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Autore: Crybaby    13/10/2017    1 recensioni
Introdursi sotto falsa identità in un orfanotrofio sito nel Paese dei Fiumi, per stanare e consegnare alla giustizia un pericoloso serial killer che vi ha trovato rifugio.
Insieme alle proprie insicurezze, rese ancora più opprimenti dalla recente scomparsa del maestro Asuma, saranno questi gli obiettivi della missione che Choji Akimichi si ritroverà costretto ad affrontare.
Una missione che, per lui, potrebbe essere l'ultima, e non soltanto nel caso in cui ci rimetta la vita...
Genere: Introspettivo, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Choji Akimichi, Nuovo Personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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Choji's Last Chance

13.

 

La luce del mattino illuminò il mio viso mentre il dolce suono della campanella massaggiava le mie orecchie, accompagnandomi al risveglio.
Mi sentivo leggero, sereno, sollevato. Dopo una notte piena zeppa di incubi come quella che avevo trascorso, ritrovarmi nel mio letto a pregustare la colazione preparata dalle mani d'oro della mia cara mamma era ancora più bello del solito.


Peccato che poi rovinai tutto aprendo gli occhi.

Ero sul pavimento della cucina dell'orfanotrofio, sdraiato con la schiena contro la porta. A qualche centimetro dalla mia faccia c'erano i resti bruciacchiati della lettera di Danzou, insieme al fiammifero che avevo acceso per leggerla.
Mezzanotte...
Mi sentii spingere in avanti.
-Qualcosa blocca la porta!
-Dev'essere Choji. Spingi più forte.
In fretta nascosi i resti della pergamena in un pugno e rotolai da una parte, per far entrare Yori e la Signorina Azumi.
-B-buongiorno- le salutai mentre ancora assonnato mi rimettevo in piedi -m-mi dispiace, non era mia intenzione dormire qui, è che... il sonno, sapete, non sono riuscito a resistere...
-Silenzio.
La Signorina Azumi procedette ad esaminare da cima a fondo la cucina, infilando il naso in ogni cassetto e sportello e passando un dito su ogni superficie, per poi tornare di fronte a me.
Dopo qualche secondo, mi sorrise.
-Hai fatto un buon lavoro, Choji. Non perfetto, ma l'impegno che ci hai messo dimostra che hai capito la lezione, e che ci tieni davvero a vivere da noi. Considerati perdonato!
-D-davvero? Allora... Non so cosa dire... Grazie, Signorina Azumi.
La donna mi posò una mano su una spalla con fare materno.
-Provvederò personalmente a dare la bella notizia ai tuoi fratelli e sorelle, così che anche loro possano perdonarti subito. Va' pure a sederti.
Detto questo la Signorina Azumi lasciò la cucina, facendo entrare nel frattempo la Signorina Hiromi la quale, dopo avermi salutato come suo solito, volò in cantina a prendere gli ingredienti per la colazione.
-Cosa sarebbe quel muso lungo?- mi incalzò Yori, dandomi una pacca sulla schiena -non è da tutti riuscire a farsi perdonare dalla Signorina Azumi così velocemente, dovresti esserne orgoglioso!
-Dici? ...scusa Yori, ma sono ancora piuttosto intontito dal sonno per godere appieno questo trionfo.
-Capisco...
-Yoriii, tesorooo, puoi venire un secondooo?- gridò la Signorina Hiromi in quel momento dalla cantina -c'è un piiiccolo problema e mi servirebbe il tuo aiuto!
-Scendo subito! ...allora fai come ti ha detto la Signorina Azumi, Choji, e va' a sederti, ne hai bisogno. Ah, posso riavere il mio grembiule per favore?
-Quale grembiule... Ah, giusto! Mi ci stavo quasi abituando, eh eh!... Ecco, tieni.
E anche Yori sparì al piano di sotto, lasciandomi solo, immobile come uno stoccafisso, in balia dei miei pensieri.

