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Autore: lonewolf87    16/10/2017    1 recensioni
A causa di un brutto incidente stradale in cui il povero Na-San perse la vita, Kilari si ritirò dal mondo dello spettacolo e si trasferì a New York, abbandonando tutti i suoi amici e il ragazzo di cui era innamorata. Quindici anni dopo, un improvviso malore del padre costringerà l’ex idol a tornare in Giappone, dove farà la conoscenza di una ragazzina che la spingerà ad affrontare il proprio passato.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiroto Kazama, Kilari Tsukishima, Nuovo personaggio, Seiji Hiwatari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'indomani, a casa Takeda....
“Shizuka, sbrigati! Dobbiamo andare!” la chiamò Kilari.
“Arrivo!” replicò la ragazza, che si stava cambiando.
“Sicura che non vuoi prendere nulla, Kilari?” domandò Kaori.
“Ti ringrazio, Kaori, ma non ho molto appetito.” rispose l’ex idol.
“Mi dispiace che tu stia aspettando. Ogni volta mia figlia ci mette tre ore per prepararsi. E’ proprio un'irresponsabile.” si lamentò la madre di Shizuka.
“Non importa. Anch'io ero spesso indisciplinata come lei. Non sai quanto abbia fatto impazzire la mia ex agente, la signora Kumoi. A quell'età siamo tutti spensierati.” la rassicurò Kilari.
“Non me lo dire.”
“A proposito, Kaori, hai pensato alla nuova scuola per Shizuka?”
“Sì, e hai ragione. Sebbene mia figlia si impegni nello studio, le tante offerte di lavoro che ha ricevuto la costringono a fare troppe assenze. Quindi credo che una scuola per artisti sarebbe la soluzione migliore per lei.”
“So che potrebbe non essere piacevole cambiare ambiente, ma Shizuka è una brava ragazza e sono convinta che si troverà bene anche nella nuova scuola.”
“Ma figurati, non c’è nessun problema. Anche se mia figlia va d’accordo con tutti, non ha mai legato con qualcuno in particolare, a parte la prof di matematica e ovviamente tu, che sei la sua agente.”
“In effetti è strano che non abbia amiche della sua età.”
“Beh diciamo che Shizuka può risultare una tipa stramba per chi non la conosce bene.”
“Ti riferisci alla sua passione per il cibo?”
“Esatto. E soprattutto il non sapersi controllare ogni volta che mangia. Veniva spesso presa in giro per questo, anche se la cosa fortunatamente non è mai sfociata in episodi di bullismo.”
“Mi dispiace.”
“Però Shizuka mi rispondeva sempre che non aveva mai il tempo di uscire fuori e che le bastavo io. Se devo essere sincera, mi sento un po’ in colpa. Le ho sempre portato la testa con lo studio fin da piccola e lei trascorreva le giornate sui libri. Ha sempre fatto di tutto per non deludermi. Mi chiedo se non sia stata io la causa del suo isolamento. Sarà perché ero troppo giovane o perché lavoravo in quel pub malfamato, ma ricordo ancora gli sguardi di disprezzo delle altre madri durante le riunioni o quando accompagnavo mia figlia a scuola. Non immagino cosa avranno raccontato di Shizuka ai propri figli, ma di certo non saranno state parole carine.”
“Kaori, hai cresciuto tua figlia da sola. È normale che un genitore possa fare degli errori, soprattutto se si è giovani e soli, com’è accaduto nel tuo caso, ma di una cosa sono sicura. Hai sempre agito per il suo bene e questo Shizuka lo sa. Tua figlia è una tipa molto sveglia e diventando la sua agente ho imparato a conoscerla meglio. Credo che abbia capito fin da piccola che avevi bisogno di aiuto e per questo ha voluto fare la sua parte, soprattutto per quel che riguarda lo studio.”
“Già. E’ sempre stata una bimba docile e tranquilla e non mi ha mai dato più problemi del dovuto. A parte quando ha cominciato a perdere la testa per Iguchi, ma per fortuna sei arrivata tu, Kilari. Non potrò ringraziarti abbastanza per tutto quello che hai fatto per mia figlia.”
“Ma figurati. Shizuka è una brava ragazza e merita il meglio.”
Mentre parlavano, Kilari si mise nuovamente la mano in bocca com’era accaduto ieri.
“Kilari, ti senti bene?” domandò Kaori.
