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Autore: shana8998    13/10/2017    1 recensioni
Sesilia James ha 24 anni. Un contratto di tre anni per Flaere una rivista di moda gestita dalla sua amica Victoria ed una vita abbastanza ordinaria , amici, lavoro e la sua storia sentimentale in rotta di collisione.
Una mattina però la proposta di Victoria le sconvolge la giornata. Sesilia deve salvare Flaere e per farlo dovrà volare a Chicago per intervistare il cantate di fama internazionale Jake Whiters ...C'è un solo problema ...Jake è da sempre stato l'amore della sua vita sin da quando avevano 12 anni e vivevano in un piccolo paesino di campagna. Riuscirà Sesilia a non cedere alle tentazioni del suo passato con lui mantenendo salda la storia con il suo ragazzo ?
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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12 anni fa:

 

Sento un rumore è fuori da casa mia. Sa di cocci rotti.

E poi i cani abbaiano e sua madre urla.

Mi sollevo di scatto dal materasso. Devo correre al piano di sotto perché quando lui arriverà a casa mia è me , la prima persona che vorrà vedere ed io questo lo so.

Non mi infilo nemmeno le ciabatte, scendo a perdi fiato la rampa di scale. In una falcata attraverso i pochi metri che mi separano dalla porta sul retro , in cucina.

Eccolo. Ha le pupille dilatate dalla paura e respira a fatica.

Spalanca la porta e la sbatte dietro se mantenendovi le mani incollate .

Nel frattempo anche mia madre si è svegliata. La sento scendere le scale. Entrambi ci sentiamo protetti quando c'è lei , ma allo stesso tempo infastiditi.

-Jake...-. Sussurro. Lui mi guarda e dal modo in cui i suoi occhi si sono sollevati verso me capisco già tutto.

Suo padre l'ha fatto per l'ennesima volta. Ha bevuto e l'ha picchiata.

Lo abbraccio. Forte. Tanto da sentire il battito del suo cuore dentro me. E' così accelerato che per un attimo temo che gli stia per esplodere.

-Che succede?!-. Mia madre accende la luce. Mi guarda , poi guarda Jake. Il suo viso ci mette poco a scurirsi.

-Vieni qui...-. Lo porta a se stringendolo.

Mia madre è forse l'unica amica che la madre di Jake ha e sa , sa tutto.

-Quel maledetto...Lo deve denunciare...-. Le viene da piangere. Mi si stringe la gola.

Jake non dice una parola, non ha parlato da quando è piombato in cucina.

Questa volta è la terza in una sola settimana. Troppo. Troppo per entrambe le parti e Jake è estenuato da ciò.

-Sesilia, prendi un panno ed inumidiscilo.-. Mia madre scosta alcune ciocche di capelli sulla sua fronte. E' ferito, questa volta ha preso anche lui.

-Cosa ti ha tirato?-. Chiede mia madre allarmata.

Jake non vuole rispondere. Non vorrebbe mai rispondere quando piomba nel bel mezzo della notte in casa nostra.

Guarda in basso , non la scruta mai in volto, poi dice "un vaso" , sussurrando appena le parole con la voce rotta e tremante.

-Dio...-. Mia madre gli accarezza una guancia.

Mi sbrigo a prendere un asciugamano e lo bagno sotto la cannella del lavandino. Glielo porgo e lei tampona il taglio. Fortunatamente non è profondo, lo ha colpito appena, ma so che appena lo tamponerà il sangue scenderà a flotti.

Mia madre lo cura come quando cura me se mi faccio male in giardino giocando a pallone e questo per un certo verso mi rassicura.

-Fatto.-. Dice sorridendo maternamente poi si rivolge a me.

-Preparagli qualcosa di caldo e poi salite in camera.-.

Mia madre conosce Jake meglio di me e ci lascia soli ogni volta che succedono queste cose.

Sa che a Jake non piacciono gli adulti, sa che a lui non piace nessuno, escluso me.

Ci lascia in cucina. Si fida di me ai fornelli , mi ha insegnato tutto.

Dice che mi servirà un giorno quando lei non ci sarà più.

Quindi io mi impegno ogni volta perché non la voglio deludere e non voglio che lei si debba preoccupare per me quando dovrà andarsene.

Non mi ha ancora detto dove. Sono settimane però che mi sta addestrando a fare le faccende di casa e mi abitua a sbrigarmela da sola, forse perché da quando papà se n'è andato di casa è stanca di dover fare tutto da sola, infondo ho sempre 12 anni. Sono grande.

Preparo della camomilla con tanto zucchero ed un goccio di limone, so che Jake la beve solo così, ed una volta bollita l'acqua nel pentolino mi accerto che il gas sia spento.

-Saliamo.-. Gli faccio strada verso camera mia, anche se sa perfettamente dove si trova.