Ancora non riuscivo a crederci. Sapevo già che il consigliere Danzou non fosse un tipo accomodante, ma fino all'ultimo avevo sperato che potesse essere comprensivo... se non nei miei confronti, almeno in quelli di tutti gli orfani che con il Mascheratore non avevano nulla da fare...
E invece, a mezzanotte in punto gli ANBU di pattuglia avrebbero invaso l'orfanotrofio e sterminato tutti i suoi ospiti senza fare distinzione. L'assassino a cui davo la caccia sarebbe stato ucciso una volta per tutte, ma così anche una cinquantina di vite innocenti. Vite che dipendevano solo dal sottoscritto.
Mi restano circa diciotto ore per catturare il Mascheratore, e non mi sono ancora fatto un'idea di chi possa essere. Ci sono almeno cinque o sei persone di cui sospetto, ma come faccio a riesaminarle tutte prima dello scadere del tempo?
Deglutii.
In alternativa, stasera potrei tornare di nuovo nell'ala ovest e tendere un agguato al Mascheratore, cosa che non sono riuscito a fare ieri per colpa del sonnifero... Giusto, il sonnifero, devo pensare anche a quello. Stasera a cena non potrò evitarlo, quindi come potrei fare per fingere di berlo senza che nessuno se ne accorg... !
Battei forte il pugno destro sulla mano sinistra. Avevo appena avuto un’illuminazione geniale.

Ma certo, è così semplice! Se il Mascheratore passa le sue notti a trafficare nell’ala ovest, significa che nemmeno lui beve il sonnifero! Quindi mi basterà tenere d'occhio chi finge di bere il cosiddetto "digestivo" e avrò scoperto l'identità del killer! Che colpo di genio ho avuto! Shikamaru sarebbe orgoglioso di me... !?!
Un rumore fortissimo proveniente dal piano di sotto soffocò il mio entusiasmo sul nascere. Mi precipitai in cantina per controllare.

-Signorina Hiromi! Yori! Vi siete fatte... male...
Le due stavano bene. In compenso, avevano appena rovesciato su un lato il barile del digestivo/sonnifero, per far defluire tutto il liquido in una grata nel pavimento.
-Ma... Ma che... Ma che state... Ma che state facendo...
-Una fatalità, angioletto mio!- spiegò la Signorina Hiromi -qualche disattento per infilare un bicchiere sullo scaffale ha spostato il sacchetto del caffè, che poco alla volta si è rovesciato ed è caduto dritto nel barile! Così com'è, il digestivo è da buttare!
-...ah.
Mi sentii come se il mondo intero si fosse volutamente spostato da sotto i miei piedi per poi crollarmi addosso.
-Piccino mio, non essere triste! Troveremo una soluzione! Yori, puoi continuare senza di me un paio di minuti? Vado a informare Azumi, torno subito!
Tenendo la gonna sollevata per correre più in fretta, la Signorina Hiromi se ne andò di sopra. Anche se Yori era ancora presente, non riuscii a trattenermi dal prendere ripetutamente a testate il muro.
Ecco! Lo! Sapevo! Era! Troppo! Bello! Avevo! La! Soluzione! A! Portata! Di! Mano! E! Invece! Adesso! Sono! Di! Nuovo! Al! Punto! Di!...
-Vuoi smetterla di farti del male, Choji?- mi rimproverò Yori, tirandomi indietro –non è una tragedia. Fino a quando non tornerà il fornitore per un nuovo ordine, sostituiremo il digestivo con della camomilla superconcentrata o qualcosa che abbia lo stesso effetto. Non verrai punito una seconda volta per questo, anche perché tecnicamente non è stata colpa tua. Ricordi, no? Ci siamo distratti a causa della comparsa di Naoki, dev'essere per quello che...
-Ah, giusto, Naoki!- esclamai all'improvviso, inconsciamente felice di avere qualcos'altro a cui pensare -le hai parlato? Hai scoperto qualcosa? Non l'hai sgridata troppo, vero?
-Non le ho torto un capello. Dopo esserci svegliate l'ho presa in disparte e sono andata a parlare con suo fratello, Nao. Lui è caduto dalle nuvole, s'è arrabbiato e l'ha sgridata, dicendole che non deve mai più cacciarsi nei guai.
-...tutto qui?
-Tutto qui. Nao mi sembrava sinceramente arrabbiato e Naoki non si dimenticherà facilmente la lezione, così ho preferito lasciar cadere la cosa e non dire nulla alla Signorina Azumi.

