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Autore: Elly_46    08/10/2017    5 recensioni
Prima long su questo fandom (siate clementi). E' una Thiam, ragazzi. Quei due sono il massimo dell'ispirazione.
Tratto dal capitolo 3
"Dire che aveva corso era praticamente un eufemismo. Non guardò nemmeno se qualcuno potesse averlo visto, semplicemente i suoi occhi divennero gialli e a velocità mannara si lanciò nel bosco, dal momento della telefonata di Stiles non aveva nemmeno respirato, e se ne stava rendendo conto solo ora. Il suo lupo era irrequieto da giorni, non si spiegava il perchè, ma in quel momento si stava agitando come un matto, tanto da farlo incazzare. E la ragione era solo una. Liam".
Thiam!centric Accenni!Sterek
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam, Liam Dunbar, Stiles Stilinski, Theo Raeken
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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<< Non pensavo che Scott mandasse voi due – disse Chris alzando un sopracciglio – quindi come ai vecchi tempi ? >>

<< In realtà è il sourwolf qui presente che ha insistito per venire con me >> sbottò l'umano scrollando le spalle. Chris lo osservò con un sorriso divertito. Potevano passare anni, ma quei due non sarebbero cambiati.

<< Se fossi venuto da solo ti saresti sparato prendendo in mano queste armi >> disse Derek in un ringhio.

<< Oh, ma allora parli ? E io che credevo che cappuccetto rosso ti avesse mangiato la lingua, lupastro >> disse acido il moro.

<< No, ma potrei iniziare a morderti il collo per vedere se i miei denti funzionano ancora >> rispose Derek, illuminando gli occhi di blu e scoprendo i canini. L'umano gli rivolse un'occhiataccia a quella battuta.

<< E questo cos'era, sarcasmo? Mi hai preso per un osso di gomma, Derek? A cuccia >> urlò Stiles, mentre Chris sospirò scuotendo il capo in segno di pura e semplice rassegnazione. Come faceva Scott con quei due?

<< Non sono un cane, Stiles >> sbuffò il mannaro dagli occhi verdi, prendendo ad esaminare una pistola.

<< Woah, attento. Tomb raider ti ha insegnato a maneggiarla mentre eravate insieme nel deserto? >> chiese l'umano. Il lupo annuì distrattamente, rivolgendo la sua attenzione al cacciatore.

<< Me le ha spedite un mio amico da Londra. Le hanno prese ad alcuni uomini di Gerard >> li informò l'uomo.

<< Quindi, cosa? Sono super pistole o sparano altro? >> chiese Stiles avvicinandosi.

<< Hanno solo lo strozzalupo viola >> disse il cacciatore.

<< Questo è positivo – ragionò Derek – vuol dire che non hanno idea che alcuni lupi possono esserlo solo per metà >>

<< Intendi come Theo? >> chiese il ragazzo osservandolo. Derek annuì, tornando a fissare il fucile che Chris stava mettendo davanti a loro.

<< Lui è metà lupo e metà coyote. Non basta lo strozzalupo viola, ci vuole quello giallo >> spiegò il mannaro.

<< Ottimo. Vorrà dire che probabilmente uno di voi resterà in piedi >> commentò Stiles beccandosi un'occhiataccia dal lupo.

<< Questo fucile ha un laser ad infrarossi – si intromise il cacciatore – può rilevare la temperatura a una distanza di circa cinque chilometri, e colpire da tre chilometri e mezzo. E' un vero gioiellino >>

<< Fantastico >> borbottò Derek.

<< Come li aggiriamo? >> chiese invece l'umano.

<< Non c'è modo di aggirarlo, bisogna preparare un piano dettagliato >> li mise in guardia Chris.

<< Ok. Riferiremo agli altri e vedremo cosa fare >> disse Derek, mettendo giù la pistola e dirigendosi verso l'uscita. Stiles conosceva bene quello sguardo, il lupo stava pensando. E scommetteva che ciò avrebbe significato un viaggio di ritorno in silenzio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Quindi cosa facciamo? >> chiese alla fine del racconto Scott. Erano tutti al loft di Derek, dove Stiles aveva avvertito gli altri di raggiungerli per aggiornarli su quello che Chris aveva detto loro.