Non parla , non dice nulla, poi appena siamo dentro, sferra un pugno al muro. Non vuole piangere, lo odia. Ma vedo i suoi occhi arrossarsi e farsi sempre più umidi.

Jake mi ha detto che è colpa sua , perché non riesce a menare a suo padre , ma io so che è troppo piccolo per poter reagire e che quindi non ha colpa e so, che quel pugno nel silenzio del suo dolore nasconde anche questa volta quel pensiero, quella colpa che si da.

Poggio la tazza fumante sul comodino ed accendo la lucetta dell'abajour spegnendo quella grande sul soffitto.

Lo raggiungo.

-Non è colpa tua lo sai.-. Ho il viso fra le sue scapole e le braccia attorno a lui. Chissà se capisce che io soffro come lui , per come quell'uomo lo fa stare.

Stringe i pugni sul muro e serra la mascella.

Poi si volta. Ha la testa buttata all'indietro poggiata al muro , ed ora è lui che debolmente mi abbraccia, come se i ruoli si fossero capovolti e fossi io quella da consolare.

Non so che dirgli. Non lo so mai quando sta così, quindi lo abbraccio e mi limito ad ascoltare il suo respiro aspettando che si calmi.

Mi da un bacio sulla testa, fra i capelli.

Nonostante tutto è sempre lui quello più forte , che mi consola quando sono terrorizzata per quello che passa.

Ci spostiamo verso il letto e ci sediamo sul bordo.

Gli passo la tazza ed aspetto che finisca tutto il contenuto, sa che non lo lascerò in pace finché non l'avrà bevuto tutto.

Quando lo fa , si infila sotto le coperte ed io lo seguo.

Dormiamo abbracciati , lo facciamo spesso. Ci sentiamo protetti.

-Promettimi che ci sarai sempre Sesilia.-.

-Lo prometto.-. L'ennesimo bacio questa volta sulla nuca e poi si addormenta.

 

Oggi:

Non riesco a chiudere occhio. Sono le tre del mattino e non ho fatto altro che girarmi e rigirarmi sotto le coperte.

Sospiro ormai snervata ed afferro il cellulare sul mio comodino.

Domani mattina dovrò partire ed ancora non ho detto nulla al mio ragazzo.

Non che cambi qualcosa, lui domani sarà fuori per lavoro e comunque non ci saremmo visti. Ma lui sa di Jake, o meglio sa che lo conosco e che è stato un mio caro amico. Di certo non sa che l'ho amato visceralmente ed è meglio così.

Accendo il display, voglio fare due chiamate, una a lui , ma la prima a Vicky.

Compongo il suo numero senza pensarci due volte. Prima di poter parlare con William ho bisogno delle sue dritte.

Due squilli...

-Pronto?-. La sua voce è impastata dal sonno.

-Ho un problema...Anzi, per dirla tutta, ne ho due tre.-.

Sospira esasperata ed io sorrido anche se lei non può vedermi.

-Allora quale grande dubbio amletico ti affligge alle tre del mattino?-.

Mi sollevo dal materasso arrivando a stare seduta ed inizio a parlare senza respirare.

-Tanto per cominciare ...Cazzo! Domani lo rivedo!-. Grido euforica.

-Poi...Beh come lo dico a Will? Insomma , lui sa.-.

Vicky sbadiglia.

-Che significa "lui sa"?-.

-Che ovviamente stando insieme da un anno e mezzo , lui sa chi è Jake...-.

-Sa che è un cantate stra-famoso o SA?-.

Torturo con le dita il bordo del lenzuolo. -Sa che è stato un mio grande amico, ma insomma, sappiamo tutti com'è Will. Da in escandescenza con poco e beh...Non ho voglia di litigarci specie ora che le cose fra noi stanno andando meglio..-.

-Non andavano nemmeno un anno e mezzo fa, figuriamoci se stanno andando meglio proprio ora ...-. Dice profetica. Ed anche se mi irrita quell'affermazione , è vero.

Fra me e lui credo ci sia solo molto, molto, sesso riparatorio, null'altro.

Mi schiarisco la voce.

-Cattiva...Non è vero. E' solo che lui...E' così...-.

-Ossessivo? Impulsivo? Caga-cazzo?-.

-Victoria!-. La riprendo per la parolaccia che secondo me non le si addice , non per il resto perché...ha ragione.

Ride.

-Io ho sempre tifato perché voi due vi lasciaste.-. Aggiunge poi felina.

-Victoria! Sei un mostro!-. Ma lo sa che mi viene da ridere.

-Io lo amo. Lui non è poi così stronzo come lo descrivi è solo un po' geloso...-.

