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Autore: Lady Windermere    16/10/2017    3 recensioni
SEQUEL DI "SETTE RAGAZZI SOLO PER ME"
Ad Audrey non passava nemmeno per l'anticamera del cervello che i suoi problemi non fossero finiti.
Tra un dio da gestire, il lavoro dei suoi sogni e il tempo che le sfuggiva tra le dita, non aveva certo bisogno altri guai.
Ma evidentemente qualcuno non era della stessa opinione.
Tra attizzatoi, nuovi mondi, vecchie conoscenze, dei irati, rivali in amore e rapimenti, Audrey dovrà rimboccarsi nuovamente le maniche e gettarsi nella mischia. Di nuovo.
Siete pregati di allacciare le cinture di sicurezza, perché Sette Ragazzi is back, bitches!
STORIA INTERROTTA
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Loki, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Sette Ragazzi Solo Per Me'
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"Ma non esiste al mondo che io baci un rospo" pt 2

 

 

 

 

-Ecco quando ho detto che volevo aiutarvi, non intendevo esattamente questo- protestò debolmente Audrey, legata ad un albero nel bel mezzo della foresta.

Un fruscio tra i cespugli la fece sobbalzare.

Dean comparve da dietro una roccia, la faccia pitturata in stile marine e un casco con delle fronde in testa –Ti ho già detto di non parlare. Il nostro licantropo apprezza di più la compagnia delle mucche che degli esseri umani, per cui devi comportarti come una mucca.-

-Mi avete già costretta a rotolarmi in mezzo alla paglia per prenderne l’odore, cosa volete che faccia di più? Mettermi una testa di mucca addosso?-

-Sam, perché non ci abbiamo pensato noi?-

L’altro ragazzo comparve da un cespuglio poco più in là, conciato nello stesso modo –Perché non avevamo una testa di mucca, Dean.-

-Ma Pie è già molto brava, anche senza testa- commentò Castiel che se ne stava tranquillamente appoggiato al tronco di un albero, forte della sua invisibilità, giocherellando con l’attizzatoio.

-Muggisci- ordinò Dean.

Audrey tentò di obbedire, ma quello che le uscì dalla bocca sembrava più un latrato che un muggito.

-E questo che diavolo era?-

-Un muggito.-

-No, quello non era un muggito. Sembrava più il richiamo d’amore dell’alce siberiano.-

-Incredibilmente somigliante, tra l’altro- concordò Sam.

-Pie, dove hai imparato il richiamo d’amore dell’alce siberiano?-

Audrey si spazientì –Non era nessun richiamo d’amore! Quello era il mio muggito e se non vi va bene, trovatevi un’altra esca.-

Dean cercò di controllare la rabbia –Riprova.-

Audrey muggì di nuovo.

-Stavolta sembrava più il lamento di un gatto che viene scuoiato…- osservò Sam.

-Deve uscirti dal cuore, Pie. Prova ad immedesimarti. Non devi assomigliare ad una mucca, devi essere la mucca.-

Audrey chiuse gli occhi. Sii una mucca. Sii una mucca.

Cercò di ricordare il motivo per il quale stava facendo tutto ciò quando invece avrebbe già dovuto cambiare mondo da un pezzo.

Tu sei una mucca. Audrey, tu sei una mucca.

Del resto quando le sarebbe ricapitato di poter aiutare i fratelli Winchester in una delle loro missioni? Loki avrebbe capito sen’altro.

Audrey s’immaginò campi pieni d’erba verde e fiori di montagna, paglia fresca e acqua gelida nell’abbeveratoio, profumo di formaggio appena fatto e latte appena munto… e poi lo sentì. Potente nel suo petto, che premeva per uscire all’esterno. Il suono di decine di campanacci le risuonò nel cervello.

La ragazza inspirò a pieni polmoni e poi muggì, con tutta la determinazione di cui era capace.

-Questo sì che era un muggito. Brava ragazza- si complimentò Dean.

