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Autore: Danmel_Faust_Machieri    06/10/2017    2 recensioni
Sword Art Online e i Souls Game: questa serie vuole provare a coniugare queste due componenti.
Io e il mio coinquilino abbiamo seguito Sword Art Online affascinati dall'idea su cui è stato costruito: l'essere intrappolati in un gioco. Purtroppo siamo rimasti delusi dalle potenzialità inespresse di questo anime. Essendo anche due Souls Player recentemente ci è venuta un'idea: un mondo simile a quello di SAO con un universo narrativo come un Souls. Ci è sembrato qualcosa di interessante: abbiamo creato i personaggi, studiato le meccaniche di gioco e la lore. Naturalmente ci saranno citazionismi più o meno espliciti e ci auguriamo che possa essere un'idea di vostro gradimento.
Naturalmente ci teniamo alla vostra opinione quindi non fate i timidi e fate sentire la vostra voce :)
Siamo Danmel_Faust_Machieri e Djanni e vi auguriamo buona lettura!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Trascorse un tempo inafferrabile, simile alla sabbia di una clessidra infranta a terra; passarono secondi o forse anni lì, esattamente come si erano ritrovati… Il cantore e la ninfa… Poi iniziarono lentamente a sciogliere l'abbraccio continuando ad esitare, cercando di mantenere il contatto più a lungo possibile anche se solo tra le punta delle dita… Si specchiarono l'una negli occhi dell'altro, ancora rossi di pianto, ancora grati di quel momento che gli era stato concesso al di sopra di ogni possibilità. Si asciugarono le lacrime a vicenda con un sorriso sulle labbra che nessuno dei due si sarebbe mai aspettato di ritrovare.
-Ero sicura che mi avresti ritrovata…- disse Teresa mentre cancellava l'ultima lacrima che si faceva strada sulla guancia di Niccolò.
-Quando ho letto Eurydice… Sapevo che solo tu potevi scegliere un nome simile… Sapevo che dovevi essere tu…- rispose allora il ragazzo cercando di trattenere i singhiozzi per evitare che il discorso diventasse più incomprensibile e sconnesso di come già non fosse.
Lei rise abbozzando un sorriso in cui già si poteva intuire la sua vera bellezza -Esistono tanti nomi che ti calzano alla perfezione… Cyrano, Jacopo, Don Chisciotte… Ma, seppur implicitamente, non mi avresti mai dato della stupida, non mi avresti mai condannata a un matrimonio infelice o a lavorare come una prostituta… So che avresti scelto di raccontare la verità ancora una volta… Di cantare la nostra verità... Ossia che tu hai continuato ad amarmi nonostante mi fossi persa tra le caverne mute dell'Orco… Tra le stanze di un'ospedale zeppe dell'odore dei farmaci…- un'ennesima lacrima si fece largo sulla gota destra di lei.
Niccolò si limitò a guardarla e provò a vincere il suo pianto con un sorriso; un sorriso che Luna non aveva mai visto e che Lorenzo ormai aveva dimenticato; il monaco e la ladra, rimasti in piedi difronte alla porta dell'aula, guardavano quei due sguardi appena ritrovatisi e, al di là della gioia per il proprio amico, sentirono un leggero dolore nella profondità del cuore, simile ad un'assenza, simile alla mancanza di uno sguardo lontano, che viaggiava per un altro luogo.
Lorenzo portava il suo pensiero altrove… Guardava Niccolò e Teresa eppure vedeva anche sé stesso e una ragazza dai capelli castano scuro, di poco più bassa di lui; vedeva sé stesso ridere e la ragazza arrossire appena, come un cielo al principio del tramonto.
Luna sentiva l'anima volere uscire dal petto e correre via, alla ricerca di un qualcuno ormai lontano… lontano… Ma quanto e dov'era questo lontano?
Difficile che due cuori così feriti non si accorgano di avere accanto qualcuno che sopporta gli stessi dolori. Lorenzo si voltò verso la ragazza e comprese quello che doveva passare nella sua mente, comprese quello che doveva sentire e tutti i battiti di un cuore stanco… solo… Lui non disse niente, si limitò ad abbozzare un sorriso mentre Niccolò e Teresa decisero di avanzare verso di loro e sperò che Luna fosse forte abbastanza da fare altrettanto.
