Ombre
-Quindi adesso avete
risolto?-
-Si...abbiamo risolto-
Elena sospira contro lo smarthphone
adagiato al suo orecchio, con gli occhi languidi persi verso il soffitto della
camera del suo dormitorio al college.
Ormai è passata una settimana da quando le cose con Damon sono
tornate sui giusti binari, infondo lo ha compreso. Come sempre.
Lui è stato super presente ed affettuoso dopo la lite post
Inghilterra, certo un po’ meno contenti sono stati i suoi genitori che, pur non
sapendo nulla dell’accaduto, hanno capito che avesse litigato pesantemente col
ragazzo.
Lo sa bene cosa pensano, ma ora non le interessa. Non vede l’ora
che sia il giorno del Ringraziamento per passare quattro giorni a casa e vedere
lui. Un po’ di paura ce l’ha ogni volta che lui non le risponde a un messaggio,
perché pur avendo condiviso quella lettera, gli aspetti più cupi e sofferenti
nel racconto del rapporto con Rose, resta sempre dentro di lei un ultimo
dubbio, un’ombra ad intimorirla.
Sa bene che non può vivere con l’idea del fantasma della donna nel
suo rapporto con Damon, ma è difficile levarsi quella sensazione di dosso.
-Bene, sono contenta-
Sente il fruscìo dei vestiti di Caroline, intenta a girellare per
la camera del proprio dormitorio per vestirsi per andare a lezione.
-Anche io-
-Ma hai parlato con….come si
chiama...Kai?-
Le sopracciglia di Elena si inarcano perplesse, dubbiose, mentre
scorre le immagine imbarazzanti della serata di Halloween. No, il povero Kai, dopo averla assistita gentilmente, dopo averle fatto
compagnia durante la notte, essersi preso sguardi raggelanti da Damon, aver
tentato di gestire le sue crisi di pianto, non ha ricevuto nemmeno un grazie.
Non da lei almeno.
Avrebbe voluto, ma Bonnie ha detto di lasciar perdere, che ci
aveva già pensato lei, che forse non era il caso. E poi lei ha visto Damon, ha
passato la settimana con lui perennemente presente al campus e per l’appunto
proprio in quella settimana non ha avuto un solo corso con Kai.
Ma sa che deve scrivergli.
La voce dall’altra parte la riporta alla realtà.
-Elena? Ci sei?-
-Sì eccomi...no io...forse dovrei parlarci-
-Decisamente.. è stato
davvero gentile e premuroso mentre ti impegnavi ad interpretare la bambina
dell’esorcista-
-Hai ragione...più tardi lo chiamo-
-Brava-
-Senti e di Stef che mi dici?-
-Lui sta bene...deve capire
come chiudere con Rebeka...l’ho fatto ragionare - come sempre- e ha capito che
non si stava proprio comportando bene con lei-
-Tu si che sai come convincerlo-
-Ho un forte ascendente-
-Trovagli un bravo medico scusa...una di quelle tutte precise che
non si sporcano mai i capelli...una da Grey’s Anatomy-
-Ma se muoiono tutti!-
-Mer no! Dai una tipo April…-
-Ti prego Elena non ho una
vita sentimentale….figurati se penso a sistemare lui! Dopo non potrò più fare
come mi pare-
-Non può mica stare single a vita-
-Solo fin
quando non mi sistemo io-
Elena scoppia a ridere. La solita altruista Caroline.
Si salutano felici di vedersi per il Ringraziamento, sono due mesi
che sono lontane.
Dopo Elena resta un attimo immobile a fissare il cellulare,
indecisa sul se scrivere qualcosa a Kai o meno.
Sospira di nuovo, lasciandosi andare per un attimo alle mille opzioni quando
poi il telefono squilla di nuovo.
Damon.
E tutto il resto si offusca e perde di significato.
******
-Andiamo ...andiamo ….andiamo...dai ...ecco...bravissima!!-
Ci è voluto un po’, piccoli passi, qualche caduta, un bernoccolo
in fronte, un po’ di lacrime, coraggio. Ma poi ci è riuscita. Lily ha fatto quattro
passi verso suo padre tutta da sola; occhi azzurri concentrati e divertiti, con
le piccole braccia protese in avanti verso di lui per raggiungerlo e dietro il
nonno ad incoraggiarla, pronto ad afferrarla se dovesse cadere.
Le risate ed applausi per quella grossa conquista risuonano per il
cortile dove la piccola ha finalmente compiuto un passo fondamentale, indicativo
della propria futura indipedenza. E se ne rende conto Damon, ora che la osserva
ritentare il percorso inverso in direzione di Giuseppe, che sua figlia è già
grande, che tra non molto non avrà più bisogno di lui.
