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Autore: Piumadoro    12/10/2017    1 recensioni
"Privilegi e Doveri, Privilegi e Doveri. Non si parla d'altro in questa casa! Scelte ed Obblighi. Capisci?" Gridò Sirius furioso.
Star e James lo guardarono preoccupati.
"Ma hai una scelta. Hai sempre una scelta."
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Per tutto il mese i ragazzi cercarono di frequentare le lezioni in tranquillità ma ad un certo punto si accorsero di qualcosa di strano.
“Ma perché non abbiamo lezioni di Difesa contro le Arti Oscure?” Chiese Sirius.
Remus sospirò profondamente. “Ve ne siete accorti solo ora?!” Replicò il ragazzo quasi completamente esausto.
“Faccio io Rem…” Lo tranquillizzò Star, la ragazza prese un respiro profondo e poi urlò: “Bolide del bolide ma come fate a non accorgervi mai di niente ormai sono quasi due mesi che frequentiamo le lezioni e voi vi accorgete ora… ORA!!!!!!! … che non abbiamo lezioni di Difesa Contro le Arti OscuREEEE?!?!?!?! PER LE MUTANDE DI MERLINO MA VI SIETE ACCIDENTALMENTE FUMATI IL CERVELLO?! EH!??!?!?! EH?!?!?! EEEEEHHHHHH?!?!?!?!”
I due amici indietreggiarono di parecchi passi per cercare di sfuggire alla furia della loro amica che stava proprio per ricominciare a sbraitare quando la professoressa McGranitt passò loro accanto in corridoio.
“Buon giorno.” Salutò cortesemente la ragazza completamente tranquilla e poi si voltò di nuovo verso Sirius e James. “Comunque iniziamo dopo Halloween. Il professor Silente fa sempre più fatica a trovare un insegnate per quel posto…. Chissà perché?”
“Come ‘chissà perché’? la Hough è finita sotto il Nottetempo!” Si meravigliò James.
“Ah! Questo lo sapete! Farabutti!” Li insultò la ragazza.
“Bhe era su tutti i giornali. Il Nottetempo non ha mai messo sotto nemmeno un ratto fino a questa estate. Ti credo che non abbiamo più un insegnate di Difesa se la prospettiva è finire sotto un bus a tre piani!” Replicò Sirius.
“Mi domando…” Cominciò Remus. “…quanto la cosa abbia inciso sul servizio…. Insomma, nessuno vorrebbe salire su un autobus che prende sotto la gente… giusto? O forse visto che Halloween si avvicina la cosa potrebbe essere considerata macabra al punto giusto…”
“Rem. Tu non stai bene.” Decretò Star.
“Ovvio. Il Piccolo Problema Peloso è in arrivo.” Spiegò Sirius guardando un nuovo strano orologio da polso. Il quadrante era blu notte e non c’erano lancette, solo molti pallini luminosi.
“Wow, un orologio Stellare!” James avverrò il polso del suo amico per osservare meglio l’oggetto.
“Già.” Asserì Sirius fiero. “Un regalo dello zio Alphard.”
“Immaginavo.” Scherzò Star avvicinandosi anche lei per vedere. “Quindi rappresenta tutti i movimenti di stelle e pianeti sopra di noi?”
“Esatto, e sono estremamente rari.” Spiegò James.
“Beeeelloooooo.” Disse lei con una vocina dolcissima.
“Ok. Se tu sarai puntuale Rem avrai un Piccolo Problema il 30 ottobre. Bene. Così potrai venire con noi alla festa di Halloween!” Si esaltò poi Star.
“Già, lo spero.” Sospirò Remus.
“Dovrei iniziare a fare i vestiti, non manca molto. A quanto pare quest’anno ci sarà solo una festa normale. Infondo è giusto. Anche al secondo anno non abbiamo fatto nessun gioco.” Ragionò la ragazza.
“Però io ci speravo lo stesso.” Si abbatté Sirius.
