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Autore: LightingThief    04/10/2017    1 recensioni
One shot su Bibi di Alabasta, Koza e Pell.
L'ispirazione mi è venuta vedendo la scena Stydia (SilesxLydia) nell'ultima puntata della serie Teen Wolf, quindi non sarà niente di troppo serio come si può ben capire.
Presenti alcuni riferimenti a Games of Thrones.
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kosa, Nefertari Bibi, Pell
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Le lunghe dita della giovane Principessa di Alabasta stringevano in mano quella spada, fatta su misura per lei, che il padre aveva finalmente deciso di regalarle, anche se essa non rientrava nel genere di cose “principesche” nelle quali si impegnava ogni singolo giorno. Era riuscita però a trovare il modo di ritagliare un po’ di tempo per sé stessa convincendo, facendo leva sulla retorica e la psicologia inversa, a convincere il padre a farle dare lezioni di “danza”, o almeno così dicevano quando si ritrovavano in pubblico. In realtà Bibi aveva convinto Kobra Nefertarti a concederle di farla allenare con la scherma in modo da poter finalmente appagare lo spirito ancora troppo ribelle della figlia. Potevano anche aver salvato Alabasta da  Sir. Crocodile ma l’animo di Bibi, in fondo, sarebbe rimasto sempre quello di un pirata che agognava la libertà. Si era ritrovata a dover scegliere fra il proprio paese e sé stessa, quindi mostrandosi più matura di quanto in realtà fosse, alla fine la sua scelta era ricaduta sul popolo che aveva rivolto piena fiducia in lei e nella sua famiglia.
Ma da sempre la principessina di Alabasta non aveva fatto altro che mostrarsi molto portata in tutte quelle cose che richiedevano il semplice fare a botte. Non a caso era stata presa senza grossi problemi nella Baroque Works, quando era ancora sotto copertura con il nome di Miss Mercoledì, e poi aveva lei stessa affrontato in prima persona un uomo terribile come Sir. Crocodile. Il coraggio non le mancava, la buona volontà neanche, l’unica cosa che le serviva era il vero allenamento, così non fu difficile convincere il suo caro amico Koza nel darle lezioni di spada.
In realtà convincere l’ex ribelle a farle da insegnante non era stato così semplice. Lui aveva provato a spiegarle più e più volte quanto potesse essere rischioso, ma Bibi aveva reagito semplicemente dandogli un pugno alla spalla e lasciandogli dette l’ora ed il luogo in cui le lezioni avrebbero avuto inizio. Chi meglio di lui poteva insegnarle a combattere usando il regalo di suo padre?
In realtà la mente di Bibi aveva vagliato a lungo i nomi di coloro che avrebbero potuto darle una mano, e fra questi la scelta più ovvia sarebbe stata Pell. Il Falco di Alabasta. Adorava vederlo stendere le proprie braccia che magicamente diventavano le ali ed adorava ancor di più volare insieme a lui, lasciando che il vento le scombinasse i capelli, proprio come faceva quando era ancora una bambina. Purtroppo però fu costretta ad evitare quella scelta per un semplice, ed anche ovvio, motivo: Pell doveva proteggere Alabasta e coordinare le restanti guardie dell’isola. Era quello il suo compito e l’onorevole falco non avrebbe mai e poi mai abbandonato il proprio compito.
Così in quel momento Bibi si ritrovava a dover avere a che fare, ogni pomeriggio al calar del sole, con Koza. In quel modo, oltre durante il giorno intenti a sbrigare le faccende che riguardavano il popolo e l’intera Alubarna, erano riusciti a tornare i due ragazzini di un tempo. Si prendevano in giro a vicenda ma soprattutto si allenavano.
Il luogo designato era uno dei terrazzi del palazzo reale, quello che dava sul giardino, in modo tale da poter essere all’aria aperta durante quegli allenamenti. Karl, il suo fedele papero, se ne stava in un angolo intento a bere dalla propria borraccia ed a fare il tifo ogni volta che i due partivano all’attacco, ma in quel momento l’attenzione di Karl venne attirata da una farfalla che svolazzava dalle sue parti.
Uno sbuffo, l’ennesimo, uscì dalle rosee labbra della principessa mentre scostava con il polso una delle ciocche di capelli turchesi che sfuggivano alla sua coda.
«Sai che quello che hai fatto era davvero sleale, Koza?» ammise allora poggiando entrambe le mani sulle proprie ginocchia, riprendendo prontamente fiato per via di quell’ultima azione appena fatta con la spada.
«Non dirmi che sei già stanca Bibi.» la canzonò il biondino sistemandosi meglio gli occhiali da vista sul naso.