Il pungolo amaro si acquieta quasi subito, prima ancora che possa
pronunciare parola quando scorge una chioma scura sbucare dal vialetto per raggiungerli.
Elena ha sentito le loro voci ed è passata dal giardino, sorridendo per quella
scena.
-Ehi, vieni a vedere cosa fa Lily-
La prende dolcemente per l’avambraccio e la tira con se facendola
collocare al suo posto e prendendole la teglia che ha in mano.
-Lily guarda chi c’è-
-Ciao piccolina-
-Da da-
Si volta sempre un po’ traballante con quei suoi occhi cerulei
verso la dolce voce alle sue spalle, aprendosi in un sorriso gengivale quando
riconosce il volto di Elena.
La indica col dito paffutello, fino a qualche istante prima
intento a toccarsi una gengiva infastidita dal nuovo molate trepidante di
uscire.
-Da da-
-Vieni da me amore?-
Elena si piega sulle ginocchia sporgendo le mani verso di lei in
modo da incoraggiarla e la piccola si guarda un attimo intorno mettendosi in
posizione per poi buttarsi impetuosa verso la ragazza.
-Ma sei bravissima!!-
Piccoli passi incerti, ma fieri. Ed Elena non riesce a trattenere
la commozione per quel momento dolcissimo soprattutto quando le mani di Lily si
aggrappano al suo ginocchio, sollevando lo sguardo trionfante su di lei. La
afferra e si solleva sui tacchi degli stivali di camoscio nero, attenta a non
cadere mentre sistema il cappottino di lana bordeaux della bambina, leggermente
sollevatosi quando l’ha presa in braccio.
-Siamo diventate grandi ormai...vero?-
Damon deglutisce, stranamente pacificato dal dialogo complice tra
le due donne della sua vita e sa, dentro di se, che questo è quello che
desidera per il resto della sua vita. Che quel pungolo, quel bisbiglio di
intuizione appena accennata, osservando quella ragazzina crescere fino a
prendere le forme della donna che vorrebbe al suo fianco, è sempre più chiaro e
nitido. S
ospira
però anche scottato da quel pensiero, consapevole della giovane età della
ragazza.
Il flusso di pensieri viene interrotto da Jo
che richiama tutti dentro casa per mettersi a tavola.
Durante il pranzo hanno parlato di tante cose, con Giuseppe
intento a tempestare Elena di domande sul college, su come stia procedendo il
secondo anno, su cosa farà per le vacanze di Natale che a lei, presa dall’ansia
crescente degli esami, sembrano così lontane.
Di come Caroline in realtà stia già pianificando qualcosa, una
specie di settimana bianca tra amiche, come ai vecchi tempi e sì, per un
attimo, lo sguardo ceruleo rilassato si contrae al suono di quelle parole.
Perché insinuano quel dubbio, di lei ancora ragazzina desiderosa
di avere le sue avventure ed alla quale non può chiedere ancora di rinunciare a
tutto questo per accasarsi con lui e sua figlia.
Le ombre rendono più cupo il suo volto, costretto però a tendersi
di una forzata gioia quando inaspettatamente Rick e Jo
annunciano che la donna è incinta, al terzo mese, e che si tratta di due
gemelli.
Il resto del pranzo viene assorbito dal lieto evento, con Stefan
intento a far domande su esami del sangue, ecografie e tutto quello che un
aspirante medico assetato di conoscenza potrebbe recepire per imparare qualcosa
e mettersi alla prova.
In tutto quel clamore generale ad Elena tuttavia non è sfuggito lo
sguardo del suo ragazzo e spera che non sia nulla di grave perché quella stessa
sera gli aspetta la cena del Ringraziamento a casa Gilbert con le famiglie
Forbes e Bennett, come da tradizione, e lui, Lily e Stefan sono invitati
speciali.
Dopo pranzo si sono collocati tutti in salotto per parlare e
riprendersi dalle tonnellate di cibo preparate da Joe,
Damon è a mettere a dormire la piccola crollata quasi subito mentre Elena sta
aiutando Stefan in cucina.
-Hai visto che progressi mia nipote? Impressionante come cresca-
-Sono d’accordo….ma è lo zio che parla o un ipotetico futuro
pediatra?-
Lo schernisce mentre finisce di caricare la lavapiatti, lui si
volta intento a lavare i bicchieri da vino e fa una smorfia risentita.
-Divertente… non hai ancora il titolo per psicanalizzarmi-
-Non lo sto facendo…per quello hai già Caroline…-
-Vero-
Il rumore di piatti e bicchieri fa da sfondo a quelle piacevoli
chiacchiere che i due era troppo tempo che non si scambiavano.