Così Yori non è riuscita a scoprire nulla. Significa che ci dovrò pensare io... -Capisco. Meglio così, allora... Allora io vado.
Ero già con un piede sulle scale, quando pensai che non potevo uscire senza prima aver confermato almeno uno dei miei sospetti.
-Senti un po', Yori... Per caso c'era del sonnifero in quel digestivo?
Yori, che si era appena chinata sul barile ormai vuoto per sollevarlo, lo fece ricadere con un tonfo.
-Come... Come ti viene in mente?
-Beh, mi è sembrato strano che io sia caduto addormentato un po' più tardi del solito, nella stessa sera in cui ho bevuto il digestivo più tardi del solito...
-È solo una coincidenza.
-Così come mi è sembrato strano che non sia stato possibile per te svegliare la piccola Naoki per sgridarla subito...
-Perché è piccola, è ovvio che abbia il sonno pesante.
-E infine, cos'è che hai detto prima? Che sostituirete il digestivo con camomilla, bevanda nota più per far dormire che digerir...
-Ti ho già raccontato abbastanza segreti, Choji. Arrivederci.
Senza tanti complimenti, Yori mi fece girare su me stesso e con un calcio mi costrinse a risalire le scale.
Ahio... Mi bastava un sì o un no...
 

...


Quando feci il mio ingresso in mensa, i bambini e ragazzi che avevano già preso posto ai tavoli mi salutarono con un caloroso buongiorno, come se l'incidente alle terme non fosse mai avvenuto. Evidentemente la Signorina Azumi si era davvero fermata ad informarli prima di tornare nelle sue stanze.
Meno male. Non sarei riuscito a sopportare un'atmosfera di gelo come quella di ieri. -Ehi... Ehilà a tutti! Come va? Avete dormito benOUFF!
Qualcuno che vestiva una felpa spessa e soffocante mi attanagliò le spalle e mi scompigliò i capelli, facendomeli finire sugli occhi.
-Siamo noi a doverti chiedere come hai dormito! Che hai fatto, ti sei sdraiato nel lavandino? Oppure hai messo insieme tre prosciutti per farne un materasso? In tal caso, spero che tu li abbia poi lavati!
-Senti Iwao, lasciami in pace, non sono dell'umore giusto per... Ma?

Levati i capelli dagli occhi, rimasi di stucco. Rispetto al giorno prima, Iwao sembrava una persona totalmente diversa: a parte il fatto di non portare più la mascherina ma solo un enorme cerotto sul naso, aveva un'espressione serena, oserei dire amichevole.
-I-Iwao, ti senti bene?
-Sono al settimo cielo! Temevo che tu avessi ancora la luna storta, ma poco fa la Signorina Azumi ci ha detto che hai imparato la lezione e ti sei dato una calmata! Questo significa che siamo ancora amici, eh, Choji?
Ancora amici, ma di cosa stava parlando?
-Iwao, senti- dissi a bassa voce -mi dispiace per averti quasi rotto il naso, ma se pensi che io riesca a passare sopra a tutte le cose orribili che hai detto ieri sei...
-QUESTO SIGNIFICA CHE SIAMO ANCORA AMICI, EH, CHOJI?!
Urlandomi in faccia, Iwao mi attanagliò ancora più forte. Vedendo che tardavo a rispondere, mi fece voltare con lui verso il muro così che nessuno potesse vederci parlare.
-Mi sembrava di aver sentito dalla Signorina Azumi che tu ti fossi calmato. Stava forse dicendo una balla?- mi bisbigliò, sfregandosi i denti ad ogni parola. Ecco, ora sì che lo riconoscevo...
-No, è vero. Ho imparato la lezione. Ma...
-Hai già provato sulla tua pelle cosa succede a chi si mette contro di me, vuoi fare il bis? Vuoi davvero rimetterti a litigare? Vuoi davvero tornare in punizione e rovinare la giornata e l'umore a tutti?
Strinsi i pugni così forte che le braccia mi tremarono fino alle spalle.
-IWAO, TU NON...- iniziai a gridare, prima che il buon senso mi aiutasse a tornare in me.
Quanto avrei voluto dirgli la verità per metterlo in riga! Quanto avrei voluto dirgli chi ero veramente! Quanto avrei voluto dirgli che le vite di tutti gli orfani, compresa la sua, erano appese a un filo e io ero l'unico che potesse proteggerli!
Purtroppo, non avevo altra scelta che continuare la recita.
-...tu non potresti essere più convincente, Iwao. Hai ragione- sospirai.
-Ooh, vedi che non era difficile? Dai, ora rispondi alla domanda che t'ho urlato prima.
-D'accordo. E-ehm... Sì, noi due siamo ancora amici. Prometto che non cercherò mai più di darti fastidio. Sei contento adesso?