-Teresa… Dire che rivederti è un piacere forse non è abbastanza- disse il monaco vedendosi venire incontro l'amica che non rivedeva da anni.
-Lorenzo… È altrettanto bello per me rivederti- rispose lei sorridendo e abbracciandolo con fare quasi fraterno.
-Lei invece è Luna- spiegò Niccolò presentando la compagna.
-Piacere Teresa- rispose prontamente la ragazza porgendo la mano verso lei. Lorenzo fu sorpreso di vedere la ragazza così pronta, decisa e al tempo stesso sorridente.
-Piacere mio Luna- sorrise dolcemente lei stringendole la mano -È un piacere incontrare chi avrei voluto conoscere tempo fa-
-Beh allora dovremmo portarti proprio dagli altri- disse Lorenzo cercando di isolare in un anfratto della propria mente tutti quei pensieri che avevano iniziato a torcergli il cuore.
-Non vedo l'ora- sorrise Teresa. Sebbene i due amanti erano appena emersi dal pianto i loro visi erano più solari che mai, quasi che il loro ritrovarsi li avesse migliorati interiormente e tale meraviglioso accordo fosse riuscito in un qualche modo a mostrarsi anche al di fuori. Perciò, quando i quattro iniziarono ad uscire dall'aula e Teresa strinse la mano di Niccolò sorridendogli lui sentì un battito del cuore diverso da tutti gli altri e una gratitudine verso chiunque gli avesse concesso quel miracolo.

Non appena Roberto e Alessandro si svegliarono subito aprirono la finestra dei messaggi per vedere se Niccolò gli avesse inviato un qualche messaggio per informarli ma nella chat era calma piatta.
-Nico ti ha scritto nulla?- domandò Alessandro al guerriero mentre apriva la porta della stanza.
-Niente… Mi ha scritto solo un mio amico mercante dicendomi che ha trovato un'arma rara nei pressi del piano 43 chiedendomi se sono interessato ad acquistarla…- sospirò Roberto affiancando subito il barbaro -Gli ho già detto 20 volte che non sono interessato a fare affari con lui… prossimo messaggio che mi arriva lo blocco-
Così, lasciando la stanza e richiudendo la porta dietro le loro spalle, i due si avviarono al piano inferiore della locanda per mettere qualcosa sotto i denti. La locanda non era particolarmente affollata, anzi, solo un paio di giocatori acculavano i tavoli intenti chi a mangiare delle fette di pane chi a bere da tazze bianche di porcellana. Due NPC si destreggiavano tra i banconi mentre Mecho era intento a riordinare un paio di brocche.
-Mecho ci puoi preparare due colazioni da campioni- disse Alessandro accompagnando l'intera frase con un lungo sbadiglio. I due intanto si erano avvicinati al bancone e, sedendosi sugli sgabelli davanti ad esso, osservavano il locandiere poggiare delle garze al di sopra della brocca e bloccarle con qualche giro di spago.
-A voi due non basterebbe tutto il caffè di questo mondo per svegliarvi per bene- dicendo così prese due pugni di un'amara polvere nera, la poggiò sopra alle garze; prese allora la seconda brocca, piena di acqua bollente, e iniziò a versare il liquido nella brocca in modo da preparare il caffè alla vecchia maniera.
-Scusami un attimo ma non sarebbe più facile farla attraverso i comandi di gioco?- domandò Roberto divertendosi nel vedere l'uomo destreggiarsi con una preparazione simile.
-Caro il mio fenomeno secondo te non mi piacerebbe farlo?- rispose lui alzando la testa a squadrare il guerriero senza però perdere l'armonia della sua preparazione -Dopo l'ultimo aggiornamento molte delle abilità di artigianato o simili hanno riscontrato modifiche assai pesanti; ormai ci è impossibile creare le cose semplicemente come facevamo prima… Questo vale per me come per un qualsiasi fabbro o un qualsiasi sarto…- sbuffò infine.