“Su, non ci pensare amico, ci divertiremo lo stesso. Ricordi?” James gli fece un occhiolino.
“Oh, si, vero! Star: non abbiamo bisogno che tu faccia niente. Attendi il 31. La sorpresa che ti stavamo preparando l’anno scorso sarà svelata quest’anno.” Annunciò Sirius di nuovo felice.
“Oook… la cosa mi spaventa ma cercherò di non andare in panico.” Acconsentì Star.
“Comunque volevo solo dire che… siamo in ritardo.” Ricordò loro Remus indicando il corridoio vuoto attorno a sé e ai suoi amici.
James e Sirius lo afferrarono sotto le braccia uno dalla parte e una dall’altra e poi iniziarono a correre tenendolo sollevato da terra con Star in testa e il povero Remus che gridava impaurito ma dopo un po’ si unì alle risate dei suoi amici. Era bello avere il loro sostegno.
 
………….
 
“Puntuale come l’orologio di Sirius Rem!” Star battè la mano sulla spalla del suo amico chiaramente distrutto che tentava di riprendere fiato seduto su un letto polveroso della Stamberga Strillante.
“Già. Tu mi fai bene. Rendi tutto questo sopportabile.” La ringraziò il ragazzo.
“Ehi…” Lei lo abbracciò forte, il sole fuori dalle finestre barrate sorgeva lasciando entrare qualche striscia di luce che faceva brillare i riflessi oro nei capelli neri della ragazza e illuminava di luce gli occhi ambra del ragazzo.
“Ora devo andare. E’ Halloween! Ti aspettiamo a colazione, a costo di arrivare in ritardo e poi oggi pomeriggio dovrete rivelarmi la vostra sorpresa.” Star si avviò verso la porta e si voltò per sorridere al suo amico.
“Certo, tutto quello che vuoi.” Le rispose lui felice.
 
 
………..
 
Quel pomeriggio le lezioni finirono prima per consentire, come al solito, agli studenti di prepararsi per la festa.
Star fu invitata a seguire i suoi amici nel loro dormitorio.
“Bene.” James le consegnò un pacco molto voluminoso incartato semplicemente con qualche strato di carta velina rossa. Il cuore di Star perse un battito.
“Ho chiesto ad Andromeda dove poter trovare la stoffa e lei mi ha consigliato questo negozio ad Hogsmeade. Dice che è il tuo preferito.” Spiegò fiero Sirius e la ragazza si tranquillizzò.
“Vai a cambiarti in bagno!” La incitò Remus. “E avvertici quando sei pronta.”
La ragazza obbedì curiosa. Appena scartato il pacco cominciò a tremare di emozione. All’interno c’era un vestito rosso e oro, lo indossò il più in fretta possibile stando ben attenta a non rovinarlo e poi si guardò allo specchio sistemando gli accessori. L’abito aveva un corpetto stretto rosso con dei lacci dorati davanti e le maniche lunghe ma che lasciavano scoperte le spalle, lo stesso tessuto rosso scendeva ai lati creando una gonna leggermente ampia e semi rigida aperta sul davanti a mostrare le gambe avvolte in un paio di stretti pantaloni oro. Tutto il tessuto rosso era ricoperto da scaglie come se fosse pelle di drago. Ai piedi indossava stivaletti altezza caviglia col tacco alto sempre rossi e sempre con le scaglie. Indossò un cerchietto con delle punte dorate tra i capelli sciolti, lunghi fino a metà schiena e mossi. Si truccò con rossetto rosso e si disegnò con l’ombretto scaglie rosse dai contorni dorati ad altezza occhi che svanivano a poco a poco andando verso i lati del viso, come una mascherina. Tutto quel rosso e oro facevano risaltare ancora di più i suoi occhi cobalto accendendoli quasi di luce propria.
“Sono pronta.” Annunciò la ragazza con la mano sulla maniglia.
“Bene, esci pure.” Le diede il permesso Remus.