Koza non era cambiato neanche un poco, anche dopo tutto ciò che era successo in quegli anni.  Era tornato ad essere il ragazzo sorridente di un tempo ed infatti, in quell’istante, non riuscì a trattenere una risata divertita mentre giocava con la propria spada.
«Stanca? Io? Neanche per scherzo! Secondo me ti sto mettendo alle strette, ammettilo!»
Ed allora la principessa si rimise in piedi, puntando la propria spada contro il terreno, mentre gli occhi scuri si soffermarono sulle iridi del ragazzo fermo dinnanzi a lei.
«Mettermi alle strette? Tu? Senti, principessa, solo perché da piccoli eri il mio vice capo nella banda dei bambini non vuol dire che automaticamente mi puoi mettere seriamente in difficoltà.»
«Invece sì, l’ho notato perché quella cosa che hai fatto era davvero sleale!»
«Bibi, li fuori non sono tutti gentili come me quindi abituati alle cose sleali, anzi, pensavo lo avessi capito.»
Quelle parole suonarono quasi come un monito alle sue orecchie ed infatti il viso della principessa di Alabasta si rabbuiò per qualche secondo.
L’ex ribelle sembrò accorgersene e per qualche strana ragione mosse un passo verso di lei allungando una mano.
«Hai ragione. Adesso basta con le cose gentili, d’ora in avanti sarò davvero sleale.»  e Bibi in tutta risposta, notando la mano del ragazzo avvicinarsi a lei, gli diede un leggero colpetto in modo tale da allontanarlo. Ma soprattutto gli rivolse un sorriso decisamente convinto ed incoraggiante.
Per questo le piaceva combattere ed allearsi con Koza: perché riusciva a spronarla proprio come avrebbe fatto Rufy. Probabilmente il suo amico sarebbe stato fiero di vederla allenarsi per migliorare, non solo per sé stessa ma anche per il proprio popolo.
Un lieve rumore di passi la costrinse immediatamente a voltare il viso, facendo saettare la chioma turchese in modo tale da poter vedere di chi si trattasse e con sua grande sorpresa sulla soglia della porta che dava verso la terrazza esterna, si ritrovò a fissare la figura del Falco di Alabasta.
Il viso dai tratti particolarmente affilati ed i suoi tipici segni viola accompagnavano un sorrisetto divertito che increspava le labbra dell’uomo, forse perché quella scenetta era divertente ai suoi occhi. Ma per Bibi questo era quasi motivo d’orgoglio. Lui era un grande e valoroso combattente, famoso per tutti i mari, quindi lo avrebbe costretto, perché lei sapeva bene come fare per constringere Pell a fare qualcosa, a rimanere ed ad assistere al suo allenamento con Koza.
Sollevò una mano in segno di saluto, mostrando con orgoglio la propria spada, e Koza, invece, chinò il capo in direzione del falco.
«Pell, che bello vederti qui!»
«Principessa Bibi—…» mormorò lui chinando il capo in direzione della fanciulla prima di rivolgere uno sguardo al ragazzo al suo fianco. ​
«Koza!»
«Sono davvero contenta che tu sia venuto a vedere le mie lezioni di danza, credimi. Qua sta andando tutto alla grande e sei giusto in tempo per il mio prossimo incontro con Koza, giusto?»
Così facendo Bibi lanciò un lungo sguardo al proprio amico, che annuì incapace di dirle di “no”, specialmente dinnanzi ad una delle sue più fedeli guardie.
«Lo faccio solo per voi, principessa. Solo un combattimento e poi tornerò al mio lavoro.» continuò l’uomo alternando lo sguardo fra i due prima di fissarli con assoluta serietà.
«Giusto. Quindi, principessa, ricordati quello che ti ho detto prima e mettiti in guardia.» e Koza fu il primo a sollevare la spada puntandola a pochi metri da Bibi, che in un momento di pura esaltazione fece lo stesso.
Adorava quando suo padre scendeva per vedere i suoi progressi, anche se non ne capiva molto (anzi non ne capiva per niente), quindi mostrarli a chi, effettivamente sapeva combattere era quanto di più gratificante esistesse.
Allora Bibi sollevò la propria spada che aveva prontamente denominato come “Ago”, vista la lama sottile che possedeva, e la fece cozzare contro quella del proprio amico. Questa volta non ci sarebbe stata leggera, infatti fu la prima a cercare di colpire, muovendo un passo in avanti.
Nell’angolo Karl aveva preso ad esultare, tifando chiaramente per lei, mentre Pell aveva raggiunto il volatile lasciandogli uno sguardo di sbieco prettamente divertito.
La principessa sapeva di essere sotto doppia osservazione, ma questo la spinse decisamente a voler osare di più, tanto da sorprendere l’ex ribelle con una serie di colpi che forse neanche lui aveva messo in conto. In fondo, poteva anche essere lenta ad imparare… però imparava. E questo lo aveva dimostrato in svariate occasioni, soprattutto a livello diplomatico.
