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Autore: Elly_46    14/10/2017    6 recensioni
Prima long su questo fandom (siate clementi). E' una Thiam, ragazzi. Quei due sono il massimo dell'ispirazione.
Tratto dal capitolo 3
"Dire che aveva corso era praticamente un eufemismo. Non guardò nemmeno se qualcuno potesse averlo visto, semplicemente i suoi occhi divennero gialli e a velocità mannara si lanciò nel bosco, dal momento della telefonata di Stiles non aveva nemmeno respirato, e se ne stava rendendo conto solo ora. Il suo lupo era irrequieto da giorni, non si spiegava il perchè, ma in quel momento si stava agitando come un matto, tanto da farlo incazzare. E la ragione era solo una. Liam".
Thiam!centric Accenni!Sterek
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam, Liam Dunbar, Stiles Stilinski, Theo Raeken
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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<< Buongiorno, splendore >> disse Corey lasciando un bacio a Mason che gli sorrise dolcemente.

<< Ciao >> rispose quello tornando a guardare verso l'entrata principale.

<< E' tutto ok? >> gli chiese il ragazzo prendendo alcuni libri dall'armadietto. Mason scosse il capo, voltandosi verso di lui e abbozzando un sorriso.

<< Sì, solo che Liam non è ancora arrivato >> disse il moro.

<< Mi pare che stamattina dovessero arrivare prima per gli allenamenti con il coach >> lo informò Corey.

<< Oh, allora gli mando un messaggio dicendogli di raggiungerci a mensa >> disse alla fine l'umano, prendendo la mano della chimera e avviandosi verso l'aula di scienze.

 

 

 

 

 

 

 

 



Ok. Non che Liam fosse amante dei cellulari o stesse sempre a guardarlo ogni due secondi, ma non aveva mai lasciato che passassero più di due ore prima di rispondere al proprio migliore amico. E adesso di ore ne erano passate quattro, e di Liam non si era vista l'ombra. A mensa non si era presentato, e Mason credeva avesse fatto tardi, ma ora iniziava a preoccuparsi. Possibile che non avesse avuto cinque minuti per controllare il telefono? No. Impossibile. Alla fine la campanella era suonata, ma di Liam nemmeno una notizia. Decise di andare direttamente al campo, avrebbe trovato i ragazzi per l'allenamento pomeridiano, e se l'amico fosse stato lì gliene avrebbe dette quattro, o avrebbe fatto si che Scott gli ordinasse di fare dieci giri di campo in più. Quando arrivò al campo si avvicinò al gruppetto della squadra, che si stava ancora sistemando l'attrezzatura per poter giocare.

<< Ehm, scusate ragazzi, avete visto Liam? >> chiese Mason, mentre la maggior parte di loro scuoteva il capo in segno di diniego.

<< Non è venuto oggi, nemmeno stamattina per il doppio allenamento. Anzi, se lo vedi digli che il coach è incazzato nero >> gli rispose un tipo con dei capelli che Mason giudicò improbabili. Quindi Liam non c'era. Ma perchè non gli aveva detto che non sarebbe venuto a scuola? Lui lo avvisava sempre.

<< Sapete dove posso trovare Scott? >> domandò allora, ma anche a quella domanda ebbe un cenno negativo.

<< Si è preso il giorno di riposo >> disse ancora il ragazzo mettendosi su il casco e afferrando la sua mazza dalla panca.

<< Ok, ti ringrazio lo stesso >> rispose Mason e poi si diresse verso il parcheggio. Incontrò Corey a metà strada, che evidentemente lo stava cercando.

<< Dov'eri finito? >> gli chiese infatti il suo ragazzo.

<< A cercare Liam. Non si è presentato a scuola oggi, e nemmeno Scott. Si è preso un giorno di vacanza a quanto pare >> spiegò l'umano.

<< E che c'è di strano? >> domandò la chimera.

<< Niente, oltre al fatto che Liam mi avvisa sempre se non viene >> rispose quello con un sospiro.