“Scusa, Kaori...devo andare in bagno!” balbettò lei, prima di correre verso il gabinetto, mettendosi di nuovo a vomitare e a respirare con affanno.
“Kilari....” mormorò preoccupata l’altra donna. “Conosco molto bene questa sensazione. E’ la stessa che provai quando fui incinta di Shizuka.”
“No… non può essere!” negò Kilari.
“Ascolta, non m'interessa sapere chi è il padre, ma tu hai bisogno di farti visitare da un medico.”
“Non sono incinta!”
“Anch'io all'inizio dicevo così, ma poi è andata diversamente.”
“Kilari! Sono pronta!” la chiamò Shizuka, che la stava aspettando all’uscita.
“Arrivo!” rispose la sua agente, che sembrava essersi ripresa.
“Dammi retta. Fatti visitare, prima che ti venga qualche malore più serio durante il lavoro. Te lo chiedo come madre preoccupata per la propria figlia, non come amica impicciona.” l’avvisò Kaori.
Kilari rimase in silenzio e se ne andò via con Shizuka, senza smettere di pensare alle parole di Kaori. Alla fine la donna non aveva tutti i torti, se si fosse sentita male mentre era in macchina sarebbero stati guai per lei e per la stessa Shizuka, memore anche del terribile incidente che aveva messo fine alla sua carriera di idol. A quel punto le venne la curiosità di scoprire se era vero ciò che sospettava Kaori, quindi con una scusa lasciò Shizuka all'agenzia, passò in farmacia e comprò un test di gravidanza. Successivamente tornò a casa per scoprire l’esito, senza fare più ritorno in agenzia.
 
Shizuka trascorse la giornata a esercitarsi in vista del suo concerto, in programma tra meno di una settimana. Kilari non si era più fatta vedere ed era molto strano, visto che non mancava mai alle sue esercitazioni. Le aveva detto che doveva passare in un posto ma non era più tornata in agenzia. Proseguì comunque le sue prove e nel tardo pomeriggio passò all’ufficio del direttore, sperando in sue notizie, ma…
“Cosa? Pensavo che fosse qui in agenzia.” disse Shizuka.
“Mi dispiace, Shizuka, ma non vedo Kilari da stamattina.” spiegò Muranishi.
“Hmph! La solita irresponsabile. Chissà dove si sarà cacciata. Non vorrei che sia scappata in America senza avvisarci.” ipotizzò la signora Kumoi.
“La smetta di dire queste cose! Kilari non mi abbandonerà mai!” la difese Shizuka.
“Si vede che non la conosci bene, ragazzina. L’ha già fatto una volta e non mi sorprenderei se la cosa si ripetesse. In fondo è tornata in Giappone per gli affari del suo ristorante, non certo perché sentiva la nostra mancanza. Magari avrà già finito il suo lavoro e se ne sarà tornata a New York.” continuò ancora la donna.
“Non è vero!” protestò timidamente la ragazza, quasi in lacrime.
“E allora perché non si trova qui? È la tua agente e in quanto tale ha il dovere di essere sempre a tua disposizione 24 ore su 24. Invece continua a comportarsi in modo irresponsabile e a tradire la fiducia di chi la circonda, come ha fatto quindici anni fa.”
“Adesso ne ho abbastanza!!!!” sbottò improvvisamente Muranishi, spaventando la signora Kumoi. Era la prima volta che suo marito le alzava la voce, non l’aveva mai fatto da quando si conoscevano, anzi accadeva il contrario, con lui che veniva sempre sottomesso dal carattere rigido di lei. Ma Muranishi si era stufato dell’atteggiamento ostile della moglie nei confronti di Kilari e l’impressione è che non avrebbe più tollerato altre cattiverie da parte sua. Dopo essersi calmato, il direttore si rivolse all’altra presente. “Shizuka, ti accompagno io a casa. Più tardi proverò a contattare Kilari. Aspettami all’uscita che ti raggiungo.”
“Va bene.” annuì la ragazza, lasciando l’ufficio.
“Kasumi, è tempo che la pianti una volta per tutte con il tuo stupido rancore nei confronti di Kilari. Che ti piaccia o meno, lei ha fatto e farà per sempre parte di questa agenzia.” concluse Muranishi, prima di andarsene con Shizuka, lasciando la moglie in ufficio a farsi un esame di coscienza.
 
Appena la mora giunse a casa....
“Ciao, mamma.” la salutò lei.
“Bentornata a casa, Shizuka. Com'è andata la giornata?” chiese Kaori.