Star uscì e ciò che vide la stupì: i suoi amici indossavano degli eleganti completi da uomo con dei pantaloni stretti e le giacche leggermente più lunghe del normale e tutte con le scaglie di drago.
La giacca di James era di un bel verde erba e i suoi pantaloni di un verde leggermente più scuro, indossava stivali da uomo marroni come quelli dei cacciatori delle fiabe. Remus era meraviglioso, le scaglie della sua giacca mandavano bagliori perlacei e iridescenti i pantaloni grigio perla e gli stessi stivali di James ma grigio scuro. Infine Sirius aveva la giacca blu con le sceglie con qualche riflesso argento, dello stesso argento dei pantaloni, gli stivali blu come la giacca. Star notò poi che le giacche erano lunghe dietro come un frac ma le code tipiche erano una sola che scendeva a forma di V, in più su tutta la lunghezza della schiena tutti avevano delle punte irte tipiche della colonna vertebrale di un drago, anche nel suo vestito c’erano, le aveva viste indossandolo e le piacevano un sacco, pensandoci anche il suo abito scendeva più lungo dietro in una forma a V come una… CODA!
“Siamo dei draghi!” Esclamò lei esaltata. “James è un Gallese Verde, Remus! Sei un Opaleye! Sirius è un Grugno corto Svedese. E io… Un Petardo Cinese! Adoro il Petardo Cinese!”
“Bene, era l’unico su cui avevamo dei dubbi.” Si rallegrò James.
“Perché, voi sapevate già con sicurezza cosa fare per voi?” Chiese la ragazza.
“Ma Star non ricordi?” Domandò Remus. “L’anno scorso!”
 
Era una triste giornata piovosa di ottobre e i Malandrini erano seduti tutti vicini nei banchi infondo all’aula di Storia della magia mentre il professor Ruf spiegava con la sua solita estrema lentezza.
James si sporse verso Star e le posò davanti un foglio. “Ehi, stavamo leggendo questo libro sui draghi, io e Sirius ieri sera in dormitorio. E pensavamo; secondo te che drago siamo noi tre.”
La ragazza lesse rapidamente il foglio di pergamena con i nomi delle razze di drago e alcune loro caratteristiche. “Oh, carino! Adoro i draghi! Credo che tu saresti il Gallese, Sirius il Grugno Corto e Remus…. Oh! Remus un Opaleye! Di sicuro! Sarebbe forte!”
“Già…” James si riprese il foglio e poi ne posò un altro tra lui e sua sorella iniziando a  giocare a tris con lei.
 
“Oh… ora ricordo… era per i costumi quindi…” Bofonchiò lei.
“Eh già! Ti piacciono?” Chiese Sirius.
“Ma scherzi?! Li adoro!” Si esaltò di nuovo lei.
Peter salì in quel momento vestito come i ragazzi ma totalmente in rame e nero.
“La festa sta per cominciare.” Annunciò. “Sei bellissima Star.” Disse poi rivolgendo alla ragazza solo un breve sguardo.
“Ehi, anche tu sei un drago! Un Vipertooth Peruviano!” Notò Star.
“Già, lo abbiamo fatto quest’anno, ci sembrava giusto ora che è dei nostri.” Spiegò James.
“E’ ora di andare comunque. Via via via!” Li incitò Sirius spingendoli tutti fuori.
Scesero in Sala Comune attirando molti sguardi su di loro ma non si fermarono. Corsero dritti verso la Sala Grande pronti per il loro grande ingresso. Thomas corse verso di loro proprio in quel momento. Portava un completo molto vecchio e pieno di sangue con un sacco di strappi, aveva poi un paio di orecchie pelose in testa e dei canini sporgenti i plastica.
“Sei… un Lupo Mannaro?” Gli chiese Star non molto convinta.