-Sì... ma non del tutto, perciò stamattina ti siedi alla mia sinistra. E fa' un bel sorriso!
Stringendomi le spalle ancora più forte, Iwao mi costrinse a voltarmi di nuovo verso i tavoli e mi scortò fino al posto che aveva scelto per me, ovvero il solito bordo della panca su cui stavo a malapena con un gluteo e mezzo.

Non ci credo, si aspetta davvero che ci caschi di nuovo?
La colazione, per fortuna, passò molto in fretta. Iwao non mi punzecchiò ulteriormente, e anche se l'avesse fatto io non me ne sarei accorto comunque, concentrato com'ero a pensare a come sfruttare il tempo che mi restava per completare la missione.
Alla fine della colazione, però, mi misi all'erta. Osservai Yori con la coda dell'occhio, la vidi avvicinarsi alla campanella... e non appena iniziò a suonarla mi alzai di scatto dalla panca, in contemporanea con Iwao e i suoi compagni.
-Anche se siamo "ancora amici", questo non significa che mi lascerò fregare tanto facilmente dai tuoi scherzi- gli sussurrai, guardandolo dritto negli occhi -ormai ti conosco, dovrai inventarti qualcos'altro se vorrai tenermi in pugnOUCH!!!
Proprio in quell'istante la panca schizzò verso l'alto e mi colpì in pieno sul mento, facendomi vedere le stelle.
-Mi dispiace, colpa mia!- mi gridò il ragazzo seduto sul bordo opposto della panca, caduto per terra per lo sbilanciamento.
Ma quasi non lo sentii, sotto le fragorose risate di Iwao.
-Perché perdere tempo a inventare nuovi scherzi? Tanto, le figuracce te le cerchi da solo! Bwaaahahahah!
Lo fissai con odio, mentre usciva dalla mensa. Se non avessi avuto le mani impegnate a massaggiarmi il mento, probabilmente gli avrei spaccato tutti i denti.
Dannazione, dannazione, dannazione! Riuscirò mai ad avere l'ultima parola... Oh.
Quasi per caso, tra gli ultimi bambini che si erano alzati dai tavoli notai la schiena di Isoka.
-Ehi! Isoka!
Lui si girò leggermente, ma non appena incrociò il suo sguardo col mio lasciò cadere per terra un tovagliolo di carta e cominciò a correre.
-No! Isoka, torna qui! Devo assolutamente parlarti! Isoka!
Partii all'inseguimento, ma per non travolgere gli altri bambini dovetti rallentare subito il passo. Quando arrivai alla porta della mensa, Isoka era già sparito.
Sconsolato, abbassai la testa e cominciai a prendere a calci tutto quello che trovai per terra.
Ci mancava anche... questa! Possibile che... ce l'abbia ancora con me per aver rotto la promessa?
Diedi un calcio anche al tovagliolo che Isoka aveva perso, aprendolo. Stavo per cambiare direzione, quando notai che dentro c'era scritto qualcosa. In fretta, lo raccattai.
“Vediamoci alle 14:30 sotto l'albero con le radici che non toccano terra, lato ovest.” Se Isoka ha lasciato questo messaggi per me, allora vuole darmi un'altra possibilità! ...o almeno lo spero.

...