<< Quindi siamo fottuti – rispose allegramente il suo migliore amico – possono colpire i vostri culi pelosi da cinque chilometri >>

<< Questa sì che è una bella notizia >> borbottò sarcastico Mason.

<< Chris ha detto che non abbiamo modo di evitarli, bisogna preparare un buon piano. Se arriveranno, e lo faranno, dovremmo precederli >> disse Derek con le braccia incrociate al petto, e lo sguardo affilato.

<< Come vuoi precederli? >> chiese Malia, posando un gomito sul tavolo di legno al centro della stanza.

<< E' a questo che serve il piano >> le fece notare Lydia. Stiles annuì, continuando a fissare la cartina di Beacon Hills alla ricerca di qualche sorta di ispirazione, ma per il momento non gli veniva in mente assolutamente niente. Vide Lydia difronte a lui persa nei suoi pensieri, mentre gli altri erano attenti a cercare di scrutare nello sguardo di qualcun altro un bagliore di una qualche idea. Theo era poggiato a una delle colonne, con lo sguardo rivolto al pavimento e le braccia strette attorno al busto. Stava pensando, o almeno, quella era l'impressione che dava. Liam seduto accanto a Scott gli lanciava occhiate di tanto in tanto, esattamente come Stiles aveva notato, e la cosa aveva un non so che di divertente, almeno per lui.

<< Quindi che dovremmo fare? Stare qui ed aspettare? >> disse ancora Malia alzando gli occhi al cielo.

<< Forse abbiamo sbagliato. Se fossimo partiti per il college e Gerard fosse venuto qui, non trovandomi se ne sarebbe andato >> disse Scott passandosi una mano sul volto.

<< Questa è una cazzata – sbottò Derek – sta muovendo una guerra ad ogni essere soprannaturale. Ci avrebbe trovato ovunque fossimo andati. Ma siamo un branco, e un branco è sempre più forte quando è insieme >>

<< Il sourwolf ha ragione, Scotty. E poi dobbiamo solo ragionarci un po' sopra. In fondo noi quattro abbiamo già avuto a che fare con Gerard – disse Stiles indicando loro tre e Lydia – e abbiamo anche Chris >>

<< Giusto – aggiunse Lydia – possiamo farcela >> L'alpha sorrise loro, prendendosi una pacca sulla spalla da Derek e un sorriso da parte della rosso fragola. Passò qualche altro minuto in cui scartarono alcune idee di Mason e di Corey. Gerard avrebbe capito subito, e non avrebbero funzionato.

<< Dobbiamo attaccarli da vicino >> sbottò poi la voce di Theo facendoli fermare tutti, mentre la maggior parte si voltava a guardarlo con cipiglio. La chimera si avvicinò al tavolo mettendosi di fianco a Stiles e prendendo ad osservare la cartina.

<< In che senso? Così ci fanno fuori prima >> disse Mason, ma il biondo scosse il capo.

<< Riflettete. Sono cacciatori, quello che fanno è cacciare. Loro seguono le tracce, posizionano esche per attirare le prede. Noi abbiamo anche le nostre facoltà umane dalla nostra, penseranno che faremo di tutto per tenerci il più lontano possibile da loro, non che gli andremo incontro. Se vogliamo vincere questa battaglia dobbiamo affrontarli a viso aperto >> spiegò loro il mezzo lupo, ricevendo occhiate sorprese e ammirate da parte del branco.

<< Stai suggerendo di fare da esche? >> ragionò Derek.

<< Esatto. Ma delle esche ben addestrate >> concluse Theo. Stiles ridacchiò, voltandosi poi verso Scott.

<< Può funzionare. Può funzionare alla grande – disse il moro – dove hai imparato le tattiche di guerra? >>

<< Istinto di sopravvivenza, sai? >> scrollò le spalle la chimera. Alzò gli occhi blu ricevendo un sorriso da Mason e da Scott. Liam lo fissava sorpreso, probabilmente, non se l'aspettava.