“Come al solito.” rispose Shizuka, non molto convinta.
“Mi sembri pensierosa. C’è qualcosa che non va?”
“Kilari oggi si è comportata in modo strano.”
“In che senso?”
“Non lo so. Diceva di avere un impegno urgente da sbrigare, ma non è più tornata. Infatti stavolta è stato il direttore a lasciarmi a casa.”
“Avrà seguito il mio consiglio. Immagino come starà a quest'ora.” pensò Kaori, che era l’unica a sapere cos’era accaduto a Kilari.
“Mamma, tu sai qualcosa?” domandò Shizuka.
“Ehm...io? No. Sono stata tutto il giorno a casa e non ho incontrato Kilari.” mentì lei.
“Guarda che stamattina vi ho sentite chiacchierare mentre mi preparavo, anche se non so cosa vi siate dette. Per caso mi stai nascondendo qualcosa? La signora Kumoi diceva che se n’è tornata in America e questo non mi fa stare tranquilla.”
“Assolutamente no, tesoro. Kilari non è andata da nessuna parte. La verità è che non stava molto bene. Era corsa in bagno e aveva vomitato, così le ho suggerito di farsi visitare da un medico. E credo che abbia seguito il mio consiglio.”
“Kilari… stava male?”
“Ma non ti preoccupare, sono certa che non si tratti di nulla di grave. Sai, Kilari non ha mai il tempo di rilassarsi, tra il lavoro di agente e quello del ristorante. Magari con un po' di riposo tornerà di nuovo in forma.”
“Tu dici?”
“Fidati. Non appena starà meglio, tornerà di nuovo in agenzia. E poi dovresti conoscerla, non se ne andrebbe mai senza fartelo sapere. Quindi abbi fiducia in lei e non dar peso a quello che dice la signora Kumoi.”
“Hai ragione, mamma.”
“Sai, mi sorprende che potremo cenare insieme più spesso. Non accadeva quasi mai, prima che lavorassi per l'agenzia Muranishi. Ma adesso che ne diresti di mettere qualcosa sotto i denti? Per festeggiare il mio nuovo lavoro, ti ho preparato tutti i tuoi piatti preferiti.”
“Wow!!!! Ho l'acquolina in bocca!!!” esclamò di gioia Shizuka, dimenticando almeno per il momento quello che era successo alla sua agente.
                                                                     
Nel frattempo, a casa Tsukishima…
“Kilari, che hai?” domandarono Miku e Sayaka, che erano passate da lei per una visita.
La donna non rispose e scoppiò a piangere, con le amiche che si guardavano in modo interrogativo, non avendo ancora idea di cosa fosse successo. Subito dopo, Sayaka preparò un tè a Kilari, mentre Miku si sedette con lei, cercando di rincuorarla.
“Ti senti meglio?” domandò Sayaka.
“Sì.” annuì Kilari.
“Adesso raccontaci cos'è successo.”
Kilari prese il suo test di gravidanza e lo mostrò all’amica. “Sono incinta.”
“Cosa???? Incinta????” domandarono incredule le sue amiche.
“Scusa, ma con chi stai?” chiese a sua volta Miku.
“Con nessuno.” rispose l’ex idol.
“Che razza di risposta sarebbe questa? I figli non nascono da soli. Perché non c'hai detto che sei fidanzata?” la richiamò Sayaka.
“Perché non lo sono.” spiegò Kilari. “È  cominciato tutto il giorno in cui ho portato Shizuka all'agenzia Muranishi. Dopo che sono tornata a casa, è venuto a trovarmi Hiroto… e siamo andati a letto.”
“Che cosa???? Tu...e Hiroto?” domandò sorpresa Sayaka.
“Ma stai parlando proprio di Hiroto Kazama degli Ships?” fece a sua volta Miku.
“Non conosco nessun altro Hiroto.” replicò Kilari.
“Sicura di non essere stata con altri uomini?”chiese l’altra amica.
“Per chi mi hai presa? Con Hiroto è stata la mia prima volta.” rispose l’ex idol.
“La tua prima volta????” esclamarono incredule entrambe le donne.
“Però è strano. Io credevo che amasse Fubuki. Tra l’altro ho sentito che in questi giorni dovrebbero sposarsi.” commentò Sayaka.
“Probabilmente dev'essere una sceneggiata per ottenere più visibilità, ma la verità è che Hiroto ama Kilari.” ipotizzò Miku.
