nervosetto, Jerry.” 
“E chi non lo è?” 

Il Corvonero sollevò una mano per passarsela nervosamente tra i corti capelli scuri, aspettando che arrivasse finalmente il momento di prendere la Passaporta con trepidazione. 
Quasi non aveva dormito la notte precedente, ma non si sentiva per niente stanco… forse era solo l’adrenalina che continuava a circolargli in corpo.


A qualche metro di distanza una ragazza, di un paio d’anni più giovane rispetto a loro, non sembrò sentire particolarmente la tensione visto che scattò in piedi e, con un enorme sorriso stampato sul volto, quasi corse verso i tre ragazzi che erano appena entrati nella struttura, correndo ad abbracciare la ragazza bionda. 

“Finalmente! Cominciavo a pensare che vi foste persi. Ciao Noah, Milo…” 

“Ciao Lilian.” 

Milo rivolse un lieve sorriso, quasi tirato, all’ex compagna di Casa nonché coetanea mentre la ragazza si rivolgeva invece a Mairne, sorridendo alla bionda che la prese sottobraccio per iniziare a conversare àmàbalmemye… e mentre le due si inondavano di parole a vicenda, chiedendosi reciprocamente come si sentisse l’altra, se fosse stato difficile salutare la famiglia o interrogandosi su quali prove le aspettassero, Milo e Noah si cambiarono un’occhiata incerta:
 
“Dici che potremmo andare a sederci lì infondo mentre aspettiamo?” 
“Ottima idea, tanto saranno troppo impegnate a parlare anche per accorgersi della caduta di un meteorite sulla Terra…” 


*


Asterope Lund, 22 anni, ex Serpeverde, Erza Loonswart, 21 anni, ex Serpeverde IMG_4980e Zavannah Philips, 23 anni, ex Tassorosso IMG_4996


Quando gli occhi scuri di Asterope si posarono sulla familiare, decisamente inconfondibile figura di una ragazza dai capelli rossi che stava camminando proprio nella sua direazione si permise di sorridere appena, rivolgendo un lieve cenno alla sua ex compagna di Casa. 

Fino a quel momento era rimasta ad aspettare in un angolo, senza proferire parola, ma quando vide Erza quasi si permise di ridere, non riuscendo a non notare tutti gli sguardi che la rossa aveva attirato su di sé solo attraversando pochi metri per raggiungerla. 

Anche Erza sorrise, una specie di smorfia leggermente soddisfatta che Asterope identificò come, probabilmente, non tanto rivolta a lei quanto più dovuta alla consapevolezza della ragazza stessa di non passare inosservata grazie alla sua bellezza. 

“Ciao Asterope… Come te la passi?” 
“Puoi evitare di chiamarmi così, per favore? Sai che detesto il mio nome.” 
“Scusa, cercherò di evitarlo.” 
 
La rossa le rivolse un piccolo sorriso di scuse, anche se non sembrò affatto dispiaciuta, mentre sedeva accanto a lei, lanciando una fugace occhiata al giornale vecchio lasciato sul pavimento che stava aspettando soltanto loro. 
Non doveva nemmeno mancare molto, ormai. 

“In ogni caso… ti trovo bene. Rilassata, direi.” 
Erza annuì, stringendosi nelle spalle con noncuranza mentre si guardava intorno quasi con aria leggermente annoiata:

“Non c’è bisogno di essere nervosi, non ancora almeno… quando mi troverò davanti alla prima prova, forse, ma non ora, non serve a niente.” 
“Immagino sia corretto, ma penso che non tutti siano del tuo stesso avviso, guardandomi intorno.” 

“Già… ma tanto meglio per noi, no?” 

Erza sorrise quasi con aria divertita e Asterope annuì, ricambiando mentre intorno a loro molti stavano iniziando ad alzarsi per avvicinarsi intorno alla Passaporta. 

“Beh, finalmente direi… vediamo di cominciare questo fantomatico Processo.” 

Erza sorrise e si alzò per poi avvicinarsi con disinvoltura alla Passaporta insieme all’ex compagna di Casa. 
E ancora una volta Asterope si ritrovò a chiedersi se la considerevole bellezza di Erza non avrebbe in qualche modo influenzato l’andamento della ragazza nel Processo… non era difficile immaginare che qualcuno si sarebbe fatto abbindolare facilmente da quegli occhi dal taglio felino, il sorriso o il fisico slanciato e armonioso della ragazza. 