<< Mi piace >> commentò Lydia.

<< Allora è deciso. Dobbiamo solo avvisare Chris e spiegargli il nostro piano >> disse Scott facendo annuire i più.

<< Dove? >> chiese Derek indicando la cartina. Theo la osservò, ma con sorpresa dei più fu Liam a prendere la parola.

<< Alle cave dello zoo >> disse il beta, ricevendo sguardi confusi da più parti.

<< Dobbiamo scegliere una zona a nostro vantaggio, se vogliamo che il piano funzioni. Lì ci sono corridoi di pietra lunghi quasi due chilometri. Se entrano lì dentro di sicuro si perderanno e noi li sentiremo grazie al nostro olfatto e al nostro udito. Noi non possiamo perderci – spiegò Liam, notando il modo in cui lo stavano fissando – Che c'è? Mi piace la storia >>

<< Sono colpito >> commentò Theo facendogli un occhiolino. Quello distolse lo sguardo per evitare di arrossire davanti a tutti, ma non poteva certo impedire al suo cuore di tamburellare come gli pareva.

<< Direi che abbiamo un piano >> ridacchiò Stiles.

<< Direi che è così incredibile che potrebbe andare bene >> commentò Lydia. Malia sorrise e diede il cinque a Corey. Derek disse che avrebbe informato Chris e che ne avrebbero riparlato anche con il cacciatore. Scott annuì.

<< Forse, sarebbe il caso di chiamare Peter >> disse poi l'alpha.

<< Sei sicuro? >> sbuffò Malia.

<< Ci serve tutto l'aiuto possibile. Più siamo meglio è >> continuò il moro. Lydia roteò gli occhi.

<< Lo chiamo io >> si offrì la rosso fragola.

<< Tu? >> chiese Stiles inarcando un sopracciglio.

<< Posso sempre ricattarlo di perforargli i timpani >> disse lei tirando fuori il telefono dai jeans. Dopo qualche altra battuta Scott li lasciò liberi di andare, in fondo, ora un abbozzo di piano c'era.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 





<< Sei stato bravo, prima. Nessuno aveva pensato all'eventualità di un posto strategico >> disse Theo avvicinandosi a Liam appena furono liberi dal loft. Corey e Mason erano andati al cinema, e lui aveva gentilmente rifiutato l'invito. Non gli andava di fare il terzo incomodo.

<< Hai fatto tutto tu. E' grazie a te se adesso abbiamo un inizio di piano >> rispose Liam scrollando le spalle, e infilando le mani nella felpa dopo aver chiuso la cerniera. Ormai erano a metà ottobre e il freddo iniziava a farsi sentire, anche se si trovavano nella rovente California. La chimera gli sorrise con gli occhi blu pieni di eccitazione, sebbene Liam non sapeva a cosa fosse dovuta.

<< Sei a piedi? >> gli chiese poi il più grande.

<< Sì, ero venuto con Mason, ma lui e Corey sono andati al cinema. Non mi andava di disturbarli >> spiegò il beta.

<< Anch'io. Stiles ha detto che sarebbe rimasto un altro po', ma io avevo bisogno d'aria >> confessò Theo. Certo, non poteva mica dirgli che il suo odore mischiato al calore della stanza lo stava facendo dubitare delle sue facoltà mentali. Ora che sapeva, che aveva capito, il suo corpo rispondeva immediatamente agli stimoli che riceveva. Anche in quel momento doveva sforzarsi, per non cedere alla voglia di aggiustare quei ciuffi ribelli con le sue mani. Eppure la voglia di farlo era irrefrenabile.

<< Come mai? >> chiese Liam incrociando gli occhi con i suoi. Pessima idea, si ritrovò a pensare il lupo. Quegli occhi erano troppo blu, poteva esistere un blu così blu? Che diamine stava pensando?

<< Non sono abituato a stare in mezzo agli altri. Sono sempre stato da solo, anche se è sempre stata colpa mia >> fece la chimera alzando gli occhi al cielo buio, dovevano essere passate le dieci da un bel pò. Non c'erano nuvole in cielo, eppure sentiva odore di pioggia nell'aria. Forse da qualche altra parte non troppo lontana stava piovendo.