-Con lei tutto bene?-
-Sì’ certo…anche se tu da amica dovresti dirle qualcosa su Klaus…-
-Oh lo sai che è irremovibile…è inutile convincerla.. e poi siamo
giovani, ha tutto il tempo del mondo per decidere che fare con lui-
-Facile parlare così per una che la sente solo a telefono e non ce
l’ha che gli presidia la camera con film smielati e tonnellate di gelato con
cui mi sporca i libri-
Elena scoppia a ridere immaginandosi la scena e poi apre lo
sportello sotto il lavandino facendo spostare l’amico per cercare il sapone.
-Non ti invidio…ma dalle tempo-
-Ma io le dico che troverà la sua metà…deve solo tranquillizzarsi-
-Certo che lo troverà… e anche tu-
Lei allarga allusiva le iridi marroni, attendendo una risposta
dall’amico che si riposiziona dopo che si è spostata per mettere il sapone
nella lavapiatti e darle il via.
-Comunque…sono contento…sai insomma…non ne abbiamo mai parlato
ma…sono contento che tu e Damon vi siate trovati, tu gli fai molto bene-
-E lui ne fa a me…-
-Ed anche a Lily-
Lei cambia impercettibilmente espressione, girando il volto di
sfuggita per afferrare una spugna e ripulire l’isola di legno.
-Già…non sono una mamma però ecco…io-
-Oh no chiaro…ma sei una presenza che fa bene anche a lei…questo
dicevo…-
Nel non percepire risposta, Stefan comprende l’agitazione
avvicinandosi all’amica.
-Elena, non devi sentirti in obbligo, tu le vuoi bene ed è di
questo che si ha bisogno, di affetto e amore…non di ruoli-
Lei smette per un attimo di rassettare alzando lo sguardo
sconsolato su quello verde così tenero e comprensivo. E ritrova di colpo il suo
amico, il compagno di banco fedele a cui aveva voluto immediatamente bene il
secondo anno di liceo quando si erano conosciuti alla lezione di storia.
Sorride sincera e scuote la testa come per scacciare indietro la
commozione pronta ad afferrarle lo sguardo scuro e lascia che l’amico
l’abbracci.
-Non pensare di rubarmi il lavoro come strizzacervelli-
Lo sente ridere leggero contro i suoi capelli per poi staccarsi e
tornare a sistemare mentre chiacchierano di cose sul college.
******
-Siamo arrivati a raccogliere abbastanza prove, ho i dati
dell’usb, ho i registri contabili, gli estratti conto, i versamenti fatti a
conti off shore…..beh suppongo siano stati fatti a
conti off shore-
Damon gesticola mentre elenca tutti gli scenari possibili di dove
possano essere finiti i soldi che Fell sta sottraendo al fondo della
Fondazione.
Si trova in salotto con Grayson intento a versare a tutti un
prosecco, Liz che guarda che le figlie non la
ascoltino e Rick che sorride da lontano a Jo, presa a
raccontare a Miranda della gravidanza.
-Questo basta per convocare una riunione straordinaria…-
Grayson passa un flûte a Liz.
-Grazie…ma il mio timore è che il Sindaco sarà dalla sua parte-
-Anche se fosse, siamo in maggioranza…-
-Esatto-
-Credo che dovremo studiare bene come impostare la cosa… i Fell
sono sempre stati dei gran bastardi-
-Chi ci dice che i Lockwood non siano
coinvolti?-
Si voltano tutti verso Damon che beve un sorso di prosecco tutto
tranquillo.
-Insomma, magari lui e quel delinquente di Logan hanno qualche
investimento poco pulito in atto e di certo se tiriamo fuori i buchi di
bilancio lui sarà costretto a prendere posizione-
-E’ una accusa pesante Damon-
-Lo so Rick…ma va valutata-
-Sono d’accordo con Damon…-
Tutti gli sguardi stupiti adesso curvano verso il possibile futuro
suocero Gilbert, che gli osserva fintamente stupito.
-Beh è una possibilità…anche perché Richard è il Presidente,
nonché il firmatario del conto…-
-Ma non tiene lui l’amministrazione, l’ha sempre gestita Giuseppe
e ….beh dopo tutti i suoi probelmi l’ha presa Logan appena è subentrato a suo
padre, può darsi che Richard non abbia la minima idea…-
-Tu te ne sei accorto perché sei rientrato per riprendere la quota
dei Salvatore-
-Esatto…non possiamo permettergli di frodare così la Fondazione-
-Tracciare del denaro è difficile, quando non hai i sistemi
dell’FBI sicuramente-
-Allora non abbiamo scelta, possiamo sollevare la cosa come
interrogativo, niente accuse-
Annuiscono tutti, concordi nel convocare un’assemblea
straordinaria il lunedì dopo il Ringraziamento.
Nel frattempo in cucina le donne sono impegnate tra i fornelli e
le ragazze finiscono di sistemare la tavola, con Elena che tiene in braccio
Lily in attesa di darle da mangiare la minestra che le sta preparando Miranda.