“Eh?... si beh… non a tutti vengono vestiti di Halloween belli come i vostri. E poi quest’anno ho i G.U.F.O. non c’è molto tempo per divertirsi.” Si scusò lui guardando a terra.
“Oh, ok, scusa… Beh, sei carino.” Cercò di farlo stare meglio la ragazza.
“Grazie… tu sei splendida. E mi devi un ballo.” Thomas le fece l’occhiolino e poi se ne andò lasciandola con i Malandrini.
“Non so chi sia più strano tra voi due.” Si domandò James fissando il Corvonero allontanarsi con passo allegro. “In ogni caso… Si va in scena!” Il ragazzo aprì la porta della Sala Grande e entrò a passo di carica seguito dai suoi amici.
I loro vestiti erano davvero belli e molti si voltarono a guardarli. La festa era già iniziata, zucche dai sorrisi spaventosi svolazzavano ovunque, ragnatele con grossi ragni calavano dagli angoli del soffitto, i fantasmi di Hogwarts erano ovunque e le luci smorzate ai lati erano più vivide solo al centro della sala dove alcuni ragazzi stavano già ballando al ritmo di musica Babbana e non. Ai lati della sala molti tavolini tondi con tovaglie nere erano imbanditi di strane ma gustose pietanze e la penombra che si creava ai lati della pista da ballo dava l’impressione che gli spettatori fossero solo occhi sospesi nel nulla e quando qualcuno si univa alle danze sembrava quasi uscire da una spessa coltre di tenebre.
“Mooooolto ganzo!” Se ne uscì Sirius.
“E questa dove l’hai sentita?” Gli chiese Remus sconvolto.
“Non lo so. Ma mi sembrava adatto.” Sirius sorrise a metà come era solito a fare e questo gli diede la possibilità di adocchiare una ragazza carina poco più in là. “Io mi butto nella mischia!” Esclamò prima di allontanarsi deciso verso la sua preda.
“Voglio provarci anche io con qualche ragazza.” Annunciò James. “Peter, vieni con me. Ti trovo qualcuna con qui ballare.” Il ragazzo si allontanò con l’amico grassoccio alle calcagna felice come un cane che segue il padrone.
“Siamo rimasti solo noi…” Sospirò Star. “Siamo rimasti… solo … NOI!” Realizzò dopo qualche secondo guardando Remus con sguardo diabolico.
“Oh… no…” Mormorò il povero ragazzo ma non fece in tempo a dire altro che la sua amica lo trascinò in pista e cominciò a farlo ballare nonostante le sue proteste.
Star stava muovendo le braccia del povero Remus in modi assurdi tenendolo per i polsi quando Lily e le altre ragazze del quarto e quinto anno li raggiunsero.
“Cosa dovrebbe essere quello?” Chiese Alice.
“Un ballo di coppia!” Ripose Star felice come non mai.
“Mi dispiace per te, Remus.” Lo compatì Lily.
“Dovresti scioglierti un po’, Evans.” La rimproverò Star.
“Concordo.” Mary afferrò una mano di Remus e poi una di Lily, le altre capirono al volo e si misero tutte in cerchio; cominciarono a girare intorno sempre più veloci e poi a cambiare direzione, ogni tanto si prendevano a braccetto e slanciavano le gambe verso il centro a ritmo, saltellavano, si abbassavano e alzavano a turno facendo la ola. Si divertirono tanto che quando decisero di mangiare si sedettero su tre tavoli vicini. James, Sirius, Peter, al e Fill arrivarono in quel momento e si unirono a loro.
“Adoro queste feste. Mi fanno sentire bene!” Stava dicendo Mary senza smettere di muoversi a ritmo anche con un cucchiaio di zuppa in mano che rischiava sempre di finire su Peter.
“Ovvio che le adori… sei talmente spontanea.” Si lamentò Marlene. “Per me invece…”
Jane, seduta accanto a lei, la guardò con immensa comprensione negli occhi, cosa che stava facendo anche Emmeline dall’altro lato.