<< Parli di quello che è successo a tua sorella? >> chiese di getto Liam, pentendosene subito dopo aver visto il ragazzo sussultare di botto. Perchè non pensava mai prima di aprire bocca?

<< Scusa, io non . .>> iniziò Liam, ma venne interrotto dalla risatina amara della chimera.

<< No, non è colpa tua. Lo so quello che pensano tutti. Che sono un mostro, un essere spregevole che è rimasto lì a guardare sua sorella morire aspettando di avere il suo cuore >> borbottò Theo stringendosi nelle spalle, e raggiungendo una delle panchine del parco sedendovisi sopra.

<< Nessuno di noi era lì per vedere cos'è successo, quindi non avremmo dovuto giudicarti >>

<< Non avete torto >> commentò amaro il biondo.

<< Ma non significa che avremmo dovuto dirtelo o rinfacciartelo. Non importa quello che hai fatto, anche se avrei voluto strozzarti. E' stato comunque un gesto ignobile da parte nostra >> disse il lupo, che ora seduto accanto a lui, si era voltato completamente verso la chimera sedendosi a gambe incrociate sulla panchina.

<< Vi ho fatto del male, e voi mi avete persino permesso di entrare nel branco >>

<< Mi hai quasi fatto uccidere Scott – disse in un sospiro Liam – e ti ho odiato. Molto. A volte penso di farlo ancora, perchè mi dai ai nervi come nessuno e allo stesso tempo sembri avere lo strano potere di calmarmi, quando nessun altro ci riesce. Poi mi ricordo che quando ti ho tirato fuori da lì ci hai aiutato. Forse all'inizio lo hai fatto perchè eri obbligato, ma quando ti ho lasciato libero di scegliere tu mi hai salvato. Saresti potuto scappare, ma non l'hai fatto. Alla fine non mi dovevi niente. Lo hai fatto perchè hai voluto e non perchè qualcuno ti obbligasse, ma perchè in quel momento credevi di star facendo la cosa giusta. Quindi meriti di stare nel branco, anche se qualcuno non la pensa così, anche se non ci credi nemmeno tu. Perchè sei cambiato, e se una persona cambia in meglio allora merita di avere una possibilità >> Theo poteva sentire il proprio cuore lottare contro le ossa dello sterno per uscirgli dal petto. Sentiva il bisogno fisico di toccare Liam, ma non poteva farlo. Non ancora. Non avrebbe capito. Deglutì, non riuscendo a credere a come potessero bastare le parole di una sola persona per permettere al proprio respiro fermo da anni di tornare in un soffio. Incrociò gli occhi azzurri di Liam, gli unici che avrebbe mai potuto guardare in quel modo, e si ritrovò a sorridere, venendo ricambiato con un sorriso altrettanto genuino da parte del più piccolo. Il profumo di Liam gli saltò addosso con prepotenza, quell'odore caratteristico, quasi di zucchero filato e con una punta di erba bagnata. Era un odore che aveva imparato a respirare continuamente, e che lo faceva sentire bene, rilassandolo subito.

<< Non meritavo di essere salvato da là sotto, Liam – disse in un singhiozzo rimastogli in gola – sarei dovuto restare lì >>

<< Cosa c'era là sotto? >> chiese in un sussurro il lupo. Liam trattenne il respiro, quando vide quegli occhi così blu diventare completamente vuoti e tristi. Quasi si oscurassero al solo pensare.