<< Mason, che c'è? >> fece Corey scrutandolo.

<< C'è qualcosa che non mi torna. Voglio dire, non mi ha risposto al messaggio, e ho provato a chiamarlo quattro volte. Sai se i ragazzi avessero l'allenamento con Derek anche oggi? >>

<< Sì. Stiles se ne stava lamentando perchè voleva andare non so dove con Scott, ma Derek ha detto che avrebbero dovuto allenarsi per tutta la settimana >> spiegò la chimera.

<< Facciamo un salto nel bosco, così se Liam è lì posso tirargli un pugno >> sbottò l'umano, facendo ridacchiare il ragazzo che annuì, afferrando le chiavi della macchina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Ragazzi, avevamo detto che non dovevate esserci durante gli allenamenti >> disse uno Scott esasperato, rivolgendosi al suo migliore amico e a Lydia, che erano entrambi seduti sul cofano della Jeep di Stiles.

<< Ci annoiavamo >> rispose la rosso fragola.

<< Chissà com'è possibile che abbiano ascoltato per più di un mese >> sbuffò Derek con cipiglio.

<< Non fare sempre il musone, lupastro >> ribeccò Stiles.

<< Stiles >> ringhiò Derek, mentre Theo li fissava quasi annoiato e Malia roteò gli occhi al cielo.

<< Smettetela >> disse esasperato l'alpha, ma nessuno dei due parve starlo a sentire perchè cominciarono esattamente daccapo. La discussione andò avanti almeno per altri dieci minuti, tra le preghiere di Scott di smetterla e le minacce di Lydia di mettersi ad urlare. Cosa che fece solo diminuire i toni, ma non placando affatto il loro scambio di battute. Almeno fino a che dal bosco non sbucarono Mason e Corey, facendo accigliare Derek ancora di più.

<< Ragazzi, credevo avessimo deciso di . . . >> iniziò Scott, ma Mason lo fermò subito.

<< Dov'è Liam? >> chiese il moro attirando tutta l'attenzione su di se. Scott lo fissò confuso per qualche secondo, prima di riavere le sue facoltà mentali.

<< Agli allenamenti, suppongo >> rispose l'alpha stringendosi nelle spalle.

<< Non c'è. Gli ho mandato un messaggio dicendogli che ci saremmo visti a mensa, ma non mi ha mai risposto. Ho provato a chiamarlo più di dieci volte anche mentre venivo qui, ma nulla. I ragazzi della squadra hanno detto che oggi non si è presentato e che tu ti eri preso il giorno libero >> spiegò Mason illustrandogli la situazione.

<< Sì, ma credevo che Liam fosse a scuola >> rispose il moro. Theo strinse le mani nelle tasche dei jeans. Che voleva dire che non era lì? Una sensazione strana gli attanagliò lo stomaco, ma cercò di ignorarla, magari si era solo addormentato. Sì, conoscendolo poteva essere.

<< Beh, non c'è. E non è nemmeno qui >> disse l'umano.

<< Se non è ne lì ne qui, allora dov'è? >> fece Stiles alzandosi dal cofano della sua bimba.

<< E' quello che cerchiamo di capire >> disse Corey.

<< Hai provato a casa sua? – disse Theo – magari si è addormentato >>

<< Anche se fosse, sono le quattro del pomeriggio. Non dorme così tanto, e soprattutto mi avrebbe risposto >> sbottò Mason iniziando a preoccuparsi seriamente.

<< Proviamo a cercarlo a casa >> suggerì Malia.

<< Tu non l'hai sentito? >> chiese invece Mason a Theo, che però scosse il capo, prima di voltarsi a guardare Scott.

<< Non l'hai accompagnato tu a casa ieri sera? >> chiese all'alpha che scosse il capo.

<< No, cioè sì. Solo che si è fatto lasciare a qualche isolato da casa sua. E' tornato a piedi da lì, ci avrà messo poco più di dieci minuti >> disse Scott.

<< Lo hai lasciato andare da solo? >> disse Derek spalancando gli occhi.