Uscito dalla mensa, per prima cosa corsi nell'atrio per controllare l'orologio. Erano le dieci passate.
Non posso più permettermi di stare con le mani in mano. Tanto per cominciare dovrei raccogliere altre informazioni, ma da chi? Yori mi ha fatto capire che non mi dirà più una parola sui segreti dell'orfanotrofio, con Isoka mi incontro più tardi, Nao e Naoki non so dove siano, Iwao lasciamolo perdere...
Lo sguardo mi cadde sulla Signorina Hiromi, seduta alla scrivania e impegnata nel suo solito lavoro a maglia.
Beh, perché no?
Mi schiarii la voce per bene e mi avvicinai.
-Signorina Hiromi, ha un momento?
-Certo tesorino, chiedimi pure... Angeli del cielo! Che cosa ti è successo?!?
La donna mi schiaffò entrambe le mani in faccia e la alzò, per vedere meglio qualcosa che avevo sul mento.
-Che livido orrendo! Deve bruciarti da morire! Come te lo sei procurato?
-Quale livido... Ah, dev'essere per la botta con la panca. Non si preoccupi, mi è già passato...
-FANDONIE! Ti porto in infermeria!
Fui così trascinato per un polso e senza rendermene conto mi ritrovai seduto su un tavolo dell'infermeria con un impacco bollente tenuto incollato da mille garze e cerotti.
-Ecco fatto, bimbo mio! Tieni l'impacco per almeno un'ora e soprattutto non muoverti da qui per nessun motivo, e vedrai che tornerai come nuovo!
E dopo avermi dato un bacino in fronte la Signorina Hiromi se ne andò, lasciandomi da solo.
-Un'ora senza fare niente... Come se non avessi perso già abbastanza tempo!
Saltai giù dal tavolo e mi strappai di dosso quell'inutile bendaggio... usando un po' troppa forza.
-AHIA! Ecco, adesso sì che brucia davvero... Doveva proprio abbondare con i cerotti?!
-È vero, la Signorina Hiromi esagera sempre con le cure, ma è così buona che è impossibile dirle di no!
-Buona? Io direi travolgente... Un momento. Con chi sto parlando?
-Con me, Choji! Mi vedi?
La voce misteriosa proveniva da un lettino coperto da un lenzuolo, nascosto in un angolo dell'infermeria. A una prima occhiata sembrava tutto normale, ma poi improvvisamente la persona magrissima che vi era sdraiata sopra si sfilò di dosso il lenzuolo con un colpo secco e saltò in piedi.
-Rokuro?!
-Ehilà! Da quanto tempo non ci vediamo, eh?
-Dall'altro ieri. Ma cos'é quella roba?- domandai, puntando il dito sulla mezza tonnellata di pomata che aveva in faccia.
-Si nota, eh? La Signorina Hiromi me la spalma ogni giorno. Dice che grazie ad essa prima o poi la mia pelle "tornerà normale", ma finora non ha funzionato per niente. E sai una cosa? Per me è meglio così!
-Dici?
-Certo! Insomma- spiegò, mentre immergeva la testa in un lavandino per lavare via la pomata -io mi piaccio così come sono! Se mi trasformassi da un giorno all'altro, non sarei più capace di riconoscermi allo specchio! E poi io con questa faccia ci sono nato, non la cambierei per nessun'altra al mondo!
...dunque è vero ciò che ha detto Yori. Rokuro non sa nulla della sua infanzia. Ed è meglio così... -Sono assolutamente d'accordo con te! Perché non lo dici anche alla Signorina Hiromi?
-Te l'ho appena detto, lei è così buona che non ce la faccio... Non sono nemmeno mai riuscito a convincerla a lasciarmi andare alle terme con tutti gli altri. Per lei, l'acqua di quelle parti è così calda che farebbe male alla mia pelle. Non è giusto!