-Eppure utilizzando la magia credo che si possa far prima no?- domandò Alessandro ripensando a quando vedeva Camilla destreggiarsi tra i fornelli anche grazie alle sue abilità magiche.
-Eh grazie!- sbuffò nuovamente Mecho -Siccome ho investito poco nelle mie abilità magiche ho una barra del mano che è più piccola del vostro cervello!-
-Ehi, ehi!- si lamentò Alessandro facendosi indietro col busto -Non c'è mica bisogno di insultare! Digli qualcosa Rob!- ma non appena il barbaro si voltò verso l'amico vide che questi stava osservando con particolare interesse una ragazza seduta sola al tavolo intenta a sorseggiare una bevanda calda da una tazza con decori di fiori -Roberto!- urlò quindi nell'orecchio dell'amico che cadde per lo spavento dallo sgabello.
-Ho pur detto che avete dei cervelli piccoli…- sospirò Mecho vedendo l'assurdità di quella scena -Vado di là a prepararvi la colazione che così evito di vedere altre scene così ridicole- concluse lui prima di scomparire nel retro della locanda.
-Si può sapere che cazzo hai da urlare?!- gridò Roberto contro l'amico mentre si rialzava e tornava a sedere sul suo sgabello.
-Ah non lo so… Ti perdi nel guardare la prima ragazza che passa… Sarà mai possibile?- sbuffò Alessandro nascondendo le proprie risa per quella caduta ridicola.
-'Sti cazzi la prima che passa! Ma hai visto quella seduta là?!- disse con un immenso trasporto additando la ragazza che poco prima osservava.
Alessandro si voltò e, anche lui, si ritrovò come irretito dalla splendida ragazza indicatagli dall'amico: vestita con un elegante e semplice abito verde con dei ricami rossi che rievocavano delle rose si osservava intorno con degli occhi verdi come le primavere dei sogni; i capelli erano invece simili alle danze che il fuoco compie invitato dai canti del vento.
-Wow…- riuscì solo a dire il bardo con la faccia inebetita.
-Io non so te ma ci vado subito a parlare!- esclamò il guerriero alzandosi ma, dopo pochi secondi, si sentì una mano poggiarglisi sulla spalla sinistra.
-Nono vado io a parlarci- si oppose Alessandro sottolineando con enfasi la parola "io".
-Eh no caro mío, l'ho vista prima io!-
-A questo punto ce la giochiamo a duello!-
-No perché? Io lo vista la priorità va a me!-
Ma all'improvviso si accorsero entrambi che la ragazza guardava nella loro direzione sorridendo e salutando.
-Mi sta salutando?- si domandarono all'unisono i due.
-No! Sta salutando me!- continuarono poi i due sempre in coro.
Ma poi la ragazza improvvisamente si alzò dal tavolo e si diresse verso il guerriero e il barbaro che subito furono presi in contropiede da quella mossa di lei. Con l'ansia che incalzava il rossore sul loro volto e il cuore che iniziava ad impazzare nel petto i due impavidi cercarono di farsi coraggio ma quando lei passò oltre senza degnarli di uno sguardo rimasero impietriti come delle statue di gesso. Dopo che i due si furono ripresi da quello shock si voltarono a controllare chi fosse il fortunato a cui era stato concesso il saluto di lei e i loro volti rifletterono uno stupore ancor maggiore, enfatizzato dalle bocche spalancate, quando realizzarono che la ragazza stava baciando proprio Niccolò. Quando i due innamorati sciolsero il loro bacio lo sguardo di Niccolò ricadde sui due amici pietrificati e, con fare sorpreso, disse -Ale, Rob! Che bello trovarvi già in piedi!- poi, accorgendosi delle due espressioni stupite dei due amici, aggiunse -Cosa sono quelle facce? Avete appena visto un fantasma?-
I due, senza sapere cosa dire, si limitarono ad indicare con gli indici la ragazza accanto all'amico.