“Non è vero. Non mi ama per niente.” la smentì Kilari.
“Ti ha costretta con la forza?” domandò Sayaka.                 
“No. L'avevo lasciato fare, perché credevo che mi avesse cercata per stare con me e lasciare Fubuki. Voi non lo sapete, ma sono sempre rimasta innamorata di lui, anche dopo che mi sono trasferita a New York. Per questo motivo non mi sono sposata, né ho frequentato altri uomini.” spiegò l'ex idol. “Sono ridicola, non è vero?”
“Kilari…” mormorarono dispiaciute entrambe. Si erano sempre chieste com'era possibile che una bella donna come Kilari non sia mai stata fidanzata e soprattutto come avesse fatto a restare innamorata di una persona che non vedeva da ben quindici anni, un uomo che non solo le aveva spezzato il cuore, ma l'aveva appena cacciata in un grosso guaio.
“Da quel momento è cominciata la nostra storia, che avevamo deciso di tenere nascosta a tutti. Credevo che mi amasse e invece alla fine sono stata il suo giocattolo. Mi ha usata per i suoi interessi e per quelli dell'agenzia di Fubuki.” aggiunse Kilari.
“Quanto odio gli uomini. Sempre pronti a tutto pur di divertirsi alle nostre spalle.” si lamentò Sayaka.
“E ora cos'hai intenzione di fare? Glielo dirai?” chiese Miku.
“Tanto non servirebbe a niente. Hiroto potrebbe prendere questa storia come una minaccia per il suo futuro matrimonio. E se i paparazzi scoprissero la notizia, potrebbe scoppiare un putiferio che danneggerebbe tutti. Di quell’idiota di Hiroto non me ne frega niente, ma potrebbero infastidire Kilari e nelle sue condizioni è meglio che stiano alla larga da lei.” rispose Sayaka.
“E’ vero, ma deve prendersi le sue responsabilità. Non può lasciare Kilari da sola. Un bambino ha bisogno di entrambi i genitori.”
“Ti sei dimenticata che tra qualche giorno si sposerà con Fubuki? E lui ha fatto capire chiaramente a Kilari che non ha intenzione di cambiare idea.”
“Deve saperlo.” decise Kilari.
“Cosa?” domandarono le sue amiche.
“L'hai detto tu, Sayaka. I bambini non nascono da soli. E anche se tra me e Hiroto è finita, è giusto che lui sappia tutto, perché il bambino è anche suo.”
“Ne sei proprio sicura?” chiese Miku.
“Sì. Devo vederlo e affrontarlo faccia a faccia. Domani mattina passerò nella sua nuova agenzia e gli parlerò.” rispose Kilari.
“Quindi… questo significa che terrai il bambino?” chiese Sayaka.
Kilari rimase in silenzio e pensò alle parole di Kaori.
 
Inizio Flashback
“Volevano che abortissi, ma sentivo mia figlia crescere dentro di me e non ho voluto dar retta al loro ordine, anche a costo che me ne sarei dovuta occupare da sola.”
Fine Flashback
 
“Kilari?” la chiamò Sayaka.
“Sì, Sayaka. Voglio questo bambino con tutta me stessa, non importa quello che accadrà.” rispose Kilari
“Capisco. Beh a questo punto, tanti auguri. Spero che Hiroto la pensi come te e ti dia quantomeno tutto l’appoggio necessario.”
“Grazie, ragazze.”
“Kilari, io e Sayaka sappiamo quello che si passa durante la gravidanza. La cosa migliore per il momento è prenderti un paio di giorni di pausa dal lavoro.” consigliò Miku.
“Noi saremo a tua disposizione per qualunque cosa tu abbia bisogno. Nel frattempo parlane anche con tuo padre.” aggiunse Sayaka.
“E’ meglio di no. Non so come potrebbe reagire se sapesse che sono finita incinta in questo modo, specialmente dopo quello che gli è successo.” rispose Kilari.
“Fai come vuoi. Però adesso vai a dormire.” disse Sayaka.
“Chiamaci se non ti senti bene. E per quanto riguarda Shizuka, le dirò che hai un'influenza.” la rassicurò Miku.
“Vi ringrazio. A quest'ora sarà in pensiero per me. Sono sparita senza dirle nulla.” disse Kilari.
“Buonanotte Kilari.” la salutarono le sue amiche.
“Buonanotte, ragazze. Grazie di tutto.” fece altrettanto lei, prima di andarsene a letto.
  
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