-Una bella sfortuna... È vero, adesso che ci penso non ti ho visto da nessuna parte in gita. Quindi non hai potuto assistere al disastro che ho combinato, meno male...
-Meno male?! Stai scherzando?!- esclamò Rokuro all'improvviso, voltandosi di scatto e spargendo acqua dappertutto -mi sono perso uno spettacolo fenomenale!
-Eh?
-Non fare finta di nulla! Gli altri non facevano che parlare di te quando sono tornati dalla gita! Ho sentito che hai combattuto contro un orco stragonfio di muscoli e l'hai messo in fuga a forza di testate sul grugno!
-Cosa?!
-La Signorina Azumi era talmente orgogliosa che ti ha premiato facendoti fare per una sera la parte di Yori!
-Che?!?
-Almeno, questo è ciò che ho sentito mentre provavo il mio ultimo pezzo alla batteria. Mi sa che dev’essermi sfuggito qualche dettaglio...
-Ah...
-Comunque a cena non ti ho visto molto felice, Choji. Forse ti aspettavi un altro premio?
-Eh, beh...
La versione di Rokuro dei fatti del giorno prima era talmente assurda e sballata, che dovetti mordicchiarmi il labbro inferiore per non scoppiare a ridere.
Ridere... con tutte le brutte notizie che mi erano piovute addosso, mi ero quasi dimenticato cosa volesse dire ridere spensieratamente.
-Ah ah! Hai ragione Rokuro, più o meno è andata proprio così!- dissi, mettendomi una mano dietro la testa -mi dispiace che tu non ci sia stato. Se dovesse capitarmi tra le mani un altro orco, prometto che te ne porterò un pezzo!
-Un p-pezzo? Non ci tengo, ma ti ringrazio lo stesso! ...ehi, visto che sei stato impegnatissimo, immagino che tu non abbia ancora dato un'occhiata alla mia canzone, o mi sbaglio?
-Ti sbagli eccome! Me la sono letta e riletta, e...
Il sorriso mi si congelò in volto.
-E? Choji, non tenermi sulle spine! Ti è piaciuta o no?
Per la vergogna mi feci piccolo piccolo e presi a giocherellare con le dita. Mi parve anche di aver già vissuto quel momento...
-S-sì, mi è piaciuta, m-ma...
-L'hai smarrita?
-Non esattamente. L'ho... L'ho mangiata.
Serrai gli occhi. Non avevo proprio il coraggio di guardarlo in faccia.
-L’hai mangiata... Non stai scherzando?
-No, è tutto vero.
-...figo!
Spalancai gli occhi. Non ci potevo credere, Rokuro era eccitato come un bambino!
-F-figo?
-Ricordo, quand’ero piccolo, che quando ho provato a mangiare della carta la Signorina Azumi me l’ha fatta sputare e mi ha detto che era dannosa. Però, se tu ci sei riuscito e sei ancora vivo per raccontarlo, significa che non è vero!
Dovevo ammetterlo, da una parte ero sollevato di sapere che Rokuro non fosse arrabbiato con me.
Dall’altra, però, non potevo permettergli di rovinarsi lo stomaco per colpa mia!
-V-veramente ha ragione lei. Mangiare la carta fa davvero male, e il mal di pancia che ho avuto alle terme te lo può confermare.
-Ah, peccato... Ma allora scusa, perché l’hai mangiata?
-È... troppo complicato da spiegare. Non l’ho fatto apposta. Ma mi dispiace. Ti avevo promesso di custodirla con cura, e invece... ?
Sorridendo, Rokuro posò entrambe le mani sulle mie spalle e mi scosse leggermente.
-Dai, non è successo nulla! Ti sei mangiato la mia canzone, e allora? Supaida non fa che papparsi tutte le mosche che gli porto per fargli conoscere facce nuove, ma mica l’ho ripudiato!
-Povere mosche... Quindi sono perdonato?
Rokuro annuì vigorosamente.
 