<< Non è un bambino, Derek >> sbottò il licantropo.

<< No, ma è un lupo con problemi nel gestire la sua rabbia. E noi ci stiamo preparando ad affrontare dei cacciatori >> sbottò Theo.

<< Ne avrei avvertito la presenza se Gerard fosse stato lì vicino >> disse Scott.

<< Non se ha mandato qualcuno che non conosci >> disse Lydia con il volto poggiato sui palmi delle mani.

<< Vado a casa sua >> sbottò Theo, dirigendosi subito verso il bosco per raggiungere la strada principale.

<< Vengo con te >> disse Mason, ma il biondo scosse il capo.

<< No – fece la chimera – se ci fossero cacciatori in giro potrebbero scambiarti per un lupo >>

<< Liam è il mio migliore amico >> ribeccò quello.

<< Mason, Theo ha ragione >> disse con calma Derek.

<< Andate tutti a casa mia – disse Scott – io e Theo andiamo a casa di Liam >> L'alpha si portò vicino alla chimera e insieme si allontanarono correndo via a velocità soprannaturale dallo spiazzale di villa Hale. Da lì a casa di Liam ci volevano quasi venti minuti, ma loro impiegarono la metà del tempo correndo come pazzi a tutta velocità. Quando furono davanti alla porta d'ingresso della casa del beta, Scott forzò la porta ed entrarono con passo lento e calcolato. La casa era chiaramente vuota, e lui si spostò nel salotto, mentre Theo saliva le scale fiondandosi nella camera del ragazzo. Il letto era in ordine e i libri ancora sparsi sulla scrivania, mentre lo zaino era dietro alla porta. Doveva averlo lasciato lì il giorno prima, di sicuro prima di essere andato all'allenamento da Derek. L'odore del beta lo colpì, facendolo sentire meglio istantaneamente, ma l'ansia che aveva provato prima nel bosco stava tornando dirompente all'interno del suo stomaco. Sentì Scott salire le scale e affiancarlo qualche secondo dopo.

<< Nessuno è stato qui dentro >> fece l'alpha.

<< Nemmeno Liam – gli fece notare la chimera – il suo odore c'è, ma è troppo debole. Non entra qui dentro da più di ventiquattr'ore >>

<< E' successo qualcosa. Dobbiamo andare a casa mia e avvertire gli altri >> disse Scott dirigendosi verso il piano di sotto. Theo lo seguì, sentiva un nodo alla gola che si ingrossava ogni secondo che passava. E se fosse stato ferito? Se avesse chiamato aiuto e loro non potevano sentirlo? Deglutì uscendo da quella casa in cerca d'aria. All'improvviso l'aveva sentita sparire dai propri polmoni. Qualcosa luccicò sul vialetto alla luce del tramonto. Si avvicinò velocemente inginocchiandosi per prendere l'oggetto spalancando gli occhi, mentre Scott accanto a lui si fermava di colpo.

<< E' un dardo di strozzalupo >> disse Theo in un sussurro, trattenendo il respiro.

<< Cacciatori >> ringhiò Scott stringendo i pugni. Un altro luccichio colpì i loro occhi, e videro il telefono di Liam insieme alle sue chiavi sotto un cespuglio. Qualcuno le aveva lanciate lì. Theo sentì un conato di vomito risalirgli dallo stomaco. Il cuore prese a pompare il sangue più velocemente, mentre la rabbia prendeva il sopravvento, e i suoi occhi cambiarono colore. Scott gli strinse una spalla intimandogli di calmarsi.

<< Non adesso. Andiamo da me e parliamo con gli altri >> disse l'alpha e lui annuì, cercando di ritrovare la calma. Prese il telefono e le chiavi del ragazzo mettendoseli in tasca, e insieme a Scott iniziarono a correre verso casa dell'alpha. Non avevano tempo da perdere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Abbiamo trovato solo questo >> fece Scott infine, mettendo il telefono e le chiavi del suo beta sul tavolo della cucina.