<< La mia punizione. Tara – soffiò fuori la chimera, facendo irrigidire Liam accanto a se – C'era Tara lì sotto. Mi svegliavo nella cella frigorifera dell'obitorio e quando uscivo fuori, lei era lì. Mi seguiva per tutto l'ospedale, e non importa dove cercassi di fuggire, ovunque provassi a scappare lei mi trovava sempre. Mi afferrava e mi strappava il cuore dal petto. A quel punto morivo, e mi svegliavo nuovamente in quella cella >> confessò di getto il biondo, non avendo il coraggio di voltarsi a guardare il più piccolo. Qualcosa di umido gli cadde sulla guancia, e alzò il viso credendo che piovesse, ma si rese conto che non era pioggia. Si toccò il viso. Stava piangendo silenziosamente. Non ricordava nemmeno come fosse piangere, da quanto non accadeva? Anni. Dopo anni, una lacrima solitaria aveva deciso di uscire fuori, e venire allo scoperto. Sentì una presa sulla sua mano, e si voltò, rimanendo sorpreso nel vedere gli occhi di Liam stravolti e sconvolti dalle sue parole. Liam non aveva mai visto tanta sofferenza e tanta angoscia in una persona sola. Gli occhi di Theo ne erano talmente pieni, che lui ci si sentiva affogare dentro. Quello che lesse in quegli occhi blu come l'oceano, gli fece mancare il respiro. Era a pezzi. Theo era completamente in pezzi, e Liam si chiese se mai si sarebbe potuto ricomporre. Quegli occhi così belli, non potevano essere così rotti. Senza che nemmeno se ne rendesse conto, le sue vene iniziarono a colorarsi di nero, sotto gli occhi sconvolti della chimera, mentre un ondata di quel dolore gli arrivò dirompente nel petto, facendolo sbiancare. Come poteva una persona sola sopportare tutto quello? Non mollò la presa, nonostante facesse male, finchè non ci fu più niente da assorbire. Theo lo guardava ad occhi spalancati, e Liam sentiva il cuore accelerargli nel petto in maniera incessante. Si ritrovò a pensare, che avrebbe voluto fare qualsiasi cosa per ricomporre lui stesso quel ragazzo.

<< E' per questo che non volevi entrare in obitorio quella volta? >> chiese in un sussurro. Lui annuì solamente, la gola improvvisamente secca. Ancora incredulo che Liam gli avesse portato via il dolore che era lì da anni.

<< Hai vissuto questo per tutto il tempo che sei stato lì sotto? >> chiese il lupo respirando pianissimo, in tensione.

<< Già. Come vedi sarei dovuto restare lì >> disse la chimera. Liam per tutta risposta gli strinse la mano nella sua, sentendo così un'improvvisa sensazione di calma avvolgerlo, capendo come si sentisse l'altro quando nei momenti di rabbia cieca lo toccava.

<< Sono felice di averti tirato fuori da lì. Forse gli altri non la penseranno così, o almeno non lo pensavano prima, ma io sono felice di averlo fatto. Non meritavi di subire quello >> gli disse Liam convinto. Theo non sapeva che rispondergli. Cosa poteva dirgli? Provò a intrecciare le dite con quelle dell'altro sperando che non fosse qualcosa di troppo strano per il biondo, ma Liam lo sorprese per la seconda volta quella sera. Ricambiò la stretta, quasi capisse che ne aveva bisogno, anche non sapendo il motivo.

<< E io sono felice di averti spinto in quell'ascensore >> sussurrò Theo, piantando gli occhi blu in quelli del più piccolo, che si morse il labbro rivolgendogli poi un piccolo sorriso, ma che fu in grado di fargli sentire uno strano calore al centro del petto. Ed era una sensazione tanto strana quanto bellissima.

<< Lo so che non avrà importanza detto da me, ma – deglutì Liam cercando le parole giuste – credo che tua sorella ti perdonerebbe. Se fosse qui lo farebbe, e lo so perchè anche se sono figlio unico so riconoscere l'amore fraterno. E' un amore che perdona. Io perdonerei qualsiasi cosa a Mason, così come Stiles perdonerebbe tutto a Scott. Quindi lei lo farebbe, ne sono sicuro. Non intendo dire che cerco di giustificarti, ma forse eri troppo piccolo anche tu per renderti conto di quello che stava accadendo veramente. Non posso nemmeno immaginare come sia vedere qualcuno che ami morire davanti ai tuoi occhi. Quello che so è che non tutti reagiscono allo stesso modo, e che magari a tutti piacerebbe pensare che in quel momento faremmo la cosa giusta, ma sappiamo bene che non è così >>

<< Ti sbagli, cucciolo >> disse poi Theo dopo qualche momento di silenzio, scoccandogli un'occhiata stavolta molto più serena. Liam non sapeva dire se fosse dovuta alle sue parole o al fatto che gli stesse stringendo la mano. Ma il fatto che l'altro stesse meglio risollevava anche lui.