Poi, di punto in bianco, cambiò totalmente espressione.
 

-C'è qualcos'altro che ti preoccupa, Choji- sentenziò, serissimo.
-Mh? No, è tutto ha post...
-Hai lo stesso sguardo spento che ha Yori da quando i ratti hanno invaso la palestra.
-Lo... stesso sguardo?
Rokuro annuì di nuovo, e per farmi sentire a mio agio mi diede qualche leggera pacca sulle spalle.
-Allora, che c'è? A me lo puoi dire!
-...
Provai un forte imbarazzo. Per la prima volta da quando la missione era incominciata, stavo contemplando l'idea di confidarmi con qualcuno.
Esattamente come Yori si era confidata con me la sera prima, adesso ero io a desiderare che qualcuno a me vicino condividesse quello che stavo passando. Purtroppo, la mia situazione non me lo permetteva.
-Mi... Mi dispiace- risposi -in effetti c'è qualcosa che mi turba, ma non posso dirlo a nessuno, nemmeno a te.
Come mi aspettavo, Rokuro non la prese proprio benissimo. Anzi, mi voltò le spalle e iniziò a camminare a testa bassa verso la porta.
-Che buffo- bofonchiò sottovoce -è più o meno la stessa cosa che mi ha detto Yori. Io vorrei aiutare, ma se non mi lasciate mai fare nulla come posso... Ecco, ho trovato!!!
Ritrovando di colpo l'energia, Rokuro afferrò la prima cosa che trovò su una scrivania alla sua sinistra, si girò di scatto e me la porse.
-Ecco, Choji! U-un regalo, p-per te!
Si trattava di un blocco di fogli a quadretti.
-P-puoi farci quello che vuoi! Disegnare scarabocchi, scrivere canzoni, mangiarne un pezzo alla volta quando senti un buchino allo stomaco... Insomma, forse non risolverà il problema di cui non vuoi parlare, ma spero almeno che riesca a tirarti su!
Sfogliai il blocco, notando che parecchie pagine erano già state pasticciate e strappate da altri bambini. Non era certo un regalo coi fiocchi, anzi tecnicamente non era nemmeno un regalo visto che apparteneva a tutti...
Però, diamine, era la cosa più vicina al gesto di conforto di cui avevo disperatamente bisogno.
-Lo accetto molto volentieri. Grazie, grazie davvero!
Come presi il blocco dalle sue mani, gli occhi di Rokuro brillarono.
-S-sono contento. Dimmi poi se ti è piaciuto, okay? Io sono sempre nell’aula di musica, ciao!
E uscì di corsa dall’infermeria, non prima di essersi girato per salutarmi ancora una volta con la mano.

...chi l'avrebbe detto? Se non avessi l'urgenza di trovare quello sporco assassino, non mi dispiacerebbe affatto l'idea di passare tutto il pomeriggio in sua compagnia. Anche a costo di farmi disintegrare i timpani.
Distrattamente, girandomi dall'altra parte, vidi il mio volto riflesso nello specchio sul lavandino. Stavo ancora sorridendo.
Yori aveva ragione. In tutto l'orfanotrofio, Rokuro è l'unica vera fonte di spensieratezza. In sua compagnia, sembra che i problemi non esistano affatto. Esattamente come... Come...
No, non mi feci prendere dalla nostalgia come l'altra volta. Ma non riuscii lo stesso a non pensare alle giornate trascorse a non fare nulla insieme a Shikamaru.

Shikamaru... Se lui fosse qui al mio posto, il caso sarebbe già stato risolto due giorni fa. Altro che scadenza a mezzanotte.
Sospirai, lasciandomi cadere all'indietro su una sedia.
Ma io non sono Shikamaru. Io sono Choji. Questa è la mia missione. E la mia ultima possibilità di dimostrare che anch’io valgo qualcosa.
Presi in prestito una penna da una scrivania, e con la mente ritornai al giorno in cui tutto era cominciato. Il giorno in cui Danzou mi aveva convocato per assegnarmi la missione che avrebbe deciso per sempre il mio destino.
Che cosa so del Mascheratore? Dunque, prima di tutto... l'assassino ha tagliato via la pelle dal collo di quel bambino, così da rimuovere anche le sue impronte digitali. Come aveva detto quel consigliere anziano di cui non ricordo il nome, questo dettaglio prova che il Mascheratore è qualcuno che sta attento ai dettagli. Inoltre, avendo strangolato la sua vittima a mani nude, dev'essere ovviamente dotato di una forza fisica superiore alla norma. Benissimo, e poi?
Man mano che ragionavo, intanto, iniziai a scrivere ogni indizio che mi tornava alla mente sul primo foglio del blocco che Rokuro mi aveva regalato.
L'altra consigliera ha detto che sotto le unghie della vittima avevano trovato tracce d'oro, il che porterebbe a pensare che l'assassino porta con sé un oggetto dorato. E siamo a tre indizi. Poi mi hanno accennato a qualcosa riguardo il senso orario... Ah, certo! Per... fare quello che ha fatto, l'assassino ha operato un taglio in senso orario! ...bene, e questo in che modo mi può essere utile?
Pensa che ti ripensa, conclusi che l'unico modo di ricavare qualcosa da quell'informazione era immaginare la scena dal punto di vista del Mascheratore.
Dovetti appellarmi a tutto il mio sangue freddo per non vomitare al pensiero.
Così staccai un foglio dal blocco, e ci disegnai sopra un ovale.
No, così non va. Devo immaginare di avere in mano un coltello.
Ne disegnai un altro, sempre in senso orario, ma non notai nulla di diverso.
...e se provassi a cambiare mano?
Passai la penna dalla mano destra alla sinistra e disegnai un altro ovale ancora, confondendo però il senso orario con l'antiorario. Stavo per riprovarci, quando capii che non ce n'era più bisogno.
Mi viene più naturale andare in senso orario con la mano destra che con la sinistra. Di conseguenza, il Mascheratore usa la mano destra. Non posso dire di esserne sicuro al cento per cento... facciamo all'ottanta!
Aggiunsi anche quell'indizio alla lista.
Per finire, il Mascheratore fa uso di Pillole del Soldato. Deve farlo, o rischierebbe di rimanere a corto di chakra sul più bello e perdere il suo travestimento. Io ne so qualcosa... Ecco, penso sia tutto.
Misi da parte la penna e mi concentrai sul piccolo elenco che avevo stilato.