<< Sono già qui >> disse Stiles massaggiandosi le tempie.

<< Erano preparati. Hanno preso Liam quando era ancora fuori casa in modo che il loro odore non rimanesse all'interno dell'abitazione. E la pioggia di ieri sera ha impedito che qualche traccia restasse all'esterno >> disse ancora l'alpha.

<< Sapevamo già che erano preparati >> commentò Derek.

<< Qualcuno di voi ha avvisato Chris? >> chiese Malia.

<< L'ho chiamato io >> disse una voce spuntando fuori dal nulla. Si voltarono tutti verso il salotto, dove un Peter alquanto divertito era poggiato allo stipite della porta con le caviglie incrociate.

<< E tu da dove salti fuori? >> sbottò Stiles.

<< Avrei dovuto ucciderti meglio >> borbottò Derek in segno di saluto.

<< E' sempre un piacere rivederti, nipote – disse divertito Peter – e per rispondere a te, Stiles. La nostra cara Lydia mi ha chiamato qualche giorno fa, e io non potevo non rispondere >>

<< Non avevamo bisogno di te >> ringhiò Malia.

<< Lo so. Ma volevo aiutare lo stesso >> rispose quello alla figlia scrollando le spalle.

<< Ci stiamo distraendo dall'obbiettivo principale >> disse Mason tossicchiando.

<< Giusto, il beta scomparso >> disse Peter avvicinandosi al tavolo.

<< Quindi – disse Stiles – che facciamo? >>

<< Dobbiamo capire dove hanno la loro base. E in questo credo possa aiutare Argent >> ragionò Peter.

<< Credi che tengano Liam alla loro base? >> chiese scettico Derek.

<< Sarebbe più facile tenerlo sotto controllo se sono in tanti – spiegò Peter – ma in questo modo se troviamo Liam, troviamo tutti loro >>

<< Quindi è da escludere. Hanno un posto diverso per tenere un lupo >> disse Stiles.

<< E' tutta colpa mia. Se lo avessi accompagnato a casa avrei potuto avvertire la loro presenza. Liam non ha mai incontrato un cacciatore >> disse Scott affranto passandosi una mano sul viso, ma di certo nessuno si aspettava la reazione di Theo che arrivò dirompente, mentre il sangue gli ribolliva nelle vene.

<< Sai che c'è? Forse hai ragione. Forse è solo colpa tua. Magari a quest'ora potrebbe essere già morto >> urlò la chimera facendo spalancare gli occhi di tutti.

<< Theo . . .>> provò Stiles, ma quello lo fermò sul nascere.

<< No, Theo un cazzo, Stiles. Ha ragione, è solo colpa sua se hanno preso Liam. Ma invece di stare qui a martirizzarti fai l'alpha di cui tutti hanno sentito parlare e va a riprenderti il tuo beta >> ringhiò il biondo dirigendosi come un lampo verso l'uscita e sbattendo la porta, lasciando uno Scott scioccato, e un branco ad occhi spalancati.