<< Su cosa? >> chiese balbettando e distogliendo gli occhi da quelli di Theo. Non aveva ne voglia ne motivo di rinfacciargli il nomignolo anche in quel momento. O più semplicemente non voleva ammettere che non gli dava poi così fastidio, immaginando che come gli aveva fatto notare Mason, era il suo modo di distinguerlo dagli altri.

<< Importa. Il fatto che l'abbia detto tu, importa >> sussurrò la chimera rivolgendogli un sorriso imbarazzato, e Liam era certo di non averlo visto quasi mai quello sguardo così innocente. Theo strinse appena la presa, e per la prima volta dopo anni passati a tormentarsi da solo, si sentì perdonato, o perlomeno, finalmente capace di perdonare se stesso. E tutto grazie a Liam. Quel ragazzino gli stava stravolgendo la vita ogni giorno che passava, e adesso più che mai, si chiedeva come avrebbe fatto se mai ci fosse stato un suo rifiuto quando avrebbe scoperto la verità. Sarebbe sopravvissuto senza quegli occhi azzurri attorno?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Dio, non credo esista qualcosa di meglio di questo hamburger >> mormorò Scott addentando un altro morso, quasi ne dipendesse la propria vita.

<< Scotty, sembra che tu stia avendo un orgasmo per un panino >> lo prese in giro Stiles facendolo quasi strozzare con il boccone. Lydia rise, seguita a ruota da Malia, che però scoccò un occhiolino all'alpha facendolo arrossire.

<< Aspetta un momento – disse subito la rosso fragola – voi due state nascondendo qualcosa. Cos'era quell'occhiolino? >>

<< Vedi? E' per questo che io ti adoro >> disse Stiles all'amica che gli sorrise, quasi a dirgli che adorarla era una cosa ovvia.

<< Beh, ecco noi . .>> balbettò Scott.

<< Entro domani mattina, Scott >> sibilò Lydia.

<< Stiamo uscendo assieme >> buttò lì Malia prendendo in mano la situazione. Stiles e Lydia aprirono la bocca in una O di puro stupore.

<< E quando cavolo sarebbe successo? >> urlò Lydia.

<< Quando cavolo volevi dirmelo? >> urlò invece Stiles.

<< In realtà volevamo dirvelo oggi >> mormorò Scott guardando il panino mortificato. Possibile che quello lì fosse un vero alpha? Stiles a volte pensava che magari aveva preso una botta in testa.

<< Che razza di amico sei? >> sbottò il moro.

<< Stavamo cercando di capire se potesse funzionare >> spiegò Malia.

<< Beh, io sono felice per voi – ammise Lydia sorridendo ad entrambi – sembra che ultimamente l'amore stia sbocciando ovunque >>

<< In che senso? >> inarcò un sopracciglio Malia.

<< Ehm, niente. Era per dire >> ribeccò l'altra.

<< Stiles? >> chiese Scott, in attesa dell'amico che continuava a fulminarlo con lo sguardo.

<< Ovvio che sono felice per voi – disse l'umano – solo avrei voluto me lo dicessi prima. Sono il tuo fottuto migliore amico >>

<< Lo so, e ti giuro che non capiterà più >> disse l'alpha tirandolo in un abbraccio stritola ossa che gli fece mancare il respiro.

<< Scotty, così mi ammazzi >> sibilò Stiles, facendo scoppiare a ridere le ragazze.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Liam, lo sai che non fa così freddo, vero? >> gli chiese Mason inarcando un sopracciglio. Liam aveva messo su una felpa nera, che c'era di strano?

<< Sì, e allora? >> disse scrollando le spalle.