-Lei?- domandò Niccolò inizialmente -Oh cavolo è vero!- esclamò poi ricordandosi che quello era il loro primo incontro -Lei è Teresa- poi si voltò verso di lei e aggiunse -Loro sono Roberto e Alessandro-
-Aspetta, aspetta…- lo interruppe poi il barbaro -Lei è quella Teresa?-
Il bardo si limitò ad annuire.
-Quindi quell'Eurydice era proprio lei?- fece eco il guerriero.
Il bardo annuì nuovamente mentre la ragazza si limitò a sorridere.
Alessandro e Roberto, presi nuovamente in contropiede dalla bella notizia, mutarono la loro sorpresa in un sorriso consapevole della felicità dell'amico. Allora si mossero verso la ragazza e si presentarono per poi congratularsi con Niccolò per il suo credere nonostante le immense insidie che si potevano nascondere lungo la via. Teresa fu felice di incontrare finalmente quei due di cui aveva tanto sentito parlare, di cui Niccolò aveva tanto raccontato e, dopo un paio di botte e risposte, la ragazza si rivolse al bardo -Ora non dovremmo andare Nico?-
-Giusto, giusto- rispose lui -Le avevo promesso che le avrei fatto visitare un po' di luoghi quest'oggi e le avrei fatto incontrare un po' di amici- spiegò poi agli amici.
I due annuirono e seguirono con lo sguardo e i saluti la coppia fino a quando questa non uscì dalla porta della locanda.
-Minchia… Sono proprio felice che per Nico- sorrise Alessandro tornando a sedere sul suo sgabello.
-Anche io- sorrise Roberto seguendo l'amico -Eppure… Non posso che invidiarlo per avere accanto una ragazza tanto splendida!- concluse poi sull'orlo dell'urlo.
-Minchia! Hai completamente ragione! Come cazzo avrà fatto?! Che culo…- rispose subito il barbaro.
-Per culo… Intendi quello di lui o quello di lei?- domandò confuso il guerriero.
-Beh… Entrambi?- concluse Alessandro ma, nello stesso momento in cui diceva questo, la sagoma di Niccolò si sporse dalle loro spalle facendoli sbiancare -Ni-Nico… Non eri uscito con Teresa?- domandò subito il barbaro che per poco non prendeva un colpo a causa di quella comparsa inaspettata.
-Già ma mi sono dimenticato di prendere le scorte di cibo che ci ha preparato Mecho- sorrise lui mentre il locandiere, emergendo dal retro locanda con due piatti ricolmi di uova, salsicce e bacon e con due sacchetti di carta colmi di cibarie.
-Ah eccoti Nico!- sorrise subito il locandiere -Questi sono i pasti per te e la tua bella- e poggiò i due sacchetti sul bancone.
-Grazie mille Mecho- sorrise lui mentre digitava un paio di comandi facendo scomparire i pasti dal bancone e facendo comparire una pila composta da sei monete d'argento -Alla prossima- salutò lui poi si rivolse ai due amici salutandoli -Ragazzi-
Quando Niccolò si fu portato sull'uscio della locanda Roberto si avvicinò ad Alessandro e disse con un tono di voce medio -Ma secondo te… Ci ha sentiti?-
-Se tu non impari a bisbigliare la risposta sarà sempre sì- disse ridacchiando il bardo dopo aver aperto la porta.
Alessandro e Roberto si guardarono pallidi in volto e Mecho, dopo aver poggiato davanti a loro i due piatti, sospirò dicendo -Mi sono sbagliato… Voi due manco ce l'avete il cervello…-

-Quindi era davvero lei? Ma questo è fantastico!- esclamò Riccardo a gran voce dopo che Lorenzo gli ebbe raccontato dell'incontro tra Niccolò e Teresa. Ormai si era fatta sera e i vari componenti della Vitriol avevano deciso di tornare alla sede della gilda per cenare tutti insieme come molto tempo prima.
-Piuttosto che stare lì seduti a parlare perché non ci date una mano?- si lamentò Luna che insieme a Camilla si destreggiava tra forno e taglieri mentre i due ragazzi rimanevano seduti a tavola a giocare a scacchi. Riccardo e Lorenzo si scambiarono uno sguardo in cui lasciarono trasparire la loro assoluta mancanza di voglia rispetto alla richiesta d'aiuto; in quello stesso momento qualcuno bussò alla porta d'ingresso.