-Mi sono venuti i brividi da quanto era bello- commentò Sam.

-Pie! Vedi che ne eri capace!-

Audrey sorrise, compiaciuta. Ma il sorriso le morì sulle labbra quando sentì un ululato riecheggiare nel silenzio della foresta.

-Bingo- disse Dean, nascondendosi immediatamente dietro alla roccia.

Audrey sentì nettamente il rumore della carica di un fucile e pregò di arrivare tutta intera nel prossimo universo.

 

Si stava avvicinando, di questo ne era certa. Percepì i suoi passi farsi sempre più rapidi. Il rumore delle foglie secche che si rompevano al suo passaggio.

La Vecchina non mi aveva avvisata di questi possibili effetti collaterali.

Audrey strinse i pugni e sperò di non morire prima di aver salvato Loki dalla prigionia.

E, proprio mentre si chiedeva se per la sua tomba sarebbe stato meglio il velluto borgogna o tortora, lo vide.

Un licantropo alto almeno due metri, le zanne più lunghe che avesse mai visto, artigli affilati come rasoi e due incredibili occhi gialli iniettati di sangue.

Ok, morirò certamente. Loki, mi dispiace, ma non sopravvivrò.

Il licantropo le si avvicinò, annusando l’aria. Audrey chiuse gli occhi.

Sentiva il suo fiato caldo sul collo.

L’animale la fissò per qualche secondo, come se stesse riflettendo sul da farsi.

Poi aprì le fauci e… ululò di nuovo, questa volta molto più forte della precedente.

-Adesso!- urlò Dean, uscendo allo scoperto.

Audrey riaprì gli occhi per trovarsi faccia a faccia con il muso peloso dell’animale e gridò con quanto fiato aveva in gola.

Il licantropo si voltò verso Dean, rabbioso, il quale lo colpì alla zampa destra, facendolo ululare di dolore.

Proiettili d’argento. Ingegnoso.

Il licantropo si avventò contro Dean, facendogli volare il fucile dalle mani e ingaggiando una lotta corpo a corpo.

-È un purosangue!- avvisò Sam, uscito in quel momento dai cespugli, imbracciando anch’egli un fucile.

-Ma non mi dire- ribatté Dean, intento a evitare che gli artigli del’animale si abbattessero contro la sua gola –Per fortuna che ci sei tu, Sam.-

Sam teneva sotto tiro il licantropo –Non vorrei colpirti nel tentativo di colpire lui!-

-Che premuroso.-

Audrey stava osservando la scena a bocca spalancata quando sentì che le corde che la tenevano prigioniera si erano allentate e si ritrovò libera.

Castiel le fece l’occhiolino, facendole segno di tacere.

-Sam, maledizione! Spara a questo figlio di puttana!-

-Ma se gli sparo potrei ucciderti!-

-Meglio morto che licantropo!-

Audrey girò intorno alla radura, arrivando alla roccia dove avevano lasciato le armi.

Castiel intanto si stava avvicinando al licantropo da dietro, cercando di prenderlo di sorpresa, ma si beccò un calcio da Dean che tentava di liberarsi.

-Grazie Dean- commentò, piegandosi in due dal dolore.

-E che ci stavi a fare tu lì?-

Audrey adocchiò le pistole. E se… è rischioso, ma si può sempre provare.

Nel frattempo Dean sembrava avere la peggio, mentre Sam era disperatamente in cerca di trovare il momento giusto per colpire l’animale senza ferire accidentalmente il fratello e Castiel era ancora a terra.

-EHI!- urlò Audrey. Il licantropo alzò lo sguardo.

-Sì, dico a te, brutto muso! Fai così schifo che mi viene da vomitare guardandoti!-

L’animale ringhiò.

-Hai voglia di morire, ragazza stramba?- inveì Dean.

