SOLO
Questa sera mi sento solo;
avrei voglia di una carezza,
di un po’ di dolcezza,
di una vita senza tristezza,
in cui ignota sia l’amarezza.
Mi sento solo, mi sento avvilito,
mi sento spossato,
a menadito;
mi sento ferito dalla realtà,
che funziona male, comunque va.
Vorrei qualcuno qui con me,
vorrei ascoltarlo mentre parla,
vorrei che mi dicesse che sono
importante
e che l’amore non è distante.
Vorrei cadesse la cupa nuvola
che nel cielo si staglia nervosa su
di me,
malinconica, laconica,
e se piango, chi mi consola,
e se grido per il dolore che provo,
chi mi conforta?
La mia mente contorta
non mi aiuta,
non mi basta,
non mi ascolta,
non mi bada,
lei mi tenta,
lei mi assilla,
io cedo, lei è la passione,
che del desiderio non è solo futile
estensione,
distorsione,
morte della ragione;
cadono dal cielo i goccioloni,
come scatoloni,
come vagoni,
sulle teste di chi lotta in
solitaria,
di chi non crede che la vita sia
varia;
che l’amore sia avaria
dei sensi, abbandono spirituale
dal sapore teatrale,
di maschere e di visi nascosti
dal piacere di un momento finto e
condiviso.
Tu ti sposti,
ma tu, poi, esisti?
Perché insisti?
Non mi importa,
mi sento comunque solo,
mi sento solo,
non sono in grado di spiccare il
volo.
Non ti ascolto,
taci e zitto.
Mi sento solo,
in mezzo alla festa della vita,
non mi basta la tua falsa compagnia,
vattene via!
Non ballo con nessuno,
vivo di solitudine, ormai,
e ti prego, ora resta,
se poi te ne vai anche tu,
della festa cosa rimane?
Miliardi di anime sulla Terra,
nessuna la mia gemella;
mi sento solo, anche se ti
percepisco,
ma tu forse non esisti, sei l’ignoto;
vattene via, di nuovo insisto.
Io di te ho paura,
paura che tu mi ferisca,
che tu a morte mi colpisca.
Son bigotto,
mi sono intestardito,
e non allungare verso di me neppure
un dito;
voglio, dopo tutto, restar solo.
NOTA DELL’AUTORE
Mi limito solo a ringraziarvi, questa volta, nella speranza
che il componimento sia stato di vostro gradimento. A giovedì prossimo ^^