Sophia e Ann invece pendevano dalle labbra di Alice e Mary, parlottavano tra loro di moda e gossip della scuola già da un po’.
Lily era seduta tra Remus e Star ma questo non aveva impedito a James di sedersi di fronte a lei e questo di certo non impedì alla rossa di ignorarlo per tutta la cena.
Sirius era di fianco a Star e vicino ad Al e Fill e tutti e quattro parlavano dei vestiti da Drago, Star continuava a fare domande curiosa in merito alla loro realizzazione  Sirius rispondeva a beneficio anche dei loro due amici.
“Star, il tuo ragazzo viene qui!” Si emozionò Sophia in quel momento.
“Posso rubarvela per questa canzone?” Una dolce melodia cominciò mentre Thomas si inchinò avvicinando teneramente a sé la punta delle dita della ragazza per baciarle lievemente.
“E vai, no?!” Le gridò praticamente dietro Alice.
Star si alzò leggermente confusa e sorrise alle sue amiche prima di lasciarsi guidare in pista dal Corvonero.
James la guardò per un solo secondo, nocciola nel profondo cobalto e sorrise a sua volta. Andava bene. Era la cosa giusta. Sirius e Remus la guardarono allontanarsi e la seguirono con gli occhi sulla pista da ballo.
“Non possiamo proteggerla da ogni cosa, da ogni esperienza o sentimento. Deve vivere.” Mormorò semplicemente James, i suoi due amici allora distolsero lo sguardo e ricominciarono a parlare tranquillamente con gli altri al tavolo.
Star cercò di seguire Thomas come seguiva Sirius ma non era così semplice, i passi non erano fluidi allo stesso modo, non riusciva a capire dove il ragazzo si sarebbe mosso e dove avrebbe voluto portarla. Ballarono lo stesso, molto meglio di altre coppie. Così la ragazza pensò che fosse solo questione di allenamento. Si sentiva tesa infatti, confusa, spesso si perdeva nei suoi pensieri fissando un punto oltre la spalla di Thomas.
“Tutto bene?” Le chiese il ragazzo notando il suo sguardo vuoto.
“Oh, si!” Rispose lei tornando sul pianeta terra.
“Ti diverti?” domandò lui ancora.
“Si, certo.” La ragazza annuì in modo carino e sincero, in effetti non poteva dire il contrario, ballare le piaceva sempre.
Quando la canzone finì Sirius, James, Remus e Peter si avvicinarono alla coppia.
Remus prese per mano Star e l’allontanò da Thomas.
“Scusaci ma dobbiamo fare un’ultima cosa per Halloween e poi sarà tutta tua.” Lo rassicurò James.
Le luci si spensero e la nella sala calò il buio, riempito da un sacco di sussurri sorpresi e gridolini.
“Mangia questa.” Sirius passò a Star qualcosa che sembrava una pepita di liquirizia.
“Cosa fa?” Chiese lei.
“Fidati, non c’è tempo!” La incitò James.
La ragazza obbedì e sentì la gola bruciare, ebbe la tentazione di sputare ma resistette.
Una strana musica del suono rude e medievale partì, era profonda, leggermente metallica, come il canto di un drago. James iniziò ad emettere dei suoni simili ad un ruggito ma molto melodici.
Remus soffiò, ma non fu aria quella che uscì dalla sua bocca bensì un getto di fiamma rosso scarlatto che illuminò l’intera pista da ballo e fece indietreggiare gli spettatori. Sirius le toccò un punto sulla schiena e la ragazza sentì la stoffa del suo vestito muoversi in modo bizzarro, sperò solo di essere coperta nelle parti importanti.
Sirius e James si allontanarono un po’ da centro della pista da ballo per sputare ancora fiamme a distanza di sicurezza sia da lei, Remus e Peter, sia dagli altri studenti.