Anche se, come lei stessa diceva, tanto meglio per loro se le cose sarebbero andate in quel modo. 

 

Da quando era entrata l’aveva osservata parecchio, accorgendosi degli sguardi che attirava e, soprattutto, del suo non preoccupartene affatto. Avrebbe dovuto scontrarsi con tutte quelle persone di lì a poco, oltre a molte altre, e voleva capire in fretta con chi avrebbe dovuto aver a che fare per raggiungere il suo obbiettivo.
E mentre si avvicinava alla Passaporta, trovandosi davanti proprio a quella ragazza dai capelli rossi e a quella mora con cui l’aveva vista parlare, Zavannah si ritrovò a pensare che molto probabilmente ci avrebbe anche giocato, con quella carta. 


E a giudicare dagli sguardi che attirava, sapeva anche molto bene come farlo. 
Quasi roteò gli occhi, trattenendosi dal chiedere a voce alta ad alcuni dei suoi compagni se per caso sarebbero riusciti a trattenere la bava fino all’arrivo, ma la bionda non si scompose e non si demoralizzò nemmeno, anzi, sfoggiò un sorriso quasi impercettibile: sarebbe stata sicuramente una sfida molto stimolante. 


*


Hailey Greexon, 23 anni, ex Corvonero IMG_4983e Alethea Rove, 23 anni, ex Corvonero IMG_4988


Quando aprì gli occhi allontanò immediatamente la mano dal vecchio cappotto che avevano usato come Passaporta, quasi scattando in piedi immediatamente per guardarsi intorno con attenzione. 

Hailey puntò gli occhi sull’edificio che aveva davanti, anche se somigliava più ad un enorme complesso, interamente bianco e grigio… nessuno di loro era mai stato lì, ovviamente, ma aveva provato ad immaginarlo moltissime volte. 
E doveva ammettere che somigliava parecchio ad una prigione. 
 
“Me l’immaginavo diverso, se devo essere onesta.” 

Il suo commento arrivò alle orecchie della ragazza che si era appena alzata, ora in piedi accanto a lei, che teneva a sua volta gli occhi chiari fissi sull’edificio che le stava davanti e sull’alto cancello che si stava aprendo lentamente. 

“No, per quanto mi riguarda ci ho preso in pieno… somiglia proprio ad una prigione.” 

Alethea sorrise quasi come se trovasse la situazione divertente prima di rivolgersi all’ex compagna di Casa, indirizzandole un lieve cenno con il capo:

“Coraggio… andiamo. Aspettiamo di trovarci qui da un bel po’, ormai.” 

Hailey annuì, non potendo trovarsi in disaccordo con quell’agfermazione. 
Le due fecero per avvicinarsi all’entrata, ormai sgombra dall’ostacolo rappresentato dal cancello, quando si resero conto che qualcuno li stava osservando: una donna vestita interamente di nero e bianco era in piedi a diversi metri di distanza, sulle mattonelle bianche che lastricavano il terreno da oltre il cancello. 

“Candidati, seguitemi.” 


“Loquace. Simpatica, anche, se nell’Offshore sono tutti intratterremo sicuramente molte conversazioni interessanti.” 

Hailey sorrise al commento di Alethea, annuendo leggermente mentre, come lei, si affrettava a seguire la donna che era già partita quasi a passo di marcia verso la grande porta a vetri dell’edificio, come se avesse molta fretta:

“Intanto dobbiamo arrivarci, nell’Offshore.”  











…………………………………………………………………………………………
Angolo Autrice:

Buonasera! 
Ebbene sì, gli OC che compaiono nel capitolo sono parecchi, sicuramente molti di più rispetto al numero che solitamente inserisco nelle mie storie… ma trattandosi di un contesto fuori dal comune ho deciso che avrei preso tutti gli OC che mi avreste mandato. Solo che, ovviamente, alla fine non ci arriveranno tutti ma solo la metà, o forse anche meno, molti di loro verranno eliminati dalla sottoscritta attraverso le prove. 
Ora, non so ancora se deciderò unicamente io chi eliminare e quando, forse darò voce in capitolo anche a voi, ma in ogni caso ricordate che se sparite il vostro personaggio sarà il primo ad andarsene. 

Bene, spero che questa breve parentesi introduttiva sia stata di vostro gradimento, il seguito dovrebbe arrivare nel weekend. 

A presto, 
Signorina Granger

   
 
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