-Almeno siete in grado di aprire una porta?- domandò Camilla con un sorriso dietro al quale si intuiva il suo essere indispettita dalla situazione.
-Potremmo sempre mandare Izanog- propose in maniera scherzosa Lorenzo ma, dopo essere stato fulminato dallo sguardo collerico delle due ragazze, una misteriosa forza lo costrinse ad alzarsi dalla sedia e a scusarsi con loro. Alzatosi in piedi uscì dalla sala da pranzo e si incamminò verso l'ingresso accanto al quale dormicchiava izanog, divenuto ormai più grande di un tavolino da caffè; il bussare si ripropose più insistente di prima. Lorenzo abbassò la maniglia e rivelò così a tutti l'arrivo di Alessandro e Roberto -Ah eccovi voi altri! È andato tutto bene oggi?-
-Diciamo che l'avvio di giornata non è stato dei migliori ma poi ci siamo ripresi- sorrise in maniera un po' imbarazzato Alessandro varcando l'uscio.
-In che senso?- domandò curioso il monaco lasciando entrare i due compagni e richiudendo la porta.
-Beh… Diciamo che oggi abbiamo fatto una figura di merda con Nico e Teresa- sbuffò Roberto mentre si sfilava il fodero e la spada dalle spalle.
-Ma come?- continuò a chiedere Lorenzo già pregustando le risate che sarebbero scaturite dal racconto.
-Ma niente eravamo lì dopo aver conosciuto lei e abbiamo iniziato a fare dei commenti poco appropriati riguardo a lei e Nico ci ha sentito- continuò a dire il guerriero.
-Che genere di commenti?-
-Ma le solite robe che si dicono tra maschi: "hai visto che figa", "beato lui", "che culo… sia lui che lei…" e cose simili…- spiegò Roberto sorridente -Che gran figura di merda…-
-Vabbè, ormai figura in più figura in meno…- sospirò la voce di Niccolò alle spalle del ragazzo che aveva appena terminato di parlare. Roberto, Alessandro e Lorenzo si voltarono e videro Niccolò, divertito in volto, appena uscito dalla sua camera accompagnato da Teresa che invece cercava di nascondere l'imbarazzo dietro un sorriso; Lorenzo non appena vide i due iniziò a ridere come un imbecille mentre gli altri due divennero rossi come le amarene mature.
-Beh, direi che noi andiamo a dare una mano in cucina così faccio conoscere a Teresa anche Camilla e Riccardo- e così dicendo Niccolò si congedò dagli amici con un sorriso seguito da Teresa dopo aver salutato con un cenno i due ragazzi pietrificati e l'altro che si stava spanciando dal ridere.
Non appena i due innamorati entrarono nella sala da pranzo Riccardo e Camilla, accorgendosi del loro arrivo, corsero verso il bardo per conoscere finalmente la ragazza di cui tanto avevano sentito parlare. Furono degli attimi simili ad una vita ideale, attimi simili ad una vita reale al di là di dati, giochi e chissà cos'altro… Fu come essere nel vero mondo, come essere già tornati a casa. Tutti cenarono insieme ed ebbero modo di conoscere ancora di più Teresa e lei aveva modo di ascoltare quelle persone di cui tanto aveva sentito parlare, aveva modo di conoscere il mondo al di fuori delle vuote profondità, la vita di là dalla morte.
-Comunque pensavo di prendermi una breve pausa dalla seconda linea- disse ad un tratto Niccolò mentre i discorsi si erano spostati sulle prossime strategie di battaglia.
-In che senso una breve pausa?- domandò Camilla mentre poggiava sul tavolo un vassoio sul quale si trovavano una teiera e otto tazze.
-Beh… Teresa sarebbe interessata a darci una mano con le prossime bossfight ma è ancora troppo bassa di livello per cui pensavo di darle una mano ad avanzare in fretta- spiegò lui mente iniziava a distribuire le tazze.