-Ah vieni topolina, adesso ti diamo noi la pappa che tuo padre è
troppo preso dai discorsi misteriosi da maschi-
Intenerisce il tono di voce, chiacchierandole in falsetto mentre
la piccola ride e osserva la minestra che viene versata nella sua scodella.
Miranda l’ha presa ad Elena, lo vede che sua madre adora quella bambina e la
tratta come se fosse sua nipote. Lei le mette il bavaglio e poi si dirigono in
tavola per collocarla sul seggiolone.
-Ok Elena glielo do io…tu vai a vedermi il tacchino…ah e giratemi
il sugo!-
Elena alza gli occhi sapendo quanto sia inutile discutere e la
lascia a giocare a fare la nonna. E di nuovo una certa ansia l’assale.
Quando arriva in cucina trova Abby e Sheila che controllano i
fornelli mentre Care e Bonnie preparano i crostini e le verdure dell’antipasto
-Ehi-
-Eccoti-
-Credevamo ti dileguassi con la scusa della figlia acquisita-
-Non usare questa espressione-
Contrae lo sguardo infastidita e si mette a spalmare il pane con
la salsa per i crostini.
-Stai bene?-
-Perché ti sei turbata-
-Niente…cambiamo argomento va bene?-
Le due si scambiano uno sguardo perplesso, Bonnie fa spallucce
verso Caroline e decidono di assecondare l’amica.
-Allora…visto che siamo in tempo e possiamo far le cose per bene
pensavo per la settimana Natale-Capodanno di prendere una casa…a Mountain Hill
sono molto carine-
-Sarebbe fantastico…non ci andiamo dalle medie quando si fece la
vacanza con le famiglie-
-Sì ricordiamo bene…il tuo primo bacio con il ragazzino del
rifugio-
Bonnie arrossisce ricordando quell’aneddoto di molti anni prima.
-Oh mio Dio…Billy Flinc!-
-Billy ecco come si chiamava!-
-Ma aveva l’apparecchio?-
-No mia cara…quello era suo cugino Timothy-
-Tim sorriso d’acciaio-
-Smettetela-
-Non abbiamo detto nulla-
Bonnie ed Elena ridacchiano, Timothy aveva perseguitato per tutte
le vacanze di Natale Caroline. Gli attirava come miele i casi umani. Era stata
la prima del gruppo a sviluppare ed assumere contorni più femminili, da
adolescente, e questo era sufficiente ad attrarre qualunque soggetto di sesso
maschile. Elena e Bonnie all’epoca invece erano ancora degli esili grilli
scalpitanti, anche se Bonnie, grazie al suo piglio sbarazzino, riusciva ad
ottenere discreti consensi.
-Già so quello che direte per questo vi fermo prima-
Scuote i boccoli oro e afferra un vassoio pronto per portarlo in
sala da pranzo a tavola, lasciando le due con fare risentito a ridacchiare su
di lei.
-Allora… ho scritto a Kai-
Bonnie volge lo sguardo su Elena, non sapendo bene se allarmarsi
od altro e rimane in silenzio in attesa che la ragazza finisca il racconto.
-Sai…per ringraziarlo e lui come sempre è stato carino – e idiota
– dicendo che ha messo da parte del materiale per ricattarmi, così si è
garantito un intero anno di appunti presi da me-
-Non succedeva comunque?-
-Sì ma così per lui è più divertente-
-Bene-
Elena osserva di sottecchi l’amica che con noncuranza sembra aver
bypassato l’argomento.
-Che c’è Bon?-
-Niente-
-Dai…ti conosco-
-Niente Elena solo che…non so… credo che dovresti mantenere certi
confini-
Gesticola allusiva, ottenendo di contro solo un’occhiata perplessa
della mora prima di riprendere l’operazione crostini.
-Di che parli-
-Del fatto che gli piaci…certo è tuo amico ti vuole bene ma…un
debole per te lo ha e ti prego smetti prima ancora di iniziare la scena in cui
fai la stupita-
La ragazza allarga lo sguardo esterrefatta, confusa ed
imbarazzata, ma non fa in tempo a dir nulla che appare Miranda in cucina e da
direttive per mettersi tutti a tavola, finendo così per far cadere la
conversazione. Almeno con Bonnie, ma non nel cuore di Elena.
E quel tarlo, quel dubbio, si insinua.
Eccomi, in ritardo, ma ci sono.
Ringrazio tutti quanti, chi legge, chi commenta…anche chi mi odia.
Troviamo i nostri al giorno del ringraziamento, certi equilibri si assestano,
un po’ di dubbi si insinuano…vedremo come evolveranno le cose….!
Scusate la brevità!
Vi abbraccio davvero, a tutte quante!
Eli