Sirius si mosse in semicerchio sputando fuoco azzurro accesso e James creò intrecci e disegni muovendo la testa e sputando fuoco a getti sottili. Peter iniziò a passare tra loro spruzzando fiammelle qua e là. Remus le strinse la mano e poi avanzò pronto a sputare una grossa fiamma, e Star capì.
Nel momento in cui Remus sputò ancora fuoco scarlatto verso il palco dei professori lei alzò la testa verso l’alto e soffiò: una grande fiamma rossa a forma di fungo si propagò su tutto il soffitto illuminando la stanza per poi spegnersi. I ragazzi e la ragazza continuarono a giocare con il fuoco e i loro respiri finché James non aprì le braccia facendo comparire delle ali di drago ben tese e pronte per il volo, prese la rincorsa e saltò volando per qualche metro a raso terra. Lo stesso fece Sirius. Tutti loro avevano delle ali cucite sotto le maniche nascoste da qualche meccanismo, e come funzionavano bene!
La musica aumentava mentre Star e si suoi amici si dilettavano in brevi voli resi più lunghi o acrobatici dalle gittate di fuoco che creavano correnti di aria calda perfette per rimanere sospesi ancora un po’ o volteggiare in tutti i modi immaginabili. Volare era stupendo. Il fuoco, le luci, la sensazione dell’aria calda che la sosteneva e le sferzava dolcemente il viso.
Quello che avevano creato i suoi amici era meraviglioso e emozionante. Avrebbe voluto non smettere mai ma ad un certo punto la musica cominciò ad affievolirsi, il ruggito di James si spense, lei, Remus e Sirius sputarono l’ultima fiammata insieme. In un misto di colori rossi, oro e azzurri lo spettacolo finì.
“E’ stato semplicemente geniale!” Si esaltò Star tra gli applausi della sala guardando orgogliosa i suoi amici.
In men che non si dica la festa ricominciò e loro erano di nuovo studenti come tanti anche se molti loro coetanei continuavano ad interromperli per chiedere come avessero fatto e cosa si provasse a volare in quel modo.
“Io ho promesso a Thomas di ballare ancora con lui…” Cominciò Star. Suo fratello le fece un cenno d’assenso.
Lily invece la guardò per un secondo prima di dirle. “Poi veniamo a cercarti per ballare di nuovo tutte assieme.”
“Ci conto.” Star le fece un occhiolino prima di voltarsi e sparire tra le ombre e gli altri studenti.
Ballare con Thomas dopo quello che aveva vissuto era diventato più facile ma quasi senza emozione. Infondo, però, aveva appena volato e sputato fuoco come un drago!
“Credo che la festa stia per finire.” Le disse lui ad un certo punto.
“Come mai?” Chiese lei confusa guardandosi intorno e notando che tutti ancora ballavano.
“Le tue amiche sono venute a rapirti.” Le confidò lui indicando le ragazza con un cenno del capo, poi si avvicinò a lei e le posò un bacio leggero sulle labbra. “E’ stata una bella festa. Uscirai ancora con me?”
Lei fece solo cenno di sì prima di abbassare il viso verso il pavimento per rialzarlo solo quando Thomas era già svanito e le sue amiche l’avevano raggiunta.
“Wow! Sembra uno che ci sa fare.” Commentò Mary.
Marlene le diete una leggera gomitata di ammonimento e tutte risero. Poi partì una bella canzone movimentata e loro si misero a ballare in cerchio e poi in piccoli gruppetti, risero e scherzarono finché la festa non finì e tutti gli studenti iniziarono a sciamare fuori dalla Sala Grande soddisfatti e emozionati.
Star raggiunse gli altri Malandrini.
“Peter?” Chiese non vedendolo in giro.
“E’ appena salito con Al e Fill. Noi ti abbiamo aspettata.” Rispose Remus.
“Grazie.”
“Allora, ti sei divertita?” Le domandò Sirius.
“Ma che domande?! E’ stato meraviglioso!” Esclamò lei.
“Ah, si?” Continuò James felice di sentirsi lodato.