Audrey lo ignorò –Sai cos’ho in mano? No? Ma come? Pensavo che tutti i licantropi riconoscessero la pistola di Samuel Colt quando la vedono!-

Sam la fissò come se fosse uscita di testa.

-Ma…- mugugnò Castiel, da terra.

-Ma certo!- l’interruppe Dean –Non la riconosci eh, cagnaccio schifoso?-

Audrey sorrise –E come sai con questa posso ucciderti all’istante. Per cui fossi in te io non mi farei arrabbiare. E il fatto che tu stia cercando di uccidere il mio amico mi fa molto arrabbiare.-

Il licantropo guardò Dean, poi Audrey e poi nuovamente Dean. Infine si alzò con le mani in alto.

Dean balzò in piedi, facendo lo sgambetto all’animale che si inginocchiò a terra, mentre Castiel, del tutto ripreso, lo teneva per le braccia.

-Se ti trasformi adesso, potremmo decidere di concederti una morte rapida- disse Sam, continuando a tenerlo sotto mira.

Audrey si avvicinò.

Il licantropo sospirò e cominciò a trasformarsi. Le zanne ridivennero denti, gli artigli unghie e gli occhi da gialli divennero blu.

-Un bel miglioramento- commentò Castiel.

-Vi prego, non uccidetemi- li pregò l’uomo –Non ho ucciso nessuno!-

-E Betsy?-

-Nessun essere umano- si corresse.

Audrey lo fissò –Ma chi sei?-

-Mike Samuels! Come hai potuto farmi questo!- gridò il signor Johnson, sbucato dal nulla.

-Da quanto era qua?- chiese Sam, sconcertato.

-Eri mio amico!- urlò l’allevatore, puntando il dito contro la faccia del signor Samuels –E hai ucciso la mia Betsy!- dal tono si capiva che tratteneva le lacrime.

-Non ne potevo più!- sbottò Samuels –La mia Carolina meritava di vincere più della tua Betsy! Non era giusto che vincesse sempre lei!-

-Carolina era uno scorfano in confronto a Betsy!-

-Non offendere Carolina, stronzo!- ringhiò l’altro.

Sam si grattò il collo –Ma come siamo finiti a pareggiare i conti tra allevatori di mucche licantropi?

-Dean voleva venire qui perché aveva letto sul giornale che fanno le torte di mele migliori dello stato.-

-Castiel! Chiudi quella boccaccia!-

Audrey scoppiò a ridere –Non posso crederci.-

-Dovete ucciderlo!- protestò Johnson.

-Non uccideremo proprio nessuno. Mike qua non ha ucciso nessun essere umano. E nemmeno un gregge di mucche.-

-Gregge è per le pecore- precisò Sam.

-È uguale.-

-Ma ha ucciso la mia Betsy!-

Sam ripose il fucile –Per una mucca non credo che meriti di morire…-

-Esigo un risarcimento!-

-Sai benissimo che non ho soldi!- protestò Samuels –Per questo ho fatto quello che ho fatto! Se Carolina avesse cominciato a vincere avrei avuto il denaro per sfamare la mia famiglia!-

Castiel sospirò –Che cosa carina.-

-Signor Johnson, lei per caso ha un toro?- domandò Audrey.

-Ovvio. Big Jack è il più bell’esemplare della provincia.-

-Allora che ne direbbe se il signor Samuels gentilmente prestasse la sua Carolina al suo Big Jack e il prodotto di questa unione rimanesse a lei? Se Carolina e Big Jack sono così belli come dite, pensate a quanto sarà bella la figlia!-

-Hai uno strano modo di pensare- commentò Dean.

-Sono abituata a trattare con le persone difficili.-

Johnson ci pensò un momento –Ci sto.-

Samuels sorrise –Andata.-

-Pie! Hai risolto la situazione!- disse Castiel, abbracciandola.

-Direi che possiamo anche andarcene a questo punto- osservò Sam, liberando l’allevatore Samuels, il quale prese a braccetto Johnson per ritornare insieme al paese.