Cinque indizi. Ora che li rileggo, mi sembra di ricordare che... !!!
Fui colto da un'improvvisa euforia. Come se il mio corpo si muovesse per conto suo, strappai un altro foglio e senza pensarci due volte tracciai con la penna una tabella di cinque colonne corrispondenti ai cinque indizi raccolti, e tante righe quante erano le persone che avevo conosciuto nell'orfanotrofio. Quindi, segnai con una crocetta le caselle in cui la colonna dell'indizio e la riga dell'indiziato corrispondente si incrociavano.
Ero eccitatissimo e superconcentrato allo stesso tempo. Non appena avessi messo cinque crocette a uno stesso indiziato, avrei avuto la certezza che quello era il colpevole.
Era un po' come giocare a bingo!

Purtroppo, alla fine delle estrazioni, scoprii di aver fatto al massimo un paio di terni. Nessuna delle righe conteneva tutte e cinque le crocette.


Accidenti! Ero convinto di averci preso, questa volta! Perlomeno adesso ho la certezza che questi due non possono essere il Mascheratore, ma gli altri indiziati sono sempre troppi! Se solo... Se solo ci fosse un sesto indizio, un qualcosa che quel killer ha in comune con uno solo degli indiziati...
Aggiunsi alla tabella una sesta colonna e picchiettai la penna sul foglio in attesa che mi venisse in mente qualcosa.
Magari, se ragionassi al contrario... Pensa, Choji! PENSA! Ciascuno degli indiziati deve avere qualcosa che lo differenzi dagli altri e lo accomuni al Mascheratore!
Mi sentivo fumare il cervello, ancora un secondo e probabilmente sarebbe esploso. Ero talmente sotto pressione che quasi quasi pensai di seguire il consiglio di Rokuro e mangiare anche la carta pur di calmarmi.

Stavo proprio per farlo.

Quando trovai la soluzione.

 

...
 

...
 

...

 

Spazio dell’Autore 

Care lettrici e cari lettori.
Forse Choji non sarà riuscito a mettere insieme i pezzi del puzzle, e avrà bisogno di una soluzione alternativa per arrivare alla soluzione del caso... ma questo non significa che l’idea del “bingo” non sia vincente, anzi!
Cosa significa? Semplicemente che, arrivati a questo punto della storia, è già possibile attribuire tutti e cinque gli indizi raccolti ad uno degli indiziati -ovvero, ogni personaggio a cui io abbia dato un nome- e identificare il colpevole prima che ci riesca il nostro protagonista (che non essendo perfetto ma poco ci manca ^_^, si è lasciato sfuggire qualche dettaglio).

Vi avverto, però. Sono stato un po’ cattivello (e con cattivello intendo proprio infame :p) nel nascondere gli indizi lungo la storia. Mai come in questo caso, è necessario avere un ottimo spirito di osservazione e una buona dose di elasticità mentale.

Se vi sentite pronti ad accettare la sfida, buona fortuna :)

  
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