<< Interessante >> ghignò Peter ricevendo uno sguardo interrogativo da Derek, al quale rispose con un'altra occhiata enigmatica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Avrebbe dovuto chiedere scusa a Scott, lo sapeva. Solo che non era il momento. Doveva prima riprendere fiato e provare a calmarsi almeno un pochino. Tutta quella tensione non avrebbe aiutato nessuno, e soprattutto non avrebbe aiutato loro a concentrarsi sul ritrovare Liam. Inspirò lentamente cercando in tutti i modi di riacquistare un po' di lucidità e pensare chiaramente. Sentì il telefono vibrare nuovamente ed emise uno sbuffo prendendolo dal tavolino accanto a lui. In quel momento casa sua gli era sembrato il posto più logico dove andare. Lydia lo stava chiamando per quella che doveva essere la quinta volta, ma non aveva voglia di rispondere, non aveva voglia di parlare con nessuno in quel momento. L'unica cosa che voleva era un modo per calmarsi del tutto, per calmare il suo lupo infuriato che non faceva altro che graffiare. Ma sapeva benissimo che l'unico modo per acquietarlo era ritrovare Liam, sapere che Liam stava bene, poterlo provare con i suoi stessi occhi. Tirò un pugno al sacco da box facendolo piegare quasi a metà, non aveva altro modo per sfogarsi in quel frangente. Di certo non poteva andare in giro a prendere a pugni la gente. Anche se dovette ammettere, in quel momento un pensierino ce lo stava facendo. Il fatto era che da quando si era aperto con Liam quella sera al parco, il bisogno di stare vicino al beta era aumentato a dismisura. Non si era mai aperto con nessuno, non aveva mai avuto qualcuno con cui parlare, e l'averlo fatto proprio con Liam che l'aveva poi in un certo senso anche consolato lo aveva fatto sentire bene con se stesso dopo anni. Non poteva sopportare l'idea che quei bastardi avessero potuto fare del male al biondino. No. Avrebbe dato di matto se così fosse stato. Lui era un tipo che sopravviveva. Lui pensava alla propria pelle, era freddo e calcolatore e per questo non si faceva mai coinvolgere emotivamente da nessuno. Prima se stesso, poi gli altri. Ma Liam. Dio, Liam aveva stravolto quello che era. Aveva timore persino di se stesso in quel momento, perchè non aveva la minima idea di come avrebbe reagito se non avessero trovato Liam, o se l'avessero trovato ferito. In quel momento, per la prima volta in vita sua, aveva paura di se stesso. Ed era fottutamente terrorizzato da ciò che poteva star passando il lupo in quegli stessi istanti. Semplicemente, si rese conto, non poteva perderlo. Non poteva perderlo, non senza dirgli quello che aveva scoperto. Non gli importava nemmeno di un suo rifiuto, l'unica cosa che voleva era che stesse bene, che stesse al sicuro. Tirò l'ennesimo pugno al sacco con un ringhio, facendo ruzzolare l'attrezzo a terra definitivamente. Il suono insistente del campanello lo distrasse, e non ebbe bisogno di chiedersi chi fosse. L'odore della rabbia di Stiles arrivava fino a lì. Si arrese andando ad aprire la porta e trovandosi lo sguardo torvo dell'amico davanti.

<< Sto provando a chiamarti da ieri sera >> disse quello a denti stretti.

<< Lo so. Ho notato quanto siate insistenti >> borbottò tra i denti.

<< Ringrazia che non sia venuta Lydia allora. Non immagini quanto può essere convincente quando inizia ad alzare la voce >> fece l'umano chiudendosi la porta alle spalle.

<< Ne ho una vaga idea. Perchè sei qui, Stiles? >> chiese Theo poggiandosi all'isola della cucina.

<< Me lo stai chiedendo sul serio? O forse ti sei solo rincretinito? >> sbottò allora Stiles.

<< Ho solo bisogno di stare un po' da solo >> rispose il biondo.

<< Me ne frego del tuo stare da solo. Adesso siamo un branco, Theo. E il branco si aiuta a vicenda, non si agisce da soli >>

<< Non ci sono abituato >>

<< Devi abituarti allora >> rispose il moro.

<< Chiederò scusa a Scott appena lo vedo >> lo informò Theo. L'altro annuì semplicemente, rivolgendogli un sorriso.

<< Non ero qui per questo, comunque. Hai detto a Scott di non martirizzarsi, beh, non farlo nemmeno tu >>

<< Non mi sto martirizzando >> si accigliò la chimera.

<< Ah, no? E come me lo chiami lo starsene chiusi in casa a fare a pugni con un sacco da box? >> domandò puntiglioso l'umano.

<< Preferisci che vada a prendere a pugni qualcuno per strada? >> sbottò Theo.

<< No, ma potrei prenderti a pugni io per essertene andato in quel modo. Una vera uscita da primadonna >> borbottò Stiles. Theo alzò gli occhi al cielo, prima di incenerirlo con uno sguardo.