“Una cosa spaziale! Incredibile! Magico! Siete stati davvero bravi!”
“Continua, non ti fermare!” Scherzò Sirius. Risero tutti. Arrivarono alla Sala Comune con le lacrime agli occhi dalle risate e poi dovettero dividersi. I ragazzi salirono al loro dormitorio ma Star rimase ancora un attimo seduta su una poltrona nella sala vuota.
 
…………
 
“Immaginavo che fossi ancora qui.” Sirius comparve alle sue spalle. Le due erano passate da un pezzo e il cielo era più buio che mai.
“Tu perché sei sveglio, e non ti sei ancora cambiato?” Domandò lei.
Il ragazzo si guardò braccia e gambe. “E’ il momento perfetto per osservare le stelle, e mi era venuta un pazza idea, ma James non si vuole svegliare, credo sia sfinito a forza di chiedere alla Evans di ballare con lui.”
“Oh, ci è riuscito?”
“Assolutamente no. Ma visto che sei qui potresti venire tu con me.” La invitò lui.
Star sorrise. “Qualunque cosa sia sembra pericolosa. Andiamo!”
I due corsero lungo i corridoi tendendo le orecchie ad ogni minimo rumore.
Arrivarono alla torre di Astronomia e per qualche secondo si goderono l’aria fredda e le mille luci delle stelle.
“Bene, ho portato queste.” Sirius aprì la mano rivelando due piccole pepite di un colore molto scuro, una con lievi riflessi blu-argento e l’altra oro-rossi. Star prese quella blu. “Ehi, quella è del mio drago.” Protestò Sirius.
“Esatto, volevo provarla. Tu prendi l’atra. Tanto so che preferisci il rosso.” Replicò lei.
“Mi piace anche il blu.” Sbottò lui.
“Giusto, come la notte.” Ricordò la ragazza.
“Come i tuoi occhi.” Mormorò il ragazzo, poi ingoiò la pepita rossa e si gettò oltre l’orlo della torre.
Star corse verso le merlature e guardò giù con il cuore in gola. Sirius aprì le ali e iniziò a sputare fuoco, le correnti gli garantirono un volo sicuro e una bella planata verso terra.
La ragazza sorrise, prese un respiro profondo, ingoiò la pepita blu e imitò il suo amico.
Volarono bassi a lungo finché Sirius non l’avvertì che l’effetto del fuoco stava per finire, così si aiutarono a vicenda; soffiarono e batterono le ali fino a risalire tutta la torre e stremati si stesero a terra.
“Wow.” Sbuffò Sirius.
“Davvero, non smetterò mai di ripetere quanto sia incredibile questa invenzione.” Commentò Star.
“Ti ricordi le prime costellazioni che ti ho insegnato?” LE chiese Sirius all’improvviso.
“La prima era Orione. Perché lì vicino c’è il Cane Maggiore, con la tua stella. Sirio. Certo che lo ricordo!” Elencò la ragazza felice.
Lui sorrise piano. “Esatto, la mia stella. E poi siamo riusciti a vedere la tua. Ankaa… rara quanto te.” Il ragazzo si alzò in piedi e si stiracchiò poi si accucciò con il viso vicino a quello della sua amica. “Siamo proprio due stelle, io e te.” Disse, infine si alzò di nuovo e se ne andò.
Star rimase lì sconvolta, gli occhi aperti a fissare il cielo finché non fu sicura di avere impresso a fuoco un particolare puntino luminoso nella sua mente.
Quanto era strano Sirius.
 
 
 
*************
 
Non avrei mai creduto di finire oggi.
In realtà non avrei mai creduto di fare un halloween così breve ma mi rifarò al quinto anno.
Spero che questo capitolo vi piaccia.
Vi ricordo che se volete potete seguirmi su Instagram (PiumadoroFenice)
Grazie a tutti voi della pazienza e del mitico sostegno.
Ciao ciao.
  
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