Nessuno dei due ragazzi si risparmiò, infatti le loro spade cozzarono più e più volte, tanto da farli ritrovare faccia a faccia in situazioni di stallo, cosa che le altre volte succedeva anche abbastanza raramente. Bibi non volle mollare, così provò addirittura a spostare la spada di Koza, in modo da fargli abbassare la guardia, ma il ragazzo ci mise più forza del previsto, forse perché neanche lui aveva intenzione di perdere contro una ragazza dinnanzi ad una delle guardie del regno. Dovevano entrambi farsi valere.
Ed allora accadde l’impossibile, infatti il movimento della spada di Koza la spiazzò al punto da ritrovarsi senza guardia e lui ne approfittò per mettere fine all’incontro bloccandola con una delle strette che le aveva insegnato per pura difesa personale. Portò il braccio libero, quello con cui non teneva la spada, dietro la sua schiena e la principessa fu costretta a fermarsi, ritrovandosi bloccata fra le braccia del biondino. Lo sentì ridere alle proprie spalle e poi le sue parole risuonarono davvero tanto vicino al suo orecchio.
«Non ci provare.» le sussurrò a pochi centimetri da lei, continuando a tenerla bloccata.
«Stavo vincendo io.» protestò immediatamente Bibi voltando il viso in modo da poter guardare il ragazzo di sbieco e fu allora, senza che se ne rendesse effettivamente conto, i loro visi erano vicini.
Decisamente vicini.
Fin troppo vicini.

«L’importante è crederci principes—…» Koza le stava sussurrando quelle parole da pochi centimetri dalle sue labbra, ma era stato interrotto qualcosa che lo spinse immediatamente via, facendolo cadere a terra.
In realtà era stato qualcuno ad intervenire allontanando il ragazzo e liberando la principessa, che fissò anche abbastanza sconvolta l’uomo. Pell, dal canto suo, era rimasto impassibile in viso, ma si era posto a far da scudo ai due.
Bibi strinse la propria spada, sfarfallando le lunghe ciglia confusa, ed allora fu abbastanza certa di aver visto Pell… arrossire? Possibile che stesse sognando? Forse era la stanchezza a farle un brutto scherzo.
«Pell—…?» mormorò quel nome avvicinandosi a lui, non capendo il perché di quella sua reazione.
Il Falco di Alabasta non rispose ed anzi, distolse lo sguardo e dirigendolo verso Karl, che era rimasto con il becco spalancato forse per quello che stava accadendo prima.
«Principessa da domani vi allenerò personalmente!» esclamò conciso prima di incrociare le braccia al petto.
«COSA?»
Ad urlare quella domanda furono sia Bibi che Koza in coro, ancora troppo confusi dal suo comportamento per rendersi conto dell’incredibile serietà di quelle parole.
Eppure nella sua ingenuità Bibi era sicura che tutto questo fosse dovuto unicamente ad una cosa: l’aveva vista allenarsi e finalmente aveva visto del potenziale in lei e voleva essere lui ad allenarla. Ecco per Bibi la spiegazione era decisamente quella.
«E per oggi basta.» continuò Pell prima di voltarsi in modo da non guardarla in viso.
«Ma ancora abbiamo tempo per—…» Koza provò a parlare ma l’occhiataccia che ricevette lo costrinse immediatamente a zittirsi ed a rabbuiarsi. 
«Per oggi basta, la principessa ha bisogno di riposare e da domani ci penserò io.»
«Ma tu non dovresti sorvolare le città?» domandò incuriosita Bibi prima di raggiungere Karl, al quale carezzò distrattamente le piume prima di prendere la propria acqua.
«Già, Pell,  tu non dovresti sorvolare le città?» le fece eco Koza, ancora infastidito.
«Ovvio. Però posso trovare del tempo per la principessa Bibi. Adesso se volete scusarmi devo andare—…» ammise il Falco sussurrando qualcosa del tipo “a riprendermi”, ma Bibi non riuscì a comprendere il motivo.
Quando finalmente i due rimasero da soli, e come unica compagnia vi era solo Karl, la ragazza rivolse una smorfia divertita all’amico.
«Adesso che Pell ha deciso di allenarmi diventerò più forte di te. Sei spacciato, Koza!» esclamò con assoluta decisione la turchina prima di mostrargli un pollice alzato per poi cambiarlo in un pollice puntato verso il basso, che voleva dire una sola cosa: fine.
Koza in tutta risposta roteò gli occhi e sospirò profondamente incapace di rispondere all’ennesima provocazione da parte della principessa.
Ma in fondo quei due avrebbero sempre agito in quel modo, proprio come due bambini.

   
 
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