<< Non sono una primadonna. E avevo bisogno di prendere aria >> rispose il biondo con un sospiro, prendendo a massaggiarsi le tempie.

<< Aria, certo. Posso immaginare come ti senti, ma . . . >> provò Stiles venendo interrotto subito.

<< No, non lo sai >> strinse i denti Theo.

<< E allora spiegamelo, maledizione. Un paio di settimane fa sei scappato da casa mia dicendo di aver intuito il perchè Liam ha iniziato a soffrire nuovamente dei suoi sbalzi di umore. Lo hai capito, non è vero? >> Theo annuì con il capo rivolto verso il basso. Certo che l'aveva capito, gli sembrava strano che nessun altro all'interno del branco se ne fosse ancora reso conto. Ma sapeva che non sarebbe stato così per sempre.

<< Sì, l'ho capito >>

<< E allora? Perchè ha di nuovo problemi? >> chiese subito Stiles, incredulo che uno di loro avesse trovato la ragione.

<< Non posso dirtelo >> disse la chimera facendolo quasi strozzare.

<< Scusami? >> sbottò infatti il moro.

<< Lui non lo sa ancora. Deve saperlo prima di lui >> spiegò Theo, e Stiles si accigliò, ma non fece altre domande, sebbene la curiosità gli stesse rodendo il fegato. Vedeva Theo torturarsi il labbro e iniziava ad avere una vaga idea di come si dovesse sentire. Pensò a Derek e al Messico, e il cuore gli schizzò di riflesso di nuovo in gola. No. Non voleva pensarci di nuovo.

<< Lo troveremo >> gli sussurrò Stiles posando una mano sul suo braccio. Theo alzò gli occhi, sorpreso da quel tocco e cercò, per quanto possibile, di abbozzare un sorriso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Uno, due. Due giorni senza avere nessuna traccia di Liam. Avevano cercato ovunque, ma niente. Theo iniziava ad essere sempre più nervoso ad ogni minuto e ora che passava senza alcuna novità. Scott si sentiva tremendamente in colpa per non aver insistito nell'accompagnare il suo beta a casa quella sera. Non bastava che Theo gli avesse chiesto scusa, il biondo non aveva poi molto torto.

<< Non devi corrucciarti così. Sarebbe potuto succedere a chiunque >> gli fece presente Malia. In quel momento stavano ispezionando la zona industriale della città, in particolare gli edifici abbandonati, ma per il momento ancora niente. Si erano divisi in coppie. Lui era andato con Malia, Theo con Derek e Peter con Lydia e Stiles. Mason e Corey si stavano occupando di tenere il conto dei posti perlustrati cancellando dalla cartina posta a casa di Derek i luoghi che man mano perlustravano.

<< Lo so, Malia. Ma è il mio beta, è una mia responsabilità da quando l'ho morso. Liam non è stupido, lo so bene. Ma non ha mai avuto a che fare con i cacciatori >> disse Scott arruffandosi i capelli. La mora emise un sospiro aprendo l'ennesima porta in quel corridoio freddo e umido. Niente. Anche questa era vuota, ma l'attenzione della coyote fu catturata da un bossolo simile a quello che Scott e Theo avevano trovato lungo il vialetto di casa del beta. Si avvicinò velocemente per prenderlo e lo annusò. Strozzalupo.

<< Erano qui >> sussurrò Malia a Scott, che emise un ringhio frustrato. Ci erano così vicini, magari se fossero andati qualche ora prima avrebbero potuto prendere Liam.

<< Non c'è il suo odore, Scott. Loro erano qui, ma non Liam. Aveva ragione Peter. Hanno un nascondiglio apposito >> fece presente la coyote.

<< Torniamo al loft. Mando un messaggio agli altri >> disse l'alpha prendendo per mano la ragazza, e uscendo in fretta da lì.

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Dannazione >> sbottò Derek quando Scott fece loro un resoconto su ciò che avevano intuito.