<< Allora perchè l'hai messa? >> chiese ovvio l'amico.

<< Avevo freddo >> rispose Liam come se fosse la cosa più ovvia al mondo, e in effetti lo era. Ma evidentemente per Mason no.

<< Come vuoi >> si arrese il moro chiudendo il suo zaino.

<< Oggi studiamo assieme? >> chiese poi il biondo.

<< Dovremmo. Abbiamo il test di chimica la settimana prossima >>

<< Dio, me ne ero completamente dimenticato >> sbuffò il lupo, lasciando andare il capo contro il proprio armadietto e facendo nascere una risatina al migliore amico.

<< Ultimamente sei molto più tranquillo >> disse poi.

<< Già >>

<< Oh, sguardo assassino a ore tre >> mormorò divertito Mason. Liam con la coda dell'occhio vide Alex fissarlo nuovamente con astio, ma lui per tutta risposta sbuffò.

<< Se fossi in te non mi farei vedere così disperato >> gli consigliò l'umano.

<< Perchè? >>

<< Perchè una certa chimera bionda di nostra conoscenza sta venendo proprio qui >> disse il moro.

<< Cosa? >> disse Liam saltando sull'attenti e sbattendo così la testa contro l'armadietto. Si massaggiò il capo rivolgendo uno sguardo per niente gentile a Mason, che per tutta risposta sembrava sul punto di ridergli in faccia. Non ebbe tempo di proferire altro che si ritrovò Theo accanto in un batter d'occhio. Non lo vedeva da quella sera, circa una settimana prima, eppure gli sembrava più bello del solito. Ok. Sì, aveva decisamente qualche problema.

<< Ciao >> disse con un sorriso a trentadue denti.

<< Ehi >> rispose Mason.

<< Ehi >> disse anche Liam continuando a massaggiarsi il capo. Theo si accigliò a quel gesto.

<< Che hai combinato? >> chiese la chimera.

<< Voleva fare a pugni con l'armadietto >> rispose al posto suo Mason, facendo sorridere il mezzo lupo.

<< Io sono ancora qui >> fece Liam rivolgendo uno sguardo di fuoco al moro.

<< Lo so >>

<< Perchè volevi fare a pugni con l'armadietto? >> chiese il più grande.

<< Chiedilo al tuo spasimante – sbottò Liam – continua a trucidarmi con lo sguardo >>

<< Il mio che? >> chiese quello.

<< Alex >> gli fece presente Mason ridendo.

<< Oh, giusto – fece Theo mordendosi il labbro – non ci parlo da una vita, credevo avesse capito l'antifona >>

<< Quale antifona? >> chiese Liam confuso, al che Mason alzò gli occhi al cielo incredulo. Sul serio non l'aveva capito? Allora non si sbagliava, aveva davvero ragione. Tale alpha tale beta.

<< Dio, sarà meglio che vada prima che ti dia un pugno >> fece il moro allontanandosi alla svelta, lasciando un Liam confuso più che mai e un Theo compiaciuto. Quindi a Mason stava bene. Ottimo. Anche se avrebbe dovuto aspettare che venisse fuori tutto il problema, prima di poter esser certo di poter contare sul moro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Dio, Derek oggi ci ha fatto a pezzi >> pigolò Liam, lasciandosi andare contro il finestrino dell'auto di Scott. Il suo alpha emise uno sbadiglio piuttosto rumoroso annuendo.

<< Già. Ho un sonno pazzesco >> ammise il moro.

<< Puoi anche lasciarmi qui, Scott. Posso proseguire a piedi, casa mia è vicino >>

<< Sei sicuro? Posso accompagnarti come sempre >>

<< Lo so, ma non vorrei che ti addormentassi in macchina. Anche se tu ne uscissi indenne non si può dire lo stesso di qualche poveretto >> gli fece notare il beta.

<< Come vuoi tu >> rispose Scott fermando la macchina sul lato della strada, e permettendo così al biondo di scendere.