-Sì vorrei esservi d'aiuto- sorrise Teresa -Ma mi rendo conto che ad oggi sarei solo una zavorra…-
-Beh ma ad oggi tutti i nostri livelli si aggirano intorno al 100…- osservò Luna.
-Ehi parlate per voi!- esclamò Roberto lisciandosi i pochi baffi che aveva -Io sono già al LV 102-
Luna diede un colpo di tosse per interrompere le ciance del guerriero poi proseguì -Stavo dicendo che, per un giocatore di LV 1, raggiungere il nostro livello potrebbe essere un processo molto lungo-
-Beh non è del tutto vero- iniziò a  dire Alessandro -Se per esempio loro due formano un party da soli l'esperienza data anche solo dai nemici sconfitti da Niccolò verrà disio con Teresa-
-In questo modo si potrebbero ottimizzare di molto i tempi- confermò Lorenzo -Logicamente mi auguro che tu non voglia portarla ai piani più alti- aggiunse poi rivolgendosi direttamente al bardo.
-No, no; cominceremo proprio dai primo piani e man mano che Teresa avanzerà di livello avanzeremo anche di piano- sorrise lui portandosi alla bocca l'orlo della tazza.
-Mi dispiace se questo dovesse ritardare i vostri piani- disse la ragazza chinando poco il capo.
-Non ti preoccupare, Nico infondo non è essenziale nelle bossfight- scherzò Riccardo soffiando per raffreddare un poco il tea ancora fumante.
-Ehi! Potrei offendermi!- rispose Niccolò ridendo.
Quella sera passò così, tra risate e racconti; i racconti di Teresa e Niccolò, di come si erano incontrati e di come si erano innamorati, di come avevano tessuto i loro giorni tra versi sospesi e note solo abbozzate su uno spartito che il tempo aveva rinchiuso in un lontano cassetto; nessuno ebbe il coraggio di domandare qualcosa riguardo quell'ultimo momento, riguardo quello spegnersi di stelle e quel chiudersi di occhi… L'importante è che le stelle fossero tornate a brillare e che gli occhi si fossero specchiati nuovamente in quelli che a lungo avevano sognato. Sorrisi dimenticati tornavano ora alla luce. Eppure, in mezzo a tutta questa luce, una tenue ombra viveva nascosta, celata, nei cuori a cui mancava qualcosa. Quando tutti decisero che fosse arrivato il momento di tornare a letto Niccolò aspettò di trovarsi da solo con Lorenzo e, dopo averlo avvicinato, gli disse -Andiamo di fuori a fumare?-

Un filo di vento animava le fronde degli alberi e trasportava i dolci pollini dei fiori creando immagini dorate illuminate dall'argentea luce della luna. I due ragazzi si accesero le pipe illuminando ad ogni boccata i propri profili del rosso calore delle braci.
-Sono felice per te- disse per primo Lorenzo, quasi a voler scacciare un sentimento di cui aveva quasi vergogna… Ma purtroppo sapeva che a Niccolò la cosa non sarebbe mai passata inosservata.
-A me invece dispiace…- si limitò a dire il bardo creando una piccola nuvola di fumo -Vedi ora che Teresa è qui mi sento al settimo cielo eppure non posso non pensare al fatto che questa felicità è nostra… So che voi ragazzi siete tutti felici per me ma al tempo stesso so che alcuni di voi vorrebbero ritrovare questa stessa felicità-
Lorenzo non aggiunse niente, sapeva che l'amico avrebbe continuato il discorso perciò prese qualche boccata di fumo ed aspettò.
-Posso capire quanto ti manchi Sofia in questo momento… Eppure avere per me questa fortuna… Vorrei che anche voi la possiate avere… Ora mi sembra di essere un privilegiato… Si ben chiaro; non lo sto dicendo col sorrisetto sulle labbra ma con la consapevolezza del fatto che ci sono persone che non hanno la mia fortuna… e al tempo stesso credo che molti di voi siano più meritevoli di questa mia sorte rispetto a me…- poi Niccolò si interruppe nel guardare il rosso ancora vivo celato al di sotto del tabacco consumato nel camino.