<< Qualche ora prima e ora avremmo potuto avere uno di quei bastardi qui >> disse Mason passandosi una mano sul viso, mentre Corey gli passava un braccio intorno alla vita in segno di supporto. Sapeva quanto Mason fosse in pensiero per Liam.

<< Torturarlo non avrebbe risolto il problema – disse Peter – sono addestrati da Gerard. Non avrebbero parlato >>

<< Ti assicuro che li avrei fatti parlare >> emise in un ringhio Theo facendo brillare gli occhi di giallo. Da quando Liam era stato rapito era lui a soffrire di problemi di rabbia. Ogni minima cosa lo portava a scattare, e più passavano le ore e i giorni, più si sentiva fuori controllo.

<< Su questo non ho dubbi – ridacchiò Peter – ma dubito che Scott apprezzerebbe i tuoi o i miei metodi >>

<< Parliamo di salvare Liam >> sbottò Stiles.

<< Sì, e il nostro alpha deve capire che se vuole vincere questa guerra non gli basterà qualche lotta isolata. Gerard sta muovendo una guerra contro tutto il soprannaturale >> spiegò il licantropo più anziano.

<< Non voglio che muoiano delle persone >> disse Scott tristemente.

<< Lo so, ma nelle guerre non puoi vincere se non sei disposto a sacrificare qualcuno >> disse Peter.

<< Tu ne sai qualcosa >> disse in un ringhio Derek.

<< Beh, non parlavamo di me >> borbottò quello.

<< Certo, tirati sempre fuori dai guai >> ribeccò il lupo dagli occhi verdi.

<< Sourwolf, non mi pare il momento – si intromise Stiles – e non credo che con sacrificare Peter intendesse Liam. Spero >>

<< No >> rispose quello facendo tirare un sospiro di sollievo all'umano.

<< Quanti posti rimangono da controllare? >> chiese Lydia a Mason cambiando discorso.

<< Solo un altro paio, ma non credo serva >> rispose il moro.

<< In che senso? >> chiese Theo.

<< Se avete trovato il bossolo in quell'edificio vuol dire che erano lì, ma questo significa che se non ci sono più . . . >> iniziò l'umano.

<< Si spostano >> concluse per lui la chimera, emettendo un ringhio frustrato. Peter gli lanciò un'occhiata strana, e Theo si chiese se per caso avesse capito. Non se ne sarebbe meravigliato di certo. Era di Peter che parlavano, ed era sempre un passo avanti agli altri.

<< Come ci muoviamo? >> chiese Stiles osservando la cartina.

<< Non ci muoviamo. Aspettiamo. Se qualcosa si muove vuol dire che sta succedendo qualcosa >> ragionò Peter.

<< E Liam? >> spalancò gli occhi Mason.

<< Liam deve resistere >> disse Scott abbassando il capo.

<< E se non ci riuscisse? Se fosse morto? >> sbottò quello.

<< Non è morto – disse Theo attirando l'attenzione su di se – deve solo resistere >> Peter continuava a guardarlo.

<< Si è fatto buio – disse poi Scott – continueremo domani decidendo come proseguire >>

 

 

 

 






So, Here it is!!

Come avevo promesso, ecco a voi l'ottavo capitolo. Che dire, abbiamo un capitolo che definirei di passaggio, dato che oltre al ritorno di Peter che vi avevo promesso, non ci sono grandi avvenimenti. Theo inizia a sentire problemi a controllarsi, e questo la dice lunga, e soprattutto, Peter sembra l'unico ad essersene accorto, per non dire che ha già capito cosa stia succedendo tra Liam e Theo. Vi ringrazio come sempre, perchè siete in tantissimi a seguire la storia, e io vi adoro. Adoro anche voi che recensite, leggere i vostri commenti mi rende sempre molto felice. Adesso devo scappare, e come vi avevo già detto, l'aggiornamento ci sarà una volta a settimana, ma di tanto in tanto potrei farvi qualche sorpresa aggiornando anche di martedì. Non si sa mai ahahahah xD

A Sabato prossimo, un bacio

Elly

  
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