Dean lo prese per il colletto della camicia –Se sento parlare di altre morti in questo paese, verrò a cercarti e a strapparti le budella fuori dalla pancia. Sono stato chiaro?-

Samuels annuì –Cristallino.-

-Bene e ora andiamo ad assaggiare questa famosa torta di mele!-

 

-Sai, mi è piaciuto come hai bluffato, prima- constatò Dean, tra un boccone e l’altro.

-Speravo che non se ne accorgesse- replicò Audrey, affondando la forchetta nel dolce.

-Non è stata una brutta idea, in effetti- ribadì Sam.

-Pie è così piena di risorse! Ero sicuro che ci sarebbe stata d’aiuto!-

-Che ne diresti di unirti a noi?-

Audrey guardò Dean, la forchetta a mezz’aria –Insieme a voi, intendi?-

-Ti prego, dì di sì!- la supplicò Castiel.

-Perché no?-

La ragazza lo guardò ad occhi spalancati. Le vennero in mente centinaia di avventure a cui avrebbe potuto partecipare come protagonista. Per un attimo fu tentata di dire di sì.

Poi però le venne in mente il vero obiettivo della sua missione.

Due occhi verdi le riempirono il cervello.

-Non posso.-

Dean annuì -Per via del fidanzato disperso?-

-Devo trovarlo. Mi sono imbarcata in questo viaggio solo per lui. Ha bisogno di me.-

-Pie! Sei così dolce!-

-Peccato. Ci saresti stata utile. Se non altro per placare Dean nei suoi momenti d’ira.-

Audrey sorrise –Sarà per un’altra volta.-

Dean si sfilò un biglietto da visita dalla tasca dei jeans –Ad ogni modo, se mai ti servisse una mano chiamaci.-

La ragazza si girò il cartoncino in mano. Hai problemi con vampiri, demoni o altre creature soprannaturali? Chiamaci. Ti salveremo la vita. Fratelli Winchester. Audrey sorrise nel vedere E Castiel scritto sotto a mano.

-Lo farò senz’altro.-

-Felici di aiutarti.-

-Pie! Mi mancherai!- disse Castiel, ridandole l’attizzatoio e lo zaino e abbracciandola per l’ultima volta.

-Anche tu! Anzi, mi mancherete tutti voi!- replicò Audrey, mentre tracciava in aria il segno stabilito per cambiare mondo –Ah, e mi raccomando, più Destiel e meno Wincest!- disse, prima di sparire nel tunnel temporale.

Castiel aggrottò la fronte -Chissà che cosa avrà voluto dire-

-Fidati di me. Meglio non saperlo- concluse Dean, mettendosi in bocca un’altra forchettata di torta.

 

Non appena Audrey si riscosse dal viaggio appena compiuto, seppe esattamente dove era capitata stavolta.

-Non può essere…- mormorò, gli occhi che le scintillavano.

Sentii dei passi alle proprie spalle, si voltò e…

-A-Audrey? Sei proprio tu?-

La ragazza sorrise.

 

 

 

N.d.A: Allons y! Oggi sono riuscita ad aggiornare più tardi, ma capitemi, ho appena riiniziato l'uni e sono stata via tutta la mattina. -.-

Si accettano scommesse! Chi sarà il prossimo? Chi tra i sei famosi ragazzi? Chi indovinerà avrà una menzione speciale nel prossimo capitolo! E una metaforica pacca sulla spalla. :)

Detto ciò, spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi ringrazio per tutto il supporto e l'affettoh <3

Vi lascio con il mio meravigliosissimo Robert Sheehan, scusatemi ma lo amo e in Misfits è meraviglioso e ho già detto che lo amo?

 

Baci stellari

LadyWindermere<3

Ps: per chi se lo chiedesse il titolo non è altro che una citazione da Supernatural. Ho deciso che metterò come titoli varie citazioni, così, tanto per non fare troppa fatica u.u​

  
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