-Un po' geloso?! Sesy, una persona "un po' gelosa" , ti manda un'occhiataccia , mette il muso , non urla come un dannato al concerto degli Spank dietro le quinte specialmente, dicendo che sei una puttanella. Perdonami!-.

Alzo gli occhi al cielo. Di nuovo quel discorso...

-L'ho già ammonito per quello. Dopo quella volta non l'ha più fatto.-.

-Mmm...E quella litigata furiosa al London Lake? Ti ha tirato una tazzina!-.

-Non a me , ma dietro me.-.

-E' uguale. Cambia poco. Non fa per te.-.

-Uffaa. E' successo l'anno scorso, da allora si è calmato , adesso andiamo d'accordo.-.

-Lo ripeti come se ci credessi.-. Victoria è incredibile. Sa quello che di me, dovrei sapere prima io.

-Ok.-. Taglio. -Adesso mi rispondi alla domanda per cui ti ho chiamato invece di farmi la ramanzina tua solita? COME .GLIELO. DICO.?-.

-E' semplice.-. Squittisce. -Non glielo dici!-.

Certe volte non credo che abbia realmente 50 anni.

-Non sei il suo cagnolino. Non sei nemmeno di sua proprietà. Devi partire per lavoro chiuso. Poche spiegazioni.-.

E nonostante io non creda che abbia 50 anni, il suo ragionamento non fa una piega.

-Mi hai convinta. Ora lo chiamo.-.

-OOOh finalmente. Buonanotte e non farti risentire prima di domani a mezzo giorno.-.

-Ma sarò appena scesa dal volo!-.

-Ovvio! Voglio accertarmi che tu sia sana e salva per l'incontro con il tuo Jake.-.

Dice "tuo Jake" come se avesse appena combinato un appuntamento al buio. E' raccapricciante.

-Buonanotte Vic.-.

Riattacco e compongo immediatamente il numero di Will prima che i dubbi tornino a tormentarmi e mi impediscano di impormi, in un certo senso, su dove sarò l'indomani.

Ma ecco che al terzo squillo ho già pensato di confessargli tutto.

-Amore?-. Biascica nel sonno.

-Amore...-.

Tremo, non so da dove partire.

-Perché mi hai chiamato a quest'ora? E' successo qualcosa? Stai male?-.

-No,no, affatto.-. Temporeggio.

-Allora cos'hai?-.

-Voglia di sentirti.-. Mi mordo un labbro per essere stata così una tal cogliona ad avergli sparato quella cazzata.

-Sei una meraviglia quando fai queste cose.-.

Però Will è dolce. L'uomo più dolce di questa terra quando siamo in sintonia.

-E tu lo sei ogni volta che mi permetti di chiamarti alle tre del mattino.-.

Ridiamo.

-Com'è andata oggi?-.

Ripenso alla mattinata. L'incarico. Il passato che riemerge di colpo.

-Piatta come al solito.-.

Credo di aver appena preso un biglietto di sola andata per l'inferno dopo l'ennesima bugia.

-Domani non potremmo vederci...Che rogna.-.

Lui domani sarà a Boston e non lo avrei rivisto fino a fine settimana.

-Già...A proposito amore...Io domani sarò a Chicago.-. Sento il suo respiro che si spezza.

-A fare cosa?-. Ed il tono di voce che cambia di colpo.

-Un'intervista ad una band.-.

L'ultima volta che sono dovuta partire abbiamo litigato per una settimana e stavo quasi per annullare il viaggio quindi , anche la mia occasione di recensire per il Washington Journal.

Ma questa volta non ho una settimana per chiarire e chiedere il "permesso" , quindi o gli sta bene o si attacca.

-Va bene.-. Resto scioccata.

-Come va bene?Anche se si tratta di Jake Whiters?-.

Lo sento respirare profondamente.

-Hai detto che non dobbiamo più litigare , che dobbiamo essere una coppia matura ed io non voglio perderti per il tuo lavoro che non mi piace..Quindi va bene anche se si tratta di Jak..Vabbé di quello li.-.

Non posso crederci. Mi lascia andare. Non mi vuole perdere.

-Sesy? Sei viva?-.

-S-Si. E' che non me lo aspettavo...C'è...Dio Will. Ti amo.-.

Ridacchia.

-Anche io piccola. Adesso però vado , perché domani mi devo svegliare presto, ho un volo anche io.-.

-Già! E' vero. Allora buonanotte amore.-.

-Notte piccola.-.

Riattacco e mando un sms a Vic.

"Mi manda. C'è non mi ha fatto storie".

 

Sarà felice, molto più di me sapendo che il mio lavoro non è in pericolo per colpa sua questa volta.

 

"Finalmente ha capito quella testa di rapa. Sono felice piccola. Bacio."

 

Ora posso dormire e lo faccio consapevole di poter viaggiare a cuor leggero.

 

   
 
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