-Pensi sempre troppo agli altri- sbuffò divertito Lorenzo -Hai ragione, mi manca Sofia eppure non posso farci niente… Posso solo lottare pur di rivederla ma ora tu hai accanto la tua Teresa; non pensare a noi anzi! Vivi questa possibilità anche per noi che non possiamo viverla! Sfrutta ciò che ti è stato concesso perché altrimenti ti tirerò un pugno sulla faccia di quelli che ti ricorderai per sempre!- concluse poi sorridendo.
-Grazie amico- sorrise Niccolò grato di avere accanto persone così splendide.

Teresa ripose un piccolo libricino in una delle librerie presenti nella camera di Niccolò e aprì la porta per vedere se stava arrivando. La ragazza non vide nessuno ma notò la luce tremolante di una lampada ancora accesa nella sala da pranzo; credendo che qualcuno potesse averla lasciata accesa si avviò verso di essa per spegnerla scoprendo però che, seduta al tavolo, Luna stava bevendo un bicchiere di un qualche liquore. La ladra, accorgendosi dell'arrivo di Teresa, le sorrise e disse -Teresa! Che sorpresa! Vuoi bere qualcosa con me?-
-Volentieri- rispose la ragazza con un altro sorriso.
Luna allora prese un secondo bicchiere e versò al suo interno un liquido di colore blu da una bottiglia che aveva davanti a sé. Teresa assaggiò subito il liquore e, sentendo un piacevoli bruciore percorrerle il palato, disse -Wow… È incredibilmente buono-
-Eh già, è fatto con delle bacche ottenute direttamente dall'albero del cielo, una vera bontà- osservò la ladra perdendosi poi nel guardare il buio fuori dalla finestra. Teresa percepì una qualche ombra negli occhi di lei perciò si decise a parlare di lui -Sai; Niccolò, nel mondo reale, mi parlava a lungo di Claudio- notò crearsi un'increspatura nel volto di Luna e decise perciò di continuare -Mi raccontava di che pazzo scatenato fosse, di tutte le bricconate che facevano insieme… Pensa che mi ha persino raccontato di quella volta che si sono messi a combattere in classe, durante l'ora di disegno tecnico, a cavallo delle loro sedie e armati di righe- 
Teresa vide le labbra della ladra piegarsi in un sorriso divertito… divertito ma pur sempre triste… 
-Mi ha raccontato tanto di lui…. E mi ha anche raccontato di quanto ti amasse- aggiunse poi osservando direttamente il volto di lei -Luna, so che te lo avranno detto in tanti e sentirtelo dire anche dall'ultima arrivata non servirà a nulla ma sono certa che lui tornerà… Non dubitare mai di quello che lui ha provato per te… Un sentimento del genere non si ferma, non si può spegnere come la fiamma di una candela; un sentimento del genere scavalca i mondi, annichilisce le distanze e mette in ginocchio persino il tempo! Sono sicura che Claudio ti conserva ancora nel suo cuore e va avanti per la sua strada solo per te- concluse lei sorridendo mentre osservava Luna guardare fuori dalla finestra; terminò in un sorso il suo drink e si alzò dalla tavola -Se hai bisogno di me, per qualsiasi cosa, basta dirmelo- e si avviò così verso la camera da letto.
-Grazie- così dicendo Luna riuscì a bloccare la ragazza -Ogni tanto qualche momento di sconforto mi prende e, vedendo te e Niccolò insieme, ho pensato che il sentimento tra me e Claudio non sarà mai forte come il vostro…-
-Queste sono solo sciocchezze…- sorrise nuovamente Teresa osservando finalmente gli occhi di lei -Ogni amore è diverso da un altro ma tutti concedono la stessa forza, tutti permettono all'uomo di andare oltre sé stesso; questa è la meraviglia dell'essere umani; e so che i nostri amori hanno la stessa forza… La stessa ostinata meraviglia delle stelle-
Luna sorrise mentre una lacrima le bagnò la guancia -Teresa…- aggiunse poi -Grazie-
   
 
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