<< Grazie, Capo >> disse il lupo rivolgendo un sorriso all'alpha che ricambiò, prima di fare inversione a U e accelerare verso casa. Liam emise un sospiro mettendo le mani nelle tasche della tuta e voltandosi per incamminarsi verso casa. Aveva tutti i muscoli che gli dolevano, rimbombandogli sulle ossa. Derek li aveva davvero fatti stramazzare al suolo quel giorno, e come se non bastasse aveva anche da studiare una volta tornato a casa. Scott sembrava un morto, ma almeno una volta a casa avrebbe potuto lanciarsi sul letto e dimenticarsi del mondo. Lui no. Dio, come lo stava invidiando in quel momento. E quando stava pensando che non sarebbe potuta andare peggio, si ricordò che l'indomani mattina il coach li voleva un'ora prima a scuola per un doppio allenamento. Liam emise un suono molto simile a un lamento, ma a dire il vero non aveva ben capito che verso avesse fatto. Si tirò su il cappuccio, quando vide alcune goccioline iniziare a scendere, forse avrebbe dovuto farsi accompagnare da Scott, ma poi, pensandoci bene era inutile. Tanto tornare qualche minuto prima o dopo non avrebbe fatto differenza. Cercò di accelerare il passo o avrebbe finito di studiare dopo la mezzanotte, e con la stanchezza che sentiva non sapeva nemmeno se avrebbe retto fino a quell'ora. Uno sbadiglio gli risalì involontario, facendogli portare una mano alla bocca per coprirla. Arrivò davanti casa sua circa dieci minuti dopo, le luci erano spente, segno che i suoi non erano in casa. Tastò la tasca posteriore dei jeans tirando fuori le chiavi di casa iniziando a percorrere il vialetto con lentezza, mentre cercava tra le mille chiavi quella giusta per aprire la porta di ingresso. Un rumore lo fece fermare a metà strada, era lo stridere delle ruote sull'asfalto. Dei fari abbaglianti si accesero all'improvviso e Liam si voltò in quella direzione. Tre suv neri erano fermi a pochi metri da lui, la pioggia aveva iniziato a scendere con più insistenza. Si portò una mano a coprire gli occhi dal bagliore dei fari, mentre gli sportelli delle auto si aprivano. Che diavolo stava succedendo? Un uomo abbastanza alto e con dei capelli scuri si mise davanti a uno dei fari, impugnava una pistola. Cacciatori. Fu la prima parola che comparve nella mente di Liam che lasciò cadere le chiavi a terra. Emise un ringhio facendo illuminare gli occhi di giallo. A quel gesto diverse armi puntarono su di lui.

<< Il beta di Scott McCall, immagino >> disse l'uomo con voce fredda e profonda, ma senza battere ciglio davanti alla sua trasformazione. Liam ringhiò nuovamente in risposta e si lanciò contro di lui con un balzo, ma qualcosa lo fermò. Qualcuno gli era spuntato dietro atterrandolo con un teaser elettrico, e prima che potesse anche solo pensare di reagire, gli avevano sparato dei dardi allo strozzalupo dietro la nuca. Liam crollò a terra, sentendo i propri occhi tornare normali e i canini ritirarsi. Gli occhi volevano chiudersi, mentre sentiva delle voci concitate attorno a lui. Non riusciva a distinguerle. Sentì qualcuno afferrare il suo braccio. Poi il buio.

 

 

 

 

 

 

Eh, lo so. Questa forse non ve l'aspettavate. Sono cattiva, lo so. Che dirvi se non GRAZIE! Siete davvero in tantissimi a seguire la storia, e io vi adoro!! Grazie mille delle recensioni, come sempre. Capitolo intenso su diversi punti, tra la chiacchierata tra Liam e Theo, e la scena finale. Aspetto le vostre opinioni. Piccolo avviso, ho scelto un giorno per l'aggiornamento, che avverrà una volta a settimana, di Sabato, precisamente. Quindi, non posso dirvi altro, oltre al . . Ci vediamo Sabato con il prossimo capitolo.

P.S (Piccolo Spoiler dal prossimo)

Torna Peter!!

Stavolta giuro che vado via, un bacio a tutti,

Elly

  
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